6° classificata: Un Incontro Inaspettato – dirkfelpy
Grammatica: 9,33/10
Non ci sono errori gravi, solamente qualche svista:
- Aveva ancora lungo viaggio da compiere […] → Aveva ancora un lungo viaggio da compiere […] (-0,03 pt).
- “Ooh, davvero?” → esattamente come accade coi puntini sospensivi, la regola è la seguente: o uno o tre, mai due o più di tre. Per cui sarebbe stato corretto sia se avessi scritto “Oh” che “Oooh”, ma “Ooh” con due -o è sbagliato (-0,05 pt).
- Come fai a sopportare una famiglia che ti vessa con inutili regole e che non ti lascia libero di fare quello che più aggrada? → […] quello che più ti aggrada? (-0,03 pt).
- "Non cullarti però con la certezza del loro amore. Anche con me erano tutti gentili e tutti cortesi, questo fino a quando non hanno scoperto la mia mancanza di magia. In quel caso ho potuto toccare con mano la consistenza del loro amore e, forse non ne sarei così sorpreso, ma non è stato molto... soddisfacente." → questa frase è pronunciata da Marius nella conversazione che sta avendo con Alphard. Presumo che Marius volesse dire “[…] e forse non ne sarai così sorpreso […]” riferendosi al nipote e non a se stesso, ma credo anche se si sia trattato semplicemente di un refuso (-0,01 pt).
Il problema principale di questo parametro l'ho riscontrato nella punteggiatura.
L'interpunzione, per la maggior parte, è usata in maniera corretta; ci sono stati dei punti, però, in cui l'ho trovata male inserita, soprattutto in correlazione al discorso diretto. Ma andiamo con ordine:
- Un viaggio lungo, estenuante, fatto di lunghe camminate, di autostop improvvisati e di viaggi in treni sgangherati, ovviamente senza biglietto, con la paura costante dell'apparire del tanto temuto, e odiato, controllore.
- Quando Alphard si alzò, quella mattina del tredici Ottobre, rimase diversi minuti affacciato alla finestra, osservando il mare agitato e le grandi nuvole, gravide di pioggia, che solcavano i cieli in gran quantità.
→ Le virgole evidenziate in questi due passi sono virgole che, a mio parere, appaiono superflue; avresti potuto benissimo non inserirle e le frasi non ne avrebbero risentito. Tuttavia non mi sento di segnarle come errori, mi rendo conto di come tu abbia voluto inserire un'ulteriore pausa (quasi teatrale) nel contesto narrato.
- Entrato in cucina, Alphard osservò il nuovo arrivato con espressione corrucciata (-0,05 pt).
- “Marius” borbottò Alphard, sorpreso, ma non troppo, dal nuovo arrivato “Cosa ti viene in mente... […] (-0,05 pt).
- “Oh sì, Alphard, sto bene, grazie per interessarti tanto alle sorti del tuo zio disgraziato. Prima il tuo elfo mi lascia all’addiaccio per mezz'ora, poi tu arrivi e neanche ti interessi alla mia salute cagionevole. Bah. Se sono qui è perché sono nei casini fino al collo, nipotino mio!” (-0,05 pt).
- Terminata la zuppa, Marius tirò fuori una pipa alquanto vecchia e sporca. (-0,05 pt).
→ Queste, invece, sono virgole mancanti che, secondo me, sarebbe stato necessario tu inserissi e che ho considerato come errori.
Passiamo ora alla punteggiatura in correlazione al discorso diretto. Mi dispiace ammetterlo, ma qui hai combinato un po' un pasticcio:
- “Padrone” disse in tono nervoso “C’è un ospite per lei. […] → “Padrone”, com'è giusto che sia, comincia con lettera maiuscola; tuttavia non hai inserito alcuna punteggiatura né nella prima parte del discorso diretto, né nella pausa successiva. Al tempo stesso, però, la seconda parte del discorso diretto comincia ugualmente con lettera maiuscola e questo è errato: per far sì che la frase iniziasse con lettera maiuscola, avresti dovuto inserire un punto che non c'è (-0,05 pt). Questo, purtroppo, è un errore che hai commesso più volte.
- “Marius” borbottò Alphard, sorpreso ma non troppo, dal nuovo arrivato “Cosa ti viene in mente…[...] (-0,05 pt).
- "Come preferisci" rispose Marius, iniziando a mangiare la seconda ciotola di zuppa "Non cullarti però […] (-0,05 pt).
- “Non ti azzardare a fumare quella roba” disse Alphard “E vattene […] (-0,05 pt).
- “Mangerai, ma poi te ne andrai. I figli di Orion e Walburga sono qui!” disse Alphard, sedendosi.
“Ooh, davvero?” chiese l’uomo […]
→ Qui hai dimenticato d'inserire il punto fermo alla fine della prima frase, nonostante poi vai a capo e cominci con un nuovo discorso diretto (-0,05 pt).
- “Mangerai, ma poi te ne andrai. I figli di Orion e Walburga sono qui!” disse Alphard, sedendosi
“Ooh, davvero?” chiese l’uomo, con tono falsamente sorpreso “E non me li fai vedere i miei nipotini?” Twinky servì la zuppa, e per qualche istante non si udì nessun rumore […]
→ Dopo la seconda frase, pronunciata da Marius, sarebbe stato opportuno se avessi inserito un punto fermo (dato che si evince chiaramente che quel discorso finisce lì) e fossi andato a capo per parlare di Twinky che serve la zuppa (-0,10).
- "E che male ci sarebbe? Tu hai un mucchio di soldi da parte, potresti fare quello che ti pare!" rispose l'uomo, prendendo una seconda porzione di zuppa. "Come fai a sopportare una famiglia […] → qui hai mancato d'inserire il punto fermo, quello che ho evidenziato. La frase iniziale è pronunciata da Marius e, per quanto riguarda la successiva, è sempre lui a pronunciarla, quindi non sarebbe stato necessario andare a capo; ma era necessario mettere un punto per dar respiro al periodo e al lettore (-0,05 pt).
Stile e Lessico: 9,90/10
Ho trovato che il tuo fosse, in linea di massima, uno stile abbastanza semplice. Questo, tuttavia, non è affatto un male, anzi!, mi è piaciuta la linearità con la quale la storia scorre, così come ho apprezzato le parole un tantino più ricercate che compaiono qua e là e che contribuiscono a dare quel tocco in più all'intero testo.
Inoltre, sopratutto nella prima parte, quella inerente l'infanzia di Marius e la conseguente consapevolezza del proprio essere Magonò, ho scorto delle note amare e malinconiche; note che calzano a pennello e che ritroviamo successivamente, quando scorgiamo un Marius adulto e girovago, dove l'amarezza e la malinconia sono accompagnate dal suo essere leggermente sprezzante.
L'unica segnalazione che ti faccio è la seguente:
- "Ti tratto come un ragazzino perché in fondo ancora lo sei. Capisco i tuoi traumi, Marius, ma dovresti capire che devi andare avanti con la tua vita e continuare a rimuginare sul tuo passato non ti potrà certo giovare!"
→ Hai usato il verbo capire in un contesto molto ravvicinato che, a mio parere, stona un po', contribuendo a creare un effetto cacofonico (-0,10 pt). Per evitarlo, avresti potuto utilizzare dei sinonimi. Per esempio: "Ti tratto come un ragazzino perché in fondo ancora lo sei. Comprendo i tuoi traumi, Marius, ma dovresti capire che devi andare avanti con la tua vita e continuare a rimuginare sul tuo passato non ti potrà certo giovare!"
Inoltre vorrei darti un consiglio, se me lo permetti.
Per quanto riguarda il possessivo, l'unica forma da te utilizzata è stata suo e non c'è differenziazione con la forma proprio. Poiché all'interno della tua storia i contesti in cui appare il possessivo non sono fraintendibili, non ci sono errori da segnalare. Però vorrei consigliarti di differenziare le forme e inserire quella che più suona meglio, anche se il soggetto in questione dovesse essere uno solo e quindi non ci sarebbe nessun bisogno di diversificare.
Ecco un esempio:
Perché le sole cose che gli erano rimaste erano il suo orgoglio e l'avversione per la famiglia d'origine e, ormai sempre più spesso, si trovava costretto a barattarle in cambio della sua sopravvivenza. Perché lui non viveva, al massimo poteva ammettere di sopravvivere.
Seppellire una parte importante del suo essere per poter continuare ad… andare avanti ancora qualche mese.
In questa porzione di testo riferita a Marius, l'unica forma del possessivo che compare è suo. Non è una forma scorretta, ma a orecchio sarebbe suonato meglio se avessi utilizzato la forma proprio:
Perché le sole cose che gli erano rimaste erano il suo orgoglio e l'avversione per la famiglia d'origine e, ormai sempre più spesso, si trovava costretto a barattarle in cambio della propria sopravvivenza. Perché lui non viveva, al massimo poteva ammettere di sopravvivere.
Seppellire una parte importante del proprio essere per poter continuare ad… andare avanti ancora qualche mese.
Attinenza al contest: 3,5/5
Per quanto riguarda questo parametro, ammetto di essere un po' combattuta.
Non so se l'hai letta, ma nel bando del contest è presente una Faq: mi veniva chiesto cosa intendessi per “incompiuta” e nella risposta ho espresso la mia preferenza a un finale che presentasse non solo una ma più opzioni possibili.
Detto ciò, confesso che nella tua storia non ho intravisto chissà quanti epiloghi.
Sappiamo che ci sarà un incontro tra Marius Black (il Magonò) e Sirius Black (il più ribelle della propria Casata e il meno avvezzo ai discorsi sulla purezza del sangue); per questo motivo, gli scenari che si configurano nella mia testa non sono molteplici: immagino un Alphard inizialmente terrorizzato da questo inaspettato rendez-vous, ma contemporaneamente immagino un Sirius abbastanza indifferente di fronte alla natura di Magonò dello zio. Di conseguenza, non prevedo chissà quali ripercussioni... quantomeno non gravi.
Titolo: 0/1
Il tuo titolo, purtroppo, non l'ho trovato particolarmente originale.
All'inizio, lo ammetto, avevo delle aspettative... poi, però, queste sono scemate quando ho capito che l'incontro inaspettato era quello tra Marius e Sirius. È vero, non sappiamo cosa sia successo e come questo incontro sia andato, ma sappiamo quali sono i soggetti coinvolti nell'inaspettato rendez-vous e ciò, purtroppo, fa sì che il pathos cali.
Caso contrario sarebbe stato se non avessimo saputo chi, fra tutti i Black, fosse stato ospite a casa di Alphard: avrebbe potuto trattarsi di un soggetto come Sirius, sinceramente incurante di tutte le storielle inerenti la purezza del sangue e bla bla bla, oppure avrebbe potuto trattarsi di sua madre, di idee totalmente differenti da quelle del figlio. In base al soggetto sarebbe cambiata l'aspettativa del finale. Ma, poiché sappiamo tra chi avverrà l'incontro, questo fa sì che il cerchio di domande su cosa accadrà si restringa abbastanza.
Gradimento personale: 7,5/10
Nonostante la storia non mi abbia fatto porre millemila domande circa l'ipotetico finale, mi è però piaciuta!
Mi è piaciuto lo stile adoperato, semplice ma adeguato, contornato da parole più ricercate che hanno reso il testo tutto fuorché banale.
Mi è piaciuta la scelta dei personaggi (di Alphard e Marius più che di Sirius e Regulus) dei quali, onestamente, non avevo mai letto; strategica l'idea di rendere Marius un senzatetto girovago che, ogni tanto, si rivolge al nipote Alphard (non così irremovibile come quasi tutti gli altri Black) per un piccolo aiuto.
Ammetto, infine, di nutrire in ogni caso una certa curiosità circa questo incontro, anche se non mi aspetto chissà quale grande colpo di scena... ma, chissà!, potrei sbagliarmi e tu potresti stupirmi.
Ovviamente, se dovessi decidere d'inserire il finale quando sarà possibile farlo, mi piacerebbe me lo facessi sapere così da poterlo leggere!
Tot: 30,23/36