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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di giugno 2021..

Ultimo Aggiornamento: 21/06/2021 11:37
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06/06/2021 21:20
 
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Il primo intervento è a cura di don Franco Fiorino, il conduttore, che affonda il tema i tdG e la società civile dicendo:


Secondo i tdG tutto il mondo è sotto il dominio di satana e quindi riducono al minimo le relazioni sociali col mondo. Giustificano ciò sulla base del versetto biblico di Giovanni 17:16:
"Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo"

Questo li porta ad una serie di divieti assurdi. Ad esempio sono scoraggiati dal partecipare ad attività extrascolastiche e extralavorative con i non tdG, dal mandare i figli all’università, dal partecipare alla vita politica e dal salutare la bandiera, nonché dal divieto a prestare il servizio militare.
Gesù che è il punto di riferimento della nostra prassi, aveva invece un altro modo di agire. infatti si legge in proposito nel Compendio della dottrina sociale della chiesa, a cura del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, che raccomando ai fratelli cattolici di leggere insieme alla Bibbia e al Catechismo della Chiesa Cattolica:

Gesù e l'autorità politica, n. 379:
Gesù rifiuta il potere oppressivo e dispotico dei capi sulle nazioni (cfr. mc 10,42) e la loro pretesa di farsi chiamare benefattori (cfr. Lc 22,25), ma non contesta mai direttamente le autorità del Suo tempo. Nella diatriba sul tributo da dare a Cesare (cfr. Mc12,13-17; Mt 22,15-22; Lc 20,20-26), Egli afferma che occorre dare a Dio quello che è di Dio, condannando implicitamente ogni tentativo di divinizzazione e di assolutizzazione del potere temporale: solo Dio può esigere tutto dall'uomo. Nello stesso tempo, il potere temporale ha diritto a ciò che gli è dovuto: Gesù non considera ingiusto il tributo a Cesare. Gesù, il Messia promesso, ha combattuto e sconfitto la tentazione di un messianismo politico, caratterizzato dal dominio sulle Nazioni (cfr. Mt 4,8- 11; Lc 4,5-8). Egli è il Figlio dell'uomo venuto « per servire e dare la propria vita » (Mc 10,45; cfr. Mt 20,24-28;Lc 22,24-27). Ai Suoi discepoli che discutono su chi sia il più grande, il Signore insegna a farsi ultimi e a servire tutti (cfr. Mc 9,33-35), indicando ai figli di Zebedèo, Giacomo e Giovanni, che ambiscono a sedersi alla Sua destra, il cammino della croce (cfr. Mc10,35-40; Mt 20,20-23).

Quindi il cristiano può e deve partecipare alla vita sociale e politica. Leggiamo nella I lettera di San Paolo a Timoteo 2:1-6:

1 Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. 3 Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. 5 Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 6 che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti.

Da questo brano biblico si comprende chiaramente il rapporto che ogni cristiano è chiamato ad avere con il potere politico.
Questo legame importante con la società civile e con lo stato lo troviamo ben esplicitato anche in quest’altro scritto cristiano antichissimo, del II secolo, la lettera a Diognieto:

"I cristiani nel mondo: Risiedono poi in città sia greche che barbare, così come capita, e pur seguendo nel modo di vestirsi, nel modo di mangiare e nel resto della vita i costumi del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, come tutti hanno ammesso, incredibile. Abitano ognuno nella propria patria, ma come fossero stranieri; rispettano e adempiono tutti i doveri dei cittadini, e si sobbarcano tutti gli oneri come fossero stranieri; ogni regione straniera è la loro patria, eppure ogni patria per essi è terra straniera".

Anche da qui si comprende che il modo di interpretare dei tdG è fallace. Bisogna intendere correttamente le parole del Vangelo di Giovanni capitolo 17 sopra menzionato. Il concetto di mondo può essere inteso infatti in 2 modi, uno negativo come mondo alienato da Dio, ma anche in senso positivo come il mondo amato da Dio e per il quale Dio ha mandato suo figlio per la salvezza, come leggiamo in Giovanni 3:16:

"Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna."

Non ha senso quindi questo rifiuto della vita sociale e politica, non si può demonizzare tutto.

Quindi ricordiamo che ogni cristiano deve avere una partecipazione alla vita sociale. E’ un dovere e un diritto, perché Gesà Cristo ha sanato tutta l’umanità.

Concludo ricordando la riflessione del cardinale Martini che ci ricorda che lo stato nel quale il cristiano è chiamato a collaborare è uno stato che “ha iscritto nella sua dinamica il bene comune, che senta come invalicabile il rispetto di ogni persona, che riconosca le realtà sociali a tutti i livelli e questo è proprio lo stato che emerge dalla nostra Costituzione... che è per il bene comune, per il bene di tutti”.



Lascio la parola a chi desidera replicare...
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