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Ultimo Aggiornamento: 04/10/2023 18:49
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Re:
Fog, 15/01/2021 12:55:


(...)
Le persone che hanno deciso di "istituzionalizzare" termini quali beccaccione, vecchio reprobo, satanasso e via luogocomunando dovrebbero essere prese a sganassoni e poi risvegliate con il celeberrimo metodo del fiammifero, purtroppo sparito dalle pagine di Tex nella pavida accettazione del conformismo revisionista dilagante.


Amen, fratello!





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Ma infatti. Le espressioni di GLB non sembravano mai fuori luogo, mentre ora quelle dei successori spesso risultano fuori luogo. Posticce.

E concordo. Anche a me mancano le didascalie che spiegavano quello che serviva, senza appesantire le tavole di inutili sproloqui.

Eppure ancora adesso leggo di forumisti che trovano GLB superato. E hanno pure il coraggio di dirsi lettori di Tex...
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Le didascalie m'hanno dato spesso una percezione di opera datata.
Lo danno anche qui, per dire, perché è indubbio che non sono abituato a leggerne in tale quantità e perché sono meno frequenti o addirittura assenti nelle testate Bonelli contemporanee, però nelle mani di un valido autore se ne coglie tutta l'importanza basilare, proprio consistente nel fatto che sgravano i balloon di dialoghi improbabili ed assai stucchevoli.


Quanto ai "satanasso", "vecchio cammello", "tanghero", "vecchio reprobo" e via dicendo, io continuo ad amarli: il loro torto è il fatto che sono abusati.
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Re:
Carlo Maria, 15/01/2021 17:59:


Lo danno anche qui, per dire, perché è indubbio che non sono abituato a leggerne in tale quantità e perché sono meno frequenti o addirittura assenti nelle testate Bonelli contemporanee, però nelle mani di un valido autore se ne coglie tutta l'importanza basilare, proprio consistente nel fatto che sgravano i balloon di dialoghi improbabili ed assai stucchevoli.


Considera che all'inizio il ritmo della pubblicazione era dato dall'albetto da 32 strisce. La didascalia consentiva notevoli salti narrativi e condensava in poco spazio passaggi che avrebbero richiesto numerose vignette. Per questo a volte c'è l'impressione (corretta) di un uso massiccio, finanche eccessivo.
Vedrai che, con il dilatarsi delle trame e l'abbandono del formato a striscia, l'uso delle didascalie diventerà più equilibrato.



Quanto ai "satanasso", "vecchio cammello", "tanghero", "vecchio reprobo" e via dicendo, io continuo ad amarli: il loro torto è il fatto che sono abusati.


Assolutamente d'accordo, anche se "vecchio cammello" è un'espressione nizziana, che GLB usò in realtà pochissimo. Anche "vecchio reprobo" mi puzza di Nizzi, come in generale la gran parte delle espressioni "vecchio + qualcosa" indirizzate a Carson.


[Modificato da Bill Pelton 15/01/2021 18:16]



----------
"Nel caso attuale, la giustizia la faremo a modo nostro, usando i mezzi che crederemo più opportuni, e quando saremo riusciti a identificare e smascherare i furbacchioni che hanno messo in piedi questa sporca storia, vi garantisco che ci sarà gran festa all'inferno!"
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Re: Re:
Bill Pelton, 15/01/2021 18:15:


Assolutamente d'accordo, anche se "vecchio cammello" è un'espressione nizziana, che GLB usò in realtà pochissimo. Anche "vecchio reprobo" mi puzza di Nizzi, come in generale la gran parte delle espressioni "vecchio + qualcosa" indirizzate a Carson.





Interessante!
Questo significa che Nizzi tentò d'introdurre proprie soluzioni linguistiche che percorressero la frizzante via originale? Il danno consiste nell'aver reiterato tali esclamazioni fino alla nausea, rendendole istituzionali e un poco risibili.
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Re: Re: Re:
Carlo Maria, 15/01/2021 22:14:



Interessante!
Questo significa che Nizzi tentò d'introdurre proprie soluzioni linguistiche che percorressero la frizzante via originale? Il danno consiste nell'aver reiterato tali esclamazioni fino alla nausea, rendendole istituzionali e un poco risibili.

Significa che, messo davanti alla stessa pila di Tex che adesso stai cominciando a leggere allo scopo di carpirne l'assenza, Nizzi seppe cogliere solo parte della forma, e gli fu permesso di convincersi che la ricca lingua di Tex fosse poco più di una collezione di espressioni "pittoresche".
Del carattere del personaggio, se possibile, riuscì però a capirne ancor meno.

Tutto ciò racconta assai bene lo spessore del Nizzi lettore oltre che del Nizzi autore.
Dell'editore che gli ha lasciato imperversare per anni, impestando la collana con centinaia di alibi di livello oscillante tra il mediocre e l'immondo, ci sarebbe da scrivere moltissimo, ma in realtà sarebbe l'ennesima ripetizione di un discorso vecchio e ritrito.
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Re: Re: Re: Re:
Fog, 16/01/2021 21:29:

Significa che, messo davanti alla stessa pila di Tex che adesso stai cominciando a leggere allo scopo di carpirne l'assenza, Nizzi seppe cogliere solo parte della forma, e gli fu permesso di convincersi che la ricca lingua di Tex fosse poco più di una collezione di espressioni "pittoresche".
Del carattere del personaggio, se possibile, riuscì però a capirne ancor meno.

Tutto ciò racconta assai bene lo spessore del Nizzi lettore oltre che del Nizzi autore.
Dell'editore che gli ha lasciato imperversare per anni, impestando la collana con centinaia di alibi di livello oscillante tra il mediocre e l'immondo, ci sarebbe da scrivere moltissimo, ma in realtà sarebbe l'ennesima ripetizione di un discorso vecchio e ritrito.




Sì, discorsi fatti e rifatti e che rammento ampiamente.
Eppure... eppure le credenziali le aveva, Nizzi. Non per esser il degno erede, ma per esser un autore più che dignitoso: la lettura degli albi di Nick Raider scritti dal creatore mi ha fatto pensare in diversi momenti a come Tex avrebbe potuto essere (negli albi nizziani, intendo) e non fu. Intendo dire che in Nick Raider non ci sono didascalie, ma le trame funzionano e non hanno particolari spiegazioni ridicole e stucchevoli. La scrittura è asciutta, non ha fronzoli, ma trova il tempo per l'approfondimento dei personaggi.
L'azione è costante e le pause non sono dilatate e non stancano.
Ci sono siparietti, con Marvin (il compare di Nick) che fa l'Eddie Murphy della situazione, ma rubano una vignetta o due, non cinque o sei pagine.
Nel Tex di Nizzi tutto ciò che non va è pure dilatato.
In Nick Raider non ha creato dozzine di albi memorabili, ma ha sbagliato così di rado che se avesse replicato la metà della qualità anche su Tex, ora staremmo a celebrare un autore amato.
Invece ne ha fatto "carne di porco", come usa dire Vinnie.
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Carlo Maria, 1/16/2021 10:54 PM:


"carne di porco", come usa dire Vinnie.



L'ormai celeberrimo puerco asado à la Galvez [SM=x74978] [SM=x75044] [SM=x74932]

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Re:
Sashimi, 16/01/2021 23:31:



L'ormai celeberrimo puerco asado à la Galvez [SM=x74978] [SM=x75044] [SM=x74932]

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Y mucho arroz!




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Fog, 16/01/2021 21:29:

Significa che, messo davanti alla stessa pila di Tex che adesso stai cominciando a leggere allo scopo di carpirne l'assenza, Nizzi seppe cogliere solo parte della forma, e gli fu permesso di convincersi che la ricca lingua di Tex fosse poco più di una collezione di espressioni "pittoresche".


Lapsus freudiano? [SM=x74933]
Ovviamente concordo in toto. Il fatto poi che Nizzi, per facilitarsi la vita, si concentrò quasi esclusivamente sulla coppia Tex-Carson, trascurando gli altri due membri del quartetto, incise non poco sulla sua scelta di linguaggio, che sfornò una serie di improbabili "vecchio..." all'indirizzo del povero Carson, progressivamente confinato a ruolo di spalla comica o poco più.

Comunque, Carlo Maria non ha torto quando elogia lo stile dei primi Nick Raider. Io arrivo a dire che nel primo Nick c'era parecchio Tex (personaggio senza fronzoli, andava dritto al sodo, storie serrate concentrate sull'azione) che Nizzi aveva mutuato dalla sua esperienza sul ranger.
Nonostante i limiti evidenziati da Fog, Nizzi all'inizio si era impegnato su Tex e, per i primi 5-6 anni, i risultati furono abbastanza buoni. Pur essendosi fermato alla superficie, aveva capito che il linguaggio era essenziale, che gli scambi di battute erano non meno importanti delle scene d'azione e che Tex non poteva prescindere da una costante ironia di fondo. Cose che, va detto, nemmeno Boselli seppe (o volle) cogliere.
Su Nick funzionava anche meglio, perché il ritmo degli episodi autoconclusivi da 94 pagine meglio si addiceva all'ex sceneggiatore di Larry Yuma. Prima ancora che subentrasse il rigetto del personaggio e la sua sistematica ridicolizzazione, Nizzi su Tex iniziò infatti a mollare proprio sul ritmo, dico prima del n.400, scrivendo storie ancora abbastanza "corrette" ma terribilmente pallose, perché era chiarissimo che non sapeva come riempire 2-300 pagine tutte insieme.
[Modificato da Bill Pelton 17/01/2021 09:12]



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Re:
Bill Pelton, 17/01/2021 08:32:



Su Nick funzionava anche meglio, perché il ritmo degli episodi autoconclusivi da 94 pagine meglio si addiceva all'ex sceneggiatore di Larry Yuma. Prima ancora che subentrasse il rigetto del personaggio e la sua sistematica ridicolizzazione, Nizzi su Tex iniziò infatti a mollare proprio sul ritmo, dico prima del n.400, scrivendo storie ancora abbastanza "corrette" ma terribilmente pallose, perché era chiarissimo che non sapeva come riempire 2-300 pagine tutte insieme.



Questo è un altro aspetto vero.
Su Nick Raider, infatti, il primo autore che introdusse storie doppie fu Ongaro: le prime 4-5 le scrisse lui. Se non erro, Nizzi ha scritto solo una doppia, per il proprio personaggio.
E passare dalle 94 alle 300 tavole fa una differenza abissale.
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Carlo Maria, 16/01/2021 22:54:




Sì, discorsi fatti e rifatti e che rammento ampiamente.
Eppure... eppure le credenziali le aveva, Nizzi. Non per esser il degno erede, ma per esser un autore più che dignitoso: la lettura degli albi di Nick Raider scritti dal creatore mi ha fatto pensare in diversi momenti a come Tex avrebbe potuto essere (negli albi nizziani, intendo) e non fu. Intendo dire che in Nick Raider non ci sono didascalie, ma le trame funzionano e non hanno particolari spiegazioni ridicole e stucchevoli. La scrittura è asciutta, non ha fronzoli, ma trova il tempo per l'approfondimento dei personaggi.
L'azione è costante e le pause non sono dilatate e non stancano.
Ci sono siparietti, con Marvin (il compare di Nick) che fa l'Eddie Murphy della situazione, ma rubano una vignetta o due, non cinque o sei pagine.
Nel Tex di Nizzi tutto ciò che non va è pure dilatato.
In Nick Raider non ha creato dozzine di albi memorabili, ma ha sbagliato così di rado che se avesse replicato la metà della qualità anche su Tex, ora staremmo a celebrare un autore amato.
Invece ne ha fatto "carne di porco", come usa dire Vinnie.

Il fatto che le credenziali ci fossero non avrebbe mai dovuto rappresentare una garanzia di occupazione a vita come purtroppo invece è stato. Non vorrei essere scambiato per un clone di Ichino, però ritengo che un editore avrebbe tutto il diritto di allontanare l'autore che stia tanto evidentemente devastando il proprio personaggio di punta.
SBE scelse invece di puntare tutte le proprie fiches su Nizzi, e mantenne la puntata anche quando il rigetto passò dall'essere evidente a tutti (tranne, forse, a lui ed un certo avvocato torinese) a ricevere patente di ufficialità.
La ritrosia all'ipotesi di cercare soluzioni alternative all'erede prima inadeguato e poi scoppiato sarebbe probabilmente un ottimo argomento di indagine retrospettiva.
Probabilmente Sergio Bonelli si convinse che il suo medium tanto amato fosse inesorabilmente destinato all'estinzione per progressiva scomparsa dei lettori e, pur continuando a fare l'unica cosa che sapeva fare (ossia produrre e promuovere fumetti), giunse alla conclusione che Tex, principale fonte di introiti dell'azienda, dovesse proseguire a ripetere lo stesso, stantio cliché, perché il pubblico moderno non avrebbe né sopportato il personaggio esuberante degli esordi, né il fenomenale leader di un imbattibile quartetto dell'epoca d'oro, e che ogni deviazione dal routinario tran tran di Nizzi sarebbe servita solo ad accelerare l'inevitabile tracollo.
Suppongo che anche il grande successo delle numerose ristampe sia stato interpretato più come figlio dall'amore incondizionato di vecchi lettori disposti a riacquistare più e più volte storie del passato che come segno di una rinnovata passione per lo stile semplice ma raffinatissimo di GLB, e che magari queste idee fossero supportate da analisi di mercato che segnalassero la crescente difficoltà di Tex a penetrare fasce di pubblico più giovani.

Ecco, come vedi, alla fine ci casco sempre, anche se per una volta sono riuscito ad essere relativamente sintetico e a non citare la distanza esistente tra Sergio e Gianluigi Bonelli, tema in passato di discussioni accese degne dei salotti di Barbara D'Urso e Maria De Filippi. 😄
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Sempre molto divertente vedere come io parlo solo con Carlo di qualcosa e subito si attiva la Gestapo e le solite controffensive con strawman come se piovesse.
Ogni volta mi spacco dal ridere.
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Re:
C.Palomar, 17/01/2021 10:01:

Sempre molto divertente vedere come io parlo solo con Carlo di qualcosa e subito si attiva la Gestapo e le solite controffensive con strawman come se piovesse.
Ogni volta mi spacco dal ridere.



Sei su un forum, chiunque può intervenire e inserirsi nella discussione. [SM=x74932]

C'è da dire che il discorso sull'Esaurimento" del personaggio è comunque interessante, in sé (quando sarebbe il momento in cui un personaggo si esaurisce: dopo 200, 300, 500 storie? E cos'è che determina questo numero?), ma gira e rigira non riesco a vederla in maniera diversa da Juan & Co.: i personaggi non si esauriscono mai, semmai lo fanno gli autori.

Che sia possibile fornirne versioni alternative di indubbia validità (vedi il Batman di Miller, o il Dylan futuristico di Bilotta) è vero, ma questo non vuol dire che da quel momento in poi non sia più possibile scrivere eccellenti storie del personaggio "classico" (e infatti, il Batman di Miller non ha cancellato quello preesistente, che anzi viene tutt'ora scritto da ottimi autori e continua a dimostrarsi in piena forma).

Perlando di Tex, che il suo sia essenzialmente un problema di autori è palese: sono anzi convinto che, se a Boselli si affiancasse un curatore con le palle che lo aiutasse a limare i difetti della sua attuale scrittura, lui stesso tornerebbe a produrre sceneggiature di ben alt(r)o livello. Ma più in generale, basterebbe introdurre nuova linfa (nuovi autori all'altezza) e la situazione cambierebbe.

Semmai, la difficoltà sta proprio nel reperire nuovi autori dall'altezza: e qui sì che i 700 e passa numeri sono un bel muro da valicare, perché effettivamente la storia editoriale del personaggio è lunga e articolata e anche per questo scrivere Tex richiede un impegno non sottovalutabile per il giovane sceneggiatore che vi si voglia accostare; detto questo, si tratta comunque di difficoltà superabili. Nelle mani giuste, il personaggio avrebbe ancora moltissimo da dire.
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Re:
Fog, 17/01/2021 09:46:


Ecco, come vedi, alla fine ci casco sempre, anche se per una volta sono riuscito ad essere relativamente sintetico e a non citare la distanza esistente tra Sergio e Gianluigi Bonelli, tema in passato di discussioni accese degne dei salotti di Barbara D'Urso e Maria De Filippi. 😄

Che però è un aspetto fondamentale.

Sergio aveva doti, umane e artistiche, notevolissime; ma aveva anche difetti, umani e artistici, altrettanto importanti. Tra gli altri, l'inconciliabilità, umana e artistica, con il padre. La gestione di Tex, il maggior successo editoriale della SBE - e maggior risultato artistico del PADRE - lo evidenzia in modo drammatico, se mi si passa l'espressione. Su questo aspetto della cosa si innestano le considerazioni che fai sulla linea editoriale da lui tenuta.

Il resto, come ben puntualizza Matteo, è quanto andiamo dicendo da vent'anni circa: servono buoni autori. Il che significa, in primo luogo, autori MOTIVATI. Il Nizzi ante crisi era un autore discreto, che poté gestire dignitosamente una transizione; in seguito divenne una spina nel fianco. Boselli è (stato) un autore tecnicamente e autorialmente eccezionale. E' (stato) davvero - lui - il degno erede di GLB, fin quando ha saputo temperare la sua diversa sensibilità artistica con le peculiarità del tutto uniche ed eccezionali del personaggio. E finché ha avuto davvero voglia di scrivere quel personaggio. Oggi sono evidenti tanto la stanchezza dell'autore, che si traduce in soggetti fiacchi e sceneggiature pompose e prolisse, sia la perdita di controllo, che si traduce nel continuo violentare quelle caratteristiche uniche ed eccezionali del personaggio: Boselli è un autore spompato e scoglionato. Da Tex e anche da Dampyr, mi sembra evidente. Chissà, una pausa di qualche anno da entrambi, dedicandosi a nuovi progetti, potrebbe perfino rivitalizzarlo. A Tex servirebbe SICURAMENTE allontanarlo del tutto: quanto dice Matteo, ovvero mettergli sopra un curatore cazzuto, non potrebbe funzionare: non vedo proprio come l'uomo accetterebbe una cosa del genere. No, a Tex servirebbe come il pane avere un paio di autori nuovi e motivati, che (ap)portassero le loro sensibilità e stili inquadrandoli in quelle caratteristiche uniche ed eccezionali che rendono Tex forse il solo vero classico del fumetto italiano (che non vuol dire il migliore, vuol solo dire... il classico).





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Re: Re:
rimatt1, 17/01/2021 11:33:



Sei su un forum, chiunque può intervenire e inserirsi nella discussione. [SM=x74932]

C'è da dire che il discorso sull'Esaurimento" del personaggio è comunque interessante, in sé (quando sarebbe il momento in cui un personaggo si esaurisce: dopo 200, 300, 500 storie? E cos'è che determina questo numero?), ma gira e rigira non riesco a vederla in maniera diversa da Juan & Co.: i personaggi non si esauriscono mai, semmai lo fanno gli autori.

Che sia possibile fornirne versioni alternative di indubbia validità (vedi il Batman di Miller, o il Dylan futuristico di Bilotta) è vero, ma questo non vuol dire che da quel momento in poi non sia più possibile scrivere eccellenti storie del personaggio "classico" (e infatti, il Batman di Miller non ha cancellato quello preesistente, che anzi viene tutt'ora scritto da ottimi autori e continua a dimostrarsi in piena forma).

Perlando di Tex, che il suo sia essenzialmente un problema di autori è palese: sono anzi convinto che, se a Boselli si affiancasse un curatore con le palle che lo aiutasse a limare i difetti della sua attuale scrittura, lui stesso tornerebbe a produrre sceneggiature di ben alt(r)o livello. Ma più in generale, basterebbe introdurre nuova linfa (nuovi autori all'altezza) e la situazione cambierebbe.

Semmai, la difficoltà sta proprio nel reperire nuovi autori dall'altezza: e qui sì che i 700 e passa numeri sono un bel muro da valicare, perché effettivamente la storia editoriale del personaggio è lunga e articolata e anche per questo scrivere Tex richiede un impegno non sottovalutabile per il giovane sceneggiatore che vi si voglia accostare; detto questo, si tratta comunque di difficoltà superabili. Nelle mani giuste, il personaggio avrebbe ancora moltissimo da dire.





Se un nuovo autore dovesse studiarsi, o quantomeno leggersi, 723 numeri (più tutti i fuori serie, una tonnellata) prima di scrivere Tex, sarebbe stipendiato dalla Bonelli almeno due anni solo per questo. [SM=x74933]
Pur non essendo arrivato a legger la parte topica del personaggio, ritengo che però gli schemi archetipici della testata possano esser compresi studiandosi non più di cinquanta albi. Pur sapendo per vostra voce che il periodo aureo è durato molto più di quattro annate.
E penso anche che questa lista di 50 albi dovrebbe contenerne alcuni dell'esordio, per mostrare i primi passi, una gran parte di quelli di massimo livello che facciano comprendere la perfetta quadratura del cerchio raggiunta, e infine alcuni albi tardi orribili, affinché si comprendano gli errori frequenti.
Quasi fosse un corso di formazione.
Giochino cazzeggio rivolto ai texiani: se voi foste i formatori, quali albi scegliereste?


Quanto a Boselli, Matte, non lo credo possibile: un uomo così arrogante non accetterebbe mai di tornare ad avere un curatore.
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Re: Re: Re:
Carlo Maria, 17/01/2021 12:08:



Giochino cazzeggio rivolto ai texiani: se voi foste i formatori, quali albi scegliereste?



I cinquanta di cui dicevi? Quanto ce paghi? 🤣🤣





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Re: Re: Re: Re:
Juan Galvez, 17/01/2021 12:11:

I cinquanta di cui dicevi? Quanto ce paghi? 🤣🤣






Non sai apprezzare l'arte del cazzeggiare impiegando il tempo industriosamente per qualcosa di totalmente inutile! [SM=x74909] [SM=x74909] [SM=x74909]
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Re: Re: Re: Re: Re:
Carlo Maria, 17/01/2021 12:13:




Non sai apprezzare l'arte del cazzeggiare impiegando il tempo industriosamente per qualcosa di totalmente inutile! [SM=x74909] [SM=x74909] [SM=x74909]

Non si parla di vil denaro!





V.

http://olivavincenzo.blogspot.com/
http://vincenzooliva.blogspot.com/
http://vincenzooliva2.blogspot.com/

"Ahi serva Italia, di dolori ostello
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie ma bordello"

Settecento anni e non è cambiato un ca**o
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17/01/2021 12:37
 
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Comunque l'idea è talmente velleitaria da risultare affatto attraente!



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