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Pedofilia: quasi 500 vittime nell'arcidiocesi di Monaco

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2022 13:16
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20/01/2022 15:25
 
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Le persone identificate come artefici degli abusi sono almeno 235, fra cui 173 preti
Il rapporto sugli abusi sessuali sui minori commessi nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga, in Germania, tra il 1945 e il 2019 scuote il mondo cattolico. Sono almeno 497 le vittime di abusi da parte di pedofili nell’arcidiocesi in questione, come ha spiegato Martin Pusch leggendo il rapporto a Monaco...

www.rainews.it/articoli/2022/01/pedofilia-quasi-500-vittime-nellarcidiocesi-di-monaco-acddb98b-72f9-438f-b871-9ba6fd8a1...
20/01/2022 16:04
 
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manca ancora all'appello l'Italia



che di certo non sarà l'eccezione, ecco un esempio:



Scandalo pedofilia su bambini sordomuti, papa Francesco commissaria l’istituto Provolo
Il pontefice ha scelto un vescovo argentino per porre ordine nella congregazione che ha la propria sede generalizia in Italia, a Verona. Proprio in Argentina è scoppiato lo scandalo che in Italia era stato insabbiato: decine i sordomuti che accusano di aver subito abusi sessuali nel corso di diversi decenni.


continua su: https://www.fanpage.it/attualita/scandalo-pedofilia-su-bambini-sordomuti-papa-francesco-commissaria-l-istituto-provolo/

www.fanpage.it/
20/01/2022 22:32
 
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Raccapricciante, una volta di piu'.

Simon

20/01/2022 22:59
 
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ANSA. it

Pedofilia a Monaco, Ratzinger respinge le accuse sugli errori
Secondo i legali 'poco credibile smentita del papa emerito'

Almeno 497 persone avrebbero subito danni nell'ambito di abusi pedofili nell'arcidiocesi di Monaco, secondo un rapporto sul fenomeno e sul suo occultamento fra il 1945 e il 2019 letto da Martin Pusch.

Per lo più giovani vittime di sesso maschile, il 60% in età 8-14 anni.

Coinvolti come presunti artefici almeno in 235, fra cui 173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali, 48 persone di ambito scolastico.

Nel rapporto Josef Ratzinger è accusato di comportamenti erronei in 4 casi (era arcivescovo). Il Papa emerito ha affermato di non aver commesso errori di comportamento per tutti i 4 casi indicati nel rapporto, ha detto Martin Pusch a Monaco. Ratzinger ha rilasciato una dichiarazione scritta, allegata al rapporto.

I legali del rapporto di Monaco sulla pedofilia nell'arcidiocesi ritengono "poco credibile" la smentita del papa emerito Joseph Ratzinger, che ha sostenuto di non essere presente ad una seduta importante nel 1980, nella quale si decise di prendere un prete pedofilo nell'arcivescovado di Monaco e impiegarlo nella cura delle anime: così Ulrich Wastl a Monaco presentando il rapporto.

"La Santa Sede ritiene di dover dare la giusta attenzione al documento, di cui al momento non conosce il contenuto - ha detto ai giornalisti il portavoce vaticano Matteo Bruni, interpellato sul rapporto sugli abusi nell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga -. Nei prossimi giorni, a seguito della sua pubblicazione, ne prenderà visione e potrà opportunamente esaminarne i dettagli. Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici, la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli garantendo loro ambienti sicuri".

"Benedetto XVI fino ad oggi pomeriggio non ha conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl, che ha più di 1.000 pagine. Nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo. Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici", ha dichiarato mons. Georg Gaenswein, segretario particolare del Papa emerito Benedetto XVI.

"Sono scosso e mortificato". È quello che ha detto il cardinale Reinhard Marx in una nota, dopo la pubblicazione del rapporto. Un rapporto che lo vede accusato di errori di comportamento in due casi del 2008. "Come ho sempre detto come arcivescovo della diocesi mi sento corresponsabile per l'istituzione della chiesa. E come arcivescovo in carica, in nome dell'arcidiocesi, chiedo scusa per la sofferenza che le persone hanno subito nell'ambito della chiesa negli scorsi decenni", ha aggiunto. "La crisi degli abusi è e resta una profonda scossa per la chiesa".

bit.ly/3nILwGx
[Modificato da Angelo Serafino53 20/01/2022 23:01]
20/01/2022 23:00
 
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In questo forum ho conosciuto diversi paladini della CCR.

Perché quando emergono scandali come questi, che inducono la nausea per quanto sono crudeli, spariscono e non dicono nulla in difesa?

Ah, giusto: lo struzzo che nasconde la testa nella sabbia per non vedere...
21/01/2022 02:48
 
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Re:
M71, 1/20/2022 11:00 PM:

In questo forum ho conosciuto diversi paladini della CCR.

Perché quando emergono scandali come questi, che inducono la nausea per quanto sono crudeli, spariscono e non dicono nulla in difesa?

Ah, giusto: lo struzzo che nasconde la testa nella sabbia per non vedere...



Dal Vangelo di Giovanni 8,1-11
Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più.




21/01/2022 07:57
 
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Re: Re:
Cristiano-2019, 1/21/2022 2:48 AM:



Dal Vangelo di Giovanni 8,1-11
Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più.



Caro Cristiano,
in questo caso si tratta di reati contro la persona, per di piu' minorenne, spesso in stato di necessità e di soggezione.

Indipendentemente dalla religione, ma qui si parla chiaramente della chiesa cattolica romana, questi comportamenti vanno stigmatizzati e non minimizzati o, tanto peggio, coperti.

Simon
21/01/2022 10:57
 
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Pedofilia, papa Francesco: “Daremo giustizia alle vittime degli abusi”

A Monaco la procura indaga su 42 casi. In tutto sono 497 i bambini caduti nella rete tra il 1945 e il 2019
21 Gennaio 2022



«Nella lotta contro gli abusi di ogni tipo» la Chiesa «sta portando avanti con ferma decisione l'impegno di rendere giustizia alle vittime degli abusi operati dai suoi membri, applicando con particolare attenzione e rigore la legislazione canonica prevista». Così papa Francesco sull’inchiesta sugli abusi sessuali che ha travolto la Chiesa. «In questa luce ho recentemente proceduto all'aggiornamento delle Norme sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede, con il desiderio di rendere più incisiva l'azione giudiziaria. Questa, da sola, non può bastare per arginare il fenomeno, ma costituisce un passo necessario per ristabilire la giustizia, riparare lo scandalo, emendare il reo».
Rapporto sulla pedofilia nell’arcidiocesi di Monaco: almeno 497 vittime. Coinvolti 173 preti e 9 diaconi negli abusi. Ratzinger: “Turbamento e vergogna”


​​​​​​​Intanto la procura di Monaco sta indagando 42 casi in relazione al rapporto sull'indagine degli abusi sessuali commessi nell'Arcidiocesi cattolica di Monaco e Frisinga, in Baviera. L’ufficio della portavoce Anne Leiding ha confermato alla Dpa che le inchieste sono in corso. Leiding ha spiegato che lo studio legale Westpfahl Spilker Wastl, a cui la stessa Arcidiocesi ha commissionato l'indagine, ha comunicato 41 casi alla procura nell'agosto del 2021 ed un altro caso lo scorso novembre. In totale l'indagine ha individuato 497 vittime degli abusi, in maggioranza minori maschi, subiti in un periodo che va dal 1945 al 2019. Tra i 235 presunti responsabili degli abusi compaiono 173 sacerdoti e 9 diaconi. La maggior parte dei casi, rileva l'indagine, non sono stati denunciati. Quelli denunciati ora alla procura «riguardano esclusivamente esponenti della chiesa che sono ancora vivi», ha detto ancora la portavoce, precisando che «si sta ancora indagando quali norme penali siano state violate».

Fonte
21/01/2022 11:05
 
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Dal caso Spotlight fino al coinvolgimento di Ratzinger: ecco come gli scandali dei cardinali hanno svelato la pedofilia nella Chiesa, riscrivendone la storia recente


Proprio sulla scrivania del futuro papa (allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede) sono arrivati i principali dossier sugli abusi dei preti. Una pentola difficilissima da scoperchiare. Divenuto pontefice, il tappo che per decenni ha insabbiato migliaia di questi crimini è saltato, con il rischio di minare per sempre l’immagine del cattolicesimo mondiale
di Francesco Antonio Grana | 21 Gennaio 2022

Appelli, riforme e nuove leggi, ma a che punto è la Chiesa cattolica nel contrasto della pedofilia del suo clero? La domanda diventa sempre più pressante dopo la pubblicazione dei rapporti sugli abusi sessuali sui minori commessi dai preti in Francia e Germania. Cifre spaventose che hanno scalfito perfino Benedetto XVI, accusato di quattro casi di negligenza quando era arcivescovo di Monaco e Frisinga, dal 1977 al 1981. Proprio sulla scrivania di Ratzinger, chiamato dopo il breve episcopato bavarese da san Giovanni Paolo II in Vaticano come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, sono arrivati per decenni i dossier mondiali della pedofilia. Una pentola difficilissima, se non impossibile da scoperchiare durante gli anni del pontificato wojtyliano, nonostante la storica denuncia di Ratzinger sulla “sporcizia nella Chiesa” riferita proprio alla piaga degli abusi. Divenuto Papa, il tappo che per decenni ha insabbiato migliaia di questi crimini è saltato, con il rischio di minare per sempre l’immagine del cattolicesimo mondiale.

Law – A dire il vero qualcosa si era iniziato a muovere negli ultimi anni del lungo regno di Karol Wojtyla. Nel 2002, ovvero tre anni prima della morte del Papa polacco, l’allora arcivescovo di Boston, il cardinale Bernard Francis Law, fu letteralmente travolto da un’accurata inchiesta del The Boston Globe. Inchiesta che vinse il Premio Pulitzer nel 2003 e che fu poi oggetto del film Il caso Spotlight vincitore del Premio Oscar nel 2016. Un lavoro che ebbe, tra l’altro, il merito di sfondare il muro di gomma dell’omertà sulla pedofilia nella Chiesa cattolica con lobby potentissime che rendevano quasi impossibile la ricostruzione degli abusi. Law, che guidava l’arcidiocesi di Boston dal 1984, fu smascherato per aver coperto per decenni centinaia di casi di pedofilia, occultando le denunce delle vittime e spostando gli abusatori di parrocchia in parrocchia. Ma fu semplicemente trasferito a Roma da Wojtyla con l’incarico onorifico di arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore. Incarico che mantenne fino al compimento degli 80 anni come previsto dalle norme canoniche. Nessun processo e nessuna sanzione. Nel conclave del 2005 entrò regolarmente nella Cappella Sistina per votare il successore del Papa polacco.

Maciel – Altrettanto inquietante è la vicenda del fondatore dei Legionari di Cristo, padre Marcial Maciel Degollado. Un prete messicano morto con tutti gli onori nel 2008, che aveva il merito di aver fondato una delle congregazioni religiose maschili con il maggior numero di vocazioni al mondo e che, invece, si era macchiato di crimini inenarrabili, costantemente coperti dai vertici della Curia romana. Le denunce arrivavano, ma venivano puntualmente occultate. Lo stesso cardinale Ratzinger, nel ruolo di prefetto dell’ex Sant’Uffizio, aveva provato ad agire contro Maciel, scontrandosi, però, contro il muro di altre figure apicali della Santa Sede. Un uomo potentissimo e con una disponibilità economica talmente alta da assicurarsi l’omertà del Vaticano. Alla sua morte il suo patrimonio personale segreto fu stimato intorno ai trenta milioni di dollari. Maciel aveva abusato dei suoi seminaristi, coperto centinaia di casi di pedofilia all’interno dei Legionari di Cristo, avuto diverse donne che gli avevano dato alcuni figli e assunto numerose identità false. Uno scenario satanico più che l’immagine perfetta del fondatore di una congregazione religiosa. Eppure per decenni, nonostante tutto, il ritratto a dir poco edulcorato, per usare un eufemismo, del santo sacerdote aveva prevalso sulla realtà criminale.

Eletto Papa, Benedetto XVI volle una radicale purificazione dei Legionari e ammise le colpe: “Purtroppo abbiamo affrontato la questione solo con molta lentezza e con grande ritardo. In qualche modo era molto ben coperta e solo dal 2000 abbiamo iniziato ad avere dei punti di riferimento concreti. Era necessario avere prove certe per essere sicuri che le accuse avessero un fondamento. Per me, Marcial Maciel rimane una figura misteriosa. Da un lato c’è un tipo di vita che, come ormai sappiamo, è al di là di ciò che è morale: un’esistenza avventurosa, sprecata, stramba. Dall’altro vediamo la dinamicità e la forza con cui ha costruito la comunità dei Legionari”. Proprio i suoi seguaci, una volta venuta alla luce la triste verità, fecero un mea culpa per i reati commessi dal loro fondatore: “Vogliamo esprimere il nostro profondo dolore per l’abuso di seminaristi minorenni, per gli atti immorali perpetrati verso uomini e donne, per l’uso arbitrario della sua autorità e dei beni, per il consumo smisurato di sostanze stupefacenti e per l’aver presentato come propri scritti pubblicati da terzi. Ci risulta incomprensibile l’incoerenza di essersi continuato a presentare per decenni come sacerdote e testimone della fede, mentre occultava questi comportamenti immorali”.

McCarrick – Uno scenario simile a quello che avveniva negli Stati Uniti dove, nonostante le gravissime accuse di pedofilia, nel 2000 l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick fu promosso arcivescovo di Washington e l’anno successivo ricevette la porpora da san Giovanni Paolo II. Anche in questa vicenda le coperture e la rete di omertà tra gli Usa e il Vaticano avevano nascosto una realtà terrificante. Francesco ha voluto far luce con un’inchiesta che, per la prima volta, ha svelato le numerose complicità di cui McCarrick godeva presso i vertici della Santa Sede. Complicità che, però, non hanno impedito a Bergoglio, una volta appurata la condotta criminosa dell’ex porporato, di ridurlo allo stato laicale. Un provvedimento radicale mai preso prima. Ciò che è inquietante nella vicenda di McCarrick è che la promozione, prima alla guida della prestigiosa sede di Washington e poi alla porpora, avvenne nonostante le denunce dei suoi crimini di pedofilia.

Pell – Diverso è il caso del cardinale australiano George Pell, travolto da un lungo processo per abusi nel suo Paese, che lo ha costretto a lasciare frettolosamente il ruolo di prefetto della Segreteria per l’economia. Il porporato, condannato in primo e secondo grado a sei anni di reclusione e costretto a 13 mesi di carcere in isolamento, è stato poi assolto con formula piena ed è ritornato a Roma. “Il mio processo – commentò Pell uscendo dal carcere – non è stato un referendum sulla Chiesa cattolica, né un referendum su come le autorità della Chiesa in Australia hanno affrontato il crimine della pedofilia nella Chiesa. Il punto era se avevo commesso questi terribili crimini e non l’ho fatto”. Aggiungendo che “l’unica base per la guarigione a lungo termine è la verità e l’unica base per la giustizia è la verità, perché giustizia significa verità per tutti”.

Benedetto XVI – Per anni l’ordine della Santa Sede era quello di insabbiare la pedofilia. Lo ammise lo stesso Benedetto XVI: “Perché in passato non si è reagito allo stesso modo di oggi? Anche la stampa prima non ha dato rilievo a queste cose, la coscienza a quel tempo era diversa. Sappiamo che le stesse vittime provavano grande vergogna e all’inizio non sempre vogliono essere messe subito sotto la luce dei riflettori. Molte sono state in grado di raccontare quello che era loro accaduto soltanto dopo decenni”. E aggiunse: “Quello però che non deve mai succedere è che si fugga e si faccia finta di non vedere e si lasci che i colpevoli continuino nei loro misfatti. È necessaria quindi vigilanza da parte della Chiesa, che punisca chi ha mancato e soprattutto che lo escluda da qualsiasi altra possibilità di entrare in contatto con dei bambini”.

Francesco – Il suo successore ha fatto molti passi avanti nella tolleranza zero della pedofilia del clero. Norme severissime non solo per i colpevoli, ma anche per coloro che insabbiano gli abusi. Provvedimenti a molti indigesti all’interno della Chiesa perché mettono i vescovi con le spalle al muro davanti alle loro responsabilità e alle loro omertà, ma resi necessari da una piaga decisamente devastante all’interno del cattolicesimo. Nel febbraio 2019 Bergoglio convocò in Vaticano i presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo in un inedito summit sulla pedofilia del clero. Il Papa volle che a parlare fossero anche alcune vittime. Da quell’evento sono scaturiti provvedimenti concreti, come l’abolizione del segreto pontificio per gli abusi. Ma i passi da compiere sono ancora tanti. Nell’ultima assemblea generale straordinaria della Cei, nel novembre 2021, il vescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, che è anche presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa, aveva proposto un’indagine sulla pedofilia del clero anche in Italia. La stragrande maggioranza dell’episcopato italiano si è subito opposta con il timore di uno tsunami ingestibile e richieste risarcitorie impossibili da sostenere. L’ennesimo muro che fa ben comprendere quanto l’omertà sulla pedofilia nella Chiesa sia ancora difficile da far crollare.

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21/01/2022 11:11
 
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La stragrande maggioranza dell’episcopato italiano si è subito opposta con il timore di uno tsunami ingestibile e richieste risarcitorie impossibili da sostenere. L’ennesimo muro che fa ben comprendere quanto l’omertà sulla pedofilia nella Chiesa sia ancora difficile da far crollare.



Rivelazione 18:8"Per questo in un solo giorno verranno le sue piaghe: morte, lutto e carestia. Sarà completamente bruciata nel fuoco, perché Geova Dio, che l’ha giudicata, è potente.
25/01/2022 19:30
 
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Pedofilia, Ratzinger corregge la sua versione: partecipai riunione


Il Papa emerito spiega che l'errore nella dichiarazione "non è stato commesso in malafede" e si scusa


Il Papa emerito Benedetto XVI ha corretto una dichiarazione essenziale sul rapporto sugli abusi di Monaco.

Contrariamente al suo precedente resoconto ha preso parte alla riunione dell'Ordinariato il 15 gennaio 1980, come dichiara oggi all'agenzia cattolica Kna, ripresa da Vatican News sul canale tedesco.

Durante quella riunione si parlò di un prete della diocesi di Essen che aveva abusato alcuni ragazzi ed era venuto a Monaco per una terapia. Ratzinger spiega che l'errore "non è stato commesso in malafede" ma "il risultato di un errore nell'elaborazione editoriale della sua affermazione". È "molto dispiaciuto" per questo e si scusa.

Tuttavia, nell'incontro in questione "non è stata presa alcuna decisione circa un incarico pastorale del sacerdote interessato". Piuttosto, la richiesta è stata avanzata solo per "consentire una sistemazione per l'uomo durante il trattamento terapeutico a Monaco di Baviera".

La dichiarazione integrale inviata dal segretario personale di Joseph Ratzinger, mons. Georg Gaenswein, dice che "da giovedì pomeriggio, il papa emerito Benedetto XVI si è fatto inviare lo stesso giorno il rapporto dallo studio legale di Monaco Westpfahl Spilker Wastl come file Pdf. Attualmente sta leggendo con attenzione le dichiarazioni ivi contenute, che lo riempiono di vergogna e dolore per le sofferenze inflitte alle vittime".

"Anche se cerca di leggerlo velocemente prosegue Gaenswein -, chiede la vostra comprensione che a causa della sua età e salute, ma anche per le grandi dimensioni, ci vorrà del tempo per leggerlo per intero. Ci sarà un commento sulla relazione". Tuttavia, "desidera ora chiarire che, contrariamente a quanto affermato in udienza, ha partecipato all'assemblea dell'Ordinariato del 15 gennaio 1980".

"L'affermazione contraria era quindi oggettivamente errata - spiega -. Ci tiene a sottolineare che ciò non è stato fatto in malafede, ma è stato il risultato di un errore nella redazione della sua dichiarazione. Spiegherà come ciò sia avvenuto nella dichiarazione in sospeso. È molto dispiaciuto per questo errore e si scusa".

"Tuttavia - continua la dichiarazione di mons. Gaenswein -, l'affermazione che l'incarico pastorale del sacerdote in questione non è stato deciso in quella riunione rimane oggettivamente corretta, come documentato dagli atti. Piuttosto, la richiesta è stata accolta solo per l'alloggio durante il suo trattamento terapeutico a Monaco".

"Benedetto XVI è vicino alla sua ex arcidiocesi e diocesi di origine in questi giorni - conclude - ed è molto vicino ad essa nei suoi sforzi per chiarire. Pensa soprattutto alle vittime che hanno subito abusi sessuali e indifferenza".
bit.ly/3rR8jkM




[Modificato da Angelo Serafino53 25/01/2022 19:35]
25/01/2022 21:17
 
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Re:
Angelo Serafino53, 1/25/2022 7:30 PM:


Pedofilia, Ratzinger corregge la sua versione: partecipai riunione


Il Papa emerito spiega che l'errore nella dichiarazione "non è stato commesso in malafede" e si scusa ...




A oltre 90 anni, puo' godersi i suoi ultimi giorni, passando oltre gli scandali...

Simon
12/02/2022 09:14
 
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Anche la Chiesa cattolica spagnola apre alle indagini per i casi di pedofilia

L'arcivescovo di Santiago di Compostela: «Dobbiamo riconoscere che si tratta di un problema grave»


MADRID - L'arcivescovo di Santiago di Compostela, Julián Barrio, si è dichiarato favorevole a un'inchiesta di una commissione indipendente per far luce su possibili casi di pedofilia commessi nell'ambito della Chiesa cattolica spagnola: «È una proposta ben ricevuta nell'ambito della Chiesa», ha affermato nel corso di una conferenza stampa con media iberici.

«Dobbiamo riconoscere che si tratta di un problema grave, presente nell'opinione pubblica e sui media, che logicamente sta danneggiando la credibilità della Chiesa», ha aggiunto l'arcivescovo. Barrios ha anche puntualizzato che «la pedofilia non è solo una questione della Chiesa, ma della società», riconoscendo però che «se anche ci fosse stato un solo caso nella Chiesa, sarebbe già sufficiente per noi la necessità di chiedere perdono e offrire aiuto, nei limiti del possibile, alla vittima».

Come sottolineato dal quotidiano El País — che dal 2018 conduce un'inchiesta giornalistica per mettere in luce un tema su cui dati e informazioni ufficiali sono ancora molto limitati in Spagna — Barrios è la prima alta carica ecclesiastica spagnola che si pronuncia espressamente a favore di un'inchiesta indipendente, un'esigenza espressa da diverse vittime anche sulla base di esempi verificatisi in altri Paesi.

Segnali di apertura rispetto alla necessità di far luce sugli abusi nella Chiesa sono arrivati negli ultimi giorni anche dall'arcidiocesi di Valladolid e da quella di Pamplona, mentre la Conferenza Episcopale Spagnola non si è finora pronunciata ufficialmente in questo senso.

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Re: Anche la Chiesa cattolica spagnola apre alle indagini per i casi di pedofilia
Amalia 52, 2/12/2022 9:14 AM:


L'arcivescovo di Santiago di Compostela: «Dobbiamo riconoscere che si tratta di un problema grave»


MADRID - L'arcivescovo di Santiago di Compostela, Julián Barrio, si è dichiarato favorevole a un'inchiesta di una commissione indipendente per far luce su possibili casi di pedofilia commessi nell'ambito della Chiesa cattolica spagnola: «È una proposta ben ricevuta nell'ambito della Chiesa», ha affermato nel corso di una conferenza stampa con media iberici.

«Dobbiamo riconoscere che si tratta di un problema grave, presente nell'opinione pubblica e sui media, che logicamente sta danneggiando la credibilità della Chiesa», ha aggiunto l'arcivescovo. Barrios ha anche puntualizzato che «la pedofilia non è solo una questione della Chiesa, ma della società», riconoscendo però che «se anche ci fosse stato un solo caso nella Chiesa, sarebbe già sufficiente per noi la necessità di chiedere perdono e offrire aiuto, nei limiti del possibile, alla vittima».

Come sottolineato dal quotidiano El País — che dal 2018 conduce un'inchiesta giornalistica per mettere in luce un tema su cui dati e informazioni ufficiali sono ancora molto limitati in Spagna — Barrios è la prima alta carica ecclesiastica spagnola che si pronuncia espressamente a favore di un'inchiesta indipendente, un'esigenza espressa da diverse vittime anche sulla base di esempi verificatisi in altri Paesi.

Segnali di apertura rispetto alla necessità di far luce sugli abusi nella Chiesa sono arrivati negli ultimi giorni anche dall'arcidiocesi di Valladolid e da quella di Pamplona, mentre la Conferenza Episcopale Spagnola non si è finora pronunciata ufficialmente in questo senso.

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Se nell'ambito della chiesa tedesca e americana era un problema, possiamo immaginarci cos'avranno fatto quelle latine!

Simon
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