Primo classificato parimerito
BessieB - Io voglio vivere
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Storia vincitrice del premio Gellert Grindelwald per il modo in cui ha saputo rappresentare l’oscurità del mondo e dei personaggi che lo abitano, inclusi i buoni
Grammatica 10/10
La grammatica è perfetta e sinceramente ammiro il tuo uso della punteggiatura che è corretto e coerente con il flusso di pensieri che è la voce narrante. Persino l’uso dei periodi spezzati è inserito in modo coerente con il tipo di narrazione. Tecnicamente sarebbe un errore terminare una frase con una congiunzione o una preposizione (e, a), ma la struttura della storia fa comprendere che dietro quello che sembra un errore vi è una precisa scelta narrativa che serve per spezzare il flusso di pensieri in un modo che non sarebbe altrimenti possibile.
Ti segnalo solo due refusi che in tre capitoli sono pochissimi!
- quel compito in grato à capitolo 2
- ma il ricordo di sfilaccia à capitolo 3
Similmente agli altri concorrenti, non li penalizzo, quindi punteggio pieno.
Stile 10/10
È stato bello, intenso e faticoso immergersi in questo flusso di coscienza che ci ha portato negli abissi della coscienza di Draco e nella disperazione legata al suo tentativo di sopravvivere. Sono rimasta con il fiato sospeso per tutta la storia, catturata dal tuo stile denso di immagini corporee che rendono ancora più evidenti i contrasti interni dei personaggi e le difficoltà nell’affrontare l’oscurità che li circonda.
La tua penna è in grado di prendere il lettore per mano e letteralmente guidarlo nell’oscurità, fargli toccare le sofferenze e la miseria della condizione umana senza però insistere in particolari raccapriccianti ma senza tacere alcun aspetto dell’orrore.
Gestione dei personaggi 10/10
Ti meriti il punteggio pieno solo per il modo in cui hai reso Draco che emerge in tutta la sua paura e disperazione, nel suo andare a tentoni nel mondo privo di orientamento, solo, ora che tutto gli è stato portato via.
La sua determinazione a vivere, quel “Io voglio vivere, Granger”, torna come un mantra nei tre capitoli che compongono questa mini long e si infrangono nel modo in cui lo stesso Draco si era prefigurato nel primo capitolo quando accetta/è costretto ad accettare la gamba d’argento di Voldemort. Fa la fine di Peter Minus, un altro personaggio divorato dalla paura, che fa di tutto, persino vendere i suoi migliori amici a Lord Voldemort per salvarsi la vita e analogamente a Minus la sua morte incontra la pietà di uno dei buoni, Harry per Peter, Hermione per Draco.
Hermione è un altro personaggio che è assolutamente coerente con il Canon. Non trema, non perde la speranza, rimane lucida e fa qualsiasi cosa per sopravvivere, persino avvicinarsi all’anima di Draco Malfoy, farsi scoprire la propria e scoprire di essere capace di amare un ragazzo terrorizzato, fragile e umano come lei, costretto a fare cose che non vorrebbe fare pur di sopravvivere. Hermione Draco, come ingannò la Umbridge, si mostra accessibile e vulnerabile perché sa che è l’unico modo per instaurare un legame che le consenta di sopravvivere nella Camera dei Segreti.
Riesce a realizzare l’ultimo desiderio di Draco, quello di morire tra le braccia della persona che ama, per quanto possibile, nonostante l’atrocità della guerra attraverso la quale sono passati, lo conforta e poi gli rimane accanto fino alla morte dimostrandogli che “nessuno muore da solo” in una confutazione di quello che dice il Testamento di De Andrè che quando si muore, si muore da soli.
Bellissima e struggente la caratterizzazione delle sorelle Greengrass che mi hanno spezzato il cuore con il loro martirio per amore, perché non saprei definire in altro modo la loro sorte.
La scena dello stupro di Astoria è tremenda perché è vista attraverso i ricordi di Hermione ma con il pov di Draco e quindi non è un semplice flashback né un ricordo, ma un’esperienza del passato letta con il senno del poi e la cosa è ancora più struggente. La sorte di Daphne, maltrattata da Zabini, mi ha rattristato e mi sono sorpresa quando l’ho vista comparire nella Camera dei segreti. All’inizio non avevo collegato la sua presenza a George, sebbene io sapessi di quel pairing e credo che questa sia una dimostrazione ulteriore di quanto tu sia stata brava a trascinarmi nei panni logori e malmessi di Draco, visto che le sue reazioni sono state le mie. Daphne e Hermione si compensano e sono complementari, una brava in Occlumanzia e l’altra che resiste alle Cruciatus, si equilibrano e la morte di Daphne lascia sgomenti tutti, persino lo stesso Draco.
Non posso non riservare qualche parola a Rodolphus Lestrange che è la guida di Draco in quel mondo oscuro, e non si capisce fino a che punto abbia a cuore la sopravvivenza del nipote o sia anche lui legato a un filo e rischi di essere tagliato via proprio come i Malfoy. È un uomo distrutto e rappresenta quello che aspetta a Draco che non può credere che lo lasceranno sul serio stare tranquillo. Che Rodolphus non sia tranquillo lo si capisce dal modo in cui è consumato, dalla calma che ostenta che è tipica di chi ha finito per sposare l’orrore.
Da ultimo, passo a Bellatrix e Voldemort che mi hanno incuriosito molto. Se il sadismo di Bellatrix non mi ha sorpreso, mi ha stupito il modo in cui sia passata sopra il sangue. Da una Black non me lo sarei aspettata, ma è anche vero che per lei la fedeltà a Lord Voldemort è tutto e quindi nel suo delirio potrebbe starci e chissà che delusione per Rodolphus.
Voldemort annoiato dall’eternità mi è sembrato una sorpresa inedita, mi è quasi dispiaciuto vederlo in quel modo rassegnato ad assistere all’umanità come a uno spettacolo di burattini ridendo di quello spettacolo miserabile che ha allestito, delegando molto, troppo, a Bellatrix e al suo sadismo. Chissà se ha provato sollievo nel morire.
La resistenza è una prosecuzione ragionevole di quelli che sono i rapporti alla fine del settimo anno, quindi non mi sorprende (anzi, ho apprezzato) che sia stato Neville a uccidere Nagini e l’urlo di Voldemort che squarcia l’aria è una cosa che mi ha gelato il sangue. Nemmeno mi sono sorpresa del ruolo di Ron che ho apprezzato molto per come lo hai reso. Non sono un’amante di Ron e credo nemmeno tu, ma non mi piace quando lo trattano male o lo fanno sparire. Avresti potuto farlo morire e invece hai scelto di dargli un ruolo di primo piano, il contraltare perfetto per Draco Malfoy ed è una cosa che ho apprezzato moltissimo.
Gestione del lato oscuro 10/10
Hai gestito il lato oscuro egregiamente mostrandoci l’orrore della guerra, il prezzo delle Arti oscure e la loro insidiosità, e l’oscurità che cova dentro ciascun personaggio. Non si salva nessuno dall’oscurità circostante e ogni personaggio è costretto a fare i conti con essa uscendone sconfitto.
Persino Ron che sembra l’eroe senza macchia e senza paura ci mostra il suo lato oscuro alla fine con quella mancanza di pietà per un morto che come lui ha fatto quanto necessario per sopravvivere. La reazione di Ron non ci lascia sperare in un futuro meno inclemente, fa pensare che i ruoli si possano ribaltare e giustizia e vendetta mescolarsi in modo indistinguibile. È la pietà di Hermione che ci fa da contraltare morale, da luce che illumina l’oscurità che la circonda e che permette al lettore di orientarsi.
Totale 40/40
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EFP: Severa Crouch
Forum EFP: Severa Crouch