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FRUTTO DI UN PROGETTO?

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2022 23:11
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12/05/2022 20:39
 
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La lingua del gatto


I gatti domestici sono conosciuti per la loro abitudine di leccarsi il pelo. Infatti da svegli possono arrivare a dedicare il 24 per cento del loro tempo a questa attività. I gatti riescono a pulirsi così bene perché la loro lingua è fatta in modo straordinario.

Riflettete. La lingua del gatto è ricoperta di 290 papille, cioè di piccoli uncini rivolti all’indietro rigidi quasi come un’unghia. Ciascuna papilla ha un incavo che raccoglie immediatamente la saliva quando il gatto ritira la lingua nella bocca. Mentre il gatto si lecca, le papille passano attraverso i peli e rilasciano la saliva sulla pelle.


Un ingrandimento delle papille

Ogni giorno la lingua di un gatto può rilasciare sulla pelle e sulla pelliccia all’incirca 48 millilitri di saliva. La saliva contiene degli enzimi che distruggono gli agenti contaminanti. Inoltre, evaporando, la saliva contribuisce all’abbassamento della temperatura corporea, il che è essenziale dato che i gatti hanno poche ghiandole sudoripare.

Se una delle papille incontra un nodo, questa va ancora più a fondo nella pelliccia, applicando una forza maggiore e riuscendo così a districare il nodo. Le estremità delle papille possono anche stimolare la pelle mentre il gatto si pulisce il pelo. I ricercatori hanno imitato le proprietà della lingua del gatto nel realizzare una spazzola sperimentale, che pettina con più delicatezza di una spazzola tradizionale, districa i nodi e può essere pulita più facilmente. Ispirandosi alla lingua del gatto i ricercatori pensano di poter sviluppare metodi migliori per pulire superfici pelose e ispide e per applicare lozioni o farmaci su pelli ricoperte di peli.

Che ne dite? La lingua del gatto è un prodotto dell’evoluzione? O è frutto di un progetto?

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12/05/2022 20:51
 
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Cosa dice il mio gatto?

Ecco cosa significano i loro segnali

Imparare a capire la lingua del vostro gatto.

Interpretare il linguaggio dei gatti

Il vostro gatto fa le fusa o soffia, fa la gobba, strofina la testa sulla vostra gamba, si rotola sul pavimento o vi ammicca pigramente: questi sono versi e comportamenti che appartengono al repertorio di tutti i gatti e che vedrete e ascolterete spesso durante il giorno. I neo padroni di un gatto si chiedono più di una volta cosa voglia dire effettivamente il loro gatto. I nostri consigli pratici vi aiuteranno a interpretare il linguaggio felino.


I diversi linguaggi del gatto

Il gatto fa miao – questa è la prima cosa che imparano i bambini sul verso del gatto. Ma presto si scopre che i gatti possono emettere un'intera gamma di toni. Miagolare, fare le fusa, soffiare, urlare: è con questi versi che il gatto comunica. E questa è solo una parte della comunicazione perché, come l'uomo, anche gli animali si esprimono usando mimica e gestualità. La posizione degli occhi, il movimento della testa, il portamento e, non da ultimo, il movimento della coda, segnalano chiaramente lo stato d'animo in cui si trova precisamente il gatto. Per trovare una risposta alla domanda «cosa dice il mio gatto?», si dovrebbe essere quindi capaci di riconoscere e interpretare tutti questi modi di comunicare.
Linguaggio felino: la voce del gatto

Miagolare è il verso caratteristico del linguaggio felino, ma in senso stretto non lo è affatto, perché solo fattori come il tono e la durata del verso danno informazioni sul significato del miagolio.

Verso breve: saluto e riconoscimento

Ripetuto: saluto gioioso, emozionato

Breve e mormorante: chiacchiericcio che segnala uno stato d'animo amichevole e rilassato

Prolungato: richiesta

Tono medio: richiesta d'acqua o di cibo (se il tono diventa intenso, segnala urgenza)

Tono basso: lamento o combattività

Altri versi che si dovrebbero conoscere per comprendere il linguaggio felino sono

Fusa: il suono gutturale che talvolta fa vibrare l'interno corpo del gatto e che è musica per le orecchie di tutti gli amanti dei gatti. Nella maggior parte dei casi significa che il vostro gatto è a suo agio, rilassato e che, se in quel momento lo state accarezzando, sta gradendo la situazione e il contatto.

Soffio: questo verso comunica aggressività e segnala chiaramente la combattività del vostro gatto. Non ha nessuna importanza se è il gatto stesso l'aggressore o è lui a essere minacciato.

Brontolio e mugolio: anche i gatti possono emettere versi che ricordano il brontolare e il mugolare. Sono segnali di agitazione e sono spesso emessi insieme al soffio se gli animali hanno paura o si sentono minacciati e si preparano perciò all'autodifesa.

Comunicare con il linguaggio del corpo

I gatti non hanno solo una loro «lingua», ma il loro stato d'animo traspare anche dal volto e soprattutto dagli occhi. Lo sguardo con cui il vostro gatto vi guarda è un indicatore importante del suo stato d'animo del momento. Gli occhi ben aperti con pupille sottili (in presenza di illuminazione sufficiente) indicano che l'animale si sente a suo agio nel luogo in cui si trova ed è rilassato. Al contrario, pupille ingrossate nonostante la luce diurna significano che si sente minacciato e impaurito. Il contatto diretto dello sguardo segnala fiducia e un lento ammiccamento è paragonabile all'occhiolino tra umani – esprime affetto e vicinanza. Inoltre, se riprendete il gioco per gatti, il vostro gatto vi paleserà la sua trepidazione e la sua gioia per il gioco con il suo sguardo diretto e pieno di aspettative.

Anche l'attenta osservazione dei movimenti della testa aiuta a interpretare correttamente il comportamento del gatto. Se vi dà dei colpetti con il naso, è un modo amichevole per salutarvi, che viene accompagnato con le vibrisse rivolte in avanti. Il movimento delle orecchie è illuminante soprattutto in situazioni di caccia o di gioco. Le orecchie erette e rivolte in avanti indicano un'elevata concentrazione. Le orecchie piatte, invece, denotano uno stato d'animo ansioso o aggressivo. Se il gatto solleva la testa e l'abbandona un po' indietro dimostra che vi riconosce e vi saluta amichevolmente. Se vi lecca, è una testimonianza della particolare fiducia che ha in voi considerandovi un membro della famiglia che accudisce amorevolmente.

L'indicatore principale dello stato d'animo del vostro gatto è, tra l'altro, la coda. Essa funziona come una specie di barometro dell'umore. Se eretta verso l'alto, esprime gioia e felicità. Quanto più è rivolta verso il basso, più il gatto si sente a disagio e se la coda è completamente nascosta sotto l'addome è un chiaro segno di paura. Se la coda eretta muove la punta a scatti, accenna eccitazione. Ciò può dipendere da un ampio spettro di fattori che vanno dal malumore fino alla gioia per un'aspettativa. Se il vostro gatto agita l'intera coda come una frusta, non ci sono dubbi: è aggressivo e pronto all'attacco. Inoltre, se il pelo è ritto e arruffato, si sente minacciato. In questo stato, dovete assolutamente lasciarlo stare in modo che si possa calmare.

Ultimo, ma non meno rilevante è il portamento: atteggiamento fondamentale per poterne classificare e comprendere la condotta. Il migliore esempio a questo proposito è quando il gatto inarca la schiena formando una gobba. Questa postura viene adottata quando i gatti si spaventano o si sentono fortemente minacciati. L'inarcamento della schiena li fa sembrare più grandi e imponenti ed è un modo per farsi rispettare dai potenziali aggressori. Se il gatto è steso sulla schiena o su un fianco e ha le zampe allungate esterna assoluto relax, grande fiducia e vi comunica che è pronto per una sessione di carezze. E se appena rincasate strofina il fianco contro la vostra gamba, è il suo modo particolarmente affettuoso di darvi il benvenuto e dimostrarvi la sua gioia.

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13/05/2022 07:31
 
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Amalia 52, 5/12/2022 8:51 PM:


Cosa dice il mio gatto?

Ecco cosa significano i loro segnali

Imparare a capire la lingua del vostro gatto.

Interpretare il linguaggio dei gatti ....



A me i gatti non piacciono... sono troppo indipendenti! [SM=g10765]

Simon
13/05/2022 09:46
 
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I gatti sono un "mondo" incredibile...
certo non sono ubbidienti come i cani che se li chiami vengono subito anche se non hanno voglia..
i gatti, come dice Simon, sono indipendenti ma...
ma quando ti vengono in braccio o si sdraiano accanto sul divano e fanno RonRon ....
beh... si perdona la loro indipendenza..
senza contare che viene utile quando si vuole stare 48 ore fuori casa... li si può lasciare da soli..
ma forse alla fine è l'umano che non vuole lasciarlo a casa...

13/05/2022 17:23
 
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Re: La lingua del gatto
Amalia 52, 12/05/2022 20:39:



I gatti domestici sono conosciuti per la loro abitudine di leccarsi il pelo. Infatti da svegli possono arrivare a dedicare il 24 per cento del loro tempo a questa attività. I gatti riescono a pulirsi così bene perché la loro lingua è fatta in modo straordinario.

Riflettete. La lingua del gatto è ricoperta di 290 papille, cioè di piccoli uncini rivolti all’indietro rigidi quasi come un’unghia. Ciascuna papilla ha un incavo che raccoglie immediatamente la saliva quando il gatto ritira la lingua nella bocca. Mentre il gatto si lecca, le papille passano attraverso i peli e rilasciano la saliva sulla pelle.


Un ingrandimento delle papille

Ogni giorno la lingua di un gatto può rilasciare sulla pelle e sulla pelliccia all’incirca 48 millilitri di saliva. La saliva contiene degli enzimi che distruggono gli agenti contaminanti. Inoltre, evaporando, la saliva contribuisce all’abbassamento della temperatura corporea, il che è essenziale dato che i gatti hanno poche ghiandole sudoripare.

Se una delle papille incontra un nodo, questa va ancora più a fondo nella pelliccia, applicando una forza maggiore e riuscendo così a districare il nodo. Le estremità delle papille possono anche stimolare la pelle mentre il gatto si pulisce il pelo. I ricercatori hanno imitato le proprietà della lingua del gatto nel realizzare una spazzola sperimentale, che pettina con più delicatezza di una spazzola tradizionale, districa i nodi e può essere pulita più facilmente. Ispirandosi alla lingua del gatto i ricercatori pensano di poter sviluppare metodi migliori per pulire superfici pelose e ispide e per applicare lozioni o farmaci su pelli ricoperte di peli.

Che ne dite? La lingua del gatto è un prodotto dell’evoluzione? O è frutto di un progetto?

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E chi lo sa ? Boh !

A favore delle teorie evoluzionistiche ci sono vari studi e stime che cercano di dimostrarne l'efficacia.

A favore del "progetto" EX MACHINA non c'è nulla più che una idea umana che cerca di dare una
non-spiegazione a cio' che non riesce a spiegare.

Dio è fede, non scienza.

Se si spiegasse, non sarebbe più EX MACHINA.

Se si dimostrasse l'esistenza di Dio, non ci sarebbero più i fedeli...
ma solo persone che non potrebbero più negarne l'esistenza in alcun modo.
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Si Deus est, unde malum ?
13/05/2022 20:38
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 13.05.2022 07:31:



A me i gatti non piacciono... sono troppo indipendenti! [SM=g10765]

Simon




Per questo ho un cane. Si lecca meno del gatto, lo devo lavare io, ma l'affetto che da un cane non ha paragone col gatto

IMHO

------------------------------------------------------
Testimoni di Geova Online Forum

www.TdGonline.it
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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
15/05/2022 12:21
 
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Re:
Giandujotta.50, 13/05/2022 09:46:


I gatti sono un "mondo" incredibile...
certo non sono ubbidienti come i cani che se li chiami vengono subito anche se non hanno voglia..
i gatti, come dice Simon, sono indipendenti ma...
ma quando ti vengono in braccio o si sdraiano accanto sul divano e fanno RonRon ....
beh... si perdona la loro indipendenza..
senza contare che viene utile quando si vuole stare 48 ore fuori casa... li si può lasciare da soli..
ma forse alla fine è l'umano che non vuole lasciarlo a casa...




Sono parecchi gli studi che attestano un valore terapeutico di questo animale domestico
stimolando perfino la produzione di endorfine che rilassano....
io li amo tantissimo perché mi divertono i loro giochi pazzoidi,
distraendomi perfino in momenti in cui sono preoccupata, anche soltanto guardandoli
la loro indipendenza non mi dispiace perché permette anche a me più libertà
senza la necessita di accudirli h24
Lo considero un dono dal nostro creatore

www.doveecomemicuro.it/enciclopedia/benessere/benefici-gatto
I 10 motivi per avere un gatto
1. Diminuisce lo stress e allontana la depressione
Una delle prime ragioni, per cui è consigliato avere questo felino in casa, ha a che fare con il fatto che la compagnia di questo animale riesce a ridurre lo stress e ad allontanare la depressione nei loro padroni. In particolare, le fusa sono delle vibrazioni che i gatti emettono ogni volta che vengono accarezzati e che ricevono delle coccole. Questi suoni vengono emessi perché in questo modo il felino comunica a chi gli sta intorno che si sente al sicuro. Ebbene, alcuni studi scientifici hanno evidenziato che il suono e le vibrazioni emesse da questo animale, attraverso le fusa, hanno degli effetti positivi sulla salute delle persone. Le fusa quindi riescono a ridurre lo stress e a far tranquillizzare e rilassare chi si sente nervoso o depresso, bloccando i suoi istinti violenti. È stato dunque dimostrato che queste vibrazioni sono in grado di allontanare la depressione nelle persone, inducendole a sorridere, avvicinandole all'aspetto gioioso dell'esistenza e incoraggiandole ad intrattenere delle relazioni sociali. In più, si dice che parlare con questo animale, che ci sta sempre accanto, con il suo fare fedele e silenzioso, abbia un effetto molto più liberatorio rispetto alle situazioni in cui ci si confida un amico, che in alcuni casi può giudicarci.

2. Aiuta a superare i lutti
L'utilità del gatto, nel superare gli stati depressivi, è stata accertata anche nelle persone che hanno subito una perdita recente. I risultati di alcune ricerche scientifiche, infatti, hanno dimostrato che chi sta accanto ad un micio supera più facilmente un lutto, rispetto a chi non ce l'ha. Infine, altri studi dimostrano che i malati di AIDS, o di Alzheimer, oppure i disabili e gli anziani, hanno una minore frequenza di cadere in degli stati depressivi, se si trovano a vivere con questo felino.

3. Aiuta a migliorare le condizioni mentali di chi è affetto da problemi psichici
Un altro motivo per possedere un gatto in casa è legato alla capacità di questo animale domestico di migliorare la salute mentale di chi è affetto da problemi psichici. Da un recente studio, reso noto sulla rivista scientifica BMC Psychiatry, questi animali domestici riescono ad influenzare in maniera positiva chi soffre di disturbi mentali. I gatti sono quindi capaci di creare dei miglioramenti nelle condizioni di salute molto gravi, legate appunto a certe patologie della psiche. In questo modo, chi è colpito da determinati problemi, grazie alla compagnia di questi felini, può avere la possibilità di vivere più serenamente la propria esistenza e il rapporto con gli altri.

4. Aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari
La presenza di un gatto in una casa permette, alle persone che ci abitano, di poter ridurre i rischi di malattie cardiovascolari. Prendersi cura di questo felino riesce ad abbassare i livelli di ansia e quindi ha un effetto calmante sul cuore. A questo proposito, i ricercatori dell'American Journal of Cardiology sostengono che i proprietari di questo animale a quattro zampe potrebbero vivere un anno in più rispetto a chi non lo possiede. Anche in questo caso, l'effetto calmante al cuore deriva dalle fusa. Accarezzando un gatto infatti quest'ultimo emette questo tipo di vibrazioni, che hanno un effetto vasodilatatore, che contribuisce al rilassamento cardiaco e scongiura il rischio di infarto. A conferma di ciò, ci sono i ricercatori dell'Università del Minnesota, che, in un loro studio decennale, hanno affermato che coloro che condividevano una casa con questo felino avevano dei valori della pressione e sanguigni inferiori, rispetto a quelli esposti ad ammalarsi di malattie cardiovascolari, che non avevano nessun animale domestico.

5. Riduce la possibilità di sviluppare allergie

Un'altra ricerca americana ha dimostrato anche che un altro motivo, per avere un gatto in casa, è legato al fatto che la presenza di questo animale in un'abitazione dimezza il rischio di insorgenza di allergie. A rendere possibile tutto questo sarebbe la presenza di alcune sostanze sulla bocca dei gatti, che, se poste a contatto con l'uomo, avrebbero un effetto protettivo su di lui.

6. Aiuta la guarigione delle fratture ossee
È consigliato tenere un gatto nella propria abitazione, anche perché le frequenze delle fusa feline sono molto simili agli Hertz di alcune cure terapeutiche usate per far rinsaldare le ossa dopo una frattura. Per questa ragione, le fusa di questi felini contribuiscono a far guarire una frattura ossea e a favorire un rafforzamento della solidità delle ossa.

7. Aiuta a distendere la muscolatura
Infine, la decisione di tenere questo animale a quattro zampe a casa è motivata anche dal fatto che il contatto con questo felino ha degli effetti positivi sulla tensione a livello muscolare. Alcuni scienziati hanno dichiarato che le vibrazioni emesse dai gatti, quando vengono coccolati, vanno ad accrescere la capacità di un tessuto muscolare di rilassarsi. In questo modo una fascia muscolare contratta può distendersi e una ferita è in grado di guarire più facilmente.

8. Aiuta a conciliare il sonno
Godere della compagnia dei gatti è vantaggioso, perchè questi ultimi aiutano a conciliare il sonno. Uno studio della Mayo Clinical Proceedings ha stabilito, a questo proposito, che la convivenza con questi animali a quattro zampe garantisce che i loro proprietari dormano in maniera più tranquilla e serena. Questa tesi è stata appunto confermata dal fatto che, chi possiede questi felini, ha in varie occasioni dichiarato che ha dei sonni più distesi e rilassati, proprio grazie alla presenza del proprio micio.

9. Fiutano le fughe di gas
Un'altra ragione, per tenere un gatto con sé, è quella legata alle possibili fughe di gas. I felini infatti sono dotati di un ottimo olfatto e, grazie a ciò, riescono a percepire se in una determinata abitazione se c'è pericolo, in quanto l'aria è contaminata dalla presenza di monossido di carbonio. Con questa dote, i gatti hanno la possibilità di scongiurare l'accadimento di eventi tragici e di salvare vite umane.

10. Sono bravi nel capire chi sta avendo una crisi epilettica
I gatti infine riescono a percepire se il proprio padrone viene colpito da una crisi epilettica. In questo caso, questo animale a quattro zampe può avvisare le altre persone presenti nell'abitazione, che hanno l'opportunità di soccorrere chi è stato colpito dall'epilessia.



_________________________________________________
...le tue proprie consolazioni vezzeggiavano la mia anima
salmo 94:19
16/05/2022 19:32
 
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Re: Re: Re:
Seabiscuit, 13/05/2022 20:38:




Per questo ho un cane. Si lecca meno del gatto, lo devo lavare io, ma l'affetto che da un cane non ha paragone col gatto

IMHO

Per questo abbiamo due gatte (nere) : non devo portarle fuori e raccogliere le fioriture, ma gestiscono in modo elegante la loro toilette, si lavano di continuo e non emanano odori nauseabondi se di bagnano un po' con la pioggia...

In quanto all'affetto, sono due mondi diversi per fare un confronto diretto.

16/05/2022 21:37
 
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Re:
A me i gatti fanno venire le endorfine, ma dal nervoso! [SM=g7405]
Ogni tanto ti portano a casa qualche topo, qualche piccione o anche qualche pollo malcapitato.
Poi quando è stagione perdono peli per tutta la casa, altroche lingua che lecca...

Simon

16/05/2022 22:19
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 16/05/2022 21:37:

A me i gatti fanno venire le endorfine, ma dal nervoso! [SM=g7405]
Ogni tanto ti portano a casa qualche topo, qualche piccione o anche qualche pollo malcapitato.
Poi quando è stagione perdono peli per tutta la casa, altroche lingua che lecca...

Simon


Sei birbone, Simon!

Sai benissimo che se il gatto non ti portasse un topo come trofeo, toccherebbe a te placare il ratto [SM=x1408447]
17/05/2022 09:13
 
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Re: La lingua del gatto

Che ne dite? La lingua del gatto è un prodotto dell’evoluzione? O è frutto di un progetto?

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Oltre la lingua del gatto, ogni organo che vorremmo esaminare è molto complicato, e più complicato è un organo, più difficile è che esso sia venuto alla vita senza alcun piano intelligente. Per illustrare il problema, con una delle cose più semplici che tutti conoscono, prendiamo solo una piccola parte di un orecchio. Immaginiamo che per un piano prestabilito o per caso le parti più complicate, cioè: l'orecchio esterno, il timpano, e tutto l'orecchio interno siano già al loro posto.



Tutto ciò che chiediamo all'evoluzione è di darci i tre ossicini che sono posti insieme in maniera tale da fornire una leva complessa che unisce il timpano e la membrana dell'orecchio interno per rendere l'udito un poco migliore di quanto sarebbe senza di essi.
Anche se per mezzo di mutazioni si producessero ossicini in numero sufficiente sì che tre di essi si adattassero per caso in modo da fornire una leva complessa, probabilmente essi non sarebbero al posto giusto per funzionare e sarebbero infine eliminati. Gli evoluzionisti hanno perciò cercato di formulare teorie secondo le quali le mutazioni potevano modificare le strutture esistenti sì che qualsiasi organo sarebbe utile all'organismo in ogni stadio del suo sviluppo cosicché non venga eliminato. In organi con funzioni complicate ciò diviene sempre più improbabile. Nel caso semplice degli ossicini dell'orecchio si è postulato che l'evoluzione si è verificata a partire da un tipo di rettile chiamato terapside che aveva già un ossicino nel capo che recava le vibrazioni da una delle grandi ossa della testa ad un altro. Ciò lascia da spiegare solo due ossicini. Uno di essi sarebbe costituito dalla giuntura della mascella inferiore che era all'estremità di un osso alquanto sottile. Si suppone che tale pezzo di osso si staccò dalla mascella cambiando forma e posizione per congiungersi con l'altro ossicino già sul posto. Ciò lasciava alle mutazioni il compito di sviluppare un'altra giuntura prima che il terapside morisse di fame.
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