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[Storia a catena] Pittime di Guerra

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2009 00:40
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Triumviro
Ammiraglio
Primo Oratore
Clarissimus Consul
La gente normale non sa che esistono le quattro di notte. Si sveglia che c'è già il sole, e non si ricorda della galassia di apparizioni, semi-umani, zombie, creature del buio che popolano la notte tarda.

Ziggy invece lo sapeva benissimo. Le ricordava, le quattro di notte. Ricordava ogni buco e ogni topaia, ogni ferita, ogni cucchiaino scaldato ogni dose ogni dolore. Ogni estatasi. Ma ora basta, perché così aveva promesso a Marjory. "Basta con l'eroina Marjory, questa è stata l'ultima volta, com'è vero che mi chiamo Zigfried Flagstarr". Ziggy ricordava questo, accendendosi la terza dose di crack.
Non aveva nemmeno dovuto cambiare dealer: Larry Finnegan aveva il suo giro, non era stato un problema procurarsi della roba di tipo diverso. "Non è proprio il crack solito, è una roba nuova, pare sia meglio". Ziggy inspiro', trattenne il fumo nei polmoni e senti' la vampata prenderlo al cervello. Espiro', il piacere ormai in circolazione.
Non lo sapeva, ma anche lui stava diventando un suddito dell'Ariano.

Stordito dalla sostanza, Ziggy si aggira per i vicoli che circondano il Parco del Municipio. Incontra gente come lui, reietti, vagabondi, uomini e paperi a cui la vita ha voltato la schiena. Le gangs paperopolesi stavano estendendo il loro dominio anche li', a Bravestone, e neanche Larry Finnegan sapeva quanto sarebbe durato ancor il suo impero. Pochissimo, anzi, era già finito: anche Larry Finnegan era ormai uno dei tanti inconsapevoli vassalli dell'Ariano.

E poi Jana arrivo'. Sei in ritardo gli disse, ho la madama alle costole rispose. Quando la vita ti volta le spalle impari presto che hai solo due vie per tirarti su: la droga, e la criminalita'. Ziggy aveva ripiegato per la prima, Jana per la seconda.
Ma non era questo che l'aveva spinta a Bravestone, non la fuga dalla polizia, ma quella dalle milizie personali dell'Ariano. Da quando la Factory gli aveva giurato fedeltà, l'Ariano è il primo mafioso con una guardia pretoriana dotata di poteri ESP.
Jana saluta Ziggy ricambia. Jana parla Ziggy è confuso. Jana spiega Ziggy non capisce. Jana accenna all'Ariano, e Ziggy è come indemoniato, fa per attaccarla. Allora Jana capisce in cosa è finito il suo amico, prende lo stiletto che portava sempre con se' e lo trafigge in pieno addome.
"Mi spiace amico mio, dovevo farlo".
Non poteva permettere che l'Ariano si prendesse il suo unico amico.

Ziggy la morte se la immaginava diversa. Non c'erano sirene nelle scene che si era immaginato, non c'erano iniezioni telecamere gente che urlava ordini cifre domande. Ne' c'era quel lettino squallido e il vicino di letto che russa, il vicino di letto che russa e tu vuoi drmire in pace, russa e tu vuoi morire in pace. Il vicino di letto che cerca di dirti qualcosa, il vicino di letto che si alza in piedi e ti mena un colpo in testa. Perdi conoscenza e lui ti carica in spalle. Sposta il letto e svela una botola. La apre, scende.

Jana lo aspettava nelle fognature. "Svelta, dobbiamo portarlo alla Macchina prima che la droga perda il suo effetto". Non c'era tempo da perdere, Pikappa lo sapeva bene.

--

"... E kiedo xdono in particolare allo Zio Paperino ke mi è sempre stato vicino. TTVTTB, Qui"
Era l'unica alternativa che ha, pensa Qui mentre firma la sua ultima lettera. Ora l'avrebbero odiato, ma più avanti capiranno. Lo capiva lui che aveva 8 anni, figuriamoci se non lo capirà suo zio!
Ora doveva trovare la pistola. Suo zio ne aveva una, lo sapeva. Glie l'aveva lasciata Paperone prima di lasciare per sempre Paperopoli. "Difendi il mio deposito, tornero'". Bisognava capire dove la teneva nascosta.
L'armadio era il posto più ovvio. In camera da letto, ma sì! Qui si dirige spedito verso la stanza dello zio, quando sentì il rumore delle chiavi nella toppa di casa. "Devo fare presto!", si dice.
"C'è nessuno in casa? Qui, Quo, Qua?!" grida la voce tranquilla dello Zio.
Nell'armadio! A cercarla ci penserò dopo, per ora era meglio che si nascondesse. Non fa a tempo a chiudere dietro di sé l'anta dell'armadio che... incredibile, si trattava di un ascensore!

Mentre scende nell'antro segreto di Paperinik, Qui sente l'urlo di disperazione dello zio, che ha trovato la sua lettera d'addio. Ma forse Qui aveva appena ritrovato un motivo per vivere. Lo vede, lì, appeso al muro: il costume di Paperinika. E il fucsia era il suo colore preferito.
[Modificato da Wago 30/09/2007 12:30]

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30/09/2007 12:03
 
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Comune mortale
Semi-Coolflame
Fake di Sé Stesso
Rusticus Plebeius
Capitolo 10: L'arrivo dell'Angelo
I cunicoli erano interminabili. Da dovunque Pikappa, Jana e Ziggy, semi-incosciente, sull'orlo del coma, sentivano il tanfo vomitevole delle fogne, in viaggio verso dove solo Jana sapeva. Dobbiamo fidarci di lei?, si chiedeva Paperinik. Dopotutto, solo poche ore prima la stava inseguendo per l'omicidio di un barbone innocente, ma Uno gli aveva consigliato di seguirla, per scoprire le sue intenzioni. Il suo potere è immenso, dobbiamo essere prudenti, gli aveva detto, ma lui, pensava Pikappa, la sua pellaccia cibernetica non la rischiava.
In quel momento, l'eroe sente un bip provenire dallo schermo dell'Extransformer. "Lupus in fabula..."
Il faccione verde del suo amico artificiale fa capolino. Aveva un'espressione preoccupata. "Sento una fonte di energia potentissima venire dai vostri pressi. Non sono in grado di identificarla, tutte le mie analisi danno risultati negativi. Forse dovreste allontanarvi."
Pikappa sorride. "Scherzi? Proprio adesso che le cose cominciano a farsi interessanti?" Proprio in quell'istante Jana si ferma.
"Ci siamo", dice. Sul muro di fronte a lei c'era uno strano simbolo inciso nella pietra, come un triangolo con sette occhi sui lati...
La ragazza passa la mano in sequenza sui sette occhi, e il simbolo si illumina di una luce soprannaturale, mentre contemporaneamente, appare un rumore assordante e spettrale, da far gelare le vene ai polsi.
Poi un'esplosione di luce fortissima, e Pikappa e Ziggy finiscono a terra. "Jana! Che cosa..." Ma lei non lo sentiva: sembrava aver subito una trasformazione, era divenuta blu, circondata da un'aura luminosa, una visione angelica e incredibile. Sussurra "Datemi la mano, seguitemi".
A fatica il papero si rialza, trascinando con sè Ziggy mezzo morto. Chi l'avrebbe detto che avremmo vissuto questo, quando eravamo fattorini di 00-Channel?, pensa Pikappa, e porge la mano a Jana. Per qualche attimo è tutto buio, poi davanti ai loro occhi appare una visione da non credere.
Si trovavano in una specie di gigantesco hangar a forma di cupola. Davanti a loro si ergeva La Macchina: una enorme formazione di avveniristici circuiti, chip e transistors, schermi e luci offuscate dalla polvere, disposti come a formare una clessidra. Il cuore della Macchina, era un cilindro di cristallo alto più di 100 metri, al centro del quale levitava una strana figura che sembrava risplendere di energia. Dev'essere l'energia misteriosa di cui parlava Uno.
Uno, con cui per qualche minuto l'Extransformer aveva perso il contatto, all'improvviso ricompare sullo scudo di Pikappa, che vede lo sgomento nella sua espressione virtuale. "Non può essere, quello è..."
Jana lo interrompe. "Miliardi di anni fa, quando ancora i dinosauri solcavano le praterie della Terra, un asteroide... speciale cadde sul nostro pianeta: a bordo c'era un essere straordinario, un Angelo, chiamato..."
"...Lilith." dice Uno all'unisono. "Durante le sue ricerche mistiche Padron Everett Ducklair aveva scoperto questa leggenda, ma non era mai riuscito a trovarla."
"Sì, ma è... una leggenda, no? Questo non può essere vero!" Pikappa ansimava per il terrore, il sudore freddo gli colava dalla fronte.
"Da Lilith discese tutta la progenie umana, ma solo alcuni superuomini speciali possedevano il 'dono dell'Angelo', una frazione dei suoi infiniti poteri, e io sono una di questi. Per tanti anni ho cercato l'origine dei miei poteri, e finalmente l'ho trovata. Per questo le milizie dell'Ariano mi davano la caccia."
"Ma chi ha costruito La Macchina? Come funziona? Chi ha immagazzinato una potenza così illimitata?" chiede Uno.
"Questo dobbiamo ancora scoprirlo."

- Docks di Paperopoli, 22:30 -
Appena scoperto l'incredibile segreto che si nascondeva nella cantina dello Zio Paperino - era un supereroe, non poteva crederci! -, Qui aveva mandato un messaggio. "Fra 1 ora ai docks è importante -Qui". E lì si trovava, ora, un ragazzo solo, sperduto in uno dei posti più malfamati della città. Perchè il suo amico tardava così tanto?
Due tipi loschi gli si avvicinano. "Ehi, amico, sei qui per la roba?" gli chiede uno. "Dai, non vedi che è solo un bambino? Andiamocene, Spud." gli fa l'altro. "Non è mai troppo presto per cominciare a drogarsi."
Qui era terrorizzato, i due puzzavano di alcol, tabacco e marijuana, stava per scoppiare a piangere. "Vi... vi prego, andatevene, aspetto... aspetto un amico!"
"Che c'è, hai paura? Prova una volta, e vedrai che poi ne vorrai ancora!" fa Spud. "Ma se non ti lasci convincere con le buone... Ah! Ah!"
Allora Spud tirò fuori una siringa, e stava per conficcarla nel braccio del paperotto, quando sentono una voce. "Fermi, voi! Prendetevela con me!"
Era vestito completamente di nero, portava stivali di pelle, e in testa aveva lunghi capelli biondi. Il compare di Spud, vedendolo, gridò: "È uno sgherro dell'Ariano! Meglio filare!", e i due se la diedero a gambe.
"Tutto bene, Qui?" gli chiede il giovane appena arrivato, mettendogli una mano sulla spalla.
"Sì... ho avuto molta paura, grazie per avermi salvato, Arin!" risponde Qui.
"Adesso quei due malfattori si guarderanno dal minacciarti ancora. Ma perchè mi hai voluto incontrare?"
"Io... dovevo dirtelo, tu sei l'unico che mi capisce... l'unico che mi ascolta... stamattina avevo in mente di suicidarmi, e..."
Arin lo guarda severo. "Che cosa?!? Ascoltami, ragazzo, non dirlo neanche per scherzo. Il suicidio è per i vigliacchi, per quelli che non hanno il coraggio di affrontare le avversità della vita, che preferiscono tirarsi indietro invece che guardare in faccia, da uomini, i problemi che di volta in volta si presentano. Bisogna sempre guardare avanti: nella vita c'è sempre una speranza."
"Infatti, ma mentre cercavo la pistola con cui fare il gesto estremo, ho scoperto un segreto incredibile: mio zio è... Paperinik." Doveva parlargli anche del fatto che aveva preso per sè il costume di Paperinika? Ma no, poteva aspettare.
Arin si fermò per qualche istante, poi sottovoce bisbiglia fra sè e sè: "Uhm... l'Ariano sarà molto contento di questa informazione."
Qui prosegue: "So che è assurdo, però tu, da quando ti ho conosciuto su quella chat di internet, sei stato l'unico a starmi vicino, con cui mi sono potuto confidare. L'unica cosa che non so, è il tuo vero nome."
"Mi dispiace, ma per il momento non è sicuro dirtelo. Comunque vieni con me, ho degli amici a cui la tua storia interesserà molto..."
Arin si gira e Qui lo segue, nel buio delle stradine di Paperopoli, verso, ma Qui non lo sapeva ancora, il quartier generale delle milizie dell'Ariano.




   rensel design
30/09/2007 21:53
 
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Triumviro
Ammiraglio
Primo Oratore
Clarissimus Consul
Dedica:

Questa storia è dedicata con profondo affetto e comprensione a tutte le vittime innocenti di tutte le ingiustizie, della mafia in tutte le sue incarnazioni, della droga in tutte le sue forme, della guerra in tutte le sue dimensioni e tempi, con un occhio particolare verso tutte le vittime della recente guerra in Iraq.

Per tutti voi che soffrite in questo mondo, questa storia è il mio modo di augurarvi di trovare un po' di felicità e darvi modo, magari, di sperare che un giorno vi sia finalmente pace fra gli uomini.


Ziggy era sempre stato, a dire il vero, un pacifista. Certe convinzioni, si sa, non vengono meno nemmeno nelle situazioni piu' estreme: quelle sulla famiglia, la patria, la propria fede. La pace a ben vedere non è fra queste, e forte delle sue nuove zampe cingolate/levitanti, di arti superiori meccanici capaci di sprigionare in un secondo una potenza di 200'000'000'000'000 di TeV che poteva radere al suolo una città e di una vista a raggi gamma superluminosi - per non parlare delle doti telepatiche, sentì il suo pacifismo vacillare.
Era entrato nella Macchina due giorni fa, in fin di vita. Ne usciva in veste di primo, autentico ubermensch. Ma lo sapeva bene, la potenza non è niente senza controllo. All'avanzamento fisico doveva corrispondere anche un avanzamento spirituale, e Ziggy intendeva raggiungerlo al più presto.

Pikappa e Jana non erano stati a grattarsi i pollici nel frattempo. Con l'aiuto di Uno, avevano studiato accuratamente la Macchina per comprendere l'origine di una tale potenza ultraterrena. Piu' i tre procedevano nell'analisi, piu' la spiegazione andava delineandosi nelle menti di Uno e Jana. Infine, Uno si convinse di essere arrivato alla Verità.
"E' un essere umano." Disse.
"Non è possibile" rispose Jana "Ha almeno 65'000'000 di anni!"
"In effetti, sarabbe più corretto dire che è quel che resta di un uomo. Anzi, di un'altra specie umana."
Pikappa: "Incredibile!"
"Avvenne molto di più di quello che la scienza crede, quella notte di 65'000'000 di anni fa. Padron Ducklair l'aveva intuito, ma non era mai riuscito ad andare a fondo della questione. Per questo si ritirò a Dhasam-Bul. Lì, alle pendici dell'Hymalaya, sperava di trovare risposte... e l'accesso ai demoni sotterranei di Agharta, il regno in cui ancora sopravvivono gli Iperborei"
"Iperborei?" Chiede Pikappa.
"Gli Iperborei, o Antichi, sono secondo la mitologia esoterica la prima delle numerose razze intelligenti ad aver dominato il pianeta. Si dice che popolassero il Giardino dell'Eden da prima di Adam, e che da loro discesero le altre razze: Atlantidi, Naacal, Lemuriani, e infine gli Ariani. Ma... è solo una leggenda, è IMPOSSIBILE sia vera, la scienza..."
"Per la scienza tu non dovresti esistere, Jana."
Pikappa aveva ragione. Erano al cospetto di una rivelazione che sconvolgeva la storia dell'universo. Proprio in quel momento, dalla rivelazione uscì il primo super-uomo: Zigfried "Ziggy" Flagstarr.
La sua corazza bionica era lucente, la sua potenza possente.

--

"Zio Paperino!" Quo fece irruzione nell'appartamento senza preoccuparsi di chiudere la porta "Qua è morto, l'hanno detto in TV!"
"Oh, no! Anche lui!" La vita del povero zio aveva subito due colpi durissimi in meno di un'ora.
Accese immediatamente il telegiornale. Di Qui gli avrebbe detto dopo. Ora contava solo sapere se c'era ancora qualche speranza per il piccolo Qua.

"... il corpo di un giovane paperino di 11 anni, Qua Paperino è stato ritrovato esanime oggi da un'addetto alla manutenzione elettrica, accanto ai resti di una chiesa abbandonata, in prossimità dello Snodo Sagittale 12. Il luogo, noto tra gli adolescenti come "Il Templio" era noto da tempo agli inquirenti come luogo di ritrovo per satanisti e messe nere. Si ignorano le cause del decesso"

Poi si mostrava la foto del defunto, il volto martoriato dal sangue rappreso, ma ancora abbastanza riconoscibile da non lasciar dubbi e far prorompere i due in un grido:

ERA UN ALTRO QUA!

Incredibile, si trattava di un caso di omonimia!!!
[Modificato da Wago 19/10/2007 14:46]

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18/10/2007 14:36
 
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Comune mortale
Semi-Coolflame
Fake di Sé Stesso
Rusticus Plebeius
- Altrove -
Un giovane con un mantello di pelle nera stava in piedi davanti a una misteriosa figura seduta nelle tenebre.
"Allora, avete il papero?" disse l'uomo nel buio.
"Sì, o signore e padrone. È nelle nostre mani: purtroppo, c'è stato un... un inconveniente..."
"Lo sapete bene, che non tollero inconvenienti!!!"
Accarezzò il puma accovacciato accanto a lui. Il giovane inghiottì a fatica, per la paura e il terrore della sua terribile potenza.
"Signore, e-ecco... dopo averlo catturato, abbiamo ucciso un bambino della sua età, gli abbiamo messo in tasca i suoi documenti e bruciato la faccia e le impronte digitali, così non l'avrebbero riconosciuto... Purtroppo il killer non ha svolto bene il suo compito, e temo che Paperino abbia capito che non si tratta suo nipote."
"CHE COSA??? INCAPACI!!! Ascoltami, stupido servo: voglio subito il nome del colpevole!"
"J-Joshua Anderson, s-signore."
"Bene. Non tutti i mali verranno per nuocere. Quell'incapace sarà la prova di iniziazione del nostro piccolo Qui..."
"Vuole dire che..."
"Il Fuhrer sarà molto scontento, e un affronto al Fuhrer si paga con il sangue. E almeno io mi godrò lo spettacolo di una esecuzione capitale! AH! AH! AH! E ora sparisci se non vuoi fare la sua stessa fine!"
"O-obbedisco, signore.", e uscì dalla stanza.
Il puma emise un forte ruggito. "Ti piace? Se fai la brava dopo potrai averlo per cena... odio le cattive notizie! Ah! Ah!"

- Sotterranei della Ducklair Tower -
Pikappa entrò nell'enorme avveniristica palestra sotterranea che Uno aveva preparato per Ziggy... o per quello che almeno un tempo era Ziggy.
"Ehilà, vecchio capellone! Allora, che cosa mangia un superuomo-macchina? Dovrai papparti almeno un bue intero, per saziare quel pancione corazzato che ti ritrovi!"
"Io non sento la fame."
"Peccato, perché ti assicuro che Jim fa delle pizze insuper--"
Uno si intromise nella conversazione. "È stupefacente... non ho ancora ultimato le analisi, ma credo con molta probabilità che adesso Ziggy si nutra di correnti telluriche."
"Ehm, Uno, potresti tradurre in linguaggio... umano?!"
"Ziggy si nutre dell'energia stessa della Terra, proveniente dal profondo del nostro pianeta!"
"Uh, chissà l'indigestione!"
All'improvviso, la nuova voce di Ziggy echeggiò cupa per tutta la stanza, triste e metallica. "Voglio vedere Marjory."
Pikappa e Uno non ci avevano pensato minimamente! Come reagirà la ragazza? "Non pensi che sarebbe meglio aspettare un po'? Insomma... dovremmo avvisarla del tuo... cambiamento."
"Adesso che sono diventato un superuomo, mi sono reso conto di verità che prima non potevo comprendere. Capisco finalmente che il corpo è soltanto un illusione, un involucro sottile che ci isola, ma le nostre anime fanno parte di un unico grande Spirito. Anche se adesso le mie zampe non sono più zampe ma cingolati a trazione aderente, e i miei occhi possono distruggere una città, dietro questa vuota immagine c'è sempre il vecchio Ziggy Flagstarr, e sono certo che Marjory lo dovrà capire."
"Lo spero anch'io, ma devi essere pronto a super--"
"Ho detto che lo capirà! LO CAPIRÀÀÀ!!!" All'improvviso Pikappa viene sbalzato all'indietro da una scarica di raggi gamma di temperatura minore allo zero assoluto, che per poco non lo colpiva.
"Coff... coff... ma che..."
"Io... non volevo!"
"F-forse è meglio che ti lasci un po' solo..." Pikappa si alzò e uscì dallo spazio sotterraneo.
"Devi comprenderlo, è ancora sconvolto perchè non ha ancora accettato la sua nuova forma." disse Uno dall'extransformer.
"Lo so, lo so" disse Paperinik mesto. "Ma ora vorrei solo tornarmene a casa."
Quanto in fretta il tempo sconvolge le cose, pensava Pikappa mentre camminava dalla Ducklair Tower verso casa sua. In poche ore tutte le sue certezze si erano dissolute, era venuto in contatto con forze che prima non avrebbe mai potuto immaginare, e adesso questa mutazione del suo caro amico Ziggy. Solo casa sua poteva offrirgli conforto, il luogo dei suoi affetti più cari, del riposo, della quiete dalle inquietudini di ogni giorno. Uno gli aveva costruito un androide che si comportava esattamente come lui, così da sostituirlo quando era impegnato in missione più lunghe, come quel giorno. Al ritorno, bastava immagazzinare la memoria del robot, con un semplice click.
Trovandosi di fronte il suo doppio, Paperino tira fuori il telecomando. "Transazione dati memoria... COMPIUTA."
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!"

- Base Est delle milizie dell'Ariano -
Un uomo tremante e imbavagliato era legato a una sedia, al centro del magazzino abbandonato.
"Allora, Qui, adesso è il tuo momento. Vuoi essere uno dei nostri?" disse Arin.
Loro sono gli unici che mi vogliono, e mi apprezzano per quello che sono. "Sì, lo voglio."
"Ora!" Qui tirò la leva, una scarica elettrica colpì il pover'uomo legato, e in un attimo egli non fu più: il lieve filo che separa la vita dalla morte in un solo secondo fu tranciato.
Gli applausi e le acclamazioni di decine di presenti scrosciarono per Qui, e tutti gridavano il suo nome. "Congratulazioni... adesso sei veramente uno di noi... uno della Arischen Yugen."
Qui non si era mai sentito così orgoglioso di sè.
[Modificato da rensel 19/10/2007 20:04]




   rensel design
19/10/2007 19:46
 
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Triumviro
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Clarissimus Consul
A differenza del suo droide/clone positronico, Paperino non era un tonto. Lo sapeva benissimo che non c'erano altri Qua Paperino a Paperopoli. C'era qualcosa che non andava: il ragazzo doveva essere di un'altra città. Cosa poteva averlo spinto a Pap... D'improvviso, Paperino capì. ERA UN MESSAGGIO PER LUI. AVEVANO UCCISO UN RAGAZZO INNOCENTE, colpevole solo di chiamarsi come suo nipote. Paperino fu scosso da un fremito violentissimo di desiderio di vendetta, violentissimo. Non poteva perdonarlo. Pikappa non poteva perdonarlo (non capiva poi come avevano scoperto che fosse Pk).

Nel frattempo, anche Qua era rincasato e Paperino non aveva ancora detto ai due fratelli della morte del fratello. Ma era la situazione meno adatta per dirglielo: la rabbia incontrollabile lo accecava, e poi c'era del lavoro urgente per Pikappa da sbrigare. << Sigh! >> pensò << com'è dura la vita da supereroe! >>.
I due paperini rimasti erano a casa tranquilli che guardavano la televisione. Della paura di qualche ora prima non rimaneva che qualche brutto ricordo e la gioia degli abbracci e il sollievo di quando Qua è ritornato dalla partita di Basket sano e salvo e inconsapevole di tutto. Paperino uscì di casa di soppiatto avendo cura di fare piano e non farsi sentire. Poi montò sulla Pikar e si diresse verso la Ducklair Tower.

Uno e Jana lo aspettava irrequieto. Ziggy era stato confinato in un settore speciale della Ducklair Tower costruito direttamente da Everett come cella di contenimento per i suoi numerosi esperimenti cyborg-genetici. Lì sarebbe potuto sfogarsi e prendere confindenza coi suoi nuovi immensi poteri senza far male a nessuno. Le pareti potevano resistere a pressioni sub-nucleari potentissime, heheh.
Uno spiegò a Pikappa che Ziggy era sotto controllo e non c'era pericolo per nessuno: sperava che in qualche giorno si sarebbe dato una calmata: tuttavia non poteva sospettare la potenza che il suo nuovo stadio evolutivo poteva sprigionare. Tutto d'un tratto Jana notò che all'improvviso il vetro della cella di contenimento aveva iniziato a incrinarsi.
<< Ma è... CAZZO! >> Pikappa non aveva mai sentito Uno ricorrere a un simile linguaggio: doveva proprio essere coi nervi a fior di... schermo! << Non è possibile, quel "vetro" è composto da miliardi di miliardi di magnetoni di Bohr, servirebbe un campo elettrodebole grande come l'Alaska per spezzarne la coesione molecolare!!! >>
Il colore dello schermo in cui volteggiava il volto oleografico di Uno cambiò di colpo colore, trasformandosi in un colore rossiccio vivissimo, quasi color sangue. Pikappa si sentì accapponare il sangue nelle vene. Una voce metallica esclamò fredda: <<Unità d'assalto difensiva U.N.O. - Livello Defconpap ZERO. Configurazione d'emergenza: operativa. Protocollo AA1781A: abilitato. Processo di fusione operativa con l'unità dual di backup inerziale: avviato. TAKE NO PRISONERS!!!>>.

Incredibile! Il suo amico Uno era una macchina di difesa sofisticatissima e spietata, e ora stava fondendosi col suo nemico Due. Anzi, era da sempre stato progettato per questo!!!

--

Tutti uscirono dall'androne, tranne Arin, che fece segno a Qui di restare. Qui aveva notato che poco prima un personaggio, come tutti gli altri incappucciato, aveva sussurrato qualcosa a bassa voce nell'orecchio di Arin. Egli si accorgette che Qui l'aveva notato, e allora gli fece, in tono confidenziale:
"E' il mio Superiore Conosciuto. E' l'unica persona della Arischen Yugen che abbia mai visto in volto, e l'unica di cui conosco il nome."
"Quindi tu..."
"Sì, io sono il tuo Superiore Conosciuto. Il mio nome lo saprai fra poco."
L'ampio atrio si era svuotato, e solo la fioca luce delle fiaccole (che si stavano estinguendo) illuminava il groviglio di circuiti che circondava il macabro trono su cui si era consumata la morte di quel malcapitato. L'atmosfera riluceva di un'aura spettrale, e Qui si sentì inquieto.
"Seguimi, Qui. Ora conoscerai il mio corpo e il mio nome". Qui si preoccupò moltissimo. Cosa intendeva dire?
Lo condusse in un angolo della stanza, dove stava un tavolino di legno sgualcito, con appoggiati sopra alcuni strumenti di morte arrugginiti. Arin li accantonò su un angolo, e si rivolse nuovamente a Qui.
"Sei teso? Stai tranquillo. Sarà il più bel momento della tua vita".
Così dicendo, carezzò dedicatamente le piume del capo del paperottolo, che si sentì tranquillizzato. La luce fioca non gli permetteva di vedere l'espressione sadica di cui brillavano gli occhi di Arin.
Sotto la guida del suo "amico", Qui iniziò a svestirsi. Si ritrovò rapidamente solo in mutande, e non seppe cosa fare. Era eccitato, ma anche abbastanza tranquillo. << Lo Zio Paperino non dovrà sapere niente di questo >> pensò.
<< Sdraiati >> gli fece Arin, fingendo dolcezza.
Ingenuamente, Qui si distese sul tavolo a faccia in su.
<< Dall'altro lato, mio caro, heheh >>.
Così Qui non potè vedere l'aria truce di Arin nel momento in cui gli abbassò gli slip, né gli occhi iniettati di sangue di quando agguantò le manette cigolanti appoggiate sul tavolo e lo legò a un gangio che sporgeva dalla parete.
<< Mi chiamo... DEREK O'TOOLE >> gridò come indemoniato mentre infrangeva irrimediabilmente la sua innocenza.
Fu terribile e doloroso, e a Qui sembò interminabile. Aveva solo undici anni, ma la sua infanzia era già finita.
[Modificato da Wago 20/10/2007 12:23]

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19/10/2007 23:47
 
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Fatto di 320 tonnellate di metallo, il corpo di UNO, ora potentissima macchina da sterminio, si stagliava con le sue cromature al cospetto degli occhi esterrefatti di Pikappa e Ziggy. I sistemi d'arma imponenti apparivano minacciosi: un numero impressionante di cannoni ad antimateria, pistole positroniche, raggi sonici, ma anche taser neuronali e lame di energia solida: era un'altro frutto della follia omicida di Everett Ducklair, un altro abominio partorito da una mente diabolica e malata. Chissà perché non l'aveva disattivato prima di partire per Dhasam-Bul? Forse Everett aveva previsto la minaccia dell'Ariano? Qualunque fosse la verità, questo imponentissimo ammasso di distruzione era in piedi davanti a Ziggy e Pikappa, e conteneva in sè le menti fuse di Uno e Due. Pikappa era estremamente impaurito da questo: la razionalità di Uno era compromessa dalla presenza del suo gemello malvagio. A quel punto Ziggy si alzò sulle sue sospensioni idromeccaniche e cominciò ad emettere suoni inquietanti: sembrava proprio che stesse comunicando con UNO. Fu a quel punto che Pikappa impotente potè assistere a una scena incredibile: tentacoli meccanici si allungavano dalle due macchine quasi ad abbracciare l'altra, e le porte del robot si aprivano per lasciare entrare i plug e i cavi dell'altro; le unità centrali si scambiavano così informazioni a miliardi di baud al secondo e in men che non si dica le due macchine erano adesso diventate una macchina sola, un'inquietante colosso di ferro con, al suo interno, quello che rimaneva di un papero e di una, anzi di due, intelligenze artificiali. Pikappa non sapeva come reagire. Che cosa era successo ai suoi amici? Erano ancora loro, dentro quell'ammasso di freddo metallo? E ora, ora cosa avrebbero detto a Marjory?
[Modificato da manfroze 20/10/2007 00:25]
20/10/2007 00:24
 
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Comune mortale
Semi-Coolflame
Fake di Sé Stesso
Rusticus Plebeius
- Intanto... dove? -
"Si è risvegliata."
"M-Mein Fuhrer?"
"Si è risvegliata! SI È RISVEGLIATA! AH! AH! È finalmente giunto il giorno... il giorno del CREPUSCOLO DEGLI IDOLI!"
"La vostra mente è grande e i vostri pensieri incomprensibili per me che sono solo un misero essere umano..."
"Senti gli Dei che sono uccisi... tutti, uno a uno, esalano il loro ultimo respiro... e il Superuomo finalmente sorge! Viva il Superuomo! AH! AH! AH!"
"C-comandate qualcosa, Mein Fuhrer?"
"Invia le truppe dell'Ariano alla Ducklair Tower. E fallo ora."

- Ducklair Tower -
Il gigantesco essere di metallo, metà uomo, metà macchina, metà intelligenza artificiale, nato dalla fusione di Uno e Ziggy, emettendo strani gemiti, stava ritto in piedi nel mezzo del sotterraneo, davanti allo sguardo stupito ed esterrefatto di Paperino, che lo osservava con stupore.
> UEEEUEEEUEEE < All'improvviso suonò un allarme, e Pikappa rimasto solo era impotente. Tutto tremava.
"Che cosa succede? Uno, non so cosa fare! Aiutami!"
Per pochi interminabili secondi la macchina stette ferma, poi si mosse, e disse con voce più tagliente di una katana:
"Ducklair Tower sotto attacco. Priorità assoluta: impedire accesso a Terminal Dogma. Collocarsi nell'entry plug."
Una capsula allungata dall'aspetto tecnologico, apparì all'improvviso davanti a Pikappa, aprendo il portello. "Ma che cosa..." sibilò Paperinik. "Probabilmente devo entrare".
Entrato Pikappa, il portello si richiuse con un tonfo, e lui rimase nel buio pesto. "Che sta succedendo? Uno? UNOOO!!!" Sentì che la capsula veniva alzata e si muoveva. Dopo alcuni attimi di puro terrore, si fermo.
"Unità U.N.O. 01 approntata." Le luci si riaccesero all'improvviso e davanti all'eroe comparì il faccione familiare di Uno, anche se venato da una sfumatura di colore rosso.
"Finalmente!!! Qualcuno mi vuole spiegare che diavolo sta succedendooo???"
"È avvenuto qualcosa di inspiegabile, eroe... i polimeri della mia struttura e di quella di Ziggy hanno subito una fusione nucleare a freddo, e adesso siamo un unico essere indistinguibile! Purtroppo nel processo l'anima di Ziggy si è liquefatta trasformandosi in una sostanza chiamata LCL, e non sono ancora riuscito a ristabilire il flusso della sua coscienza, ma conto a farcela presto."
"Sì, ma io dove cazzo sono finito???"
"Nervoso, vecchio mantello tarlato? Sei a bordo dell'Unità UNO 01, il risultato della nostra fusione! I tuoi circuiti neurali sono entrati in una relazione simbiotica con l'automa, e adesso sei in grado di pilotarci. E visto che la Ducklair Tower è sotto attacco, dovrai anche farlo subito!"
"STAI SCHERZANDO? Io non sono capace di pilotare questo AFFAREEEEEEEeeeeee...." Sentì improvvisamente una brusca accelerazione verso l'alto. L'Unità UNO 01 era pronta per entrare in azione!

- Base Est della Arischen Yugen -
Il segnale di adunanza generale interruppe l'orrenda violenza che stava consumandosi, strappando per sempre l'innocenza a Qui, dopo che già gli era stata negata quando aveva ucciso un uomo.
"Mmm... a quanto pare dobbiamo interrompere questo bel momento... sembra che stia succedendo qualcosa di importante!" disse Arin rivestendosi in fretta. "Ti è piaciuto, allora?"
Qui singhiozzava sommesso. "I-io..."
"Sei senza parole, eh? Ah! Ah! Dopo ne avrai ancora! Ora però andiamo."
Qui trattenne a stento le lacrime che cercavano di sgorgare: lo sentiva che doveva essere più forte di tutto questo. Faceva anche quello parte della sua formazione e non doveva deludere i suoi compagni.
"P-prima di andare devo andare a prendere una cosa."
"Va bene, ma fai in fretta: l'Ariano non tollera ritardi."
Il costume di Paperinika lo aspettava dove l'aveva nascosto.




   rensel design
20/10/2007 13:45
 
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Triumviro
Ammiraglio
Primo Oratore
Clarissimus Consul
L'Unità UNO 01 (che da ora chiameremo per comodità EVA 01) atterrò bruscamente sul suolo davanti all'ingresso di un'area laterale della DT che Pikappa non aveva mai notato (quante soprese aveva ancora da rivelargli quel palazzo?), attutita dalle potenti sospensioni isocore del robot.
Il faccione rassicurante di Uno tornò ad occupare lo schermo psionico di Pikappa (l'unità EVA 01 si interfaccia direttamente con gli assoni neuronali della corteccia cerebrale), e si rivolse a lui con tono confortante ma deciso: Socio, le truppe dell'Ariano sono schierate davanti all'ingresso principale. Stanno assediando il palazzo!
Pikappa: Uno, fammi uscire da questa cosa, vado a sbaragliarli a cazzotti come s'è sempre fatto! Pensaci tu a gestire il robottone!
Impossibile: l'unità UNO 01 è pienamente funzionale solo quando c'è una strettissima simbiosi con un essere umano (o anatide, come nel tuo caso, ehehe) dotato di capacità speciali, un prescelto chiamato Children. Non ho tempo di spiegarti i dettagli: è necessario tu resti qua. Questa fusione papero-macchina è l'unica possibilità di sconfiggere le milizie dell'Ariano!
Pikappa: Ma io non so nemmeno chi sia, non so niente di questo nemico, come posso combatterlo! Know your enemy, no?
Conoscevi forse gli evroniani quando ti ci sei scontrato la prima volta? Dai eroe, mostra di che pasta sei fatto!
Pikappa: Sento che questa volta è qualcosa di troppo grande per me... Uno, è un po' che ho questa sensazione, l'ho provata la prima volta durante quella manifestazione. Una sensazione come di... impotenza. Non sono più l'eroe giusto per questa città, sono davvero un vecchio mantello tarlato.
E' vero: da solo non basti più per questa città. Infatti ora scendiamo in campo anche noi. Assieme ce la faremo!

A queste parole Pikappa capì che la sua era era terminata solo per permettere il sorgere di un'era nuova: l'era dell'EVA 01 e dei Children. Si sentì improvvisamente una forza spropositata infondersi nelle sue vene. Impugnò le due cloches disposte ai lati del sedile e si gettò alla carica. YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!

Due passi dell'incredibile falcata dell'EVA 01 (un enorme golia di colore viola che incorporava nella sua struttura numerose parti della Ducklair Tower, tra cui la sommità che faceva da testa: la "capsula di salvataggio" con cui il Children poteva mettersi in salvo era nientemeno che un'astronave interstellare!) e fu in mezzo all'enorme esercito nemico. La battaglia era cominciata.
Fu dalla prima linea nemica che giunse il primo attacco: una legione di idrocefali si lanciò sulle enormi zampe dell'EVA 01, tentando di scalarle con l'aiuto di rampini. Era un assedio in piena regola!
Mentre tentava di scalciarli via, Pikappa si accorse che una simile foresta di idrocefali brulicava anche sulla parete della Ducklair Tower: stavano risalendola piano dopo piano, ed erano ormai al 13°. Ancora una decina di piani e avrebbero potuto attaccare l'EVA 01 dall'alto, da cui era più vulnerabile! (L'EVA 01 era alto 120 mt., circa come il 24° piano della torre).
Pikappa attivò tutti i paralizzatori di cui era dotato l'enorme robot, immobilizzando gli assalitori che come formiche gli risalivano le gambe. I pannelli ipertecnologici che componevano la scocca unica della corazza dell'EVA 01 (ricavati da un prototipo di Shuttle che Everett aveva studiato per la NASA, senza i difetti delle piastrelle di ceramica degli Shuttle attuali e resistentissimi alle alte temperature) potevano capovolgersi a velocità iperbolica, costringendo gli arrampicatori a retrocedere metro dopo metro. Un campo elettrodinamico rendeva impossibile proseguire nella salita senza rimanere sotto chock (ma non erano mortali, dopo qualche minuto ci si riprendeva), eppure gli idrocefali sembravano procedere noncuranti di tutto, forti del loro numero. E ai piedi del robot, fervevano i preparativi della seconda fase dell'assalto!

Pikappa si rese conto che l'unica possibilità era marciare sopra all'esercito nemico, schiacciandolo con le possenti gambe dell'EVA 01. Avrebbe però significato uccidere della gente, anzi compiere una strage. Pikappa non poteva permetterlo.
<< Uno, cosa posso fare? >>
<< Capisco il tuo problema, socio. Lasciami riflett... >> La voce posata di Uno fu bruscamente interrottà da un tono affilato e stridente:
L'IA dell'unità UNO 01 è consapevole del problema etico che si presenta. Calcoli logici precisissimi indicano come ottimale la strategia di calpestamento. L'Unità di Processamento Morale ha dato il seguente responso: si tratta solo di idrocefali, autorizzazione a procedere: affermativo. Il Core ha decretato la disconnessione operazionale del Children. Alla disconnessione: MENO TRE, MENO DUE, MENO UNO...

ZOT

Pikappa si trovò avvolto nel buio della sua capsula.
[Modificato da Wago 23/10/2007 22:07]

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23/10/2007 22:06
 
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Comune mortale
Semi-Coolflame
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Rusticus Plebeius
"E poi... che cosa è successo?"
"Li ho visti morire... a migliaia... li ho visti negli occhi mentre gridavano di terrori mentre sui loro corpi incombeva l'ombra della Macchina... supplicavano pietà, e poi le loro ossa si infrangevano, fra schizzi di sangue e di cervella dovunque, e grida spaventose... erano anche donne, anche ragazzi, avranno avuto 15 anni... BAMBINI, UNO!!! E poi ho visto lei... Paperetta... la piccola Paperetta Yé Yé... non potevo immaginare che era stata sedotta da quell'orribile ideologia... l'ho guardata impallidire dalla paura della morte, pochi attimi prima che le gambe dell'EVA 01 la maciullassero... In ogni attimo li vedo ancora, ogni tanto spero che sia solo un sogno, ma NO! NO! È... È LA PURA REALTÀ! SONO UN VOLGARE ASSASSINO! UNO! UN ASSASSINOOOOOOOO! Per di più di INNOCENTI!"
Pianto, grida, strilli e strepiti.

--

Buongiorno telespettatori e telespettatrici, benvenuti all'edizione straordinaria di 00 Channel News. Nel corso di una pacifica manifestazione del gruppo definito Arischen Yugen di fronte alla Ducklair Tower, il fuorilegge conosciuto come Paperinik, a bordo di una macchina di sterminio, ha dato il via a un ingiustificato massacro di innocenti. I dati ufficiali parlano di 2500 vittime innocenti, ma secondo alcuni sarebbero più di 5000. Poi la macchina è scomparsa all'interno di un alloggiamento segreto della Ducklair Tower, e in questo momento Paperinik è ricercato dalle polizie di tutti gli Stati degli USA. E adesso qualcuno oserà ancora dire che è un eroe? Igh! Igh!
"È semplicemente orribile! Per fortuna che c'è quel bravo Angus Fangus che ci mostra sempre la verità, non pensi anche tu, giovanetta dai capelli viola?" disse una vecchietta davanti al negozio di televisori.
Jana era angosciata ed esterrefatta, ansimava per la preoccupazione. Conosceva bene Pikappa, era conscia che non avrebbe mai potuto commettere un massacro di tali proporzioni bibliche. Che cosa poteva essere successo? Una sola cosa era certa: doveva trovare lei Pikappa per prima. Ed era una ragazza sola, contro l'FBI, la CIA e i corpi di polizia di 50 stati!

--

"Oh no, sono arrivato in ritardo!" pensò Qui. Aveva visto le immagini dello sterminio in diretta (visto che 00 Channel si trovava al 75° piano della Ducklair Tower, avevano potuto filmare tutto nel momento stesso in cui accadeva). "Non dovevo attardarmi a indossare il costume di Paperinika!" pensò.
Poi un pensiero terrificante passò per la sua testolina di adolescente: "E se Arin sia stato lì? Potrebbe essere MORTO... per mano di mio zio Paperino... alias Paperinik!"
Sui pattini del costume di Paperinika, sfrecciò a tutta velocità per le strade di Paperopoli: non c'era tempo da perdere. "Se Arin è morto, non potrò mai perdonarlo allo zio... Lo odio, quanto lo odio! Non mi ha mai capito ed è nemico della nostra causa!"
Davanti alla DT lo spettacolo era desolante, dappertutto giacevano sotto le macerie i cadaveri putrescenti schiacciati, ricoperti di sangue rappreso. "Come farò a trovarlo?" Qui era disperato. Per un po' di tempo vagò per le rovine gridando il nome del suo compagno, poi sentì una flebile voce che gli rispondeva: era Arin, ancora vivo, anche se ferito a morte!
Derek respirava ormai flebilmente, gran parte del suo corpo era schiacciata, ma aveva ancora la forza per parlare. "Coff coff, Qui... sapevo che saresti venuto... purtroppo temo che la nostra stagione sia finita... sto morendo e lo so."
Qui aveva le lacrime agli occhi. "Oh, no, no, Arin! Non puoi andartene! Devi resistere, troverò aiuto..."
"No, per me non c'è più speranza... ma ti prego, coff coff, ricordati di me."
Qui, singhiozzando, stava per abbandonare l'amico, in procinto di abbandonare la vita, quando gli venne un'idea. Forse c'era ancora una speranza. Gli avanzava ancora un sacchetto della polverina cosmica donatagli da Kim Don Ling [vedi le mitiche Paperolimpiadi di Romano Scarpa!]: l'aveva sempre conservata per i casi più gravi, e adesso era finalmente arrivato il momento di usarla.
"Tieni, prendi questa! In fretta!". Con il filo di respiro che gli rimaneva, Derek prese la polverina. Improvvisamente avvenne un prodigio: le sue ferite si rimarginarono in men che non si dica.
"Ma... ma questo è impossibile!" disse Arin guardando il suo corpo morente appena rigenerato. "L'Ariano dovrà sapere--"
Qui sorrise con le lacrime di gioia agli occhi. "Nulla è impossibile... nulla... amico mio."


[Modificato da rensel 23/10/2007 23:18]




   rensel design
23/10/2007 23:17
 
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Comune mortale
Semi-Coolflame
Qui, toltosi i pattini di paperinika camminò assieme ad arin in mezzo ai morti, le sirene delle ambulanze risuonavano nella sua testa, in mezzo ai morti vide un sacco di gente che conosceva, amici, amiche...Tutto questo gli faceva male perché pensava che erano stati tutti uccisi da suo zio paperino, lui lo ODIAVA, aveva quasi ucciso ARIN il suo UNICO AMICO.
Lo zio paperino, che lui considerava come un PADRE...
All'improvviso pensò a sua madre e suo padre, il suo vero padre non lo aveva mai conosciuto...di sua madre aveva dei ricordi vaghi, di un'infanzia lontana...un infanzia che gli era stata strappata via negli ultimi giorni, da una guerra uno stupro e un assassinio...Arrivarono davanti a una cattedrale gotica, ricorda ancora che pochi anni prima aveva visto un video su canale00 dove si vedeva zio paperino che combatteva contro un inverosimile alieno...proprio sulla cima di quella cattedrale.
«siamo arrivati» disse Arin, che era rimasto pensieroso per tutto il cammino...
La porta Gigantesca della cattedrale gotica si stagliava di fronte a loro arin però prese un vicolo laterale e abbassò quella che sembrava la zampa di un gargoyle di una casupola vicino alla chiesa, una porta apparve di fronte a loro «Entriamo, svelto, l'Ariano deve sapere, questa tua polvere potrebbe essere la soluzione definitiva per riattivare l'SS»

----

Gli Elicotteri Circondavano la Ducklair Tower dall'alto, l'ispettore O'Hara, le forze speciali, un intero plotone dell'esercito circondava l'entrata, nulla poteva entrare o uscire. Solo gli operatori di Channel00 avevano un badge che gli permetteva di entrare e uscire.
Uno sapeva che in qualche modo doveva trovare Jana, nei "tamponi" che avevano usato Jana e PK per trasferirsi i poteri era rimasta una traccia energetica di Jana, probabilmente sfruttando quella sarebbe riuscito a rintracciarla e in qualche modo a stabilire un segnale. dopo 5 ore ininterrotte di elaborazioni di dati riuscì a contattarla
"Jana, vieni nell'ascensore della Ducklair Tower, da lì Uno ti trasporterà nella base segreta di PK" purtroppo Uno, non essendo una creatura organica non potè ricevere alcuna risposta, in compenso nel frattempo continuò a studiare i prototipi creati da Padron Ducklair sugli ESP.

Jana ascoltò il messaggio, sapeva che era veramente Uno a contattarla e non un immagine mentale ideata da quelli della Factory.
Doveva trovare una soluzione...

Camminando per le strade deserte vide un camioncino di 00News fermo, c'erano Fangus e Camera9 che facevano interviste sulla "minaccia PK". La papera entrò di soppiatto nel furgoncino e con i suoi poteri fece in modo di non essere notata.
Dopo poco sentì il mezzo muoversi, stavano andando proprio dove lei voleva andare capì leggendo nella mente di Fangus.
A un certo punto il mezzo si fermò: "Mi scusi dobbiamo fare un'ispezione" disse una voce proveniente dall'esterno, probabilmente un membro dell'FBI.
Fangus iniziò a urlare.
"UN'ISPEZIONE? sul MIO MEZZO? secondo voi io aiuterei in qualche modo Paperinik?????? non guardate mai i telegiornali di 00news? ho delle notizie da preparare per il notiziario delle 8,30! non ho tempo per le vostre ISPEZIONI" sbraitò.
Il camioncino ripartì, "dovrò ringraziare fangus" pensò.
Giunti nel parcheggio di 00news Fangus scese e corse in redazione "scarica l'attrezzatura, igh igh" disse a camera 9
Questi aprì il mezzo, Jana usando l'ESP cercò di farsi notare il meno possibile, camera 9 scaricò le piastre di registrazione mormorando "spero che pk risolva il problema in fretta" disse apparentemente tra se e se dimenticandosi lo sportello aperto in fretta si diresse agli studi anche lui.
Jana non capì se era stata scoperta e ignorata o solo fortunata, comunque si diresse verso il primo ascensore disponibile.
"Benvenuta Jana", disse una voce metallica che sentiva uscire dalla cassa dell'ascensore
"Ti porto alla base".
Uno, per non far capire a Jana che stavano scendendo di pochi piani fece dei giri molto lunghi con la cabina dell'ascensore per poi fermarsi a destinazione.

Jana entrò in un livello che nemmeno PK aveva visto, sottoterra c'era Pk,riverso su un tavolo con una bottiglia di 4 Roses, e una di Vodka (create con il sintetizzatore molecolare, probabilmente) svuotate... ancora sconvolto per quello che aveva fatto.
Giratasi Vide l'EVA01 stagliarsi davanti a lei, era collegato con molti cavi alla struttura della DT (probabilmente) e uno/due (12) potevano così continuare a controllare l'edificio. Molti Droidi ED riparavano i pochi danni subiti dall'EVA e alcuni stavano costruendo qualcosa.
(Jana scoprirà in futuro che quel sotterraneo c'è sempre stato, anche angus fangus, una volta era finito in un settore del sotterraneo, uno però l'ha rimodernato per ospitare l'eva01, il cunicolo d'ingresso/uscita dell'EVA è nascosto in una finta cisterna dell'acqua a pochi chilometri dalla DT)
[Modificato da Wago 22/01/2008 23:37]

http://www.facebook.com/manuel.exar
http://www.last.fm/user/manuel_exar
11/11/2007 15:52
 
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Comune mortale
Semi-Coolflame
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Rusticus Plebeius
"Ciao Paperino!"
Paperina, vestita con la divisa della Duckburg High School, camminava a braccetto di una sua amica tenendo nell'altra mano la sua cartella. Appena la vide Paperino arrossì e si sentì un groppo in gola. Si era segretamente preso una cotta per lei fin dal primo momento che l'aveva vista sui banchi da scuola. "C-ciao Paperina... S-senti..."
Lo guardò sorridendo e disse: "Dimmi, volevi dirmi qualcosa?"
"No, niente" rispose Paperino sconfortato. Neanche stavolta era riuscito a invitarla al cinema per l'imbarazzo!
La vide andarsene sconsolato, quando dietro le spalle arrivò il suo odiato cuginastro Gastone: i suoi capelli erano tirati su con il gel. "Ehilà, cugino! Non dicevi di voler invitare Paperina al cinema? Guarda caso io ho due biglietti per la prima di JOHN PAPERAMBO, il nuovo film con Paperstallone, se tu non vuoi la invito io..."
"Grrr! Non ti permettere!"
"Eh! Eh! Tanti saluti, cugino! Chi prima arriva..." disse beffardo e si girò. "Ehi, Paperina!"
Paperino non poteva permettere che Gastone invitasse Paperina prima di lui, doveva agire, e doveva farlo subito. "FERMA, PAPERINA!"
"Che c'è, Paperino?"
"V-vuoi venire al cinema con me questo sabato?"
"Oh, volentieri! C'è solo un piccolo problema..."
"Quale?"
"Io... SONO UN DROIDE." Improvvisamente il suo corpo subì un'incredibile trasformazione: le sue piume scomparvero e lasciarono il posto a una lucente corazza metallica. Le sue zampe si trasformarono in cingolati, i suoi occhi in fotocamere luminose sensibili agli infrarossi.
"Q-questo non è possibile!" Paperino era esterrefatto.
"Ah! Ah! Certo che è possibile! Almeno da quando Paperina è entrata a far parte del Progetto per il Perfezionamento dell'Uomo ed è diventata una serva della causa nazista!" Paperino si girò verso Gastone che parlava, ma non era lui: era un uomo misterioso avvolto in un mantello nero, con un puma al suo fianco. "Ma adesso hai saputo troppo... attaccalo, Shiva!"
Il gigantesco felino si lanciò verso Paperino. Come avrebbe voluto avere il suo Extransformer e il completo da Pikappa, ma così era completamente indifeso. "Stavolta è davvero finita!" pensò, quando sentì una voce.
"Concentrati, Paperinik... avverti il tuo spirito e quello del puma, e la loro intima fusione."
"Ken!" Non c'erano dubbi, era la sua voce.¹ Ma da dove poteva venire? All'improvviso avvertì un'altra voce, calma e pacata quanto era lucida e fredda l'altra.
"Ricordati quanto ti ho insegnato a Dhasam-Bul, Pikappa.² Devi comprendere te stesso, la tua anima e il mondo che ti circonda per poter sconfiggere i tuoi nemici."
"Everett! Vi prego, aiutatemi!"
"Grandi forze sono in gioco, Paperinik... più grandi di quanto tu possa mai immaginare. Ma solo tu puoi aiutare te stesso." Pikappa, anzi Paperino, non si era mai sentito così solo.
"Che attendi, Shiva? Ti ho detto di ucciderlo!!" gridò l'uomo misterioso.
Non devo avere paura. Non devo avere paura. Eppure... no! Perchè mi chiedono questo? Io... io sono solo un piccolo, fragile papero... Io... non voglio morire... Io... HO PAURA!
Il puma azzannò.

Pikappa si svegliò ansimante e ancora vestito del costume di Paperinik, nella branda che Uno gli aveva approntato nel sotterraneo in cui era nascosto. Pianse nel buio.


1. Vedi Vittime di Guerra di Silverware.
2. Durante gli eventi di Missing, Speciale 97.
[Modificato da rensel 29/11/2007 00:47]




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29/11/2007 00:46
 
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Triumviro
Ammiraglio
Primo Oratore
Clarissimus Consul
Anche i sogni di Ziggy furono terribili. Immerso in quell'unico angosciante dormiveglia che il suo nuovo stato gli consentiva, visse interminabili attimi di terrore. Mai nessuna droga gli aveva provocato sensazioni simili!!

C'era un bosco di rovi metallici, e una stretta strada vi si addentrava buia. Ziggy la prese (nel sogno era ancora lo Ziggy normale, ma era un sogno lucido, sapeva che era un sogno e qual'era la sua terrificante condizione. Continuava a pensarci, e questo gli impediva di dormire) e proseguì il tetro cammino per un tempo che gli sembrò infinito. D'un tratto, gli si profilò davanti il profilo meccanico di un animale di profilo. Era una sorta di felino metallico, gli occhi rilucevano come di una luce propria, che tradiva la presenza di un'anima pulsante anche dietro alle grigie losanghe metalliche della sua corazza. Ziggy non lo sapeva, ma si trattava di una lince, e secondo Paperfreud rappresentava la Lussuria.
Apparentemente, sembrava ostacolargli la strada con il suo corpo agile e implacabile. Dietro di lui, la foresta ululava raglii elettronici, e il sentiero da cui era venuto stava scomparendo nell'oscurita' della foresta. Non poteva tornare indietro. Disperato, Ziggy riflette' sul da farsi. D'improvviso, si ricordo' dei suoi immensi poteri e, attingendo le forze dal piu' profondo della sua mente, concentro' tutta la sua energia in un temibile sguardo, che folgoro' l'animale, lasciandolo incenerito a terra.

Ziggy superò la radura e si rimise in cammino. Un sinistro crepuscolo rischiarava il sottobosco, infiltrandosi come una luce misteriosa negli anfratti dell'oscurità. Tutto attorno a lui, il bosco era un crepitio di vagiti sommessi, lamenti digitali di creature straziate, la cui disperazione tingeva la notte malata di un grigio miasma.
Ziggy dovette farsi forza, scavando il suo coraggio con le unghie come un serpente si avvoltola su una preda troppo più forte di lui. Ma infine, arrivò a un punto dove il sentiero (che continuava a sparire alle sue spalle - che disgrazia!) si biforcava in un bivio lugubre e inquietante.
Sulla diramazione che portava verso nord (il sentiero alle sue spalle percorreva una direzione orientata come l'asse SO-NE, o almeno cosi' credeva), una bestia piu' nera della notte attendeva come in agguato, nascosta mimetizzandosi in maniera tale che era impossibile vederla.
Avvicinandosi, Ziggy noto' che il suo manto era percorso da una fitta rete di linee sottili e dorate, come di un circuito stampato. Anche quella era una delle creature della tetra notte tecnologica che popolavano il suo incubo.
Senza che Ziggy ebbe il tempo di accorgersi della sua presenza, l'animale (una lupa) gli balzo' addosso con un balzo felino. Digrigno' le mandibole in un apocalittico ruggito cibernetico, che lo spavento' a morte. Gia' temeva la morte, quando d'istinto appoggio' una mano sudaticcia sul gelido ventre d'ossidiana della belva. Immediatamente, questa inizio' a contorcersi come un boa constrictor, emettendo un guaito di infinito dolore. L'umidita', completamente assente in quel luogo da incubo, era bastata a mandare in corto circuito i circuiti sulla pelle dell'animale, provocando una reazione a catena che l'aveva condotto rapidamente alla morte.
Ziggy se la lascio' alle spalle che ancora stava esalando i suoi ultimi sinto-respiri, e imbocco' la via che portava a est.

Percorse un cammino difficile e intricato, che si inerpicava per pendii molto scoscesi e discendeva in gole profonissime. La strada ora s'allargava in massicciate quasi lastricate, ora si restringeva fino quasi a confondersi in una flebile traccia, illuminata solo dalla squallida luce lunare dei neon che pendevano dagli alberi spogli.
Infine, quando ormai disperava di trovare una via d'uscita, giunse al termine del bosco. Fuori, il sole splendeva alto e gli uccellini cinguettavano un canto che piu' naturale non si poteva!
Ziggy corse verso l'uscita con una gioia sconfinata, dimenticando per un momento della terribile situazione in cui in realta' si trovava il suo corpo.

Ma ad attenderlo all'uscita, c'era un Veltro a sbarrargli la strada.
UNITA' DI RICOGNIZIONE AXC5679. STRANIERO IDENTIFICATO COME UNITA' ZGY7689. LEI APPARTIENE ALLA FORESTA DEI NON-LUOGHI VIRTUALI (FNLV). NON HA L'AUTORIZZAZIONE A USCIRE: I MECCANICI NON SONO AMMESSI LA', NEL MONDO REALE
In quell'istante, un mondo intero gli crollo' addosso. Ziggy si sveglio' dal sonno profondo in cui ormai era precipitato.

Era stato cacciato per sempre dal mondo reale.

--

20/01/2008 23:33
 
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Rusticus Plebeius
Dalla Cina a Singapore, da Parigi a Bangkok, tutto il mondo aveva assistito alle sensazionali e orribili immagini di quello che il pianeta conosceva ormai come "Il massacro della Ducklair Tower", la più terribile strage di civili sul suolo americano dopo la tragedia dell'11 settembre 2001. Mentre i leader di tutte le nazioni si univano in un universale messaggio di cordoglio, tutti i popoli pensavano: Siamo tutti americani. Nulla sarebbe stato come prima; il pianeta Terra doveva fare i conti con la nuova situazione, mentre Paperinik affiancava Osama Bin Laden nei manifesti dei criminali più ricercati.
Se persino nelle steppe del Kazakistan erano arrivati i filmati di 00 Channel, naturalmente a Paperopoli tutti sapevano quello che era successo, e i familiari cercavano i loro parenti fra le vittime. E Quo e Qua già da due giorni attendevano invano il ritorno del loro zio e di Qui. Le ipotesi più tragiche cominciavano ad affollare i loro pensieri.
"Dobbiamo andare a cercarli", concluse infine Quo. Ma suo fratello era sprezzante. "No, dobbiamo rimanere qui. Non c'è niente di cui preoccuparsi".
Da qualche giorno, in effetti, Qua sembrava diverso. Era duro, si comportava in modo strano; sembrava non essere rimasta traccia del fratello che conosceva. Dev'esserci sotto qualcosa, pensò Quo. Doveva assolutamente giocare d'astuzia e metterlo alla prova.
"Metti su un po' di musica, Qua? Servirà a rilassarci un po'", disse. "Potremmo ascoltare quel disco dei PECHINO HOTEL che ti piace tanto!"
"Uh... va bene", rispose Qua; ma non appena le prime note partirono, Qui si avventò con violenza contro il falso fratello, stringendolo al collo e bloccandolo contro la parete.
"Qua odiava quel disco... CHE COSA HAI FATTO A MIO FRATELLO, IMPOSTORE?!" Il falso Qua si dimenava, tentando di sottrarsi alla presa del paperotto; ma contrariamente a quanto Quo si aspettava, sul becco gli si andava stampando un ghigno malefico e altero.
"Stai bene attento a quello che fai, ragazzino". Il suo timbro era diventato gelido e gracchiante.
"DIMMI SUBITO DOV--", fece per urlare Quo, ma la sua frase fu troncata all'improvviso, e si ritrovò scaraventato dall'altra parte della stanza. Rialzandosi dolorante per il violento colpo subìto, vide Qua avvicinarsi estraendo una strana arma e puntandola contro di lui.
"Facevi meglio a stare zitto... schiavo di un coolflame".
Quo sentì un rumore assordante e chiuse gli occhi, in attesa del colpo; ma non arrivò niente. Rialzate le palpebre, il giovane papero vide che il sosia del suo fratello si era voltato da un'altra parte. Di fronte al portone di casa - letteralmente liquefatto da una scarica apparentemente potentissima di energia termica -, si ergeva una papera dai capelli viola. "Sembra che oggi non sia il tuo giorno fortunato", mormorò, mentre generava dalle sue mani un raggio azzurro fosforescente che andò a investire l'impostore in pieno petto. Lo pseudo-Qua cadde - per usare le parole del Poeta - come corpo morto cade; ma non appena raggiunse terra, il suo corpo subì una straordinaria trasformazione: il becco si allungò, le piume divennero viola, dalle spalle spuntarono delle protuberanze grigie, e in generale aumentò di dimensione.
"Chi l'avrebbe detto... Evroniani... non sapevo che avessero sviluppato abilità metamorfiche. Qui dev'esserci lo zampino della Factory...". Jana alzò lo sguardo: il piccolo Quo la guardava con gli occhi sconvolti di un cucciolo impaurito che ha visto più di quanto la sua giovane età desidererebbe.
"C-chi..." riuscì a mormorare.
"Le domande a dopo... non ti devi preoccupare". Fuori una sirena ululò stridula. "Temo che il nostro show pirotecnico abbia attirato l'FBI... adesso la priorità è fuggire". Gli diede la mano. "Vedrai, riusciremo a trovare tuo zio e i tuoi fratelli".




   rensel design
21/01/2008 00:41
 
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Comune mortale
Semi-Coolflame
Jana correva correndo lungo lo stradone, la collina ammazzamotori si ergeva davanti a lei con il deposito, Quo non si fidava della papera dai capelli viola ma non stava opponendo molta resistenza, in fondo lei gli ispirava fiducia. Sperava di vedere al più presto lo zio paperino o uno dei suoi gemelli.
Le sirene dell'FBI si facevano sempre più forti, "presto bloccheranno tutte le strade!" pensò Jana, «vieni qua» disse a Quo infilandosi in un vicolo cieco.
Sul braccio Quo notò che Jana aveva una specie di polsino con delle borchie. "Oddio è una di una setta satanica mi mangerà vivo" pensò Quo sapendo che tutti quelli che portano oggetti di metallo con delle punte al polso sono satanici.Mentre quo era ancora indeciso sul da farsi Jana ancora ansimante tirò su il braccio e gli disse "È un comunicatore, e anche qualcos'altro" e subito schiacciò una di quelle che sembravano borchie dicendo "UNO! com'è la situazione?" "Ciao Jana, hai agenti di tutte le agenzie di stato alle costole, in più sembra anche che qualche plotone di truppe dell'ariano e di evroniani stiano arrivando a prendervi,la strada più sicura per raggiungerci potrebbero essere le fognature, ma l'unico pozzetto utilizzabile per arrivare qua è sotto un posto di blocco nel vicolo alla tua destra" "MERDA!!11" Urlò la papera, mentre maneggiava il suo braccialetto.
All'improvviso Quo rimase esterrefatto. Il braccialetto sembrava scioglersi e sul corpo di Jana andò a formarsi un armatura argentea che le copriva tutto il corpo.
"COSA SEI??" urlò Quo.
"Non c'è tempo per spiegarlo adesso, Fidati di me!"
"Quo scoppiò a piangere e Jana dovette usare i suoi poteri di controllo mentale su di lui per farlo addormentare.
Jana teneva quo con una mano come se pesasse meno di una piuma poi camminò decisa verso il posto di blocco.
"LEI HA VIOLATO IL CODICE DI REGISTRAZIONE DEI SUPERUMANI, METTA GIÙ IL PAPERO E SI ARRENDA IMMEDIATAMENTE NON LE VERRÀ FATTO ALCUN MALE".
Jana finse di non sentire, i colpi di pistola le rimbalzavano addosso appena alzò la mano libera verso l'alto i vetri di tutte le auto esplosero con un boato macchine e uomini venivano alzati in aria come se fosse scoppiato un violento uragano, Jana li sbatté via, un altro gruppo di macchine stava arrivando a tutta velocità, Jana fece precipitare quelle che aveva alzato proprio su quelle che stavano arrivando.
Esplosioni! Fuoco! GRIDA!
Una Carneficina.
Jana noncurante delle urla di disperazione dei militari alzò il tombino indicatole da UNO e scese.

------------------------------------------------------
CAMBIO SCENA
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Porta rispetto, Qui, andiamo al cospetto del mio diretto superiore, LUI è uno dei pochi ad aver mai visto il volto dell'ARIANO!
"Entrate" disse una voce tenebrosa
"HAIL MEIN FURER" urlò Arin

Qui vide seduto su uno scranno di legno intarsiato dietro una scrivania gotica un uomo incappucciato che li guardava con i suoi occhi brillanti attraverso i capelli che gli scendevano sul capo.

"Cosa mi hai portato, Arin? Un altro dei tuoi fallimenti? sai cosa aspetta a chi fallisce le missioni che l'Ariano ci assegna"

"Mio Signore, è una cosa importantissima, Qui, qui ha una polvere "magica" che resuscita i morti potremmo utilizzarla per riattivare l'unità SS e battere il nemico."
"Interessante."
«Quanti anni hai uhm, Qui? 11?» chiese l'ariano
«Si Padrone» rispose il paperotto intimorito.
«Bene, presto sarai ancora più utile.»
«Seguitemi intanto e sappiate, che se l'S² non si riattiva, siete morti entrambi e nessuna polvere magica vi resusciterà AHAHAHAH»

-----------------------------------------------------------
CAMBIO SCENA
-----------------------------------------------------------

Jana dopo aver risvegliato quo aveva riposto l'armatura e stavano ancora camminando nei sotterranei, UNO aveva mandato un mezzo automatizzato a prenderli e Jana e Quo lo stavano aspettando.
All'improvviso sentirono dei rumori. Jana attivò un comando sul bracciale e all'improvviso i suoi tratti somatici, e anche i vestiti, apparvero diversi a quo.
Una "moto d'acqua" con a bordo due soldati stava pattugliando i sotterranei.
Jana si mise in un angolo facendo finta di stare cercando qualcosa
"Chi siete" tuonò una voce dietro di loro "scusi, sto cercando del cibo" rispose lei "fuori è freddo almeno qua non rischiamo di congelarci, non siamo i paperi che state cercando" disse muovendo una mano "fuori è freddo, qua non rischiate di congelarvi, non sono i paperi che stiamo cercando" risposero i due soldati all'unisono.
Quo era interdetto, l'FBI sono i BUONI, lui era in compagnia di una PAZZA scatenata che poteva benissimo essere una TERRORISTA SATANICA che voleva mangiarlo.
Allora quando questi stavano per girarsi e lasciarli andare URLÒ: "è LEI è lei la terrorista che ha distrutto la mia casa e per quello che ne so potrebbe essere anche quella che ha rapito mio fratello e l'ha sostituito con uno strano paperopode VIOLA!!"
I DUE allora alzarono i fulminatori ma non fecero in tempo a sparare perché JANA li aveva già spinti nella melma. "Sei un idiota, paperotto" Disse subito.
Lo immobilizzò con i suoi poteri lo caricò sulla moto d'acqua e raggiunsero così il mezzo di Uno che si stava avvicinando.

[Modificato da Wago 22/01/2008 23:39]

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Triumviro
Ammiraglio
Primo Oratore
Clarissimus Consul
Pikappa era un supereroe allo sfascio. Racchiuso nel suo bozzolo a 600 metri di profondità dal suolo, sotto terra, aveva passato le ultime due ore a fissare come inebetito (ma in realtà riflettendo profondamente) le immagini del mondo fuori che quel che una volta era la sua intelligenza artificiale preferita gli passava tramite le telecamere a circuito chiuso.

Non si era mai trovato in una condizione peggiore, in una situazione così di... merda! Cosa poteva fare? Quel perfido cactus impagliato di Angus Fangus sembrava averla avuta vinta definitivamente.
E quel che è peggio è che stavolta aveva ragione! Lui, il difensore della città, il buono per definizione, aveva sterminato brutalmente diversi milioni di cittadini!! "Fortuna che Paperopoli è una megalopoli...", avrebbe detto il suo amico Uno col suo classico cinismo sprezzante, ma ora anche Uno non c'era più, sostituito da una sorta di mega-robot/fusione tra più esseri che ognuno poteva essere dotato di poteri anche sovrumani.
Pikappa non poteva accettare che quel lurido verme beccuto avesse potuto vincere senza barare. Era inaccettabile! Ma lui si era ritrovato messo alle strette in una situazione piena di imprevisti terrificanti, e si era ritrovato involontariamente costretto a dargliela vinta. Che rabbia!

Mentre Pikappa si crucciava sulla sua situazione a dir poco drammatica, per una volta sentendosi anche più sfortunato di quando è normalmente Paperino, Uno (o quel che ne restava) proruppe con un'esclamazione fortissima, che spezzò il silenzio di tomba, interrotto solo dagli sgocciolii di qualche conduttura che avvolgeva lo scantinato.
Pikappa, ho una notizia per te disse con un gelido tono metallico vecchio mantello tarlato!
Grazie ai sensori finissimi della Ducklair Tower a cui sono collegato, ho scoperto che tutti quegli idrocefali che hai spappolato in quella notte terribile sono in realtà delle repliche digitali di un unico essere, probabilmente diffuse nel sistema neurale della Ducklair Tower (collegato a quello dell'EVA 01) tramite un misterioso hacker raffinatissimo di cui non conosco ancora nulla.
- Ma chi puo' averle diffuse? - Domandò Pk
Sicuramente la Factory! Ho gia' tutti gli schedari dei loro addetti e penso proprio di aver individuato il colpevole: si chiama DEREK O'TOOLE

(Chiaramente né Pikappa né Uno sapevano niente del coinvolgimento di O'Toole nello stupro e nel traviamento del piccolo Qui)

La notizia fu come una ventata di ciel sereno per Pikappa, che ritrovo' le energie che fino a poco prima avrebbe creduto perse per sempre nel vortice della solitudine in cui gli eventi lo avevano condotto. Ma il flusso della storia puo' ostacolare solo i deboli: per i forti non e' altro che uno sprono a rinvigorire la propria forza di volonta' e superare le difficolta' a testa alta!
Pikappa ringrazio' quasi sommessamente Uno, lasciandolo un po' perplesso (ma secondo me stava pensando al dafarsi, sapete quando uno e' molto concentrato e pensa intensamente e fa le altre cose, tipo rispondere agli altri, quasi automaticamente, senza pensarci).

Era necessario elaborare un piano, e questa volta Pikappa ce la voleva fare da solo. Come avrebbe potuto fidarsi di un essere digitale ibrido che comprendeva anche quel farabutto di Due?
D'un tratto, come d'un fulmine un'idea gli balenò in mente. Era una sensazione strana, diversa da tutte le altre idee che avesse mai avuto. Era quasi come se l'idea non venisse dalla sua mente, ma come da un'altra persona, non pero' come quando ci parli a tu per tu, ma piu' che altro come una specie di suggerimento segreto, che solo lui poteva sentire. Oppure potete pensare a chi riceva una rivelazione da Dio, o un Oracolo, per Pikappa fu qualcosa di simile solo che non aveva l'immagine chiara di un'altro essere, sentiva semplicemente questa idea che pian piano cresceva e si sviluppava nella sua testa, come una macchia d'olio che si espande sulla tavola, ma invece che ungere rischiara la mente.
Non lo sapeva, ma i poteri appresi quella notte da Jana stavano iniziando a tornare a manifestarsi.
[Modificato da Wago 22/01/2008 18:52]

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22/01/2008 18:49
 
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Rusticus Plebeius
Non appena giunsero di fronte alle porte scorrevoli di un ascensore che portava alla Ducklair Tower, uno dei tanti disseminati nell'intricato labirinto della Paperopoli sotterranea, un tetro dedalo nel quale (almeno così dicevano le leggende metropolitane) più uomini, viandanti, curiosi, o semplicemente dei poveri barboni, si erano perduti per non fare più ritorno, Jana tirò un sospiro di sollievo. Quo continuava a dimenarsi come un cane rabbioso, e nonostante la tenera età e i poteri ESP su cui Jana poteva sempre contare, si era rivelato più forte del previsto.
"Avete corso un grosso rischio", disse Uno, comparso nel visore del pannello dell'ascensore; poiché si trattava di uno degli ascensori segreti, poteva accedere anche a molte altre aree oltre che i 150 piani visibili dell'immensa torre viola.
Jana lo fulminò con lo sguardo. "Problemi? Vuoi una camomilla?" disse Uno canzonatorio, mentre un braccio meccanico porgeva una tazzina fumante, e la ritraeva subito dopo. "Anzi, meglio di no, abbiamo tanti problemi estremamente gravi di cui parlare. DLING! Centocinquantunesimo piano!"
Quando le porte si aprirono di scatto, Quo rimase a bocca aperta. In che cosa mai era coinvolto suo zio? L'incredibile rivelazione per lui era chockante: proprio il suo zio pelandrone e irascibile, quello sempre in fuga dai debiti, che lo zio Paperone costringeva a pulirgli le monete... in realtà era coinvolto in una storia sconvolgente, fatta di strani esseri, paperi con poteri paranormali, e intelligenze artificiali!
Quo: "Ma... cos'è questo posto?"
Uno si profuse in un sorriso artificiale a 32 denti. "Questo, ragazzo, è il 151° piano della Ducklair Tower. Tu resterai qui fino a che la situazione non sarà più tranquilla. Comunque piacere, io sono Uno. E non mi rispondere Dove hai lasciato gli altri?: come direbbe il Razziatore, come battuta ha fatto il suo... tempo! Eh! Eh!"
Jana guardò l'espressione stupita ed eccitata di Quo e pensò a come doveva essere essere una madre, vivere quella vita normale che a lei era stata negata; e quasi una lacrima le rigò le piume. Ma si riprese subito. "Sono sicura che hai molte domande da fare, ma adesso dobbiamo parlare. Rimani qui."
Jana salì su un altro ascensore, anche se abbastanza a malincuore: il precedente viaggio, nelle cabine supersoniche della Ducklair Tower, le aveva fatto venire una gran nausea. Per un attimo invidiò Uno, Per lui è facile, può trasferirsi ovunque telematicamente...
"Ti ho chiesto di tornare alla base perché è successa una cosa molto, molto strana. Conservavo il liquido LCL che costituiva la matrice dell'anima di Ziggy in una capsula iperpressurizzata e criogenizzata, per conservarlo in perfetto stato. Qualche ora fa i sensori che monitorano l'attività molecolare del fluido hanno avvertito degli improvvisi picchi nell'attività, e quando ho controllato, il liquido era completamente volatilizzato, come se fosse scomparso nel nulla." Jana ascoltò con attenzione le parole di Uno, perdendosi intanto a fissare il nulla, volando con le ali del ricordo alla breve e intensa storia d'amore che aveva avuto con l'ex-fattorino di 00 Channel. Quanto tempo era passato, e quante trasformazioni aveva attraversato lui, da fattorino a drogato, da superuomo a liquido informe...
Le parole di Uno la riportarono alla realtà. "Pikappa dovrebbe starci aspettando qui nel sotterraneo... GASP! Ma dove..."
L'eroe non c'era: al suo posto c'era un biglietto. "Se mi cercate, mi trovate alla Factory. A cercare vendetta."

--

Finalmente ho ritrovato me stesso.
Ziggy si risvegliò dal suo sogno. Era tornato nel mondo reale, infine! Ma il panorama che vedeva attorno non gli era familiare, appariva come una deserta strada di campagna assolata.
Stette fermo per minuti, forse ore, poi decise di provare a muoversi. Una zampa, poi l'altra. Un attimo... zampe?!?
Provò a gridare, ma tutto quello che gli uscì dall'ugola fu un lungo guaito. Era pazzesco, ma non c'erano dubbi: era diventato un cane, un cocker spaniel dal pelo dorato.
Non era possibile, non era razionalmente possibile! Ma forse quello che aveva vissuto nei giorni prima era razionale? Si trovava di fronte a eventi che superavano quello che la scienza può definire, e sfioravano piuttosto l'ambito della fede.
Si sentì impazzire, e continuando a latrare si mise a correre sulle brevi zampette, fino a che finì su una strada. All'improvviso, sentì un brusco rumore di freni: una motociclista lo investì in pieno, sbalzandolo sullo sterrato.
"Oh, mio Dio, che cosa ho fatto!!!", gridò togliendosi il casco. Prima di perdere i sensi, Ziggy vide che era una ragazza con le trecce e i capelli color carota...
Marjory... e poi il buio.
[Modificato da rensel 23/01/2008 00:56]




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Arin portò Qui in un magazzino sotterraneo, mezzi di ogni genere erano stipati in questo gigantesco garage.
Qui si fermò, "Dove andiamo?" Chiese sommessamente ad alta voce ad Arin.
"Andiamo a riattivare l'S² con la tua polvere magica, mio caro", rispose questi in tono finto-mieloso, mentre prendeva una moto da corsa nera con un sidecar a forma di proiettile grigio. "Sali a bordo". disse bruscamente.
"Il mezzo 00-AVE dove è racchiuso l'ss è in un magazzino fuori città".
Accese la moto e improvvisamente una rampa si abbassò.
"Quella deve essere l'uscita" pensò Qui, guardando i raggi di luna che penetravano dal buco lasciato dalla rampa riflettersi sulle carrozzerie metallizzate delle auto.Una era rosa, proprio come quella che avrebbe voluto a 18 anni.
"Hai fame?" Sbottò Arin prima di dare la prima accelerata.
"Uh, si" Disse Qui, accorgendosi del fatto che erano 2 giorni che non mangiava.
"Bene, mangia questo" disse Arin porgendogli una strana stecca nera, "è liquirizia", disse.
Appena Qui inghiottì il primo boccone cadde in un sonno profondissimo, un sonno di incubi e tragedie.

Nella notte Qui vide suo zio, i suoi fratelli e la madre che non ebbe mai, vide arin vide lo strano tipo incappucciato TUTTI GLI urlavano: FROCIO!! FROCIO!! SEI UN DIVERSO!! e lui era steso, tutti lo calciavano e lo picchiavano.
Lui era arrabbiato con tutti loro e all'improvviso il suo corpo era mutato, era diventato una macchina di distruzione simile a quella che aveva visto uccidere tutte quelle persone e Arin che era quasi morto.
Solo che era Più piccolo
E MARRONE
MARRONE? Si rese conto di essere in un sogno, che schifo di colore, se mai fosse stato un robot lui sarebbe stato ROSA!
Trafelato si svegliò tutto era buio, sentiva il rumore della moto ma non vedeva il cielo, si toccò il corpo e si rese conto di non avere vestiti. l'unica cosa che aveva era un pochino della polvere magica che ancora stringeva nel pugno.
ERA DENTRO UNA CASSA METALLICA NUDO.
Qui urlò, l'unica cosa che sentì per risposta fu una risata provenire dall'esterno.

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CAMBIO SCENA
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Pk all'improvviso era convinto di sapere dove fosse la base della factory, aveva il posto impresso nella mente come se fosse stato lì tutti i giorni.
Doveva raggiungerla, distruggere tutto e tornare a casa.
Una volta arrivato a casa doveva aiutare Uno, ora era fuso con DUE, un nemico, l'unica cosa da fare era distruggere l'elaboratore centrale di Uno, era l'unica soluzione, l'unica soluzione l'unica soluzione.
Aveva DISTRUTTO delle persone.

Raggiunse un edificio Industriale con un'insegna luminosa dallo stile minimalista molto arzigogolato, dai pochi neon accesi si leggevano solo le lettere "TOR/B o" e sembrava abbandonato.
Poco lontano c'era una PICCOLA azienda agricola automatizzata.
L'alba di un nuovo giorno illuminava i verdi campi di broccoli, pk fece un respiro profondo, l'odore del fertilizzante industriale lo inebriava dolcemente, "toh, quei due broccoli più grandicelli hanno uno strano profilo, ricordano quello dei miei nipotini" E PK pianse.
Pensando ai suoi piccoli, sperava che Jana fosse andata a prendere Quo e Qua, improvvisamente esitò; Avrebbe voluto chiamare Uno attraverso l'extransformer PER chiedergli se la missione di recupero fosse andata a buon fine.
Ma decise di non farlo.
Attivò il COMANDO densomorfico e trasformò la PKAR in un Idrante, "speriamo che nessun cane la sporchi", pensò.

Adesso sarebbe dovuto entrare e DISTRUGGERE, UCCIDERE quegli animali.
ERA l'unica soluzione.L'unica soluzione.

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CAMBIO SCENA
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"Dov'è andato? Quale Base della Factory?!" URLÒ Jana.
"Non so, Collega" Rispose Uno.
"Potrei intercettare la PKAR e colpirlo con dei missili per fermarlo per sempre!" Disse Uno
"Scherzavo, ovviamente, pk è necessario per guidare l'eva-01" si corresse.
"In questo momento la pkar è qui, e a giudicare dalla sua traiettoria si sta dirigendo in aperta campagna o a Topolinia e uh, la traiettoria passa vicino alla sede della abbandonata Proctor/Block
"È fallita dopo che l'abbiamo anzi che DUE l'ha invasa"
"DUE?" chiese Jana
"SI! il mio gemello cattivo!"
"Ora per combattere la factory e aiutare PK, dobbiamo riattivare l'EVA-01,Abbiamo bisogno di CLONARE ZIGGY per ricreare l'LCL e il paperotto deve pilotarlo. L'entry Plug è configurata per PK e abbiamo bisogno di qualcuno con un dna simile."

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Triumviro
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Pikappa fece di soppiatto un giro di circospezione dello stabilimento. L'erba nel prato era cresciuta molto alta: e gli intralciava la marcia. I vetri delle finestre erano rotti e arrugginiti e le grondaie squarciate dalle intemperie che si erano succedute in tutti questi anni senza che nessuno le riparasse, e anche il tetto di grigia lamiera portava i segni della grandine.
Il portone d'accesso era bloccato. Lo squallido cancello metallico era stato rimpiazzato da un enorme lastrone marmoreo che recava incise immagini di ingranaggi, materiali alimentari e macchinari industriali, che a un esame piu' attento, pero' questi si rivelavano come una sorta di bassorilievi mitologici di divinita' antiche e misteriose.
"Che metodo arguto per non dare nell'occhio!" pensò Pk, meravigliandosi dei suoi poteri meravigliosi che gli avevano consentito di comprendere la vera natura di quel fregio cosi' elaboratissimo.

Cercò a lungo un modo di entrare, ma infine si decise a forzare il portale. Con una violenta spallata spinse il portone intarsiato davvero potentissimamente, facendo appello a tutte le sue forze anche psioniche, che si spezzo' di netto come una foglia secca d'autunno nelle mani di un fanciullo maldestro. Crollò violentemente sul pavimento, sollevando una polvere accumulata da anni che gli oscurò la visuale facendolo tossire.

La fabbrica era vuota. Pikappa si sentì deluso come non lo era mai stato: com'era possibile che la sua mente, ora piu' vasta e potente di quanto non lo sia mai stato l'impero del piu' grande dei re, avesse potuto fare cilecca?
Pikappa intui' subito che si trattava di una trappola. Ma non fece tempo a incominciare a ritornare sui suoi passi, che una botola si apri' di scatto nel pavimento, risucchiandolo in un tunnel sotterraneo che probabilmente era quella su cui una volta scorrevano le granaglie dirette ai macchinari industriali. No! Non voleva finire in una macina da cereali!

Fortunatamente, il binario scarto' violentemente a destra, lasciandosi alle spalle i macchinari e infilandosi in un tunnel molto stretto nella roccia, evidentemente scavato da poco.
La galleria si incuneava nelle piu' profonde viscere della citta', dirigendosi verso il centro e attraversando in piu' tratti le enormi condutture che costituivano quella città-nella-città che era il sistema fognario paperopolese.
Era come essere su una montagna russa dell'incubo, sempre in discesa e a velocità vertiginosissime, con la consapevolezza che la propria vita era come una sorta di foglia d'autunno appesa per miracolo nel filo flebile di una ragnatela scintillante e misteriosa nel quale era rimasta impigliata per volontà di qualche divinità generosa (o di una chiavata dei propri genitori, hehe). Più volte Pikappa aveva temuto di urtare qualche spuntone nella roccia e restarci secco, ma fortunatamente i suoi poteri gli consentivano di entrare in contatto con l'anima che pervade ogni essere vivente e ogni cosa, così riusciva a sapere prima quando il pericolo sarebbe incombuto e allora abbassava la testa.

Il cunicolo si interrompeva al centro di una grande piattaforma sotterranea tutta ipertecnologica. Il carrellino si freno' delicatamente, lasciando sorpreso Pikappa che era pronto ad esserne sbalzato all'esterno dall'impatto con la fine dei binari. Sceso da quel mezzo di locomozione rudimentale e primitivo, c'era un uomo ad attenderlo nell'ombra proiettata da una squallida lampada al neon tipo quelle delle corsie d'ospedale o dei sottopassaggi, anche.
L'uomo era incappucciato con un cappuccio che gli copriva fin sotto agli occhi, e sembrava quasi un frate cappuccino, anche per il colore della specie di saio che aveva addosso ma che però col fatto che gli copriva gli occhi si capiva che era qualcosa di molto molto più lugubre. In effetti c'erano due fessure sottilissime che permettevano all'uomo di vedere tranquillamente fuori, ma Pikappa non lo sapeva e proprio mentre si chiedeva se poteva vederlo l'uomo si fece avanti e prima ancora che Pikappa potesse dire "Né A né Ba" lo spinge giù dalla pedana protrudendo in una risata sguaiata e laconicamente terrorizzante: "UAHHAHHAHHAHHA! Addio... EROE!".

Pikappa precipitò in un abisso buio che si estendeva sotto alla pedana, che sembrava affondarci le sue fondamenta con un pilone di roccia scavata di cui non riusciva a vedere la fine. Mentre cadeva, temendo ovviamente la morte e interrogandosi dunque sul profondo significato della vita, il caldo tepore di un ricordo d'infanzia gli infuse il cuore di una dolce scioglievolezza.

Dormi paperino, dormi tesoro
nei tuoi bei sogni sta il tuo tesoro
Dormi felice, fai sogni d'oro
come l'autunno sugli alberi d'oro

Disse la foglia a un ontano lontano
Io sono gialla e mi rompe una mano
Ma con un po' di fantasia e volonta'
Piu' delle tue pesanti radici la mia forza volera'

Dormi paperino, dormi tesoro
ricorda la storia della foglia d'oro
Nella botte piccola sta il vino buono
e piu' del potente puo' il superuomo


Questa era una ninna nanna che gli cantava sua zia quando lo metteva a letto, da bambino. Si rivide nel mondo ovattato della culla, col sorriso dolcissimo della zia che lo cullava dolcemente mentre prendeva sonno. Fu allora, grazie a questo tenero ricordo, che capì che siamo soli in un mondo di soli, e l'unica salvezza è nella VOLONTA' DI POTENZA, che però solo pochi individui particolari, dei SUPERUOMINI, sanno incanalare correttamente senza scadere in un'affannosa ricerca di potere personale che purtroppo però è quella che caratterizza tanti "deboli" che fanno i gradassi. D'altra parte, lui che cos'era, se non un Super-eroe? In quel momento Pikappa capì la sua Missione, e che non poteva finire tutto così.
Capì che doveva trovarsi nel vivo della Faglia di St. Paperandreas, che divideva in due la città. Cosa c'era sopra? Ma certo, la zona più pericolosa della megalopoli tentacolare, e non solo geologicamente: DA HEART.
Mafia, prostituzione, sindacati... perché non anche la Factory???

Ma proprio quando disperava ormai irrimediabilmente, Pikappa atterrò su un'altra specie di binario di servizio ripidissimo, dalla pendenza questa volta davvero paurosa, almeno almeno tipo non so, le piramidi ma magari anche di più. Nel buio abissale nel quale giaceva, Pikappa riuscì a leggere una scritta incisa a caratteri d'oro su una piccola lastra di marmo sotto cui passò ad altissima velocità:

FACTORY ULTD
RETE DI CANALI DI COLLEGAMENTO
DESTINAZIONE: DIVISIONE DI TOPOLINIA

IVI POSE
ANNO MCMLVI
IL FONDATORE, EVERETT DUCKLAIR
[Modificato da Wago 24/01/2008 13:52]

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24/01/2008 10:20
 
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Fake di Sé Stesso
Rusticus Plebeius
Il carrello si fermò bruscamente. Appena uscì, una voce lo lasciò interdetto.
"Prima o poi era il tuo destino che lo scoprissi".
Pikappa si voltò di scatto con un gesto istintivo: dietro a lui, coperto dai piedi alla faccia del saio tipico dei monaci di Dhasam-Bul, c'era nientemeno che Everett Ducklair: il suo ex-amico, il creatore di Uno, che ora sembrava rivelarsi in verità un acerrimo nemico. La targa parlava chiaro e non lasciava adito a dubbi: proprio Everett era il fondatore della spietata Factory, l'organizzazione che stavano cercando di sgominare! Maledetto! Pikappa pose mano all'Extransformer e cominciò a caricarlo.
"Fermo", disse Everett, e all'improvviso Pikappa sentì che doveva obbedire, e seppe chissà come, nel proprio intimo, che Everett stava dicendo la verità. Un nuovo potere, pensò, o forse un altro sporco trucco di Everett...
"Niente trucchi stavolta", disse lui leggendo la mente dell'eroe, "e comunque quello non ti servirebbe a niente. Io non sono davvero qui, questa è solo una proiezione mentale; in questo momento, sono al sicuro nella mia stanza a Dhasam-Bul".
Comprendendo così di trovarsi di fronte a un potere più grande del suo, che doveva ancora affinare, Pikappa desistette dal suo intento bellicoso. "Mi devi delle spiegazioni! Che cosa significa tutto questo?", gli chiese aggressivo, anche se in apparenza tranquillo (la nuova consapevolezza raggiunta sul suo destino gli forniva una pace interiore senza precedenti).
"Vedi, Pikappa... Anni fa, quando giunsi sulla Ter--" (si corresse subito: Pikappa non conosceva ancora la sua vera identità di scienziato esule di Corona... e nemmeno dell'esistenza di due figlie di cui avremmo fatto la conoscenza solo più tardi), "dicevo, quando ero ancora solo un giovane e brillante scienziato e affarista, entrai a far parte di un gruppo di menti geniali e ambiziose, fra cui, fra i tanti, Max Factor, Abraham Lincoln Wisecube e un uomo il cui vero nome non conoscevo, ma so come si fa chiamare adesso... l'Ariano." Sentendo questo nome agghiacciante, che riportava alla memoria i più orrendi crimini del XX secolo, ma soprattutto, per Pikappa, il ricordo doloroso della strage che aveva compiuto a bordo dell'EVA 01 (benché poi si fosse rivelata una montatura a base di ologrammi densomorfici), Pikappa si sentì un brivido percorrergli la schiena, di un gelo talmente acuto e profondo che poteva spegnere le fiamme dell'Inferno.
Ma forse sono già all'Inferno, pensò Pikappa. Perché il diavolo non ha l'apparenza che uno si aspetterebbe tradizionalmente, non è rosso, col forcone, le lunghe corna e la coda: ma il diavolo è subdolo, si nasconde nelle manifestazioni coi bracci alzati (sinistri o destri, non cambia niente) in nome di ideologie di morte, nei politici corrotti, ma anche semplicemente nelle piccole ipocrisie quotidiane di ogni giorno che tutti, che lo ammettiamo o no, compiamo.
Everett intanto proseguì. "Il nostro gruppo era finanziato da un misterioso personaggio che nessuno ha mai visto in faccia. Comunicava con noi solo telefonicamente o mandando un inviato. Eravamo giovani e speranzosi di poter cambiare il mondo e renderlo un posto migliore sulla faccia della galassia... e per questo cominciammo a studiare gli esseri con poteri ESP." Come Jana! pensò Pikappa.
"Ma purtroppo l'ambizione smisurata e l'avidità di potere sono in grado di trascinare nel buio più nero che potresti mai immaginare anche i cuori più puri... così mi accorsi ben presto che la società che avevamo fondato, la Factory ULTD, da strumento di BENE era divenuta strumento di CONTROLLO. Gli scienziati prendevano i superuomini e compivano su di loro dei test al limite della sopportazione, allo scopo di servirsi delle loro capacità sovrumane per i loro loschi fini. Erano CAVIE, Pikappa... merce".
"Ma è orribile!" esclamò Pikappa. Come si può essere così disumani? COME?! Dall'omicidio di Abele a questo, la storia dell'umanità gli apparì tutt'a un tratto come un eterno ripetersi, un ciclo intessuto degli orrori più abominevoli; a ben vedere, Da Heart era un simbolo di quella putrefazione dove versa la nostra stirpe.
"Io purtroppo non mi accorsi in tempo della piega che stavano prendendo gli eventi e inconsapevolmente gli misi in mano gli armamentari di distruzione con cui crearono l'Arischen Yugen; soprattutto, una fonte di energia straordinaria, un nucleo vivo di potenza stratosferica, chiamato S², e ancor oggi il rimorso mi brucia l'anima".
"Così quei pazzi criminali sono in possesso di un'arma in grado - glom - di radere al suolo la nostra intera civiltà?" chiese Pikappa trattenendo a malapena il terrore che gli faceva tremare le piume.
"No, vedi, l'S² deriva la sua potenza non dalle semplici energie terrestri, ma da un'energia dall'origine sovrumana - divina, se preferisci definirla così -, il potere congiunto di due esseri primigeni chiamati Adam e Lilith. Quando ho capito le mire della Factory, ho trasferito il potere dell'S² in due esseri umani. Una la conosci bene, e si tratta della tua amica Jana". Ma allora... Pikappa continuava a essere sempre più strabiliato. Decisamente troppe rivelazioni per un giovedì sera!!
"L'altro... è un papero di colore, si chiama Zigmund ed è conservato nascosto nell'area più segreta e oscura della Ducklair Tower, tanto che persino Uno non è a conoscenza della sua esistenza. Un'area chiamata TERMINAL DOGMA".
"Ho già sentito queste parole" mormorò Pikappa. Il ricordo di tutto quello che era successo in quel maledetto giorno della strage era impresso in maniera indelebile nei suoi ricordi. Nulla avrebbe mai potuto cancellarlo. Quel giorno l'eroe era diventato adulto.
"Ascolta Pikappa, ecco cosa devi fare". All'improvviso Pikappa notò due figure che di soppiatto si avvicinavano incappucciate alle spalle di Everett, e parevano avere intenzioni minacciose.
"Attento, Everett, alle tue spalle!" gridò in preda alla disperazione, ma era troppo tardi: tutto accadde rapidamente; l'ultima cosa che Paperinik vide fu che Everett veniva catturato dai due, tentando senza speranza di divincolarsi... e poi all'improvviso la trasmissione mentale si interruppe.
"Everett..." Pikappa era rimasto solo.
[Modificato da rensel 25/01/2008 00:57]




   rensel design
25/01/2008 00:46
 
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Comune mortale
Semi-Coolflame
Subito uno iniziò il suo lavoro di ristrutturazione. Jana vide cadere pareti e strumenti letteralmente dal soffitto uno disse "Mi piace ristrutturare" sorridendo con i suoi 32 denti virtuali.

Dopo poco tempo lo spazio dove prima pk si stava ubriacando era diventato un laboratorio di clonazione ad altissima tecnologia.
Jana vedeva i piccoli Ziggy crescere dentro le loro bare trasparenti, tubi cubici a base rettangolare impilati come dei cd uno a fianco all'altro. Jana quando li vide pensò alla favola della bella addormentata nel bosco, che sua madre non le aveva mai letto, pensava al fatto che Ziggy come la Bella non aveva morso la mela volontariamente era rimasto coinvolto negli eventi: ma al contrario di lei al suo risveglio non ci sarebbe stato un principe: e il finale "e tutti vissero felici e contenti" ANZI! sarebbe stato liquefatto, ridotto a un nuovo LCL per fare da collante a un'arma di distruzione di massa che aveva già ucciso migliaia di Paperi.
I 5 piccoli Ziggy, infatti, come Biancaneve dopo aver toccato il fuso erano immobili nelle loro bare durante il loro sonno agitato. Uno improvvisamente IRRUPPE nella stanza. "Jana! se fossi modesto sarei perfetto! te l'ho già detto?" lei lo guardò stranita.
"Certo, ho ideato un programma per insegnare le cose a Ziggy mentre ancora si sta sviluppando: L'ho chiamato TASKMASTER, Ziggy saprà fare tutte le cose che faceva prima, e anche delle altre!!" disse simulando un sorriso nello schermo.

"Presto sarà pronto e l'EVA-01 sarà ancora più FORTE!! E NOI..."
"E noi?" gli fece eco Jana "Salveremo l'umanità dalla Factory!" rispose Uno.

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26/01/2008 00:13
 
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