Ingresso principale a uno degli edifici, il grosso vaso di pietra è quello in cui si mettono i bastoncini di incenso, conficcandoli nella sabbia contenuta al suo interno.
Fonte purificatrice che viene utilizzata prima di pregare, affinché l'acqua non venga contaminata in caso di pioggia, si trova sotto una tettoia.
Come già accennato in precedenza, spesso dove si trovano dei templi buddisti, possono essere presenti anche dei santuari shintoisti e, questo è uno dei casi, ecco il torii rosso che si trova all'ingresso del santuario.
Lanterna in pietra vicino al torii rosso.
Invece qui il lampione moderno.
Tabernacolo dove pregare la divinità.
Altri tabernacoli.
Torii all'ingresso da parte della strada.
Ultimo edificio fotografato prima di uscire e andarmi a prendere un gelato nel locale vicino all'ingresso principale, che prima di entrare al tempio le due donne che lo gestivano mi avevano invitato a entrare, ma io gli avevo fatto capire che ci sarei passato dopo.
Mentre torno al ryokan imbocco questo sottopasso, dove passavano anche le macchine. Se alzavo il braccio toccato il soffitto, per darvi un'idea di quando fosse basso. Invece che essere asfaltato, c'erano delle piastrelle che avevano delle semisfere in rilievo. Con i mocassini non è stato piacevole camminarci.
Questo non si vede in Italia, ma in Giappone si vede spesso, ossia i cavi telefonici e delle linee elettriche che passano in aria. In questa maniera, è più semplice effettuare delle riparazioni, anche in caso di terremoti.
Al tempio come accennato in precedenza, avevo acquistato un libro chiamato shuinchō (朱 印 帳) dove mi ero fatto fare un goshuin (御朱印), ossia il timbro del tempio con anche delle scritte fatte con un pennello e l'inchiostro per calligrafie. Però la persona che me lo aveva fatto, mi disse che sarei dovuto andare a visitare anche gli altri sei templi/santuari delle sette divinità della fortuna. Per questo mi feci indicare l'ordine dei luoghi da visitare e, prima di rientrare al ryokan sono passato presso l'ufficio dell'azienda dei trasporti pubblici per farmi indicare sulla mappa dei mezzi pubblici dove si trovavano. L'indomani sarei andato a visitare i vari posti. Considerate che normalmente i Giapponesi li visitano nell'arco di due giorni, mentre io ho completato il tutto in un giorno e mezzo, ma a differenza loro, non dovevo pregare.
A cena sono andato in questo locale di ramen, che avevo visto al mattino quando stavo andando dal ryokan alla stazione per pranzare.
Rientrato al ryokan ho fatto una doccia e poi l'ofuro.
Così termina la prima giornata in Giappone.