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"Covid, la vera storia della Lombardia incubatrice del virus: la porta cinese..e la mutazione D416G"

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2022 12:25
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20/04/2022 12:22
 
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"Prima ondata Covid nel febbraio 2020, le rotte del contagio sull’asse Cina-Europa: il virus bloccato in Veneto e la diffusione in Lombardia. Lo studio della rivista scientifica «Nature» sul ruolo del focolaio che ha «incubato» la pandemia"

"Prima ondata Covid nel febbraio 2020, le rotte del contagio sull’asse Cina-Europa: il virus bloccato in Veneto e la diffusione in Lombardia. Lo studio della rivista scientifica «Nature» sul ruolo del focolaio che ha «incubato» la pandemia"



"ll Covid-19 è entrato in Italia (e molto probabilmente in Europa, e in Occidente) attraverso due «canali» (si possono definire così, con linguaggio per nulla tecnico, o «introduzioni», con termine scientificamente più appropriato): uno in Veneto, l’altro in Lombardia . Il virus, già in quel momento, tra fine gennaio e inizio febbraio 2020, aveva due diverse forme, non generate in Italia attraverso mutazioni, ma sbarcate così (separate all’origine) già dalla Cina, dunque due primi inizi di contagio indipendenti l’uno dall’altro, arrivati più o meno in contemporanea o in parallelo dall’Oriente, intorno alla metà di gennaio 2020. Quelle due prime forme del virus vengono identificate come B, quella in Veneto, e B.1, in Lombardia."

"Il focolaio d’Europa
Mentre il lignaggio B nel Nordest è «sbarcato» ed è però rimasto confinato e circoscritto, fino all’estinzione, B.1 dalla Lombardia ha iniziato a espandersi, e quello lombardo è stato dunque il focolaio dal quale la marea della malattia ha iniziato a dilagare: passando ancora in Veneto, e poi in Emilia Romagna, Friuli, Marche, Puglia, Lazio e Abruzzo. Proprio in quest’ultima Regione, ha cambiato forma di nuovo (con mutazioni) diventando B.1.1, e da qui sono partiti nuovi canali di diffusione, di nuovo verso il Veneto, la Lombardia, la Puglia, la Sardegna. L’ultima variante B.1.1.1, è stata rintracciata infine in Piemonte, ma in quei giorni l’intera Italia entrava in lockdown, e quindi anche quest’ultima «gemmazione» è rimasta confinata: a quel punto però varie forme del virus stavano già devastando l’Italia e l’Europa."

"Il percorso
Eccola, la storia che si potrebbe dire «definitiva» del «viaggio» (o almeno uno dei principali passaggi) che il Covid-19 ha fatto nel mondo, sull’asse Cina, Nord Italia, Europa: e se anche in questo caso è forse eccessivo usare l’aggettivo «definitiva», si tratta comunque della ricostruzione più accurata e rispondente alla realtà per quanto gli strumenti scientifici consentano di indagare, con il limite che, all’epoca, le sequenze genetiche del virus estratte e inserite nelle banche dati internazionali erano veramente pochissime. È il risultato della più ampia e completa ricerca sul tema compiuta e appena pubblicata su «Nature» dal gruppo Scire, che sta per «Sars-CoV2 Italian research enterprise», coordinamento di collaborazione che annovera i maggiori esperti in centri clinici e laboratori in tutta Italia, tra cui il professor Gianguglielmo Zehender e la ricercatrice Alessia Lai, del dipartimento di Scienze cliniche e biomediche dell’ospedale «Sacco» e della Statale. Il tema chiave è riassunto nelle prime righe dell’articolo: «L’Italia può essere considerata il primo e uno dei maggiori incubatori per la diffusione dell’epidemia in Europa e negli Stati Uniti e l’analisi dell’epidemiologia molecolare sin dalle prime fasi nel nostro Paese è di particolare interesse per svelare i primi passi evolutivi del virus al di fuori della Cina e i suoi adattamenti in Occidente».


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20/04/2022 12:23
 
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"La mutazione
Non si può escludere che altre «introduzioni», e quindi altri cluster, si siano generati in altri luoghi d’Europa nello stesso periodo: ma nei fatti, per quanto è consentito oggi comprendere, la storia del Covid-19 ha un suo snodo certamente decisivo quando «emigra» in una sorta di «doppio arrivo» dalla Cina in Italia, passa per il «vicolo cieco» in Veneto e, al contrario, alimenta le catene di trasmissione che si generano dalla Lombardia (e questo senza alcuna valutazione sulle politiche sanitarie o di contenimento messe in campo dalla due Regioni, perché se pure non fosse andata così, la pandemia sarebbe comunque dilagata). Le catene all’inizio di febbraio «esplodono» con l’apparizione della mutazione D416G, che aveva una maggiore trasmissibilità, «ed ha determinato un nuovo profilo epidemiologico della pandemia in Italia». La ricostruzione è stata possibile lavorando sui primissimi passaggi evolutivi del virus, quelli che i ricercatori definiscono con una parola che ha risonanze quasi d’archeologia, anche se si tratta soltanto dell’inverno 2020: si parla infatti di lignaggi «ancestrali», e cioè le forme genetiche che il virus aveva all’inizio, nelle fasi più vicine alla sua «nascita»: e dato che Sars-Cov-2 ha in media «due mutazioni per mese», è molto complicato, ma allo stesso tempo possibile, andare a ritroso per tracciare una mappa geografica degli «spostamenti», ricostruendo le prime tracce che quel virus col genoma molto esteso e in continuo cambiamento ha lasciato in un certo momento storico e in un certo luogo. Come se, a ritroso, vengano scattate una serie di istantanee che permettono di disegnare un diagramma.

La diffusione
Se dunque i primi lignaggi (A e B) si sono separati in Cina, questo studio rappresenta la più fondata ricostruzione di quei giorni cruciali tra gennaio e febbraio 2020, nei quali i primi focolai in Italia (e forse in Europa) restano in qualche modo confinati: ma la comparsa della variante D614G «con una maggiore trasmissibilità e la sua sotterranea circolazione durata settimane prima che venissero identificati i primi casi (20 febbraio 2020 nel Lodigiano, ndr) potrebbe essere responsabile per la rapida diffusione dell’epidemia nel Nord Italia, seguita dalla diffusione in altre Regioni e poi nel resto d’Europa», in uno sviluppo esplosivo analogo a quello che si replicherà un anno dopo, a febbraio 2021, con la variante «inglese».



milano.corriere.it/notizie/cronaca/22_aprile_20/covid-storia-diffusione-virus-lombardia-quando-dove-arrivato-e8e8185a-c06c-11ec-a9eb-2524bc1194...
[Modificato da Giandujotta.50 20/04/2022 12:26]
20/04/2022 12:25
 
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quindi saremmo noi,Italia, gli untori principali dell'europa?
mah...
non convince del tutto...
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