Eh-eh...scrivendo dei giocattoli di quelle estati, le palline di legno abbinate si sono autoinvitate per prime, nella rassegna dei miei ricordi.
Io non sono riuscito mai a farle funzionare a dovere, diciamo così.
Si sarebbe trattato di fare acquisire progressivamente inerzia sufficiente, ed in maniera sincrona, ad entrambe le masse.
Volendone fare una analisi un po' tecnica.
In pratica, non essendo particolarmente colpito da quel gioco, non ci provavo mai con il minimo impegno necessario e dunque fallivo.
Qualche volta le prendevo sulla mano.
Si, le chiamavano le " palline clik-clak ", anche.
Non mi ricordo quale potesse essere il nome ufficiale.
IL gioco estivo, e' stato caratteristico per molte delle estati tra gli anni '60 e '70.
Compariva magari verso giugno su Topolino e sugli altri giornalini.
Poi lo si trovava per poche lire in qualche negozio di giocattoli, ma soprattutto nelle cartolerie, ed al mare nei negozietti che occupavano metà della strada davanti alla vetrina, con trespoli ed espositori di palette, secchielli, materassini e cartoline illustrate.
Qualche volta il gioco estivo è stato anche un poco più grande e costoso.
Come la mega palla di gomma con maniglia per reggersi, che teoricamente poteva essere cavalcata per rimbalzare qua e la.
Molto, teoricamente.
Parlando di giochi economici, dalla seconda metà degli anni '70 mi ritorna il cubo di Rubik.
Ma quello, credo che concorderete, è diverso.
Decisamente longevo, esistono nell' era di internet infiniti siti sul cubo irrisolvibile.
E' diventato, anche, archetipo dei giochi per nerds ( o secchioni, qui da noi ).
Ho comprato un cubo di Rubik solamente negli anni 2000.
Di un formato abbastanza grande.
Ma per adesso, non ho prova a rendere omogenee le sue sei facce.
[Modificato da (1960) 09/08/2023 19:23]
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