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TEX Romanzi a Fumetti 15 - La leggenda di Yellow Bird Giusfredi&Gomez

Ultimo Aggiornamento: 08/10/2022 11:20
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21/09/2022 17:25
 
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In via del tutto eccezionale inizio con l'invito ad acquistare un albo. Questo albo.
A mia modestissima opinione è un capolavoro grafico. Su Tex ho sempre privilegiato i testi ai disegni, ma di fronte alle tavole di Gomez mi tocca capitolare.
Disegni da fuoriclasse, stavolta ben supportati da Vattani che con i colori rende ancor più entusiasmante la lettura.

Perfetti i volti, su tutti un Carson straordinario, bellissime le scene d'azione e i paesaggi, molto evocativi anche i disegni "simbolici".
Guardate Yellow Bird lanciarsi nel vuoto per ammirare il senso di movimento.
Solo Frisenda mi aveva tanto impressionato su di un albo fuori serie.

Poi c'è Giusfredi. A me è sembrato confezionare un racconto piacevole e molto "classico".
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In chiusura, se qualcuno vuole riconciliarsi con Tex, leggendo un'avventura piacevole, supportata da immagini fuori categoria, questo cartonato vale il sacrificio pecuniario. E mi sa che di occasioni così ne capiteranno sempre col contagocce fintantoché c'è questo Boselli.
[Modificato da BertAdams 21/09/2022 17:27]
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22/09/2022 10:04
 
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Beh questo l'ho preso ieri anch'io dopo averlo sfogliato.

Gomez da slogarsi le mascelle [SM=x74998]



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Re:
ozymandias, 22/09/2022 10:04:

Beh questo l'ho preso ieri anch'io dopo averlo sfogliato.

Gomez da slogarsi le mascelle [SM=x74998]


[SM=x74998]




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23/09/2022 09:04
 
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Idem, l'ho preso sulla fiducia. Se c'è anche un minimo di storia, albo dell'anno. [SM=x74932]
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Questo lo comprerò di sicuro: le immagini reperibili in rete sono stupende e da sole valgono il costo dell'albo. Se davvero ci dovesse essere anche una storia... davvero vincerà facile.
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23/09/2022 17:05
 
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Ok, lo prendo anch'io! [SM=x74932]



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29/09/2022 16:05
 
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Un cartonato da avere, per gustarsi e godere della bellezza delle sue tavole, splendidamente illustrate e ancor meglio colorate.
Gomez interpreta correttamente lo spirito di questa collana “autoriale” con grande libertà creativa e un uso di registri grafici (penso alle rappresentazioni in stile “nativo”) che sarebbero impensabili sulla serie regolare.
Data la natura particolare della collana, sarebbe già un motivo più che valido per l’acquisto.

Poi c’è la storia. Che non è affatto brutta e non è nemmeno una storia canonica, il che in questa sede va benissimo.
Eppure, da un lato ha qualcosa di stonato, dall’altro mi dà da pensare.

La sceneggiatura è densa, costruita e studiata accuratamente. Il materiale narrativo è tanto, direi pure troppo per il numero di pagine dell’albo. E’ ironico che, mentre sulla serie regolare ci si sta giustamente lamentando della prolissità di una sceneggiatura dilatata e noiosa oltre ogni dire, qui si abbia il problema contrario, ossia troppa roba in troppo poche pagine, che rende lo svolgimento a tratti confuso mentre
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Per un soggetto così ambizioso e articolato, che spazia
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a mio modo di vedere due albi della serie regolare non sarebbero stati troppi. Giusfredi ha fatto il possibile per infilare tutto in 48 pagine, ma non poteva fare miracoli e il risultato non mi ha convinto,
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Poi ci sono loro, Tex e Carson, duri ed eroici come più non si potrebbe. Pure troppo, nel senso che diverse scene sono state fin troppo chiaramente costruite per evidenziare quanto i due rangers siano cazzuti. Purtroppo Giusfredi, come altri autori della nuova generazione, non sembra cogliere che il carisma di Tex e dei suoi pards è qualcosa di più profondo, che va fatto emergere senza forzature, non
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Carson, in particolare, è duro e massiccio come ormai nemmeno Boselli sembra più voler rappresentare, ma curiosamente si respira fin dalla sua entrata in scena
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La mia personalissima impressione è che Giusfredi abbia voluto omaggiare il suo di "maestro", dimostrandogli di aver fatto i compiti e di essere ormai pronto al grande salto. Questo albo, sicuramente pregevole, a me suona come una prova generale, una dimostrazione virtuosistica di sceneggiatura accompagnata a disegni di alto livello per ottenere un risultato di grande effetto, capace di convincere che il suo autore è... degno di Tex, per citare un famoso saggio sul nostro ranger.

Per come la vedo io, un albo del genere dovrebbe essere il punto di arrivo per uno sceneggiatore, non di partenza. Una gratificazione stilistica e visiva per chi ha sparso anni e sudore su migliaia di pagine della serie regolare. Mi immagino che, per chi esordisce (al netto delle poche prove precedenti) in questo modo, scrivere una sceneggiatura in due o tre albi della serie regolare sarà vissuto come una palla mortale.

Al di là delle mie personali impressioni, l'esordio di Boselli su Tex fu realmente eccezionale, sia pure con una storia atipica, bonelliano nello spirito ma fortemente innovativo nella forma, con risultati che per certi versi non sarebbero più stati eguagliati. Qui Giusfredi invece è fin troppo "boselliano" e dell'originalità sfoggiata dal suo maestro agli esordi c'è ben poco.

Staremo a vedere. L'albo comunque va acquistato, pure se fosse muto.
[Modificato da Bill Pelton 29/09/2022 16:07]



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"Nel caso attuale, la giustizia la faremo a modo nostro, usando i mezzi che crederemo più opportuni, e quando saremo riusciti a identificare e smascherare i furbacchioni che hanno messo in piedi questa sporca storia, vi garantisco che ci sarà gran festa all'inferno!"
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29/09/2022 17:26
 
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Come sempre capita anche stavolta devo iniziare col farti i complimenti per l'interessante commento alla storia.

Io avevo parlato più dei disegni perché questi sono non solo la prima cosa che salta all'occhio, ma il vero diamante che risplende su tutto. E hai ragione, togliendo i dialoghi sarebbe un piacere lo stesso.

Veniamo a Giusfredi. Non si può dubitare che abbia avuto come fonte d'ispirazione Boselli, così come sia incorso ad un paio di scene tamarre come quasi tutti gli autori moderni. Non si sa perché tutti credano che facciano piacere ai lettori!?
Sono anche d'accordo che la trama è fin troppo carica. Poteva limitare la trattazione a pochi elementi, invece di mettere troppa carne al fuoco.

Tuttavia...
Penso sia ormai impossibile trovare un giovane autore "cresciuto" a pane e Tex come noi lettori storici. Quando va bene si è formato sul miglior Boselli e i riferimenti che tu stesso citi sono validi, se non ottimi (Il passato di Carson), perciò è andata abbastanza bene. Dubito anche che con tale curatore GLB sia visto ancora come unica fonte d'ispirazione.

Le scene ad effetto, che in realtà fanno incavolare, spero siano solo errori di gioventù. E semmai è più grave che Boselli non sia intervenuto per correggerli. Mi domando cosa ci sta a fare in ufficio se non si rende utile in simili circostanze.
Un consiglio a Giusfredi non richiesto. Leggi il periodo d'oro e ti renderai conto che Tex era il più grande eroe del West senza fare sbruffonate alla Tarantino. Anzi proprio per questo!

Io ci vedo delle potenzialità. Il racconto non è riuscito come avrebbe potuto. Ma la storia c'è, cosa che non trovo più in quasi tutti i racconti di Tex che leggo. Borden scrive orrendi polpettoni avvelenati, Ruju piagosi piagnistei di sconosciuti interessanti come le previsioni del tempo. Gli altri tranne Rauch sono anonimi.

Quindi voglio farmi del male e aver fiducia. Sempre pronto a rammaricarmene se verrà, come spesso capita, tradita.
[Modificato da BertAdams 29/09/2022 17:49]
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di Ciurga
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30/09/2022 14:09
 
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Se siamo ancora qui a parlare del nostro amato Tex vuol dire che non abbiamo perso proprio tutta la speranza e mi sembra di buon auspicio avere fiducia nei confronti di un autore che è ancora all'inizio della pista.

Nonostante questo, mi ritrovo maggiormente nelle riflessioni del signor Pelton. 😉 A causa di un'abitudine acquisita in decenni di pessime letture texiane, tendo a notare più del dovuto gli elementi che stonano e non riesco a ricacciarli in un angolo, anche quando la storia - come in questo caso - si legge con piacere.

Agli elementi evidenziati dal nostro banchiere ne aggiungerei un altro e mi aspetto che qualcuno commenti che sono andata a cercare il pelo nell'uovo😋:
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Riguardo a Gomez, stratosferico mi sembra un aggettivo pertinente. È tutto superlativo in particolare la raffigurazione del "mondo" indiano (pittogrammi, abiti, armi e personaggi). Il Carson di Gomez è affascinante, forse fin troppo spavaldo (si veda pag. 20), mentre il suo Tex è bello, ma un po' troppo giovanile. A inizio lettura, avevo addirittura pensato che la storia fosse ambientata quando Kit era bambino. Nessun problema, comunque, anzi; era forse da Seijas che non vedevo un Tex così bello. Teniamocelo stretto (oppure andiamo a rileggerci Nicolò😜).

Ultima annotazione: ormai non mi aspetto più di vedere Kit/Tiger nelle storie di autori "giovani" (Ruju incluso) e forse, per certi aspetti, è meglio che sia così. Immaginatevi però che Tiger da paura avrebbe disegnato Gomez anche se, così facendo, dovremmo immaginare un'altra storia.

[Modificato da Myra Solano 30/09/2022 14:11]



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04/10/2022 20:26
 
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Re:
Bill Pelton, 29/09/2022 16:05:

Un cartonato da avere, per gustarsi e godere della bellezza delle sue tavole, splendidamente illustrate e ancor meglio colorate.
Gomez interpreta correttamente lo spirito di questa collana “autoriale” con grande libertà creativa e un uso di registri grafici (penso alle rappresentazioni in stile “nativo”) che sarebbero impensabili sulla serie regolare.
Data la natura particolare della collana, sarebbe già un motivo più che valido per l’acquisto.

Poi c’è la storia. Che non è affatto brutta e non è nemmeno una storia canonica, il che in questa sede va benissimo.
Eppure, da un lato ha qualcosa di stonato, dall’altro mi dà da pensare.

La sceneggiatura è densa, costruita e studiata accuratamente. Il materiale narrativo è tanto, direi pure troppo per il numero di pagine dell’albo. E’ ironico che, mentre sulla serie regolare ci si sta giustamente lamentando della prolissità di una sceneggiatura dilatata e noiosa oltre ogni dire, qui si abbia il problema contrario, ossia troppa roba in troppo poche pagine, che rende lo svolgimento a tratti confuso mentre
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Per un soggetto così ambizioso e articolato, che spazia
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a mio modo di vedere due albi della serie regolare non sarebbero stati troppi. Giusfredi ha fatto il possibile per infilare tutto in 48 pagine, ma non poteva fare miracoli e il risultato non mi ha convinto,
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Poi ci sono loro, Tex e Carson, duri ed eroici come più non si potrebbe. Pure troppo, nel senso che diverse scene sono state fin troppo chiaramente costruite per evidenziare quanto i due rangers siano cazzuti. Purtroppo Giusfredi, come altri autori della nuova generazione, non sembra cogliere che il carisma di Tex e dei suoi pards è qualcosa di più profondo, che va fatto emergere senza forzature, non
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Carson, in particolare, è duro e massiccio come ormai nemmeno Boselli sembra più voler rappresentare, ma curiosamente si respira fin dalla sua entrata in scena
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La mia personalissima impressione è che Giusfredi abbia voluto omaggiare il suo di "maestro", dimostrandogli di aver fatto i compiti e di essere ormai pronto al grande salto. Questo albo, sicuramente pregevole, a me suona come una prova generale, una dimostrazione virtuosistica di sceneggiatura accompagnata a disegni di alto livello per ottenere un risultato di grande effetto, capace di convincere che il suo autore è... degno di Tex, per citare un famoso saggio sul nostro ranger.

Per come la vedo io, un albo del genere dovrebbe essere il punto di arrivo per uno sceneggiatore, non di partenza. Una gratificazione stilistica e visiva per chi ha sparso anni e sudore su migliaia di pagine della serie regolare. Mi immagino che, per chi esordisce (al netto delle poche prove precedenti) in questo modo, scrivere una sceneggiatura in due o tre albi della serie regolare sarà vissuto come una palla mortale.

Al di là delle mie personali impressioni, l'esordio di Boselli su Tex fu realmente eccezionale, sia pure con una storia atipica, bonelliano nello spirito ma fortemente innovativo nella forma, con risultati che per certi versi non sarebbero più stati eguagliati. Qui Giusfredi invece è fin troppo "boselliano" e dell'originalità sfoggiata dal suo maestro agli esordi c'è ben poco.

Staremo a vedere. L'albo comunque va acquistato, pure se fosse muto.




Letto, finalmente!
E arrivo alla fine troppo tardi per esprimere un concetto che sia originale: la prova di Gomez è eccezionale e cattura gli occhi, li incanta.
Quanto alla storia di Giusfredi, sono più indulgente del caro Giorgio, ma condivido alcune sue critiche, in particolare l'irritazione per alcune scene tamarre che rovinano un poco il giudizio complessivo. La trama è densa e ricca e non è appesantita da dialoghi eccessivi, e quest'ultimo è un indubbio merito che attribuisco all'autore. Non ho trovato il finale tirato via quanto il nostro banchiere, mentre un paio di passaggi mi hanno poco convinto: uno su tutti,
SPOILER

Insomma, ritengo anche io che ci sia troppa carne sul fuoco e che l'autore scorci di qua e di là per far stare tutto in 48 pagine... cosa che comunque gli è anche riuscita benino.
La storia è pura avventura, ha un ritmo davvero alto e rallenta solo quando si focalizza
SPOILERINO
. Nel complesso è un albo divertente, disegnato in modo meraviglioso, che avrebbe potuto esser davvero buono se non si fosse deciso di far apparire i due pard come supereroi.
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Ecco sì, tra i punti positivi avrei dovuto citare anche i dialoghi, che non è poco.



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"Nel caso attuale, la giustizia la faremo a modo nostro, usando i mezzi che crederemo più opportuni, e quando saremo riusciti a identificare e smascherare i furbacchioni che hanno messo in piedi questa sporca storia, vi garantisco che ci sarà gran festa all'inferno!"
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Secondo me la storia è buona; non perfetta e magari non memorabile, ma buona sì. Questo, unito all'assoluta eccellenza dei disegni (che tra l'altro sfruttano ottimamente il formato alla francese), fa sì che l'albo sia a parer mio imperdibile.
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