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Candidatura a Mutaforma Nimloth

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2022 15:25
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Salva a tutti, finalmente ho deciso di proporre la mia candidatura con la speranza che sia abbastanza comprensibile e realistica. Una premessa che forse dovrei fare, è che i Diari di seguito, non sono stati ancora rinvenuti o, se qualcuno li avesse pur trovati, Nimloth e la sua famiglia adottiva, ne sono completamente all' scuro.

_____________________________________________________________________________________
Diario dello Stregone.
Solstizio d'inverno 21 di Dublak (poco prima dell'invocazione)

Non ho lasciato nulla al caso. Il rito verrà celebrato stanotte e niente e nessuno potrà ostacolarmi.
Ho studiato le arti di evocazione più di quanto un umano possa farlo in una vita intera, mi sono dedicato alla Magia Nera più di quanto non abbia fatto con le persone a me care, solo in attesa di questo momento; in attesa di questa notte che mi è parsa non arrivare mai.
Ma è giunto il giorno. È giunta l'ora.
La notte del Solstizio d'inverno, la notte più lunga dell'anno, la notte in cui la Natura comincia a prepararsi ad una stagione di morte apparente. Il tempo delle profonde tenebre, il tempo del freddo.
Utilizzerò un rituale segreto appreso dai Grimoires e dai Libri Neri, tramite il quale evocherò una creatura demoniaca che assoggetterò alla mia volontà. Pochi sono stati gli stregoni a spingersi così lontano e ancor meno quelli che sono sopravvissuti evitando di finir fatti a pezzi dalle grinfie di quelli.
Il capanno è stato preparato sotto mio attento occhio vigile con dovizia di dettagli. Ogni amuleto, ogni candela, è stata disposta in maniera millimetrica nel loco che è necessario esse ricoprano. Mi sono procurato un ramoscello di nocciolo che non aveva mai prodotto frutti, recidendolo con un coltello nuovo due giorni prima dell'evocazione e all'alba. Sulle assi di legno è stato disegnato il Cerchio Magico con la pietra sanguigna (ematite) e come da istruzioni, all'interno del cerchio, ho tracciato un triangolo, ai lati del quale ho posto due delle candele e alla base le tre lettere suggerite dal rituale. Il Cerchio Magico servirà a proteggere la mia incolumità, mentre il Pentacolo tracciato poco lontano, ospiterà il dono che offrirò al demone, l'anima che sarà richiesta in cambio come da rituale: Erendis.
La mia dolce e cara Erendis... L'unico essere vivente che io abbia mai amato. Seppur concepita durante un rituale propiziatorio, senza alcun sentimento verso la donna che l'ha partorita, è l'unica nelle quali vene, scorra il mio sangue. L'unica che, a discapito stesso della sua libertà, io, abbia prottetto come fosse il mio tesoro più grande. E ora lei, così ingenuamente fanciulla, così entremamente pura, avrà l'onore di esser protagonista del più alto e sommo dei cerimoniali. Lei mi darà quello che nessun altro potrà mai donarmi.

Diario di Erendis - 21 di Dublak.

Finalmente è arrivato il giorno! Il giorno che io e papà aspettavamo da che io abbia memoria. Ho studiato tanto grazie a lui, mi ha insegnato a leggere, a scrivere, a manipolare l'Ars (anche se non sono brava quanto dovrei.) Lui è lo stregone più potente dell'Aengard, lui è l'elfo più sapiente che si possa incontrare! La sua fama lo precede tanto che decine e decine di persone ci hanno fatto visita quando il bisogno li spingeva a chiedere aiuto (altri un po' meno, cercavano di maledire chissà chi...). Non che io abbia mai partecipato a quegli incontri, stavo chiusa nella mia stanza in silenzio per non disturbare ma riuscivo ad ascoltar da oltre le mura, seppur bisbigliassero. Tutto quello studiare, la meditazione e le faccende di casa, per quanto non mi abbiano permesso di aver amico alcuno, mi hanno ora resa degna del sacrificio!
Mi sacriferò cosicché mio padre possa avere tutto ciò che desidera. Quando ho accettato, lui era così fiero di me... Certo ha insistito tanto, e ogni volta che dicevo di non volerlo fare, lui... si offendeva. Aveva ragione! Come potrei non soddisfare i suoi desideri dopo che mi ha cresciuto con così tanta solerzia e da solo, senza una moglie che lo aiutasse. Papà mi ha raccontanto in lacrime come quella donna, mia madre, ci ha abbandonati per seguire un uomo di cui millantava amore. Povero papà...
In realtà ho un po' paura... ma papà mi ha detto che andrà tutto bene!
Morirò probabilmente... Morirò? Certo che morirò, papà mi ha detto che sarà poca cosa lasciare la terra dei mortali in confronto a quello che gli Dei mi concederanno per averlo assistito. Sono eccitata!!! Credo di esser anche nervosa... Subito dopo aver finito di sistemar il capanno con papà, mi è venuto anche da piangere. Mi si sono riempiti gli occhi di lacrimoni, ma io le ho trattenute, le lacrime. Le ho trattenute perchè non serve piangere. Per papà sono il suo tesoro più grande e non mi farebbe mai del male... Anche se a volte lo odio!
… Beh, non è che lo odi... che parola pesante ho usato; è che a volte, credo di essere arrabbiata con lui, ma... forse non è questo! È stare sempre chiusa tra queste quattro mura, sola, senza aver nessuno con cui parlare... È questo che mi innervosisce, ecco! Si, credo sia per questo. Anche se, dopotutto, io adoro rimanere di fronte al camino a leggere... e quando papà rincasa posso parlar quanto voglio con lui! Sì, con lui. Sempre e solo con lui. Oh! Papà mi chiama, dice che devo bere un succo fatto con semi di fiori. Sono sicura che sarà delizioso! Lo spero almeno...

Diario dello Stregone - 22 di Dublak - Prime luci dell'alba.

Notte gelida e cielo terso pieno di stelle, in quel perfetto capanno dal tetto scoperchiato. Il plenilunio ad illuminare quel buio, i lupi ad ululare e un corvo testimone ignaro del dono che ho ricevuto.
La mia amata Erendis... ha atteso la sua rivalsa, docile e arrendevole, sdraiata al centro del Pentacolo e illuminata dalle luci delle candele, esattamente come le avevo spiegato. L'ho aiutata, certo, con una pozione a base di passiflora e semi di datora, in modo da offuscarle le percezioni. ( Dovrò cambiar dosaggio, sembra che ne abbia accusato una terribile sensazione di freddo e di gola secca. Non faceva altro che chiedere acqua, e sembra che per un attimo abbia perso anche i sensi.)
E poi, il rituale. Se solo il mio Maestro avesse assistito, si pentirebbe di quanto poco mi ha apprezzato!
Due ore prima di mezzanotte, momento migliore per qualsiasi manifestazione demoniaca, mi accinsi a prender posto all'interno del triangolo reggendo tra le mani sia il ramoscello, sia la pergmana dove avevo precedentemente appuntato le mie richieste e, recitando le formule del grimorio alla perfezione, ho dato inizio all'evocazione. Visibile, dinanzi ai miei occhi e a quelli della mia cara discendente, un varco di luce bluastro e scuro, uno squarcio che avrebbe permesso al Demone di lasciar il suo mondo fatto di Ombre per manifestarsi nel Mondo della Luce.
Warui-Yoi, così si è presentato quel figuro oscuro, mostrandosi nella sua forma più autentica: nel suo esecrabile e potente fascino. Restio quello dapprima, ho chiesto lui in dono poteri così grandi e così smisurati che non credevo mai mi avrebbe concesso. Avrei dovuto donare un'anima in cambio, e non la mia tra vent'anni come i Libri Neri recitano, io gliel'avrei donata nell'immediato. Un'anima giovane, ingenua e virginea. Ha apprezzato quel dono, il mio sforzo, la mia passione negli studi e il mio vizioso legame per la magia arcana. Lodandomi e lodandomi e ringraziandomi per quella bellissima fanciulla che stavo per sacrificare a lui. Sì, “stavo”, perché la stima di lui nei miei confronti è stata tale, che le ha concesso di vivere. Solo una richiesta ha avanzato prima di congedarsi: danzare con lei, “congiungersi” con lei. Cosa iniqua quella richiesta rispetto al pretenderne la vita stessa. Quanta felicità nello scoprire che sarebbe rimasta ancora con me! Anch'io in fondo ho posseduto la donna che ha partorito Erendis.
Sono rimasto lì a guardare: fermo, impalato e senza dir nulla, quella creatura venuta dalla discrepanza far quello che “doveva”. Dovevo lasciar che quelle cose accadessero se volevo ricevere il mio dono.
Note su Warui-Yoi:
Non mi è chiaro se si trattasse della sua forma originaria o avesse cambiato parti del suo corpo per apparir meno mostruoso. Una cosa è certa, la modulazione della voce sembrava suonar modificata, rispetto a quanto studiato, in modo da esser comprensibile alle mie orecchie mortali. Si è espresso nella lingua comune con qualche difficoltà.
Alto più di due metri, mostra una peluria ispida, lunga e inspessita di colore nero che ne ricopre tutto il corpo. Le misure di spalle, petto, vita, gambe e collo, risultano sproporzionate rispetto a qualsiasi altro essere terreno. I piedi appaiono come due zoccoli di animali e il suo volto somiglia ad una maschera, rossastra alle deboli luci delle candele: occhi senza bulbo oculare, solo una luce bianca a saettare da essi; la pelle raggrinzita e segnata da lunghe linee. Le mani enormi con dita e unghia lunghe tanto da raggiungere i 30-40 centimetri circa. Il naso è lungo e aquilino e le narici rimangono dilatate anche a riposo; si conterebbero più di quaranta denti, sottili, aguzzi e sporchi di nero; la lingua è anch'essa scura e gonfia; e due corna nere, di un metro circa di lunghezza, si allungano dalla zona alta frontale, intarsiate da cerchi concentrici si allungano per un metro a tergo.
www.genovatoday.it/~media/horizontal-hi/19535333972166/demone-diavo...

Diario di Erendis - 22 di Dublak.

Continuo a tremare dal freddo. I miei ricordi sono confusi ma so che, quel Warui-Yoi, mi ha fatto un dono e devo essergli grata come lo è papà. Dovrei prepararmi una tisana, oltre al freddo credo di aver la nausea. Sarà perché ieri avevo indosso solo una camicia da notte trasparente e troppo piccola, quella che papà mi aveva fatto trovare sul letto. E c'era freddo, si gelava in quel capanno senza tetto e io ero sdraiata lì, mezza nuda, su quelle assi di legno con quello stupido pentacolo disegnato e da lì non dovevo muovermi. Sicuramente papà non avrà sentito lamentarmi, altrimenti mi avrebbe aiutato... e invece mi girava intorno, con una flemma che avrebbe fatto diventar pazzo chiunque. Recitava quella nenia, frasi che a malapena riuscivo a capire. Mi sentivo confusa, era come se il mio udito fosse ovattato, e quel dannatissimo corvo, che mi guardava dal tetto scoperchiato, mi appariva sfuocato. Come può essere che, IO, figlia di elfo, non riuscissi a veder e a sentir bene. E avevo sete, taaanta sete. La bocca era secca come incartapecorita e quasi non riuscivo a deglutire tanto la salivazione fosse ridotta all'osso. “Acqua, acqua!?” Continuavo a chiedergliela quell'acqua, e lui? NULLA! Continuava con quelle macabre e insulse litanie che sento da anni. Sarei scappata... Volevo andarmene, maledirlo e lasciarlo lì... ma poi quando quella vista sfuocata mi permetteva di inquadrarne la figura, riuscivo a scorgere i suoi occhi verdi, il naso puntuto, la sua lunga barba bianca che sotto il collo si mischia con i cappelli e poi le mani... Quelle mani che mi hanno accarezzato e consolato tante volte, che mi hanno abbracciato e rassicurato quando triste, piangevo perché volevo un'amica. Come ca**o è possibile che non riusciva a sentirmi implorare per quella semplice e bisillabica ACQUA!? Me l'ha data poi... Quando è apparso quel Demone, quando ha capito che a quello piacevo a quanto pare... Peccato che lui non piacesse a me! Era ignobilmente orrido, quegli occhi malefici senza iridi né pupille che saettavano di una luce infernale, mi facevano serrar i pugni così forte tanto da farmi male. Coperto di scura e lunga pellicia irta, il volto tracciato da linee profonde che gli disegnavano una perfidia ancor più marcata. La bocca enorme ammassata di denti puntuti in quel ghignare che mi rivoltava lo stomaco; e due corna enormi. È vero, la vista dubbia mi era d'aiuto in quel cercar di non guardarlo ma ero costretta a farlo dal mio paparino... ma poi si è avvicinato. Si è avvicinato ancora e ancora e mi ha toccato con quelle mani che... Mi sono voltata a cercar mio padre e lui era lì, che mi guardava sorridendo. Non so che mi sia preso ma ho sentito ribollire il sangue, il respiro si è fatto rotto e affannato e credo di aver perso i sensi. Quando mi sono svegliata, ero sempre sdraiata sul pavimento e continuavo a sentire freddo. Ma sembrava che quel freddo provenisse da dentro di me. Non c'era più il Demone, ma il dono che il Demone mi aveva fatto. Un ragazzo bellissimo dagli occhi grigi penetranti mi guardava. Era così gentile. Mi ha porto la mano per farmi alzare e sussurrandomi dolci parole all'orecchio mi ha invitato a danzare con lui. Sentivo le note di una canzone lenta mentre quello mi abbracciava. Sentivo freddo, ma era come se una vampata di gelido calore mi avvolgesse. Oh... Credo di amarlo! Ho guardato mio padre per ringraziarlo e lui era pietrificato all'interno del suo cerchio. Sembrava stesse per piangere, aveva gli occhi rossi, le mascelle serrate e cercava di distogliere lo sguardo da noi. Sicuramente era la gioia di vedermi felice a farlo reagire così. E noi abbiamo continuato a ballare mi sentivo come se stessi volando mentre quel ragazzo mi accarezzava e sfiorava col suo volto il mio. Poi... abbiamo fatto quelle cose che papà fa con i suoi amici... Mi vergogno a scriverlo! Ma è stata la sensazione più bella che io abbia mai provato nella mia vita.
Credo di aver la febbre. Papà mi sta mettendo delle pezze bagnate sulla fronte e dice che non rivedrò mai più quel Demonio, spero però con tutto il cuore di rivedere quel ragazzo.

Warui-Yoi.

“ Chi Siete? Da dove Venite? Cosa c'è dall'altra parte?...” . Non smetteva di far domande quell'esaltato stregone. Come avremmo mai, Noi, potuto spiegare a lui, sciocco Mortale, cos'è la Discrepanza o cosa siamo. Siamo Noi, a conoscere con esatezza le leggi che muovono la Piana della Luce. Noi, che abbiamo spiato da quei varchi impossibili da attraversare e abbiamo visto, in quelli, il Tempo mortale scorrere, gli uomini nascere e morire per quelli che per loro sono anni, secoli, ere. Quei Varchi sui quali ci catapultiamo non appena ne scorgiamo la luce; quella finestra su quel mondo che appare così perfetto da infettare, in quel suo essere doppio. Noi, per cui l'esistenza è scandita solo dalle tenebre perenni dove persino le fiamme non hanno colore, nutriamo una passione per quell'alternarsi di luci e ombre in quello che loro chiamano cielo. E non solo, anche gli esseri che la abitano sono mossi da quella luce e quel buio che loro definiscono bene e male. Millantano altruismo, millantano amore, millantano affezione e nella stessa misura sono mossi da celati egoismi, odi e vendette. Dissimulano e occultano quello che nella discrepanza è l'ordinario. Noi abbiamo dovuto raggirare, imbrogliare e uccidere per non venir sottomessi alla legge del più debole, per non diventar cibo del più forte. Noi, abbiamo agognato di trovare, se non addirittura creare, uno squarcio che ci permettesse di prorompere in quella Piana e disseminare il Caos. Difficile se non impossibile, è riuscire ad appropriarsi di varchi già esistenti, essendo i miei simili primordialmente gelosi di quelli. Segreti, menzogne e possessione li celano a chi non se n'avvede e lo stesso faremmo Noi, se dovesse capitarci, e Ci è capitato. Non è stato per caso, come accade di consueto; siamo stati “chiamati” da quello stesso stregone che pretendeva gli donassimo poteri che sono prerogativa unica della Discrepanza. Avremmo riso se non fosse che le Nostre intezioni erano ben altre: accontentarlo per soddisfarci, tentarlo per circuirlo, lodarlo per condannarlo. E cosa avrebbe voluto vedere quello stregone di Noi? La nostra forma originale che evoca preminenza assoluta. E Noi, così ci siamo presentati a lui, che ci attendeva ansioso con un contratto da farci firmare tra le mani, convinto di riuscir in qualche modo a proteggersi grazie anche a quel cerchio magico che lui credeva potesse salvarlo. Insieme a quello una fanciulla, che verremo a saper essere la figlia, la quale morte avrebbe dovuto essere il Nostro dono. Per quanto potesse dilettarci sottrarre una vita al mondo della Luce, a Noi ben altro interessava, saremmo stati costretti a tornar nella Discrepanza alla fine di quello che lo stregone chiamerebbe rituale, per cui avremmo dovuto escogitare in fretta, qualcosa che ci permettesse di poter tornare un giorno, o di lasciar lì una parte di Noi stessi, un'eredità che fosse figlia della Nostra sadica essenza, mista all'ambiguità che ci è stata suggerita da quella coppia, dai comportamenti umanamente ambivalenti. Non avrebbe avuto nulla di umano però il seme che avremmo donato, seppur il portatore di quella discendenza ne avrebbe in parte inficiato la natura demoniaca. Ed ecco che siamo riusciti anche ad ingannare quella fanciulla che ci è parsa perfetta ai nostri intenti. Come avrebbe voluto vederci lei? Come l'amore che aveva sempre sognato e che è certa, che per colpa del padre, non avrà mai. Arrendevole al padre, si sarebbe arresa anche a Noi, ma l'inganno ha per Noi un fascino irresistibile, per cui abbiamo illuso la mente della fanciulla mostrando a lei l'oggetto dei suoi desideri: un giovane attraente dai modi cortesi che le mostrasse interesse e affezione.
La forma demoniaca, seppur appena mutata solo in parte nel sistema riproduttivo, è stata invece mantenuta per indurre il padre a vederci come l'essere superiore quale siamo e renderlo geloso, alimentandone i sensi di colpa verso la figlia.
La nostra eredità verrà messa al mondo e alla sua nascita verranno puniti entrambi gli umani. Lo stregone prenderà coscienza della Nostra scaltrezza e si renderà conto di esser stato ingannato, umiliato e privato dei doni con i quali l'abbiamo gratificato. La fanciulla invece, si dispererà dell'abbandono da parte del suo primo amore, ne darà la colpa al padre e proteggerà l'essere che le cresce nel grembo come la cosa più preziosa che possieda. Facile prevedere come allo scadere dei nove mesi, lo stregone privato dei poteri, darà la colpa alla appena nata creatura e la odierà e cercherà di ucciderla sperando che con quel gesto possa essergli restituito quanto perso.
[Modificato da Nimloth 09/03/2022 13:11]
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2- Una concisa ma chiara presentazione del genitore demone che possa donare un'idea della genesi; le ragioni che hanno spinto il demone a concepire.
Stirpe della Scissione/Ambiguità
Nome: Warui-Yoi
"la moralità dell'ambiguo è non avere idee quasi su niente" cit. Moravia.

Descrizione caratteriale e/o operante:
Se è vero che Bene e Male fanno parte in egual misura della Natura - non solo umana -, parlando di Demoni non vi è alcuna ambiguità e Warui-Yoi, come ogni altro Demone, è l'essenza pura del male senza mezze misure.
Intrappolato nella discrepanza, viene richiamato solo per qualche ora nell'Aengard, tramite rituale, da uno stregone, deciso a sacrificar la figlia in cambio di poteri ultraterreni. Ha poco tempo, Warui-Yoi, per stabilire come poter portare il caos sulla terra degli Umanoidi. Decide così, di lasciar parte di sè in quel mondo, in modo da farvici ritorno. La giovane, offerta a lui, vivrà portando in grembo il suo seme.
Scaltro, deciderà di prender spunto proprio da quello stregone che, scisso tra l'amore per la figlia, che offre come la cosa più cara e perfetta che possiede, e la sua smania di grandezza, descrive perfettamente l'ambivalenza e la scissione insita nelle creature terrene.
Il frutto del suo seme irretirà, circuirà e compiacerà, muovendo le corde delle sue vittime come fossero burattini. Destinato, sulle terre conosciute, a compiere il volere del Demone, sarà un essere pericolosamente ambiguo, il quale, prediligerà l'omissione, la mezza verità, il depistaggio sentendosi sempre giustificato nelle sue azioni dal credere siano le più "giuste". Per cui instillerà dubbi sulla propria sincerità e ad ogni richiesta di chiarimento nutrirà sentimenti di sdegno che appariranno non malevoli, ma esigenza di riservatezza.
L'unica possibilità, per il mutaforma suo discendente, sarà quella di adeguarsi ad una “normalità” attraverso l’imitazione, talora addirittura caricaturale, cosa che gli genererà il terrore di divenire ridicolo.
Chiunque ne venga in contatto e ne sia contaminato, ne apprenderà, in una certa misura, le potenzialità distruttive basiche, inapparenti, sotterranee, furtive, di cui all’occorrenza, può farsi parte attiva.
Non differenzierà amore e odio, sarà sostanzialmente conformista.
Sarà chi gli ruota intorno, a “sentire per lui”, affetti differenziati, cercando spiegazioni e giustificazioni al suo comportamento che lui percepisce esclusivamente come ovvio e naturale, ragionevole e concreto.
Quando non riuscirà nel mimetismo proverà invidia ferendo profondamente, ignorando o distruggendo - senza rendersene conto - la dolcezza degli altri nei suoi confronti con atti impulsivi la cui inopportunità o crudeltà non verrà percepita ed anzi tenderà ad essere giustificata.
Il male, inconscio, sotto forma di un apparente bontà, riesce a farsi strada nella collettività insinuandosi e contagiando come un morbo.
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1- Una breve storia iniziale del personaggio; cosa sta facendo, come vive, come si colloca all'interno della società.
Dall'infanzia all'adolescenza
Un pianto inconsolabile quello che annuncia la presenza di una bimba ancora in fasce. Occhi grandi e grigi colmi di lacrime, una coperta di pregiata fattura ad avvolgerla e un ciondolo a pendere su di essa. Urlava e piangeva impaurita e disperata, riuscendo a smuovere con quel pianto, anche le trame intorno. Così verrà trovata Nimloth, adagiata nei pressi delle rive del fiume Enor, da Eiliriel e Beren che senza pensarci due volte, prenderanno con loro quella dolce bambina e la cresceranno come fosse loro figlia.
Crescerà amata e coccolata ,in una accogliente dimora in quel del Sylan dove la coppia, che non avrà altri figli all'infuori di Nimloth, si era rifugiata nel quartiere popolare tra artigiani, commercianti, contadini e pescatori. La madre, avendo percepito quelle increspature nell'Ars, al ritrovamento della piccola, cercherà di insegnarle come domare e utilizzare la magia ma con pochi risultati. Il padre invece, Beren, avventuriero, spesso in viaggio alla ricerca di un destino più grande, la inizia all'uso dell'arco e le insegna come sopravvivere nei boschi. Crescerà ignara di quali siano i suoi reali natali fino al compimento del presunto diciottesimo compleanno, quando, le verrà svelato che quelli che aveva sempre creduto i propri genitori, non erano coloro che l'avevano messa al mondo. Lascerà, di lì a poco il Sylan, portando con sé il ciondolo che le era stato trovato legato al collo, probabile dono della madre naturale, sperando di trovare un segno che la conduca alle sue origini.
Lasciato il Sylan, vivrà diversi anni vagando per il Nord, arrangiandosi e lavorando in qualche locanda e per qualche signorotto, mostrando di tanto in tanto quel ciondolo che conserva gelosamente e non trovando nessuna informazione utile a riguardo. Lascerà quindi il Nord, per trasferirsi infine a Dirhae, città che ad oggi, definirebbe "casa".

Dirhae
Conosciuta dai più, come la garzona del Daoine Inn, si distingue in città per la sua gentilezza e i suoi modi educati da brava ragazza. Sembra piacer a tutti in città, mostrandosi sempre disponibile e assecondando spesso gli altri, compiacendoli. Certo non è una sprovveduta. Ha carattere e sa difendersi quando la situazione lo necessita, senza però dispiacere troppo chi le si para di fronte. È solo quando la paura o la rabbia la invadono che agisce istintivamente, curandosi poco della logica e della razionalità , che sembrano essere i suoi più grandi pregi.
Stringe subito un forte amicizia con Keiko, detta Arlecchino, che ama quasi come una sorella a prescindere dal suo carattere strampalato e giudicato esagerato dai più. L'amica e il suo sposo, Vidar, entrano quindi a far parte della sua vita, entrambi mutaforma, ma il loro retaggio, alla mezza, è ancora sconosciuto e se qualche indizio, avrebbe potuto instillare il dubbio, è ancora convinta che sia colpa unicamente di qualche strano sortilegio o comunque, da qualcosa derivante dalla magia che sta imparando a conoscere. Imbarcatasi sulle navi in rotta verso il mare aperto, in cerca del Kraken, stringe rapporti più solidi con diversi dei componenti, tra cui: la Sovrana di Dirhae, Capitan Duefacce, Sylmera, Raisha e il nano Dhurock. Conosce già alcuni di loro, ma scoprirà ben presto che questi, fanno parte delle Frecce Nere, delle cui fila ora fa parte come scudiera. Si ritrova , ora, impegnata con quelli, a cercar di fermare una minaccia proveniente dal Sud che trascina con sé morte, distruzione e, soprattutto, Demoni.
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3- Una descrizione di cosa è (per il candidato) un Mutaforma e quali dovrebbero essere i tratti distintivi del suo comportarsi.
Potrei descrivere metaforicamente un Mutaforma, come figlio di un Alieno. Non vorrei che questa frase venisse interpretata male. Mi permetto di usare la parola "Alieno" ,parlando dei Demoni, proprio perché fanno parte di un mondo che non è: né quello Aengardiano, né quello terrestre in genere. Il Mutaforma per cui, nella mia visione, andrebbe ad esistere sulla terra portandosi appresso quel sangue che è in parte Terrestre, in parte Extraterrestre. Cosa implica questo? Il Mutaforma , senza conoscere il suo retaggio, nasce, cresce, vive e viene educato secondo le tradizioni, le regole e le leggi che vigono nel "Mondo della Luce" , cose che andrebbero a stabilizzare la metà terrestre. Il risveglio, d'altro canto, farà si che il Mutaforma, venga a conoscenza anche della sua parte ultraterrena che CERCHEREBBE di dominarlo, nell'intento di portare a termine quei piani sovrannaturali che sembrano essere stati appuntati con penna indelebile nel suo Dna. I tratti che lo distinguerebbero dal resto dei terrestri potrebbero essere o paurosamente evidenti, in quella irragionevole – a dir dei terrestri – ricerca del caos, o latenti e/o inconsciamente velati. Questo non prescinde il fatto che essi siano "portatori sani" di Caos in entrambi i casi, e questo non prescinde il fatto che tra le due antitesi , potrebbero esistere e convivere diverse altre sfaccettature, dando vita a diversi atteggiamenti che poi rendono unico ogni Mutaforma. La scelta d'azione del PG sarebbe strettamente legata al volere dello stesso, che potrebbe riuscir a controllare la parte Demoniaca, usufruendo delle doti innate per il bene proprio e comune, o lasciarsi guidare da quello dando vita ad un super "Villain".
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5- Prospettive di sviluppi di gioco in seguito ad un eventuale cambio razza, cosa cambierebbe del suo stato attuale e cosa comporterà per la psiche de
Gli sviluppi di gioco, dati da un'ipotetico risveglio, potrebbero essere molteplici e dipenderebbero in gran parte, da come il Master deciderà di risvegliare il sangue. L'On, per cui, avrà un peso non indifferente in questo. Una delle opzioni – quella meno probabile – potrebbe vederla così sconvolta e arresa all'abominio che crede di essere, tanto da spingerla ad isolarsi, convinta di non aver speranze e, magari, lasciar che il sangue demoniaco prevalga quasi completamente offuscando il raziocinio del retaggio umano. Questo potrebbe portarla a mettere alla prova le sue capacità in maniera sconsiderata e immotivata prendendo di mira anche i più deboli, all'inizio.
Da un altro punto di vista invece, la razionale Nimloth, potrebbe negare a se stessa quanto scoperto, giustificando le peculiarità della razza secondo logiche poco probabili ma a cui lei farà riferimento, perché si vergognerebbe oltremodo di essere figlia di un Demone. Dal momento in cui dovrà accettare la sua condizione, potrebbe minimizzarla , evitando dapprincipio di svelarsi a chi conosce, ma cercando di farsi aiutare nella scoperta di se stessi da quelli evitando la sincerità assoluta, come il sangue la spingerebbe ad agire.
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4- Motivo per cui si ritiene il pg proposto adatto a far parte della razza Mutaforma.
È necessaria una premessa prima di rispondere alla domanda; premessa che spiegherebbe particolari che da Bg, probabilmente, non sono chiarissimi. Ho creato il Demone partendo proprio dai comportamenti e dal carattere di Nimloth. Ho scelto, infatti, un Demone generico che per la prima volta nella sua '"esistenza", riesce ad attraversare quel varco che lo porta nella piana terrena. Varco che è stato creato ad Hoc da un mortale, e che lo vede catapultato nell'Aengard solo per il tempo del rituale. È per questo che, Warui Yoi, per quanto avesse bramato quel momento, decide di trasmettere alla propria progenie (Nimloth sarebbe la prima di quella discendenza) quelle psicosi comportamentali che contraddistinguono i due mortali che incontra, ma esasperandole. Nimloth, a prescindere da un futuro risveglio del sangue o meno, è stata sempre vittima di quelle scissioni naturali proprie degli uomini che, in lei, sembrano dettare indecisione anche nelle scelte più banali. L'ho sempre descritta come precisa, maniaca del controllo, perbenista; più propensa a seguire regole che lasciarsi andare a istinto puro o avventatezze. Questo, la porta a reagire in maniera completamente inaspettata se preda della rabbia o della paura che le fanno perdere il controllo di sé. Si sforza di essere quella che gli altri vorrebbero vedere, e questo la porta a camuffare certi atteggiamenti o a valutare nell'immediato modi, risposte e azioni, cercando di compiacere e piacere. Questo non cambierebbe, se il sangue dovesse risvegliarsi, ma si accentuerebbe e si incupirebbe di note più profonde, dettate proprio dalla sua discendenza. Non sarà solo per piacere agli altri che irretirà ma, tramerà alle spalle di chi crede se lo meriti vestendo maschere fisiche, stavolta, che andrebbero a cambiarne i connotati, utilizzando quindi la principale abilità dei Mutaforma . Concludendo, la razza dei mutaforma, oltre ad intrigarmi particolarmente proprio per la versatilità della razza in sé, mi pare perfettamente calzante alla visione che io ho di Nimloth.
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Presa visione dell'esauriente e dettagliata candidatura di Nimloth.

Due domande:

- cosa mi dici dell'eventuale Marchio demoniaco della pg?

- pur con i limiti di un tale inquadramento, quale allineamento vedresti più idoneo alla Nimloth mutaforma? caotico neutrale?

- in caso tendesse al caotico neutrale (ma anche negli altri casi), come pensi sarà il rapporto della pg mutaforma con le autorità e le leggi vigenti?

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- cosa mi dici dell'eventuale Marchio demoniaco della pg?

images4.imagebam.com/ea/43/2e/ME8OS5U_o.jpg
Avevo pensato a questo Yin-Yang stilizzato proprio a mettere in risalto la dualità e le contrapposizioni nel carattere di Nimloth e l'equilibrio tra di esse. Potrebbe trovare collocazione nella parte bassa della nuca appena sopra le scapole.

- pur con i limiti di un tale inquadramento, quale allineamento vedresti più idoneo alla Nimloth mutaforma? caotico neutrale?
- in caso tendesse al caotico neutrale (ma anche negli altri casi), come pensi sarà il rapporto della pg mutaforma con le autorità e le leggi vigenti?


Se Nimloth dovesse esser descritta ad oggi, da chi la osserva e la frequenta, la si potrebbe caratterizzare come Legale-Neutrale: ordinata, organizzata, ottima lavoratrice, attenta alle regole e alle forme.
Per quanto riguarda Nimloth mutaforma, il mutaforma è una creatura Neutrale, Il cambio di allineamento di Nimloth, che sono più sicura virerebbe verso la neutralità pura, più che verso il caotico, sarebbe dettato da questioni che non implicano il risveglio del sangue, ma quello che le sta accadendo in On. Il suo ingresso nelle Frecce Nere può essere un esempio. Per quanto in questo momento, veda quelle, come un'altra faccia della legge e della sovranità, è plausibile che, farne parte, la conduca alla perdita di quella purezza che si sforzava di mantenere. Anche il risveglio del sangue porterà alle stesse conseguenze ma solo perchè si renderà conto di non essere così perfetta come ha sempre creduto di essere.
In qualunque caso, per indole, Nimloth, pur se dovesse agire seguendo una propria visione di giustizia ( mossa dall'altruismo e egoismo di difendere qualcuno a lei caro) cercherebbe di seguir le regole non solo perché lo ha sempre fatto, ma anche per evitare di farsi malvolere. Si prenderebbe la responsabilità per le proprie azioni, cercandole di giustificare a se stessa e agli altri. Cercando di convincere che, quello che ha fatto, rientra nel senso della logica naturale da seguire. Mi viene veramente difficile immaginarla come un'individualista. In fondo, anche ora, non è fuggita da Dirhae ma è rimasta per combattere, per difendere il popolo e la città sotto attacco dei Demoni.
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16/03/2022 17:15
 
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PS.
(Ci ho pensato stanotte, dopo aver inviato la risposta)
Se, alla fine, dovessi decidere per un allineamento caotico di Nimloth, con ogni probabilità, andrebbe contro le leggi o le regole solo dopo aver mutato la sua forma, di modo che, chi al potere, non potrebbe puntar il dito contro lei ma contro la persona a cui lei ha rubato le fattezze.
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17/03/2022 20:31
 
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presa visione.
Mi prendo qualche giorno per valutare e rifletterci su

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29/03/2022 21:36
 
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La mia dolce e cara Erendis... L'unico essere vivente che io abbia mai amato. Seppur concepita durante un rituale propiziatorio, senza alcun sentimento verso la donna che l'ha partorita, è l'unica nelle quali vene, scorra il mio sangue. L'unica che, a discapito stesso della sua libertà, io, abbia prottetto come fosse il mio tesoro più grande.



Mi argomenteresti piu approfonditamente questo passaggio, circa i legami (sentimenti, senso di responsabilità, senso di vincolo) fra lo stregone e Erendis?


Noi, per cui l'esistenza è scandita solo dalle tenebre perenni dove persino le fiamme non hanno colore, nutriamo una passione per quell'alternarsi di luci e ombre in quello che loro chiamano cielo.


Sono curioso... argomenteresti più dettagliatamente questo passaggio, riguardo l'interesse demoniaco per il regno "terreno" ?

E infine, due domande aggiuntive:

1) come si rapporterebbe il pg mutaforma verso un png demone diverso dal genitore (senso di familiarità vs spirito di sopravvivenza) ?

2) come si rapporterebbe secondo te il demone progenitore verso la tipologia di varco da lui usata? ad es. in presenza di altri demoni che desiderano giungere dalla discrepanza ad Aengard?

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01/04/2022 16:28
 
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Scusa se rispondo solo ora, ma come ti avevo anticipato, non ho avuto modo di farlo prima. Sono felice di rispondere alle tue domande perché mi aiutano anche a spiegar meglio l'idea che ho del BG e, soprattutto, mi aiutano a riflettere su particolari a cui non avevo ancora pensato.

1

L'idea, come accennato nel BG, è che Erendis sia stata concepita durante un rituale propiziatorio, una specie di Baccanale per intenderci. Lo stregone e la madre, quindi, non erano legati da sentimenti di amore o affetto alcuno. Constatate le condizioni della donna, lo stregone subirà una esasperata possessione verso il futuro discendente che dissimulerà, anche a se stesso, come orgoglio riguardo al proprio sangue ma che chiaramente, sarebbe dettata anche dai suoi propositi riguardo l'apertura di quel varco verso la Discrepanza che agogna da tempo. Sa già che dovrà sacrificare il suo sangue, se vorrà richiamare un Demone, e quel sangue scorre, ora, anche nelle vene della futura nascitura. Vivrà quindi con la madre della bambina fino a che quest'ultima non sarà autosufficiente, per poi cacciar la donna, raccontando ad Erendis di un tradimento mai avvenuto. Lo stregone quindi, cerca di mostrarsi come vittima agli occhi della figlia che, sentendosi abbandonata dalla figura materna, risulterà dipendente nel legame col padre che la vincolerà alla sua unica presenza.
Erendis vivrà: amata ma tenuta all'oscuro di quello che realmente lo stregone faccia;
segregata in casa ma convinta che sia solo perché il padre voglia per lei il meglio;
le verrà svelato che sarà sacrificata per dare al padre quello che nessun altro può donargli, come se fosse il modo migliore per ringraziarlo di quello che aveva fatto per lei.
Erendis e lo stregone instaurano per cui un legame che potremmo definire patologico. Ambiguo com'è, lo stregone, si mostrerà spesso contraddittorio negli atteggiamenti provocando confusione, incertezza e smarrimento in Erendis. Cosa che finirà per spingere la bambina ad una condizione di sudditanza, scissa da sentimenti dicotomici verso quello.
Ho cercato di descrivere queste ambivalenze anche nei diari ma, scrivendo dal loro punto di vista e non essendone nessuno dei due totalmente consapevole, non sono sicura che questo venga alla luce come dovrebbe.
In breve: Lo stregone ama la bambina ma, do per scontato, che neanche a lui sia chiara la motivazione che lo spinge a quello. Potrebbe essere puro egoismo, cercando la riuscita di quel rituale che gli faccia ottenere i poteri che brama; potrebbe essere amore viscerale che non riesce a metabolizzare perché lo renderebbe più debole nella visione che ha di se stesso.
La responsabilità verso la figlia, che istruisce e accudisce, potrebbe risultare unicamente fine ai suoi scopi o semplicemente un modo per espiare la sua colpa. Cerca di darle il "meglio" cosciente del fatto che dovrà sacrificarla.
Il vincolo, invece, sta proprio in questo rapporto di dipendenza.

2

La storia racconta che quando si creò la Discrepanza, la nascita dei Demoni generò "l'Angolo Buio della Musica Universale". Partendo da questo presupposto, ho immaginato che i Demoni siano attratti dalla Luce del mondo "terreno" proprio perché potrebbe essere spenta dal Buio e dal Caos che porterebbero con sé. Luce, che riconoscono di poter spegnere facendo leva sulle ombre che si alternano e convivono sulla Terra e che userebbero come appiglio.
Ho pensato per cui al cielo e all'alternanza tra notte e giorno, e successivamente alle contraddizioni insite nell'agire umano (Bene-male, amore-odio...).
Spero di essermi spiegata, mi risulta parecchio difficile descrivere a parole il pensiero di un'entità di cui si sa ben poco.

senso di familiarità vs spirito di sopravvivenza

Tutti i Mutaforma, per quanto diversi l'uno dall'altro nella propria unicità, riconoscono il proprio simile in maniera quasi ancestrale.
Provano, infatti, un senso di familiarità e piacere incontrollato verso qualsiasi Demone proveniente dalla discrepanza che si rivela anche nel pizzicore del marchio. Il reagire, però, alla presenza di uno di quelli, che sia genitore o meno, è assolutamente soggettivo e dipende dal singolo Mutaforma che potrà decidere di sentirsi affine a quelle creature o lottare per la propria sopravvivenza e quella di chi gli sta attorno. Non è infatti innaturale che, un Mutaforma, decida di combattere e lottare contro i Demoni che minacciano il singolo o l' Aengard tutto.

Il demone progenitore verso la tipologia di varco

Qui, mi cogli in fallo. Devo ammettere che non avevo pensato a questa eventualità.
Credo di aver capito che questi squarci si aprano, generalmente, in maniera del tutto imprevedibile e che i Demoni ne siano gelosi e possessivi tanto da lottare ed uccidersi anche tra loro. Quindi dovrei chiedermi: Warui-Yoi metterebbe a conoscenza gli altri Demoni riguardo al fatto che i varchi possano esser aperti intenzionalmente? Cercherebbe lui stesso (o istigherebbe la sua discendenza) di trovar un altro stregone (o magari il padre di Erendis, sempre che sia vivo) che possa effettuare lo stesso rituale, permettendogli di andar e venire dalla discrepanza come meglio crede?
No, e Sì. Mi viene da pensare che Warui-Yoi terrebbe la cosa per sè e che cercherebbe in qualche modo di provar a sfruttare quella scoperta a proprio favore.
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Re:
Nimloth (g_114997878631200288510), 01/04/2022 16:28:



senso di familiarità vs spirito di sopravvivenza

Tutti i Mutaforma, per quanto diversi l'uno dall'altro nella propria unicità, riconoscono il proprio simile in maniera quasi ancestrale.
Provano, infatti, un senso di familiarità e piacere incontrollato verso qualsiasi Demone proveniente dalla discrepanza che si rivela anche nel pizzicore del marchio. Il reagire, però, alla presenza di uno di quelli, che sia genitore o meno, è assolutamente soggettivo e dipende dal singolo Mutaforma che potrà decidere di sentirsi affine a quelle creature o lottare per la propria sopravvivenza e quella di chi gli sta attorno. Non è infatti innaturale che, un Mutaforma, decida di combattere e lottare contro i Demoni che minacciano il singolo o l' Aengard tutto.



Questa risposta, nello specifico, mi può star bene se parliamo in generale e in maniera globale della razza Mutaforma, infatti è una risposta "da libro".
Ma la domanda era più "personale" ... te la ripeto: come si rapporterebbe il pg mutaforma verso un png demone diverso dal genitore (senso di familiarità vs spirito di sopravvivenza)

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16/04/2022 12:34
 
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Mi scuso, intanto, di non aver colto la domanda e provo a rispondere:

Come si rapporterebbe il pg mutaforma verso un png demone diverso dal genitore (senso di familiarità vs spirito di sopravvivenza).

Nimloth, causa macrotrama in corso e non solo (I genitori Demoni di Vidar e Keiko sembrano aver deciso di giocare anche con la salute mentale della mezza), ha già incontrato Demoni sulla sua strada, scoprendo di volta in volta quanto siano pericolosi e mortali per il genere umano.
Vittima ignara, anche, del ruaki che l'ha paralizzata dal terrore, e protagonista della battaglia di Dirhae contro l'orda della Perdizione, sembra essere disposta a tutto pur di scacciarli dall'Aengard e/o eliminarli, sempre che questo sia possibile.
Se il sangue di Nimloth dovesse risvegliarsi e, la fu mezza, venir in contatto ancora con loro, immagino che le sensazioni che proverebbe sarebbero come se, in un passato trascendentale, abbia avuto già a che fare con la Discrepanza e la corruzione Demoniaca. Mi spiego meglio: la mutaforma, avrebbe la sensazione che, quelle creature, abbiano fatto già parte della sua vita, attivando per cui quel senso di familiarità, come un bagaglio inconscio di esperienze già condivise insite nella sua Natura, che le farebbero provare un senso di ricongiungimento.
Il tutto assumerebbe sfaccettature inaspettate. Questo incontro è più simile a uno scontro: un uragano al quale non ci può opporre in alcun modo. E se da un lato potrebbe essere in parte confortante, dall'altro - a dir della Player - verrà vissuto come un'esperienza negativa e degenerate. Uno Tsunami di emozioni che la mutaforma, inevitabilmente, dovrà affrontare. Questo legame, eluderebbe ogni forza di volontà, ma la reazione ne risulterà personale e, per quanto possa esser dettata dagli eventi in On, non credo ne cambierebbe i propositi. Nimloth, continuerebbe a lottare ed opporsi, con tutte le sue forze, a quelle creture portatrici di Caos.
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16/04/2022 13:51
 
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Ciao, Nimloth!
Come anticipato, porterò avanti io la tua candidatura. Mi sono presa del tempo per leggere il bg e devo dire che trovo il concetto del Demone molto interessante e, in realtà, piuttosto complesso proprio per le ampie sfaccettature che sembra contenere.
Per quanto riguarda il BG, ti pongo due domande di curiosità:

1. Quali sono i passaggi che hanno portato all'abbandono di Nimloth? Si intuisce che è stata abbandonata - anche dalle parole del Demone che, immagino, siano state stilate proprio per far comprendere anche meglio la sua indole -, ma mi piacerebbe capire che tipo di sentimenti hanno mosso lo Stregone e, soprattutto, Erendis e in che modo si è arrivati alla scelta e/o necessità di abbandono.

2. Che tipo di ciondolo ha con sé Nimloth? E' qualcosa che la lega a sua madre, Erendis, ma come lo immagini? E' un monile semplice o c'è scritto/disegnato qualcosa sopra?



Procedo con una domanda di approfondimento psicologico su Nimloth. Riprendo quanto da te scritto:


"Nimloth, a prescindere da un futuro risveglio del sangue o meno, è stata sempre vittima di quelle scissioni naturali proprie degli uomini che, in lei, sembrano dettare indecisione anche nelle scelte più banali. L'ho sempre descritta come precisa, maniaca del controllo, perbenista; più propensa a seguire regole che lasciarsi andare a istinto puro o avventatezze. Questo, la porta a reagire in maniera completamente inaspettata se preda della rabbia o della paura che le fanno perdere il controllo di sé. Si sforza di essere quella che gli altri vorrebbero vedere, e questo la porta a camuffare certi atteggiamenti o a valutare nell'immediato modi, risposte e azioni, cercando di compiacere e piacere. Questo non cambierebbe, se il sangue dovesse risvegliarsi, ma si accentuerebbe e si incupirebbe di note più profonde, dettate proprio dalla sua discendenza."



A questo proposito, vorrei che mi scrivessi due serie di post da una o più azioni - il numero dei azioni è a tua discrezione, l'importante è ognuna di esse non sfori i 2000 caratteri - nei quali Nimloth si ritrova a vivere una situazione estrema che le causa paura o rabbia (sentiti libera di gestire scenario ed eventi come preferisci). Nella prima serie di post vorrei che interpretassi una Nimloth attuale - senza risveglio del sangue -. Nella seconda serie vorrei che interpretassi la stessa situazione, ma con una ipotetica Nimloth Mezzodemone.


E ancora:



Si ritrova , ora, impegnata con quelli, a cercar di fermare una minaccia proveniente dal Sud che trascina con sé morte, distruzione e, soprattutto, Demoni.

Mi viene veramente difficile immaginarla come un'individualista. In fondo, anche ora, non è fuggita da Dirhae ma è rimasta per combattere, per difendere il popolo e la città sotto attacco dei Demoni.



Ho capito, dalla risposta che hai dato, che tipo di rapporto avrebbe con i Demoni, in futuro. Nimloth ha avuto modo, mi pare di capire, di interfacciarsi sia con i Demoni della Perdizione, sia con quelli che generano i Mutaforma. Che visione e che esperienza ha, attualmente, di queste ultime Creature?


Per ora mi fermo qua, prenditi tutto il tempo che ti serve e buona Pasqua <3

[Modificato da Aeden 16/04/2022 13:55]
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20/04/2022 11:02
 
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Intanto, rinnovo le mie congratulazioni per il nuovo moderatore e sono felice che il concetto del Demone risulti anche a te interessante. Riguardo la complessità, anche io sono sicura di aver fatto il passo più lungo della gamba data la mia inesperienza ma, tentar non nuoce, e spero di potermi confrontare con te e gli altri razziati per dar la giusta interpretazione al PG, nel caso in cui la candidatura dovesse andar a buon fine. Inizio col rispondere alle prime due domande e mi prendo qualche giorno per il resto.

1.

Ti accorgerai come amo le premesse, per cui parto con la prima:
Il BG è stato costruito in forma di Diario proprio per lasciar dei 'non-detti' a chi avesse letto. Una mossa paracula, sotto certi versi, per evitar di cader in errori di ambientazioni o di caratterizzare nella maniera sbagliata i PNG che ne fanno parte, lasciando così all'ON, e ai master, le specifiche di una storia che avrebbe potuto prender forma in un futuro. Per cui, per quanto io abbia pensato a qualcosa di più o meno coerente riguardo l'abbandono, il non raccontarlo, è una decisione dettata da quanto sopra.
La mia idea:
Dal momento del concepimento, lo Stregone, sarà in grado di usufruir di poteri che esulano dalla magia Arcana da lui conosciuta: il regalo del Demone, insomma, verrà vissuto appieno. Questo, lo porta ad un delirio di onnipotenza senza eguali. La figlia sarà colei che le ha dato questa possibilità e, do per scontato, che vede la creatura che cresce nel grembo di quella, come qualcosa che andrebbe a massimizzare i suoi poteri al momento della nascita. Immagino lo Stregone, durante la gestazione, esser il padre che Erendis ha sempre desiderato: attento nei suoi confronti, amorevole , ben disposto ad ogni sua richiesta e ricerca di attenzioni. Puro egoismo, dal mio punto di vista, ma che vedrebbe Erendis, sempre più prigioniera di quella sindrome di Stoccolma che è la loro relazione.
Questo fittizio quadretto idilliaco verrà sconvolto alla nascita di Nimloth. Lo Stregone perderà i poteri a lui concessi e, per quanto si renda conto che è il Demone ad averlo ingannato, non troverà altro modo di sfogar la propria rabbia e frustrazione se non a dispetto della nascitura e di colei che l'ha portata in grembo tradendo le sue aspettative. Immagino quindi lo Stregone, cambiar repentinamente atteggiamento nei confronti di Erendis, che si troverà completamente spiazzata dal cambio di registro del padre il quale, potrebbe voler morta l'infante per mera vendetta o, decidere di sacrificar la piccola in un altro rituale per minacciare il Demone-Genitore.
Presumo quindi la fuga di Erendis dalla casa natale e lo Stregone indefesso alle sue calcagna fin quando sfinita, la ragazza, deciderà di abbandonar la figlia. Spera, a questo punto, che lo Stregone ne perda le tracce e che la piccola cresca amata e protetta da chi la ritroverà. Per Erendis potrebbero aprirsi più strade, o continuare a scappare e nascondersi , o un ritorno a casa dal padre, all'unica vita che conosce, mentendo riguardo le sorti della bambina provando a convincerlo che sia morta nella fuga.

2

Alla stesura del mio primo BG non potevo richiedere un ordine personalizzato al mercato, quindi l'ho giocato sempre chiuso in un cassetto e mai descritto. Non avrei mai pensato di candidarmi ad una razza chiusa, per cui lo immaginavo come un ciondolo legato alla magia in qualche modo, una forma di pentacolo o triscele con delle iniziali magari, che spiegasse a Nimloth la sua predisposizione all'Ars più che mezzo per ritrovare i genitori biologici ma, data la candidatura, potrebbe sicuramente essere più specifico e magari utile a ritrovare il diario della madre.
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Chiedo scusa per il ritardo nel rispondere dopo l'ultimo post ma, tra i ponti festivi e impegni OFF, ho avuto solo il tempo di fare qualche veloce giocata senza avere abbastanza tempo per concentrarmi completamente sulla candidatura. Prometto che sarò più veloce in futuro.

"Nimloth, a prescindere da un futuro risveglio del sangue o meno, è stata sempre vittima di quelle scissioni naturali proprie degli uomini che, in lei, sembrano dettare indecisione anche nelle scelte più banali. L'ho sempre descritta come precisa, maniaca del controllo, perbenista; più propensa a seguire regole che lasciarsi andare a istinto puro o avventatezze. Questo, la porta a reagire in maniera completamente inaspettata se preda della rabbia o della paura che le fanno perdere il controllo di sé. Si sforza di essere quella che gli altri vorrebbero vedere, e questo la porta a camuffare certi atteggiamenti o a valutare nell'immediato modi, risposte e azioni, cercando di compiacere e piacere. Questo non cambierebbe, se il sangue dovesse risvegliarsi, ma si accentuerebbe e si incupirebbe di note più profonde, dettate proprio dalla sua discendenza."
A questo proposito, vorrei che mi scrivessi due serie di post da una o più azioni - il numero dei azioni è a tua discrezione, l'importante è ognuna di esse non sfori i 2000 caratteri - nei quali Nimloth si ritrova a vivere una situazione estrema che le causa paura o rabbia (sentiti libera di gestire scenario ed eventi come preferisci). Nella prima serie di post vorrei che interpretassi una Nimloth attuale - senza risveglio del sangue -. Nella seconda serie vorrei che interpretassi la stessa situazione, ma con una ipotetica Nimloth Mezzodemone.

La prima serie di post è tratta da una giocata in ON di Nimloth che quindi la vede, non realistica, ma reale nel suo modo di agire e reagire.
Nimloth-Mezzelfa

NImloth-Mutaforma


Si ritrova , ora, impegnata con quelli, a cercar di fermare una minaccia proveniente dal Sud che trascina con sé morte, distruzione e, soprattutto, Demoni.
Mi viene veramente difficile immaginarla come un'individualista. In fondo, anche ora, non è fuggita da Dirhae ma è rimasta per combattere, per difendere il popolo e la città sotto attacco dei Demoni.


Ho capito, dalla risposta che hai dato, che tipo di rapporto avrebbe con i Demoni, in futuro. Nimloth ha avuto modo, mi pare di capire, di interfacciarsi sia con i Demoni della Perdizione, sia con quelli che generano i Mutaforma. Che visione e che esperienza ha, attualmente, di queste ultime Creature?

Il primo Demone in assoluto, che Nimloth ha avuto modo di vedere, è stato durante la quest alle Paludi dell'Oblio. Terrore e panico l'hanno assalita, tanto da spingerla a suggerire la ritirata e seguire Keiko nella fuga. Forte però della compagnia delle Frecce Nere, e decisa ad aiutare i compagni rimarrà a combattere. Diverso di certo è l'incontro con Vorus e Amalina che non riconosce subito come Demoni perché differenti da quelli già incontrati, le verrà però rivelata la loro natura proprio da Amelina. La reazione non è esattamente chiara per quanto l'angoscia e il terrore siano evidenti dato quanto successo (gente posseduta, corpi smembrati e l'ansia di aiutare Vidar che non accennava ad allontanarsi dal pericolo).
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Bonsoir!
Le domande successive saranno su un piano più pratico.


1.a. Il Richiamo della Discrepanza. Che cos'è? Quali sono le sue potenzialità, i suoi limiti e in che modo si manifesta?

1.b. Vorrei, inoltre, che mi scrivessi due azioni sempre sullo stesso stile di prima: una relativa a Nimloth mezzelfa che incontra un Mutaforma a tuo piacimento e una relativa alla stessa situazione, ma interpretando una Nimloth Mezzodemone. In queste due azioni deve avvenire almeno un contatto fisico per un qualsiasi motivo a tua scelta.



2. Ti riporto la skill di Sangue Corrotto:

Sangue Corrotto


Ti presento due situazioni che vorrei mi interpretassi a livello di una singola azione ciascuna, mettendo l'accento sulle modalità di attivazione del Sangue Corrotto.

- Nimloth Mezzodemone sta facendo un'incursione in una foresta, di notte, accompagnata da un paio di compagni d'arme. Un nemico, accovacciato sul ramo di un albero e abilmente celato dalle fronde - a circa 20 metri da lei -, incocca silenziosamente una freccia, puntando dritto su di lei.

- Nimloth Mezzodemone si addentra in una foresta, correndo a più non posso, evidentemente desiderosa di fuggire da qualcosa. E' molto buio e un rumore improvviso alla sua sinistra la fa scartare istintivamente di lato. Proprio su quel lato, tuttavia, è presente una trappola composta dal cappio di una corda. Lei ci sta per mettere il piede sopra.


3. Vorrei che mi scrivessi due o più azioni (a tua scelta) dove Nimloth Mezzodemone fa uso della skill "Svanire nelle Ombre". Riporto di seguito il testo:

Svanire nelle Ombre



4.a. Dando per scontato che una Nimloth Mezzodemone abbia già acquisito una mutazione (quella che preferisci), vorrei che mi facessi due o più azioni (a tua scelta) dove descrivi il processo di Mutazione.

4.b. Ci sono dei limiti nelle Mutazioni che un Mezzodemone può affrontare? Se sì, quali?




Mi rendo conto che è molta roba su cui concentrarsi, quindi prenditi tutto il tempo che ti serve.
Come sempre, rimango a disposizione per eventuali chiarimenti <3


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16/05/2022 17:58
 
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1.a. Il Richiamo della Discrepanza. Che cos'è? Quali sono le sue potenzialità, i suoi limiti e in che modo si manifesta?
Il Richiamo della Discrepanza è una delle abilità innate della razza che si manifesta tramite il pizzicore del marchio demoniaco che ogni Mutaforma eredita dal genitore Demone.


Potenzialmente e praticamente, il mutaforma riuscirà:
-A percepire il proprio simile entro i dieci mentri di distanza a prescindere da ostacoli fisici;
-Proverà piacere dalla vicinanza con i parirazza ciò permesso dal sangue che riesce a riconoscere il simile. Il loro retaggio, infatti, comune a tutti i mutaforma, è intriso da ricordi ancestrali che richiamano, anche se incosciamente, la loro appartenenza alla discrepanza.
-I mutaforma, forti di questo legame intrinseco e familiare, in presenza di altri mutaforma riisciranno a richiamare visceralmente la propria natura primitiva tanto da non provare sentimenti destabilizzanti che potrebbero fargli perdere il controllo o la concentrazione. Quindi paradossalmente potrebbero sentirsi invincibili se in gruppo.
-Tramite il contatto con un simile, il Mutaforma, volontariamente (ma anche involontariamente se si volesse azzardare la cosa) sarà in grado di trasmettere sensazioni, frasi o immagini, rifacendosi proprio al legame con la discrepanza che condivide con l'altro.
- Richiamo della Discrepanza, inoltre, sarà l'unica skill attiva proforma in una mutazione animale.

Per quanto riguarda i limiti di tale abilità, non nego che ho dovuto pensarci su un attimo.
È indubbio che, essendo il Mutaforma percepibile dal suo simile nel raggio di dieci metri, se volesse nascondersi o, mutata forma, volesse non farsi riconoscere, un parirazza si renderebbe conto della sua presenza e, nel caso della mutazione, anche del suo patrimonio genetico. Inoltre se il marchio dovesse essere noto all'altro, e questo risulti visibile, potrebbe risalire anche all'identità del mutaforma.
Altro limite potrebbe essere proprio la trasmissione involontaria di messaggi veicolati dal tocco. L'involontarietà, dettata da una possibile forte emozione, potrebbe tradire una menzogna architettata in precedenza o tradire certe sensazioni che vogliono essere celate. Cosa che non succederebbe se, come è solito, dovesse esserci volontarietà nella condivisione.
P.S.
Dopo aver scritto i due post di seguito, mi sono resa conto di un altro possibile limite riguardo l'abilità, che ho avuto modo di chiarire:
la compagnia, entro il raggio prima descritto, di un parirazza a sollecitare il marchio, non permette di rendersi conto della presenza di altri simili e/o demoni. (per quanto, in ogni caso. questi ultimi attiverebbero il marchio in maniera molto più blanda rispetto ad un simile.)

1.b. Vorrei, inoltre, che mi scrivessi due azioni sempre sullo stesso stile di prima: una relativa a Nimloth mezzelfa che incontra un Mutaforma a tuo piacimento e una relativa alla stessa situazione, ma interpretando una Nimloth Mezzodemone. In queste due azioni deve avvenire almeno un contatto fisico per un qualsiasi motivo a tua scelta.
Nimloth Mezzelfa

Nimloth Mutaforma


2. Ti presento due situazioni che vorrei mi interpretassi a livello di una singola azione ciascuna, mettendo l'accento sulle modalità di attivazione del Sangue Corrotto.

Nimloth Mezzodemone sta facendo un'incursione in una foresta, di notte, accompagnata da un paio di compagni d'arme. Un nemico, accovacciato sul ramo di un albero e abilmente celato dalle fronde - a circa 20 metri da lei -, incocca silenziosamente una freccia, puntando dritto su di lei.

Nimloth [Foresta]{Inn.} Una falce di luna rischiara appena il buio scuro del bosco frondoso che, quando si dirada, mostra un cielo di stelle infinito. Il sentiero si snoda fra rocce e radici. I sensi della Mutaforma sono tutti in allerta, e per quanto abbia perso la finezza nell'udito, al risveglio del sangue ha acquisito la capacità di veder al buio come fosse un animale notturno. Non ha problemi quindi a muoversi al chiaro di luna che, da qualche tempo, è l'ora più congeniale alla sua discendenza oscura. L'incursione è stata ordinata dalla Leggenda e insieme a due militi, armati fino ai denti, avanza silenziosa verso il punto stabilito. Impazzano i grilli notturni. Fra le frasche, un fruscio frettoloso di una volpe. Il grido dell’allocco. Il volo precipitoso di un barbagianni. Niente che ancora allerti l'istinto della Mezzodemone. Ordina di proseguire mostrando due dita che fanno segno. Sotto i piedi rocce, terriccio, fango solido, tappeti di foglie marce. Rare lucciole destano, nella fu mezza, un fremito infantile. La temperatura che si abbassa, l’umido avanza. I ritmi vitali rallentano mentre procedono. Un brivido, che le corre lungo la schiena, la coglie repentino. [Giù!] Bisbiglia l'ordine acquattandosi lesta senza però arrestare l'avanzata. La percezione che qualcuno voglia farle del male è suggerita dalla memoria delle proprie cellule corrotte dalla discrepanza che, conservando ancestrali ricordi di un'esistenza aleatoria ai limiti della sopravvivenza, dettano la fuga, non riconoscendo il reale pericolo. Si volta, guardandosi intorno: in alto tra gli alberi, verso le rocce che ostruiscono la visuale. Nimloth sa, che la minaccia potrebbe essere estremamente vicina da costringerla a difendersi o lontana abbastanza da fuggirla. [*Scappate!*] Urla. Muove a scatti a destra e poi a sinistra come fanno le lepri in fuga e spera che l'eco della sua voce abbia spaventato la fauna della foresta quel tanto che basta da distrarre chi o cosa abbia deciso di minare alla sua vita.

Nimloth Mezzodemone si addentra in una foresta, correndo a più non posso, evidentemente desiderosa di fuggire da qualcosa. E' molto buio e un rumore improvviso alla sua sinistra la fa scartare istintivamente di lato. Proprio su quel lato, tuttavia, è presente una trappola composta dal cappio di una corda. Lei ci sta per mettere il piede sopra.
Nimloth[Foresta]{Inn.} Sopravvivere: è l'istinto atavico che il sangue ordina. In fuga da quel brivido lungo la schiena che le aveva suggerito di un pericolo a suo discapito. Fruscii di animali, frullare di ali di volatili che al loro rumoroso passaggio spiccano il volo. Striscianti rettili, roditori e animali, che di notte cacciano e sono prede, scappano spaventati dal loro affannoso incedere. [Non fermatevi!] Ordina ai due militi che la seguono seppur quel fremito, che le aveva scosso il sangue dannato, ora non è più percepito. Lei che riesce a veder di notte. Lei che porta in eredità il caos e la violenza dono oscuro del Demone che l'ha concepita. Per quanto voglia attaccare e distruggere, ha deciso di non far rischiare la vita ai compagni. [Ancora qualche metro poi, nascondetevi sugli alberi.] Tanto infido il padre, tanto subdola la figlia che vorrebbe riuscir a spiar dall'alto, seguire le tracce di chiunque li stesse minacciando e poi seguirli, infiltrarsi tra le loro fila ed eliminare la minaccia dall'interno. Così agisce la Mezzodemone: furtiva, invisibile, clandestina. Il buio si infittisce ora, e un rumore improvviso alla sua sinistra [Maledizione!] Mugugna tra sé muovendo le iridi cerulee in direzione dello strepitio e un saltello laterale la sposterà sul alto opposto. Deglutisce. Si rende conto di aver messo il piede dove non doveva. Troppo tardi. Una corda legata a cappio si stringe intorno la caviglia e verso quella andrà a muovere lo sguardo. La vede, ma è una frazione di secondo, e un contrappeso par tirarla verso l'alto trascinandola. Perderà l'equilibrio cercando con le braccia e la gamba libera di divincolarsi [Trappole!] Urlerà, prima di ritrovarsi strattonata e poi penzoloni a testa in giù. [Aiutatemi, presto! Ma attenti, potrebbero essercene altre!] Spazia lo sguardo che muove seguendo il dondolio del suo corpo, le iridi scattano veloci tutto intorno a controllar che nessuno si avvicini mentre i compagni cominciano a prodigarsi cercando di liberarla.



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Buongiorno!!! La volta scorsa ho dimenticato di copiare i saluti -.- Perdono!
Posto di seguito il resto delle risposte scusandomi ancora per il ritardo generale.

3. Vorrei che mi scrivessi due o più azioni (a tua scelta) dove Nimloth Mezzodemone fa uso della skill "Svanire nelle Ombre".
Svanire nelle Ombre


4.a. Dando per scontato che una Nimloth Mezzodemone abbia già acquisito una mutazione (quella che preferisci), vorrei che mi facessi due o più azioni (a tua scelta) dove descrivi il processo di Mutazione.


Mutazione


4.b. Ci sono dei limiti nelle Mutazioni che un Mezzodemone può affrontare? Se sì, quali?

Esistono limiti a tutto! XD
Il Mezzodemone, per esempio, non può assumere forma di oggetti inanimati, magici o eterei ma, può assumere qualsiasi forma antropomorfa il cui limite sono le abilità che l'umonoide preso come stampo possiede, che non sono appannaggio del mutaforma. Inoltre, se il mutaforma possedesse cicatrici profonde o segni menomanti, sarebbe difficile occultarli se non con uno studio approfondito che non è detto abbia i risvolti sperati. Stessa cosa vale per l'odore dell'individuo singolo in cui ci si trasforma che non bisogna dar per scontata dato che una traccia residua del proprio odore rimane iin ogni caso latente, cosa che non succende in una trasformazione in forma animale dove anche le ghiandole sudoripare muteranno al mutare della forma.
Riguardo le forme animali, invece, il range delle dimensioni varia tra quelle di uno scoiattolo a quelle di un orso o un cetaceo e per quanto riguarda i volatili, invece, le dimensioni minime sono quelle di una mosca mentre quelle massime quelle di un'aquila reale. La forma animale però porta dei chiari svantaggi, seppur si acquisiscano le capacità fisiche della forma adottata, si perderanno quelle del mutaforma e le abilità di gilda mentre, le skills passive e l'utilizzo dell'Ars sono lanciabili una sola volta dalla forma acquisita.
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