Più colpiti i giovani, che sono i più forti utilizzatori, e le donne, penalizzate da un tono muscolare più scarso rispetto agli uomini e da braccia generalmente più corte
Non solo il computer, anche tablet e telefoni mettono a rischio il collo: nel caso dei primi è stato perfino coniato il termine «collo da tablet», quando qualche tempo fa si è scoperto che circa la metà di chi usa abitualmente questi strumenti soffre di dolori a collo e spalle, nel 15% dei casi talmente intensi da compromettere il sonno. I dati, raccolti su studenti, docenti e dipendenti dell’Università di Las Vegas e pubblicati sul Journal of Pshysical Therapy Science, mostrano che sono più colpiti i giovani, forse per l’utilizzo più intenso e prolungato rispetto alle altre generazioni, e le donne, probabilmente per il tono muscolare mediamente più scarso rispetto agli uomini.
Fastidi doppi nel sesso femminile
La probabilità di fastidi è circa doppia nel sesso femminile e Szu-Ping Lee, coordinatore dell’indagine, osserva: «Le donne hanno braccia più corte e spalle più strette e questo può portarle ad assumere più facilmente posizioni sbagliate durante l’uso del tablet, per esempio in posture che costringono a guardare in basso o a “sdraiarsi” sul tablet. E sono proprio queste, più ancora delle ore passate di fronte allo schermo, a provocare i fastidi». Il rischio di dolori a collo e spalle raddoppia, per esempio, quando si sta seduti senza un supporto adeguato alla schiena.
Errori «classici»
Un classico, starsene per terra a gambe incrociate con la testa china sul tablet: una modalità d’uso che pare piaccia soprattutto alle ragazze, che stanno sul pavimento con il tablet in mano nel 77% dei casi contro il 23% dei maschi (il che contribuisce a spiegare la maggiore incidenza di guai al femminile, secondo il ricercatore statunitense).
La probabilità di andare incontro a fastidi cresce anche quando si tiene il tablet in grembo oppure se lo si mette piatto sul tavolo, perché queste situazioni la colonna cervicale si china in avanti e va in iper-flessione, la posizione più deleteria per il collo, la stessa che prendiamo quando siamo con lo sguardo fisso sullo smartphone. Altro strumento che spiana la strada alla cervicalgia perché più ci si china, più aumenta lo stress sulla colonna cervicale: inclinandosi di 45 gradi in avanti è come se portassimo un carico di oltre venti chili sul collo, secondo le stime del New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicine Center.
Le regole di prevenzione
Anche con tablet o smartphone valgono le stesse regole di prevenzione: non restare fermi in una posizione a lungo e fare pause frequenti, almeno ogni ora. Con il cellulare, poi, c’è il rischio della sindrome da telefono, quella che colpisce chi parla all’apparecchio tenendolo fra collo e spalla per avere le mani più libere e, per esempio, prendere appunti. Un tempo accadeva coi telefoni fissi e per ovviare esistevano le cornette modificate per adattarsi alla spalla; con gli smartphone ci sono gli ancor più efficienti auricolari, che secondo una ricerca statunitense possono quasi dimezzare il rischio di dolori a collo, spalle e schiena quando si passa molto tempo al telefono.
Fonte