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[RPG 3] Scenario: Dentro Ognuno di noi

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2004 11:04
12/05/2004 09:58
 
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Il silenzio é opprimente. Alla fine vi siete abituati. Non esistono più pensieri dentro la vostra testa, ne sussurri..
neppure il battito del cuore.
Niente, nessun rumore.
Poi l'eternità viene spezzata da Astrifone, che vi parla, con calma, con la sua solita voce e dice:
"Io non sono una prova, e mi dispiace, amici, se così vi posso chiamare, che mi consideriate così. E' vero. La spada dice la
verità quando dice che qui siamo in pericolo, ma non sono le ombre che portano al nostro annientamento.. saremo noi con le
nostre decisioni"
Astrifone si ferma, vi osserva, osserva la tavola imbandita, le ombre dietro di voi e dice:
"Come vedete le ombre sono DIETRO di noi, lotane ormai da quello che eravamo. Il circolo di pietre, quella spada, la
conoscenza di Giusto, il medaglione di Marco, LORO... Ci hanno cambiati, per sempre temo."
"Io l'ho scelto, l'avevo scelto da molto tempo.. perchè? Perché obbligarmi in questo stato? Ancoran non capite, vero?"
Astrifone sorride per un istante, poi continua dicendo:
"Non v'era tempo, ma dovevo narrarvi la mia storia, per spiegarvi le mie scelte. Ora il tempo c'è. Effettivamente, essendo questo uno stato che non contempla il TEMPO come lo comprendevamo noi, possiamo farlo.. sedetevi, forza.. non serve stare in piedi", dice rivolto a Marco.

"Tutto iniziò molti anni fa, in Grecia, ad Atene. Ero giovane, speranzoso, con gli occhi ancora coperti, e stavo assitendo,
come molti miei contemporanei, alla guerra civile... Cesare contro i suoi avversari. Ho visto con questi occhi la repubblica cadere. E mi domando ancora dove la brava gente di Roma, quella che ha sempre lavorato per il bene suo e dei suoi alleati, abbia sbagliato. Probabilmente lo sbaglio sta tutto nel sangue versato. Già, tutto lì."
"Ho conosciuto la tua maestra, Giusto, in quegli anni, e posso dire che avevamo molti in comune, molto di più di quanto ti
abbia mai detto, temo. Noi, facevamo parte di un ordine, o meglio, un culto, dedicato a qualcosa di antico, di MOLTO Antico. Ma non ci importava. Il potere giungeva da quella fonte.. molto forte.. nascosto dietro il nome di Apollo, o il suo nome più antico.. il Custode. Probabilmente anche il vostro compagno, Detamargus, aveva sentito parlare dell'antico ordine di Apollo"
"Questa entità esigeva molti tributi, anche in sangue, ma a quei tempi non attribuivo molta importanza al sangue degli
schiavi.. troppo tardi ho compreso, temo. Sta di fatto che essere in quel culto, lentamente, ci portava alla follia.. a
compiere atti al di fuori della natura umana, atti che neppure un folle poteva comprendere"
Astrifone pare a disagio, quando ne parla, e si appoggia al tavolo con i gomiti, e si copre il volto con le mani.
"Solo anni di isolamento, nella mia casa vicino a Treviri, vivendo come uno straccione, usando le mie poche conoscenze
rimaste, mi hanno permesso di tornare ad essere un membro della nostra razza.. prima. Non lo so... non o so.."
"Poi, venne quella notte.. io. Non ne posso parlare, capite: non perché non voglio dirvelo, ma perché non posso.. non posso
per il vostro bene. Io ho VISTO chi stava dietro a tutto questo.. voi li avete chiamati LORO, ma vi sono cose
che superano tutte le malvagità degli uomini, tutta i loro difetti... cose che non devono esistere, e non devono essere
ricordate.. che ne sarà di noi, mi chiedo??"
Astrifone tace,.. sembra aver finito il suo racconto quando all'improvviso toglie le mani dal suo volto, e continua dicendo:
"La mia salvezza, era collegata al circolo di pietre.. ma quando seppi che a sud, a Cartagine, .. quello che avevate trovato, io uscii dal mio sonno. Sapete? Mi ero quasi convinto di essere stato un pazzo,... un PAZZO .. ma era tutta verità.
Contattai il senatore, poverino.. lui non ha retto al peso delle rivelazioni.. e avevo dubbi anche su di voi.. ecco perché vi ho fatti passare per il cancello.. voi dovevate trovare da soli le forze di affrontare l'ORRORE che esiste, si vede, é tangibile, ma tutti non vedono.. capite?"
La voce di Astrifone si fa secca, e mentre si sporge per prendere il boccale di vino, notate dei tatuaggi, sotto le sua
vesti.. marchi a fuoco che non avete mai visto, e che non avreste mai voluto vedere..
"Ora voi penserete, giustamente, che io sia il fulcro, l'assassino, il pazzo, il vile, che vi ha trascinati fin qui.. e vi dirò che avete ragione.. perché se é vero che la tua maestra, Giusto, é stata raggiunta dai loro emissari.. noi oramai siamo oltre la loro portata, perché siamo OLTRE."
"Siamo.. come potete comprendere se non avete letto quegli scritti? Tu, Giusto, ne avrai sentito parlare.. Atlantide, viene chiamata.. la mitica isola che un tempo dominava il mondo.. ma non capite? Atlantide non é un luogo, é uno stato di ESISTENZA.. un passo che il piccolo essere umano ha compiuto nel corso della sua evoluzione..."
"Qui", dice Astrifone mentre allarga le mani, "questa é la nostra Atlantide, e se esitono ancora delle ombre dietro di noi, attorno a noi, bene.. dopo che abbiamo sconfitto quelle DENTRO di noi.. é perchè noi lo vogliamo.. ognuno di noi."
"Vi dico subito che esiste un modo per tornare indietro, alla vita di prima, anche se temo che il mondo non avrà mai più un senso per voi, un ordine, e che tutto sarà così INUTILE ai vostri occhi.. e che loro continueranno a tormentarvi.."
Quando Astrifone finisce questa frase, notate una porta, in fondo alla stanza.. una porta che solamente pochi istanti prima non esisteva..
"Quella é la porta, la via di uscita, il percorso che riporta a quella che era la vostra casa, oltre le porte dalle chiavi d'argento.. e la chiave.. la chiave é dentro di voi"
"Ma vi é un'altra strada, che vi propongo.. quella della nostra felicità, dell'abbandono in questo nuovo stato di esistenza.. una strada che io bramo più di ogni altra cosa, perché ci permetterà di VEDERE oltre la nostra normale comprensione.. di capire e sopratutto di trovare la pace.. e se lo vorrete, di sconfiggere loro.."

Dopo molte parole, Astrifone si ferma e vi pone LA domanda:

"Che cosa volete voi dalla vostra esistenza?"

[Modificato da Gornova 12/05/2004 10.00]

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