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Amara serie A

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2022 18:15
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Sesso: Maschile
20/06/2022 09:08

Sono a Perugia. Entro tra i primi nella curva del Renato Curi. Un popolo intero si è trasferito dalla Brianza verso il capoluogo umbro e pian piano riempie le vetuste gradinate. Intorno a me sempre più ma anche volti sempre meno noti. Fino a qualche settimana prima entravi in curva e passavi il tempo a salutare tutti quelli che incontravi perchè li conoscevi tutti. Poi si viene a sapere anche che qualche bus ha avuto problemi. Sono lì sulle gradinate con poca speranza di vincere e andare direttamente in A. Me lo sento un po' perchè sono conscio delle nostre condizioni fisiche ed un po' perchè conosco il Perugia che già all'andata ci aveva messo alle corde. Ho speranza ma non sono fiducioso. A differenza di tutti quelli che mi stanno intorno che danno per scontata una vittoria e magari straripante. Ma forse hanno visto solo la partita in casa con il Benevento, dove avevamo giocato contro una squadra di fantasmi. O al massimo solo le ultime in casa, dove abbiamo comunque vinto tranne che con il Brescia. Quasi certamente non sono stati a Como o Frosinone. Non sono pessimista anzi, tutt'altro, ma sono piuttosto realista e tengo i piedi ben piantati a terra. Sarà che a me il Monza interessa davvero e non mi interessa di essere presente per poter dire "io c'ero". Io ci sono a prescindere. Perchè ho sofferto (tanto) e gioito (poco) in tanti anni che seguo la mia squadra. Ed invece ho la sensazione di avere intorno molte persone che del Monza interessa zero. A loro interessa solo esser lì. Tanto che partono cori così a caso, senza manco sapere da chi e da dove devono partire i cori. Dopo pochi minuti dall'inizio ho dovuto riprendere un ragazzotto vicino a me che continuava a giudicare il numero 8 con epiteti poco carini. Ma non l'ho dovuto riprendere per questo ma l'ho fatto solo quando ho capito che intendeva insultare Barberis mentre stava invece insultando Burrai. Manco aveva capito quale era la nostra squadra. E' lo scotto della popolarità. Dell'essere al vertice e per la prima volta molto vicini al sogno di una vita. Il sogno di una vita per pochi di noi, mentre il sogno di farsi vedere per moltissimi altri. Poi sappiamo come è andata quella volta.

E sappiamo pure della marcia trionfale nei playoff, lì ero molto più convinto che ce l'avremmo fatta. Ma non ero a Pisa. Sì, io che ero nei nove di Reggio Calabria, nel contubernio presente a Lecce, che mi sono fatto buona parte delle trasferte, a Pisa non potevo andare. Cose della vita. Ma in fondo non è importante esserci fisicamente, ma esserci e basta. Ero al Brianteo. A fine tempi regolamentari mi sono ritrovato dietro ai distinti con un amico. Amico di curva. Conosciuto sui gradoni e poi scoperto essere conoscente anche fuori. "Non ce la faccio a guardarmi i supplementari" mi dice "Me ne resto qui e aspetto!". Gli faccio compagnia mentre ci scambiamo i ricordi di una vita passata sui gradoni. Condividiamo un pezzo del nostro cuore biancorosso. Non c'è bisogno di fare a gara su chi piscia più lontano perchè entrambi siamo genuinamente monzisti. Siamo noi. E ci raccontiamo per quello che siamoe che abbiamo vissuto. Fino al boato della folla davanti al grande schermo. Ci guardiamo... "Ha sicuramente segnato il Pisa" dice scaramanticamente. Io non lo sono e sentendo i cori, le urla intuisco che potremmo aver segnato noi. La cosa si ripete qualche minuto dopo ma noi, serenamente, continuiamo fra di noi. Solo verso il finale di gara torniamo in mezzo alla folla che, in buona parte, non sentiamo nostra. Ma chi se ne importa, festeggiamo! Si va in centro e si festeggia. Si va alla villa ad aspettare il pullman. Si torna a casa troppo tardi la mattina per pensare di riuscire ad andare a lavorare. Si rimanda almeno al pomeriggio.

Da quel momento partono grandi festeggiamenti ai quali non partecipo causa malattia ma che, visti da fuori, non riescono a scaldarmi l'anima. La domanda più ricorrente che mi faccio è... Ma dove era tutta quella gente quando, con fatica, il buon Colombo è riuscito a tirarci fuori dal baratro nel quale eravamo caduti? Chi di questi era a Fermo per la finale scudetto di serie D? Quanti hanno visto il campettino di Venegono, sono stati nel pollaio di Scanzo o sono venuti a Pontendera (11), a Grosseto (25), a Reggio Calabria (9), a Inveruno (una decina)? Capisco, oggi tifare Monza fa figo mentre non lo era quando da bambino, circondato da bergamaschi che ogni tanto apparivano in massima serie, tutti mi facevano quella cazzo di domanda:"ma di serie A per chi tifi?". Ed io mi incazzavo perchè proprio i bergamaschi dovrebbero sapere che si tifa per una squadra sola. Già, tifare per una suqadra sola. Non si può amare il Monza ed amare un'altra squadra. Sarebbe parificabile ad un tradimento. Ma tutta quella gente che gira intorno al pullman? Tutti questi ragazzi o anziani che attraversano tutte le vie del centro per affollare poi il Brianteo da dove sbucano. Onestamente vi dirò che io pensavo che il tour per la città fosse un flop. Non mi sarei mai potuto immaginare che potessero sbucare da ogni dove così tanti tifosi del Monza. Tifosi... Sì, vabbè, simpatizzanti? Simpatizzanti per questa occasione. Ed invece ho sottovalutato l'aspetto mediatico di tutto ciò e la voglia, ancora una volta, dell'apparire rispetto all'essere. D'altronde abbiamo una società specializzata in questo. Nell'apparire. Comunque, non mi si è scaldato il cuore per la festa. Certo, vedere i miei ragazzi, quelli che in qualche modo ho coccolato dalla calda trassferta di Reggio Calabria fino all'ultima partita casalinga con il Pisa, essere felici per aver raggiunto il loro traguardo di una vita è certamente cosa bellissima. Il vedere il sottovalutatissimo vichingo festeggiare per un premio strameritato è davvero una gioia per il cuore. Ma è il contorno che mi risulta falso. Cartonato. Effimero.

Iniziano poi i primi rumours sul calciomercato. E' sempre un periodo caldo quello del calcio mercato. Ma il primo in serie A lo è di più. Anche in questo caso l'apparire... L'apparire della nostra società fa sì che se dovessimo comprare tutti i calciatori che ci vengono accostati vicniamo facile lo scudetto se non altro perchè gli avversari non avrebbero giocatori da mettere in campo. Quasi tutto falso ed effimero anche in questo caso. Poi si parla della sistemazione del Brianteo (nella sostanza, questo rimane il nome dle mio stadio) e si vedono pure i teloni rimossi. Si stanno facendo le cose in grande! Però si sa quando i lavori iniziano ma non quando finiscono. Ed inizia la campagna abbonamenti. Doccia fredda. I prezzi popolari almeno per chi in passato ha vissuto momenti di tregenda non esistono. Esistono solo posti a carissimo prezzo e posti non propriamente a prezzo popolare. Scontistica limitata ma non per i vecchi abbonati. Nemmeno per le famiglie. Nemmeno per i pensionati (over65) o per le donne. Solo per i generici U25. Un povero bimbo di 8/10 anni pagherà un ridotto nemmeno troppo ridotto. Una politica senza senso soprattutto perchè i distinti (nella sostanza il nome di quella tribuna, poi chiamatela Est se preferite) non sono quotati. Come fa uno a pensare di non comprare un abbonamento in curva per prenderlo nei distinti senza sapere quando saranno disponibili ma, soprattutto, quanto costeranno? Ma che logica c'è in tutto questo? Per non parlare dell'introduzione della famigerata tessera. No, è solo una fidelity card! Non è una tessera del tifoso come quindici anni fa. Tranquilli, non sentitevi schedati perchè non sarà così! Ma i duri e puri che la tessera l'anno contestata ed alcuni dei nostri sono pure stati daspati per una maglietta, cosa faranno? Si faranno schedare questa volta? Sarà interessante vederlo.

Detto tutto questo, rimane l'amaro in bocca. L'amaro del non veder riconosciuto alcun merito a chi c'è sempre stato. L'amaro del veder vincere ancora l'apparire. L'amaro sapore della vittoria che, alla fine, è molto simile al sapore della sconfitta. Ma forse aveva ragione proprio Pozzetto "Io sono del Monza, e non andremo mai in serie A!". In A il Monza c'è. Ma i monzisti veri potranno esserci? E' per questo che sto vivendo amaramente questa serie A.
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L'ALCOOL E' NEMICO DELL'UOMO ...
CHI FUGGE DAVANTI AL NEMICO E' UN CODARDO!

(scritta anonima letta nel ristorante prima della partita ad Alessandria)

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