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[fanfiction] Muoiono entrambi, alla fine

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2021 22:20
Autore
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Post: 2.943
Giudice*****
03/11/2021 23:00
 
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Eccomi!

Nick: Gaia Bessie, BessieB
Link: La mort en décadence
Fandom: HP
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Post: 2.943
Giudice*****
04/11/2021 10:43
 
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Ciao mati, ho visto che la mia storia non rispecchia pienamente il meccanismo del bando... quindi se posso la ritiro. Aspetto conferma per togliere la dicitura dall'intro
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Post: 514
Giudice*****
04/11/2021 14:14
 
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@Futeki Mi dispiace moltissimo! Spero che possa essere per la prossima volta
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Giudice*****
04/11/2021 14:15
 
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@Asmodeus EFP Sono stupita per il fandom! Wow! Ti aggiungo subito, grazie per la consegna!
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Giudice*****
04/11/2021 14:16
 
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@BessieB Ciao Gaia, ho letto l'intro e l'incipit della storia, ed effettivamente non hai rispettato la consegna di "Death-cast", ma mi dispiace che tu decida di ritirarti! Sono sicura che su altri punti avresti preso ottimi voti. Ma se preferisce così, è giusto che tu faccia quello che ti senti. Passerò sicuramente a lasciare una recensione, perchè sembra una storia molto interessante
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Post: 528
Giudice***
04/11/2021 14:44
 
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Re:
BellaLuna95, 29/10/2021 17:18:

Ritiro!
Ciao!
Purtroppo, passo anche io a ritirarmi :( Avevo iniziato a buttare giù un paio di trame, ma nessuna mi convince abbastanza e alla fine i personaggi si perdono a fare cose ben lontane da quelle che dovrebbero fare per questo contest! >_<
Grazie mille comunque per l'opportunità, auguro buona fortuna a tutti e alla prossima!😉




Ciao! ^^
Ho appena visto che hai aggiornato la lista con i partecipanti che si sono ritirati. Non vedendo il mio nick, ho pensato che il mio messaggio di Ritiro potesse esserti sfuggito🙈
A presto🤗
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Post: 514
Giudice*****
04/11/2021 15:08
 
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@BellaLuna95 Oh, ciao BellaLuna! Sì, effettivamente mi ero persa il tuo messaggio, mi dispiace tantissimo! Capisco la mancanza di ispirazione/convinzione, spero possa essere alla prossima!
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Post: 514
Giudice*****
04/11/2021 15:09
 
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@Pocahontas@Effie Mi dispiace molto anche per te ;( ti aggiungo tra i ritiri, alla prossima!
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Post: 689
Giudice*****
05/11/2021 19:42
 
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Ciao Mati, sul filo del rasoio passo a lasciarti la mia storia.
Fandom: HP
Titolo: Mentre morivo

efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4000157
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Giudice*****
28/11/2021 12:12
 
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Discorso pre valutazioni
0.02 → errori di distrazione
0.05 → per gli errori meno gravi a livello di punteggiatura
0.50 → errori generalmente gravi di grammatica e punteggiatura
1.00 → errori MOLTO gravi di grammatica (esempio: congiuntivo al posto del condizionale)
2.00 → quando l’errore di grammatica e la discordanza delle proposizioni, va a inficiare la comprensione della frase.

Titolo: x/3
Grammatica e stile: x/10
IC dei personaggi: x/10
Rappresentazione e coerenza del meccanismo “Death-Cast”: x/10
Finale: x/7


Ciao! In questo discorso pre-risultati vi riporto sia la scaletta delle valutazioni che il metodo che uso per correggere la grammatica. Però, c’è da dire, che mi è servito davvero a poco. Infatti, sono contentissima delle storie che ho ricevute: tutte buone, quasi tutte ottime direi, e per giunta tutte molto curate dal punto di vista della grammatica. Quindi, scusatemi se i voti in grammatica e stile saranno particolarmente ripetitivi.
Anche perché, nel valutare lo stile, sono sempre incerta su come muovermi: non voglio far predominare il mio gusto personale, e spesso uno stile è buono, ottimo, anche se non di mio particolare gradimento. Per questo, nonostante i voti molto alti in questo parametro, ho deciso di assegnare un premio “Miglior stile”, alla storia il cui stile mi ha colpito particolarmente a livello complessivo. Ho assegnato anche un altro premio, “Miglior finale”.
Ero tentata di assegnare anche un premio alla migliore resa del meccanismo di Death-Cast, ma più di una storia si sarebbe meritata questo titolo, dato che ben tre storie hanno ottenuto il massimo in questo parametro, quindi ho preferito non assegnarlo!
Voglio anche aggiungere, che sono stata un po’ pignola in questo senso, cioè ho indagato molto i punti di forza e quelli deboli della resa del tema. Quindi scusatemi per la lunghezza di certe valutazioni.
La smetto di blaterare, e per ultima cosa faccio un riepilogo dei premi!

Primo posto: 3 recensioni
Secondo posto: 2 recensioni
Terzo posto: 1 recensione

Eventuali premi speciali: 1 recensione a premio

A breve pubblico le valutazioni, un bacio! Mi raccomando, commentate solo alla fine!
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Post: 514
Giudice*****
28/11/2021 12:17
 
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Quinto posto

Lillà, rose e miele, CatherineC94

Titolo: 1.5/3

Il titolo è funzionale perché ripete un concetto già ripreso all’interno della storia. Remus sente l’odore di lillà, rose e miele – riferito a Ninfadora – sia prima di andare a Hogwarts, conscio che sarà l’ultima volta che lo sentirà, sia prima di morire, quando lei lo raggiunge. Quindi, l’utilizzo di queste tre parole come titolo non l’ho trovato senza senso.
Quello su cui mi ritrovo a discordare, è la centralità data a questo profumo, tanto da inserirlo nel titolo. Non perché non sia dolce, e malinconico, e in linea con il tono drammatico della tua storia. Ma per il fatto che, effettivamente, non c’è niente che colleghi le lillà, le rose e il miele al personaggio di Tonks. Quindi, in un certo senso, il fatto di porlo come titolo mi è sembrato più per necessità di trovarne uno, che per vera centralità del tema. Il ripetersi di tre fragranze/sapori differenti, che a livello sensitivo ci rimandano a qualcosa di specifico (di dolciastro), è molto efficace, e quindi credo che tu abbia scelto questi tre proprio per l’effetto nell’accostarli, più che perché ti rimandano a Ninfadora e Remus.

Grammatica e stile: 8/10

Il tuo stile in questa OS mi è piaciuto molto. Lineare, scorrevole, semplice ma non di certo sempliciotto, se riesco a far intendere la differenza che c’è tra i due. La suddivisione in due paragrafi è molto funzionale, perché riesce a suddividere ancora di più i momenti: quello della realizzazione, e poi dell’incontro. L’uso della punteggiatura è corretto, e non ho trovato nessun errore di grammatica: brava, un lavoro curato!
Di certo non ci sono grandi giochi di stile, o particolarismi retorici, però questo non è necessariamente un male. Non è uno stile che definirei ricercato, ma scorrevole e non macchinoso.
Ci sono solo un paio di cose che non mi hanno convinto. Capisco il senso e il tono di tutta la storia, ma ho trovato lo spezzettare le frasi e andare così spesso a capo un po’ ridondante. Secondo me a tratti rende la lettura “spezzettata”. Inoltre, ho trovato qualche ripetizione lessicale. Per esempio:
“Remus rilegge l’unica frase che qualcuno ha scritto, forse in cerca di qualche clausola nascosta, qualche errore burocratico.” Qualcuno, qualche e qualche così vicini secondo me erano non necessari!
Inoltre, in più di un punto, hai usato male gli spazi, probabilmente schiacciando due volte sulla sbarra, e viene fuori soprattutto nei dialoghi, per esempio qui:

Remus capisce e affranto sussurra:« No, ti prego».

Lo spazio dovrebbe esserci dopo l’interpunzione, cioè dopo i due punti, e non dopo le virgolette. Ovviamente, non è un errore grammaticale, ma a livello visivo alla lunga può non fare un bell’effetto!

IC dei personaggi: 10/10

Non posso non darti il punteggio pieno, perché ho trovato i due personaggi molto IC. Gioca a tuo favore che tu abbia deciso di rimanere totalmente nel canon: non solo per la coppia, intendo, ma anche perché hai scelto proprio due personaggi che canonicamente muoiono lo stesso giorno! Questo ti ha reso la strada spianata per fare un buon lavoro su questo punto. Particolarmente, trovo IC Remus in questo punto:
Per anni ha pensato che morire fosse la cosa più giusta per un essere come lui. Ma adesso, proprio in quel momento che finalmente sembra aver dato senso a quel turbinio di angoscia, tutto sta per finire.
In effetti è proprio così: fino a qualche mese prima, Remus era in procinto di prendere e scappare, di sparire da quella che è sua moglie. E solo con l’arrivo del figlio ha capito che quello era il suo posto. Ma in lui non svanisce il ricordo di quando ha pensato alla morte come soluzione. Non nel senso di suicidio, ma nel senso di provare disprezzo per quello che è.

Ho trovato IC anche Tonks che, nonostante sapesse che quel giorno era il suo giorno, invece di rimanere chiusa in casa a tentare di proteggersi, affronta la morte di petto e va anche lei alla Battaglia. Coraggiosa, con un cuore enorme, vera. Insomma, ottimo!

Rappresentazione e coerenza del meccanismo “Death-Cast”: 5/10

Mi dispiace mettere un voto così basso, però da questo punto di vista ho visto molto un “dare per scontato”. Nel senso: sì Remus e Tonks muoiono lo stesso giorno (anche nel canon), ed entrambi lo sanno già per via della lettera che ricevono. Però, di fatto, noi non leggiamo il contenuto della lettera. Io so che cosa c’è scritto, perché so il contest di partenza e so qual è la traccia che vi ho chiesto di sviluppare. Ma se io non avessi letto la dicitura nella intro e fossi una spettatrice casuale, non avrei mai collegato la tua storia a Death Cast e al mondo creato da Rivera. Mi sarei chiesta “Che lettera? Cosa c’era scritto?”. E poi me ne sarei dimenticata, perché per il resto gli elementi rispettano il canon.
Inoltre, mi è mancato un po’ il giocare sulle conseguenze della lettera che ricevono. Né a Remus, né a Ninfadora, viene in nessun modo in mente l’idea di NON andare a Hogwarts, e abbracciarsi stretti al figlio per cercare di scappare alla morte, e stare più tempo insieme con il bambino? Non dico che poi dovevano farlo, però il pensiero me lo sarei aspettato, perché con la morte alle strette il primo pensiero che hai non è essere un valoroso combattente. Poi, se non fossero andati a lottare per ciò in cui credono, probabilmente sarebbero caduti nell’OOC, ma dato la particolarità del contest e la predestinazione che è sottointesa, mi sarei aspettata un barlume di dubbio, o semplicemente una riflessione. È tutto molto fumoso ed ermetico. Non è un male che qualcosa sia ermetico, intendiamoci. Però è chiaro che la rappresentazione del meccanismo viene un po’ a mancare, cade, a favore dei sentimenti e l’intimità del momento della morte. Ma questa ci sarebbe potuta essere benissimo anche in una fanfiction in cui semplicemente si racconta la Battaglia di Hogwarts dalla loro prospettiva.

Invece, di contro, mi è piaciuto il fatto che non si dicano di aver ricevuto la lettera, ma che si capisca nei loro gesti che invece è successo. Come Tonks che dice a Remus che sarà un buon padre – si sente nell’aria ciò che continua “Anche se io non ci sarò a vederlo”. Anche qui, mi sarebbe piaciuto il dilemma “Lo dico o non lo dico a mia moglie che sto per morire?”.
Questo non significa che non sia una buona storia, ovviamente, ma non ho visto totalmente rispettato e centrato il tema del contest!

Finale: 4.5/7

Dato la particolarità del tema del contest, ho pensato che il finale sia particolarmente importante. Mi mostrerete la morte? Sarà rappresentata bene? Oppure troncherete il finale? Sarà coerente con la storia?

Per quanto riguarda questo punto, cercherò proprio di rispondere alle domande che avevo inserito nel bando del contest. Non mi hai mostrato la morte, in questo tuo finale, ma l’hai lasciata intendere. Alleggia nell’aria – anche se non è nominata – perché Remus e Tonks semplicemente capiscono che l’altro ha ricevuto la lettera. Quindi si può dire che in un certo senso il tuo finale è “troncato”. È sicuramente coerente con la storia, con quell’ermeticità e quell’emotività che non ha mai abbandonato la pagina. Però, appunto, sempre nell’ottica di Death Cast, il meccanismo in cui si ritrovano a sottostare poteva essere ribadito nelle ultime righe, con Remus che magari diceva a Tonks di cercare di stare fino alla fine con loro figlio. O comunque un ultimo tentativo di tentare di raggirare questo destino che sembra inghiottirli. Non è un brutto finale ma, secondo me, poteva essere molto di più!

Totale: 29/40
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Post: 514
Giudice*****
28/11/2021 12:20
 
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Quarto posto
L’ultimo giorno, di Severa Crouch

Titolo: 2.5/3

Il titolo è di certo coerente con la storia, la cui trama indipendentemente dal tema del contest, rimanda continuamente al fatto che sia l’ultimo giorno di Cedric, anche con l’orario che scorre. È sicuramente un buon titolo, che fa il suo sporco lavoro. Ho tolto mezzo punticino per l’originalità, perché comunque riprende proprio il titolo del libro. Ma insomma, resta un buon titolo!

Grammatica e stile: 8.5/10

La grammatica ottima, un lavoro proprio pulito. Una cosa, invece, non sono riuscita ad apprezzarla del tutto nello stile. Non è un vero e proprio errore però, noto, che spesso e volentieri scrivi periodi lunghi. Il che, appunto, non è per forza un male, ma che a volte li rende un po’ ridondanti. Ti faccio un esempio:

Il passare degli anni ha finito per distogliere l’interesse dei Corvonero dal lavoro della madre di Cho, perché la loro compagna di Casa è simpatica, è una Cercatrice di Quidditch molto promettente, una studentessa che non merita di ricevere attenzioni così morbose e quindi si è deciso di rispettare la sua discrezione.

Io la trovo leggermente macchinosa, e non cambiando il significato l’avrei resa così:
“Col passare degli anni, i Corvonero hanno finito per distogliere l’attenzione della madre di Cho. La loro compagna di casa è simpatica e una Cercatrice promettente, e in quanto tale merita la discrezione che richiede.”

IC dei personaggi: 8/10

Allora, non posso dire che i personaggi siano OOC, non lo penso proprio. Più di tutti, mi è piaciuta la resa di Amos Diggory, che sembra proprio uguale alla figura che ci appare nel libro e nei film, ansioso di parlare, di dire la sua, di dipingere il figlio come il migliore tra tutti. Un padre colmo d’orgoglio, frenetico, anche abbastanza invadente (insomma, un qualsiasi adolescente si sotterrerebbe con un papà che lo elogia davanti a tutto e tutti!). Anche Cho e Cedric sono fedeli a se stessi. Ma c’è un ma. E questo credo che sia un problema non tanto di caratterizzazione di personaggi, ma come è gestito il meccanismo di Death-Cast (vedi parametro successivo). Infatti, per quanto Cedric sia leale, e anche coraggioso, mi ha stranito come da ragazzo di diciassette anni non abbia alcuna remora di fronte al morire, se non quella iniziale. Non mostra paura. Neanche rabbia. È come se, consapevole del suo destino, va incontro alla morte. Assolutamente maturo. Ma me lo sarei aspettato più da un Silente, ormai al capolinea della sua vita, più che da un ragazzo di diciassette anni. Quindi sì, Cedric è davvero IC, ma non mi sento di vedere nella sua caratterizzazione uno sviluppo a tutto tondo delle potenzialità del mondo distopico e le conseguenze che hanno sul personaggio.
Però non posso nemmeno dire che hai stravolto i personaggi e hai fatto un pessimo lavoro, anzi!

Rappresentazione e coerenza del meccanismo “Death-Cast”: 7.5/10


Il voto è più che sufficiente, buono anzi, perché comunque hai mantenuto tutte le linee guida da me indicate. Un meccanismo che avviene dall’alto, colpisce tutti coloro che muoiono, arriva durante la notte la “chiamata”. Ho trovato molto, molto interessante che queste informazioni provengono dall’Ufficio Misteri, e più specificatamente dal reparto Profezie. Non è come una profezia normale, non si sa niente, non ci sono riferimenti a come le persone muoiono, si sa solo QUANDO muoiono, proprio come avevo richiesto. Altrimenti sarebbero rientrate le complicazioni del “Silente cerca di fermare Voldemort sapendo come Cedric morirà”, ecc.
Però, quello che ho sentito mancare è la mancanza dell’elemento della predestinazione. Cioè, la cosa davvero interessante di questo concept, è che “Se per qualche motivo decido di suicidarmi, lo faccio perché so già che sarei morto, o perché voglio davvero farlo?”, oppure “Sapendo che muoio, mi comporto in modo diverso da come mi comporterei se non lo sapessi, e quindi quello che faccio quando so che muoio mi porta poi alla morte?”. E appunto, questo ho sentito manchevole nella tua storia. Non dico che Cedric avrebbe dovuto fare cose che nel canon non ha fatto, però l’avrei voluto vedere più titubante. Non pensa nemmeno per un secondo, nemmeno quando glielo propone Silente, nemmeno prima di entrare nel labirinto, di prendere e scappare? Di non fare la prova e passare più tempo possibile che gli resta con Cho e la sua famiglia? Per questo penso che, poi, questa tuo non approfondire questo lato si sia ritorto contro nella caratterizzazione dei personaggi (IC comunque buono).

Finale: 5.5/7


Finale complessivamente buono, ma non particolarmente ad effetto. Sei riuscita a ritrarre benissimo i sentimenti di Cho sul finale. Mi è piaciuto il dare spazio a lei e alle sue sensazioni, per sottolineare che non è solo Cedric il protagonista di questa OS ma anche Cho, personaggio per lo più sottovalutato. Mi stupisce che non sia giunta alla conclusione di ciò che fa sua madre. Sicuramente sa che lavora all’Ufficio Misteri, e dato che penso che il sistema profetico della morte sia un sistema consolidato come il contest richiedeva, significa anche sa (a posteriori) che prima di morire Cedric è stato avvertito. Capisco però che non abbia fatto 2+2, anche perché qua abbiamo una Cho Chang alle prese del lutto, sconvolta e concentrata sulla sua perdita. Probabilmente non è lucida per arrivarci. Ma sarebbe stato un interessante plot-twist finale: lei che ripensa al fatto che Cedric non lavorerà all’Ufficio Misteri, e poi come uno schiaffo si rende conto di CHE COSA fa sua madre all’Ufficio Misteri. Le avrebbe in un certo senso, inconsciamente e accecata dal dolore, dato la colpa? Avrebbe voluto saperlo? Non lo so, sono solo spunti che lascio qua. Ecco, forse ho sentito la mancanza sempre di una riflessione sul mondo in cui vivono, anche qui sul finale. Però, rimane coerente con la storia in sé e questo è da premiare

Totale: 32/40
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Post: 514
Giudice*****
28/11/2021 12:23
 
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Terzo posto

Qualcosa per cui morire, di Asmodeus


 


Titolo: 3/3

Il titolo mi è piaciuto molto, calzante ma non scontato. In italiano ma non eccessivamente lungo, né monoparola. Insomma, per me rispecchia anche in toto il tema della tua storia e il modo in cui hai trattato il personaggio di Finnick Odair.


Grammatica e stile: 8.5/10

Non ho trovato alcun errore di battitura, né di grammatica, e in questo reputo il tuo lavoro molto pulito e molto ben fatto.
Per quanto riguarda lo stile devo farti solo un paio di annotazioni: una è puramente di tipo estetico e non ha influito sulla valutazione, se non simbolicamente. Vedendo la storia da telefono è abbastanza leggibile, ma da pc risultano molto molto attaccate le frasi l’una e all’altra, e mi ha dato un senso di horror vacui che mi ha portato a copiare la storia su word per poterla valutare al meglio. Avrei creato più paragrafi, o semplicemente magari lavorato sull’impaginazione inserendo una sorta di stacco tra una linea e l’altra! Ma appunto, è un fattore puramente estetico e un “consiglio” per agevolare la lettura a chi bazzica sul tuo profilo!
In secondo luogo, non ho storto il naso di fronte alla prima persona, perché l’ho trovata funzionale e calzante rispetto alla narrazione. Però, in certi punti, ho trovato che sia stato un ottimo espediente per far raccontare al pov narrante, quindi ho trovato molto “detto” e poco quel gioco di show don’t tell che magari altri stili di scrittura rendono più congeniale. Anche il dialogo con Jackson, per quanto funzionale alla trama, l’ho visto come molto “manualistico”, molto da spiegazione professore alunno, più che un dialogo calzante e informale tra due compagni d’armi.
Però, dall’altro lato, mi è piaciuto stare nella testa di Finnick Odair, soprattutto nella parte finale, decisamente la migliore di tutta la storia sia a livello stilistico che di pathos. Infatti, non ho trovato per niente pesante la scelta di rendere in corsivo i pensieri, i ricordi di Finnick prima di morire. Li hai sottolineati, li hai resi centrali, e la compostezza che per tutta la storia abbiamo visto nel personaggio, cade anche a livello “stilistico”. Non so se mi spiego. Durante tutta la narrazione, Finnick oltre a essere il protagonista è il perfetto narratore, ci narra, ci spiega, ci descrive. Verso la fine, quando perde di lucidità e sente la voglia di sopravvivere, ti sei “sciolto” un po’ riguardo allo stile, più emotivo, più libero, come in quel momento era anche Finnick. Meno controllato. Non so se è un’interpretazione corretta, ma mi è parso così e l’ho apprezzato molto!

IC dei personaggi: 10/10

In altre storie di questo contest ho criticato il fatto che il personaggio non entrasse un po’ nel pallone all’idea di morire. In questo caso non mi sento per niente di farlo, proprio per il contesto (difficile, ma in questo caso anche furbo) in cui hai deciso di ambientare la storia. Infatti, Finnick muore rassegnato anche nel canon. Non che volesse morire, ma signori, è una guerra. Sapevano di essere in guerra, sapevano il pericolo di stare sottoterra, Finnick lo sapeva. In più, con il sistema degli orologi e di Moriture, ma soprattutto essendo stato due volte nell’arena, aveva già provato svariate volte quella paura di essere quasi alla fine della vita. Quindi, questo fattore non ha intaccato l’IC.

Ho trovato IC, che nonostante le premesse di questa rassegnazione, Finnick tenti di lottare fino all’ultimo, anche solo per avere dignità nella morte. Da questo punto di vista, ti devo ringraziare: Suzanne Collins ha dedicato una banale riga alla morte di questo stupendo personaggio, e la tua storia ha dato a lui e alla sua dipartita il valore che si merita. Per questo ho amato la concentrazione su di lui, anche attraverso la prima persona che stilisticamente può essere un problema.

In conclusione, penso che il parametro sull’IC sia pienamente rispettato. Bravo!


Resa e coerenza del meccanismo di Death Cast: 9/10


Allora. Penso che il fandom di Hunger Games fosse davvero tosto da adattare a questo meccanismo, quindi ero spaventata e curiosa all’approcciarmi a questa storia. Devo dire che il risultato è più che buono, quasi ottimo! C’è tutto: l’orologio dato ai 14 anni, l’avviso a tutti coloro che muoiono, l’ansia costante di vedere quell’aggeggio vibrare sul tuo polso e nel polso di chi ami. È qualcosa che arriva dall’alto, un sistema approvato, come gli Hunger Games. Ha addirittura un nome: Moriture. Secondo me è perfetto. Però, c’è un però, c’è un passaggio che non mi ha convinta del tutto. Ora te lo riporto:

“Se tu sapessi che tanto non morirai oggi, cosa ti vieta di affrontare in maniera più… rilassata i Giochi?” le domando, provando a farle capire la malvagità di Snow.
“Gli Hunger Games sono uno spettacolo, prima di tutto, e devono divertire chi li guarda. Per questo ai Tributi non viene mai concessa troppa calma, ma sono sempre messi alla prova e spinti a uccidersi nelle maniere più spettacolari e sanguinose”.
Jackson sembra aver finalmente compreso il punto, e pare sufficientemente inorridita da aver dimenticato ogni paura relativa al loro destino.
“Se invece pensate tutti di morire entro la sera successiva, lo spettacolo è assicurato, giusto?” abbozza.


Allora, ammetto di aver trovato pressocchè geniale il giochetto psicologico attuato da Snow. Ma non sono del tutto sicura di concordare con le implicazioni. Prima di tutto, nel nostro mondo probabilmente se sapessimo che stiamo per morire reagiremmo in due modi opposti: cercando di proteggerci in tutti i modi, o facendo tutto quello che non abbiamo mai fatto (anche in maniera un po’ folle e non lucida). All’interno degli Hunger Games, ci possono essere diversi modi di reagire.
Secondo me, o scappare dall’altra parte dell’arena cercando di proteggersi il più possibile dal mare di sangue della Cornucopia. O abbracciare un’arrendevolezza e farsi letteralmente ammazzare, con nessuna volontà di vittoria. Perché tanto, negli Hunger Games vince solo uno. Muoiono tutti gli altri. Se so che non sarò io a vincere, e che morirò nel primo giorno, perché lottare?

Quindi, per me, questo sistema rischierebbe di risultare controproducente a Snow, più che volto allo spettacolo! Però, nonostante io sia convinta di questo, mi rendo conto che sia anche una questione di interpretazione psicologica, e trovando comunque geniale l’espediente degli orologi all’interno dell’arena, non ho voluto penalizzarti troppo!

Finale: 7/7

Riguardo al finale, l’ho già decantato nella parte dello stile. Ottimo finale, soprattutto perché l’ho sentito molto più efficace del resto della storia. Non che non lo fosse, sia chiaro, ma arriva molto più dritto al cuore, lo stritola. Finnick, che fino ad allora si è dimostrato coraggioso nell’affrontare la morte, cede qui alla parte più umana. E lo trovo fortemente credibile.
Insomma, non mi ripeto, ottimo!


Totale: 37.5/40
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Giudice*****
28/11/2021 12:24
 
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Secondo posto

Nessun funerale, di Alsha


 


Titolo: 2.8/3

Titolo ottimo, efficace. Riprende non solo il motto dell’intera duologia, ma anche sembra presupporre il suo significato letterale: nessun funerale. Nessun funerale perché, forse, nessuna morte. Da una parte ho apprezzato che tu non abbia aggiunto “Nessun rimpianto”, perché sarebbe stato troppo un ricalco della frase tipica degli Scarti, ma dall’altra parte credo che sarebbe stato interessante un “Nessun rimorso”. Non so se ci hai pensato, ma effettivamente c’è una sorta di discrepanza linguistica tra rimpianto e rimorso, e in questo caso, il modo in cui hai concluso la vicenda, è loro che decidono di mettersi in gioco per non aver nessun rimorso, per indagare fino in fondo. È comunque una mia suggestione, ma ribadisco il fatto che il titolo sia davvero buono e funzionale. Ti ringrazio per averlo lasciato in italiano.

Grammatica e stile: 9.95/10

Non ho rilevato nessun errore grammaticale, e ho apprezzato anche l’uso senz’altro corretto della punteggiatura, a maggior ragione nei dialoghi, che sono sempre complessi da strutturare, e che sono numerosi nella tua storia. Inoltre, ci tengo a dire che quando si parla di stile, si parla anche di tono, e il tono solenne che hai mantenuto per tutta la narrazione, per sottolineare il momento grave qual è quello di ricevere le lettere, è stato senz’altro d’effetto. Sei riuscita a dipingere, con la tua scrittura, i lati più bui di Ketterdam, le pieghe più sinistre di questa ambientazione. E non è così facile.
Lo stile è a tratti asciutto, pulito, non troppo caricato, ma sempre ben calibrato.
L’unico appunto che mi sento di farti è che, nei dialoghi, spesso lasci uno spazio in più prima di iniziare a digitare la frase, il che non solo inserisce uno spazio superfluo e quindi graficamente non è troppo pulito, ma di fatto è anche un errore. Niente di grave, e penso sia una svista nella digitazione. Ma volevo segnalartelo.
Ecco un esempio:

–  Esatto. E le Lettere non contengono nomi, quindi se uccidono qualcun altro non importa perché chiunque muoia diventa automaticamente il destinatario. – bevve un sorso dalla sua tazza di caffè ormai freddo e buttò un occhio all’orologio.

IC dei personaggi: 9/10

Come ben sappiamo, i sei corvi nelle mani della Bardugo sono stati caratterizzati benissimo. Il che rende difficile eguagliarla. Ma, allo stesso tempo, è anche semplice dare a ognuno di loro un tono di voce, farli mantenere nel loro personaggio, perché sono tutti e sei unici, e completamente diversi. Li ho rivisti come li abbiamo conosciuti, in questa tua storia, ed è stato bellissimo. Anche nei dialoghi, le dinamiche tra loro, il parlarsi a vicenda: sono loro, senza se e senza ma. Infatti, il voto che ti metto è ottimo. Mi sento di giustificarti quel punticino in meno. Il modo in cui hai scelto di trattare il meccanismo di Death-Cast è davvero interessante, e vedrai poi nel prossimo parametro. Ma proprio per questo, avrei sviscerato un po’ di più le reazioni dei vari personaggi alla lettera. Soprattutto, per esempio, Jesper, l’avrei visto a opporre un po’ più di resistenza al piano di Kaz. Perché, fondamentalmente, Jesper è molto attaccato alla propria vita e alla propria sopravvivenza, ha un buon istinto di autoconservazione. E proprio perché, in passato, Jesper e Kaz hanno avuto già modo di scontrarsi, avrei voluti vedere ognuno più forte nella propria argomentazione. Questo significa che quello che hai messo va tutto benissimo, le dinamiche sono le stesse che conosciamo e amiamo, ma un pizzico di più non avrebbe fatto male, per rendere ancora più tridimensionali e uguali a se stessi questi personaggi.

Rappresentazione e coerenza del meccanismo “Death-Cast”: 10/10

Come ti accennavo prima, sono totalmente soddisfatta su questo punto. E ti spiego perché. Le lettere arrivano, è Ghezen e Ketterdam in sé che le spediscono, e le fanno arrivare dritte al destinatario. Mi è piaciuto molto il paragrafo iniziale, in cui introduci il meccanismo di Death-Cast all’interno del Grishaverse, come qualcosa limitato a Kerch, però, e non a tutto il mondo conosciuto. Il che, l’ho trovato molto interessante quando hai subito detto che Ghezen se ne preoccupava per far disporre bene gli affari prima di morte. Questo punto, per me, è geniale. Perché il pensiero primario di Ketterdam, città economica, città universitaria, città di mercanti, è quello di preservare il proprio tornaconto monetario. Veramente ottimale, in linea con il mondo della Bardugo.
Ma poi, si fa tutto più interessante. Interessante perché sì, quando loro ricevono le lettere ripercorri tutti i motivi già citati nel libro (che non so se hai avuto modo di leggere). Come, per esempio, il fatto che la gente muore facendo cose spericolate, e quindi ci si domanda se ci sia o meno predestinazione.
Il pezzo forte arriva quando si incontrano, quando mettono le carte in tavola e Kaz esplica il suo piano con l’aiuto di Nina. Credo che l’idea più credibile sia proprio il fatto che loro non sappiano se la loro intuizione è giusta o meno, e che potrebbe benissimo essere una congettura dettata dalla paura di morire. Funziona, perché così non elimini il meccanismo di Death-Cast nel modo in cui è nato, senza sotterfugi o manipolazione umana. Ma, allo stesso tempo, installi il dubbio che sia proprio una sorta di effetto placebo generalizzato, unito a quella sostanza mortale che Nina percepisce. E quindi, a quel punto spiegato, perché Kaz non ricorda che Jordie abbia ricevuto la lettera. Ma è anche vero che erano troppo malati per accorgersene. E quindi l’ambiguità viene ancora più fuori.
Penso tu abbia rispettato a pieno il tema del contest, declinandolo in un modo anche originale e particolare, usando l’innato dono di Kaz di tramare folli piani.


Finale: 6.5/7


Cosa faranno i nostri ragazzi? Qual è effettivamente il piano maleficio di Kaz? Riusciranno a scoprire l’origine delle lettere? Si salveranno dalla maledizione della morte?
Sono tutte domande a cui tu, volontariamente, non rispondi nel finale, troncandolo e rendendolo aperto. Penso che, effettivamente, sia stata la mossa giusta quella di lasciare il finale aperto, credo proprio tu sia rimasta coerente con lo spirito di tutta la tua storia. Un valore aggiunto ce l’ha proprio quello “zero”. Perché potrebbe essere un indizio, ma anch’esso ambiguo. Zero, perché zero sono le lettere in ballo, dato che Kaz ha scoperto il tranello? O zero, perché zero sono il numero dei corvi rimasti vivi? Veramente una chicca finale!

L’unica cosa è che ci sono certi elementi che hai omesso che avrei voluto sapere, e specificatamente: qual è il piano di Kaz e perché ricevono le lettere proprio loro, con quella coincidenza. Se avessi risposto a queste domande sarebbe stato un “in più”, per dare completezza, quindi così com’è la storia non è sbagliata. Però penso che, se avessi risposto a quelle domande, ci sarebbe stato comunque l’effetto del finale aperto sulla riuscita o non riuscita del piano, che è l’elemento di così grande forza nel finale.

In generale, comunque, brava, hai reso giustizia a “Sei di corvi” e sono felice di aver avuto modo di leggere questa tua storia.


Totale: 38.25/40


OFFLINE
Post: 514
Giudice*****
28/11/2021 12:28
 
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Primo posto parimerito

Mentre morivo, di Lady.Palma
Storia vincitrice del premio "Miglior finale"

Titolo: 3/3

La citazione nel titolo è azzeccata, mi piace sempre quando ogni cosa ha un riferimento e un senso logico, non è a vuoto. Inoltre, è chiaramente congeniale con la storia, con la centralità che hai dato alle due morti, e a ciò che vedevano Dolores e Alastor mentre morivano. Insomma, perfetto, non c’è nient’altro da dire.

Grammatica e stile: 9.98/10

"... Dicevo, hem, a cercarti. La fama da Auror infallibile ti precede, così come la recente paranoia ossessiva. Dicono hai sistemi di sicurezza estremi, quindi ho pensato che forse… sì, questa ossessione potrebbe ritardarmi un pochino la morte". → “dicono che hai sistemi”, credo tu abbia dimenticato un “che”! -0.02

 Questa sottrazione minima è dell’unico errore di battitura che ho trovato all’interno di tutta la storia. Per il resto, mi pare tutto perfetto a livello grammaticale.

Per quanto riguarda lo stile, si riconferma come sempre la certezza della tua firma. La suddivisione in paragrafi, che poi altro non sono momenti, è congeniale e funzionale per la narrazione da te scelta. Una mattinata di chiacchiere e bevute raccontata in ogni minimo dettaglio e in ogni conversazione, avrebbe fatto perdere il punto del contest. Invece tu, mostrandoci queste fotografie, questi scatti, questo quadretto comporsi sempre più, hai creato una forte linearità.
I dialoghi, quando ci sono, sono calzanti e mai ridondanti. E la prosa è scorrevole, ma non banale, non noiosa. Anche il lessico è ricercato al punto giusto, senza risultare astruso, non ce ne sarebbe stato affatto bisogno.

Ottimo!

IC dei personaggi: 10/10

In questo parametro mi concentrerò sull’IC di tre personaggi: Dolores, Alastor e Pansy. Tutti caratterizzati perfettamente, anche Pansy pur vedendola più marginalmente in questa storia.
Dolores è uguale a se stessa: la morte, per lei, è frutto di guadagno e successo. Cosa può chiedere di più nella vita? Anche nel commentare tutte le coppie di anime gemelle che trova davanti mi ha divertita molto, me la sono proprio immaginata. Ma, poi, quando si presenta di fronte a casa di Alastor ha dimostrato ancora di più il suo essere nel personaggio. Non si presenta a casa di Alastor Moody con la voglia di iniziare una travagliata storia d’amore nel giro di un unico giorno. Ma con due obiettivi: non morire da sola (che come si vede dopo, è qualcosa che un po’ la terrorizza) e ritardare la morte (come Alastor fa subito pazientemente).

Passando ad Alastor, penso proprio tu abbia fatto bene a definire in modo ben chiaro le cause della sua morte. Alastor le conosce, da tempo immemore, da molti anni, e quindi non ne è spaventato. Se non avesse conosciuto le cause della sua morte, l’avremmo visto tremendamente spaventato, continuamente in cerca di modi per chiudersi dentro e non venir attaccato. Infatti, non è la morte in sé che gli avrebbe potuto far paura in quel caso, ma il modo in cui l’avrebbe raggiunta. È IC in ogni sua frase, in ogni suo “Bamboluccia”, in quel modo scurrile ma divertito di rispondere a Dolores. È lui!

E infine, Pansy, che sembra essere un marginale personaggio secondario nel primo paragrafo, ma che nell’ultimo si ritrova a essere la “mano” che uccide Dolores Umbridge. Cosa posso dire? Per quanto si possa immaginare qualsiasi arco di redenzione per Pansy Parkinson, quello che vediamo nella saga in realtà è molto poco, e molto brutto. Bulletta senza scrupoli, pensa al suo tornaconto in tempo di guerra. Perché non dovrebbe farlo in tempo di morte? Per me, anche qui, è IC.

Resa e coerenza del meccanismo di Death Cast: 10/10

Penso che sia una delle storie che ha centrato di più il tema del contest. E ti spiego subito perché. Tralasciando il fatto che ho apprezzato moltissimo l’aggiunta dell’elemento Soulmate. Ha dato più completezza all’AU e ha reso credibile l’incontro e l’avvicinamento di Dolores e Alastor, e il conseguente specchiarsi l’uno nella morte dell’altra. La morte è rosa, la morte è nero. Ma la morte è morire nella stessa casa dell’anima gemella che non diventerà mai vero amore, per colpa della morte (e quindi sì che la morte è buio). Ma al di là di questo, anche la resa del meccanismo l’ho trovata ottima, dato che ci hai fatto proprio vedere dall’interno chi ci lavora. Poi, hai reso bene il meccanismo anche nella caratterizzazione dei personaggi. Dolores, che è molto attenta all’autoconservazione, pensa prima di tutto a non morire sola e va da Alastor. Alastor, che ormai non ha più niente da perdere, ed è ormai solo, la accetta in casa sua. Anche il loro conoscersi è velocizzato dalla prospettiva che hanno davanti: il star per morire.
Ma, più di tutto è geniale nella resa del mondo di Death Cast, il modo in cui hai trattato il tema dell’omicidio. Pansy da un po’ regala bottiglie avvelenate a Dolores, ma Dolores la beve solo il giorno in cui sa che morirà, proprio dopo che Alastor con la sua vigilanza costante gli fa notare che potrebbe essere avvelenata. È una sorta di suicidio? Una presa consapevole di coscienza? E poi, Pansy può essere veramente considerata omicida? Nelle intenzioni, assolutamente sì. Anche nei fatti che compie, probabilmente. Ma Dolores, beve dalla bottiglia solo perché l’ha portata a casa di Alastor. Altrimenti l’avrebbe lasciata lì e non l’avrebbe toccata, come nelle settimane precedenti.
Insomma, questo giocare intorno alla predestinazione, a ciò che significa veramente morire all’interno di un mondo in cui ti dicono che lo stai per fare, è proprio quello che andavo cercando proponendo un contest del genere.

Finale: 7/7


Già nel parametro prima ho enunciato quanto ho apprezzato il finale da te sviluppato, e ti ho anche dato le motivazioni di tale apprezzamento. Proprio per questo, nonostante io ti abbia dato il massimo anche in altri parametri, decido di assegnare a questa storia il premio “Miglior finale”, perché è originale, coerente e assolutamente soddisfacente. Brava!

Totale: 39.98/40







Memento mori, di blackjessamine
Storia vincitrice del premio "Miglior stile"

 

Titolo: 3/3

Perfetto, efficace, diretto. Ricalca il sistema su cui si regge il tuo Death Cast, che è ottimamente strutturato (come si vede nei parametri dopo), quindi non ho potuto che apprezzare la sua ripresa nel titolo. Ottimo!

Grammatica e stile: 9.98/10




Colin riesce a parlare. Ha un polso dolorante e perde sangue dal taglio suo mento, ma riesce a parlare.

“taglio sul mento”, errore di battitura, - 0.02

Al di là di questo misero errore di battitura, sono veramente contenta del lavoro fatto su questa storia. A livello di stile mi ha colpito davvero molto. L’ho trovato molto trascinante, da tutti i punti di vista. Prima di tutto, ho apprezzato l’inizio, che sembra proprio farci entrare all’interno del Ministero, tra le profezie. Ci presenti subito il mondo magico adattato al DeathCast, con Memento mori, e nel farlo hai fatto delle ottime scelte lessicali. È quasi solenne, poetico, questo inizio. Stai planando dall’alto per raccontarci ciò che vedi da narratore esterno, e penso che sia una scelta ottima che mantieni per tutta la narrazione.
Infatti, ho trovato molto congeniale il ripetere per ogni paragrafo e ogni momento il “Colin Canon non morirà oggi, ma questo non lo sa”, uguale per Penelope. L’ho trovato molto musicale, molto funzionale, e dà sempre la sensazione di narratore esterno che vede sia da lontano, ma anche da vicino e dall’interno i sentimenti dei nostri protagonisti.

Hai alternato un’ottima prosa a momenti in cui invece spezzetti le frasi, andando a capo spesso, come se fosse una poesia, e di solito i momenti che hai scelto per fare questa cosa corrispondano anche ai picchi emotivi della tua one shot, e quindi non l’ho trovato discontinuo, ma azzeccato.

E, scusami se mi ripeto, ma veramente le scelte lessicali che fai per descrivere anche la più piccola delle cose, hanno reso tutto estremamente emotivo. Accarezzi ciò che descrivi con parole efficaci ma non troppo ricercate, non auliche, non astruse che bloccano la scorrevolezza della storia. No, descrivi e imbottigli le emozioni in frasi semplici, in parentesi brevi ma che sono mazzate sui denti. Proprio per questo, nonostante l’errore di battitura che ti sottrae 0.02, credo che questa sia una delle storie riuscite meglio a livello di stile. E per questo ho deciso di assegnare a questa storia il premio “Miglior stile”.

IC dei personaggi: 10/10


Per questa storia hai scelto due personaggi molto secondari. Però, tra i due, Penelope è sicuramente quella più marginale, che si conosce di meno nella saga, e solo come “fidanzata di Percy Weasley”. Quindi, mi ritrovo a valutare più la caratterizzazione che l’IC. Mi è piaciuto molto come l’hai resa, il fatto che sappia essere anche una semplice ragazzina con il cuore spezzato, prima, e una giovane donna che trova il coraggio di andare ad aiutare con le sue conoscenze da infermiera. L’hai resa vera, reale, non una macchietta idealizzata dagli occhi appannati di Colin.  

Colin, dall’altra parte, pur essendo un personaggio secondario, ci è più chiaro nel corso della saga, nel suo essere un eterno bambino, che si emoziona per ogni cosa che vede in quanto Nato Babbano, con la sua ossessione per Harry Potter. Mi è piaciuto quando lo descrivi aggrappato alla macchina fotografica come se fosse un salvagente, con la parlantina facile (ma alla fine solo per distrare Penelope da chi le ha spezzato il cuore), con il suo finire per idolatrare anche Penelope, proprio perché è stata gentile con lui dal momento 0.

Infine, anche se qua compare solo lateralmente, ho trovato perfettamente IC anche Percy Weasley. Con il suo diventare subito rosso nello scoprire cosa hanno fatto a Colin, nel diventare sempre più ossessionato dal lavoro poi, tanto da mettere da parte anche la povera Penny. Insomma, per quanto sia quasi una comparsa, l’ho proprio riconosciuto chiaro e tondo.

Resa e coerenza del meccanismo di Death Cast: 10/10

Perfetto. Scusami, questa valutazione sembra tutta lodi e apprezzamenti, ma davvero non ho nulla da dire riguardo a come hai reso il mondo di Death Cast. Apprezzo molto che tu abbia messo le sue radici nell’Ufficio Profezie, quegli Indicibili di cui non sappiamo nulla. Ho notato la cura che ci hai messo sin dalle prime righe, quando hai detto che nascere è un po’ già come una condanna a morire (il che è vero, anche al di là di questo mondo distopico), e che non appena un bambino nasce compare una placca nell’ufficio profezie che contiene il suo nome e la sua data di morte. Alla fine, poi, quello che conta è il trattino che sta in mezzo tra queste due date, ma che sembra diventare estremamente irrilevante davanti alla spaventosa certezza della morte.
Ma non è solo questo che ha reso il tema così centrato. Infatti, anche solo il fatto di come Colin Canon viva questo meccanismo da Nato Babbano, e come ci sia chi faccia scherzi ai Nati Babbani spaventandoli a morte, fa parte del worldbuilding. In effetti, è uno spunto molto interessante giocare intorno all’ignoranza dei Nati Babbani su questo meccanismo. E fa anche molto riflettere che nel momento in cui pensa di morire, corre corre corre senza nemmeno guardare dove mette i piedi, e inciampa rovinosamente. Non si fa particolarmente male eh, ma avrebbe potuto farselo. Ma morire no, perché il biglietto non gli è veramente arrivato. È uno spunto di quella predestinazione che si legge per tutto il romanzo “They both die at the end”.
Allo stesso modo, ho apprezzato come Colin ha reagito quando il biglietto l’ha ricevuto veramente. Ha abbracciato il dolore, ha urlato, non l’ha detto a Dennis per non spaventarlo (ma Dennis l’ha capito). Non ho storto il naso di fronte al fatto che Colin non decida di tornare a casa (per proteggersi), perché tu prima di farlo arrivare alla conclusione di voler restare, ce l’hai fatto vedere piegato in due dal dolore alla notizia della morte. E poi, è pur sempre un Grifondoro, e il suo coraggio è canon anche nella Saga, perché lui avrebbe potuto proteggersi e non combattere invece combatte. Inoltre, come pensa Colin stesso, questo meccanismo è fatto per vivere al meglio il proprio ultimo giorno, ma Colin ha vissuto in quella Hogwarts dilaniata per un intero anno, e non ha più alcuna speranza di poter godere di un ultimo giorno.
Mi è piaciuto, in riferimento a questo parametro, anche il fatto che Penelope abbia comunque paura di morire in guerra, pensando che forse sì, forse nemmeno Memento mori può sapere tutto di cosa succede in una guerra, che forse anche il destino ha certi limiti e le profezie non vedano tutto tutto. È umana perché ha paura, comunque, anche se non ha ricevuto nessun avviso.

Insomma, mi è piaciuta la tua resa, anche se non hai trattato SOLO del giorno della morte, ma facendo proprio un excursus delle volte in cui Colin e Penelope si sono sentiti morire al di là di Death Cast, perché ho notato una buona comprensione e resa del tema proprio dai dettagli, e devo dire che sono molto soddisfatta di questo parametro!


Finale: 7/7

Anche qui, non posso che premiarti per il modo doloroso in cui hai concluso la storia. Non solo ci fai vedere la morte di Colin, ma ci fai vedere anche le reazioni di Penelope – che il biglietto non l’ha ricevuto – a questa morte, e cosa questa morte le ha lasciato. E nel farlo, sei stata molto poetica, proprio per quell’effetto dell’”andare a capo” che ho notato essere più frequente nei momenti più intensi. E fa riflettere anche sull’importanza della morte, in questo mondo, anche per chi non è morto. Ma non solo nel mondo di Death-Cast, in tutti i mondi. Mi è piaciuta!

Totale: 39.98/40


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Post: 514
Giudice*****
28/11/2021 12:30
 
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Ricapitolo classifica e premi

1. Lady.Palma e blackjessamine (3 recensioni a testa per il primo posto + 1 recensione a testa per i premi speciali)
2. Alsha (2 recensioni per il secondo posto)
3. Asmodeus (1 recensione per il terzo posto)
4. Severa Crouch
5. CatherineC94


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Post: 514
Giudice*****
28/11/2021 12:31
 
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Da parte mia, sono molto felice di aver indetto questo contest, perchè sono stata molto soddisfatta delle storie che ho ricevuto. Penso che indagare di questo tema e tutte le implicazioni morali, etiche e psicologiche che ne derivano sia molto interessante. Vi ringrazio quindi di avermi proposto le vostre storie. Chissà, magari un giorno farò una seconda edizione, inserendo anche dei pacchetti. 


E ora, a voi i commenti! Ditemi cosa ne pensate, mi raccomando. 
Ah! E fatemi sapere se volete la valutazione come recensione!

Complimenti a tutti 💖


[Modificato da matiscrivo 28/11/2021 12:36]
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Post: 689
Giudice*****
28/11/2021 13:50
 
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Ciao Mati, che sorpresa oggi queste tue valutazioni!!
Inutile dire che sono contentissima che la storia ti sia piaciuta e che tu abbia colto ogni dettaglio.
Felicissima poi un po' di più per condividere il primo posto con Greta, visto che ho davvero amato la sua storia.
Ovviamente voglio la valutazione come recensione! Grazie ancora 💗
28/11/2021 14:28
 
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Che dire, grazie mille!
Questo contest mi è piaciuto moltissimo, e mi ha dato la possibilità di leggere storie bellissime, è stato un piacere partecipare.

Per quanto riguarda i dialoghi, purtroppo quando ho inserito il testo nell'editor di efp si è sformattato e ha trasformato i trattini lunghi nel punto dell'elenco. Quindi ho dovuto cancellarli uno ad uno e reinserire con il copia-incolla i trattini lunghi da dialogo, per quello deve essermi partito qualche spazio di troppo ^^'

Ho scelto di non inserire il piano di Kaz per due ragioni. La prima è che l'ultima sezione era già molto pesante di dialogo, e aggiungere ulteriori spiegazioni avrebbe appesantito il finale.
Ma soprattutto, nei romanzi originali del piano sappiamo poco o nulla fino al suo svolgimento, e volevo rievocare quella sensazione di "buttarsi alla cieca" nella storia, affidandosi alle mani esperte di Kaz, scommettendo sulla fiducia che si ha negli altri Corvi.

Il perché abbiano ricevuto tutti la lettera assieme invece ha due spiegazioni (che dovevo mettere e alla fine nei soliti taglia e cuci si sono perse per strada): se si crede che il deathcast sia reale, perché loro assieme sono destinati a condursi alla morte con le loro azioni spregiudicate; se la teoria di Kaz è corretta, perché chiunque gestisce la chiesa di Ghezen vuole liberarsi di loro.

Per quanto riguarda la reazione di Jesper, ho voluto ritenere che fosse maturato rispetto alle vicende del Regno Corrotto, e il successo delle loro folli missioni si fosse tradotto in una fiducia assoluta in Kaz e nei corvi (tanto che la prima cosa che lui e Wylan fanno una volta scoperte le lettere è di correre da Kaz).

Ma capisco che ad una certa distanza temporale dal canon bisogna bilanciare le ultime cose che abbiamo visto dei personaggi e quello che riteniamo uno sviluppo ragionevole delle loro personalità, quindi comprendo se magari ho virato un po' troppo ^^'

Conclusi i commenti alla storia, ti comunico che mi farebbe molto piacere ricevere la valutazione come recensione

Detto ciò grazie ancora per l'idea del contest, sarebbe bello ritrovarci per un'edizione futura!



Alla prossima!
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Post: 398
Giudice***
28/11/2021 15:16
 
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Ciao Mati!
Sono davvero sorpreso dalle tua valutazioni, e devo ammettere che non mi aspettavo affatto di arrivare sul podio! Grazie!
Ho letto alcune delle altre storie in gara e sapevo che sarebbe stata durissima competere, ma sono molto felice di aver avuto occasione di partecipare perché l'idea era davvero bella (e mi hai fatto anche scoprire un nuovo libro che non vedo l'ora di riuscire a leggere!). Spero che in futuro ci possa essere una seconda edizione, di modo da poter sperimentare ancora su questo tema, magari anche su un altro fandom!
Ti ringrazio per il giudizio nettamente positivo, e mi piacerebbe averlo come recensione alla storia!

Mi sento solo di farti un piccolo appunto sulla valutazione del parametro "grammatica e stile", perché devo ammettere di non aver compreso esattamente quali siano state le cose che non hanno funzionato per te (visto che prima fai delle osservazioni su qualcosa che poi invece pari approvare). Probabilmente sono solo io confuso mentre tu sei stata chiarissima, ma mi piacerebbe capire meglio i tuoi consigli così da utilizzarli per migliorarmi in futuro! Magari possiamo anche parlarne in privato, comunque, fammi sapere :)
Grazie ancora per questa splendida occasione, sono sempre molto felice di partecipare ai tuoi contest e spero di ritrovarti prestissimo come giudice! *__*
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
28/11/2021 22:20
 
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Ciao!
Ti ringrazio davvero di cuore per la valutazione tanto accurata: sono contentissima che questa storia ti sia piaciuta!
Hai avuto un'idea bellissima per questo contest, è stato stimolantissimo provare a scrivere su questa traccia, e sono davvero contenta che il risultato ti abbia soddisfatto.
Grazie davvero per tutto il tempo e l'impegno che hai impiegato per le valutazioni! 💜
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