“UNA GESTIONE TRA IL TERRORISTICO E IL PATERNALISTICO” – IL PROFESSOR GILBERTO CORBELLINI: “CI SIAMO FATTI DETTARE L’AGENDA DAL VIRUS. ABBIAMO MESSO IN ATTO MISURE DI 100 ANNI FA. È LA COSA PIÙ FACILE DI QUESTO MONDO, CHIUDI LE PERSONE IN CASA. MA COSA SUCCEDE QUANDO ESCONO? COSA SUCCEDE NELLA LORO PERCEZIONE?” – “SI È DIFFUSA ALL’INIZIO UNA PAURA INGIUSTIFICATA. È STATO IL VIRUS PIÙ MEDIATIZZATO DELLA STORIA. MA QUANDO GUARDO I NUMERI…”
Tanti morti in Svezia? La Svezia ha calcolato il rischio e adottato misure sulla base delle prove di efficacia, rifiutandosi di militarizzare il paese, trattando le persone come cittadini e non come sudditi. La Svezia ha una scuola di epidemiologia di tutto rispetto, che non sfigura con quelli dell’Imperial College. Che peraltro si sono rivelati dei gran pasticcioni.
Quella svedese è stata una gestione razionale e non impulsiva, come quella italiana. Le prove che avevano a disposizione dicevano che era molto più saggio andare in quella direzione, rischiando di pagare con un certo numero morti, che sono stati più di quelli che si aspettavano e lo hanno riconosciuto. Sono anche intellettualmente più onesti dei nostri politici ed esperti. Hanno valutato che i danni sarebbero stati maggiori a trovarsi nella condizione di avere un lockdown dopo l’altro e strozzarsi davanti a un virus che peraltro ancora non si capisce quale letalità abbia davvero. In questa prima ondata questo virus, probabilmente ha avuto questa letalità perché ha contagiato e si è portato via le persone più a rischio, nella seconda, se ci sarà, potrebbe averne di meno.