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[Storia a catena] Pittime di Guerra

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2009 00:40
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Registrato il: 10/04/2001

Triumviro
Ammiraglio
Primo Oratore
Clarissimus Consul
Pikappa fece di soppiatto un giro di circospezione dello stabilimento. L'erba nel prato era cresciuta molto alta: e gli intralciava la marcia. I vetri delle finestre erano rotti e arrugginiti e le grondaie squarciate dalle intemperie che si erano succedute in tutti questi anni senza che nessuno le riparasse, e anche il tetto di grigia lamiera portava i segni della grandine.
Il portone d'accesso era bloccato. Lo squallido cancello metallico era stato rimpiazzato da un enorme lastrone marmoreo che recava incise immagini di ingranaggi, materiali alimentari e macchinari industriali, che a un esame piu' attento, pero' questi si rivelavano come una sorta di bassorilievi mitologici di divinita' antiche e misteriose.
"Che metodo arguto per non dare nell'occhio!" pensò Pk, meravigliandosi dei suoi poteri meravigliosi che gli avevano consentito di comprendere la vera natura di quel fregio cosi' elaboratissimo.

Cercò a lungo un modo di entrare, ma infine si decise a forzare il portale. Con una violenta spallata spinse il portone intarsiato davvero potentissimamente, facendo appello a tutte le sue forze anche psioniche, che si spezzo' di netto come una foglia secca d'autunno nelle mani di un fanciullo maldestro. Crollò violentemente sul pavimento, sollevando una polvere accumulata da anni che gli oscurò la visuale facendolo tossire.

La fabbrica era vuota. Pikappa si sentì deluso come non lo era mai stato: com'era possibile che la sua mente, ora piu' vasta e potente di quanto non lo sia mai stato l'impero del piu' grande dei re, avesse potuto fare cilecca?
Pikappa intui' subito che si trattava di una trappola. Ma non fece tempo a incominciare a ritornare sui suoi passi, che una botola si apri' di scatto nel pavimento, risucchiandolo in un tunnel sotterraneo che probabilmente era quella su cui una volta scorrevano le granaglie dirette ai macchinari industriali. No! Non voleva finire in una macina da cereali!

Fortunatamente, il binario scarto' violentemente a destra, lasciandosi alle spalle i macchinari e infilandosi in un tunnel molto stretto nella roccia, evidentemente scavato da poco.
La galleria si incuneava nelle piu' profonde viscere della citta', dirigendosi verso il centro e attraversando in piu' tratti le enormi condutture che costituivano quella città-nella-città che era il sistema fognario paperopolese.
Era come essere su una montagna russa dell'incubo, sempre in discesa e a velocità vertiginosissime, con la consapevolezza che la propria vita era come una sorta di foglia d'autunno appesa per miracolo nel filo flebile di una ragnatela scintillante e misteriosa nel quale era rimasta impigliata per volontà di qualche divinità generosa (o di una chiavata dei propri genitori, hehe). Più volte Pikappa aveva temuto di urtare qualche spuntone nella roccia e restarci secco, ma fortunatamente i suoi poteri gli consentivano di entrare in contatto con l'anima che pervade ogni essere vivente e ogni cosa, così riusciva a sapere prima quando il pericolo sarebbe incombuto e allora abbassava la testa.

Il cunicolo si interrompeva al centro di una grande piattaforma sotterranea tutta ipertecnologica. Il carrellino si freno' delicatamente, lasciando sorpreso Pikappa che era pronto ad esserne sbalzato all'esterno dall'impatto con la fine dei binari. Sceso da quel mezzo di locomozione rudimentale e primitivo, c'era un uomo ad attenderlo nell'ombra proiettata da una squallida lampada al neon tipo quelle delle corsie d'ospedale o dei sottopassaggi, anche.
L'uomo era incappucciato con un cappuccio che gli copriva fin sotto agli occhi, e sembrava quasi un frate cappuccino, anche per il colore della specie di saio che aveva addosso ma che però col fatto che gli copriva gli occhi si capiva che era qualcosa di molto molto più lugubre. In effetti c'erano due fessure sottilissime che permettevano all'uomo di vedere tranquillamente fuori, ma Pikappa non lo sapeva e proprio mentre si chiedeva se poteva vederlo l'uomo si fece avanti e prima ancora che Pikappa potesse dire "Né A né Ba" lo spinge giù dalla pedana protrudendo in una risata sguaiata e laconicamente terrorizzante: "UAHHAHHAHHAHHA! Addio... EROE!".

Pikappa precipitò in un abisso buio che si estendeva sotto alla pedana, che sembrava affondarci le sue fondamenta con un pilone di roccia scavata di cui non riusciva a vedere la fine. Mentre cadeva, temendo ovviamente la morte e interrogandosi dunque sul profondo significato della vita, il caldo tepore di un ricordo d'infanzia gli infuse il cuore di una dolce scioglievolezza.

Dormi paperino, dormi tesoro
nei tuoi bei sogni sta il tuo tesoro
Dormi felice, fai sogni d'oro
come l'autunno sugli alberi d'oro

Disse la foglia a un ontano lontano
Io sono gialla e mi rompe una mano
Ma con un po' di fantasia e volonta'
Piu' delle tue pesanti radici la mia forza volera'

Dormi paperino, dormi tesoro
ricorda la storia della foglia d'oro
Nella botte piccola sta il vino buono
e piu' del potente puo' il superuomo


Questa era una ninna nanna che gli cantava sua zia quando lo metteva a letto, da bambino. Si rivide nel mondo ovattato della culla, col sorriso dolcissimo della zia che lo cullava dolcemente mentre prendeva sonno. Fu allora, grazie a questo tenero ricordo, che capì che siamo soli in un mondo di soli, e l'unica salvezza è nella VOLONTA' DI POTENZA, che però solo pochi individui particolari, dei SUPERUOMINI, sanno incanalare correttamente senza scadere in un'affannosa ricerca di potere personale che purtroppo però è quella che caratterizza tanti "deboli" che fanno i gradassi. D'altra parte, lui che cos'era, se non un Super-eroe? In quel momento Pikappa capì la sua Missione, e che non poteva finire tutto così.
Capì che doveva trovarsi nel vivo della Faglia di St. Paperandreas, che divideva in due la città. Cosa c'era sopra? Ma certo, la zona più pericolosa della megalopoli tentacolare, e non solo geologicamente: DA HEART.
Mafia, prostituzione, sindacati... perché non anche la Factory???

Ma proprio quando disperava ormai irrimediabilmente, Pikappa atterrò su un'altra specie di binario di servizio ripidissimo, dalla pendenza questa volta davvero paurosa, almeno almeno tipo non so, le piramidi ma magari anche di più. Nel buio abissale nel quale giaceva, Pikappa riuscì a leggere una scritta incisa a caratteri d'oro su una piccola lastra di marmo sotto cui passò ad altissima velocità:

FACTORY ULTD
RETE DI CANALI DI COLLEGAMENTO
DESTINAZIONE: DIVISIONE DI TOPOLINIA

IVI POSE
ANNO MCMLVI
IL FONDATORE, EVERETT DUCKLAIR
[Modificato da Wago 24/01/2008 13:52]

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24/01/2008 10:20
 
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