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MARCO 15:12 [Critica testuale]
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LE PAROLE DI PILATO
IL CONTESTO
La folla ha scelto la liberazione del bandito Barabba e chiede la morte di Gesù.
IL TESTO BIBLICO IN DISCUSSIONE
Nestle-Aland28 (Edizione critica del testo greco)
ὁ δὲ Πιλᾶτος πάλιν ἀποκριθεὶς ἔλεγεν αὐτοῖς· τί οὖν [θέλετε] ποιήσω [ὃν λέγετε] τὸν βασιλέα τῶν Ἰουδαίων;
Nuova Riveduta2006 (Protestanti-evangelici-riformati)
Pilato si rivolse di nuovo a loro, dicendo: «Che farò dunque di colui che voi chiamate il re dei Giudei?»
CEI2008 (Chiesa Cattolica)
Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?».
TNM1987 (Testimoni di Geova)
Di nuovo Pilato rispose, dicendo loro: “Che farò, dunque, di colui che chiamate il re dei giudei?”
TNM2017 (Testimoni di Geova)
Di nuovo Pilato disse loro: “Che farò dunque di colui che chiamate il re dei giudei?”
La buona notizia secondo Marco Urtext (testo da me proposto)
Allora di nuovo Pilato rispose dicendo loro: “Quindi cosa farò di questi che chiamate il re dei giudei?”
COMMENTO
Marco 15:12, “Che farò dunque” come in molti manoscritti, tra cui Sinaitico B Copsa (così WH e Comfort). Molti altri invece, come Syrs Ita, aggiungono un “volete”, rendendo l’espressione: “Che volete dunque che faccia” (così NA-UBS). Mentre Itb è mutilo degli ultimi capitoli di Marco. Tra testimoni i meno antichi, il greco W è per la lettura breve, mentre il greco A e le versioni Armena, Pescitta e Vulgata sostengono la presenza di “volete”. Per questa sottigliezza è chiaramente necessario dare priorità alla testimonianza in lingua originale.
Secondo Metzger “è difficile stabilire” se la parola “volete” appartiene al testo originale o meno. Se ne faceva parte, potrebbe essere stata omessa da alcuni scribi per armonizzare il versetto di Marco con quello cronologicamente parallelo di Matteo (27:22, che ha “Che farò dunque”). La parola in discussione compare nel testo NA-UBS tra parentesi quadre. Kurt e Barbara Aland (ne Il testo del Nuovo Testamento, Marietti, 1987, pagina 256) spiegano: “Di ciò che è racchiuso tra parentesi quadre semplici non si può garantire l’appartenenza al testo originario”.
Se non era presente in origine, secondo Metzger, potrebbe essere stata aggiunta per assimilazione da altri versetti in cui Pilato si esprime in modo simile. Tra i versetti proposti i più rilevanti sono Marco 15:9 (nel contesto immediato del versetto in discussione) e Matteo 27:21, che hanno entrambi “volete che vi liberi”. Questa armonizzazione può anche essere sorta in modo accidentale.
Quindi non sappiamo se è frutto di un armonizzazione (più probabilmente accidentale) che ha portato ad aggiungere testo spurio o ad omettere testo canonico. Comfort è a favore della lettura breve: “Tenendo conto del fatto che l’armonizzazione del vangelo è molto più prevalente nei manoscritti più tardi rispetto ai più antichi, la decisione migliore è quella di escludere [“volete”], come in WH”. L’argomento più forte è che la lettura breve ha il miglior sostegno documentario.
Un’altra variante nello stesso versetto
Il testo sopra riportato dell’edizione critica Nestle-Aland28 indica, con il secondo ricorso alle parentesi quadre singole, un’altra variante degna di nota in questo versetto. L’espressione “che chiamate” (o “che dite”) è inclusa in molti testimoni, tra questi Sinaitico e B (in quest’ultimo senza il “che”) e la versione Pescitta. È invece assente in Syrs Ita Copsa, insieme ai greci meno antichi A W.
Chiaramente, per questa variante la testimonianza delle versioni (le antiche traduzioni in lingue diverse dal greco originale) ha un peso assai maggiore in paragone a quello che potevano avere per la variante discussa prima, dove questa poteva essere frutto della scelta (più o meno felice che fosse) operata dal traduttore, indipendentemente dal testo greco su cui poteva essersi basato.
Metzger scrive: “La lettura unica di B deve probabilmente essere spiegata come il risultato dell’omissione accidentale di “che”. A conti fatti, il Comitato [UBS] ha ritenuto che la soluzione meno insoddisfacente fosse quella di includere le parole nel testo, ma di racchiuderle tra parentesi quadre per indicare il dubbio che avessero il diritto di stare lì”.
Se l’espressione non è originale, potrebbe essere stata aggiunta dai copisti per conformarla al testo parallelo di Matteo 27:22, dove Pilato dice “Gesù il cosiddetto Cristo”. Così, qui in Marco 15:12, anziché lasciare “il re dei giudei?”, vi avrebbero anteposto “che chiamate”.
Se l’espressione era presente nell’originale, perché sarebbe stata rimossa? C’è stata una primitiva rimozione accidentale? Oppure è stata rimossa perché Pilato direbbe che sono i nemici di Gesù a chiamarlo “il re dei giudei”. Cosa che forse per alcuni copisti non poteva essere. Da qui la loro “correzione”. Questa è la mia ipotesi. Ma l’argomento più forte è che la lettura lunga (quella che include l’espressione) ha comunque il miglior sostegno documentario. In assenza di antichi papiri greci, Sinaitico e Codice B insieme forniscono una testimonianza spesso difficile la battere.
APPENDICE
Comitato UBS - Il Comitato ecumenico di studiosi che ha edito il testo greco NA-UBS. Gli ultimi membri sono stati: Barbara Aland, Kurt Aland, Johannes Karavidopoulos, Carlo M. Martini e Bruce M. Metzger. In passato ne hanno fatto parte anche Matthew Black e Allen Wikgren. Gli Aland e Metzger sono di retaggio protestante, Carlo Maria Martini è un cardinale della Chiesa Cattolica, Johannes Karavidopoulos è un eminente teologo ortodosso. Si è cercato di trovare il maggiore sostegno possibile in tutta la cristianità. A volte il Comitato ha preso decisioni testuali sulla base del voto della maggioranza dei suoi membri anziché all’unanimità. Il Comitato UBS ha incaricato Metzger di realizzare un Commentario ufficiale che ci permette di conoscere le considerazioni compiute dal Comitato in campo critico-testuale.
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