Il rosso delle rose – BessieB
Premio per il miglior uso del prompt
Grammatica e stile: 9.5/10
se chiede ogni francese della Provenza → si chiede, errore di battitura –0.01
Ma, la remembrance, non l’ha di certo trovata nell’anteporta dei propri sogni. → antiporta, errore di battitura, -0.01
Quindi, per quanto riguarda la grammatica, l’ho trovata impeccabile.
Per quanto riguarda lo stile, ho solo qualche annotazione da farti.
Lui posa sul bancone l’involucro del negozietto di Adèle, il viso chiazzato di rosso e i capelli del medesimo colore, un po’ troppo lunghi, che non mascherano l’imbarazzo che gli tinge il volto come una pennellata di inutile colore. → ho notato una ripetizione di colore, questo è accaduto anche in una frase precedente in cui hai ripetuto spesso nello stesso periodo la parola “ogni”.
C’è un’altra frase, poi, che non mi ha del tutto convinto. Ma prima devo fare una premessa. Ho apprezzato molto lo stile che hai scelto per questa storia, prima di tutto i continui rimandi alla lingua francese, che ha reso l’ambientazione molto reale. Siamo calati in Francia, non è solo un posto a caso, siamo proprio lì, in un piccolo negozio francese, e hai fatto bene a inserire l’accento francese nella pronuncia dei nomi inglesi, e le parole in francese. Ho anche apprezzato questo stile un po’ elegante, che richiamava continuamente a colori, pennelli, trucchi. Ci sono certi termini che non avrei mai apprezzato al di fuori del contesto, come opale lattescente, ma che comprendo perché scelti e funzionali a persistere con questo stile. Questo stile trascinante e delicato, a volte anche caricato volontariamente, secondo me è incappato in errore in questa frase:
Ma, in realtà, la minore delle Delacour l’ha punta in quel posto intangibile dove una puntura diviene ferita insanabile, e ogni ferita suppura fino alla cancrena – e s’è incancrenito anche il ricordo del suo amore per Blaise che è dolore, graffio e infine ferita in suppurazione. → l’ho trovata troppo carica, fa perdere il filo della lettura che altresì è molto scorrevole, e quindi l’avrei rivisitata in modo più semplice, più diretto.
IC e caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Come è prevedibile, con due personaggi come Daphne e Gabrielle devo concentrarmi più sulla caratterizzazione come se fossero degli OC, più che l’IC effettivamente. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai analizzato i caratteri di questi due personaggi, proponendoceli attraverso dialoghi, momenti, lettere e riflessioni. Ho avuto modo di conoscere Daphne Greengrass per due capitoli interi, e penso che tu avessi una chiara idea in testa sul suo personaggio, che gioca molto intorno alla figura di sua sorella. Daphne è una vigliacca, ha paura, e nessuno può biasimarla: ha paura della morte, ha paura della magia che sta corredendo sua sorella, ha paura di vivere senza ripensamenti e ha paura dell’amore. Il suo personaggio si gioca quasi in antitesi con Astoria, che pur sapendo di star per morire vuole vivere e vuole amare. E perfino la morte di Fred non la scalfisce, scalfisce Daphne però, che si chiede se vale effettivamente la pena amare sapendo che poi fa così male. Ho trovato anche molto realistico il suo cinismo, collegato proprio a tutta questa storia, al suo modo di rispondere, sempre acceso, sempre schietto, lapidario. Insomma, Daphne mi ha convinto. Il rischio, in questo contest, era tralasciare l’altra parte della coppia, per concentrarsi sul personaggio del pacchetto. Ecco, tu non l’hai fatto, perché anche Gabrielle è vivida e credibile nelle scene in cui è presente. Gabrielle ha una sorella che ha la vita perfetta: un marito e una bambina, magari ne arriveranno altri, è elegante, intelligente, coraggiosa. Gabrielle anche è l’opposto della sorella, perché è sì coraggiosa, ma non vuole fingere una purezza che non ha, vuole osare, vuole il rosso delle rose. L’ho apprezzata molto nella sua vivacità, nella sua giovinezza, nel modo limpido in cui pone domande a Daphne, perché è sinceramente curiosa di conoscerla.
Insomma, mi sono piaciute entrambe davvero molto!
Utilizzo del prompt nel pacchetto: 5/5
Ho poco da dire su questo punto: mi sono sentita proprio calata all’interno di Le petite fleur, il modo in cui hai descritto la quotidianità del lavoro alla babbana di Daphne, la scelta dei fiori, il modo in cui dedita al lavoro, mi ha anche incuriosita il modo in cui Gabrielle nota che tutti i fiori sono piccoli, e il contrasto con Le petite mort, insomma si è giocato tutto molto intorno a questo negozio e l’ho apprezzato.
Credibilità e sviluppo della coppia: 8.5/10
La coppia che ci presenti ha qualcosa di platonico. Sono stata trascinata dal rapporto che hai creato, dal modo in cui si parlano, dai dialoghi travolgenti. È tutto molto credibile, in potenza più che in atto. Sono un po’ perplessa riguardo a un elemento, però. Per gran parte della storia, viene rimarcato continuamente l’amore di Daphne per Blaise, la scelta di rinunciarcisi per paura di soffrire, il fatto che lei soffre all’idea che se ne vada, a come si porta dietro quell’anello perché ha speranza che Blaise la salvi anche se Blaise la rifiuta. Il rapporto con Gabrielle sembra davvero solo platonico, dovuto da una cotta che la piccola ha sviluppato per la grande in occasione del Ballo del Ceppo. È Gabrielle che la cerca, è Gabrielle che la vuole alle feste con lei. In un certo senso, forse, Gabrielle ricorda a Daphne Astoria, e questo accresce ancora di più l’intensità tra le due. Ma alla fine ci sono comunque sempre rimandi a Blaise, e ho sentito più preponderante, più centrale il rapporto tra Blaise e Daphne, che effettivamente il rapporto tra le due donne. E non c’è niente di male in un amore unilaterale, in un amore platonico, in qualcosa su cui non si è sicuri, e mi sarebbe andato più che bene, se alla fine ciò che Daphne lascia a Gabrielle sembra quasi una lettera d’amore irrealizzabile. Eppure.ù, Daphne mette a rischio la sua vita per qualcuno, usa la magia, osa, e lo fa per Blaise, quindi cosa la blocca dal farlo per Gabrielle? L’intensità dell’amore? Il fatto che sia una donna? Insomma, quello che mi sento di dire è che questa mini-long mi sembra un prequel di una storia che c’è dopo, qualcosa che può venire, un futuro di ripensamenti e di rimorsi. Mi ha lasciato delle domande, che sono delle domande in positivo, quelle domande che ti poni alla fine del primo libro di una saga e prima di iniziare il secondo. Ma sapendo che questa minilong è autoconclusiva, allora sento che avrei potuto sapere di più.
Gradimento personale: 5/5
La tua storia mi è piaciuta davvero molto! Mi è piaciuto soprattutto come hai comparato i rapporti tra Gabrielle e Fleur e quello tra Daphne e Astoria, come se ci fosse un rimando continuo a delle sorelle così diverse da loro. Insomma, è stata una lettura particolare e interessante. Brava!
Totale: 38/40