Nel contesto di Matteo 19:28 e Luca 22:30, a chi si riferisce l’espressione “le dodici tribù d’Israele”?
I 144.000 serviranno come re, sacerdoti e giudici in cielo durante il Regno millenario. (Riv. 20:4) Chi giudicheranno, e su chi regneranno? In Matteo 19:28 e Luca 22:30 viene detto che giudicheranno “le dodici tribù d’Israele”.
Chi rappresentano “le dodici tribù d’Israele” in questo contesto? Rappresentano tutti coloro che hanno la speranza terrena, cioè coloro che ripongono fede nel sacrificio di Gesù ma non fanno parte della classe di re e sacerdoti (la tribù di Levi, infatti, non era inclusa nell’elenco delle dodici tribù dell’Israele naturale). In questo contesto, ad essere raffigurati dalle dodici tribù di Israele sono quelli che trarranno beneficio in senso spirituale dai servizi sacerdotali dei 144.000. Pur non essendo sacerdoti, anch’essi fanno parte del popolo di Dio, ed egli li ama e li accetta. È dunque appropriato che vengano paragonati al suo popolo dell’antichità.
Giustamente, quindi, dopo aver osservato come i 144.000 israeliti spirituali vengono suggellati definitivamente prima della grande tribolazione,
l’apostolo Giovanni vide anche un’innumerevole “grande folla . . . di ogni nazione”. (Riv. 7:9) Questo gruppo sopravvivrà alla grande tribolazione ed entrerà nel Regno millenario di Cristo. Ad esso si uniranno miliardi di persone risuscitate. (Giov. 5:28, 29; Riv. 20:13) Tutti questi comporranno le simboliche “dodici tribù d’Israele”, che saranno giudicate da Gesù e dai 144.000 che governeranno con lui. — Atti 17:31; 24:15; Riv. 20:12.
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