9° posto: Anatra.Valeria – “Il filo di Arianna spezzato”
Titolo: 3/5
Il filo di Arianna, solitamente, viene utilizzato come metafora per uscire da una situazione scomoda, come scappatoia che possa rappresentare una soluzione. Poiché Arianna donò a Teseo – di cui era innamorata – il gomitolo grazie al quale il giovane riuscì a trovare la via d'uscita dal labirinto del Minotauro, non è difficile immaginare come mai al filo in questione venga attribuita una metafora simile. Bisogna ricordarsi, però, di come Teseo, una volta compiuto il proprio intento, abbandonò Arianna, spezzando quindi metaforicamente il filo che li aveva inizialmente legati.
Parlando ora della trama alla quale hai dato questo titolo, ti dico che in parte riconosco il collegamento e in parte no: Raquel, dopo aver mandato via Joseph, “si sentì incredibilmente sola, come un filo che s'era slegato da una rete di nodi, come se lei avesse tagliato il suo filo di Arianna”. Quello che non mi torna, però, è il perché abbia spezzato tale filo: è stata Raquel a non voler alcun tipo di relazione se non strettamente sessuale, è stata lei a rifiutarsi di parlare di se stessa a Joseph ed è stata sempre lei ad allontanarlo. Allora perché lamentarsi in seguito? La protagonista appare profondamente contraddittoria: manda via l'aviatore ma, subito dopo, scoppia in lacrime e capisce di volersi sentire un tutt'uno con una persona.
Riconosco la metafora, il fatto che Raquel desideri qualcuno che la salvi dal labirinto della propria testa, ma al contempo non comprendo come mai si senta così sola e triste se la scelta di spezzare il filo è stata proprio la sua. In principio pensavo che la protagonista rappresentasse Arianna, successivamente invece ho capito rappresentasse Teseo; solo che quest'ultimo, a differenza di Raquel, non si pente di aver tagliato il filo che lo legava alla giovane che glielo aveva donato...
Detto ciò, trovo comunque che sia un titolo molto bello, accattivante e significativo. Mi dispiace solo non aver colto un collegamento al 100%.
Grammatica: 5,65/10
- Il bar alle undici di sera era insolitamente poco affollato, complice il fatto che fosse un piccolo
locale sulla periferia di Hong Kong → della periferia di Hong Kong (complemento di specificazione) (-0,10 pt).
- nochalache → nonchalance (-0,05 pt).
- […] lei lo stava studiando con la coda nell'occhio → dell'occhio (-0,05 pt).
- «Oh sì, solo che … » → hai lasciato uno spazio prima dei puntini sospensivi e uno dopo di essi, spazi che non andavano lasciati (-0,03 pt + -0,03 pt).
- «Dunque, dunque … sostieni di potermi atterrare? […] → stesso discorso in questo caso (-0,06 pt).
- wiskey → whisky/whiskey (-0,05 pt).
- «Comunque io … io sono Raquel» → (-0,06 pt).
- […] facendole sentire il proprio mebro […] → credo si tratti di un refuso (-0,01 pt).
- […] passò circa una frazione di secondo, neanche tempo di finir la frase […] → […] neanche il tempo di […] (-0,03 pt).
- un espressione → un'espressione, è femminile e necessita dell'apostrofo (-0,10 pt).
- «Vieni su … ti prego» → (-0,06 pt).
- […] e il sudore che stava cominciando a perlarlo → imperlarlo, dal verbo “imperlare”: cospargere di goccioline (https://www.treccani.it/vocabolario/imperlare/) (-0,05 pt).
- un eternità → un'eternità, è femminile e necessita dell'apostrofo (-0,10 pt).
- «Dimmi perchè mai […] → perché, si scrive con l'accento acuto (-0,05 pt).
- «Perchè altrimenti […] → perché (-0,05 pt).
- Restando avvinghiato a lei le rise per qualche istante → quel “le” è di troppo (-0,03 pt).
- I baci e mi morsi si sprecavano […] → i morsi, ma credo si tratti di un refuso (-0,01 pt).
- […] i due si fiondarono in stanza senza il minimo remore → la minima remora; “remora” è femminile, non maschile (-0,10 pt).
- […] ma del resto non doveva servire per chissà quanti cose → quante (-0,01 pt).
- Raquel nell'impeto della passione spinse Joseph sul letto ad una piazza e mezzo. Il mobile cigolò appena, e quando il muscoloso affondò sul materasso perse il cappello, il quale cadde sul pavimento.
Riverso sul letto, Joseph osservava la donna, la quale continuava ad ansimare → poiché il racconto è al passato remoto dell'indicativo, avresti dovuto continuare sulla stessa linea invece di coniugare i verbi all'imperfetto indicativo → “Riverso sul letto, Joseph osservò la donna, la quale continuò ad ansimare” (-0,20 pt).
- Cominciò a gattonare, per poi arrivare fino al collo e baciarlo con quanta più foga potesse. Le mani scivolavano giù, sbottonando giacca e spogliandolo con molta impazienza → in questa frase troviamo tre errori:
-
potesse → avresti dovuto coniugare il verbo al passato remoto dell'indicativo (invece che al congiuntivo imperfetto), esattamente come hai fatto con il verbo iniziale “cominciare”; per cui → potette/poté (-0,10 pt).
-
scivolavano → stesso discorso vale per questo verbo, coniugato all'imperfetto indicativo piuttosto che al passato remoto dell'indicativo; per cui → scivolarono (-0,10 pt).
-
[…] sbottonando giacca […] → sbottonando la giacca (-0,03 pt).
- Joseph si lasciò toccare e palpare, mentre lui cominciava a stringere le natiche della donna. Questa, dopo aver sfilato giacca e canottiera, si sdraiò al suo fianco e la buttò a terra → cominciò → stesso discorso per il verbo in questione: la frase è impostata al passato remoto dell'indicativo, tu invece hai coniugato “cominciare” all'imperfetto indicativo (-0,10 pt).
- «Che ragazzaccia, sbattere un uomo così … come se […] → hai lasciato uno spazio superfluo (-0,03 pt).
- Reclinò la testa Joseph, mentre la donna cominciò ad aumentare gradualmente di velocità. Proprio sul più bello eccola che si ferma, e in quell'esatto momento Joseph sentì di non aver mai odiato così tanto qualcuno → fermò, solito discorso (-0,10 pt).
- Erano entrambi due bambole di pezze […] → ci troviamo di fronte a un complemento di materia, nel cui caso solamente la parola “bambola” passa dal singolare al plurale, non il materiale che la compone; per cui → bambole di pezza (-0,10 pt).
- Joseph strinse forte le natiche della donna, non ebbe alcuna cura se le facesse male, tant'è che per poco non le avrebbe lasciato le sue ditate con degli ematomi violacei → non le lasciò, avresti dovuto continuare col passato remoto indicativo; inoltre credo proprio tu abbia sbagliato a posizionare il “con” → “[...] con le sue ditate degli ematomi violacei” (-0,10 pt).
- Ansimavano all'unisono, entrambi i corpi perlati di sudore → imperlati (-0,05 pt).
- I due oramai non cominicavano più verbalmente […] → comunicavano (-0,01 pt).
- La voce calda e soffice di Raquel s'innalzava tra i vicoli ti Hong Kong → di Hong Kong (-0,01 pt).
- Avrebbe voluto qualcuno lì, ma l'unico che poteva esserci l'aveva mandato via, e la vita non è un film → la frase comincia col condizionale passato (avrebbe voluto); poi però, piuttosto che continuare sulla stessa scia, prosegue invece con l'imperfetto indicativo (poteva) e, infine, quando sarebbe stato appropriato l'imperfetto indicativo, termina col presente dello stesso modo verbale (è) → “Avrebbe voluto qualcuno lì, ma l'unico che avrebbe potuto esserci l'aveva mandato via, e la vita non era un film” (-0,20 pt).
- Perchè quello che faceva lei non era vivere […] → perché (-0,05 pt).
- […] complice il fatto che fosse un piccolo locale sulla periferia di Hong Kong → della periferia di Hong Kong (complemento di specificazione) (-0,10 pt).
Passando alla punteggiatura, ho trovato che questa sia stata a tratti ben inserita e a tratti meno: il testo, in parecchi punti, manca di virgole necessarie a donare ulteriori pause alla lettura (-0,50 pt). La cosa più grave, invece, l'ho riscontrata nella mancanza di punteggiatura alla fine del discorso diretto: alla chiusura delle caporali e prima di andare a capo non hai inserito alcun punto, né all'interno né all'esterno delle virgolette (-1 pt).
Stile e Lessico: 4,50/10
Quello utilizzato per questa storia è uno stile che, inizialmente, appare semplice e odierno ma che, successivamente, cerca di avvicinarsi a una forma poetica grazie alla massiccia presenza della figura retorica dell'anastrofe (es: “[…] esitò un attimo la donna”, “«Ho la schiena a pezzi» fece un mezzo sorriso l'uomo”). Il lessico, al contrario, non ha nulla di poetico ma rimane su una linea attuale, utilizzando termini ed espressioni anche abbastanza spinte (“I novellini sembrano sempre camminare con un palo su per il culo […]”). Trattandosi di un'erotica, ciò non disturba affatto; anzi, non ho trovato nulla di estremamente volgare che potesse essere di troppo. Quello che invece ho riscontrato, è stata una confusione crescente man mano che proseguivo con la lettura: ho avuto l'impressione, soprattutto nella parte centrale del testo (quella in cui Raquel e Joseph si conoscono), di non arrivare mai al punto, come se le righe andassero a ripetersi descrivendo cose che erano già state descritte. E, a proposito delle ripetizioni, purtroppo ne ho parecchie da segnalarti:
- Tutti loro sapevano perfettamente che quella che loro vivevano era una mera finzione […] → il secondo “loro” avresti benissimo potuto ometterlo (-0,10 pt).
- Infatti il viso urlava chiaramente fosse europeo, infatti avrebbe giurato che vi fosse un qualcosa d'italiano → anche in questo caso il secondo “infatti” avresti potuto ometterlo (-0,10 pt).
- Il volto, sebbene fosse squadrato, era molto armonioso. Le labbra erano turgide e carnose, mentre gli occhi, messi in penombra dal cappello, erano grandi ed espressivi.
I folti capelli neri erano coperti da un cappello con visiera, la quale oscurava non solo gli occhi, ma anche parte del suo volto.
Gli occhi del ragazzone si spostarono su Raquel […] → avresti, per esempio, potuto scrivere: “Il volto, sebbene fosse squadrato, era molto armonioso. Le labbra erano turgide e carnose, mentre gli occhi, messi in penombra dal cappello, erano grandi ed espressivi.
I folti capelli neri erano coperti da un cappello con visiera, la quale oscurava non solo la vista, ma anche parte del suo viso.
Gli occhi del ragazzone si spostarono su Raquel […]” (-0,10 pt).
- Gli occhi del ragazzone si spostarono su Raquel, la quale con nochalache sostenne lo sguardo di quest'ultimo. Aveva delle iridi di un azzurro brillante, ma lo sguardo era incredibilmente freddo e distaccato.
Sorrise la donna, mentre piegò la testa verso destra e bevve un sorso dal boccale di birra. Il ragazzone distolse lo sguardo senza battere ciglio e s'avviò al bancone → per esempio: “Gli occhi del ragazzone si spostarono su Raquel, la quale con nochalache sostenne lo sguardo di quest'ultimo. Aveva delle iridi di un azzurro brillante, ma l'espressione era incredibilmente fredda e distaccata.
Sorrise la donna, mentre piegò la testa verso destra e bevve un sorso dal boccale di birra. Il ragazzone distolse la vista senza battere ciglio e s'avviò al bancone” (-0,10 pt).
- Vide i muscoli facciali di questa contrarsi, così come quelli della schiena. Si voltò, cercando di capire cosa avesse in mente la donna. Questa stava serrando i pugni, mostrando anche una discreta muscolatura → per esempio: “Vide i muscoli facciali di questa contrarsi, così come quelli della schiena. Si voltò, cercando di capire cosa avesse in mente la donna. Lei stava serrando i pugni, mostrando anche una discreta muscolatura” (-0,10 pt).
- Si voltò, cercando di capire cosa avesse in mente la donna. Questa stava serrando i pugni, mostrando anche una discreta muscolatura
«Hey, tutto bene?» chiese l'uomo con fare disinteressato, esitò un attimo la donna
«Oh sì, solo che … » fece un movimento con la schiena, come se cercasse di rilassare i muscoli «Ho la schiena a pezzi» fece un mezzo sorriso l'uomo
«Fare il soldato non è mica una passeggiata» continuò lui indicando la giacca legata ai fianchi, sorrise lievemente la donna di tutta risposta
«Ma cosa ne vuol sapere un aviatore» rispose con fare provocatorio la donna. Di tutta risposta l'uomo levò lo sguardo e la squadrò da capo a piedi, con una certa aria di superiorità
«Questo aviatore potrebbe atterrarti in qualsiasi momento» rispose seccamente, poi bevve un sorso di quel dannato liquido aspro. A tale risposta la donna inarcò un sopracciglio, sembrava vagamente indispettita, ma l'altro non si scompose minimamente
«Dolcezza, fidati, non solo ti attero, ma non ti faccio camminare più per una settimana» e detto ciò pagò il conto e si voltò osservando l'uomo, il cui viso non era permutato
«Dunque, dunque … sostieni di potermi atterrare? Io ci starei » nel mentre si aggiustò il cappello e poi sollevò lo sguardo verso di lei, ma mantenendo sempre uno sguardo asettico.
Restò ferma per qualche attimo la donna, mentre con lo sguardo sorpreso guardava l'uomo → in questo passo troviamo davvero, ma davvero, un eccessivo ripetersi della parola “donna” e della parola “uomo”. Quest'iterazione, purtroppo, è presente in tutto il testo e non solo nell'estratto riportato, anche se in quest'ultimo è presente una concentrazione maggiore (-0,50 pt).
- […] nel mentre si aggiustò il cappello e poi sollevò lo sguardo verso di lei, ma mantenendo sempre uno sguardo asettico.
Restò ferma per qualche attimo la donna, mentre con lo sguardo sorpreso guardava l'uomo → per esempio: “[...] nel mentre si aggiustò il cappello e poi sollevò lo sguardo verso di lei, ma mantenendo sempre un'espressione asettico.
Restò ferma per qualche attimo la donna, mentre con occhi sorpresi guardava l'uomo” (-0,10 pt).
- Giusto il tempo di sentire il tepore delle sue labbra, e vedere le iridi azzurre brillare sotto l'ombra della visiera. Poi lo baciò, premendo con forza con le sue labbra, anch'esse abbastanza carnose.
Premette forte, schiacciando il suo sottile naso contro quello prominente dell'uomo → per esempio: “Giusto il tempo di sentire il tepore delle sue labbra, e vedere le iridi azzurre brillare sotto l'ombra della visiera. Poi lo baciò, premendo con forza con le proprie (dato che l'azione è baciare, è sottinteso che il soggetto siano le labbra), anch'esse abbastanza carnose.
Spinse decisa/con decisione, schiacciando il suo sottile naso contro quello prominente dell'uomo” (-0,10 pt).
- Anzi, si stava gustando per bene l'ultima goccia di whiskey. La piccola goccia scivolò via dal bicchiere […] → per esempio: “Anzi, si stava gustando per bene l'ultima goccia di whiskey. La piccola quantità scivolò via dal bicchiere […]” (-0,10 pt).
- Studiò il suo fisico in ogni minimo dettaglio, dall'addome stretto rispetto all'ampio torace e alle larghe spalle. Osservò i fianchi stretti e le lunghe e muscolose gambe […] → per esempio: “Studiò il suo fisico in ogni minimo dettaglio, dall'addome stretto rispetto all'ampio torace e alle larghe spalle. Osservò i fianchi sottili e le lunghe e muscolose gambe […]” (-0,10 pt).
- «Andiamo?» disse lui atono mettendosi le mani in tasca. Raquel s'avvicinò ancor di più a lui, e prendendo con la destra la sua giacca avvicinò le sue labbra al suo orecchio → in questa frase, oltre alle ripetizioni, troviamo anche un'unica forma per indicare il possessivo benché i soggetti in questione siano due e, di conseguenza, sarebbe stato necessario diversificare per non confondere il lettore: “«Andiamo?» disse lui atono mettendosi le mani in tasca. Raquel gli s'avvicinò ancor di più, e prendendo con la destra la propria giacca avvicinò le labbra al suo orecchio” (-0,10 pt per il possessivo + -0,10 pt per l'iterazione).
- Raquel con le braccia tese teneva le muscolose braccia dell'aviatore […] → per esempio: “Raquel con le braccia tese teneva quelle muscolose dell'aviatore […]” (-0,10 pt).
- Raquel incrociò lo sguardo del ragazzone ed avvicinò il suo volto ancora una volta. Le sue labbra bramavano la sua soffice pelle […] → eccoci, di nuovo, di fronte a un'unica forma utilizzata per il possessivo: “Raquel incrociò lo sguardo del ragazzone ed avvicinò il proprio volto ancora una volta. Le labbra bramavano la sua soffice pelle […]” (-0,10 pt).
- Si staccò di poco dal corpo del ragazzone, mentre le mani risalivano fino al petto. Studiò a fondo l'espressione del ragazzone […] → per esempio: “Si staccò di poco dal corpo del ragazzone, mentre le mani risalivano fino al petto. Studiò a fondo l'espressione del giovane […]” (-0,10 pt).
- Arrivati dinanzi la porta della stanza erano due vulcani in piena, a stento riuscirono a guardare la maniglia. Per aprire la porta andarono a tentoni, ed una volta aperta la porta i due si fiondarono in stanza senza il minimo remore → per esempio: “Arrivati dinanzi la porta della stanza erano due vulcani in piena, a stento riuscirono a guardare la maniglia. Per aprire l'uscio andarono a tentoni, ed una volta dentro i due si fiondarono in camera senza il minimo remore” (-0,10 pt).
- Joseph, senza troppi complimenti, tirò giù il reggiseno, mostrando un seno di medie dimensioni ma incredibilmente sodo. […] Cominciò a baciarle e morderle, sentendo come queste, nonostante fossero sode, s'erano mantenute morbide come una nuvola → per esempio: “Joseph, senza troppi complimenti, tirò giù il reggiseno, mostrando un seno di medie dimensioni ma incredibilmente sodo. […] Cominciò a baciarle e morderle, sentendo come queste, nonostante fossero turgide, s'erano mantenute morbide come una nuvola”. Ho anche un'altra precisazione da fare: per quanto riguarda la prima frase (“Joseph, senza troppi complimenti, tirò giù il reggiseno, mostrando un seno di medie dimensioni ma incredibilmente sodo”), capiamo che il soggetto a cui fa riferimento l'aggettivo “sodo” è il seno; nella seconda frase, invece, parli al femminile plurale ma non c'è alcun soggetto a cui fare riferimento. Se avessi impostato la frase al maschile singolare e avessi scritto “Cominciò a baciarlo e morderlo, sentendo come questo, nonostante fosse sodo, s'era mantenuto morbido come una nuvola”, allora sarebbe stato ovvio che il soggetto in questione fosse sempre il seno; ma data la tua frase, il soggetto è mancante (-0,10 pt).
- Fu come spegnere un interruttore, in quell'esatto momento entrambi non erano più esseri senzienti. Erano entrambi due bambole di pezze, ed entrambi erano dei ragazzacci […] → per esempio: “Fu come spegnere un interruttore, in quell'esatto momento entrambi non erano più esseri senzienti. Erano due bambole di pezze, ed ambedue erano dei ragazzacci […]” (-0,10 pt).
- Deglutì, poi s'avvicinò a lei e le aprì le gambe.
Non fece alcuna resistenza lei, e non se ne pentì quando vide quella testolina in mezzo alle gambe, la quale comincio a leccare come un dannato → per esempio: “Deglutì, poi s'avvicinò a lei e le aprì le gambe.
Non fece alcuna resistenza la donna/la ragazza/la soldatessa, e non se ne pentì quando vide quella testolina in mezzo alle cosce, la quale comincio a leccare come un dannato” (-0,10 pt).
- In un impeto di foga Joseph prese di peso Raquel, fece sbattere le sue spalle al muro in cemento e le sorrise. La donna non capì, ma ciò non cambiò la foga con cui continuò a baciarlo → per esempio: “In un impeto di foga Joseph prese di peso Raquel, fece sbattere le sue spalle al muro in cemento e le sorrise. La donna non capì, ma ciò non cambiò l'ardore con cui continuò a baciarlo” (-0,10 pt).
- «Che diavolo ti prende?» ritornò alla solita espressione fredda l'uomo, fece un passo indietro e posò le fredde iridi blu si di essa → per esempio: “«Che diavolo ti prende?» ritornò alla solita espressione glaciale/composta l'uomo, fece un passo indietro e posò le fredde iridi blu si di essa” (-0,10 pt).
- Corse verso uno dei tanti vicoli, e sbattendo la schiena al muro, si lasciò scivolare contro il muro in mattoni rossastri → per esempio: “Corse verso uno dei tanti vicoli, e sbattendo la schiena al muro, si lasciò scivolare contro i mattoni rossastri” (-0,10 pt).
- Cercava l'aria con la bocca spalancata, mentre cercava di bloccar le corde vocali → per esempio: “Cercava l'aria con la bocca spalancata, mentre tentava di bloccar le corde vocali” (-0,10 pt).
Per finire:
- Sentì ancora una volta formarsi un sorriso alle sue orecchie, mentre l'alito caldo la stava inebriando → ho capito quale vuole essere il senso della frase, ma è decisamente male impostata.
- Raquel con la stessa impazienza si sfilò scarpe e pantaloni, rimanendo in intimo dinanzi il ragazzone che ora s'era sollevato il torace → che vuol dire “che ora s'era sollevato il torace”? Perdonami, ma non trovo alcun senso logico.
In conclusione, in linea generale valuto il tuo stile 7/10. A tale punteggio ho poi sottratto i punti sopracitati.
Inserimento della canzone/immagine scelta: 5/5
Hai scelto una delle mie canzoni preferite e, benché tu abbia riportato alcune strofe a mo' di citazione, è stato grazie al senso generale di “Rag Doll” che aleggia in tutta la storia se ti sei guadagnato il punteggio pieno – oltre al fatto che hai reso il titolo del brano una sfida per Raquel e Joseph, una scommessa su chi dei due avesse ceduto per prima. Bellissimo, poi, il momento in cui l'aviatore si rende conto di essersi illuso per tutto il tempo trascorso insieme alla soldatessa, capendo infine di essere sempre stato lui la bambola di pezza.
Gradimento personale: 6,50/10
Ammetto con sincerità che, se non ci fossero stati tutti i disguidi che ti ho segnalato, avrei apprezzato la storia molto ma molto di più.
L'idea di base è molto buona, l'eros ben presente così come l'aria tragica che si percepisce fin dalle prime righe, anche se bisogna arrivare alla fine per comprendere appieno il dramma – dramma le cui motivazioni, come spiegavo nel parametro inerente il titolo, mi sembrano abbastanza contraddittorie; tuttavia mi sono immedesimata in quello che è lo stato d'animo di Raquel, nella sua voglia di sentirsi un tutt'uno con un'altra persona, smettendo di nutrirsi solamente di sesso senza sentimenti.
La mia valutazione ti sembrerà (sicuramente) pignola e severa, e per questo mi spiace, ma non avrei potuto fare altrimenti. Non ho mai adottato due pesi e due misure, ho sempre valutato ogni testo adoperando le medesime regole per ognuno. Ovviamente non sei costretta ad ascoltarmi, ma il mio consiglio è quello di rileggere lo scritto con più attenzione; sono convinta del fatto che, se avessi riletto attentamente, molti degli errori commessi avresti potuto benissimo evitarli.
Tot: 24,65/40