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Paese di furbacchioni e cumparielli

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2024 07:21
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Post: 1.874
Città: PARMA
Età: 67
Sesso: Maschile
05/03/2024 14:57

Ai miei tempi l'esame per diventare Medico Ospedaliero era "per titoli ed esami" ,adesso non so.
I titoli consistevano in specializzazioni attinenti o affini alla disciplina ed in eventuali pubblicazioni.
Qualche genio aveva stabilito che per le pubblicazioni si dovesse portare non solo una copia conforme firmata in tutte le pagine ma anche (in originale) la rivista o il libro in cui era stata pubblicata ( occorreva quindi un borsone o una valigia ) , seguiva l'attenta verifica da parte dell' impiegato che fatto ciò apponeva un timbro sulla copia conforme.Molti mesi dopo mi arrivò una telefonata dall'ufficio : le cose erano cambiate ed era necessario anche appiccicare una marca da bollo su ogni copia.Il mio totale era 30.000 lire.
Entro nell'ufficio "Ho portato le marche da bollo"
Un solerte ed ossequioso impiegato mi fa : "Le dia a me,dottore ,ci penso io"
Passano altri mesi,nuova telefonata "Deve ancora portare le marche da bollo!"
Solo allora mi resi conto che il cumpariello non mi aveva nemmeno chiesto come mi chiamassi né mi aveva rilasciato ricevuta.
Portate altre 30.000 lire in marche da bollo chiedo :"Dov'è il signor ...avrei da dirgli due paroline"
"Non lavora più a Parma,ha vinto un concorso ed è tornato a casa"
Magari in aereo,con i miei soldi.
Un vero furbacchione e ricordando l'atteggiamento finto-leccone che aveva nei miei confronti,un cumpariello.
[Modificato da Pflip1956 05/03/2024 15:08]
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Post: 622
Età: 64
Sesso: Maschile
05/03/2024 18:59

Che mi risulti i concorsi sono tuttora per titoli ed esami: da qualche tempo (direi almeno 20 anni, penso dal decreto Bassanini) non è più necessaria la autenticazione delle pubblicazioni ma basta la autocertificazione

Ricordo bene i vari pellegrinaggi agli uffici comunali dell'hinterland milanese dove (a differenza di Milano non so bene perchè) ti autenticavano le fotocopie delle comunicazioni ai congressi
Se ben ricordo all'epoca dei miei primi concorsi non era necessaria la autenticazione in bollo però (ennesimo bizantinismo della burocrazia) se avevi una copia autenticata in bollo era possibile autenticarne altre da questa senza portare l'originale; se ne avevi solo di autenticate in carta semplice questo non era possibile (in genere quando si faceva la puntata in comune se ne autenticavano tre o quattro copie per pubblicazione per averne una scorta per i concorsi successivi - o magari se ne autenticavano anche per qualche collega)

Per quanto rigurada invece i lavori scientifici in extenso su riviste ai tempi la rivista dopo la pubblicazione ti forniva (in genere un certo numero gratis o di più a pagamento) i cosiddetti "reprint", che invece erano considerati alla stregua degli originali e potevano essere presentati senza autienticazione

Ho ancora due o tre raccoglitori con tutte le copie autenticate e i reprint della prime pubblicazioni e copie semplici di quelle di un periodo successivo, da un certo punto in poi è stato possilie salvare una copia elettronica e all'occorrenza stamparla: da bravo accumulatore seriale anche se ormai è escluso che mi servano a fini concorsuali per ora continuo a conservarli (e non solo: ho coservato tutti gli attestati dei congressi a cui ho parteciapto e tutte le locandine di quelli in cui ho parteciparto come relatore, moderatore, discussant o quantaltro)
[Modificato da gimmy59 05/03/2024 19:14]
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Post: 1.874
Città: PARMA
Età: 67
Sesso: Maschile
06/03/2024 15:38

Scivolo nelle rimembranze , è quasi inevitabile .
Se ripenso all'università ed al mio arco professionale ( dall'aprile 1983 al luglio 2019) rabbia ed amarezza anno dopo anno finiscono per sovrastare tutto il resto.
Quanti cialtroni,quanti cumparielli.
Pessimi ricordi dell'università : orde di studenti lecchini,docenti non sempre all'altezza o tiranni. Non comprai la feluca ,non partecipai alle "feriae matricularum" .A lezione mi piazzavo sempre in ultima fila mentre altri si scannavano per farsi vedere.Rischiai di pagarne le conseguenze : all'esame di Patologia Medica il docente esordì con " Ti n'to mai vist a lesiò,con c'la baslèta" ( traduzione dal dialetto parmigiano :"Non ti ho mai visto a lezione,con quel mento ti avrei notato" ).L'esame andò bene lo stesso.All'esame di laurea il 110 e lode giunse quasi inaspettato , nessuna solenne cerimonia ,della famiglia c'era solo mio fratello.Indossavo l'unico abito che avevo,per giunta invernale ed era primavera.Per fortuna non c'era la corona di alloro che usa adesso.
Che belli gli anni da Medico Frequentatore ( 1983-1990) : lavoravo duro ma avevo Colleghi esperti che mi insegnavano e non se la tiravano : che importava guadagnare solo con le guardie ( 30.000 lire nette l'una per dodici ore , due al mese ) , tutto il lavoro in reparto era gratis et amore dei.
E con i coetanei non c'erano rivalità,tutti amici ,e la sera a far baldoria nei ristorantini ( talora con i soldi della mamma o della zia).
Ospedale Militare : ( 1984-1985) : piccola chirurgia che mi sarà utile in Pronto Soccorso ( che allora era "all inclusive".non come adesso che è solo medico ),anetolo a fiumi con Pippuccio lo Stupendo,qualche episodio surreale ( "Dotto',mi ricresce il dito ? " ) .
Guardia Medica ( 1986-1990) : penso di aver avuto un pizzico di fortuna a non imbattermi in quei casi limite che finiscono sui giornali.
Da Ospedaliero ( 1990-2019 , grazie al periodo di comporto,ma lo stop vero fu il 9-9-2016) Direttori non all'altezza o machiavellici ( veramente pessimo quello del Pronto Soccorso,dove invece erano forti i legami con Colleghi ed Infermieri : fratelli nella notte,davvero), rare e alla fine volatili amicizie in seguito .
E l'ultimo ricordo : imbottito di Fentanyl ed aiutato da mio fratello lascio chiavi e camici sulla scrivania ,porto via le foto di Quick e Gnocco ,lascio quasi tutti i libri ai posteri.
Uscendo incontro una Collega : "Come stai ? " "Male"
Fine

( vi ho annoiato ? Spiacente , in fondo era uno sfogo ed ho sintetizzato mezzo secolo in poche righe : sono più bravo di quel coglione di Proust)
[Modificato da Pflip1956 07/03/2024 21:31]
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Post: 68
Sesso: Maschile
07/03/2024 23:27

Hai vissuto la professione di medico in maniera molto simile a quella di mio padre. Di lui diversi pazienti, allora avevamo ambulatorio e relativa sala di attesa in casa, mi raccontarono che sin quando non venne istituita la mutua lui si faceva pagare solo da chi poteva permetterselo mentre gli altri si sdebitavano come potevano ed alle feste comandate gli portavano un dolce fatto in casa o delle orecchiette o un vassoio di paste oppure una gallina che mamma non aveva il coraggio di uccidere e le teneva sul terrazzo per le uova. Oltre questo mi dissero che a volte piegava la ricetta in due ed in mezzo lasciava lui dei soldi.
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Post: 1.874
Città: PARMA
Età: 67
Sesso: Maschile
08/03/2024 07:27

Mi levo il cappello .
Anche mio padre si comportava così.
Io non ero minimamente alla loro altezza.
Altri Medici , altri Uomini.
[Modificato da Pflip1956 08/03/2024 07:28]
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Post: 178
Età: 64
Sesso: Femminile
11/03/2024 07:21

Quella del medico, una professione a parte.
La sento di una difficoltà enorme, dal punto di vista di competenze e serietà. Mio padre dagli anni 80 ha lavorato come legale nella ASL (all'epoca si chiamava USL) di zona e non aveva molta fiducia nei medici di Roma🥺
Per i suoi (gravi) problemi cardiaci si fece seguire a Bologna e a Bergamo.Chissà se ne faceva una questione di "cumparielli" o ignoranza della materia ...
Io con le materie letterarie non ho avuto necessità di fare (e autenticare) pubblicazioni per i miei concorsi, le uniche che ho presentato sono state quelle per diventare giornalista pubblicista, cosa fatta per fortuna senza traumi o intrallazzi😄
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Post: 68
Sesso: Maschile
11/03/2024 22:07

Re:
Tidi95 (nNPp210217), 11/03/2024 07:21:

Quella del medico, una professione a parte.
...
Per i suoi (gravi) problemi cardiaci si fece seguire a Bologna e a Bergamo. ...


Anche mio padre, medico, si fece operare a Bologna e non c'è niente di male a volte per certe operazioni ci sono dei centri di eccellenza per cui chi può ed è ben informato (senza intrallazzi) si reca li.
Ho scritto "senza intrallazzi" in quanto a volte si potrebbe sospettare che qualche medico sia d'accordo con una clinica privata e la spaccia come centro di eccellenza per questo. Siamo in Italia ed anche nelle forze dell'ordine, ogni tanto, beccano qualcuno che delinque.


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Post: 37
Sesso: Maschile
14/03/2024 10:19


Ai miei tempi l'esame per diventare Medico Ospedaliero era "per titoli ed esami" ,adesso non so.


Nel periodo pandemico col D.L. 18/2020 in Italia è stato abolito l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione medica.
Finisci gli esami?
Sei medico.
Poi c'è sempre la specializzazione.

Hanno beneficiato dello stesso trattamento gli iscritti al corso di psicologia, di qualsiasi ateneo, anche quelli che mettono la lode con la trentunesima crocetta.

Gli unici sfigati sono gli studenti di legge: esame di abilitazione (leggermente facilitato) e palo in cu. 😄

A dire il vero anche gli iscritti a economia devono fare l'esame per diventare commercialista, ma non si tratta di una cosa improba. Stesso discorso, credo, per i revisori legali e i consulenti del lavoro.

Gli ingegneri vengono testati in modo pro forma, in università dagli stessi loro ex professori.
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Post: 178
Età: 64
Sesso: Femminile
14/03/2024 13:29

No comment....😞non so ma a occhio e croce non mi sembra una buona cosa...
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Post: 68
Sesso: Maschile
15/03/2024 00:36

In alternativa all'esame di stato ai medici renderei obbligatorio un certo numero di ore in ospedale per fare esperienza sul campo.
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Post: 1.874
Città: PARMA
Età: 67
Sesso: Maschile
15/03/2024 07:21

Iniziai a frequentare in reparto al terzo anno ( 1977 ) ,mi sembrò una cosa naturale e necessaria.
Potrei sbagliarmi , ma adesso credo che per sostenere Clinica Medica e Clinica Chirurgica si debba frequentare la corsia.
L'esame di stato era quasi un pro forma anche ai miei tempi .
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