Appena visto, un po' ingenuo per diversi aspetti, ma molto bello e interessante per quel che ne vien fuori. Una storia sentimentale, piena di azione e con dei colpi di scena ben fatti.
Sulla trama ricorda bene Silvia, l'idea di partenza era una fuga, poi diventata un capeggio e poi una guerra contro gli adulti. La demolizione della fabbrica è solo parziale e accidentale, ma, dopo le vicissitudini passate nella settimana raccontata, non credo potrà reggere ancora per molti anni... Sicuramente gli impianti hanno già ricevuto dei brutti colpi. Comunque, a nessuno è mai venuta l'idea di buttarla giù.
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Credo sia ingenuo perché mi sembra assurdo combattere contro le autorità per dar modo al ragazzino (in realtà una ragazzina) di incontrare i genitori, però non so quanto siano cattivi in Giappone, né quanto possano vivere bene gli immigrati irregolari dalle loro parti.
Altra cosa controversa sono le scene in cui i ragazzini spingono gli adulti giù dalle scale o dalle grondaie... Beh, ci poteva scappare il morto e non era certo una situazione tanto allegra... Sarei stato dalla parte degli assalitori se si fossero arrabbiati di brutto.
Ecco, una cosa che mi è piaciuta tantissimo è stata la scena in cui Giglio di Vento rassicura i ragazzini che la vita mette tutto a posto. In effetti poi si vede la fotografia di un gruppo di giovanissimi attorno ad un carro armato, e certo l'aver sparato un colpo con quello rende le sue parole molto attendibili.
Grazie per averlo segnalato!