Mi permetto di dissentire con i piu'. Non me ne venga il duca.
Molto onestamente, non mi e' piaciuto manco un po'.
Vedro' di essere un minimo analitico:
La copertina: L'idea non è il massimo dell'originalità, ma fa scena e è insomma decisamente ottima. Peccato che il becco stortignaccolo rovini la realizzazione. Insomma... proprio li', al centro della copertina, un becco storto. Bof,in ogni caso preferivo le prove di copertina con la bandiera imperiale, specialmente lo scorcio di Pk dal basso che era davvero una figata assoluta.
I disegni: 'nsomma, brutti non si puo' dire che siano. Il vecchietto jappa pero' e' disegnato quasi sempre male (troppo semplificato , sarebbe dovuto essere piu' rugoso... Turconi sarebbe stato perfetto), e la Perissinotto deforma sistematicamente tutti i tre quarti di Pk. Ho sempre detestato i becchi storti "Barbaro style" e questo numero ne e' pieno. Per il resto, ho trovato i disegni -come dicevo- non brutti ma troppo "topolinosi" (spesso mi ricordano -brr- Gervasio), e trovo che questo stile mal si adatti con i layout complessi che il Duca credo abbia proposto. A questo proposito devo riconoscere che finalmente c'e' una discreta e mai gratuita complessita' dei layout. Peccato appunto che lo stile della Perissinotto c'entri poco e renda il mix confuso.
In particolare, poi, c'e' da sottolineare comegli altri personaggi creati "ad hoc" (i due ricercatori, il nemico invisibile) appaiano graficamente stereotipati, poco dettagliati e insipidi.
Credo che la stessa storia in mano a Sciarrone o Turconi sarebbe stata tutta un'altra cosa. Vabbe', i sogni...
Veniamo al quid, la storia:
Premetto che, se il Duca mi era piaciuto veramente parecchio nel numero scorso, la stessa cosa non si puo' dire riguardo a questo episodio. E la cosa mi pare strana, perche' in teoria quello era un numero "un po' cosi'", mentre questo era quello serio. Boh.
Qualche aggettivo, giusto cosi', per il gusto di demolire un po': frettolosa, caotica, stereotipata. Basta, non me ne vengono piu'. Spiego meglio.
Per prima cosa, la storia segue uno schema visto e rivisto (arriva l'alieno - bordello - pk capisce e mette tutto a posto) senza aggiungere grandi aspetti originali. Se l'idea del "training jappa" era ottima, risulta schiacciata in mezzo a altre trovate di dubbia utilita' (che bisogno c'era della scena con gli scienziati?). Credo che sarebbe stato meglio sviluppare il tutto secondo uno schema scontro-fallimento-addestramento ripetuto piu' volte, con pk e il nemico che arrivano a livelli di comprensione di se' sempre maggiori fino alla comprensione l'uno dell'altro che risolve il tutto.
Alcune trovate assai buone (stupenda quella dell'assorbitore cinetico), buona anche se non abbastanza "sospesa" la realizzazione della sezione di "addestramento jappa". Poi pero' varie cadute di stile e/o banalita': pk che da' ordini all'ingegnere e l'ingegnere che li esegue senza batter ciglio, gli scienziati ultra-stereotipati anche nel comportamento, il solito alieno ignoto e la descrizione della sua civilta' (non particolarmente interessante).
E infine il ritmo, altalenante in maniera quasi fastidiosa, che giuro mi ha reso difficile la lettura della storia. Partenza lenta, poi continui picchi-rallentamenti-descrizioni-picchi etc etc... Boh, mi e' parso che pochi di questi "cambi di tempo" fossero effettivamente utili alla narrazione. Inoltre, il finale e' decisamente acceleratissmo, per poi culminare in una coppia di tavole "lenea" che rompono con le precedenti in maniera eccessiva, seguita da chiusura festaiola alla "Star Wars" che era tranquillamente tralasciabile. Avrei preferito se le ultime due tavole non ci fossero state e la scena della partenza fosse stata un po' meno velocizzata.
Gli spunti riflessivi, ancora, ci sono, ma sono persi nella storia senza cotituire un filo conduttore abbastanza forte, e finiscono per sembrare quasi fini a se' stessi (cosa che non penso volessero essere).
Spezzo invece una lancia a favore delle dinamiche Uno-Pk, che il Duca ha dimostrato nuovamente di sapere gestire ottimamente. Finalmente un dialogo fra pari, con ognuno che mette il suo!
Insomma... boh, onestamente mi era piaciuta di piu' la storia del numero prima!
Ultima nota sulla storia breve: sara' che il pozzo non e' piu' quello di una volta, sara' sara', ma io l'ho trovata proprio fighissima. Forse non perfetta, specialmente dal punto di vista grafico (e poi che costava al buon Ambros citare Trauma invece di scimmiottarlo con la solita citazione di Zartas?). Bene bene, se questo e' quello che il nostro Vulcaniano ha in mente, sono molto ottimista per il futuro.
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| wago |
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[Modificato da Wago 19/06/2004 11.40]