09/01/2005 12:19 |
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Mi ricordo che lavoravo in UTIC..le terapie i effetti erano standard......mi ricordo ancora: Fisiologica da 5oocc con 5 fiale di Venitrin..ebbene preparo la flebo metto le 5 fiale senza controllare...quel paziente aveva un'angina instabile che ne richiedeva 10!!!! Non è morto, ma ha avuto un attacco di angina che in un appena infartuato non è auspicabile. Questo per confermare che spesso la routinarietà, il superlavoro, porta ad agire con sufficienza e leggerezza. Naturalemtne appena me ne sono accorta ho informato subito i medici, per evitare che ritenessero insufficiente una terapia che aveva l'unico difetto di non essere somministrata correttamente.
Ripeto il paziente non è morto, il senso di colpa mi ha accompagnato per molto tempo...tant'è che ancora adesso, quando proparo delle terapie, controllo sempre moooooolto accuratamente. L'esperienza senz'altro insegna.
Siamo comunque esseri umani e la stanchezza o i problemi personali possono inficiare esperienza di anni e capacità
Però, come dice Rocco, aiutini "visivi", oppure controlli non vissuti come lesa maestà senz'altro aiuterebbero.
Eppoi continuare a combattere per avere il gliusto apporto di personale, per non saltare i riposi..insomma la nostra crescita profesionale deve andare di pari passo con un adeguamento delle condizioni lavorative
ade :o |
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