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Ultimo Aggiornamento: 12/09/2021 10:41
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14/02/2021 14:24
 
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MATTEO 6:4,6,18 [Critica testuale]

VOGLIONO ESSERE RICOMPENSANTI PUBBLICAMENTE



IL CONTESTO

Nel suo celebre Discorso della Montagna Gesù ci parla di doni a chi è nel bisogno, preghiere e digiuni.


IL TESTO BIBLICO IN DISCUSSIONE
Nestle-Aland28 (Edizione critica del testo greco)

--- (Matteo 6:4) ὅπως ᾖ σου ἡ ἐλεημοσύνη ἐν τῷ κρυπτῷ· καὶ ὁ πατήρ σου ὁ βλέπων ἐν τῷ κρυπτῷ ἀποδώσει σοι.
--- (Matteo 6:6) σὺ δὲ ὅταν προσεύχῃ, εἴσελθε εἰς τὸ ταμεῖόν σου καὶ κλείσας τὴν θύραν σου πρόσευξαι τῷ πατρί σου τῷ ἐν τῷ κρυπτῷ· καὶ ὁ πατήρ σου ὁ βλέπων ἐν τῷ κρυπτῷ ἀποδώσει σοι.
--- (Matteo 6:18 ὅπως μὴ φανῇς τοῖς ἀνθρώποις νηστεύων ἀλλὰ τῷ πατρί σου τῷ ἐν τῷ κρυφαίῳ· καὶ ὁ πατήρ σου ὁ βλέπων ἐν τῷ κρυφαίῳ ἀποδώσει σοι.

Nuova Riveduta2006 (Protestanti-evangelici-riformati)
--- (Matteo 6:4) affinché la tua elemosina sia fatta in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
--- (Matteo 6:6) Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
--- (Matteo 6:18) affinché non appaia agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.

CEI2008 (Chiesa Cattolica)
--- (Matteo 6:4) perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
--- (Matteo 6:6) Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
--- (Matteo 6:18) perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

TNM1987 (Testimoni di Geova)
--- (Matteo 6:4) affinché i tuoi doni di misericordia siano fatti in segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà.
--- (Matteo 6:6) Ma tu, quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà.
--- (Matteo 6:18) per far vedere che digiuni non agli uomini, ma al Padre tuo che è nel segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà.

TNM2017 (Testimoni di Geova)
--- (Matteo 6:4) così che i tuoi doni di misericordia siano fatti in segreto; allora il Padre tuo che vede in segreto ti ricompenserà.
--- (Matteo 6:6) Ma tu, quando preghi, entra nella tua stanza e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto; allora il Padre tuo che vede in segreto ti ricompenserà.
--- (Matteo 6:18) per far vedere che digiuni non agli uomini, ma al Padre tuo che è nel segreto; allora il Padre tuo che vede in segreto ti ricompenserà.

La buona notizia secondo Matteo Urtext (testo da me proposto)
--- (Matteo 6:4) …tuo Padre, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
--- (Matteo 6:6) …tuo Padre, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
--- (Matteo 6:18) …tuo Padre, che vede nel segreto, ti ricompenserà.


COMMENTO
Matteo 6:4, 6:6 e 6:18, si concludono tutti con “tuo Padre che vede nel segreto ti ricompenserà” come in molti manoscritti, tra cui Sinaitico B Syrc Copsa Copmeg (così WH, NA-UBS e Comfort). Anche Eusebio di Cesarea conosceva il versetto 6:6 in questo modo.

Molti altri testimoni, come i latini Ita Itb e il greco meno antico W, aggiungono a questi versetti letteralmente “in il aperto”, nel senso di “apertamente”, “pubblicamente”. Quindi la loro lettura letterale è “il padre di te il vedente in il segreto ricompenserà te in il aperto”. Syrs ha invece un testo particolare, al versetto 4 ha “…ti ricompenserà pubblicamente”, poi omette il versetto 5 e al versetto 6 ha solo “ti ricompenserà” senza l’aggiunta. Mentre in luogo del 6:18 presenta un’ampia lacuna.

È interessante che anche se in questi tre versetti gli antichi latini Ita Itb presentano l’aggiunta, la successiva Vulgata latina ne è priva.

La testimonianza a favore del testo breve è schiacciante. Ritengo che l’espressione sia stata aggiunta da qualche scriba assai incosciente per fare pendant: “in il segreto”, “in il aperto”; ‘vede ciò che fai segretamente e ti ricompenserà pubblicamente’. Come se un vero cristiano ne avesse bisogno! Oppure, come se il testo, già bellissimo, ne avesse bisogno!

Metzger e Comfort sono del mio stesso parere. Per Metzger “la frase “in il aperto”, che è assente nei primi testimoni… sembra essere stato inserito dai copisti al fine di rendere più esplicito un parallelismo antitetico con la precedente espressione “in il segreto”.”. Anche secondo Comfort quest’aggiunta distorsiva è stata probabilmente compiuta per creare tale simmetria, e fa notare che se era originariamente nel testo “non vi è alcun buon modo per spiegare la sua omissione in tanti primi e svariati testimoni”.

Per chi pensa che le aggiunte e gli errori di copiatura siano opera della divina provvidenza
Nei nostri giorni queste aggiunte sopravvivono in alcune Bibbie antiquate, come in quella inglese del Re Giacomo (o “Versione Autorizzata”), nell’italiana Diodati e nelle traduzioni ad esse dipendenti.

I seguaci della divinizzazione della Bibbia di Diodati del 1607 (per gli anglofoni, della Bibbia del Re Giacomo del 1611), o del textus receptus del 1516-1550 su cui si basa, saranno lieti di trovare nel testo della Bibbia “Nuova Diodati” tutte le aggiunte (come quella qui discussa: “ti ricompenserà pubblicamente”) che si insinuarono con temporaneo successo nel testo originale della Bibbia mentre veniva copiato e ricopiato nel corso dei secoli. Dal tempo di Erasmo e di Diodati ad oggi sono stati ritrovati molti antichi manoscritti biblici. Rimanere dogmaticamente (o superstiziosamente) schiavi di questa moderna forma di idolatria (assai comune tra i protestanti-evangelici-riformati e speculare all’atteggiamento dei cattolici verso la Vulgata) ci priva dei benedici di secoli di nuove scoperte di manoscritti e di progressi nell’esame critico dei testi biblici. Non dobbiamo temere, né ora né in futuro, di dover correggere il testo biblico che abbiamo letto per anni se la correzione è frutto di uno studio accurato che ha il sincero scopo di avvicinare il più possibile il nostro testo all’originale. L’onesta critica testuale biblica è un servizio reso a Dio, alle Scritture e a tutti i cristiani, non un nemico!



APPENDICE
Vg
- La Vulgata (o “Volgata”), che significa “comune” o “popolare”, è la traduzione latina della Bibbia di Girolamo (chiamato anche “Gerolamo”). Fu realizzata in quello che all’epoca (fine IV e inizio V secolo) era il latino comune o popolare, per cui poteva essere facilmente compresa dalla gente comune della parte occidentale dell’Impero Romano. Fu proprio la Vulgata la prima Bibbia che Gutenberg stampò nel 1455 quando diede inizio alla stampa a caratteri mobili. Nel 1546, durante il Concilio di Trento, la Chiesa Cattolica la sancì “autentica” e la rese il testo biblico di riferimento per il cattolicesimo. Il Concilio avvertì “che nessuno osasse o presumesse respingerla con qualsiasi pretesto” (Decisioni dei concili ecumenici, a cura di G. Alberigo, UTET, Torino, 1996, pagina 526). La nuova edizione edita nel 1592 sotto papa Clemente VIII (che tra l’altro promulgò una nuova edizione dell’Indice dei libri proibiti), detta “Clementina” o “Sisto-Clementina”, rimase per secoli la traduzione ufficiale della Chiesa Cattolica Romana e per molti il suo testo andava considerato come infallibile. Secondo Carlo Buzzetti, docente alla Pontificia Università Salesiana di Roma, dichiarare “autentica” la Vulgata “favorì l’idea che, nella pratica, essa doveva essere l’unica forma legittima della Bibbia” (La Bibbia e le sue trasformazioni, Queriniana, Brescia, 1984, pagine 78-80). Stando all’enciclica di papa Pio XII (Eugenio Pacelli) Divino Afflante Spiritu del 1943 la Vulgata è “affatto immune [cioè del tutto, interamente immune] da errore in tutto ciò che tocca la fede ed i costumi”.




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Tutti i diritti sono riservati
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[Modificato da Seabiscuit 14/02/2021 17:49]
12/09/2021 10:41
 
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