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Addio Arjuna, addio Poeta fantastico e creativo... che la terra ti sia lieve.
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[1] Scenario: La colonia

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2003 11:44
26/03/2002 22:41
 
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Colgo il sottile doppio senso nella frase di Aracus e m'indigno "Aracus! - lo riprendo severo - Non si discute la parola di un senatore! Se Caio Albertus dice che esistono dei mostri, ebbene noi li combatteremo e li distruggeremo! Il nostro dovere è di proteggere Roma dal nemico, sotto qualunque forma si presenti, non di discutere gli ordini! Non siamo politici! Siamo SOLDATI!" mi pento di aver detto tutto ciò... in fondo voglio molto bene a Aracus. Spero che capisca ciò che mi ha spinto a reagire così.

"Continui senatore... e mi scusi se l'ho interrotta"
27/03/2002 13:08
 
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Marco Bellero

L'uomo ti guarda con i suoi due gelidi occhi azzurri, sorride, ed appoggia il medaglione d'oro sul tavolo (ad intendere che lo devi prendere), assieme ad una pergamena, poi si alza, e ti dice:
"Questo e' quanto pretoriano: nella lettera c'é quello che chiedi. Sappi che sarai da solo, in questo compito, quindi procedi come meglio credi: non posso dirti altro.."
Mentre l'uomo ti passa vicino, per andare alla porta, vedi che porta stivali ornati di argento..
L'uomo esce dalla stanza, ma prima ti dice "Che il fato ti aiuti.."
La porta si chiude, e tu prendi la pergamena, su cui c'é lo stemma di Augusto in persona e vi e' scritto:

"
Pretoriano,
per mio ordine, dovrai seguire la missione
che ti affiderá l'uomo che ha con se questa lettera.

OTTAVIANO AUGUSTO
"

Falco e Aracus

Il senatore, alle parole del soldato Aracus, lo guarda con un misto di comprensione e saggezza, mentre Ceaser guarda Falco con crescente rispetto, e dice, al termine delle sue parole:
"Esattamente, Centurio Falco.. noi distruggeremo chiunque si metta sulla strada della gloria di Roma", poi il centurione si ferma, osserva un attimo la pioggia che continua a cadere, e continua dicendo "..anche se, Centurio Falco, ho avuto l'occasione di poter vedere questo sopravvissuto, e posso assicurarti che le sue ferite parlavano da sole.."
Ceaser sembra pensieroso, mentre suo padre, il senatore prende la parola:
"Non deve essere cosi' duro, centurio Falco, con il soldato Aracus.. in fondo le sue parole sono comprensibili.. e poi...molte cose strane sono avvenute nell'impero durante gli ultimi anni, soprattutto nelle zone piú remote, dove la gloria di Roma non arriva.."
A queste ultime parole, il senatore osserva per un attimo la spada che porta suo figlio, la spada sulla cui elsa vi é incisa la scritta: EX-LVCE.
Il senatore sospira, e poi, mentre si risistema sulla sua poltrona, mentre i lampi continuano a squarciare il cielo, dice:
"Mi spiace molto, ma, del resto, anche io so ben poco di cosa é successo.. non ci rimane altro che aspettare che il senato finisca..."
Albertus guarda verso la porta del senato, e sembra molto pensieroso.
27/03/2002 18:39
 
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E bene, penso di essermi meritato questa tirata di orecchie da Falco, ma lui sa bene quali sono le mie idee sull'occulto e affini, e sa ancora meglio che per me SOLDATO non vuol dire SCHIAVO DEL POTERE. Io non combatto per la gloria di Roma, io combatto per difendere il suo popolo dal nemico, e non sono uno di quelli che ricevono un ordine ed eseguono senza battere ciglio, senza chiedersi se questo sia giusto o meno, senza chiedersi se sia sensato o pura pazzia. Comunque lo capisco, davanti a un suo superiore, non può sottrarsi alle regole del suo grado.
Ritorno ad acoltare il senatore, e mi domando che fine abbia fatto Marco...
27/03/2002 18:58
 
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Marco Bellero
Marco continua a guardare la pergamena e a respirare forte.. una volta finita l'arrotola e la stringe forte nella mano sinistra, con l'altra mano prende il medaglione e lo esamina (master che vedo ?) poi aiutandosi con entrambe le mani lo sistema al collo e lo nasconde sotto le vesti, avvicina la pergamena alla fiamma di una torcia e le da' fuoco.. aspetta che prenda bene la fiamma e poi la lascia li' a distruggersi mentre lui a testa alta esce dalla stanza.. dopo pochi passi ritrova il servo che lo aveva accompagnato li.. messo in disparte << Riaccompagnami nella stanza del senatore >> l'uomo si volta e lo riconosce...

Sarsha Link di Turlam
27/03/2002 19:10
 
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Giro lo sguardo verso la porta in cui è entrato Marco, senza pensarci, mi sto chiedendo il perchè di una simile dipartita...

"Ha ragione senatore, forse sono stato duro, ma..." mi volto verso Aracus e m'avvicino, gli metto una mano sulla spalla e continuo "... Aracus è il mio miglior soldato, sono certo che saprà capire i motivi che mi hanno spinto ad agire così, in alcune situazioni possiamo anche comportarci da buoni amici, in altre dobbiamo rispettare i nostri incarichi e osservare le regole del caso" tolgo la mano e torno al mio posto, osservo il senatore, quest'uomo così anziano e così saggio, per un attimo mi domando se vorrei divenire come lui un giorno...

"Comunque parlava di creature anormali e occulte... non sono mai venuto in contatto con queste... entità, non saprei quindi dire se ciò sia un grosso problema o qualcosa di gestibile. Ma da come parlate sono più propenso per la prima ipotesi... spero solo che io e la mia centuria saremo sufficienti ad arginare il pericolo. Però mi dica: cosa si sta discutendo in senato?"
27/03/2002 21:02
 
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Marco Bellero

Il medaglione é grande come il palmo di una mano, ed é un triangolo equilatero: essendo fatto d'oro massiccio, questo lo rende piuttosto pesante, rispetto alla sua grandezza, ma non é nulla di strano.
Su una punta del triangolo, vi é fissato un piccolo cerchietto di argento, che permette di fissare, tramite una catenina, il medaglione al collo

Aracus, Marco Bellero e Falco

Il senatore, alle parole di Falco, non risponde, anzi sprofonda nella sua poltrona, evidentemente pensieroso.
Suo figlio, il centurione Caesar Caio, si alza dalla sua di poltrona, e si avvicina alla finestra, guardando la pioggia che cade.
Poi lentamente, al rumore della pioggia si unisce quello di passi ben cadenziati, seguiti da altri di ben poco peso: il pretoriano Marco Bellero sta tornando in questa stanza, condotto da un servitore, che, vista l'atmosfera, non chiede neppure d'andarsene, se ne va.
Il centurione Caesar Caio squadra Marco, mentre un lampo illumina la stanza: la pioggia si sta calmando, almeno apparentemente, e la stanza vi sembra calda, rispetto all'inferno che si é scatenato fuori.
Ne il senatore, ne suo figlio, il centurione, dicono qualcosa: entrambi sembrano piuttosto pensierosi..
28/03/2002 16:32
 
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Non faccio nè dico nulla, sprofondo nella poltrona e osservo.

[Ma quand'è che la finiranno di essere pensierosi? Gornova!]
29/03/2002 13:09
 
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Come il mio centurio rimango in attesa degli eventi, intanto cerco di lanciare un'occhiata interrogativa a Marco per avere una spiegazione di cosa è accaduto nell'altra stanza.
29/03/2002 19:05
 
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Marco appena entrato nella stanza, noto gli occhi inquisitori posati su di lui ma non gliene importo' piu' di tanto.. si mise in attesa di ordini come era suo solito a testa alta

Sarsha Link di Turlam
29/03/2002 21:19
 
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Atto II: Augusto
(25 a.c. - 2° Anno Augusteo - Pomeriggio - 15.30)

Il tempo passa inesorabile, mentre aspettate che il senato prenda la sua decisione: di una cosa siete sicuri, visto che non si sa che cosa sta succedendo in quelle stanze...
Ci stanno mettendo molto più del previsto.
Vedete che il senatore Caio Albertus si agita sulla sua poltrona e suo figlio non riesce nemmeno a stare seduto, tanto che vaga, fastidiosamente per la stanza, facendo tinttinnare ad ogni suo passo la sua spada contro la sua armatura.
Vi viene servito il pranzo, e come è usanza durante queste occasioni, nessuno di voi proferisce parola, anche perché c'è ben poco da dire: i servitori portano da mangiare, aspettano che magiate con calma e poi portano via tutto con misurata efficienza.
Nel frattempo il temporale continua ad imperversare su Roma e l'umidità e il freddo vi entrano nelle ossa, tanto questo tempo é fuori stagione.
Fuori, intanto, continua a piovere...
Sentite l'acqua che scivola lentamente, che si insinua nel grande palazzo nel centro della città eterna, palazzo che vi protegge, come una madre protegge gelosamente il proprio figlio in fasce.
Improvvisamente, quando vi chiedete quando finirà questa agonia, le porte si spalancano, e i servitori cominciano a preparare la stanza ad accogliere l'imperatore.
Vi alzate tutti in piedi, compresi il senatore Caio Albertus e suo figlio, il centurione Caesar, ma la vostra attesa é stata vana: l'imperatore non arriva.
Il senatore allora va verso il senato, per chiedere una spiegazione, e dopo alcuni minuti, ritorna, con in mano una pergamena.
Si ferma vicino alla statua di Scipione, e legge ad alta voce gli ordini del governo di Roma e del mondo intero:


E' opinione del senato e dell'imperatore,
credere che i fatti accaduti nel villagio di Iniax vicino a
Cartagine siano veritieri: per questo si ordina a Centurio
Falco e alla sua centuria di investigare, aiutati nella loro
missione da pretoriano Marco Bellero e dal Senatore Caio
Albertus.
Il senato, come l'imperatore, esige risultati entro un mese
da oggi, per la gloria di Roma.


Quando Caio Albertus finisce di leggere, vedete che suo figlio é già uscito dalla stanza, evidentemente alterato e fuori di se: il senatore non se ne cura, e arrotola con cura la pergamena e mentre la tiene in mano vi guarda e dice:
"Bene: andremo a Cartagine dunque..."
30/03/2002 13:18
 
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E sia, partiremo per Cartagine...
30/03/2002 17:35
 
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<< Come l'imperatore comanda >> e' la risposta di Marco sempre piu' impassibile alle vicende che si svolgono attorno a lui

Sarsha Link di Turlam
02/04/2002 14:46
 
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Faccio un perfetto saluto militare e rispondo "Come desidera l'imperatore! Onore alla guida di Roma!" poi torno a riposo e chiedo dettagli ad Albertus sulla missione, tipo se dobbiamo prendere equipaggiamento particolare, quanto ci vuole da Roma a Cartagine, ecc.
02/04/2002 18:23
 
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(25 a.c. - 2° Anno Augusteo - Sera - 18.00)

Il senatore si siede e in circa un paio di ore avete steso assieme i dettagli del viaggio: la centuria marcerà fino ad Ostia, e di qui, via nave, passando per il porto di Pompei, fino a Cartagine. Raggiunta Cartagine, in tre giorni in mare (se il tempo é buono), non sarà difficile raggiungere il villaggio di Iniax, meta del viaggio.
Il senatore si alza, e visto che i preparativi per la partenza si protarranno per circa cinque giorni, vi saluta dicendo:
"Ci vedremo tra cinque giorni ad Ostia, Centurio Falco e anche lei, pretoriano Marco.."
Il senatore, accompagnato dai suoi servitori se ne va, e vi lascia soli (anche i servitori vi lasciano da soli, pensando che dobbiate parlare tra di voi), in questa grande stanza: fuori intanto, continua a piovere..
02/04/2002 20:16
 
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Anche dopo usciti i servitori, Marco era rimasto sempre immobbile nella sua classica posizione, aspetto pochi secondi che la porta si chiudesse dietro l'ultimo servitore e parlo' << Signori e' stato un piacere conoscervi.. ci rivedremo fra 5 giorni spero >>, Marco si dirige fuori dalla porta.. verso la pioggia che incombe su Roma

Sarsha Link di Turlam
02/04/2002 21:12
 
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"Bene Aracus... siamo rimasti soli. E' tempo di andarcene anche noi, dobbiamo equipaggiarci per la partenza..." lo squadro "sono stato rude con te, ragazzo... è vero, ma era necessario. Comunque, andiamo! Abbiamo solo 5 giorni per preparare un'intera centuria!" e mi dirigo verso la porta, una volta fuori osservo il cielo cercando con lo sguardo il mio fedele falco che avevo lasciato in libertà prima di entrare. Urlo al cielo "Kron! SPALLA! (intendendo che deve posarsi sulla mia spalla)" e aspetto che si sia appollaiato, dopodichè mi allontano sotto la pioggia insieme ad Aracus.
04/04/2002 15:53
 
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"Non preoccuparti" rispondo a Falco con voce sicura. Lo seguo fuori dal senato e sorrido di fronte al ritorno del suo fedele amico pennuto, è incredibile come risponda ad ogni suo comando. Poi mi metto in cammino con il mio centurione.
05/04/2002 13:45
 
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Marco Bellero

La pioggia non smette di cadere sui tetti della città di Augusto e, il tempo, almeno per un paio di giorni, non promette nulla di buono: senti il vento freddo che spira dal mare e ti rinchiudi nel tuo vestito, quasi tremante.
Non si é mai visto un tempo del genere a Roma.
La città é comunque tranquilla, almeno vicino ai palazzi del potere: le varie attività si stanno fermando e sono pochi coloro che si vedono per strada, e anche le guardie (a pochi metri da te) a difesa del Senato sembrano perse in questa atmosfera surreale e si guardano attorno quasi sognanti.
La lunga scalinata che porta alla strada, e quindi alla città Eterna, é davanti a te.
(dimmi cosa vuoi fare ndG)

Falco e Aracus

Uscite dalla stanza, e con passo sicuro, vi dirigete verso l'ingresso del senato (Kron arriva, tranquillo ndG), quando sentite una voce dietro di voi che con un colpo di tosse vi chiama.
Vi voltate e notate, sorpresi che é il Centurione Caesar Caio, che vi guarda con il suo solito portamento fiero, spada sempre dentro il fodero, e che vi fa cenno di avvicinarvi.
Nel corridoio non si vede nessuno, e l'atmosfera surreale che crea la pioggia é presente anche nel Senato, attutita dal rumore dell'acqua che cade: poi di colpo un fulmine, e d'improvviso, la spada di Caesar, lo VEDETE si illumina di azzurro e rimane tale.
Il Centurione vi fa cenno di stare zitti, estrae la spada, e si guarda attorno, come se stesse cercando, qui, nel Senato di Roma, un nemico nascosto.

05/04/2002 17:49
 
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Li' sotto la pioggia.. camminando senza un motivo preciso, arma al fianco sguardo vacuo.. decide di non tornare subito nella sua dimora, ma di passare prima da Madama Idra, la sibilla di Roma...
Cammina per la citta, fino ai sobborghi.. li si avvicina ad una vecchia casa tenuta in buono stato, che spicca in mezzo al degrado della zona.. si avvicina alla porta e bussa due volte, come e' sua consuetudine.. una signora gli apre.. e' abbastanza grande.. 40 anni circa portati male.. vestita con una tonica azzurra, che ha visto tempi migliori << Salute pretoriano Bellero >> dice vedendolo e mostrando il suo sorriso storto e nero.. il pretoriano accenna un saluto con la testa, la donna non risponde si limita a chiudere la porta dietro a Marco e a farlo accomodare in un ampia stanza.. puzza di muffa e umido dentro.. un vecchio tavolo e due sedie, un mazzo di carte dipinte a mano fa' bella mostra sul tavolo, Marco si avvicina, come suo solito posa l'arma e l'appoggia al muro e si siede.. la donna nel frattempo scompare in una stanza adiacente, per uscirne dopo poco accompagnando a braccio un anziana signora.. gli occhi bianchi indicano una cecita perenne, la veste pulita... l'aiuta a sedersi e lascia la stanza.. i due stanno di fronte l'uno con l'altra poi la donna parla << Pretoriano Bellero... era parecchio tempo che non venivi a farmi una visita.. so' gia cosa vuoi >> Marco non risponde si limita a scanciare un sacchetto di monete dalla cintura e a posarlo sul tavolo, la vecchia sorride prima ancora di sentire tintinnare le monete, prende il mazzo di carte ed inizia a mischiarle << Fammi vedere... >>

Ndg- Master spero di non aver esagerato...

Sarsha Link di Turlam
05/04/2002 18:27
 
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Falco
"Caio... la vostra spada... un nemico? Qui vicino? Demoni dell'Ade! Sono già giunti a Roma? Spiegate le doti della vostra arma, vi sarei grato se mi metteste in condizioni di vederci chiaro in questa faccenda..." osservo caio e aracus, notando le espressioni, realmente preoccupato della sitazione. aspetto una risposta, sono impaziente ma non lo do a vedere, da perfetto soldato maschero le mie sensazioni.
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