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Magicamente controversi!

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2021 20:32
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Giudice*
14/04/2021 13:05
 
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Re:
_Ferao_, 14/04/2021 00:30:

Ciao Sev,
con enorme dispiacere mi devo ritirare. Di idee per questo contest ne ho avute anche troppe, ma in questo periodo non ho la serenità mentale per impegnarmi come vorrei e dovrei.
Mi scuso tanto e faccio un in bocca al mannaro a chi partecipa, ho già spizzato le storie e certe sono delle vere perle **
Alla prossima!




Ciao Fera, sarà per la prossima volta, non ti preoccupare. Se qualcuna di queste idee dovesse vedere la luce, fammelo sapere che la verrò a leggere!

"Come to the dark side, we have cookies!"

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14/04/2021 13:06
 
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Re:
Veronique97, 14/04/2021 11:36:

Ciao Sev, volevo avvisarti che sto revisionando la storia, la posterò in giornata!




Grazie per avermi avvisata! 💚

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Giudice*
14/04/2021 13:17
 
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Lo scrivo anche qui, nel caso mi fossi dimenticata di avvisare qualcuno.

Vi ricordo che oggi scade il contest alle 23.59. Domattina farò spostare il contest tra gli scaduti, quindi ricordatevi di postare e/o passare a ritirarvi se l'ispirazione vi ha abbandonato.

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14/04/2021 15:06
 
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Ciao!
Ecco la storia per il contest 😊
Spero che sia tutto in regola, grazie ancora per l'opportunità.

Autore EFP: Inikos DS
Nickname sul Forum EFP: Inikos.D
Link alla storia: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3973109&i=1
Titolo: In Noctem
Tema controverso scelto: Salute Mentale (con accenni al razzismo).
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14/04/2021 17:02
 
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Purtroppo devo passare a ritirarmi anche io.
Sono un po' indietro. Normalmente ce l'avrei anche fatta, ma oltretutto oggi non mi sento molto bene, quindi devo dichiarare la mia sconfitta.
Auguro a tutti Buona Fortuna per il Contest.
Ritenterò la prossima volta.
[Modificato da D.Grey 14/04/2021 17:03]
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14/04/2021 20:43
 
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Re:
D.Grey (D.Grey.Macer), 14/04/2021 17:02:

Purtroppo devo passare a ritirarmi anche io.
Sono un po' indietro. Normalmente ce l'avrei anche fatta, ma oltretutto oggi non mi sento molto bene, quindi devo dichiarare la mia sconfitta.
Auguro a tutti Buona Fortuna per il Contest.
Ritenterò la prossima volta.




Mi dispiace, se pubblichi la storia, però, fammelo sapere che la vengo a leggere comunque! :)

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14/04/2021 20:44
 
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Re:
Inikos.D, 14/04/2021 15:06:

Ciao!
Ecco la storia per il contest 😊
Spero che sia tutto in regola, grazie ancora per l'opportunità.

Autore EFP: Inikos DS
Nickname sul Forum EFP: Inikos.D
Link alla storia: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3973109&i=1
Titolo: In Noctem
Tema controverso scelto: Salute Mentale (con accenni al razzismo).




Grazie! Ora ti segno! 💚

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14/04/2021 22:32
 
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Mi dispiace farmi viva solo all'ultimo minuto, ma purtroppo per motivi personali non sono riuscita a terminare la storia, quindi sono costretta a ritirarmi. Mi scuso e auguro in bocca al lupo a tutti i partecipanti, appena potrò passerò a leggere tutte le loro storie!
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14/04/2021 23:10
 
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Re:
Noomi, 14/04/2021 22:32:

Mi dispiace farmi viva solo all'ultimo minuto, ma purtroppo per motivi personali non sono riuscita a terminare la storia, quindi sono costretta a ritirarmi. Mi scuso e auguro in bocca al lupo a tutti i partecipanti, appena potrò passerò a leggere tutte le loro storie!




Ciao Noomi, mi dispiace, sarà per la prossima volta! Grazie per essere passata ad avvisare!
Se dovessi terminare la storia, batti un colpo che passerò a leggerla volentieri!

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14/04/2021 23:11
 
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Eccomi, scusa se arrivo così tardi, ho passato un'ora a litigare con l'HTML!

Autore EFP: Roxanne Potter
Nickname sul Forum EFP: Veronique9
Link alla storia: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3973170
Titolo: Sunny days never last enough
Tema controverso scelto: Salute mentale, pensieri intrusivi-ossessivi, accenni di alcolismo (Per il resto ti rimando alle note in fondo alla storia)

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14/04/2021 23:14
 
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Re:
Veronique97, 14/04/2021 23:11:

Eccomi, scusa se arrivo così tardi, ho passato un'ora a litigare con l'HTML!

Autore EFP: Roxanne Potter
Nickname sul Forum EFP: Veronique9
Link alla storia: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3973170
Titolo: Sunny days never last enough
Tema controverso scelto: Salute mentale, pensieri intrusivi-ossessivi, accenni di alcolismo (Per il resto ti rimando alle note in fondo alla storia)





Ti avrei aspettata, mi avevi detto che stavi finendo la storia! Grazie però per aver consegnato prima della mezzanotte, così non avrò l'ansia degli admin! 😂

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Giudice*
14/04/2021 23:33
 
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Storie consegnate
Con la consegna di Veronique97 possiamo dichiarare chiuso il contest: tutti i partecipanti hanno consegnato o sono passati a ritirarsi.

Le storie in gara sono 8 e sono (seguo l'ordine che c'è nel post principale togliendo chi si è ritirato):

1. BessieB - L'Attraversaspecchi
2. CatherineC94 - La risposta è nelle stelle
3. dirkfelpy - Sangue puro
4. _BlueBell - Baratro
5. Veronique97 - Sunny days never last enough
6. Legar - Intreccio dissoluto
7. Lisbeth.Salander - Vuoto è l'inferno
8. Inikos.D - In Noctem

A parte Veronique97 che ha appena consegnato, devo dire che ho già letto tutte le storie, di alcune ho iniziato i giudizi e di tutte ho le idee abbastanza chiare su punti di forza e debolezza.

Innanzitutto, permettetemi di ringraziarvi per aver partecipato, farò del mio meglio per darvi dei giudizi articolati e il più possibile oggettivi sulle storie. Vorrei potervi dire che entro domenica vi darò i giudizi, ma non sono così certa, ma comunque potrebbero arrivare senza bisogno di proroghe.

Aggiornerò il post con il bando man mano che finisco i giudizi, così saprete subito come stanno procedendo le valutazioni!

A presto!

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18/04/2021 15:14
 
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Discorso preliminare

Discorso preliminare


Ehm... ehm... 


Come vi avevo anticipato, il fatto che abbia consegnato solo la metà dei partecipanti e che molte storie le avessi lette al momento della pubblicazione (menomale che non avete consegnato tutti alla fine!), mi ha consentito di portarmi avanti e iniziare ad abbozzare i giudizi che in questo weekend ho finalizzato e sistemato nelle loro parti.

Abbiamo un parimerito e quindi la classifica partirà dal settimo posto. Inoltre, ho aggiunto un premio speciale per il coraggio per una storia che mi ha colpito moltissimo e che darà diritto a due recensioni, proprio come gli altri premi speciali. Come detto nel bando, infatti, ho preferito non usare il parametro del gradimento personale, ma ricorrere ai premi speciali.

Ad essere sincera, ogni storia che ha partecipato al contest mi ha sorpreso in qualche modo e ce ne sono di bellissime, come già vi avevo anticipato. Solo che non sarei credibile a dare il premio a tutti e quindi ho dovuto fare delle scelte.

Ricapitolo i premi, poi alla fine, posterò la classifica finale con i premi.

Premio Rita Skeeter, per la miglior gestione del tema controverso - 2 recensioni.
Premio Gilderoy Lockhart, per il personaggio più controverso - 2 recensioni

Ho aggiunto il premio Grifondoro per il coraggio - 2 recensioni

Ora passo a postare i risultati partendo dal fondo della classifica (come sempre) fino a salire, poi troverete la classifica finale e potrete linciarmi, ma soprattutto ditemi se volete il giudizio come recensione alla storia. 



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18/04/2021 15:17
 
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Settimo classificato

Inikos DS/Inikos.D – In noctem

Voto: 17/30

 


Specchietto


Autore EFP: Inikos DS

Nickname sul Forum EFP: Inikos.D

Titolo: In Noctem

Tema controverso scelto: Salute Mentale (con accenni al razzismo).

 Grammatica: 1/5


Purtroppo, è la parte che ti ha penalizzato di più, perché ho trovato una serie di errori ricorrenti che hanno inciso sul giudizio.



  • Il primo è la costruzione dei dialoghi. Io sono molto flessibile sulle scelte che ciascun autore fa, purché siano inserite in ciò che è convenzionalmente accettato. Per indicare il discorso diretto i segni convenzionalmente accettati sono le “virgolette alte”, le «virgolette basse o caporali», oppure il trattino lungo –


In nessun caso è ammessa la ripetizione dei simboli maggiore e minore << >> al posto delle virgolette caporali e non ci vuole nemmeno lo spazio tra la virgoletta e il dialogo. “Così” non “ Così “



  • Il secondo errore ricorrente che non può essere giustificato come un vezzo stilistico è la scelta di andare a capo per enfatizzare il discorso diretto lasciando il periodo sospeso con una virgola. Forse avrei potuto passarlo come una scelta di impaginazione in una drabble, in caso la struttura richiamasse i versi, o in un componimento poetico, ma in un testo di prosa narrativa non ha nessuna giustificazione. E dire che eri partito bene con la storia, ma poi ti sei perso via. Ti riporto il primo esempio, ma è così ricorrente in tutta la storia che diventerebbe eccessivamente lungo riportarti tutte le volte in cui hai usato questa costruzione.


Mi paro davanti alla porta,


<< Non andare... >>


Lui mi guarda negli occhi,


<< Sii forte come la donna che mi rapì il cuore anni fa. >>


Avresti potuto chiudere il periodo con un punto e sarebbe stato corretto, ma la virgola in questo modo non ha nessuna giustificazione.



  • Il terzo errore che ti ha penalizzato è stato l’uso dell’apostrofo nell’articolo indeterminativo un/una. L’utilizzo corretto richiede l’apostrofo se la parola che segue l’articolo inizia per vocale ed è femminile perché si elide la a finale di una. Così, abbiamo un amico e un’amica. Nel tuo testo troviamo un’atto, un’insulto e manca in un’infame nel periodo << No, non sarei mai potuto stare con un infame, sgualdrina, traditrice del proprio sangue. >>

  • Il quarto errore che ti ha penalizzato è stato l’uso ricorrente della virgola tra soggetto e verbo. Es. Il camino acceso, getta una luce sul legno nero del tavolo.


Il camino, acceso, getta una luce… Oppure, il camino acceso getta una luce… Puoi scegliere la forma che preferisci (con o senza l’inciso), ma non quella con la virgola tra verbo e soggetto.



  • Ci sono una serie di errori di battitura, di pò al posto di po’ che si ripetono lungo tutto il capitolo, manca la maiuscola in Natale che però ho deciso di considerare globalmente con uno 0,5 perché altrimenti ti avrei penalizzato enormemente.


Stile: 3/5


Il tuo stile è molto asciutto, essenziale e descrittivo dell’introspezione del personaggio. Ci sono delle cose che un po’ ti hanno penalizzato, però. Parto con ordine.



  • I nomi delle Case di Hogwarts. È un argomento spinoso in ogni fanfiction di Harry Potter e io ci sto riflettendo moltissimo. In inglese sappiamo che gli oggetti magici, i nomi degli incantesimi, delle pozioni e le creature fantastiche, ma anche Muggle, Pureblood, Mudblood, Halfblood richiedono la maiuscola. In italiano, però, sappiamo che gli oggetti, gli aggettivi, a meno che non sia un nome proprio, li scriviamo con la minuscola. Io ho deciso di avere un approccio il più flessibile possibile e di giudicare la congruità della scelta dell’autore. Nel senso che sei libero di seguire la linea purista inglese oppure seguire un approccio più vicino all’italiano, io mi limito a giudicare la coerenza della tua scelta. Considero solo un errore i nomi delle Case di Hogwarts scritti con la minuscola perché sono i cognomi dei Fondatori e quindi Tassorosso, Serpeverde, Grifondoro e Corvonero vanno scritti con la maiuscola, qualsiasi convenzione si voglia seguire. Tu sei partito con “una degna Serpeverde” per finire a << Una purosangue Black serpeverde che va a chiedere scusa a un tassorosso, nato babbano, di una famiglia qualunque. >> Per questo ti tolgo 0,5 punti

  • Leggendo la presentazione della storia ho amato la tua scelta di alternare la prima e la terza persona del narratore e il tempo della narrazione tra presente e passato. Non ho capito perché hai scritto i ricordi al presente e il presente al passato. Hai giustificato questa scelta per farmi empatizzare con Andromeda, con i suoi pensieri, ma mi sono persa l’arco di trasformazione del personaggio, mi hai ancorato al passato e fatto percepire come lontano il momento finale. A mio avviso, sarebbe stato più efficace se avessi fatto al contrario, in modo da immergermi nei ricordi di Andromeda, tipo Pensatoio, farmi percepire la sua dissociazione e il distacco dalla realtà e poi quando lei torna presente parla in prima persona. Per questo ti tolgo 1 punto.


Ci sono delle scelte lessicali che mi hanno un po’ lasciata perplessa, così come la gestione di alcune scene. Mi hanno colpito a livello lessicale: La stanza era buia, la musica si era stoppata. Dove magari “fermata” o “si era interrotta”, “aveva cessato di risuonare” è più adeguato al lessico che userebbe una signora di mezza età, una nonna, che si è addormentata con il nipote in braccio.


La scena di Narcissa e Lucius che passeggiano nel parco mi ha colpito. Sappiamo che Andromeda è salita al piano di sopra, nella sua stanza, aggrappata alle tende guarda fuori e vede Lucius e Narcissa che passeggiano, con la luce del crepuscolo. Ora, il crepuscolo è il periodo in cui la luce scema e congiunge il giorno con la notte. Noi sappiamo che erano le vacanze di Natale, quindi siamo intorno al solstizio di inverno, il periodo più buio dell’anno (anche in Inghilterra), dopo cena e Rabastan aveva poco prima invitato Andromeda a passeggiare al chiaro di luna. Capisci che io mi sono immaginata il buio, una notte romantica e poi tu mi parli di crepuscolo e mi mandi in confusione. Senza contare del super udito di Andromeda che dal piano superiore e dietro le tende sente anche il loro vociare (che stride con i personaggi di Narcissa e Lucius e con il comportamento di due fidanzati che al massimo si sussurrano parole d’amore, visto che in casa ci sono le famiglie). Suppongo che fossi preso dalla scrittura e so che hai scritto e consegnato la storia in pochi giorni e probabilmente rileggendo avresti sistemato la storia. Ad ogni modo, ti devo penalizzare e ti tolgo 0,5


Gestione del tema: 6/10


Il tema che hai scelto è la salute mentale con accenni al razzismo. Dalle note che hai fornito nell’introduzione emerge che la struttura della storia, tra passato e presente, vuole mostrare come Andromeda, a causa del suo vissuto, sia arrivata a sviluppare episodi dissociativi come risposta a un Disturbo Post Traumatico da Stress (lo sterminio della sua famiglia) che è stato l’epilogo di una vita in cui lei si è sempre sentita “sbagliata”.


Ora, devo ammettere che ho avuto qualche difficoltà a empatizzare con Andromeda perché fino al momento della fuga con Ted, i motivi di scontro con le sorelle sono stati risibili. Ho anche pensato che Andromeda non fosse un narratore affidabile e che i problemi mentali se li portasse fin dal principio, perché altrimenti non si spiegherebbero certe reazioni esagerate a fronte di stimoli che – francamente – sono di lieve entità. Il momento in cui Disarma Bellatrix durante la cena di Natale ne è un po’ l’emblema.


A parte il venire a sapere della morte di Ted e Dora, io non ho percepito il trauma attuale né le vessazioni passate. Quando Andromeda in biblioteca dice a Ted che Bellatrix e gli altri erano capaci di ucciderlo e che era stato uno sciocco a intervenire, beh, la reazione del lettore è stata di incredulità perché fino a quel momento non mi hai dato nessun indizio per credere che Bellatrix – al settimo anno – arrivasse addirittura a usare una Maledizione Senza Perdono sotto il naso di Silente, solo perché un Prefetto la sorprende a rubare libri nel reparto proibito della biblioteca. C’è una sproporzione tra quello che dichiara Andromeda nella storia e quello che tu ci mostri attraverso i suoi ricordi che mi portano a credere che la dissociazione non sia tra passato e presente ma tra realtà interna ed esterna con un disturbo quasi autistico di Andromeda che fatica a interpretare la realtà coerentemente.


Ti faccio un altro esempio. Quando tortura Rabastan, il narratore interno di Andromeda ci fa sapere: “Per troppo tempo le era stata negata ogni possibilità, una vita intera passata a combattere contro la sua famiglia e contro il sistema razzista imposto dai purosangue. Un'infanzia difficile e priva di affetto. Un'adolescenza carica di terrore, oppressioni, ricatti e molestie psicologiche.” Ma le sole immagini della sua adolescenza riguardano la mamma che le regala degli orecchini e le dice che sta bene e suo padre che le dice che il vestito le dona e una cena di Natale dove è Bellatrix a battibeccare con Roderick Lestrange e poi pretende rispetto da Andromeda che si intromette.


Non mi hai mostrato le oppressioni, i ricatti e le molestie che l’hanno portata a quella condizione. Capisco che lei sia cresciuta in una famiglia complicata, che abbia avuto molte pressioni, ma se invece di dare tutto quello spazio alle chiacchiere tra i Lestrange e i Malfoy sui Purosangue e i Nati Babbani, mi avessi fatto vedere una punizione, un rimprovero, una reazione fredda, spropositata, crudele dei genitori io avrei avuto qualcosa a cui appigliarmi, ma se nemmeno il narratore interno di Andromeda – che si sente vittima – mi mostra una realtà di oppressione, io faccio fatica a percepire quella realtà.


In questo senso, ti ho dato 6 punti perché sento che il tema l’hai affrontato solo a metà: mi hai mostrato la dissociazione che Andromeda ha sperimentato ma manca il come è arrivata. Gli episodi del passato sono un invito di Rabastan a passeggiare, Ted Pietrificato in biblioteca e poi lo scontro con Bella, Cissy e i Lestrange quando lei e Tonks fuggono nel 1970.


Obiettivamente, a me sembra troppo poco perché si scateni una simile reazione a livello psicologico dopo la morte di Ted. Forse, lo avrei capito di più dopo l’evasione dei Lestrange da Azkaban che magari potevano ricreare quel senso di accerchiamento che Andromeda ha sperimentato da ragazza, ma che non ci hai mostrato. Andromeda – per tutta la storia – fa letteralmente quello che vuole, tutti le vogliono bene e reagiscono solo quando fugge con Ted. Delle due l’una: o mi mostri una vita difficile da Purosangue che trova la libertà con Ted, o mi mostri le difficoltà della scelta che magari non è stato solo uno scontro, ma magari c’erano pedinamenti, difficoltà a trovare lavoro, doversi nascondere, la paura di essere seguita mentre aspettava Dora, qualsiasi cosa. Dal modo in cui hai costruito la storia sembra che tra il 1970 e il 1998 non ci sia stato altro, eppure, tra il 1970 e il 1981 (quando cade Voldemort) ci sono stati 11 anni in cui avresti potuto mostrarci le difficoltà della scelta di Andromeda, la sua paura e il trauma che si apre quando i Lestrange escono da Azkaban.


L’idea è interessante e trascorsi i 15 giorni dalla pubblicazione dei risultati, ti invito a riprendere in mano la storia a provare a rimaneggiarla un po’ perché ci sono degli spunti che meritano di essere sviluppati. Ti sei iscritto praticamente alla fine e in 10 giorni hai scritto una one-shot che traccia il tema e che forse merita un approfondimento (naturalmente se vorrai darglielo).


Gestione dei personaggi: 7/10


La tua Andromeda mi ha messo in crisi. Non tanto per la sua professione da Guaritrice o per il lato oscuro che emerge alla fine (che ho apprezzato). È sempre interessante leggere del processo in cui la vittima diventa carnefice e trova la sua vendetta, quanto per la discrasia tra la sua percezione del vissuto e i fatti narrati.


Mi hai parlato di un’infanzia priva di amore quando lei è cresciuta in una famiglia amorevole, ma al tempo stesso rigida e razzista. Avrei atteso del disprezzo e del disagio, più che sofferenza e terrore (anche perché il lettore non ha idea su cosa si fondasse quel terrore). Andromeda pensava sul serio che Bellatrix potesse far del male a Roderick Lestrange davanti i genitori, i nonni, i Malfoy e i Lestrange? Al punto da scavalcare i genitori e Disarmare la sorella? Su che proposito?


Fosse stata costretta a una Caccia al Babbano e avesse visto Bellatrix in azione, l’avrei capito, ma lei non ha sperimentato nulla di tutto ciò. Bellatrix fa la bulletta e si limona Rodolphus e poi si altera quando Andromeda la provoca, non fa niente che possa giustificare tutto il terrore che prova Andromeda.


Apprezzo che tu abbia gestito Bellatrix in modo coerente con un’adolescente infervorata con le idee dell’Oscuro Signore, pronta a dichiarare la sua fede, non fraintendermi. Anzi, penso che sia il personaggio che hai gestito meglio.


Persino Narcissa mi è piaciuta molto nella sua caratterizzazione di sorella divisa a metà, quando scoppia a piangere o quando difende Andromeda mi hai mostrato il lampo della Narcissa futura ed è una cosa che ho apprezzato moltissimo.


È l’evoluzione di Andromeda che non mi ha convinta affatto. Il suo “convertirsi” ai buoni è appiattito sul sentimento per Teddy che sembra quasi che se le avessero detto “va bene, puoi sposarlo” a lei non sarebbe cambiato poi molto. Ogni pensiero è rapportato a Teddy e questo la appiattisce. Eppure, era Prefetto, potevi mostrarmi che incontrava una Nata Babbana (magari più piccola) tormentata per via del sangue, farmi percepire il clima di vessazioni in cui i Nati Babbani vivevano e come i dubbi sono nati in Andromeda e si sono rafforzati grazie all’incontro con Ted. Hai scelto di renderla Guaritrice e potevi farmi vedere i feriti al San Mungo, vittime delle maledizioni dei Mangiamorte. Farmi assistere alla tortura che impartiscono a lei e Ted, farmi sentire le difficoltà provate per tutta una vita che l’hanno portata al punto di non ritorno dopo il lutto.


Ora, io ADORO i fratelli Lestrange e partecipo a una challenge proprio con Rabastan (questo per dirti quanto mi piaccia il personaggio). Quando ho letto che lui era l’antagonista principale ho fatto i salti per casa e sono corsa a leggere la tua storia. Ho letto di Rabastan in tutte le salse e in tutti i modi, ma lui non è l’antagonista della storia, mi spiace, l’antagonista è Bellatrix. Lui dice due parole in croce ed è sempre carino con Andromeda. La invita a passeggiare al chiaro di luna, lei dice di no, lui le ribatte che prima o poi la farà sua (credici, Rab) e finisce lì. Le dice “A dopo bellezza” quando Bellatrix gli intima di “alzare il culo” e la frase più d’effetto è quando lei sta fuggendo con Ted, Bellatrix lo sfotte dicendo che ha preferito un sangue marcio e lui risponde che non avrebbe sposato una traditrice del sangue. Devo dire che la sua è una reazione persino composta, al di là dello scontro che è connaturato al fatto che stavano scappando. Non era una missione fatta per vendicarsi del suo orgoglio ferito, era una missione, guidata da Bellatrix, per riportare a casa Andromeda. Rabastan ha un ruolo da antagonista secondario e solo quando uccide Ted acquista un suo ruolo.


Faccelo vedere, facci vedere la crudeltà di quest’uomo, la sofferenza di Andromeda, una minaccia, qualsiasi cosa! Alla fine, lui uccide Ted perché Bellatrix doveva purificare i Black, non perché lui voleva eliminare l’amante di Andromeda, riprendersi la sua donna, ecc.


Totale: 17/30

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Post: 1.019
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18/04/2021 15:21
 
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Sesto classificato

dirkfelpy89/dirk89 – Sangue Puro

23/30



Specchietto
Autore EFP: dirkfelpy89
Nickname sul Forum EFP: dirk89
Titolo: Sangue Puro
Tema controverso scelto: Suicidio e razzismo (del sangue)

Voto: 23/30

 

Grammatica: 4,10/5

Vedrai che alcune cose, tipo le scelte lessicali, le ho inserite nello stile, qui mi sono soffermata per lo più sulla grammatica. La costruzione delle frasi è generalmente corretta, ma ci sono degli errori che non posso non segnare.

In particolare, ho notato che ogni tanto cadi nelle ripetizioni che però non sembrano intenzionali e caratterizzanti il personaggio, il suo modo di parlare, le sue ossessioni. È un tranello in cui cado spesso anch’io e ti invito a lavorarci su perché aiuta a sviluppare la capacità di scrittura e a sperimentare nuovi modi di strutturare le frasi per dire gli stessi concetti. Nel complesso ti sono costate 0,30 punti (0,10x3)

“Rimango a osservarlo per circa dieci minuti, minuti nei quali l'uomo continua a sanguinare copiosamente, macchiando il pavimento già lurido.” In questa frase, la ripetizione di “minuti” non aggiunge nulla. (0,10)

“Il simbolo della mia vendetta e della vendetta di tutti quelli come me.” Analogamente, questa frase sarebbe risultata più scorrevole (e più corretta) scrivendo “Il simbolo della vendetta mia e di tutti quelli come me.” Che poi questa frase mi ha suscitato una serie di curiosità e interrogativi che però ti esplicito nella parte sul personaggio. (0,10)

“E man mano che si avvicinava il mio undicesimo compleanno, man mano in me cresceva la delusione, la sensazione di essere sbagliato ma allo stesso tempo la speranza che qualcosa sarebbe prima o poi cambiato.” L’uso di man mano indica un crescendo e non c’è bisogno di ripeterlo. Servirebbe anche un inciso “ma, allo stesso tempo, la speranza…” (0,20)

Ci sono alcuni errori di punteggiatura che ti sono costati nel complesso (oltre gli 0,10 che ti ho tolto nella frase precedente per l’inciso) 0,20 punti.

In questa frase manca una virgola tra riposo e perciò. “Sviene per il dolore, ma non posso concedergli questo riposo perciò riempio una tanica d'acqua ghiacciata e gliela getto addosso, risvegliandolo.”

In quest’altra frase, il lui in corsivo dovrebbe stare in un inciso. “Deve capire che cosa mi ha fatto, perché tutto è partito da Cygnus, perché mia madre mi avrebbe aiutato, avrebbe dato la vita per me, ma è stato lui, lui a mettermi i bastoni tra le ruote.”

Questo è proprio un errore, si scrive “fatto sta” e non “fattostà” (-0,10). Ho provato a controllare online se si potesse scrivere anche fattostà ma la Treccani mi dice che si scrive “fatto sta” e io tenderei a fidarmi. “Non so che cosa abbia notato per primo: se la mia espressione oppure la mazza che ho tra le mani, fattostà  che impallidisce e indietreggia.”

In questa frase manca un verbo: “É pallido come un cencio, il pavimento scivoloso da tutto il sangue che ha perso.” Il pavimento è scivoloso. (-0,10)

Nel complesso la grammatica è corretta, questi sono errori in cui è facile cadere quando si è presi dalla scrittura e le correzioni dei contest, nel mio modesto parere, servono proprio per far scattare un campanello d’allarme quando si rilegge e/o corregge una storia.


Stile: 4/5

Il tuo stile è sempre essenziale e scorrevole, noto che pur essendo molto asciutto stai migliorando con il tempo (forse anche grazie ai contest) e mi è piaciuto il modo in cui hai guidato il lettore tra i pensieri di Marius, gli ambienti di quella Nottingham degradata, il modo in cui hai dato indizi al lettore che gli permettessero di capire come avesse fatto Marius ad attrarre suo padre in quel posto.

Ci sono però alcuni aspetti su cui ti invito a lavorare e che riguardano per lo più alcune scelte lessicali che non sono errori di grammatica, ma che incidono sulla fruizione del testo.

“Acquattato dietro un paio di sporchi bidoni della spazzatura, osservo il mio vecchio e scheggiato orologio: mancano solo cinque minuti alla verità.” Se scrivessimo in inglese sarebbe perfetto il vecchio e scheggiato orologio, dubito che tu o Marius parliate così (e infatti il resto dei pensieri di Marius ha un altro genere di tono e di registro). Sebbene sia cresciuto negli anni 20 e la storia è probabilmente ambientata negli anni 30, visto che dall’albero dei Black risulta che Pollux è nato nel 1912, Cassiopeia nel 1915 e Dorea nel 1920 (Marius è ragionevolmente nato tra il 16 e il 19), un simile linguaggio non trova riscontro.

E infatti, poco dopo, “Normalmente prenderei un coltellino e mi taglierei il polso , uno dei pochi metodi che riescano a calmarmi in questi momenti dove la mia razionalità se ne va a puttane, ma non posso.” Prendere un coltellino e tagliarsi il polso è forse eccessivo, tagli lungo i polsi, sul polso, incidi il polso… (pensavi che ti criticassi la razionalità che va a puttane, eh? Hahaha)

“mi era rimasto un unico anello dei Black e con quello sono riuscito ad arrivare a Hogsmeade.” Mi era rimasto solo un anello dei Black, o dei Black mi era rimasto unicamente un anello, ma unico anello dei Black fa pensare che i Black non avessero altri anelli di famiglia, e sappiamo che non è così, visto che sono una famiglia facoltosa.

“Uccidendolo ho solo aggravato la sensazione perché mi rendo conto che adesso non ho più una ragione di vita.” La sensazione di cosa? Manca forse una parola.

 

Gestione del tema: 7/10

Come tema hai scelto il suicidio e il razzismo, inteso nell’accezione di discriminazione verso chi non ha i poteri magici. Nel caso di Marius, infatti, non si tratta di razzismo del sangue, alla fine lui appartiene alla Antichissima e Purissima Casa dei Black, ma è un Magonò.

Questo tema lo hai trattato in modo un po’ ondivago. Si vede che ti sei messo a scrivere, preso dall’ispirazione e poi a un certo punto la storia ti ha portato da un’altra parte. Non voglio mettere questa cosa nello sviluppo del personaggio, perché secondo me riguarda di più il modo in cui hai affrontato il tema del razzismo.

Tu mi dici:

"Vedete, non è la prima volta che capita. In alcuni ragazzi la magia si sprigiona solo pochi mesi prima degli undici anni, magari Marius è uno di questi!" l'ometto versava del dolce veleno nelle orecchie di mia madre. Ma mio padre sapeva, mio padre aveva già capito che sarei diventato un Magonò, glielo leggevo in quegli occhi grigi e vuoti.

E man mano che si avvicinava il mio undicesimo compleanno, man mano in me cresceva la delusione, la sensazione di essere sbagliato ma allo stesso tempo la speranza che qualcosa sarebbe prima o poi cambiato.”

E poi, quando arriva il momento in cui al compimento degli undici anni, viene abbandonato, mi dici:

Solo perché a undici anni non ero capace di lanciare incantesimi: la notizia si sparse immediatamente e tutta la mia famiglia e gli amici dei miei genitori rapidamente si affrettarono a chiudere tutti i rapporti con il sottoscritto. Fecero finta che io, un bambino con la sola colpa di non avere un briciolo di magia nelle vene, non esistessi. Chiusero le porte in faccia a un ragazzino, un bambino che fino a qualche mese prima vezzeggiavano e viziavano. Come si fa, come si fa a passare da amore a odio in così poco tempo?

Delle due l’una: o Marius era amato e viziato e allora è rimasto di stucco, traumatizzato, per l’essere stato improvvisamente rifiutato dalla famiglia, oppure c’è stata un’escalation di diffidenza e delusione che li ha portati alla decisione di abbandonarlo e Marius è arrivato “preparato”, magari non pensava che sarebbero arrivati ad abbandonare loro figlio, ma che non fosse accetto in casa doveva essergli chiaro.

Sarei stata felice se mi avessi mostrato del conflitto, persino di Neville sappiamo che lo zio ha provato a metterlo fuori dalla finestra per vedere se era un Magonò o meno, qui abbiamo solo le rassicurazioni dell’istitutore, nemmeno la frustrazione di Marius che non riesce a evocare la magia, i rapporti con i fratelli, come ha vissuto? Quando Cassiopeia e Pollux sono partiti per Hogwarts e lui non ha sviluppato nemmeno un segno di magia, come si è sentito? A ogni modo, questo è uno dei motivi per cui non metto il gradimento personale tra i parametri, perché rischio di andare fuori binario, ma sono interrogativi che mi sono rimasti.

Di lui, del razzismo verso i Magonò, non sappiamo niente a parte che delle persone gli hanno voltato le spalle (ma chi a parte la famiglia? Ha provato a mettersi in contatto con qualcuno?) fino a quando non decide di attuare la sua vendetta. Raggiunge la maggiore età (così può lasciare l’orfanotrofio) quindi ha 18 anni e passa sette anni tra Nottingham e Hogsmeade per ideare il suo piano, quindi al momento della storia ha almeno venticinque anni.

Nel momento in cui compie la vendetta realizza l’inutilità del gesto. È una presa di coscienza che fa malissimo, perché solo pensare quanto lui abbia dedicato l’intera vita a quel piano, che ha portato a termine, e che non gli ha dato la soddisfazione che si attendeva, lo ha privato di una ragione per andare avanti. È un personaggio negativo, un eroe tragico, il tuo Marius, incapace di evolvere e staccarsi dal passato e, in un certo senso, ricorda Sirius per questa sua incapacità di evolvere.

Il suicidio è l’epilogo, ma non direi che è il tema controverso principale. Avrei messo razzismo e suicidio, non il contrario, visto che per tutta la storia Marius non ha pensieri suicidi, anzi, vuole uccidere, ha una ragione che lo porta ad alzarsi ogni mattina e orientare tutte le forze, sopporta stenti, fatiche e lavori miseri pur di raggiungere il suo obiettivo con una determinazione invidiabile. Il suicidio arriva alla fine, improvviso, come conseguenza di una presa di coscienza che giunge alla fine come risposta alla sua incapacità di crescere e andare oltre.

Gestione dei personaggi: 8/10

La caratterizzazione di Marius è interessante. A me piace moltissimo il modo in cui tu sia riuscito a rendere vivo e non banale un personaggio di cui non si sente mai scrivere e/o leggere. È solo un nome sull’albero genealogico dei Black (anzi nemmeno quello, visto che è stato cancellato dall’arazzo) eppure tu gli hai dato un vissuto, dei pensieri e una prospettiva. Sono le contraddizioni che ho rilevato nella costruzione del personaggio che non mi permettono di darti il punteggio piano. Il fatto che il percorso di Marius e il rapporto con la famiglia non sia ben definito, non si capisca se lui fosse cresciuto viziato e poi all'improvviso gli hanno voltato le spalle o questa cosa fosse nell'aria, visto il malumore che percepiva. Il suo rimanere ancorato a quell'obiettivo, a un trauma che si porta avanti dagli undici anni e diventa la sua sola ragione di vita ha finito per appiattirlo un po'.

Ho amato anche Cygnus che forse è un po’ troppo Malfoyesco per essere un Black, ma ho apprezzato la sua rigidità che si infrange quando si trova contro il figlio che gli rinfaccia il dolore provato e lui cerca di negoziare per mettersi in salvo. Ho percepito un certo cinismo, non gli importa del figlio, vuole solo mettersi in salvo, all’inizio nemmeno lo riconosce e solo quando prova dolore finisce per provare a dialogare. L’ho trovato molto coerente come personaggio di una famiglia Purosangue altolocata come i Black.

Voto: 23/30
[Modificato da Severa Crouch 18/04/2021 15:21]

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18/04/2021 15:27
 
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Quinto posto

CatherineC94 – La risposta è nelle stelle

26,80/30 – premio speciale Grifondoro per il coraggio

 


Specchietto
Autore EFP: CatherineC94
Nickname sul Forum EFP: CatherineC94
Titolo: La risposta è nelle stelle
Tema controverso scelto: Impotenza
Totale: 26,8/30

 

Grammatica: 4,8/5

L’immagine passata delle sue natiche piccole ma sode persistono nei suoi pensieri; si vede come bruto la stringe, colto da quello spasmo tipico che avverte quando l’incontra.

In questa frase c’è un problema di concordanza tra soggetto e verbo: l’immagine persiste nei suoi pensieri e manca l’articolo indeterminativo prima di bruto.

Il resto della grammatica è corretto, va benissimo e quindi non ho molto da dirti.

Stile: 5/5

Il tuo stile è narrativo, asciutto, senza troppi fronzoli, eppure sei stata in grado di farmi empatizzare con Aberforth, farmi percepire le sue difficoltà emotive, e al tempo stesso contestualizzare la storia con piccoli indizi e descrivere gli ambienti e la vita modesta e semplice che Aberforth conduce. Non solo, ma la narrazione al presente mi mette in mezzo agli eventi che lui vive e alle sue reazioni brusche a ogni singola cosa. L’incipit, in questo senso, è emblematico del modo in cui hai caratterizzato questa coppia. Amo anche come il testo sia intriso di giudizi che Aberforth da sprezzante su chiunque, il modo in cui filtra i comportamenti altrui e li distorce per avvalorare le proprie opinioni.

Ti riporto un esempio: «M-ma i-io…» inizia tremante, con quell’insicurezza tipica di chi non ha mai pensato di valere molto ed ha sempre deciso di vivere nei bassifondi della società. Questa frase correrebbe il rischio di essere tacciata di violare la regola dello show don’t tell (su cui io per prima sono critica) e infatti, secondo me, non la viola perché il narratore interno di Aberforth ci da la sua opinione su Sibilla, opinione che non corrisponde ai fatti. Sibilla, infatti, non crede di non valere molto, anzi, lei è la discendente della mitica Veggente Cassandra, lei si reputa sopra i mortali, troppo impegnata con la Vista per occuparsi di cose terrene. Il lettore che conosce Sibilla, quindi, è in grado di contestualizzare il giudizio di Aberforth e ricondurlo a una sua prospettiva deformata e questo gioco di specchi si riflette in tutta la storia rendendola interessante e caratterizzando Aberforth anche attraverso la prospettiva deformata con cui osserva la realtà circostante.

 

Gestione del tema: 10/10

Ho amato il modo in cui hai gestito un tema difficile e poco trattato come l’impotenza maschile. Mi hai fatto vedere e sentire sulla pelle il desiderio di Aberforth, la frustrazione di non riuscire ad appagarlo, la speranza di poterlo fare e, ogni volta, scoprire che non è così. Ho amato le reazioni stizzite alla rassegnazione di Sibilla che parla di “sforzi inutili” quando lui desidera, freme, spera di poter soddisfare un desiderio che è vivo e pulsante dentro di lui.

La dicotomia tra i pensieri passionali e intensi che fa, la brama di sentire il calore e l’odore della sua donna e poi la delusione nel non riuscire a farlo perché là sotto non collaborano è bellissimo. Hai preso il tema, lo hai analizzato da diversi punti di vista, me l’hai offerto in tutte le sue sfaccettature. Per me è adorabile anche la fine quando lui rifiuta la soluzione che gli suggerisce Sibilla e poi davanti alla prospettiva della guerra cede e lei si illumina.

Ho voluto premiare proprio la tua storia con il premio Grifondoro perché hai scelto un tema difficile e un personaggio ancora più difficile e sei riuscita a rendere benissimo l'idea della difficoltà e della frustrazione che vive l'uomo. Non era scontato questo risultato e ho ammirato la tua capacità di metterti in gioco in modo totale e di uscire fuori con una storia interessante. 

Gestione dei personaggi: 8/10

Trovo che la tua caratterizzazione di Aberforth sia coerente con il canone e le poche informazioni che abbiamo su di lui.

Nella tua storia, infatti, abbiamo il vecchio mago brontolone, perennemente arrabbiato con la vita e con il fratello. Preso dalla gestione del suo pub, dal preparare cibi, osservare e giudicare il resto del mondo.

Tu porti tutto questo in uno strano rapporto con la Cooman che nemmeno Aberforth sembra riuscire a spiegare. Si intravede qualcosa, oltre quel groviglio di passione e il desiderio continuamente frustrato (come tutti gli altri desideri di Aberforth), e non si capisce se è paura di tenerci troppo e poi perderla, come Ariana, come il resto della sua famiglia, o è incapacità ad esprimere i sentimenti che pure ci sono. Lo si vede da come la cerca, tra un’imprecazione e l’altra, da come alla fine per distrarla dal pensiero annichilente della guerra le concede di seguire il consiglio sul rimedio.

Chi rimane sullo sfondo è Sibilla, di cui non si comprende l’attaccamento a un uomo che la tratta male e nemmeno la gratifica più di tanto. Lei è persa nel suo mondo e si vede che, nonostante tutto, cerca di stare vicino ad Aberforth come può, ma come vive quella situazione, con rassegnazione? Con la speranza/sicurezza che è una fase passeggera? Le sue interazioni sono mugugni e piagnucolii e solo alla fine, quando suggerisce il rimedio, emerge un po’. Pur essendo la prospettiva di Aberforth, la frustrazione che vive con il corpo, il rapporto con Sibilla non sembra messo del tutto a fuoco, ma probabilmente è colpa della prospettiva cinica e sfiduciata di Aberforth. Mi ha colpita questa frase di Aberforth è illuminante: «Sapevo che saresti arrivata con qualche ovvia e stramba soluzione, come sempre. Ascolta bene, apri quella dannate orecchie da moscone che ti ritrovi! Io non vado bene, non sono mai andato bene e questa è la prova. Sloggia, vai via. Non posso darti nulla tranne una capra e un Pub ammuffito» urla straziato.

Totale: 26,8/30



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18/04/2021 15:29
 
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Quarto posto

Gaia Bessie – L’attraversaspecchi

Vincitrice del premio Gilderoy Lockhart per il personaggio più controverso

27,8/30

 


Specchietto

Nick: Gaia Bessie

Titolo: L'Attraversaspecchi

Mandata via email

Tematica: Age-gap

Totale punti: 27,8/30

 


Grammatica: 4,8/5


Dal punto di vista della grammatica ho da segnalarti solo un errore sull’uso del trattino negli incisi che andrebbero contenuti tra due trattini o se posti alla fine della frase con il punto fermo.


Nella prima frase è totalmente inutile: “Lily se ne accorge e lo sente, che in quella superfice vetrosa c’è un segreto che nessuno le vorrà mai dire –  e lei, che ha otto anni ed è la più piccola della nidiata, è abituata a conoscere ogni cosa: così, domanda.”


Nella seconda andrebbe inserito un altro trattino al posto della virgola dopo avute: Lily Luna sa e vuol sapere, e allora quel manufatto diviene l’oggetto proibito – e proibizioni, lei non ne ha mai avute, perciò lo desidera con tutta sé stessa.


Lo avrei considerato nello stile, ma visto che sono finita sul sito della Treccani che spiega come usarlo, allora non posso non considerarlo un errore: https://www.treccani.it/enciclopedia/trattino_(Enciclopedia-dell'Italiano)/ Non è ripetuto per tutta la storia, quindi ti tolgo -0,20, visto che nelle altre frasi è sempre alla fine della frase.


Il resto è perfetto. Adoro il modo in cui usi la punteggiatura, riesci a rendere il testo così vivo da sembrare di immergersi nei pensieri dei personaggi, ma queste cose te le dico nello stile.


 


Stile: 5/5


Il tuo stile narrativo è qualcosa che non lascia mai indifferenti. Non solo perché sei in grado di narrare vicende che hanno dell’incredibile, ma anche perché sei in grado di descrivere personaggi spigolosi e decisamente controversi, scavando nelle contraddizioni della loro anima. Lo stile è quasi onirico, sembra un flusso di coscienza continuo e il lettore salta dalla mente di un personaggio a quella di un altro come in un gioco di prospettive dove ciò che emerge è il dolore di tutti i personaggi.


Come detto in grammatica, trovo che il tuo uso della punteggiatura, l’alternanza di pensieri, dialoghi, emozioni e brevi e iconiche descrizioni sia un po’ il tuo marchio di fabbrica e ti esce tremendamente bene. Quando ho visto il file word con 25 pagine e 14.788 parole ho sussultato, ma ammetto che ho divorato la storia, rapita dalla vicenda di Lily e dal tuo stile che è sempre scorrevole, anche quando gioca sui contrasti e le contrapposizioni per dare risalto agli elementi. Così, mi ha colpito lo specchio delle brame macchiato dalle Arti Oscure e la contaminazione emerge dalla cornice d’oro che però è arrugginita. La contrapposizione tra Lily e Rose, tra James e Albus e i dialoghi tra Ginny e Harry da cui emerge tutta la preoccupazione di Harry e il suo senso del dovere. So che la storia è in corso di pubblicazione, quindi posto un estratto dal primo capitolo, per indicarti come nel tuo stile riesci a portare avanti la narrazione uscendo dall’introspezione del protagonista e caratterizzare i personaggi con pochi flash.


“I suoi genitori sono attenti a non parlarne mai, per non solleticare la curiosità dei figli, della figlia. Eppure, e questo a Lily è chiarissimo dal giorno in cui Ginny ha rotto il proprio vaso preferito nel sentir nominare lo specchio, sua madre non è d’accordo nel tenerlo a casa: è pericoloso, Harry – strilla una notte, quando lei dovrebbe essere immersa in un letto di sogni – abbiamo tre figli, come possiamo tenerlo in casa?


Lily Luna ha otto anni e, la risposta di Harry Potter non la sente, ma senza fatica riesce a immaginarla: il dovere, il senso di responsabilità – è il mio lavoro, Ginny, e tu lo sapevi bene quando ci siamo sposati! – e soprattutto il disagio nel pensare che, se avesse rifiutato lo specchio sarebbe finito a casa di Ron ed Hermione.”


La narrazione è incessante per tutti e tre i capitoli e offre scorci sulla psicologia di un po’ tutti i personaggi, permettendo al lettore di avere sprazzi di psicologia di ognuno di loro, benché Lily resti l’assoluta protagonista.


 


Gestione del tema: 8/10


Ormai credo che le storie sugli amori infelici dalla fine tragica siano un po’ il tuo marchio di fabbrica. Questa storia è meravigliosa e se come tema avessi scelto la salute mentale e i pensieri ossessivi, avresti centrato perfettamente il tema perché tutto ruota intorno alle ossessioni di Lily, prima lo specchio, poi il suo contenuto, un amore impossibile alla fine. C’è anche l’ossessione per Scorpius, la continua rivalità con Rose e i commenti pungenti sulla cugina/rivale. Tutto ruota intorno a questo aspetto di Lily e il gesto finale non è altro che l’esito di un’ossessione che non è stata riconosciuta.


L’age-gap che hai scelto come tema controverso rimane sullo sfondo e viene superato grazie al fatto che i due personaggi si trovino in un’altra dimensione, sotto il cielo di Severus. Addirittura, quando Lily promette a Severus di cercarlo in ogni uomo sulla terra, ho immaginato che avrebbe finito per trovarlo (che so, in Lucius Malfoy) per rendere nuovamente centrale il tema.


Quando Lily ne parla con James l’argomento viene liquidato in poche battute e sì, Lily è incapace di parlarne, sa che gli altri non capirebbero, ma il motivo della difficoltà a capirla è l’amore per un morto non per uno che potrebbe essere suo nonno ed è morto all’età che ha suo padre adesso. In questo senso, la differenza di età rimane sullo sfondo, al punto che la stessa storia, con qualche adattamento, avrebbe potuto essere una Frastoria e avrebbe continuato a funzionare perfettamente.


Persino il modo svogliato in cui Severus si lascia andare, perché quello è il suo purgatorio, mostra appena un interesse, ma non mette a fuoco perché vuole Lily sotto il suo cielo. Come nasce il desiderio per una ragazza che potrebbe essere sua nipote? Il desiderio di Lily cresce lentamente ma sembra veramente il capriccio di una ragazzina che vuole qualcosa che sa di non poter ottenere piuttosto che un genuino sentimento. Perché vuole Piton? Solo perché lui le è stato mostrato nello specchio?


Il dialogo finale con Lily Evans è intenso e dimostra la differenza tra le due donne e la testardaggine di Lily Luna che, nonostante tutto, continua a volere Severus. Anche qui, l’obiezione di Lily Evans non è sulla differenza d’età, ma sulla natura di Severus, la preoccupazione che lui non possa renderla felice per sempre.


Per questo motivo, purtroppo, sebbene questa storia mi sia piaciuta enormemente, non posso dire che il tema sia stato sviluppato pienamente e che tu l’abbia reso centrale nella storia analizzandone le varie sfaccettature. Hai affrontato altri temi e ho deciso di valorizzare il mondo in cui hai coinvolto e ampliato le conseguenze di quell’amore insano sulla salute psichica di Lily.


 


Gestione dei personaggi: 10/10


La tua Lily si aggiudica il premio del personaggio più controverso del contest. Non hai idea di quanto l’abbia amata, così piena di contraddizioni e tormenti, così curiosa e affamata di vita, fino ad esserne completamente svuotata dopo essere uscita dallo specchio, perché questo fanno le Arti Oscure. La tua Lily Luna è veramente il paesaggio in tempesta con cui si descrive all’inizio e i tumulti adolescenziali li vive nel più tormentato dei modi. La sua curiosità ce la fa conoscere per contrapposizione a James, il cocco di mamma, e ad Albus il combina guai. Ho apprezzato moltissimo il riferimento a quel legame con Ginny più che con Harry, legame che poi riscontrerà anche Severus nel dire che lei di Potter non è né figlia né nipote. È un riferimento sottile al diario di Tom Riddle, a come sua madre sia rimasta vittima del fascino di un oggetto oscuro e di come, anni dopo, le Arti Oscure abbiano rischiato di portarle via prima Albus, poi Lily. Il dramma di Ginny emerge chiaramente persino attraverso la prospettiva distorta del pov di Lily, perché il lettore sa che quelle reazioni hanno un senso, così come conosce la sola risposta che può dare Harry.


Harry Potter è proprio lui, l’eroe della saga, ligio al dovere pronto a sacrificare se stesso per proteggere gli altri, anche anni dopo che la battaglia con Voldemort è chiusa e lui accetta di portare in casa un specchio maledetto. Il suo comportamento a volte sembra troppo silenzioso, ma il ricordo degli insegnamenti di Silente rimane sullo sfondo e Harry sa quanto sia difficile lasciare che una persona che ami faccia il suo percorso. Purtroppo, arriva troppo tardi da Draco a implorare che Scorpius le parli, tre giorni prima delle nozze con Rose (e quel dialogo mi ha strappato una risata, quanto è vero!)


Ho amato tantissimo la caratterizzazione di Draco, la sua umanità, sia quando portano lo specchio, sia quando implora Harry di darlo a lui, perché così può stare con Astoria. Hai rappresentato il suo dramma in pochi scorci.


Prima di passare a parlare di Severus, ti devo menzionare la coltellata al cuore che ho sentito quando hai descritto la morte di Theodore Nott, mettendo in mezzo Rodolphus, a tradimento. Mi hai mozzato il respiro quando nel ricordo successivo siamo stati costretti ad assistere al destino di Daphne, sulla tomba della sorella. Tutti i personaggi sono stati caratterizzati chiaramente e in modo estremamente nitido, al punto che il destino delle sorelle Greengrass, destinate ad amare uomini morti, sembra echeggiare quello di Lily Luna che assiste sgomenta (come il lettore) a tutti quei ricordi.


Passo, infine, a Severus che è senz’altro lui, in questo aldilà un po’ curioso, in questa dimensione bianca dove lui è l’unica chiazza nera. Costretto in uno specchio a sopportare i tormenti di un’altra Lily che non è la sua, che ha scelto un altro. Ogni suo commento, ogni interazione con Lily lo rende il Severus Piton che conosciamo, anche se traspare troppo poco sul perché e il per come si unisca a Lily. Straziante è il ripercorrere le tre volte in cui ha tradito e i tre nomi che ha fatto e che lo costringono a quella dimensione sospesa.


Non sappiamo nemmeno se tutto quello che ha vissuto Lily sia un inganno delle Arti Oscure e quando lo raggiungerà in quel bianco, non troverà ad attenderla il Severus che cercava.


 


Totale punti: 27,8/30



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18/04/2021 15:34
 
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Terzo posto

Roxanne Potter/Veronique97 – Sunny days never last enough

28,5/30

 


Autore EFP: Roxanne Potter

Nickname sul Forum EFP: Veronique97


Titolo: Sunny days never last enough

Tema controverso scelto: Salute mentale, pensieri intrusivi-ossessivi, accenni di alcolismo (Per il resto ti rimando alle note in fondo alla storia)

Totale: 28,5/30

 


Grammatica: 5/5


Nulla da dire sulla grammatica, non un errore, di battitura, di grammatica o di sintassi. Brava! Mi piace il modo in cui articoli i periodi, le frasi sono brevi, ordinate e rendono la lettura fluida e scorrevole.


Stile: 5/5


Lo stile introspettivo che hai scelto per descrivere i problemi di Lorcan, i pensieri intrusivi che lo spaventano e destabilizzano, è semplicemente perfetto. Persino l’uso della metafora tra i giorni di sole e quelli di pioggia e la ripetizione, sintomo del disturbo ansioso che l’accompagna è interessante e funzionale alla narrazione. In generale ho trovato la tua storia molto scorrevole, mi sono trovata alla fine quasi senza accorgermene. Ho sbirciato alla barra di scorrimento al lato della finestra del browser solo quando Lorcan e Hugo hanno iniziato a giocare da professionisti e mi sono domandata a fino a che punto della vita di Lorcan saresti arrivata. Ad ogni modo, lo stile adoperato è perfetto per mostrare l’introspezione di un ragazzo adolescente e non ho nessuna osservazione da fare a livello di correttezza.



Gestione del tema: 10/10

Trovo che tu abbia trattato il tema scelto in modo assolutamente coerente e delicato. Emerge la fragilità di Lorcan, la sua sensibilità e il terrore che quei pensieri, così sbagliati e terrificanti, siano il preludio di una sua trasformazione. L’ansia di vivere nuovamente quei pensieri lo porta a adottare comportamenti che evitano le situazioni e finiscono per isolarlo nei momenti in cui lui è più fragile e ha maggiormente bisogno di aiuto.

Ho apprezzato come tu abbia saputo rappresentare l’escalation del problema fotografando i vari momenti della sua vita e le risposte di Lorcan al problema che lo rendono sempre più fragile ed esposto. Inizia evitando gli stimoli a quei pensieri: il fratello, la madre, il padre. Se non vede gli altri ,non può pensare di far loro del male, è sicuro che non lo farà perché loro non sono con lui. Cerca di neutralizzare lo stimolo e proteggere l’altro. La famiglia non riesce a cogliere il dramma che vive Lorcan, anche se Lysander capisce che qualcosa non va, ma si accontenta delle spiegazioni del fratello, o forse aspetta che si senta pronto per parlarne o, come spesso accade, sottovaluta il problema.

Poi, i pensieri si fanno più forti e difficili da controllare, la crisi durante la cena di Natale è simbolica: il periodo in cui l’amore e i pensieri positivi sono più forti, dove maggiormente si sente il calore familiare e proprio lì la crisi è più violenta, al punto da allarmare Luna e Rolf.

Infine, arriva Lily, l’amore per lei diventa così forte che la reazione di quel pensiero porta Lorcan – per la prima volta – a far trapelare qualcosa al di fuori della sua testa, quasi a confermare le paure di essere un mostro.

Se le filastrocche non funzionano, se i comportamenti evitanti non bastano più, se gli esercizi di respirazione sono insufficienti, allora l’alcol sembra la risposta naturale, complice il costume sociale di bere in compagnia. Lorcan cede all’impulso di bere, prova sollievo nel narcotizzare la coscienza, ma poi il risveglio diventa sempre più grave e preoccupante. È interessante come Lily sia stata in grado di creare una rete di protezione e come abbia coinvolto Lysander e Hugo e insieme gestiscono il problema.

Il finale è aperto, segno che la battaglia non si vince mai del tutto e che ogni giorno di sole va conquistato, anche se ce ne sarà anche qualcuno di pioggia. L’amore, però, rende meno spaventosa la pioggia.

 

Gestione dei personaggi: 8,5/10

Ho trovato interessante il modo in cui hai caratterizzato Lorcan e hai mostrato la sua discesa negli abissi dell’alcolismo e la lotta per riuscire a uscirne conquistando, giorno dopo giorno, la libertà. Non so se sia a causa dello stile introspettivo o del fatto che il vissuto di Lorcan assorba gran parte della narrazione, ma ho trovato meno definiti gli altri personaggi e il tipo di rapporto che hanno con il protagonista. 

Lysander e Hugo, in particolare, ma anche Lily che, pur essendo vista attraverso gli occhi di Lorcan, rimane quasi sullo sfondo. Ci sono dialoghi e interazioni, ma è arrivato molto poco della loro caratterizzazione e del loro legame con Lorcan al di là del ruolo che ricoprono.

La prima sensazione su questa gestione distaccata degli altri personaggi l’ho avuta con Luna e Rolf, però, mi sono detta “è una scelta narrativa, il protagonista è adolescente, è normale che la famiglia venga tenuta fuori.” Fatico a immaginare Luna non dire nemmeno una delle sue frasi al figlio, visto che lei si è sempre mostrata molto empatica con Harry per tutta la saga. Non ho capito bene la caratterizzazione di Lysander e la sua evoluzione. Insomma, ho avuto la stessa reazione di Lorcan quando se n’è uscito con la frase: “Ti sei messo a cantare una canzone di Celestina Warbeck. Credimi, è stato terribile. Già di tuo non sai cantare, da ubriaco fai proprio sanguinare le orecchie. Sinceramente avrei preferito che ci ammazzassi a coltellate e che dessi fuoco alla casa.”

Lo so, voleva scherzare e sminuire il problema, ma è stato fuori luogo, superficiale e mi ha gelato il sangue con quella battuta. Avrei capito se gli fosse sfuggita all’inizio, ma dopo anni in cui lui e Hugo aiutano il suo fratello gemello ad affrontare quel problema è incredibile che abbia un simile atteggiamento. Non ho nel resto della storia sufficienti indizi – specie attraverso i pensieri di Lorcan – che mi facciano pensare che Lysander sia così radicalmente diverso dal fratello e che vi sia questo muro di incomprensione, nonostante conosca il problema.

Totale: 28,5/30

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18/04/2021 15:35
 
Quota

Secondo posto

BlueBell9/_BlueBell – Baratro

29/30

 


Specchietto
Autore EFP BlueBell9
Nickname sul Forum EFP: _BlueBell
Titolo: “Baratro”
Tema controverso scelto: tortura fisica e mentale, annientamento psicologico.
Totale: 29/30

 

Grammatica: 4,20/5

Mentre leggevo la tua storia, Babbano mi ha sentito imprecare ripetutamente perché hai scritto una storia che mi è piaciuta un casino, come vedrai nelle altre voci di giudizio, ma hai commesso degli errori e devo segnalarteli.

Il primo errore è lessicale e per questo ti ho tolto – 0,10. In questa frase hai usato il verbo sbagliato: “Gli scorreva nelle vene, potente e ammagliante, accarezzandogli la mente con una serie di promesse.” – 0,10 La definizione di ammagliare nel dizionario è riunire tra loro le maglie di un lavoro fatto a maglia. Ammagliare è anche legare qualcosa con corda o fil di ferro incrociati a forma di rete: a. una balla. Immagino che tu intendessi “ammaliante” nel senso di affascinante.

Per il secondo errore mi piange il cuore perché è veramente sciocco: hai sbagliato a impostare il discorso diretto. Tra le virgolette caporali e l’inizio del discorso diretto non ci vuole lo spazio. Ho consultato le convenzioni editoriali delle principali case editrici per verificare il mio assunto e mi spiace tantissimo doverti togliere – 0,50. Ho tolto 1 punto a Inikos che ha usato il simbolo sbagliato e lo spazio, quindi mi sembra giusto valorizzare il fatto che pur essendoci lo spazio tu hai usato il simbolo corretto. Ti lascio le convenzioni editoriali delle varie case editrici come riferimento.

(http://www.oblique.it/images/formazione/dispense/punteggiatura_dialoghi_scheda.pdf )

“dopo aver appena finito di tortura un uomo” Credo che sia “torturare” – 0,10

« Gli ha torturati » sottolineò lui. Gli sta per “a lui”, per loro si usa “li ha torturati”. Riporto dal sito dell’Accademia della Crusca: Dunque, gli e li hanno funzioni ben diverse: gli ha funzione di oggetto indiretto maschile singolare (equivalente alla forma tonica ‘a lui’), li ha quella di oggetto diretto maschile plurale (equivalente al pronome loro tonico).(https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/lo-gli-li-loro-un-sistema-pronominale-non-facile-da-usare/) – 0,10

 

Stile: 4,8/5

Se usi l’articolo sotto-intendi la Maledizione Cruciatus, quindi è la Cruciatus non “il Cruciatus” – 0,10

“il Mangiamorte appella la sedia con un incantesimo Non Verbale.” Questo è l’unico uso delle maiuscole un po’ strano che mi ha fatto storcere il naso. Sono andata a controllare sul web e non verbale è sempre scritto in minuscolo, anche in inglese. Come riferimento ti porto l’articolo di wizardingworld https://www.wizardingworld.com/features/the-hardest-wizarding-world-spells

Il tuo stile è semplice ed estremamente narrativo. L’introspezione dei personaggi filtra attraverso l’alternarsi di passato e presente, di ricordi e tempo della narrazione, di pov della vittima e del carnefice. Ho apprezzato il modo furbo in cui hai alternato i piani, così da farci capire e conoscere sempre un po’ di più i personaggi, la loro evoluzione. Ne parlerò più avanti nella gestione dei personaggi, qui mi limito ad affrontare lo stile.

Ho apprezzato molto il modo in cui hai fatto emergere il contesto in cui i personaggi si muovevano e ci hai mostrato i loro pensieri e il loro ambiente. I rapporti, le gerarchie, la situazione personale viene mostrata al lettore che si trova nel sotterraneo con Benjy Fenwick e proprio come lui osserva i Mangiamorte parlare tra loro. Ciò ci permette di avere un’introspezione sulla vittima, sulle scelte che è chiamato a fare, sui suoi ricordi e la paura che prova. Al tempo stesso, i ricordi di Rosier ci aprono un varco sul passato del Mangiamorte, sulle sue scelte e sul percorso che l’ha portato a trovarsi davanti Fenwick. Tutto semplicemente attraverso gesti e dialoghi. Sono i sorrisi smorzati, il comportamento pacato di Rosier, la freddezza con cui si approccia alla tortura di Fenwick, il gioco che inventa per farlo parlare che rivelano più di ogni giudizio che può avere Fenwick.

Personalmente non amo l’alternanza dell’allineamento tra destra e sinistra, capisco il senso, per avvertire il lettore che quello è un altro blocco, ma ritengo che il corsivo sia già sufficiente. Penso anche che affatichi un po’ la lettura, ma non ti penalizzo per una scelta di impaginazione che è rimessa a te. Ne avrei tenuto conto se avessi utilizzato il criterio del gradimento personale, ma volendo epurare i giudizi dalle mie opinioni personali, mi limito a segnalarti solo che la scelta affatica un po’ la lettura.

 

Gestione del tema: 10/10

Sono stata combattuta sul voto da darti, devo confessarlo. Ho riletto la tua storia più volte perché nelle prime volte avevo la sensazione che il tema non fosse pienamente centrato. Ci hai mostrato come si tortura un uomo, come lo si spezza e si assiste al suo annientamento, al punto che arriva a uccidere ben due persone in conseguenza delle sue bugie, si assiste al venir meno della sua fedeltà e della fiducia nell’Ordine quando realizza che nessuno andrà a cercarlo. Però tutto lo spazio che hai dato a Rosier sembrava togliere spazio al tema principale, ma poi, quando mi sono soffermata a riflettere sul rapporto tra Evan e il padre e la figura dello zio, ho realizzato e mi sono detta che era geniale, semplicemente geniale.

Hai usato la tortura di Fenwick, un padre, per mostrarci un’altra tortura, di un altro padre, quello di Evan. Lui stesso è arrivato a torturare il padre ma questo non è altro che l’esito di un percorso di manipolazione mentale e di annientamento di un ragazzo da parte dello zio. Le paure di Evan sono state esaminate e le sue ferite sono state cicatrizzate, omicidio dopo omicidio, fino a renderlo un’altra persona. Il padre se n’è accorto e chissà quando ha realizzato che gli avevano messo in casa il proprio assassino, chissà che cosa ha fatto il padre di Evan, in che modo ha deluso le aspettative per andare incontro a una simile punizione: la trasformazione del figlio nel proprio omicida.

L’annientamento è doppio, quindi, vittima e carnefice non sono uguali, perché Evan ha sempre avuto una scelta, mentre Fenwick no, ma comunque entrambi si sono trovati in un percorso con un solo esito possibile e questa cosa mi è piaciuta un sacco.

 

Gestione dei personaggi: 10/10

Tu non hai idea di quante volte abbia esclamato “Ma che figo Rosier” mentre leggevo la tua storia. Avevo una voglia matta di leggere una storia con un Mangiamorte come protagonista e sono contenta che almeno una concorrente mi abbia accontentata!

Parto da Fenwick, però, cercando di essere oggettiva. Allora, come ho già detto anche a dirkfelpy, io adoro quando un autore prende un personaggio minore (anzi, marginale) e lo caratterizza al punto da farmelo sentire vivo. Di Fenwick sappiamo solo due cose in croce e tu gli hai dato una backstory, papà di Anne, marito di Mary, membro dell’Ordine della Fenice, non troppo “famoso” ma che comunque da il suo contributo alla causa portata avanti da Silente. Questi dettagli emergono nel corso della storia, dal dialogo con Rosier, da colpi di scena che ci portano a vivere il dramma di quest’uomo e ad assistere alla sua caduta e alla sua umanità. Nessuno vorrebbe essere costretto a dover scegliere tra l’obbedienza, la fedeltà alla causa e la sopravvivenza della propria figlia. Nessuno vorrebbe essere costretto a dover scegliere tra far vivere la propria figlia o un altro prigioniero. La scelta è scontata, il sangue, l’amore vincono sempre e sono più forti di ogni principio. Assistiamo al modo in cui lui viene spezzato, certezza dopo certezza, fino a crollare e confessare tutto. Sappiamo che di lui non troveranno altro che pezzettini, e non c’è modo di sperare che per la piccola Anne vi sia una sorte migliore.

Passo a Rosier, adesso, che per me è il vero protagonista della storia, il carnefice che è diverso dagli altri. Non urla, non minaccia, sta serio, sarcastico, è spiritoso e non si scompone davanti le provocazioni di Fenwick. Sa come suscitare la paura e controllarla. Man mano che i pov con i suoi ricordi si susseguono, scopriamo del rapporto conflittuale con il padre, del ruolo che ha lo zio nella sua scelta di diventare un Mangiamorte e dell’addestramento, del modo in cui ha addormentato la coscienza e rinunciato a Emme, finita sull’altro lato della barricata in quella guerra.

Non lo sapremo mai, ma non ho potuto fare a meno di domandarmi se la debolezza di cui accusava il padre non fosse altro che il desiderio paterno di tenerlo lontano dalla guerra, di proteggerlo e che nel non saperlo guidare in un mondo che cambiava non abbia finito per consegnarlo al mentore sbagliato. Mi ha colpito il pensiero che suo padre fosse stato l’unico ad accorgersi del cambiamento di Evan, perché non ho potuto fare a meno di paragonare il rapporto conflittuale di Evan con quello di Barty e di Severus con i rispettivi padri.

Nel caso di Barty, il rapporto conflittuale è dentro Barty, rimane latente ed esplode perché lui non si sente visto. Nel caso di Evan il rapporto conflittuale è palese, Evan si sente considerato un debole, considera un debole suo padre perché ha paura dei suoi superiori e forse lo minacciano sui figli, ma è un pensiero che rimane latente nella storia, che realizza il lettore mentre Rosier parla e dice che lui non ha figli e allora diventa chiaro che non può o non vuole comprenderne la posizione.

Il conflitto di Severus con il padre lo porta a cercare un riscatto tra i Mangiamorte, così come Evan, che preferisce la misteriosa figura dello zio (senza nome) a quella del padre. Il mentore che lo guida e gli insegna a dominare la paura e metterla al suo servizio. A differenza di Piton che finirà per riscattarsi per amore, Evan non fa questo passo, forse non ha il tempo di realizzare perché la morte interrompe ogni possibile arco di trasformazione. Anzi, di Evan sappiamo che gli incontri sono spontanei e basati sul reciproco accordo di tenere fuori la guerra. Sappiamo che c’è un Avery ad attenderlo e che è uno dei loro con cui Travers tenta di provocarlo, ma il sollievo sul volto di Evan ci dice che Avery non è niente, è solo sollevato perché nel mirino c’è il nome sbagliato, non c’è quello di Emmeline.

Spendo due parole anche per Travers e Dolohov di cui mi è piaciuta molto la rappresentazione e la caratterizzazione. Soprattutto quella di Travers, più viscido, rispetto a Dolohov che è più… ehm… emotivo, si diverte con le Cruciatus e si esalta al ricordo di missioni passate, quella dei Prewett in particolare. Travers, invece, ricorda quella dei McKinnon e mi piace il suo modo di provocare, insinuare, dialogare sia con Dolohov che con Rosier.

 

Totale: 29/30

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18/04/2021 15:37
 
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Primo posto parimerito

Legar – Intreccio dissoluto

Vincitrice del premio Rita Skeeter per la miglior gestione del tema

30/30

 


Specchietto
Autore EFP: Legar 
Nickname sul Forum EFP: Legar
Link alla storia: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3962181
Titolo: Intreccio dissoluto
Tema controverso scelto: abuso sessuale, razzismo

Grammatica:5 /5

La grammatica di questa storia è praticamente perfetta. C’è un uso dei due punti un po’ alternativo in questa frase. “Aveva detto al vecchio mago all’ingresso di preferire una giovane donna bruna ed era stato accontentato a dovere: sorrise, per la sensazione di potere che il cognome dei Malfoy era di nuovo in grado di evocare in un Mondo Magico evoluto, in cui il Signore Oscuro aveva ricompensato la famiglia che lo serviva da decenni, da una generazione alla successiva.”

Tecnicamente, il sorriso per il potere dei Malfoy non specifica in alcun modo la frase sull’essere stato accontentato dal mago all’ingresso. Insomma, è il suo lavoro accontentare i clienti. Ho capito che è un’apposizione più metaforica che concreta e lo considero un vezzo stilistico, anche perché in tutto il resto della storia la grammatica e la punteggiatura sono impeccabili.

Stile: 5/5

Ho letteralmente adorato il tuo stile introspettivo. Hai preso per mano il lettore e l’hai guidato nel mondo magico che vede Voldemort trionfare. Ho adorato come tutti i riferimenti al passato non siano stati inseriti con il classico spiegone, ma che tu abbia saputo calarli tra le riflessioni di Draco e di Hermione da prospettive opposte.

L’introspezione filtra le descrizioni degli ambienti e dei personaggi che sono visti l’uno attraverso gli occhi e la mente dell’altro in un esempio bellissimo di “show don’t tell”.

Una cosa che ho apprezzato particolarmente apprezzato è stata l’assenza di volgarità, tutto è perfettamente composto, oserei dire asettico, e questa scelta ha fatto emergere la crudeltà sottesa al tema. Non era scontato che finisse così, il tutto poteva risultare freddo, superficiale, non sviluppato. Invece, e sono veramente felice di questo, la discrasia tra il vissuto del lettore, il mondo che hai rappresentato e i pensieri dei personaggi sono più che sufficienti a far emergere la crudeltà della condizione delle streghe Nate Babbane.

L’alternanza dei pov, però, ci fa compiere un passo in più e ci dimostra come un sistema fondato sull’oppressione può vincere ma non necessariamente impedirà che le vittime continuino ad opporsi. Il pov di Hermione da speranza e uno sguardo ulteriore che va oltre la sua condizione personale e diventa collettiva chiudendo il cerchio con i pensieri iniziali di Draco. Non posso dirti altro che chapeau!

Ho percepito subito l’ispirazione di The Handmaid’s Tale, che adoro sia in versione serie tv che romanzo, ma mi piace il modo in cui hai fatto tuoi quei temi e li hai saputi calare e personalizzare rendendoli originali.

Gestione del tema: 10/10

Ti ho già detto come lo stile che tu hai adottato e il modo in cui hai strutturato la storia sia stato congeniale ad affrontare i temi che hai scelto. Il razzismo dei maghi Purosangue, il regime che Voldemort ha istituito con i privilegi per i Malfoy che tanto danno soddisfazione a Draco, che lo inebriano di potere, portano a normalizzare e ritenere quasi socialmente accettabile lo sfruttamento sessuale delle Nate Babbane. Non c’è pietismo nelle descrizioni né nel pov di Draco né in quello di Hermione. Nessuno dei due si sofferma a empatizzare con l’altro. Sono nemici, lei è presente lì per una funzione, Hermione usa quel ruolo a cui è stata costretta per continuare a dare il suo contributo alla ribellione.

Ho amato la dimensione politica con cui hai affrontato il tema di una condizione personale che diventa collettiva. Draco abusa di Hermione, ma quell’abuso è la normalità che i maghi Purosangue portano avanti nei confronti dei Nati Babbani. I pensieri di Draco all’inizio ci presentano come normale la condizione di Hermione, i pensieri di Hermione ci rivelano una rete di persone, donne e uomini, che non hanno nessuna intenzione di accettare quel destino e che preferiscono combattere con i mezzi che hanno a disposizione. L’eroe è morto e la guerra, gli abusi, la resistenza, il razzismo, si alza sulla dimensione collettiva di un mondo magico corrotto, malato e in guerra continua.

La freddezza con cui hai gestito le scene dell’abuso, le descrizioni asettiche sono funzionali a questo innalzamento del tema. Draco è lì per soddisfare una pulsione che non è il desiderio verso Hermione, ma l’appagamento del bisogno di umiliarla. Hermione è lì perché costretta e ne approfitta per raccogliere informazioni perché è l’unico modo che ha per dare un contributo a una guerra che non la vede più come eroina, ma come staffetta.

Gestione dei personaggi: 10/10

Siamo abituati a leggere di un Draco redento e non puoi capire quanto abbia apprezzato vederlo tornare quasi al Draco della pietra filosofale. Questa frase, messa all’inizio della storia, ci presenta il Draco vincitore della seconda guerra magica.

“Era valsa la pena sopportare l’ombra del fallimento che gli toglieva il sonno durante le sue macchinazioni per uccidere Silente; era valsa la pena ospitare in casa propria il Signore Oscuro e rinunciare alla convivialità degli ambienti che conosceva dalla nascita. Era valsa la pena, perché tutto aveva condotto a lui, in quella posizione di prestigio, con tanti altri maghi e streghe ai suoi piedi – a lui, in quella posizione in piedi davanti alla porta, che per il suo cognome poteva prendersi una donna quando e come desiderava.”

Dopo le difficoltà della guerra è uscito vittorioso ed è sicuro di sé, arrogante e presuntuoso. Gode nell’umiliare Hermione, nel vederla ai suoi piedi, nel costringerla a baciare il Marchio Nero. È un Draco che non è del tutto maturo, però, che continua a sottovalutare Hermione e si affida alla sua condizione di potere. È un Draco che si mostrerà debole al momento in cui il regime di Voldemort dovesse mostrare segni di cedimento. Lo si capisce dal modo in cui si addormenta sereno nel letto, con la bacchetta posata sulla scrivania e con tutte le informazioni che tiene nelle tasche dei pantaloni. È così abituato a sentirsi invincibile a pensare che anche se Hermione provasse a reagire non andrebbe lontano perché ci sono altri che garantiscono e proteggono la sua condizione di potere che lui può letteralmente dormire sogni tranquilli.

Altrettanto perfetta è la gestione di Hermione. Ce la presenti attraverso gli occhi di Draco, vinta, docile, abituata alla sua condizione di miseria, così rassegnata, spenta che quasi non la si riconosce. Dall’ingresso di Draco nella stanza all’inizio del pov di Hermione, il lettore è alla ricerca di una scintilla di ribellione, di una traccia di coraggio in un personaggio che nemmeno si riconosce.

Solo dopo, quando si entra nel suo pov si comprende quanto lei sia stata brava e convincente a recitare. Ci ricorda Hermione che si spaccia per Bellatrix alla Gringott, ci mostra la sua astuzia. I pensieri sulla bacchetta, il modo in cui comprende dove sono nascosti i documenti, la notte trascorsa a memorizzarli e la sua bravura nel ripiegare i panni.

Lo scrittoio che Draco immagina per usi non proprio funzionali assume un altro senso e ci fa immaginare che le informazioni passeranno, di mano in mano, fino a chi potrà farne qualche uso e che Hermione è rimasta l’eroina che conoscevamo, coraggiosa e indomita.

Complimenti!

 

Totale 30/30



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18/04/2021 15:41
 
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Primo posto parimerito

LisbethSalander/Lisbeth.Salander – Vuoto è l’inferno

30/30

 


Specchietto
Autore EFP: LisbethSalander
Nickname sul Forum EFP: Lisbeth.Salander
Titolo: Vuoto è l'inferno
Tema controverso scelto: Aborto, Tendenze suicide, Depressione.
Totale: 30/30


Grammatica: 5/5

La grammatica è impeccabile. Non una virgola fuori posto, un errore di battitura, niente di niente. La costruzione delle frasi è semplice e le ripetizioni sono funzionali alla narrazione e utilizzate benissimo. Non ho altro da dire perché tutto è perfetto.

Stile: 5/5

Hai narrato questa storia con uno stile introspettivo in grado di prendere per mano il lettore e trascinarlo nel dolore e nel tormento di Alice. Ci sono delle chicche che ho amato, come le tre volte che lei ha perso un figlio e le tre volte che è sfuggita a Voldemort. Non vi è un rapporto di causa effetto, ma è una coincidenza curiosa che ha dato una certa armonia alla costruzione della storia.

Ho amato come ogni descrizione dell’ambiente circostante fosse funzionale alla descrizione dell’introspezione di Alice. Le crepe nelle pareti del San Mungo diventano le crepe che Alice sente dentro di sé ogni volta che il suo desiderio di genitorialità si infrange. Le crepe che poi tornano tutte nella stanza del reparto Janus Thickey così come i ricordi degli aborti e dei pensieri suicidi di Alice. Tutto il testo ha equilibrio e armonia e per questo non posso non darti il massimo.

 

Gestione del tema: 10/10

Quando ho letto il tema che hai scelto, ho immaginato che fosse un aborto volontario. Leggere di tre aborti spontanei, di un desiderio di maternità negato, sapendo quale sarebbe stata la sorte di Alice e Frank è stato straziante, ancora di più di quello che si sa a livello di canone.

Trovo che tu abbia rappresentato molto bene il tema: il dolore della madre, quello di Frank che le resta accanto, cerca di sostenerla, ma la crepa dentro di lui non sarà mai fisica come quella di Alice. Hai reso molto bene anche la depressione, i sensi di colpa verso Frank e l’incapacità di non formulare quei pensieri che la portano a camminare sul cornicione. C’è una vita che va avanti, una guerra a cui partecipa e dalla quale non si sottrae, combattendo anche con il ventre gonfio e che rimane sullo sfondo, incapace di anestetizzare o mettere in prospettiva il dolore che prova.

I tre temi: l’aborto, la depressione e le tendenze suicide si mescolano e sono intimamente connessi l’uno all’altro, al punto che non è possibile pensare all’uno senza gli altri. Ciò che colpisce della tua storia è la naturalezza con cui sono trattati, porti il lettore così a fondo nell’introspezione di Alice, nel suo dolore che avverti tutta la sua tragedia. Ora, io ho scritto e letto della loro tortura un’infinità di volte, spesso trovandomi dall’altro lato della barricata, ma una versione così intima e toccante non mi era mai capitata di leggerla. 

Piccola menzione speciale per il riferimento al danno non patrimoniale, da giurista non potevo non apprezzare. La tua è stata l'unica storia di quelle in concorso che mi ha fatto piangere, tanto è straziante e ti faccio i complimenti anche per la capacità che hai avuto di toccare le corde dell'animo del lettore.

Gestione dei personaggi: 10/10

Trovo che tu abbia gestito benissimo sia Alice che Frank. Hai preso il dolore di Alice e ci hai mostrato la sua tragedia portandoci dentro il suo vissuto, il desiderio di maternità, la guerra in corso, il suo essere Auror.

Se Frank rimane sullo sfondo, perché il tipo di narrazione introspettiva non gli consentiva di dargli più spazio, questo non significa che non emerga la sua forza. Entra all’inferno con Alice e ne esce tutte e tre le volte. “Nella buona e nella cattiva sorte,” le ricorda e aggiungerei “in salute e in malattia”, visto che lui è sempre là, a tenderle la mano e riportarla a terra quando lei si trova sul cornicione.

Il silenzio di Frank e l’impegno nella guerra ci dimostra la sua tragedia che non solo ha perso tre figli – come Alice – ma che ogni giorno lotta contro Voldemort e contro la depressione che rischia di portargli via la donna che ama. È tremendamente umano il suo annuncio, di cui si avverte tutto il sollievo, su Voldemort che ha scelto l’altro bambino. Lui rimane accanto ad Alice, anche quando tornano all’Inferno e questa volta per non uscire più, silenzioso, ma sempre presente, mantenendo con caparbietà – quella che ha ereditato Neville – la promessa di non lasciarla da sola all’inferno.

Ti faccio una menzione breve su altri due personaggi: la Guaritrice che, nella sua fredda professionalità non coglie (o forse coglie benissimo ma non può lasciarsi coinvolgere) il dramma di Alice e Silente che, a dispetto del dramma da genitori mancati, ha una guerra da dirigere e continua a dare ordini e cerca di mettere le cose in prospettiva. Sono due piccole comparse che, pur essendo viste dalla prospettiva depressa di Alice, ci mostrano che la vita va avanti, che il mondo fuori dalla bolla personale di dolore, comprende fino a un certo punto.

Totale: 30/30

 



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18/04/2021 16:08
 
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Classifica finale
Classifica finale


Facendo un breve recap della classifica abbiamo:

7. Inikos DS/Inikos.D – In noctem - 17/30

6. dirkfelpy89/dirk89 – Sangue Puro - 23/30

5. CatherineC94 – La risposta è nelle stelle - 26,80/30 – premio speciale Grifondoro per il coraggio - 2 recensioni premio

4. Gaia Bessie – L’attraversaspecchi - 27,8/30 - Vincitrice del premio Gilderoy Lockhart per il personaggio più controverso - 2 recensioni premio

3. Roxanne Potter/Veronique97 – Sunny days never last enough - 28,5/30 - 1 recensione

2. BlueBell9/_BlueBell – Baratro - 29/30 - 2 recensioni

1. parimerito Legar - Intreccio dissoluto - 30/30 - Vincitrice del premio Rita Skeeter per la miglior gestione del tema - 5 recensioni premio (3 del primo posto + 2 del premio speciale)

1. parimerito - LisbethSalander/Lisbeth.Salander – Vuoto è l’inferno - 30/30 - 3 recensioni premio


Complimenti per le storie che avete scritto, tutti quanti! I giudizi riflettono la una valutazione che ho cercato di tenere il più possibile ancorata alla storia che avete presentato, cercando di darvi un'analisi il più possibile articolata e motivata. Non sono giudizi che riguardano voi o le vostre capacità come autori, sia chiaro. 

Off the records, a bocce ferme, vi posso dire che per i miei gusti personali, la storia di Blue è la mia preferita, perché ha toccato temi e corde che adoro trovare, quella di Lisbeth che si è contesa alla fine il premio con la storia di Catherine, è quella che mi ha fatto piangere tremendamente, eppure nessuna delle due ha avuto il premio speciale, a dimostrazione che ho cercato di tenere fuori il più possibile le mie preferenze dalla classifica. Ho premiato Catherine perché ho trovato coraggioso mettersi nei panni di un uomo che soffre di impotenza benché il desiderio di maternità di Alice mi fosse assolutamente più familiare, ma appunto ho ignorato me per valorizzare la scelta dell'autore e il suo mettersi in gioco creando un risultato convincente.

Allo stesso modo, il Lorcan di Roxanne se l'è giocata con la Lily Luna di Bessie e il modo in cui Bessie ha scavato nell'anima di Lily Luna, la sua caratterizzazione particolare anche in rapporto con gli altri personaggi me l'hanno fatta premiare rispetto a Lorcan che è un personaggio che adoro.

Voglio menzionare anche Marius Black di dirkfelpy che è stata una scelta interessentassima (approfondisci la sua introspezione, ti prego!) e anche l'Andromeda oscura di Inikos che ha creato una storia intensa e che con più tempo a disposizione avrebbe sicuramente reso molto di più.

Ora lascio la parola a voi!
Grazie per aver partecipato e avermi affidato le vostre storie.






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Post: 706
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18/04/2021 16:50
 
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Allora, non so come iniziare.
Sono felicissima di questo risultato, proprio perché non andava bene da un po’. Questo contest e il relativo risultato sono provvidenziali. Non ti nascondo che il tema mi è fin da subito parso difficile; calarmi in certi meccanismi mentali e fisici mi è risultato parecchio complesso. Credo che un uomo in certi frangenti perda la direzione. Aberforth è un personaggio che adoro, ultimamente scrivo storie bislacche su di lui ma che mi fanno sorridere. Mi viene naturale, immediato. Sono felice del risultato, mi piacciono; in questa storia Sibilla è molto più frammentaria e debole del solito anche se nelle ultime storie che ho scritto si è evoluta un po’. Davvero ti ringrazio perché la tua valutazione è puntuale e precisa; la vorrei tanto come recensione e boh sono felicissima. Ho fatto pochi errori grammaticali, insomma non faccio così schifo come pensavo🤣🤣🤣 bravissimi gli altri, siete stati meravigliosi ❤️
[Modificato da CatherineC94 18/04/2021 16:52]

" How you doin'?"
Proud Gryffindor!
-Messrs moony wormtail padfoot and prongs are proud to present the marauder's map!- Mischief Managed..!
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18/04/2021 17:03
 
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Ciao!
Ti ringrazio di cuore per questo terzo posto e per il giudizio così accurato, tengo moltissimo a questa storia e sono davvero contenta che sia stata apprezzata.

Devo dire che mi trovo d'accordo sulle tue critiche riguardo i personaggi. Avevo iniziato a scrivere la storia un paio di mesi fa ma l'ho ripresa in mano a pochi giorni dalla scadenza, per cui sono andata un po' in ansia e mi sono ritrovata a tagliare e limare alcune parti che sicuramente sarebbero state utili ad approfondire gli altri personaggi e il loro rapporto con il protagonista.

Per quanto riguarda la battuta di Lysander, provo a spiegarla e contestualizzarla meglio; non l'ho inserita per rimandare un'immagine di Lysander come persona superficiale con la tendenza a dire cose fuori luogo, anzi.
Si tratta di un black humor sicuramente pesante che però lui sente di potersi permettere in virtù del rapporto stretto con il gemello. Lorcan infatti non ne rimane offeso ma ride perché sa che quello è il modo di Lysander di provare a distrarlo, un modo ovviamente tutto particolare che nessun'altra persona oltre a Lysander potrebbe concedersi. (Anche qui mi sono ispirata al mio modo personale di utilizzare il black humor come coping mechanism)
Ci tenevo a chiarire questo punto ma non voglio contestare il tuo giudizio perché alla fine si è trattata di una mia mancanza, mi rendo perfettamente conto che tutto questo sarebbe dovuto emergere maggiormente nel testo.

Per finire ti ringrazio ancora, mi piacerebbe ricevere il giudizio come recensione! Complimenti anche a tutte le altre partecipanti, spero di passare presto dalle vostre storie <3









[Modificato da Veronique97 18/04/2021 17:06]
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Post: 244
18/04/2021 17:17
 
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Ciao sev!
Prima di tutto grazie mille per il giudizio che sicuramente è obiettivo e approfondito e mi ha dato diversi spunti di riflessione e di miglioramento.
Le ripetizioni in realtà sono cercate, ma capisco bene che siano abbastanza inutili al fine della costruzione del discorso, ci farò più attenzione le prossime volte sicuramente.

Per quanto riguarda il background del protagonista è una cosa che effettivamente non è stata curata al massimo. Ero così concentrato dall'azione, dal rapimento e dal confronto tra padre e figlio e dalla parte finale che la descrizione del passato familiare del ragazzo è stato deficitario o comunque non approfondito abbastanza. Avevo pensato di mettere qualcosa sui fratelli ma ho escluso la cosa perché avevo proprio quasi l'urgenza di "andare al sodo" e questa cosa mi si è ritorta contro.

Sono comunque contento che il mio Marius e il mio Cygnus siano risultati dei personaggi interessanti (avessi più tempo mi piacerebbe trasformare questa fic in una long)e vorrei avere la tua valutazione come recensione molto volentieri :>

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Il mio account autore su EFP :http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=71047
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18/04/2021 17:47
 
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Re:
Veronique97, 18/04/2021 17:03:

Ciao!
Ti ringrazio di cuore per questo terzo posto e per il giudizio così accurato, tengo moltissimo a questa storia e sono davvero contenta che sia stata apprezzata.

Devo dire che mi trovo d'accordo sulle tue critiche riguardo i personaggi. Avevo iniziato a scrivere la storia un paio di mesi fa ma l'ho ripresa in mano a pochi giorni dalla scadenza, per cui sono andata un po' in ansia e mi sono ritrovata a tagliare e limare alcune parti che sicuramente sarebbero state utili ad approfondire gli altri personaggi e il loro rapporto con il protagonista.

Per quanto riguarda la battuta di Lysander, provo a spiegarla e contestualizzarla meglio; non l'ho inserita per rimandare un'immagine di Lysander come persona superficiale con la tendenza a dire cose fuori luogo, anzi.
Si tratta di un black humor sicuramente pesante che però lui sente di potersi permettere in virtù del rapporto stretto con il gemello. Lorcan infatti non ne rimane offeso ma ride perché sa che quello è il modo di Lysander di provare a distrarlo, un modo ovviamente tutto particolare che nessun'altra persona oltre a Lysander potrebbe concedersi. (Anche qui mi sono ispirata al mio modo personale di utilizzare il black humor come coping mechanism)
Ci tenevo a chiarire questo punto ma non voglio contestare il tuo giudizio perché alla fine si è trattata di una mia mancanza, mi rendo perfettamente conto che tutto questo sarebbe dovuto emergere maggiormente nel testo.

Per finire ti ringrazio ancora, mi piacerebbe ricevere il giudizio come recensione! Complimenti anche a tutte le altre partecipanti, spero di passare presto dalle vostre storie <3







Grazie per il chiarimento su Lysander, immaginavo che ci fosse qualcosa che si era perso per strada. L'attenzione che hai messo nell'approcciare il tema mi rendeva chiaro che non poteva essere una scelta intenzionale, ma non avevo appigli su cui fondare questa sensazione.

Sono contenta del fatto che questo contest mi ha dato l'occasione di conoscerti. So che ci siamo incrociate nei contest, ma io sono neofita della New Generation e mi ha fatto piacere scoprire una nuova autrice! Ora mi faccio un piano di battaglia e in settimana passerò anche a lasciare le recensioni premio. Nel frattempo, passo a inserirti il giudizio come recensione alla storia.


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18/04/2021 17:50
 
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CatherineC94, 18/04/2021 16:50:

Allora, non so come iniziare.
Sono felicissima di questo risultato, proprio perché non andava bene da un po’. Questo contest e il relativo risultato sono provvidenziali. Non ti nascondo che il tema mi è fin da subito parso difficile; calarmi in certi meccanismi mentali e fisici mi è risultato parecchio complesso. Credo che un uomo in certi frangenti perda la direzione. Aberforth è un personaggio che adoro, ultimamente scrivo storie bislacche su di lui ma che mi fanno sorridere. Mi viene naturale, immediato. Sono felice del risultato, mi piacciono; in questa storia Sibilla è molto più frammentaria e debole del solito anche se nelle ultime storie che ho scritto si è evoluta un po’. Davvero ti ringrazio perché la tua valutazione è puntuale e precisa; la vorrei tanto come recensione e boh sono felicissima. Ho fatto pochi errori grammaticali, insomma non faccio così schifo come pensavo🤣🤣🤣 bravissimi gli altri, siete stati meravigliosi ❤️




Credo che tu stia migliorando tantissimo in questi tempi proprio grazie ai contest e alle varie challenge. La storia che mi hai presentato era scritta bene, magari era una giornata buona, magari eri ispirata, o forse avevi appena preso una mazzata di giudizio e hai fatto attenzione, non lo so, ma io mi limito a giudicare quello che mi viene presentato e quindi brava!

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dirkfelpy, 18/04/2021 17:17:

Ciao sev!
Prima di tutto grazie mille per il giudizio che sicuramente è obiettivo e approfondito e mi ha dato diversi spunti di riflessione e di miglioramento.
Le ripetizioni in realtà sono cercate, ma capisco bene che siano abbastanza inutili al fine della costruzione del discorso, ci farò più attenzione le prossime volte sicuramente.

Per quanto riguarda il background del protagonista è una cosa che effettivamente non è stata curata al massimo. Ero così concentrato dall'azione, dal rapimento e dal confronto tra padre e figlio e dalla parte finale che la descrizione del passato familiare del ragazzo è stato deficitario o comunque non approfondito abbastanza. Avevo pensato di mettere qualcosa sui fratelli ma ho escluso la cosa perché avevo proprio quasi l'urgenza di "andare al sodo" e questa cosa mi si è ritorta contro.

Sono comunque contento che il mio Marius e il mio Cygnus siano risultati dei personaggi interessanti (avessi più tempo mi piacerebbe trasformare questa fic in una long)e vorrei avere la tua valutazione come recensione molto volentieri :>




Sì, ti prego, trasformala in una long (dopo quella su Regulus che devo recuperare)! Sarebbe interessantissimo! Ci sono tutte le rivolte dei Magonò a cui Marius avrebbe potuto partecipare, è stato a Hogsmeade, chissà se ha mai incrociato i fratelli. Si è sentita l'urgenza che avevi di "andare al sodo" e veramente bastavano pochi flash per dargli un po' più di profondità.

Tra l'altro sei uno degli autori che ho scoperto nell'ultimo anno e che seguo con più interesse perché hai delle idee originali, scrivi dei Black, del Ministero della Magia con uno sguardo fresco e alternativo. Credo che continuando a esercitarti tu possa crescere come stile e tecnica narrativa per valorizzare al meglio le storie. Passo a inserirti il giudizio come recensione!

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18/04/2021 18:28
 
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Ciao Severa!
Sono davvero contentissima, grazie mille! Innanzitutto ti faccio i complimenti per la gestione del contest, hai consegnato i risultati dopo pochi giorni e trovo che siano valutazioni attente. Ti ringrazio per questo giudizio, dettagliato e ragionato, fa sempre tanto piacere riceverne. Vorrei averlo come recensione alla storia su efp.
Sono in qualche modo sorpresa, ma ovviamente soddisfatta, che tu abbia apprezzato la gestione del tema controverso, anche con il premio speciale. Per la natura stessa del tema, non ho trovato facile amare quanto ho scritto io stessa e non riesco a giudicarlo in modo freddo, perciò mi ha fatto piacere ricevere il tuo punto di vista in proposito. Ti ringrazio anche per le parole spese sullo stile con cui il tema è presentato, davvero mi fa tanto piacere, considerando che la sfida del contest era proprio sull'affrontare i temi controversi.
Riguardo i personaggi, sono contenta che tu abbia apprezzato un Draco così diverso da ciò che abitualmente leggiamo – e in effetti io stessa scrivo – nelle storie ambientate dopo la guerra. Volevo uscire dal canon di Draco adulto ma mantenerlo in qualche modo coerente perciò, in questo mondo what if, l'ho immaginato esaltato dalla vittoria e dal potere. Se, dopo la sconfitta di Voldemort, si adatta e si integra nella società magica in cui non c'è più spazio per i pregiudizi, in una società in cui Voldemort ha vinto lui si adatterebbe alla propria posizione portandoli avanti con piacere. Hermione, come hai notato, non sembra lei nel primo paragrafo e volevo proprio che emergesse questo contrasto tra i punti di vista dei due personaggi, volevo che il lettore la ritrovasse solo dopo e quindi rileggesse in seguito le sue azioni precedenti alla luce di ciò che scopre sul suo ruolo nella resistenza.
Sono anch'io una grande fan di The handmaid's tale, serie tv e romanzo, perciò saluto con "Sia benedetto il frutto"!

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18/04/2021 20:29
 
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Re:
Severa Crouch (Shallo), 18/04/2021 15:41:


Primo posto parimerito

LisbethSalander/Lisbeth.Salander – Vuoto è l’inferno

30/30

 


Specchietto
Autore EFP: LisbethSalander
Nickname sul Forum EFP: Lisbeth.Salander
Titolo: Vuoto è l'inferno
Tema controverso scelto: Aborto, Tendenze suicide, Depressione.
Totale: 30/30


Grammatica: 5/5

La grammatica è impeccabile. Non una virgola fuori posto, un errore di battitura, niente di niente. La costruzione delle frasi è semplice e le ripetizioni sono funzionali alla narrazione e utilizzate benissimo. Non ho altro da dire perché tutto è perfetto.

Stile: 5/5

Hai narrato questa storia con uno stile introspettivo in grado di prendere per mano il lettore e trascinarlo nel dolore e nel tormento di Alice. Ci sono delle chicche che ho amato, come le tre volte che lei ha perso un figlio e le tre volte che è sfuggita a Voldemort. Non vi è un rapporto di causa effetto, ma è una coincidenza curiosa che ha dato una certa armonia alla costruzione della storia.

Ho amato come ogni descrizione dell’ambiente circostante fosse funzionale alla descrizione dell’introspezione di Alice. Le crepe nelle pareti del San Mungo diventano le crepe che Alice sente dentro di sé ogni volta che il suo desiderio di genitorialità si infrange. Le crepe che poi tornano tutte nella stanza del reparto Janus Thickey così come i ricordi degli aborti e dei pensieri suicidi di Alice. Tutto il testo ha equilibrio e armonia e per questo non posso non darti il massimo.

 

Gestione del tema: 10/10

Quando ho letto il tema che hai scelto, ho immaginato che fosse un aborto volontario. Leggere di tre aborti spontanei, di un desiderio di maternità negato, sapendo quale sarebbe stata la sorte di Alice e Frank è stato straziante, ancora di più di quello che si sa a livello di canone.

Trovo che tu abbia rappresentato molto bene il tema: il dolore della madre, quello di Frank che le resta accanto, cerca di sostenerla, ma la crepa dentro di lui non sarà mai fisica come quella di Alice. Hai reso molto bene anche la depressione, i sensi di colpa verso Frank e l’incapacità di non formulare quei pensieri che la portano a camminare sul cornicione. C’è una vita che va avanti, una guerra a cui partecipa e dalla quale non si sottrae, combattendo anche con il ventre gonfio e che rimane sullo sfondo, incapace di anestetizzare o mettere in prospettiva il dolore che prova.

I tre temi: l’aborto, la depressione e le tendenze suicide si mescolano e sono intimamente connessi l’uno all’altro, al punto che non è possibile pensare all’uno senza gli altri. Ciò che colpisce della tua storia è la naturalezza con cui sono trattati, porti il lettore così a fondo nell’introspezione di Alice, nel suo dolore che avverti tutta la sua tragedia. Ora, io ho scritto e letto della loro tortura un’infinità di volte, spesso trovandomi dall’altro lato della barricata, ma una versione così intima e toccante non mi era mai capitata di leggerla. 

Piccola menzione speciale per il riferimento al danno non patrimoniale, da giurista non potevo non apprezzare. La tua è stata l'unica storia di quelle in concorso che mi ha fatto piangere, tanto è straziante e ti faccio i complimenti anche per la capacità che hai avuto di toccare le corde dell'animo del lettore.

Gestione dei personaggi: 10/10

Trovo che tu abbia gestito benissimo sia Alice che Frank. Hai preso il dolore di Alice e ci hai mostrato la sua tragedia portandoci dentro il suo vissuto, il desiderio di maternità, la guerra in corso, il suo essere Auror.

Se Frank rimane sullo sfondo, perché il tipo di narrazione introspettiva non gli consentiva di dargli più spazio, questo non significa che non emerga la sua forza. Entra all’inferno con Alice e ne esce tutte e tre le volte. “Nella buona e nella cattiva sorte,” le ricorda e aggiungerei “in salute e in malattia”, visto che lui è sempre là, a tenderle la mano e riportarla a terra quando lei si trova sul cornicione.

Il silenzio di Frank e l’impegno nella guerra ci dimostra la sua tragedia che non solo ha perso tre figli – come Alice – ma che ogni giorno lotta contro Voldemort e contro la depressione che rischia di portargli via la donna che ama. È tremendamente umano il suo annuncio, di cui si avverte tutto il sollievo, su Voldemort che ha scelto l’altro bambino. Lui rimane accanto ad Alice, anche quando tornano all’Inferno e questa volta per non uscire più, silenzioso, ma sempre presente, mantenendo con caparbietà – quella che ha ereditato Neville – la promessa di non lasciarla da sola all’inferno.

Ti faccio una menzione breve su altri due personaggi: la Guaritrice che, nella sua fredda professionalità non coglie (o forse coglie benissimo ma non può lasciarsi coinvolgere) il dramma di Alice e Silente che, a dispetto del dramma da genitori mancati, ha una guerra da dirigere e continua a dare ordini e cerca di mettere le cose in prospettiva. Sono due piccole comparse che, pur essendo viste dalla prospettiva depressa di Alice, ci mostrano che la vita va avanti, che il mondo fuori dalla bolla personale di dolore, comprende fino a un certo punto.

Totale: 30/30

 






Sev! 
Che dirti? Sono contentissima che la mia storia ti sia piaciuta tanto. Ho avuto tante difficoltà a scriverla, per i temi di cui si trattava, che, proprio come hai notato, sono tutti legati in un intreccio difficilmente districabile. La tortura dei Paciock è un argomento tanto battuto e volevo trovare una diversa chiave di lettura, anche tramite lo stile, di qui le ripetizioni continue, anche per dare l'idea di incedere verso quel momento.
Tra l'altro, hai notato tutti i piccoli dettagli (ma di questo non me ne stupisco affatto!) che ho cercato di disseminare in una storia in cui ho un po' giocato con le simmetrie: tre sono le volte in cui Alice sfida Voldemort, tre sono le volte in cui la natura la sfida e le nega quel desiderio, tre sono le parti in cui ho suddiviso la storia. 
Per quanto riguarda i personaggi, l'introspezione di Alice, la sua personalità, le sue fragilità sono nate prima ancora che l'idea stessa di questa storia: mi piaceva l'idea di una donna "rotta" ma che continua a combattere nonostante tutto, nonostante la vita che va avanti, con questo senso del dovere che non viene mai meno, nonostante lei abbia tutte le ragioni e le possibilità di sottrarsi a quella guerra. Frank doveva rimanere l'àncora, un po' come lo sarà anche Neville in futuro, per questa moglie che scegliere di seguire fino all'Inferno, che la riporta indietro sempre, in questo dolore che solo lui può avvicinarsi "a comprendere". 
Insomma, io ti ringrazio per aver apprezzato tanto questa storia ma, soprattutto, per aver dato l'occasione di scrivere di tematiche così controverse. Senza questo contest, non avrei mai avuto il coraggio di sviscerare così questo personaggio e di mettermi in gioco come autrice. Tra l'altro, trovo che grazie a questo contest siano nate storie bellissime e, quindi, ti ringrazione doppiamente, non solo come autrice ma anche come lettrice.
Nel mio caso, posso sicuramente dire che il "primo contest" non si scorda mai.
Un abbraccio,
Fede

PS. Mi farebbe molto piacere ricevere il giudizio come recensione! 
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