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Predicazione "di porta in porta".

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2022 07:18
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03/06/2021 07:21
 
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Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 02/06/2021 00:22:



Caro Bergamini,
se quello che Paolo ha fatto non si potesse ripetere, per quale motivo avrebbe scritto Paolo, solo per vantarsi di quello che aveva fatto lui?

Simon




In effetti più volte Paolo scrisse:

Imitate uniti il mio esempio, fratelli, e osservate quelli che seguono il modello che avete in noi (Filip. 3:17) (I Cor.4:16) (I Cor. 11:1)

[Modificato da Pino2019 03/06/2021 07:22]
03/06/2021 11:32
 
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Re:
M71, 02/06/2021 23:44:

Walter,
sono ancora in attesa della tua risposta sui tanti "testimoni" di cui parla Ebrei 11 e del testimone Noè predicatore di giustizia di cui parla 2 Pietro 2:5.



Ciao M71.
Non voglio lasciarti senza rispondere a una domanda che forse neanche tu che l'hai fatta ne comprendi la profondità d'essa. il perchè me la fai lo conosco;sono io che devo andare oltre al tuo scopo.

Ebrei 11. Una lista di TESTIMONI (veri testimoni di Dio , quello del popolo d'Israele e non appartenenti al Geova contemporaneo ) che lo S.Santo elencha ,e non tutti , perchè al verso 32 lo scrittore dice che "il tempo gli veniva meno". Il tempo veniva meno? Cosa proibiva di scrivere ancora pagine intorno ad altri testimoni della fede? Gli premeva di arrivare subito allo scopo del perché di quella minuziosa testimonianza di fede:"12:1 Anche noi, dunque, poiché siam circondati da sì gran nuvolo di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza l’arringo che ci sta dinanzi, riguardando a Gesù duce e perfetto esempio di fede, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi sopportò la croce sprezzando il vituperio, e s’è posto a sedere alla destra del trono di Dio.

Lo scopo fu (E') di arrivare a Cristo, per cui ,tolto questo, non vedo altro fine del capitolo 11 di Ebrei leggendo bene i versi del capitolo 12.

Per quando riguarda Noè citato da Pietro " Predicatore di giustizia" tu essendo prigioniero della tua dottrina, Pensi e riporti al tuo modello ogni forma di "predicazione" anche quella di Noè! Sei lontanissimo dalla realtà. Noè divenne "predicatore" non perchè "andava in giro a parlare" ma "predicò giustizia" e condannò il mondo di allora COSTRUENDO L'ARCA! per lunchi 120 anni (Penso).

Lo scopo tuo di fare queste comparazione e come se volessi dire che dopo Cristo niente è cambiato ma tutto prosegue.
SEI IN ERRORE. Dopo Cristo tutto è nuovo ,TUTTO vuol dire TUTTO!
Anche la preparazione alla predicazione.
Walter

P.S. ho ricevuto un Warning per cui mi ritiro. Conosco gli articoli che le decisioni dei moderatori non sono sindacabile e non li discuto ma debbo trarre le conclusioni. Se io avessi conservato tutte le offese e i epiteti ricevuto da tutti i T.di.G. con cui ho dialogato la lista sarebbe lunghissima.
Un GOD BLESS YOU.!


Tante volte essere fedele alla lettera significa essere sommamente infedele al messaggio della stessa!
03/06/2021 11:54
 
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Re: Re:



Per quando riguarda Noè citato da Pietro " Predicatore di giustizia" tu essendo prigioniero della tua dottrina, Pensi e riporti al tuo modello ogni forma di "predicazione" anche quella di Noè! Sei lontanissimo dalla realtà. Noè divenne "predicatore" non perchè "andava in giro a parlare" ma "predicò giustizia" e condannò il mondo di allora COSTRUENDO L'ARCA! per lunchi 120 anni (Penso).



Secondo la tradizione giudaica, a cui fa riferimento pure Giuseppe Flavio, Noè cercò di convertire senza successo i suoi contemporanei.

03/06/2021 15:14
 
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Caro Bergamini,

Non voglio lasciarti senza rispondere a una domanda che forse neanche tu che l'hai fatta ne comprendi la profondità d'essa. il perchè me la fai lo conosco;sono io che devo andare oltre al tuo scopo.


Ah certo, perché tu invece le profondità delle Scritture le capisci al volo, giusto? 😁

Senti, evita di andare oltre allo scopo, rimani sul punto: visto che stiamo parlando dell'opera di predicazione in "testimonianza a tutte le nazioni" (Matteo 24:14) che Cristo ha comandato ai suoi discepoli di svolgere "fino alla più distante parte della terra" (Atti 1:8) , perché non ammetti che tu non lo fai? Così possiamo tirare una riga e chiudere qua il discorso. La tua difesa del NULLA non porta a NULLA, solo tante chiacchiere e nessun concetto.


Ebrei 11. Una lista di TESTIMONI (veri testimoni di Dio , quello del popolo d'Israele e non appartenenti al Geova contemporaneo )


Evita di fare queste figuracce... Geova "il contemporaneo" è lo stesso Dio del popolo di Israele. A Mosè disse: "[...] Questo è il mio nome a tempo indefinito [...]" - Esodo 3:14. Sai cosa significa a tempo indefinito?


che lo S.Santo elencha ,e non tutti , perchè al verso 32 lo scrittore dice che "il tempo gli veniva meno". Il tempo veniva meno? Cosa proibiva di scrivere ancora pagine intorno ad altri testimoni della fede? Gli premeva di arrivare subito allo scopo del perché di quella minuziosa testimonianza di fede:"12:1 Anche noi, dunque, poiché siam circondati da sì gran nuvolo di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza l’arringo che ci sta dinanzi, riguardando a Gesù duce e perfetto esempio di fede, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi sopportò la croce sprezzando il vituperio, e s’è posto a sedere alla destra del trono di Dio.


Perché usi una traduzione che non ti aiuta a capire le cose elementari, caro Bergamini.
Se tu fossi uomo umile e modesto, confronteresti il passo che non capisci con altre traduzioni bibilche altrettanto eccellenti e scopriresti che il verso 32 viene spiegato molto semplicemente così:

"Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di..." CEI
"Infatti mi mancherebbe il tempo se volessi raccontare di ..." Diodati
"Poiché il tempo mi mancherebbe per raccontare di..." Nuova Riveduta
"Non mi basterebbe il tempo se volessi raccontare di ..." TNM

Quindi, invece di inventare interpretazioni che non hanno alcun senso, basta leggere quello che c'è scritto: Paolo stava dicendo che avrebbe potuto continuare per molto tempo elencando gli esempi di fede dei testimoni di Geova del passato (Gedeone, Bàrac, Sansone, Iefte, Davide, Samuele...) ma, proprio per mancanza di tempo, desiderava arrivare al nocciolo della questione: persuadere a seguire il massimo esempio di fede, Cristo Gesù.
E siccome Paolo esorta ogni cristiano a correre "con perseveranza la corsa che ci sta davanti, tenendo lo sguardo fisso sul principale Condottiero e Perfezionatore della nostra fede, Gesù", ogni cristiano che si rispetti deve fare quello che ha fatto Gesù, ovvero: "[...] rendere testimonianza riguardo alla verità" (Gv. 18:37).

Tu, Walter, rendi testimonianza riguardo alla verità partecipando all'opera di predicazione?


Per quando riguarda Noè citato da Pietro " Predicatore di giustizia" tu essendo prigioniero della tua dottrina, Pensi e riporti al tuo modello ogni forma di "predicazione" anche quella di Noè! Sei lontanissimo dalla realtà. Noè divenne "predicatore" non perchè "andava in giro a parlare" ma "predicò giustizia" e condannò il mondo di allora COSTRUENDO L'ARCA! per lunchi 120 anni (Penso).


Walter, mi sorprendi: oltre a non conoscere il cristianesimo, mi vuoi dire che non conosci nemmeno i grandi patriarchi? Ma hai letto la Bibbia almeno una volta, o.... ? Altrimenti stiamo qua a perder tempo!

Noè costruì l'arca tra i 40 e i 60 anni e non in 120.
2 Pietro 2:5 dice che "Noè fu un predicatore (κήρυκα = kēryka) di giustizia", non un costruttore di navi. Che sia così lo sostengono molti commentari biblici che puoi consultare quando hai voglia.

Te ne cito uno per tutti, il Benson Commentary:

"By terming Noah a preacher, κηρυκα, a crier, or herald, of righteousness, Peter intimates that all the time Noah was preparing the ark, he proclaimed to the antediluvians the destruction of the world by a flood, that from the dread of that impending judgment of God they might be brought to repentance."

Ed è per questo che Gesù stabilì in Noè un esempio per tutti i cristiani:
"Come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in moglie, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca,
e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo"
(Mt. 24:37-39).

E di cosa "non si accorsero" i contemporanei di Noè? Non certo dell'arca, che era ben visibile a tutti. Non si accorsero dell'imminente giudizio divino proclamato attraverso la predicazione di Noè.

Oggi c'è un parallelo: visto che la profezia di Mt. 24:37-39 riguarda la "fine del sistema di cose" (verso 3), quest'opera di testimonianza deve essere svolta prima che venga la fine, proprio come accadde ai giorni di Noè.

E' stato Gesù a dirlo, non un uomo qualsiasi.
Pertanto il suo comando di predicare (verso 14) non può essere ignorato senza incorrere nel suo giudizio avverso.


Lo scopo tuo di fare queste comparazione e come se volessi dire che dopo Cristo niente è cambiato ma tutto prosegue. SEI IN ERRORE. Dopo Cristo tutto è nuovo ,TUTTO vuol dire TUTTO! Anche la preparazione alla predicazione.


Lo scopo di questa comparazione lo spiega Gesù in Matteo capitolo 24, e non io. Quindi stai dicendo che Gesù ha sbagliato a dire quello che è scolpito nelle scritture e che nessuno può cancellare.

Complimenti... Medita Bergamini, medita!
[Modificato da M71 03/06/2021 15:15]
03/06/2021 16:59
 
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Re: Re: Re:
Pino2019, 03/06/2021 11:54:




Per quando riguarda Noè citato da Pietro " Predicatore di giustizia" tu essendo prigioniero della tua dottrina, Pensi e riporti al tuo modello ogni forma di "predicazione" anche quella di Noè! Sei lontanissimo dalla realtà. Noè divenne "predicatore" non perchè "andava in giro a parlare" ma "predicò giustizia" e condannò il mondo di allora COSTRUENDO L'ARCA! per lunchi 120 anni (Penso).



Secondo la tradizione giudaica, a cui fa riferimento pure Giuseppe Flavio, Noè cercò di convertire senza successo i suoi contemporanei.





Secondo la tradizione... non é una prova certa. E poi da dove l'avrebbero presa questa tradizione se né Dio, né Mosè né Noè hanno scritto ho detto in Genesi che ci sarebbe stata una predicazione nel senso di come lo intendete voi? Dio dette a Noè un incarico preciso, di cosa doveva fare prima che avvenisse il diluvio. La predicazione non faceva parte di questo incarico. Non escludo che ne avesse parlato a qualcuno che si poneva domande riguardo alla costruzione dell'arca, ma non di certo andava in giro per incontrare un massimo di persone da convertire, anche perché Dio ne aveva decretato la fine certa. Le dimensioni dell'arca già troppe limitate per accogliere gli animali e il conseguente cibo per un anno. Noé non avrebbe perso tempo a convertire persone già condannate da Dio, come a Sodoma e Gomorra, solo Noè trovo favore ai suoi occhi. Noè doveva attivarsi per completare l'arca prima che venisse il diluvio.
03/06/2021 17:23
 
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Re:

2 Pietro 2:5 dice che "Noè fu un predicatore (κήρυκα = kēryka) di giustizia", non un costruttore di navi. Che sia così lo sostengono molti commentari biblici che puoi consultare quando hai voglia.



In effeti in questa pagina praticamente tutti i commentari sottolineano che Noè era un predicatore:

biblehub.com/commentaries/2_peter/2-5.htm
[Modificato da Pino2019 03/06/2021 17:24]
03/06/2021 18:16
 
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Re: Re: Re: Re:
Verderame, 03/06/2021 16:59:


Secondo la tradizione... non é una prova certa. E poi da dove l'avrebbero presa questa tradizione se né Dio, né Mosè né Noè hanno scritto ho detto in Genesi che ci sarebbe stata una predicazione nel senso di come lo intendete voi? Dio dette a Noè un incarico preciso, di cosa doveva fare prima che avvenisse il diluvio. La predicazione non faceva parte di questo incarico. Non escludo che ne avesse parlato a qualcuno che si poneva domande riguardo alla costruzione dell'arca, ma non di certo andava in giro per incontrare un massimo di persone da convertire, anche perché Dio ne aveva decretato la fine certa. Le dimensioni dell'arca già troppe limitate per accogliere gli animali e il conseguente cibo per un anno. Noé non avrebbe perso tempo a convertire persone già condannate da Dio, come a Sodoma e Gomorra, solo Noè trovo favore ai suoi occhi. Noè doveva attivarsi per completare l'arca prima che venisse il diluvio.



Caro utente non registrato di nome Verderame,
documentati e leggi i post prima di intervenire, altrimenti ci costringi al tedioso lavoro di ripetere continuamente le stesse cose.
Leggi 2 Pt 2:5, studia i commentari e poi torna con qualche argomento più interessante.
Buona ricerca!
04/06/2021 07:13
 
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Re: Re: Re: Re:


Secondo la tradizione... non é una prova certa. E poi da dove l'avrebbero presa questa tradizione se né Dio, né Mosè né Noè hanno scritto ho detto in Genesi che ci sarebbe stata una predicazione nel senso di come lo intendete voi?




Che ci sia stata una predicazione non è solo una tradizione Giudaica, lo afferma Pietro in II Pietro 2:5 e per chi crede è una scrittura ispirata da Dio al pari di Genesi.

Infatatti diversi commentari sostengono questo punto di vista, che quindi non è unicamente i nostro :

biblehub.com/commentaries/2_peter/2-5.htm

Ne cito uno dei tanti:

The description of Noah as “a preacher of righteousness” has no verbal counterpart in the language of the Old Testament, but it is obviously implied in the substance of the narrative.

Cambridge Bible for Schools and Colleges
06/06/2021 16:41
 
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Vorrei porre una domanda ai nostri amici cattolici circa la definizione di "Testimone del Vangelo" che leggo nel Dizionario teologico del Catechismo della Chiesa Cattolica.

Riporto testualmente la definizione data (mia è la sottolineatura) :

I cristiani, in quanto membri della Chiesa, hanno il dovere di dare testimonianza con parole e opere alla verità di Gesù Cristo.
Il dovere dei cristiani di prendere parte alla vita della Chiesa li spinge ad agire come testimoni del Vangelo e degli obblighi che ne derivano. Tale testimonianza è trasmissione della fede in parole e opere. La testimonianza è un atto di giustizia che comprova o fa conoscere la verità (cf Mt 18,16).
Tutti i cristiani, dovunque vivono, sono tenuti a manifestare con l'esempio della vita e con la testimonianza della parola l'uomo nuovo, che hanno rivestito col Battesimo, e la forza dello Spirito Santo, dal quale sono stati rinvigoriti con la Confermazione (AG 11) [2472].

Perché ho difficoltà a riconoscere i testimoni cattolici in azione per strada, nelle case, ovunque li possa cercare, sopratutto nella loro opera di testimonianza della parola?

[SM=g2037509]
26/04/2022 14:15
 
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Le stesse note di TNM ricordano il significato della locuzione greca: (At 5:42) Lett. “e secondo [le] case”; (Al 20,20) “secondo [la] casa”; quindi “secondo”, per stessa ammissione di TNM.

Confrontando Atti 2:46 (con la traduzione “nelle case private”) con Atti 5:42 (che riporta la traduzione “di casa in casa”), risulta evidente che, seppure il contesto sia diverso (incontro comunitario il primo, insegnamento il secondo), identica sia la di fruizione:

“E di giorno in giorno … nel tempio … e nelle case private: erano assidui e prendevano i pasti”

“E ogni giorno … nel tempio e di casa in casa: continuavano a insegnare”

Non va dimenticato, inoltre, che lo stesso scrittore di Atti, il medico Luca, ha espresso il concetto “di casa in casa” nel vangelo che porta il suo nome. Lo si trova in Lc 10: 7 che TNM rende “Non vi trasferite di casa in casa” traducendo: μὴ (non) μεταβαίνετε (passate) ἐξ (di) οἰκίας (casa) εἰς (in) οἰκίαν (casa).

Come si legge chiaramente, l'evangelista Luca sapeva ben esporre il concetto di (non) passare “di casa in casa” (ἐξίας εἰς οἰκίαν; ex oikias eis oikian); non si comprende, a questo, perché avrebbe dovuto usare “secondo (la) casa” (κατ'οἶκον; kat'oikon) per esprimere lo stesso concetto.

Che senso dare allora ai versetti di At 5:42 e 20:20? Quello che risulta evidente dal contesto: gli apostoli predicavano nel tempio e nelle case. Quali case? Non certo in tutte ma “secondo le case”, nelle case nelle quali gli era concesso di farlo, nelle case nelle quali erano stati invitati a farlo, nelle case nelle quali erano ospitati; appunto “secondo le case”.

Il pretendere di attribuire a questi versetti il significato di modello per giustificare l’attuale opera di predicazione “di casa in casa” corrisponde, pertanto, a piegare le scritture alla dottrina precostituita.
26/04/2022 16:10
 
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Che senso dare allora ai versetti di At 5:42 e 20:20? Quello che risulta evidente dal contesto: gli apostoli predicavano nel tempio e nelle case. Quali case? Non certo in tutte ma “secondo le case”, nelle case nelle quali gli era concesso di farlo, nelle case nelle quali erano stati invitati a farlo, nelle case nelle quali erano ospitati; appunto “secondo le case”.



infatti, è anche così che si fa oggi.
si parla alle persone che accettano di parlare della buona notizia.
26/04/2022 18:51
 
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Re:
Giandujotta.50, 26/04/2022 16:10:


Che senso dare allora ai versetti di At 5:42 e 20:20? Quello che risulta evidente dal contesto: gli apostoli predicavano nel tempio e nelle case. Quali case? Non certo in tutte ma “secondo le case”, nelle case nelle quali gli era concesso di farlo, nelle case nelle quali erano stati invitati a farlo, nelle case nelle quali erano ospitati; appunto “secondo le case”.



infatti, è anche così che si fa oggi.
si parla alle persone che accettano di parlare della buona notizia.




Come al solito capisci le cose a modo tuo. Chissà perché!
26/04/2022 19:04
 
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Re:
Giovanni, 26/04/2022 14:15:

Le stesse note di TNM ricordano il significato della locuzione greca: (At 5:42) Lett. “e secondo [le] case”; (Al 20,20) “secondo [la] casa”; quindi “secondo”, per stessa ammissione di TNM.

Confrontando Atti 2:46 (con la traduzione “nelle case private”) con Atti 5:42 (che riporta la traduzione “di casa in casa”), risulta evidente che, seppure il contesto sia diverso (incontro comunitario il primo, insegnamento il secondo), identica sia la di fruizione:

“E di giorno in giorno … nel tempio … e nelle case private: erano assidui e prendevano i pasti”

“E ogni giorno … nel tempio e di casa in casa: continuavano a insegnare”

Non va dimenticato, inoltre, che lo stesso scrittore di Atti, il medico Luca, ha espresso il concetto “di casa in casa” nel vangelo che porta il suo nome. Lo si trova in Lc 10: 7 che TNM rende “Non vi trasferite di casa in casa” traducendo: μὴ (non) μεταβαίνετε (passate) ἐξ (di) οἰκίας (casa) εἰς (in) οἰκίαν (casa).

Come si legge chiaramente, l'evangelista Luca sapeva ben esporre il concetto di (non) passare “di casa in casa” (ἐξίας εἰς οἰκίαν; ex oikias eis oikian); non si comprende, a questo, perché avrebbe dovuto usare “secondo (la) casa” (κατ'οἶκον; kat'oikon) per esprimere lo stesso concetto.

Che senso dare allora ai versetti di At 5:42 e 20:20? Quello che risulta evidente dal contesto: gli apostoli predicavano nel tempio e nelle case. Quali case? Non certo in tutte ma “secondo le case”, nelle case nelle quali gli era concesso di farlo, nelle case nelle quali erano stati invitati a farlo, nelle case nelle quali erano ospitati; appunto “secondo le case”.

Il pretendere di attribuire a questi versetti il significato di modello per giustificare l’attuale opera di predicazione “di casa in casa” corrisponde, pertanto, a piegare le scritture alla dottrina precostituita.




Dunque, riguardo a Atti 5:42 e 20:20 è inutile dire che anche altre Bibbie rendono allo stesso modo, inoltre leggiamo:

κατά … la distribuzione: κατὰ … τρεῖς a tre a tre; – καϑ᾿ … ἡμέραν ogni giorno; giorno per giorno” (G. Zenoni, Sintassi Greca, pag. 85).

κατ᾿ οἰκον distributive: per domos, de domo in domun” (Max Zerwick, Analysis Philologica Novi Testamenti Graeci).

“… il messaggio evangelico è proclamato assiduamente, non solo nel tempio, ma ‘di casa in casa’” (The Oxford Bible Commentary).

“Gli apostoli non cessarono mai, neppure un momento, la loro benedetta opera. Continuarono “ogni giorno” … κατ᾿ οἶκον, che è distributivo, “di casa in casa”, e non semplicemente in senso avverbiale, “a casa”” (R. C. H. Lenski, The Interpretation of The Acts of the Apostles, pag. 237).

“In contrasto con il divieto di predicare (v. 40), la missione degli apostoli a Gerusalemme raggiunge la massima intensità: la predicazione apostolica si svolge non solo nel tempio, come finora narrato, ma raggiunge tutti gli abitanti senza eccezione nelle loro dimore…” (Gérard Rossé, Atti degli Apostoli, Commento esegetico e teologico). Citiamo a tal proposito alcuni commenti circa il ministero dell’apostolo Paolo.

“Paolo di solito svolgeva il suo mestiere dall’alba fino alle 11 del mattino (Atti 20:34-35), orario in cui Tiranno terminava di insegnare, dopodiché, dalle 11 alle 16, predicava nella sala, teneva conferenze con assistenti e aveva colloqui privati con i candidati, faceva i piani per l’espansione verso l’interno; quindi per ultimo partecipava a un’opera di evangelizzazione di casa in casa che durava dalle 16 fino a notte inoltrata (Atti 20:20-21, 31)” (A. E. Bailey, Daily Life in Bible Times, pag. 308).

“Vale la pena notare che il più grande dei predicatori predicava di casa in casa, e non andava a trovare la gente semplicemente per parlare del più e del meno” (A. T. Robertson, Word Pictures in the New Testament).

(distributivo): Atti 2,46 e 5,42: κατ᾿ οικον, «(di casa in casa)” (H. Balz e G. Schneider, Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento; Vol. 1 colonna 1919)

Passando adesso a Luca 10:7 dobbiamo dire che Luca si riferiva al TRASFERIRSI da una casa all'altra per cercare una migliore ospitalià e non per predicare.

Luca 10:7 Nella stessa casa prendete alloggio, cibandovi e bevendo di ciò che sarà presso di loro, perché l’operaio merita il suo compenso. Non trasferitevi di casa in casa (Il Vangelo, N. Corbelli, E. Danieli, B. Vannucci, L. Barsotelli).

“Non andate girando, ecc. Per desiderio di trovare una più lauta ospitalità” (Il Nuovo Testamento commentato dal P. Marco M. Sales).

“I discepoli non dovranno cambiare continuamente dimora, per evitare scandalo” (Il Vangelo e Atti, A. Poppi).

“Il consiglio è dato per evitare di offendere chi ha offerto l’ospitalità al missionario e soprattutto per non mostrare che si cerca il proprio agio” (I quattro Vangeli tradotti e commentati, Benedetto Prete).

Dal contesto è chiaro che i discepoli dovevano entrare in una casa (vs. 5) e restarci, mangiando e bevendo ciò che gli veniva dato (vs. 7). Gesù disse poi di non trasferirsi in un’altra casa, per il semplice fatto che non dovevano cambiare abitazione per il desiderio di trovare una migliore ospitalità. Altre traduzioni bibliche rendono il versetto così:

“Non abbiate l’abitudine di cambiare il vostro luogo di dimora da una casa all’altra” (The New Testament - An Expanded Translation, K. S. Wuest).

“Non passate da una casa all’altra per chiedere ospitalità” (KUEN – Bible du Semeur).

Non lasciate una casa per andare in un’altra” (Segond-Oltramare).

Praticamente “il significato corrente di μεταβαίνω è passare da un luogo all’altro e in particolare cambiare abitazione1” (1… Lc 10,7…) (G. Kittel, Grande Lessico del Nuovo Testamento, Vol. 2) e questo concorda perfettamente con la TNM e il pensiero di Gesù, infatti un commentario dice che “I discepoli devono rimanere in quella stessa casa che, per prima, ha offerto loro alloggio (v. 7). Spostarsi di casa in casa potrebbe farli apparire alla ricerca di una sistemazione migliore, laddove la loro vita deve essere improntata alla semplicità e alla gratitudine” (W. MacDonald, Il commentario biblico del discepolo, Nuovo Testamento). Sì, Gesù disse: “Non lasciate una casa per andare [a domandare ospitalità] in un’altra” (LA BIBLE du CENTENAIRE).






26/04/2022 21:16
 
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Re: Re:
silvio.51, 4/26/2022 6:51 PM:




Come al solito capisci le cose a modo tuo. Chissà perché!



Caro Silvio,
perchè tu cosa capisci?

Simon
27/04/2022 09:53
 
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Eppure ricordo come che anche i ministri cattolici fino a qualche anno fa andavano di casa in casa...
lo facevano in epoca pasquale per benedire le case e dire insieme a loro una preghiera...
nel paese di 6000 abitanti dove vivevevo fino a qualche anno fa, sotto pasqua suonavano alla porta insieme ai chierichetti che li aiutavano e offrivano la preghiera e la benedizione...

qui nella grande città invece hanno smesso da molto...fino a qualche anno fa mettevano vicino al portone di casa un avviso che diceva di prenotare la visita e il nr di telefono per chiamarli.

è un paio d'anni che non vedo piu nemmeno il cartello...ma sarà il covid..

qualcosa hanno capito anche loro...qualcosa..ma ci vuole coraggio per portare a tutti la buona notizia...
molti sono stati uccisi per quello, molti altri perseguitati.
ci vuole coraggio...il coraggio che può dare solo la fiducia nella buona notizia, e la certezza che fare quel che ha detto Gesù: "andate predicate insegnando loro..." sia la cosa giusta da fare.
27/04/2022 13:32
 
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Re: Re:
jwfelix, 26/04/2022 19:04:




Dunque, riguardo a Atti 5:42 e 20:20 è inutile dire che anche altre Bibbie rendono allo stesso modo, inoltre leggiamo:

κατά … la distribuzione: κατὰ … τρεῖς a tre a tre; – καϑ᾿ … ἡμέραν ogni giorno; giorno per giorno” (G. Zenoni, Sintassi Greca, pag. 85).

κατ᾿ οἰκον distributive: per domos, de domo in domun” (Max Zerwick, Analysis Philologica Novi Testamenti Graeci).

“… il messaggio evangelico è proclamato assiduamente, non solo nel tempio, ma ‘di casa in casa’” (The Oxford Bible Commentary).

“Gli apostoli non cessarono mai, neppure un momento, la loro benedetta opera. Continuarono “ogni giorno” … κατ᾿ οἶκον, che è distributivo, “di casa in casa”, e non semplicemente in senso avverbiale, “a casa”” (R. C. H. Lenski, The Interpretation of The Acts of the Apostles, pag. 237).

“In contrasto con il divieto di predicare (v. 40), la missione degli apostoli a Gerusalemme raggiunge la massima intensità: la predicazione apostolica si svolge non solo nel tempio, come finora narrato, ma raggiunge tutti gli abitanti senza eccezione nelle loro dimore…” (Gérard Rossé, Atti degli Apostoli, Commento esegetico e teologico). Citiamo a tal proposito alcuni commenti circa il ministero dell’apostolo Paolo.

“Paolo di solito svolgeva il suo mestiere dall’alba fino alle 11 del mattino (Atti 20:34-35), orario in cui Tiranno terminava di insegnare, dopodiché, dalle 11 alle 16, predicava nella sala, teneva conferenze con assistenti e aveva colloqui privati con i candidati, faceva i piani per l’espansione verso l’interno; quindi per ultimo partecipava a un’opera di evangelizzazione di casa in casa che durava dalle 16 fino a notte inoltrata (Atti 20:20-21, 31)” (A. E. Bailey, Daily Life in Bible Times, pag. 308).

“Vale la pena notare che il più grande dei predicatori predicava di casa in casa, e non andava a trovare la gente semplicemente per parlare del più e del meno” (A. T. Robertson, Word Pictures in the New Testament).

(distributivo): Atti 2,46 e 5,42: κατ᾿ οικον, «(di casa in casa)” (H. Balz e G. Schneider, Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento; Vol. 1 colonna 1919)

Passando adesso a Luca 10:7 dobbiamo dire che Luca si riferiva al TRASFERIRSI da una casa all'altra per cercare una migliore ospitalià e non per predicare.

Luca 10:7 Nella stessa casa prendete alloggio, cibandovi e bevendo di ciò che sarà presso di loro, perché l’operaio merita il suo compenso. Non trasferitevi di casa in casa (Il Vangelo, N. Corbelli, E. Danieli, B. Vannucci, L. Barsotelli).

“Non andate girando, ecc. Per desiderio di trovare una più lauta ospitalità” (Il Nuovo Testamento commentato dal P. Marco M. Sales).

“I discepoli non dovranno cambiare continuamente dimora, per evitare scandalo” (Il Vangelo e Atti, A. Poppi).

“Il consiglio è dato per evitare di offendere chi ha offerto l’ospitalità al missionario e soprattutto per non mostrare che si cerca il proprio agio” (I quattro Vangeli tradotti e commentati, Benedetto Prete).

Dal contesto è chiaro che i discepoli dovevano entrare in una casa (vs. 5) e restarci, mangiando e bevendo ciò che gli veniva dato (vs. 7). Gesù disse poi di non trasferirsi in un’altra casa, per il semplice fatto che non dovevano cambiare abitazione per il desiderio di trovare una migliore ospitalità. Altre traduzioni bibliche rendono il versetto così:

“Non abbiate l’abitudine di cambiare il vostro luogo di dimora da una casa all’altra” (The New Testament - An Expanded Translation, K. S. Wuest).

“Non passate da una casa all’altra per chiedere ospitalità” (KUEN – Bible du Semeur).

Non lasciate una casa per andare in un’altra” (Segond-Oltramare).

Praticamente “il significato corrente di μεταβαίνω è passare da un luogo all’altro e in particolare cambiare abitazione1” (1… Lc 10,7…) (G. Kittel, Grande Lessico del Nuovo Testamento, Vol. 2) e questo concorda perfettamente con la TNM e il pensiero di Gesù, infatti un commentario dice che “I discepoli devono rimanere in quella stessa casa che, per prima, ha offerto loro alloggio (v. 7). Spostarsi di casa in casa potrebbe farli apparire alla ricerca di una sistemazione migliore, laddove la loro vita deve essere improntata alla semplicità e alla gratitudine” (W. MacDonald, Il commentario biblico del discepolo, Nuovo Testamento). Sì, Gesù disse: “Non lasciate una casa per andare [a domandare ospitalità] in un’altra” (LA BIBLE du CENTENAIRE).









Come sempre vai con copia/incolla
Chi predicava a chi?
Domanda, vediamo se sai rispondere.
27/04/2022 14:44
 
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Re:
Giandujotta.50, 27/04/2022 09:53:

Eppure ricordo come che anche i ministri cattolici fino a qualche anno fa andavano di casa in casa...
lo facevano in epoca pasquale per benedire le case e dire insieme a loro una preghiera...
nel paese di 6000 abitanti dove vivevevo fino a qualche anno fa, sotto pasqua suonavano alla porta insieme ai chierichetti che li aiutavano e offrivano la preghiera e la benedizione...

qui nella grande città invece hanno smesso da molto...fino a qualche anno fa mettevano vicino al portone di casa un avviso che diceva di prenotare la visita e il nr di telefono per chiamarli.

è un paio d'anni che non vedo piu nemmeno il cartello...ma sarà il covid..

qualcosa hanno capito anche loro...qualcosa..ma ci vuole coraggio per portare a tutti la buona notizia...
molti sono stati uccisi per quello, molti altri perseguitati.
ci vuole coraggio...il coraggio che può dare solo la fiducia nella buona notizia, e la certezza che fare quel che ha detto Gesù: "andate predicate insegnando loro..." sia la cosa giusta da fare.



Che cosa Gesù insegnò loro????
27/04/2022 15:20
 
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Re:
Giandujotta.50, 27/04/2022 09:53:

Eppure ricordo come che anche i ministri cattolici fino a qualche anno fa andavano di casa in casa...
lo facevano in epoca pasquale per benedire le case e dire insieme a loro una preghiera...
nel paese di 6000 abitanti dove vivevevo fino a qualche anno fa, sotto pasqua suonavano alla porta insieme ai chierichetti che li aiutavano e offrivano la preghiera e la benedizione...

qui nella grande città invece hanno smesso da molto...fino a qualche anno fa mettevano vicino al portone di casa un avviso che diceva di prenotare la visita e il nr di telefono per chiamarli.

è un paio d'anni che non vedo piu nemmeno il cartello...ma sarà il covid..

qualcosa hanno capito anche loro...qualcosa..ma ci vuole coraggio per portare a tutti la buona notizia...
molti sono stati uccisi per quello, molti altri perseguitati.
ci vuole coraggio...il coraggio che può dare solo la fiducia nella buona notizia, e la certezza che fare quel che ha detto Gesù: "andate predicate insegnando loro..." sia la cosa giusta da fare.




Giandujotta, cosa insegnò Gesù a loro?

Ti ricordo che Gesù era ebreo, quindi con un intendimento ebreo. Non cristiano. Ancora ti confondi...sai com'è.
27/04/2022 15:44
 
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Re: Re: Re:
Giulio., 27/04/2022 13:32:



Come sempre vai con copia/incolla
Chi predicava a chi?
Domanda, vediamo se sai rispondere.




Vispo che sei veggente dimmi da dove avrei copia/incollato

27/04/2022 15:51
 
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Giulio
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Re: Re: Re: Re:
jwfelix, 27/04/2022 15:44:




Vispo che sei veggente dimmi da dove avrei copia/incollato





Che tu abbia copiato e incollato non vi è dubbio, da dove non lo so.

Sai rispondere alla mia domanda, prof?????
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