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Candidatura PG Keiko

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2021 22:19
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Dati Anagrafici del Demone Genitore
Nome:Amalina
Stirpe dell’eccesso
Amalina è un demone ingordo di malessere, si presenta in forma principalmente femminile mentre i suoi reali tratti non sono conosciuti seppur molte simbologie legate a questa creatura priva di sesso sembrano identificare un felino nero. Nel suo essere privo di ordine Amalina è un demone assai metodico in realtà, le persone più miti e gentili attraggono il suo operato come un’esca viva, questa creatura è infatti vittima e carnefice dei suoi stessi impulsi e vive di ossessioni più o meno longeve, finanche dipendenze, tra le quali i viventi umanoidi fanno parte. Abbastanza desideroso di una regina da squarciare la Discrepanza per raggiungerla nella leggenda approda sulla terra dei viventi parecchie decadi orsono per impulso del proprio desiderio. Amalina è sedotta dalle persone miti e ligie, fedeli ai propri principi e doveri, e si avvicina ad esse in vari modi, principalmente come una figura amica che sempre più stretta prende quel ruolo di “cattiva compagnia”; il suo interesse finale non è la perdizione nuda e cruda, ma la scissione della psiche fino all’autolesionismo, un eccesso persino nel perdersi, non casualmente infatti molte delle sue vittime terminano la loro vita da suicida od agli estremi margini della società

Apparizioni Ongame: Nessuna

BG DEL PERSONAGGIO
Il Seme Fertile - “Pone le ricchezze in una tomba chi fa proprio erede un matto.”

Pandur avrebbe potuto benissimo vivere del suo commercio di spezie esotiche e del poco di cui necessitava la sua tribù, la sua era una carovana desertica a sud del mare di Dirhae ed i commerci che intratteneva erano proficui in quelle zone fatte di necessità. Quando ne divenne a capo, seppur il manipolo non contasse poco più che una dozzina di persone circa, Pandur era giovanissimo, così come da giovanissimo conobbe l’amore e la donna che sposò, così come da giovanissimo la sua tribù ampliò i suoi membri, giunti da altre carovane proprio per l’ambiente pacifico che Pandur era stato in grado di stabilire e garantire. Tutti loro erano i suoi figli e per tutti loro si sentiva realizzato. Era sempre stato sagace ed intelligente nel pianificare i loro spostamenti in territori ostili senza rischiare perdite, ma ancor più bravo era nell’arte della guerra per difendere la sua tribù da quelle ostilità che li avrebbero circondati.
Pandur fu realizzato e devoto ad una vita meravigliosa e colma di responsabilità finchè Anekh non si unì a quella tribù, gli occhi di quella donna presentavano un intenso color azzurro diverso dai loro, neri e cupi del tratto mediorientale di quella gente. Era abile come guaritrice, così nessuno si era mai davvero interrogato su quella diversità così lampante, ed era divenuta presto una di loro; fu Anekh ad occuparsi della moglie di Pandur determinando da quella sequela di aborti “spontanei” che la donna fosse sterile ed occupandosi personalmente della rimozione dell’apparato riproduttore della stessa. Pandur quindi non avrebbe mai avuto un’erede e quel seme della discordia attecchì presto, ad ogni suo grado, proprio con Anekh: la mera amicizia a confidare quel suo triste tarlo divenne seme fertile per la nascita di qualcos’altro, quell’uomo ligio e rispettoso della moglie aveva un’amica, un’amica di cui sentiva un profondo bisogno, ed infine ne ebbe un’amante. Quel tossico germoglio nato dalla necessità divenne malattia, ossessione, apparentemente reciproca finchè non vi era ormai un altro bambino da difendere, coltivato nel ventre di Anekh: una necessità per ottenere l’egemonia su Pandur era quella di divenire madre del suo erede e così fu, proprio per il benessere di quel bambino, il bambino che sarebbe stato di Pandur, la moglie di lui non poteva continuare a vivere e di questo fu convinto anche l’uomo.
L’omicidio frammentò la tribù e non erano rimasti che una manciata di uomini da poter contare su una mano a parte Pandur ed Anekh quando la bambina nacque. Aveva gli occhi chiarissimi e verdi, la pelle bianca come il latte ed i capelli biondissimi. “Non ho mai detto che il figlio era tuo” quelle parole e quella colpa furono le ultime cose che uscendo dalla tenda di Anekh partoriente con furia Pandur provò, una colpa ed un dolore tali da porre fine alla sua vita ormai disgregata e rovinata. Nessuno, nemmeno dei pochi rimasti, prese mai il suo corpo dal cappio per seppellirlo, la sua ossessione per quella guaritrice li aveva portati alla rovina e così portò l’uomo alla morte.
Anekh, riprese altre sembianze tornò ad essere solo Amalina, per poi essere qualcun altro, probabilmente. Partì a portare la sua creatura nell’entroterra del l’Aengard prima che qualcun altro dei rimasti potesse chiedere di lei.

-L’infanzia- “Tu non verrai punito per ciò che sei, tu verrai punito da ciò che sei.”


"Keiko, la bambina felice. Questo è il suo nome” e questo il nome con cui fu affidata all’orfanotrofio di Sylan, città dove Keiko viene registrata per la prima volta come essere vivente. La bambina è sempre stata vivace, incline a fare qualsiasi cosa non si potesse, ma punirla anche fisicamente non sembrava avere alcuna utilità, sembrava godere della sevizia e godere del patirla già in giovanissima età. Laddove non veniva accusata per una qualsiasi malefatta faceva in modo che si risalisse sempre a lei mostrando cenni autodistruttivi, chiedendo perdono per poi rifarne, arrivando persino a supplicare per quelle scuse ma rientrando in un ciclo immediatamente dopo. Questo prima di scoprire che quando quel bisogno era troppo impellente, quando ormai la sola punizione a cui veniva soggetta era l’isolamento, anche farsi del male fisico da sola le donava appagamento. Il risveglio di Keiko fu così particolarmente precoce, nei meandri ferrosi della sua mente, balzando da un polso all’altro, il marchio a forma di goccia di sangue comparve sul seno sinistro, all’altezza del cuore ed in quella zona continuava a girovagare. Non ha mai mostrato particolari potenzialità se non nella rissa, ma non si è mai interessata di alimentarne alcuna, tantomeno la sua mente si è mai interrogata su quel marchio o cosa fosse, incapace di relegare la minima importanza alla sua natura che tuttora risvegliata vive inconsapevole.
All’età di 14 anni Keiko fu considerata grande abbastanza, e la pazienza all’orfanotrofio terminata, per vivere la sua vita da sola.

-Condizione attuale- “Assai più che la vita è la morte a tenerci sovente con lacci sottili”
Keiko vive ai margini della società, tra furti e droga, ovunque trovi piacere ed ovunque trovi a che litigare con qualcuno. Da giovane adulta non è migliorato il suo apparente deficit d’attenzione e la sua iperattività generalmente irrita chiunque la circondi. Da Sylan si è presto stabilita per lunghi periodi a Dalen e nel mercato nero ha trovato terreno fertile, dove vive con mezzi e modi di fortuna. Non ha stretto legami duraturi comunque, non sembra essere in grado e presto viene bollata come matta, status a cui lei si attiene doverosamente senza protesta. È un soggetto incline alle dipendenze, dovendo descrivere il modo in cui conduce la sua esistenza verrebbe da ritrarne un continuo autosabotaggio. Non è un soggetto che tende ad avere una scissione tra bene e male, i suoi comportamenti sono bizzarri ed eccessivi, tutto in lei è sinonimo di esagerazione, dalla voce che fa troppo stridula ai vestiti inappropriati non fermandosi in quella tendenza che la spinge a buttarsi a capofitto in ogni cosa possa sembrare rischiosa per sé principalmente, e per gli altri solo secondariamente. Le persone per Keiko non sono che un contorno, qualcosa che c’è perchè c’è e con cui ci si trova ad interfacciarsi perché esistono nel flusso di una serie di eventi senza previsione che è la vita della Mezzodemone.

Riguardo alla sua natura non sa nulla, non conosce nulla e non si è mai interessata di sapere da dove provenisse, come se non avesse alcun interesse per sé stessa e così è, in un modo o nell’altro.

-Marchio demoniaco-
Voglia rosso cremisi, del colore del sangue, a forma di lacrima composta di goccia e di un più leggero strascico, sul seno sinistro lungo i tre quarti inferiori dello stesso la sua mobilità

*~*~*~*
Keiko
*~*~*~*


Rendez-vous rendez-vous, rendez-vous au prochain règlement,
rendez-vous rendez-vous, rendez-vous sûrement aux prochaines règles
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27/09/2021 22:19
 
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Candidatura Keiko (3 messaggi, agg.: 27/02/2022 20:44)

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