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Cosa sarebbe successo se...

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2021 12:05
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Post: 730
Giudice****
17/02/2021 13:29
 
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Re:
Legar, 17/02/2021 09:09:

Ciao Freya! Ho una domanda: la storia può partecipare anche a un altro contest?




Certo, sempre che sia d'accordo anche l'altro giudice!
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Post: 179
18/02/2021 01:58
 
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Ciao, purtroppo passo di qui per ritirarmi!
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Post: 730
Giudice****
20/02/2021 11:38
 
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Re:
Veronique97, 18/02/2021 01:58:

Ciao, purtroppo passo di qui per ritirarmi!




Non c'è problema, alla prossima.
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Post: 730
Giudice****
26/02/2021 07:52
 
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Buongiorno a tutti!

Volevo ricordare ai due partecipanti che ancora non hanno consegnato le loro storie che oggi è l'ultimo giorno disponibile per farlo. Ricordo anche che, se lo volessero, potrebbero ricorrere alla proroga.
26/02/2021 10:06
 
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Buongiorno... ci ho provato fino alla fine a scrivere qualcosa di decente, ma niente: nella mia testa era tutto molto bello e invece su carta faceva schifo.

Se è possibile, vorrei chiedere la proroga e se, nemmeno in quel caso riuscissi a scrivere qualcosa, allora parteciperò con una storia edita.

Chiedo scusa in anticipo a tutti i partecipanti.
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Post: 38
26/02/2021 21:21
 
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Ciao!

Chiedo scusa per il ritardo, ma anche io mi accoderei alla richiesta di Exentia_dream2.
Mi scuso anche con il resto dei partecipanti, purtroppo ho avuto una settimana molto intensa e non sono riuscita a scrivere come avrei voluto.

In ogni caso, mi rifaccio alla decisione finale di Freya.

Grazie!
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Post: 730
Giudice****
27/02/2021 07:55
 
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E proroga sia!

La nuova data di scadenza del contest è il 5 marzo 2021.
01/03/2021 15:49
 
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Freya_Melyor, 27/02/2021 07:55:

E proroga sia!

La nuova data di scadenza del contest è il 5 marzo 2021.

Grazie mille ❤
01/03/2021 20:05
 
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Alla fine niente, zero idee... ma parteciperò comunque con un'edita.

Spero che vada bene.

Nome forum/Efp: Exentia_dream2
Titolo: Storia d'inverno


Link: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3913699&i=1
[Modificato da Exentia_dream2 01/03/2021 20:06]
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Post: 730
Giudice****
02/03/2021 21:32
 
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Re:
Exentia_dream2, 01/03/2021 20:05:

Alla fine niente, zero idee... ma parteciperò comunque con un'edita.

Spero che vada bene.

Nome forum/Efp: Exentia_dream2
Titolo: Storia d'inverno


Link: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3913699&i=1




Perdona l'immenso ritardo con cui rispondo.
Sì, la storia va bene, grazie per aver deciso di partecipare comunque con un'edita ^^
04/03/2021 20:18
 
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Re: Re:
Freya_Melyor, 02/03/2021 21:32:




Perdona l'immenso ritardo con cui rispondo.
Sì, la storia va bene, grazie per aver deciso di partecipare comunque con un'edita ^^

Grazie a te per aver indetto questo contest ❤
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Post: 730
Giudice****
05/03/2021 15:10
 
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Salve a tutti!

Ricordo a walpurgis che oggi è l'ultimo giorno disponibile per consegnare la storia :)
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Post: 38
05/03/2021 19:18
 
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Mi scuso per il ritardo, sto facendo le ultime revisioni. Posterò a breve.


Grazie a tutti!
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Post: 38
05/03/2021 23:44
 
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Eccomi finalmente.

Mi scuso con tutti per il ritardo.

Grazie mille per avermi permesso di partecipare.

Nome EFP/Forum: walpurgis
Titolo della storia: Odio Solido
Link: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3966330

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Post: 730
Giudice****
06/03/2021 07:21
 
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Re:
walpurgis__, 05/03/2021 23:44:

Eccomi finalmente.

Mi scuso con tutti per il ritardo.

Grazie mille per avermi permesso di partecipare.

Nome EFP/Forum: walpurgis
Titolo della storia: Odio Solido
Link: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3966330





Grazie a te per aver consegnato per il rotto della cuffia 😄
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Post: 730
Giudice****
06/03/2021 07:26
 
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Cari partecipanti,
il contest è ufficialmente scaduto!

A voi che siete rimasti, grazie per aver partecipato.

Vi chiedo scusa già da ora se le valutazioni non arriveranno tanto presto, sto finendo di stilare quelle di un altro contest e la vita - come al solito - ci mette del proprio per crearmi disagio e farmi "perdere" tempo 😅

Vi prometto però che farò del mio meglio per non allungare i tempi ancora di più!
09/03/2021 15:53
 
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Prenditi tutto il tempo che ti serve, noi siamo qui e ti aspettiamo ❤
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Post: 730
Giudice****
19/03/2021 16:08
 
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Buonsalve ^^
Volevo informarvi del fatto che ho terminato con le valutazioni dell'altro contest e che, finalmente, posso dedicarmi a queste! Ovviamente aggiornerò il bando man mano.
Grazie per la pazienza e per la comprensione ❤
20/03/2021 13:07
 
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Freya_Melyor, 19/03/2021 16:08:

Buonsalve ^^
Volevo informarvi del fatto che ho terminato con le valutazioni dell'altro contest e che, finalmente, posso dedicarmi a queste! Ovviamente aggiornerò il bando man mano.
Grazie per la pazienza e per la comprensione ❤

Ti aspettiamo impazienti ❤
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Post: 730
Giudice****
03/04/2021 13:03
 
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Proroga valutazioni.

Pensavo di terminare le valutazioni entro il mese stabilito, invece mi mancano ancora due storie.
Considerando che domani e dopodomani saranno giorni di festa, sicuramente non farò in tempo a postare tutte e sei le valutazioni entro il 5 aprile. Per cui, vi prego di non volermene, ma devo avvalermi della proroga.

La nuova data massima di consegna delle valutazioni è spostata, quindi, al 20 aprile.

Ma le posterò molto prima del 20, non vi preoccupate!
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Post: 195
03/04/2021 14:15
 
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Freya_Melyor, 03/04/2021 13:03:


Pensavo di terminare le valutazioni entro il mese stabilito, invece mi mancano ancora due storie.
Considerando che domani e dopodomani saranno giorni di festa, sicuramente non farò in tempo a postare tutte e sei le valutazioni entro il 5 aprile. Per cui, vi prego di non volermene, ma devo avvalermi della proroga.

La nuova data massima di consegna delle valutazioni è spostata, quindi, al 20 aprile.

Ma le posterò molto prima del 20, non vi preoccupate!

Non preoccuparti, e buone feste!

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Post: 2.943
Giudice*****
03/04/2021 17:03
 
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Re: Proroga valutazioni.
Freya_Melyor, 03/04/2021 13:03:


Pensavo di terminare le valutazioni entro il mese stabilito, invece mi mancano ancora due storie.
Considerando che domani e dopodomani saranno giorni di festa, sicuramente non farò in tempo a postare tutte e sei le valutazioni entro il 5 aprile. Per cui, vi prego di non volermene, ma devo avvalermi della proroga.

La nuova data massima di consegna delle valutazioni è spostata, quindi, al 20 aprile.

Ma le posterò molto prima del 20, non vi preoccupate!




Nessun problema cara, io ti aspetto!
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Post: 730
Giudice****
13/04/2021 21:25
 
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Buonasera!
Ho finalmente finito con le valutazioni ma, come al solito, voglio controllarle bene prima di postarle.
Entro domani sera le pubblicherò e scusate se, alla fine, siamo quasi arrivati al 20 😅

Rimanete aggiornati ^^
[Modificato da Freya_Melyor 14/04/2021 17:16]
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Post: 730
Giudice****
14/04/2021 16:41
 
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Ecco, ci siamo!

Finalmente sto per postare le valutazioni. Come al solito, vi chiedo la gentile cortesia di non commentare finché non avrò finito di pubblicare tutte e sei le valutazioni, compresa la classifica finale.

Inoltro vi ricordo anche che, al di là di segnalazioni oggettive, per il resto si tratta del mio personale parere (quindi di un punto di vista soggettivo) che in alcun modo vuole ledere voi o il vostro lavoro. Perciò prendete con le pinze le mie personali opinioni: siete liberi di accogliere il suggerimento come di non farlo, la scelta è solo vostra!
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Post: 730
Giudice****
14/04/2021 16:49
 
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6° classificata: “Destinazione” – CatherineC94


Grammatica: 6,94/10

Mi dispiace davvero tanto, credimi, ma ci sono molte cose che voglio portare alla tua attenzione:
- Davanti a sé, una moltitudine di carrozze sferraglianti gli trasmettono un senso di panico non indifferente […] → trasmette → il verbo “trasmettere” fa riferimento alla moltitudine, singolare femminile (-0,10 pt).
- […] la malinconia è sempre stata la sua più fedele compagna e anche in quell’istante gli tende la mano, per farlo cambiare idea → fargli (-0,10 pt).
- Così, conscio che dietro le sue spalle tutto si sistemerà in un mondo o nell’altro […] → modo → presumo si sia trattato di un refuso (-0,01 pt).
- Il treno inizia ad acquisire velocità e il panorama cambia → hai lasciato uno spazio in più, errore che hai commesso molte volte e che con un'attenta lettura avresti potuto evitare (-0,03 pt).
- Fuori il sole inizia a scemare → (-0,03 pt).
- Le immense colline lo riportano ai suo primi anni ad Hogwarts […] → suoi (-0,01 pt).
- Harry si volta entusiasta  in cerca di una cosa in particolare […] → (-0,03 pt).
- […] ma Harry è  consapevole che quella sia la scelta più giusta → (-0,03 pt).
- «Perché  mi guardi così?» → (-0,03 pt).
- «Perché sei la cosa più bella che io abbia mai visto» → hai dimenticato d'inserire il punto fermo per concludere la frase, al contrario di quanto invece hai fatto in altre occasione (-0,01 pt).
- Harry è conscio del profondo amore che Ginny prova per  lui, ma è altrettanto consapevole della sua impossibilità nell’ instaurare una vita stabile e felice che lei tanto merita → in questa frase hai lasciato due spazi (-0,06 pt).
- […] il sole ormai è scomparso ma attorno riesce a scorgere una marea di luci […] → (-0,03 pt).
- Non ha nemmeno il tempo di pensare sul da farsi che un uomo  appare da dietro → (-0,03 pt).
- «No, ho solo  sentito il bisogno di entrare qui» → (-0,03 pt).
- […] con un largo sorriso stampato sul volto gli fa  cenno di entrare → (-0,03 pt).
- « Avremmo rispettato qualsiasi tua scelta […] → (-0,03 pt).
- Non riesce a capire cosa stia succedendo, non sa chi sono queste persone […] → dato che, all'inizio, hai usato il congiuntivo (stia succedendo), anche successivamente avresti dovuto coniugare il verbo “essere” allo stesso modo: Non riesce a capire cosa stia succedendo, non sa chi siano queste persone […] (-0,10 pt).
- La prima cosa che avverte è il calore, quel dolce torpore che un tempo ha percepito sulla pelle ma che gli è stato sottratto barbaramente; il cuore pulsa frenetico e gli occhi diventano lucidi, chissà come pieni di lacrime → sinceramente non sono riuscita a capire come mai tu abbia deciso di posizionare la locuzione avverbiale “chissà” proprio in quel punto, trovando che il suo significato non si colleghi minimamente col senso espresso dalla frase e che nel contesto appaia del tutto superflua (-0,05 pt).
- […] non riesce  a capire come tutto ciò […] → (-0,03 pt).
- Nelle viscere di Harry qualcosa di ferma […] → si → (-0,01 pt).
- « Che idiota Felpato! […] → (-0,03 pt).
- Sirius gli getta un’occhiata di rimando carica di significato e forse anche un po’ luccicante per fargli comprendere che ha amato Harry come se fosse suo figlio […] → come se fosse stato → poiché dapprima usi il passato prossimo dell'indicativo (ha amato), il congiuntivo che segue avresti dovuto coniugarlo in linea col verbo precedente, utilizzando non l'imperfetto come hai fatto, bensì il trapassato fosse stato (-0,10 pt).
- Harry la riconosce con un fremito  e si volta velocemente → (-0,03 pt).
- Davanti a lui, Remus Lupin con Tonks posano a terra le sue due grandi valigie e come se fosse qualcosa di normale e quotidiano salutano gli altri con nonchalance → […] Remus Lupin e Tonks […] (-0,05 pt).
- […] e con le lacrime che rigano il suo volto mormora:« Avanti…» → in questo estratto troviamo tre errori: 1) non hai lasciato lo spazio necessario tra i due punti e le virgolette che danno inizio al discorso diretto (-0,03 pt); 2) hai invece lasciato uno spazio superfluo tra le virgolette e l'inizio dell'unica parola pronunciata (-0,03 pt); 3) hai dimenticato di concludere il discorso diretto con il punto fermo (-0,01).
Tengo a specificare una cosa: in queste frasi “«Perché sei la cosa più bella che io abbia mai visto»” e “« Avanti…»” ho segnalato come errore l'aver omesso il punto fermo a chiusura del periodo in quanto, in altre parti del testo concernenti sempre il discorso diretto, il punto è stato da te utilizzato; non ho invece segnalato come errore il mancato punto fermo alla fine delle battute terminanti con punto interrogativo o esclamativo (posti all'interno delle caporali) poiché non esiste una regola unica che lo ritenga assolutamente necessario. Si tratta di scelte stilistiche.
La cosa per la quale mi dispiace di più, riguarda la punteggiatura: ti invito caldamente a rileggere bene il testo perché l'interpunzione è stata inserita molto male (-2 pt). Ci sono dei periodi in cui compaiono virgole – perdona il termine – quasi a caso, altri in cui mancano delle virgole necessarie per gli incisi, e altri ancora in cui la punteggiatura è totalmente assente – dando così vita a frasi interminabili che lasciano il lettore senza fiato. Se vorrai, ti indicherò tutti i punti in cui, a mio parere, i segni d'interpunzione sono stati male inseriti e dove sono totalmente assenti.

Stile e Lessico: 6,80/10

Lo stile della tua storia è semplice, molto quotidiano, così come lo sono le parole di cui ti sei avvalsa. Fanno la loro comparsa qualche termine un po' più distante dall'uso consueto e qualche frase costruita in maniera leggermente più articolata, cosa che ho molto apprezzato, ma nel complesso il testo appare indubbiamente scritto con uno stile abbastanza leggero – che, specifico, non è un male! Eppure, nonostante tale leggerezza, ci sono stati dei punti in cui, leggendo, ho avuto una chiara impronta di sconnessione: mi è parso d'intuire confusione tra le tue righe e sono sincera nell'ammettere che non mi è sembrata una condizione da te voluta. Mi spiego meglio: Harry, per buona parte della storia, appare confuso; non sa dove stia andando, cosa stia facendo e perché lo stia facendo. Ecco, giocare su questo disorientamento provato da Harry sarebbe stata un'ottima trovata, tuttavia ammetto con sincerità che non credo sia stata una tua scelta ponderata. Se invece dovessi aver frainteso, ti prego di scusarmi, ma ribadisco come purtroppo non mi sia parsa una decisione voluta.
In linea generale, dato il modo in cui scorre la storia – che, ammetto con sincerità, sarebbe stato maggiormente fluido se l'interpunzione fosse stata inserita in maniera più adeguata – valuto il tuo stile 8/10. A tale valutazione, ciononostante, ho sottratto quanto segue.
Ci sono delle ripetizioni che vorrei segnalarti e che, con un po' più di attenzione, avresti potuto evitare per non creare un effetto disarmonico:
- Un forte caos che ha deciso di evitare con tutto sé stesso; ma allo stomaco una stretta lo pervade. Sa bene che si tratta di un attimo e che la pace ormai l’ha pervaso, ma indietro è rimasto tanto […] (-0,10 pt).
- Decide di lasciar perdere fino a quando non si ritrova in una via piuttosto affollata della cittadina; ci sono molte persone indaffarate, perse nei loro impegni, nei loro caffè e discorsi. Harry sente che deve continuare così arriva ai margini della cittadina […] (-0,10 pt).
- Si guarda intorno furtivo, il piccolo androne è ricolmo di oggetti colorati e tante foto; di lato una piccola scala sembra portare al piano superiore, mentre nella piccola cucina Harry riesce ad intravedere un’altra figura. Scatta repentino, mentre con suo enorme malessere sente ridacchiare lo strano uomo che lo sta accompagnando. Imboccata la soglia di un’apparente piccola cucina […] (-0,10 pt).
- […] queste due persone sono due estranei […] → in questo caso, specificare che si tratta di due persone che sono due estranei è superfluo; avresti potuto benissimo omettere uno di quei “due”, in modo tale che non si creasse cacofonia senza, per questo, stravolgere il concetto che volevi esprimere (-0,10 pt).
- «Mamma» riesce a dire. Lily non riesce a trattenere un singhiozzo e riduce la loro distanza abbracciandolo di slancio. […] Harry non riesce a credere ai suoi occhi […] (-0,10 pt).
- «Sirius?» mormora Harry stranito; lui ride e lo abbraccia di slancio. […] «Non biasimarti, non è stata colpa tua. Doveva andare necessariamente così» esclama sicuro Sirius. Harry li guarda ancora stranito […] (-0,10 pt).

Passo ora a soffermarmi su una frase:

- Sente in tasca un mucchio di soldi che le porge e distratto riesce ad intravedere un giovane che sembra familiare nel lungo corridoio.
Credo che, in questa passo, ci sia una discordanza nell'ordine degli elementi che vanno a costituire la frase, rendendo il senso sì capibile ma errato da un punto di vista coordinativo → […] e distratto riesce ad intravedere / nel lungo corridoio / un giovane che sembra familiare (-0,10 pt).

Andando avanti:

- Harry alza gli occhi e la riconosce quella strana donna.
Si parla di Lily. Tuttavia c'è un dubbio che mi è sorto spontaneo: perché hai etichettato la donna come “strana”? O meglio, perché appare in tal modo agli occhi di Harry? Perché proprio “strana”? Mi sembra un aggettivo fuori luogo. In ogni caso si tratta di una mia curiosità, non di un errore.

Altra cosa che non ho capito e che mi piacerebbe che mi spiegassi, riguarda il modo in cui James si rivolge a Harry quando quest'ultimo arriva davanti casa Potter. Perché il padre dà del lei al figlio («Si è perso?» chiede l’uomo […])? Voglio dire, James sa chi sia Harry e intuisce anche come mai si sia presentato lì, perché allora fa finta di non conoscerlo quando, invece, Lily si rivolge a lui in maniera spontanea dicendogli « Avremmo rispettato qualsiasi tua scelta, anche se avrei preferito l’altra»?


Inoltre, la frase “[…] queste due persone sono due estranei, per quanto ne sa possono essere scagnozzi di Voldemort ancora in libertà che dopo la sua caduta lo vogliono uccidere” mi ha lasciata un po' perplessa.

Questo è ciò che pensa Harry dopo essersi trovato di fronte ai propri genitori, prima di capire chi effettivamente loro fossero. Ciò che non comprendo è perché il Prescelto parli della caduta di Voldemort, quando in realtà l'unico a morire è stato egli stesso e non il Signore Oscuro. Di fatti, Voldemort non cadrà nella Foresta Oscura, nell'attimo in cui lancia la Maledizione contro Harry; sarà sconfitto solo in un secondo momento, quando il Sopravvissuto “risorgerà” e lo sfiderà.
In conclusione, credo ci sia stata un po' d'incongruenza.

Poi:

- Harry invece non riesce a capacitarsi di tutto ciò, il cervello è in tilt e ripensa alle parole che Silente gli ha detto poco fa; come può vedere tutti loro se poco prima si è immolato per distruggere l’ultimo Horcrux? → in questa frase quel “poco fa” proprio non mi suona; trovo più consono usare “poco prima” (come hai scritto successivamente) e, per non ripeterti, avresti per esempio potuto usare il sinonimo testé. Quindi: Harry invece non riesce a capacitarsi di tutto ciò, il cervello è in tilt e ripensa alle parole che Silente gli ha detto testé; come può vedere tutti loro se poco prima si è immolato per distruggere l’ultimo Horcrux? (-0,10 pt).

Infine, voglio parlarti del possessivo “suo”. Sebbene io preferisca l'uso della forma proprio anche quando il soggetto è uno solo (e, di conseguenza, non ci sarebbe bisogno di differenziare), voglio invece portare alla tua attenzione alcuni passi in cui il soggetto non è più unico e solo, e diversificare sarebbe stato necessario per non creare confusione:

- Harry è conscio del profondo amore che Ginny prova per  lui, ma è altrettanto consapevole della sua impossibilità nell’ instaurare una vita stabile e felice che lei tanto merita → […] della propria impossibilità […] (-0,10 pt).
- «Papà» chiede Harry sorridente riconoscendo il volto così simile al suo rigato dalle lacrime → […] così simile al proprio rigato dalle lacrime (-0,10 pt).
- Harry lo stringe con il cuore in gola; nella sua mente si susseguono le immagini della sua morte, causata da lui stesso → […] nella propria mente si susseguono le immagini della sua morte […] (-0,10 pt) → il primo “suo” fa riferimento a Harry e, poiché è di quest'ultimo il focus, sarebbe stato meglio differenziare usando la forma proprio; il secondo “suo”, invece, è rivolto a Sirius e quindi è utilizzato nella maniera corretta.
- Harry […] investito da un profondo senso di vergogna ripensa alla sua stupidità, quando Voldemort l’ha attirato al Ministero e causato la sua morte → […] ripensa alla propria stupidità, quando Voldemort l’ha attirato al Ministero e causato la sua morte (-0,10 pt) → stesso discorso vale per questa frase: il focus è sempre di Harry e il primo “suo” fa riferimento a lui stesso, per cui sarebbe stato più opportuno usare la forma proprio; il secondo “suo”, al contrario, è riferito a Sirius e quindi risulta corretto.

Originalità: 2,50/5

La tua storia mostra come sarebbe stato uno degli epiloghi, quello inerente Harry, se quest'ultimo avesse deciso di non tornare indietro ma di prendere un treno che l'avrebbe portato avanti. Lo vediamo inizialmente smarrito, confuso, non del tutto conscio; percepisce solamente delle sensazioni che lo spingono a fare ciò che sta facendo e che lo conducono dai propri cari scomparsi.
È stato molto bello leggere dell'incontro tra Harry e i genitori, di quest'abbraccio che arriva dopo tanti – troppi anni e che, finalmente, fa capire al giovane mago cosa significhi ricevere una carezza da chi l'ha messo al mondo. Commovente anche l'incontro con Sirius, figura alla quale Harry è affezionato e persona con la quale ha vissuto maggiormente (anche se per un tempo relativamente breve) rispetto ai momenti passati con il padre e con la madre.
La pecca della tua storia, purtroppo, è che manca di originalità. Hai optato per un finale differente, focalizzandoti solamente su Harry e tralasciando il resto del mondo magico rimasto a combattere Voldemort. Il punto di partenza da te scelto quindi, quello da stravolgere, aveva un potenziale enorme, eppure ti sei mantenuta tantissimo. Avresti potuto dar sfogo alla fantasia, dando vita a situazioni che ti avrebbero permesso di spaziare moltissimo, invece sei rimasta all'interno dei confini di ciò che già conoscevamo: il treno preso da Harry, di fatti, non rappresenta alcun elemento innovativo.

Gradimento personale: 7/10

In linea di massima, ho trovato la tua storia molto carina.
Nonostante la trama si sviluppi a seguito della morte di Harry, è stato comunque bello vederlo ritrovare i propri genitori, il padrino e i cari scomparsi. Mi ha commossa leggere di un ragazzo che, seppur nella morte, ha finalmente potuto ricongiungersi alla famiglia con la quale non gli è stato concesso di vivere. Commovente anche il pensiero rivolto a Ginny, a Ron e Hermione, così come mi hanno fatto intenerire le poche parole su Silente e Ariana che ci informano delle loro passeggiate.
Infine, mi è parecchio piaciuta anche l'ultima frase, che ho trovato particolarmente suggestiva: quell'«Avanti...», mormorato da Harry, è stato davvero toccante!
L'idea di base era molto carina, tanto che ho trovato adeguato persino il pezzetto ripreso dall'ultimo libro della saga e riportato all'interno del testo – cosa che, di solito, non mi fa impazzire; peccato però che, a causa dell'originalità mancante, ne abbia risentito un po' tutta la storia.

Tot: 23,24/35

[Modificato da Freya_Melyor 15/04/2021 18:42]
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Post: 730
Giudice****
14/04/2021 16:54
 
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5° classificata: “Per un pugno di lacrime” - _L_Black_

Grammatica: 6,60/10
Mi dispiace tanto ammetterlo, anche perché l'idea base della storia mi è piaciuta moltissimo, ma ho notato parecchi errori:
- Di Hogwarts aveva sempre saputo che fosse un luogo sicuro anzi, secondo quel mezzogigante di Hagrid, il più sicuro di tutto il mondo magico e anche i professori avevano continuato a blaterare spesso questa storiella. "Nessun posto è sicuro come Hogwarts. Non dovete temere" aveva detto a lezione il professor Silente. Sebbene lui fosse un uomo di cui fidarsi e anche il preside Dippet emanasse sicurezza da tutti i pori, dopo l'ennesimo studente trovato pietrificato nel corridoio del terzo piano questa sicurezza iniziava a vacillare. Che poi, era una coincidenza il fatto che tutti gli studenti pietrificati fossero dei Nati Babbani? La prima risposta a questa domanda viene spontanea, è no → poiché i verbi della porzione di testo che precede la frase sottolineata sono stati coniugati all'imperfetto indicativo e all'imperfetto congiuntivo, anche i verbi dell'affermazione finale avrebbero dovuto essere coniugati all'imperfetto → La risposta a questa domanda veniva spontanea: no.
Di fatti, subito dopo continui ancora con l'imperfetto dicendo → E Myrtle aveva allorché iniziato a pensarla in modo diverso.
Eppure, in seguito, troviamo di nuovo il tempo presenteCol cavolo che Hogwarts è sicura → anche qui, avresti dovuto continuare con l'imperfetto: Col cavolo che Hogwarts era sicura (-0,10 pt).
Avresti potuto lasciare il verbo al presente se avessi reso l'ultima frase come un effettivo pensiero di Myrtle, ponendola tra virgolette oppure scrivendola in corsivo, differenziandola dal resto del testo in modo da far capire si trattasse di un diretto pensiero della protagonista.
- Si perché Albert era stato l'unico a non crederla pazza […] → Sì → l'affermazione “sì” si scrive con l'accento grave sulla vocale -i (-0,10 pt).
- Nessuna delle sue compagne di casa volevano avere a che fare con una che aveva gli incubi ogni notte […] → voleva → il verbo “volere” fa riferimento a quel nessuna – singolare femminile, motivo per il quale andava coniugato alla 3° persona singolare (-0,10 pt).
Se invece avessi omesso quel nessuna, scrivendo: Le sue compagne di casa non volevano avere a che fare con una che aveva gli incubi ogni notte […], allora avresti potuto adoperare il verbo alla 3° persona plurale.
- «Ciao sono Myrtle Warren e ho paura anche della mia ombra gnee» → gne → hai inserito una “e” di troppo (esattamente come accade per i puntini sospensivi nell'interpunzione, la regola è la seguente: o uno o tre, mai due o più di tre), ma presumo si sia trattato di un refuso dal momento che quest'errore non è più stato commesso (-0,01 pt).
- Ma più di ogni altra cosa, non avevano visto le loro madri piangere davanti alla tomba vuota un figlio di appena vent'anni […] → […] davanti alla tomba vuota di un figlio di appena vent'anni […] → hai dimenticato una parola (-0,03 pt).
- Così Myrtle aveva iniziato a tenersi tutto dentro e a incassare i colpi che ogni parola pronunciata contro di lei, le provocavano → le provocava → parli di parola al singolare, motivo per il quale il verbo non può trovarsi al plurale (-0,10 pt).
- […] Hogwarts era sotto un altro tipo di attacco. Attacchi ai danni di Nati Babbani → dei (-0,05 pt).
- La prima aggressione ebbe luogo a novembre e fu ai danni di Elyse Bredford di Tassorosso, la ragazza venne trovata sul pavimento del quarto piano, immobile come una statua. Pietrificata, decretò Dippet e dal tono che l'uomo usò, si capiva che non portava a nulla di buono → […] si capì che non avrebbe portato a nulla di buono → (-0,10 pt).
- I pietrificati erano tutti Nati Babbani e tra loro, iniziava a salire la paura di ritrovarsi sottoforma di statua → sotto forma → si scrive staccato (-0,05 pt).
- «Molto...molto bene […] → dopo i puntini sospensivi e prima della parola successiva si lascia uno spazio (-0,03 pt).
- «Mi spiego meglio. Facciamo un esempio, mettiamo il caso che un molliccio attacchi la signorina Warren e si trasformasse in un ragno, fino a che lei non si accorge di avere di fronte un molliccio, lui prende tutto della paura di Warren quindi anche i suoi punti di forza. Sono stato esaustivo?» → qui troviamo dei tempi verbali mal coniugati (-0,20 pt).
Per la prima parte della frase, avresti avuto due alternative:
1) Il primo verbo che troviamo, così come da te scritto, è attacchi (voce del verbo “attaccare”, 3° persona singolare del congiuntivo presente); di conseguenza avresti dovuto continuare sulla stessa linea ponendo anche il verbo “trasformare” al congiuntivo presente → «Mi spiego meglio. Facciamo un esempio, mettiamo il caso che un molliccio attacchi la signorina Warren e si trasformi in un ragno […].
Tu, invece, l'hai coniugato al congiuntivo imperfetto, 3° persona singolare. Questo ci porta alla seconda alternativa.
2) Se avessi voluto usare il congiuntivo imperfetto, avresti dovuto coniugare allo stesso tempo verbale anche “attaccare” → «Mi spiego meglio. Facciamo un esempio, mettiamo il caso che un molliccio attaccasse la signorina Warren e si trasformasse in un ragno […].
Per quanto riguarda la seconda parte della frase, invece, sia che tu avessi posto i primi due verbi al congiuntivo presente o che li avessi posti al congiuntivo imperfetto, i successivi “accorgere” e “prendere” avrebbero dovuto essere coniugati al futuro semplice del modo indicativo → «Mi spiego meglio. Facciamo un esempio, mettiamo il caso che un molliccio attacchi/attaccasse la signorina Warren e si trasformi/trasformasse in un ragno, fino a che lei non si accorgerà di avere di fronte un molliccio, lui prenderà tutto della paura di Warren quindi anche i suoi punti di forza. Sono stato esaustivo?»
- In quell'esatto istante, l'armadio tremò vistosamente e molto studenti → molti (-0,01 pt).
- Myrtle lo fissò esterrefatta mentre i suoi compagni, Hornby in particolare, pregustava già il momento in cui l'avrebbe potuta prendere in giro → anche qui i verbi sono stati mal coniugati → Myrtle lo fissò esterrefatta mentre i suoi compagni, Hornby in particolare, pregustavano (dal momento che parli dei suoi compagni – al plurale – anche il verbo “pregustare” avrebbe dovuto trovarsi al plurale poiché fa riferimento ai compagni – sostantivo maschile plurale) già il momento in cui l'avrebbero (stesso discorso per il verbo “avere” che fa sempre riferimento ai compagni) potuta prendere in giro (-0,10 pt).
- In quei pochi secondi Myrtle s'immaginò di trovarsi di fronte l'aggressore ai Nati Babbani […] → dei (-0,05 pt).
- […] con le lacrime cje continuavano a rigarle il volto […] → che (-0,01 pt).
- Un rumore fuori dal bagno la costrinse a darsi una calmata, si soffiò il naso mentre dei passi nella stanza si facevano sempre più vicini e spalancò la porta di scatto → partendo dal presupposto che dei passi non possono spalancare una porta (che può essere invece spalancata da una persona o, al massimo, da dei calci tirati contro di essa), il tempo del verbo “spalancare” è errato. Volendo pur lasciare intendere che siano stati i passi a spalancare la porta, avresti dovuto coniugare il verbo alla 3° persona plurale del passato remoto poiché si tratta di più di un passo → Un rumore fuori dal bagno la costrinse a darsi una calmata, si soffiò il naso mentre dei passi nella stanza si facevano sempre più vicini e spalancarono la porta di scatto (-0,10 pt).
A ogni modo, se posso darti un suggerimento, per un italiano corretto potresti impostare la frase in maniera differente → Un rumore fuori dal bagno la costrinse a darsi una calmata, si soffiò il naso mentre dei passi nella stanza si facevano sempre più vicini e la porta si spalancò di scatto.
- «Va via!» urlò irritata da quella intrusione → Va' → è il troncamento di vai e si scrive con l'apostrofo (-0,10 pt).
- Myrtle la guardò esterrefatta, non era abituata a sentire Olive parlarle in modo pacifico dato che era solita trattarla alla stregua di uno zerbino. Lo stupore lasciò presto lo spazio all'irritazione nel trovarsela di fronte. Come si permetteva di profanare anche il suo piccolo spazio, presentandosi lì come se lei volesse parlarci → mi dispiace, ma questa costruzione lessicale non è per nulla corretta → Myrtle la guardò esterrefatta, non era abituata a sentire Olive parlarle in modo pacifico dato che era solita trattarla alla stregua di uno zerbino. Lo stupore lasciò presto lo spazio all'irritazione nel trovarsela di fronte. Come si permetteva di profanare anche il suo piccolo spazio, presentandosi lì come se lei avesse voluto parlarlecome se lei (Myrtle) avesse voluto parlarle (avesse voluto parlare a Olive) (-0,10 pt).
- «Quando sei uscita da lezione, ho...ho continuato a prenderti in giro» → hai dimenticato di lasciare lo spazio necessario (-0,03 pt).
- […] Solo...ti chiedo di pensarci […] → (-0,03 pt).
Per quanto riguarda la punteggiatura, ahimè, qua tocchiamo un tasto molto ma molto dolente. Lungi da me voler apparire presuntuosa, sgarbata oppure offensiva, ma ho notato parecchi errori inerenti l'interpunzione. In alcuni punti, lo ammetto, è stata inserita bene; ma ce ne sono tantissimi altri in cui proprio non va: alcune volte appare mancante, altre volte appare incompleta (quando, per esempio, troviamo degli incisi racchiusi tra due virgole – a tratti è presente solamente la virgola iniziale e a tratti solo quella finale) e altre ancora, invece, è inserita in punti che non necessitano affatto di virgole, apparendo posizionata – perdona l'espressione – un po' a caso (-2 pt). Inoltre, mi sono resa conto del fatto che alla fine di ogni battuta del discorso diretto, sei andata a capo non inserendo alcun punto fermo prima della battuta successiva. Ti riporto un esempio:

«
Riddikulus»
«Ancora»
Myrtle fece un respiro profondo e tenne ben salda la bacchetta tra le dita, per poi agitarla. «
Riddikulus»

Anche questo è un errore e vorrei sapere come mai hai deciso di avvalerti di tale scelta.
Se vorrai, sarò ben felice di mostrarti passo per passo cosa (secondo la mia modesta opinione ed esperienza) non è andato con la punteggiatura del tuo testo.

Stile e Lessico: 6,40/10

Ho trovato che quello della tua storia fosse uno stile semplice, così come le parole che hai utilizzato. Non ci sono frasi particolarmente articolate, ma al tempo stesso neanche periodi estremamente banali. Anzi, ti dirò: stando alla trama narrata, ritengo azzeccato l'uso di uno stile abbastanza agevole!
La scorrevolezza delle tue righe appare, in linea di massima, fluida. Ciononostante, la storia si leggerebbe in maniera molto più naturale se non fosse per la punteggiatura male inserita che, purtroppo, rallenta il lettore. Questo è un punto critico che, unito ai verbi coniugati in modo errato, ha contribuito a intaccare anche il parametro corrente nel quale, mi spiace ammetterlo, non ritengo di assegnare un punteggio complessivo superiore al 7/10. A tale punteggio, tuttavia, ho sottratto alcune ripetizioni che ti sono sfuggite e che hanno creato un effetto disarmonico:
- Semplicemente erano maghi e anche se le notizie sul mondo babbano arrivavano anche in quello magico, non potevano comprenderli → avresti potuto, per esempio, scrivere: Semplicemente erano maghi e anche se le notizie sul mondo babbano arrivavano pure/altresì in quello magico, non potevano comprenderli (-0,10 pt).
- […] Hogwarts era sotto un altro tipo di attacco. Attacchi ai danni di Nati Babbani. La prima aggressione ebbe luogo a novembre e fu ai danni di Elyse Bredford di Tassorosso […] → se la prima iterazione tra “attacco” e “attacchi” può andar bene stando a sottolineare la gravità della situazione, la seconda ripetizione avresti potuto evitarla: […] Hogwarts era sotto un altro tipo di attacco. Attacchi ai danni di Nati Babbani. La prima aggressione ebbe luogo a novembre e fu a discapito di Elyse Bredford di Tassorosso […] (-0,10 pt).
- Myrtle lanciò un'occhiata ai suoi compagni e rimase sorpresa, nel vedere che nessuno alzava la mano, soprattutto i Corvonero come lei. Guardò con timore Silente e alzò timidamente la mano per chiedere parola → avresti, per esempio, potuto scrivere: Myrtle lanciò un'occhiata ai suoi compagni e rimase sorpresa, nel vedere che nessuno alzava la mano, soprattutto i Corvonero come lei. Guardò con timore Silente e si fece timidamente avanti per chiedere parola (-0,10 pt).
- So che trovarsi davanti le proprie paure possa essere uno scoglio insormontabile ma dovete essere concentrati, altrimenti lui avrà la meglio → in questo caso, non solo trovo che avresti potuto diversificare per non ripeterti, ma anche per una questione di uso comune; di fatti, è più frequente utilizzare l'espressione “rimanere concentrati” piuttosto che dire “essere concentrati” → So che trovarsi davanti le proprie paure possa essere uno scoglio insormontabile ma dovete rimanere concentrati, altrimenti lui avrà la meglio (-0,10 pt).
- Le sue iridi vagarono sulla figura del ragazzo, proprio quando stava per lanciare un incantesimo e si bloccò di colpo. La saliva le si azzerò all'istante e la bocca divenne così arida da non riuscire a pronunciare parola, neanche l'incantesimoLe sue iridi vagarono sulla figura del ragazzo, proprio quando stava per lanciare un incantesimo e si bloccò di colpo. La saliva le si azzerò all'istante e la bocca divenne così arida da non riuscire a pronunciare parola, neanche l'incanto/la magia (-0,10 pt).
- «Senti volevo scusarmi» disse con fare spicciolo, non abituata a dire quelle parole. Myrtle fece per aprire bocca ma le parole le morirono in gola […] → per esempio: «Senti volevo scusarmi» disse con fare spicciolo, non abituata a chiedere scusa. Myrtle fece per aprire bocca ma le parole le morirono in gola […] (-0,10 pt).

Infine vorrei chiederti una cosa che non consiste in un errore, più che altro ha stuzzicato la mia curiosità: hai deciso di avvalerti del nome originario della protagonista, chiamandola Myrtle e non Mirtilla; il nome di Olive Hornby è rimasto invariato dall'inglese all'italiano, ma ciò non è accaduto per Silente (di fatti, nella versione originale, lo troviamo come Albus Dumbledore). La mia domanda quindi è la seguente: perché hai scelto per Mirtilla il suo nome originale, mentre per quanto riguarda Silente hai optato per la versione italiana?


Originalità: 5/5

Non so perché, ma ho sempre immaginato Olive Hornby come la versione femminile e Corvonero di Draco Malfoy (d'altronde, chi dice che per essere insopportabili bisogna necessariamente appartenere alla Casa di Serpeverde?). Data tale premessa, un elemento che ho trovato originale nella tua storia sono state le scuse che Olive porge a Myrtle e che, di conseguenza, hanno impedito la morte di quest'ultima: non avrei mai immaginato che una come Olive potesse chiedere scusa (così come non immagino per nulla che scuse di alcun tipo possano espressamente uscire dalla bocca di un soggetto come Malfoy); eppure, trattandosi di una Corvonero e non di una Serpeverde radicata agli ideali della purezza del sangue, non è stato difficile pensare che Olive (al contrario di Draco) possa davvero aver compreso il proprio errore e fatto ammenda.
Prendendo in considerazione la morte di Myrtle, questo potrebbe apparire come un episodio “banale” (e tengo a sottolineare che, per “banale”, non intendo sia insignificante la morte di una ragazzina di tredici anni – assolutamente!) che pochi tendono a vagliare, preferendolo a situazioni molto più ampie presenti nella saga. Personalmente trovo che, invece, questo sia un episodio che ricopre un'importanza particolare, senza il quale le cose non sarebbero andate come sono effettivamente andate – o, ancor più, senza il quale le vicende non avrebbero potuto svolgersi: se Mirtilla non fosse morta, Harry non avrebbe mai avuto da lei le informazioni necessarie che, sommate alle altre, lo hanno poi condotto all'entrata della Camera dei Segreti. O ancora: se Mirtilla non fosse morta, il suo fantasma non avrebbe potuto spiare Cedric Diggory nel bagno dei Prefetti e, successivamente, suggerire a Harry come venire a capo dell'indizio contenuto nell'uovo d'oro durante il Torneo Tremaghi. Per cui, cosa sarebbe successo se Harry non avesse mai trovato l'entrata della Camera dei Segreti? E cosa sarebbe successo se non fosse riuscito a decifrare l'indizio e quindi ad accedere alla prova successiva del Torneo? Di sicuro le cose non avrebbero preso la piega che conosciamo e, chissà!, forse non sarebbero andate avanti poiché ogni tassello, dal più piccolo al più grande, è stato importante e necessario ai fini dell'intera saga.
Ciò che ho trovato davvero originale, riguarda le vicende che hai costruito attorno alla vita di Myrtle. Di lei si hanno poche informazioni, e tutte inerenti la sua morte. Della Myrtle in vita, sappiamo solo che fu una strega nata intorno al 1928 da genitori babbani, che fu smistata nella Casa di Corvonero e che venne costantemente bullizzata. Ecco perché ho apprezzato tantissimo la tua idea di narrare episodi inerenti la sua vita prima e durante Hogwarts: la guerra nel mondo babbano, la morte del fratello al quale era legata, poi gli attacchi ai danni dei Mezzosangue, il Molliccio durante la lezione e infine le scuse da parte di Olive.
Brava, ottima inventiva!

Gradimento personale: 8/10

La storia, nel complesso, mi è piaciuta parecchio!
Non solo per l'originalità che hai avuto nel ricollegarti a episodi realmente accaduti nel mondo babbano durante gli anni in cui si svolgono le vicende, ma anche per la decisione di parlare di un episodio della saga che, là per là, appare “poco rilevante”. Eppure, se le cose fossero andate come da te descritte, Myrtle sarebbe sì sopravvissuta, ma le sorti di Harry – e dell'intero mondo magico – sarebbero successivamente mutate. Inoltre, ho apprezzato la tua scelta di narrare di un personaggio abbastanza snobbato e che, in alcuni casi, suscita persino antipatia nei lettori.
Oltretutto, la tua è sicuramente una one-shot da prendere come esempio: si tratta di un testo che narra di guerra, malesseri e bullismo, ma al contempo il carnefice arriva a capire quanto sbagliate siano state le proprie azioni e, andando contro la propria natura, fa la cosa giusta e si scusa con la vittima (salvandola, inconsapevolmente, da morte certa). La morale che aleggia tra le tue righe è la cosa che, probabilmente, mi è piaciuta più di tutte!

Totale: 26/35

OFFLINE
Post: 730
Giudice****
14/04/2021 16:59
 
Quota


4° classificata: “Odio solido” – walpurgis__

Grammatica: 7,84/10

La storia scorre bene, abbastanza lineare.
Non ci sono errori gravissimi, per lo più qualche piccola distrazione:
- Molto strano…” commentò sorpreso “perché si trova là?” Ma non ebbe tempo di darsi una risposta perché così il suo nome sparì improvvisamente dalla Mappa così come era apparso → credo che uno dei due “così” (nella fattispecie il primo) sia di troppo (-0,03 pt)
- “E’ nella Stanza delle Necessità!” → È → mi dispiace, ma la “È” verbo maiuscola va scritta con l'accento grave e non con l'apostrofo; errore che, in un testo del genere, non è accetabile (-0,10 pt).
- Era da almeno un’ora che era stata rinchiusa nell’ufficio del professor Vitus […] → Vitious (-0,05 pt).
- Romilda, fantastica come sempre, circondata dalle più fedele delle sue amiche […] → fedeli (-0,01 pt).
- “Si,” aveva detto […] → Sì → l'avverbio di affermazione “sì” si scrive con l'accento grave sulla vocale -i (-0,10 pt).
- “Se essere belle e desiderabili è un crime allora mi arresti, professoressa!” → crimine (-0,01 pt).
- “Il professor Lumacorno verificherà i sintomi del signor Potter e del signor Weasley corrispondano a quelli causati dall’Amortentia […] → ti è sfuggita una parola: “Il professor Lumacorno verificherà se i sintomi del signor Potter e del signor Weasley corrispondano a quelli causati dall’Amortentia […] (-0,03 pt).
- “Per far luce sulla questione, domani ascolterà altri studenti” continuò imperturbabile → ascolterò (-0,01 pt).
- Era chiaro che ciò che sarebbe successo di lì in poi sarebbe plasmato dai suoi capricci. E lei era bravissima a fare i capricci → […] sarebbe stato plasmato […] → (-0,10 pt).
- “Ma prima di tutto questo, c’è una che devi assolutamente sapere su me e Voldemort.” → anche qui ti è sfuggita un'altra parola: “Ma prima di tutto questo, c’è una cosa che devi assolutamente sapere su me e Voldemort.” (-0,03 pt).
- Harry la guardò, dispiaciuto come un bambino che confessasse una marachella → […] dispiaciuto come un bambino che confessa una marachella (-0,10 pt).
- Giunto a Malfoy Manorpoté constatare […] → hai dimenticato lo spazio tra una parola e l'altra (-0,03 pt).
- Un gustoso regalo che gli aveva risparmiato ulteriori dispiegamenti di forze […] → come riporta anche il Treccani, si dice “spiegamento” (→ dal verbo spiegare): S. di forze, il fare affluire in un punto o in una zona un forte quantitativo di forze armate […] (-0,05 pt).
- I Mangiamorte gli avevano portato una ragazza, una studentessa di Hogwarts a giudicare da suoi vestiti […] → dai (-0,01 pt).
Per quanto riguarda la punteggiatura, in alcuni punti è perfetta e molto azzeccata, volta a creare le giuste pause; in altri, purtroppo, risulta assente (-1 pt).
C'è anche un'altra cosa che ho notato, riguardante sempre l'interpunzione nel discorso diretto, in cui le battute vengono interrotte da degli incisi. Ti riporto un esempio:
- “Signorina Vane, si tratta di una faccenda molto seria” disse asciutta “Il professor Lumacorno verificherà i sintomi del signor Potter e del signor Weasley corrispondano a quelli causati dall’Amortentia. Se così fosse, la situazione avrebbe severe conseguenze.”
Tra la prima battuta (“Signorina Vane, si tratta di una faccenda molto seria”) e la seconda (“Il professor Lumacorno verificherà […]) non c'è alcuna punteggiatura, quindi nessun punto fermo; tuttavia la seconda battuta inizia con lettera maiuscola.
Per dare una pausa al discorso e far sì che la seconda battuta iniziasse con lettera maiuscola, avresti dovuto porre il punto fermo alla fine dell'inciso (→ […] disse asciutta.).
Questo non è l'unico caso che ho notato, purtroppo la situazione si ripete ogni volta che il discorso diretto viene interrotto da degli incisi (-0,50 pt).

Stile e Lessico: 8,20/10

Il tuo stile mi piace molto. Mi piace perché è lineare, discorsivo, semplice ma, al tempo stesso, articolato quel tanto che basta per non rendere il testo scontato né astruso.
Per farti comprendere quel che intendo: ho avuto davvero l'impressione di leggere un libro, un romanzo come quelli della Rowling, e questo è un aspetto che tanto ho gradito!
Voglio, però, farti notare alcune cose.
In primis alcune ripetizioni che ti sono sfuggite e che hanno creato un effetto disarmonico:
- “Molto strano…” commentò sorpreso “perché si trova là?” Ma non ebbe tempo di darsi una risposta perché così il suo nome sparì improvvisamente dalla Mappa così come era apparso → tralasciando quei due “così” di cui ti ho parlato nel parametro precedente, trovo che avresti potuto differenziare uno dei due “perché” in modo da non ripeterti. Per esempio, avresti potuto scrivere: Molto strano…” commentò sorpreso “perché si trova là?” Ma non ebbe tempo di darsi una risposta che il suo nome sparì improvvisamente dalla Mappa così come era apparso (-0,10 pt).
- “Io e lei avremo modo di avere un ulteriore colloquio […] → avresti potuto diversificare il secondo “avere” con il verbo sostenere:“Io e lei avremo modo di sostenere un ulteriore colloquio […] (-0,10 pt).
- Potevano mentire finché pareva a loro, ma era innegabile che chiunque di loro avrebbe voluto essere al suo posto: […] → avresti, per esempio, potuto scrivere: Potevano negare finché gli pareva, ma era innegabile che chiunque di loro avrebbe voluto essere al suo posto: […] (-0,10 pt).
- “Così mi ha soprannominato la Gazzetta. Personalmente non so se mi definirei così.” → ad esempio: Così mi ha soprannominato la Gazzetta. Personalmente non so se mi definirei tale.” (-0,10 pt).
- “Ti prego, andiamo via!” lo pregò […] → “Ti prego, andiamo via!” lo supplicò/implorò/esortò/scongiurò […] (-0,10 pt).

In secondo luogo, c'è un'altra cosa di cui voglio parlarti, di alcune forme da te utilizzate; di fatto non si tratta di errori, ma di scelte lessicali:

- La McGranitt, rossa in volto e con i capelli scarmigliati dopo aver separato i due ragazzi e averli portati in due ali opposte del castello […] → come riportato anche dal Treccani, la parola “ala” possiede più plurali: uno d'uso comune → ali, e un altro poetico, utilizzato maggiormente nell'antichità → ale. Nel tuo caso, poiché ti riferisci a due zone opposte del castello, avrei trovato più adeguato utilizzassi la forma plurale ale – dato che il plurale ali rimanda molto di più alle ali intese come appendici di qualcosa o qualcuno (-0,10 pt).
- “Tu sai chi ci abita qui?” chiese lei → quest'espressione è utilizzata, per lo più, nell'italiano parlato; nell'italiano scritto, invece, è sufficiente dire “Tu sai chi abita qui?” senza bisogno di aggiungere quel ci che, in questo caso, diventa avverbio di luogo (-0,10 pt).
- “Ho dovuto farlo, perdonami Romilda. Ti voleva troppo, ti amava troppo, quasi quanto me. Ha detto che ci avrebbe seguiti, ha detto che ti avrebbe tolta da me. Ho dovuto. Non volevo che si mettesse in mezzo fra noi due.” → diciamo che mi sarebbe suonato meglio se avessi scritto […] quasi quanto ti amo io. Al di là di questo, il vero problema consiste nella parte finale della frase: dire “in mezzo a noi due” e “fra noi due” è la stessa cosa, per cui avresti dovuto scegliere o una forma o l'altra (-0,10 pt).

Infine voglio parlarti del possessivo “suo” e di come questa sia stata l'unica forma da te utilizzata. Per quanto, personalmente, trovi che differenziare tra suo e proprio giovi tantissimo al testo anche quando il soggetto in questione è uno solo (e quindi, in realtà, non ci sarebbe propriamente bisogno di farlo), sono fermamente convinta del fatto che sia assolutamente necessario diversificare quando da un solo soggetto si passa a due o più. Ti riporto un esempio:


- Gentile da parte sua presentarsi al suo funerale.


Il soggetto principale di questa frase è Voldemort che, giunto a Malfoy Manor, constata di come effettivamente il Ragazzo sia Harry e si lascia andare al pensiero sopracitato. Se il primo suo può benissimo rimanere invariato, il secondo avrebbe necessitato, per una maggiore chiarezza, di essere scritto con la forma proprio; quindi: Gentile da parte sua presentarsi al proprio funerale → Gentile da parte sua – da parte di Harry – presentarsi al proprio funerale – al funerale di se stesso.

Questo è solo uno degli esempi, quello che mi è piaciuto meno di tutti. Il testo, tuttavia, è zeppo dell'unica forma suo e, per tale motivo, t'invito caldamente a rileggerlo e variare lì dov'è opportuno farlo (-1 pt).

Originalità: 3/5

Hai preso spunto da un evento realmente accaduto nell'opera originale (ossia il tentativo di Romilda di corrompere Harry col Filtro d'Amore) e l'hai articolato, approfondito, gli hai donato una nuova vita e un finale alternativo.
Il focus è stato incentrato tutto sulla Vane, un personaggio del quale ho letto veramente poco poiché non se ne parla molto; per cui ho trovato che questa scelta risultasse abbastanza particolare e originale.
Avendo a che fare con un Filtro d'Amore, hai potuto dare libero sfogo alla fantasia senza che l'IC del malcapitato Harry venisse compromesso, altro elemento che ha sicuramente giocato a tuo favore.
Per quanto riguarda il finale della storia, però, mi aspettavo qualcosa di molto più originale rispetto alla morte suicida di Harry. Nel parametro successivo spiegherò cos'è che mi ha poco convinta, poiché, in questo caso, originalità e gradimento personale sono molto collegati.

Gradimento personale: 7,50/10

La storia, nella sua prima parte, mi ha letteralmente fatta uscire di testa!
Nonostante non gradisca molto le citazioni, ho trovato che il riportare quello stralcio di conversazione (estrapolata dal sesto libro della saga) sia stato strategico per far comprendere al lettore di cosa stessi andando a parlare. Mi ha poi colpita da morire la tua bravura nel caratterizzare i personaggi, rendendoli tutti molto IC (a eccezione, ovviamente, di quelli sotto Filtro d'Amore): troviamo una Romilda perfetta, descritta e contraddistinta davvero molto bene; sei stat* bravissim* ad avvalerti delle informazioni che si hanno della Vane e a farne tesoro, presentando un personaggio canon. Scorgiamo quindi Ginny e Lavanda, infuriate per le azioni di Romilda, e non ho faticato per nulla nell'immaginarle minacciare la ragazza. C'è poi Silente, quel gran mattacchione, che è l'unico a rimanere seduto e a ridere per i tormenti d'amore giovanili! Molto canon anche la McGranitt, sia per le parole che le hai fatto pronunciare che per le descrizioni (soprattutto caratteriali) che hai fornito di lei. Voldemort, infine, è stato quello che forse più di tutti ho apprezzato: uccidere Romilda per via del Filtro d'Amore, associando innegabilmente l'accaduto alla vicenda dei propri genitori, è stato un colpo di genio pazzesco!
Dunque, per ricollegarmi all'originalità, mi è piaciuto tantissimo l'episodio dal quale sei partit*, sfruttandolo e stravolgendolo, immaginando cosa sarebbe successo se effettivamente Harry si fosse fatalmente infatuato di Romilda grazie ai Cioccalderoni che lei gli aveva regalato. Mi è piaciuta anche la fuga di Harry (tratto che ho trovato abbastanza IC nonostante il Filtro d'Amore), la sua scelta di portar via l'amata in modo da poter vivere felice e contento con lei, scappando da chi cercava di frenare il loro amore, e assecondando la ragazza in tutto e per tutto.
Arriviamo poi al punto in cui Harry decide di mettere Romilda a parte della profezia che lo riguarda, rivelandole che nessuno – tra lui e Voldemort – può vivere se l'altro sopravvive. Ecco, da qui in poi nasce la mia confusione: Harry dice che c'è “[...] un’ultima questione che devo risolvere prima di poter vivere la nostra lunga e felice vita insieme”. Successivamente, però, arriverà a uccidersi perché “[...] Ti voleva troppo, ti amava troppo, quasi quanto me. Ha detto che ci avrebbe seguiti, ha detto che ti avrebbe tolta da me. Ho dovuto. Non volevo che si mettesse in mezzo fra noi due”. Questa parte mi è risultata abbastanza strana: chi amava troppo Romilda, quasi quanto Harry? Chi voleva portarla via da lui? Il primo nome che mi viene da pensare è quello di Voldemort. Bene, diciamo pure che questo vaneggiamento di Harry sia dovuto al Filtro d'Amore che lo rende decisamente poco stabile e per nulla lucido, ma perché uccidere se stesso piuttosto che provare a uccidere Voldemort in modo da vivere – come detto poco prima – una lunga e felice vita insieme a Romilda? E perché, soprattutto, presentarsi spontaneamente nel covo dei Mangiamorte?
Questo è quello che davvero non riesco a comprendere, dal momento che è poco attinente con lo stato mentale di Harry: quando si è sotto Filtro d'Amore, non si fa che pensare alla persona che l'ha somministrato, vivendo in funzione di essa. Abbiamo visto quanto fosse estremamente intontito Ron e di come Romilda occupasse i suoi totali pensieri. Quindi: perché se dapprima troviamo un Harry che acconsente a tutte le richieste di Romilda – così come dovrebbe essere stando al Filtro d'Amore (“Voglio che tu mi sposi. Voglio che tu interrompa ogni tipo di rapporto con i tuoi amici e che ti concentri solo su di me. Vivremo insieme e frequenteremo solo la mia famiglia e poche, selezionate, conoscenze. Sei d’accordo, vero?” Harry si voltò a guardarla con un grande sorriso. “Mi sembra perfetto, signora Potter.”), subito dopo il Prescelto farà un po' come gli pare?
Quest'ultima parte è stata quella che mi è piaciuta meno e che ho trovato poco originale, in quanto, dato il potenziale della situazione da te creata, trovo che avresti potuto svilupparla in maniera molto più fantasiosa e comica.

Tot: 26,54/35

OFFLINE
Post: 730
Giudice****
14/04/2021 17:04
 
Quota


3° classificata: “Storia d'inverno” – Exentia_dream2

Grammatica: 9,64/10
In merito alla grammatica, non ho nulla da dire!
Trovo tu abbia svolto un ottimo lavoro circa questo parametro, ti è sfuggito solamente un piccolo errore:
- Gli posò una mano sul cuore, mescolò il suo battito a quello di Draco e si lasciò toccare da quelle dita calde e le riconobbe con un’inaudita spudoratezza, come se le avesse sempre avuto addosso […] → […] come le avesse sempre avute addosso […] → ma credo proprio si tratti di un piccolo refuso (-0,01 pt).
Per quanto riguarda la punteggiatura, invece, trovo che per la maggior parte tu l'abbia inserita molto bene. Ci sono state delle frasi in cui, personalmente, avrei adoperato qualche virgola in più anche se troviamo la “e” congiunzione a fungere da pausa; ciononostante, sono favorevole all'inserimento di virgole anche in presenza della “e” in modo da dare un'ulteriore sosta al periodo che, altrimenti, appare eccessivamente lungo.
In ogni caso, ci sono stati dei punti (non molti, se si prende in considerazione l'intero testo) in cui delle virgole sarebbero state davvero necessarie. Te li riporto:
- Aprì la porta, lasciando che il cigolio dei cardini aleggiasse nell'ambiente e si protese in avanti: l'immobilità pesante di quella che doveva essere stata un'allegria di vita vissuta, e l'assenza di anime a riempire quelle stanze gli fecero tornare un rantolo di aria nei polmoni → trovo doveroso l'inserimento della virgola proprio in quel punto poiché, all'inizio, ho faticato a comprendere cosa volessi dire (-0,05 pt). Mi spiego meglio: in principio credevo che l'immobilità di cui parli riguardasse sia quella che doveva essere stata un'allegria di vita vissuta e sia l'assenza di anime a riempire quelle stanze – motivo per il quale credevo che avessi sbagliato anche il tempo verbale di “fare”, ponendolo al plurale (gli fecero tornare) piuttosto che al singolare (gli fece tornare), il quale si sarebbe collegato all'immobilità pesante da te citata.
Solo in un secondo momento, dopo molte riletture, ho capito che l'immobilità pesante di quella che doveva essere stata un'allegria di vita vissuta – e – l'assenza di anime a riempire quelle stanze fossero due cose diverse – e che, quindi, il verbo “fare” posto al plurale fosse corretto.
- "Draco, tu non sei un assassino" e aveva sentito quel legno di biancospino custode di crine di unicorno tremare, infondere in lui la verità di quella frase, e quel corpo esanime scivolare nel baratro degli addii sempre taciuti → anche qui reputo necessaria la virgola, così da donare un netto distacco ai due argomenti di cui si parla (la consapevolezza di Draco di non essere un assassino e la morte – immagino – di Silente) sebbene, in un certo qual modo, siano collegati (-0,05 pt).
- Era stato richiamato nel salone per riconoscere Harry Potter e riusciva a distinguere nettamente i contorni del suo viso, nonostante fosse deformato da un incantesimo che non riusciva a ricordare; fermo, quasi fosse una statua di sale, Draco aveva risposto che no, non era quello il Bambino Sopravvissuto, mentre alle sue spalle Bellatrix urlava, e quelle grida di pazzia erano state ricoperte subito dopo dalle urla di dolore di una ragazza che si stava ribellando al marchio di una lama affilata, intrisa di disprezzo e abusi → stesso discorso per quanto riguarda questa frase (-0,05 pt).
- A quel tocco di stoffa, Draco spostò il viso e lei strinse le labbra → (-0,05 pt).
- Guardò ancora quel legno spezzato rimasto sul pavimento e si abbandonò alle lacrime con la resa di chi, per troppo tempo, aveva dovuto fingere di poter sopravvivere senza mai scivolare nei fondali del passato → frase eccessivamente lunga che richiede una pausa (-0,05 pt).
- Nell'incedere delicato verso lei, sentì quelle ali di astio e rancore spezzarsi e cadere ai suoi piedi come se fossero state strappate dalla più potente delle magie → stesso discorso per questa frase (-0,05 pt).
- Hermione aveva cominciato a correre, i passi dei Mangiamorte che la colpivano dietro la nuca, nel punto in cui per giorni aveva avuto la mano di Draco a impigliarsi dolcemente nelle ciocche, e si nascose dietro una colonna → parlando inizialmente della fuga dai Mangiamorte e infine del nascondersi a questi ultimi, il riferimento alla mano di Draco sulla nuca di Hermione è un inciso che, come tale, deve trovarsi tra due virgole (-0,05 pt).

Stile e Lessico: 8,90/10

Quando ho iniziato a leggere, non credevo mi sarei trovata di fronte a uno stile così poetico, contornato da vocaboli che si sposano alla perfezione con esso. Amo tantissimo i testi di questo tipo, caratterizzati da una struttura così suggestiva che, personalmente, trovo adatta al genere drammatico/sentimentale. Inoltre, ho apprezzato tantissimo l'utilizzo di metafore e analogie che hai disseminato in tutto il testo e che hanno contribuito a dar vita a frasi davvero profonde ed eloquenti, cariche di una bellezza malinconica. Alcune di esse mi hanno colpito da morire e desidero riportartele, sebbene l'intera storia sia assolutamente degna di nota:

[…] il corpo posato sul pavimento come fosse un mucchio di cenere di stelle e abissi di fango.


Lei stringeva le gambe al petto, le braccia ad avvolgerle in un lieve dondolio che aveva il potere di far muovere le stelle, di farle vorticare in costellazioni di catene d'oro e frammenti di cielo al tramonto.


In quegli aloni di isolamento e silenzio, Draco si chiese con striature di meraviglia dove finiva la notte e dove cominciava lei, trame di capelli e dita intrecciate, granelli di ossidiana trasparente che si chiudevano su loro stessi e non lasciavano entrare nessun altro nelle sue sfumature più complesse.


Chiuse gli occhi e affondò la coscienza nell'universo in cui la magia non esisteva, gli incantesimi erano soltanto formule scritte sulle pagine di un libro e lei era soltanto una ragazzina che si affacciava incerta alla vita.


Grazie” le disse in quel penultimo battito di cuore. Le sorrise per la prima volta un attimo prima di chiudere gli occhi, scoprendo la leggerezza di sentirsi libero da tutte le sue catene e il nero della sua anima trasformato in colori d'arcobaleno.


Altra cosa per la quale voglio complimentarmi con te, riguarda l'accortezza che hai avuto nel non ripeterti, evitando così di creare un brutto effetto cacofonico.

L'unica iterazione che ho notato e che, essendo la sola, stona nel contesto, è la seguente:
- E la battaglia finale era esplosa intorno, tra le mura distrutte di Hogwarts che li guardava combattere fianco a fianco, proteggendosi a vicenda per mantenere la promessa di tornare sani e salvi, quando i contorni dei tatuaggi che avevano sulle braccia sembravano aver perso consistenza fino a sparire, a non esistere più, con le bacchette rubate dalle mani di chi aveva perso la vita e giaceva immobile sulle pietre fredde di Hogwarts → per esempio, avresti potuto scrivere: E la battaglia finale era esplosa intorno, tra le mura distrutte di Hogwarts che li guardava combattere fianco a fianco, proteggendosi a vicenda per mantenere la promessa di tornare sani e salvi, quando i contorni dei tatuaggi che avevano sulle braccia sembravano aver perso consistenza fino a sparire, a non esistere più, con le bacchette rubate dalle mani di chi aveva perso la vita e giaceva immobile sulle pietre fredde della Scuola/del Castello (-0,10 pt).

La sola nota dolente riguarda il possessivo “suo” e di come questa sia l'unica forma che hai utilizzato (-1 pt). Trattandosi di una narrazione avente due personaggi principali, nella quale il punto di vista passa velocemente da uno all'altro, a volte si fa un po' fatica a comprendere a chi dei due quel suo si riferisca. Per evitare tale caos, sarebbe stato meglio se avessi utilizzato anche la forma proprio in modo da trasmettere maggior chiarezza, specie in frasi come questa:


Nell'incedere delicato verso lei sentì quelle ali di astio e rancore spezzarsi e cadere ai suoi piedi come se fossero state strappate dalla più potente delle magie. Senza dolore, senza rumore.
E trovò la sua bocca a un respiro da quella di Hermione, già schiusa, quasi come se non aspettasse altro che smettere di respirare, che fermarsi su quei tagli che esistevano ormai soltanto nella sua mente. Si appoggiò a lei, gli occhi chiusi, le mani intorno al suo viso pronte a lasciarla se lei avesse chiesto di andar via.
Non lo fece. Gli posò una mano sul cuore, mescolò il suo battito a quello di Draco e si lasciò toccare da quelle dita calde e le riconobbe con un’inaudita spudoratezza […].


1) In merito al primo suo che troviamo (Nell'incedere delicato verso lei sentì quelle ali di astio e rancore spezzarsi e cadere ai suoi piedi come se fossero state strappate dalla più potente delle magie […]), ammetto di non aver capito se quel possessivo si riferisca a Draco o a Hermione poiché, secondo me, potrebbe riferirsi benissimo a entrambi e avrebbe comunque senso.

2) Passando al secondo suo (E trovò la sua bocca a un respiro da quella di Hermione […]), ho capito si riferisse alla bocca Draco dato che, successivamente, viene descritta come a un respiro da quella di Hermione.
Ecco, sarebbe stato più corretto se avessi scritto: E trovò la propria bocca a un respiro da quella di Hermione […].
3) Il terzo suo lo troviamo nella continuazione della frase precedente e, in questo caso, è stato utilizzato nella forma corretta: il focus iniziale è di Draco, il quale ritrova la propria bocca vicino a quella di Hermione; da questo momento in poi l'attenzione si sposta sulla bocca di quest'ultima, e ci viene spiegato di come fosse già schiusa, quasi come se non aspettasse altro che smettere di respirare, che fermarsi su quei tagli che esistevano ormai soltanto nella sua mente, ossia nella mente di lei – di Hermione.
4) Per quanto riguarda l'ultimo suo, invece, il focus si sposta da Draco a Hermione. Per cui: (Hermione) Non lo fece. Gli posò una mano sul cuore, mescolò il suo battito a quello di Draco e si lasciò toccare da quelle dita calde e le riconobbe con un’inaudita spudoratezza […].
Sarebbe stato opportuno scrivere: (Hermione) Non lo fece. Gli posò una mano sul cuore, mescolò il proprio battito a quello di Draco e si lasciò toccare da quelle dita calde e le riconobbe con un’inaudita spudoratezza […].
Questo è solo un esempio, quello più eclatante, che ho voluto riportare. Ti invito davvero a rileggere il testo e diversificare tra le due forme del possessivo, in modo così da evitare confusione nel lettore.

Originalità: 2,50/5

In merito a questo parametro, ammetto di essere combattuta.
Se da un lato ho trovato originale l'escamotage adottata per rendere credibile la dramione (coppia questa che, personalmente, non riuscirei a vedere felice e contenta in un happy ending), dall'altro ci sono stati degli elementi risultanti OOC e, di conseguenza, poco originali.
Partiamo da Draco che scappa da casa propria, divenuta covo dei Mangiamorte e di Voldemort, per poi rifugiarsi alla Tana. Ciò che mi è sembrato assurdo non è stato tanto il fatto che Malfoy sia scappato da quella situazione perché, in fondo, sappiamo tutti che il suo non è mai stato un animo totalmente capace di far del male – se non con le parole; non mi è sembrato assurdo nemmeno che si sia rifugiato in casa Weasley, luogo abbandonato (data la tua premessa del trasferimento della famiglia a Grimmauld Place) e quindi “sicuro”, nel quale poter trovare un attimo di respiro. Quello che mi è suonato strano, invece, è stato il coraggio avuto nell'uscire dal portone di casa per fuggire via: sappiamo tutti quanto Draco sia vigliacco, motivo per il quale questa sua presa di posizione non mi ha convinta moltissimo.
Troviamo poi Hermione che, senza lottare più di tanto, accetta che Malfoy resti nello stesso luogo in cui anch'ella si è rifugiata, arrivando persino a confidarsi con lui. Ecco, se non mi è sembrato strano che Harry abbia continuato la ricerca degli Horcrux da solo (cosa che avrebbe voluto fare dall'inizio per non esporre gli amici al pericolo e che mi ha fatto ipotizzare una fuga da parte del Prescelto, consapevole che Hermione e Ron non l'avrebbero mai abbandonato), non mi ha invece persuasa la scelta della Granger di parlare degli Horcrux a Draco. Cosa l'ha spinta a fidarsi di lui e a parlargli di un argomento così delicato che è sempre stato un tabù, dal quale – lei lo sapeva – sarebbero dipese le sorti dell'intero mondo magico?
Tornando a Draco, solo in un secondo momento, quando l'hanno legato e torturato, ho capito che non fosse fuggito definitivamente ma che si fosse solamente rifugiato altrove per evadere dalla situazione divenuta insostenibile. Se mi è sembrato plausibile che l'abbiano seviziato a causa della sua fuga e che Voldemort sia entrato nella sua testa non ritenendolo più degno di fiducia, è stata assolutamente OOC la scelta del Signore Oscuro di tenerlo in vita: quest'ultimo uccide per diletto, non ha coscienza alcuna, per cui non avrebbe avuto alcuno scrupolo nel far fuori uno come Malfoy, a maggior ragione se l'avesse ritenuto inaffidabile.
Passando al sentimento nato tra i due ragazzi, non mi sarebbe sembrato affatto strano se fosse sbocciato nel contesto nel quale entrambi si sono ritrovati e che ambedue hanno vissuto; quello che non mi è tornato non è stato tanto il perché quanto il come tutti e due si siano ritrovati alla Tana.
Per cui, tirando le somme, la situazione è la seguente: se avessi dovuto valutare la storia in quanto dramione, allora avrei chiuso un occhio sugli elementi OOC poiché – a mio parere – una dramione non può che essere OOC; ma, dal momento che il contest non era incentrato su questa ship, mi trovo costretta a valutare l'originalità complessiva e, per quanto abbia davvero apprezzato la tua storia per determinati motivi, non posso dire lo stesso in merito all'attuale parametro.

Gradimento personale: 8,50/10

Tolto l'inconveniente dell'originalità, la storia mi è piaciuta davvero e mi ha molto colpita.
Innanzitutto sappi che è alquanto strano che una dramione mi affascini, poiché, come dico sempre, col tempo ho imparato ad apprezzare sempre più il canon e difficilmente una ship (ai miei occhi) impossibile riesce a intrigarmi.
Della tua storia ho amato da morire lo stile, ritenendo (come già detto) che si sposasse benissimo con i generi riportati, ma anche con i personaggi protagonisti: dove c'è dramma – specie se si tratta di drammi d'amore – ci sono io!; per cui, sotto questo punto di vista, non poteva non piacermi.
Ho apprezzato anche il modo in cui hai strutturato l'andamento della trama, scorgendo a volte alcuni punti un po' confusionari che, tuttavia, si addicevano alla confusione vissuta dai protagonisti e che quindi, nel contesto, non stonavano affatto. Praticamente è stato come scoprire ciò che sarebbe accaduto man mano, insieme ai due ragazzi, senza che nessun elemento anticipasse le sorti delle varie vicende e che quindi spoilerasse l'epilogo finale. Non mi aspettavo che il sentimento tra i due sbocciasse così forte, così come non mi aspettavo che Draco morisse – anche se, devo ammetterlo, hai scelto un finale (secondo me) azzeccato, sia per la trama che per la dramione. E, a proposito del finale, sei stata tremendamente brava perché ho trovato fosse assolutamente struggente e strappalacrime. Mi è piaciuto da matti!
Mi spiace solamente per l'OOC dal quale, purtroppo, a mio parere, ti sei un po' lasciata trascinare e che ti ha penalizzata. Nel bando del contest ho scritto che avrei accettato un OOC moderato dal momento che, trattandosi di una What if, sapevo che l'indole di alcuni personaggi avrebbe potuto essere leggermente modificata. Nella tua storia, però, ci sono stati troppi elementi inauditi: il coraggio e la presa di posizione di Draco con conseguente fuga, la fiducia di Hermione nei confronti di Malfoy e il parlargli degli Horcrux, l'amore nato tra i due e la scelta di Voldemort di non uccidere il giovane Mangiamorte.
L'unico elemento che avrei accettato senza penalizzazioni, è il sentimento sbocciato tra la Grifondoro e il Serpeverde. Malgrado ciò, quest'amore è stato contornato da troppe situazioni OOC che, sommate, sono state un tantino eccessive e, credimi, mi dispiace molto per questo...

Totale: 29,54/35

[Modificato da Freya_Melyor 19/04/2021 12:19]
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14/04/2021 17:10
 
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2° classificata: “Il sapore del mare (e tu che non ci sei)” – BessieB

Grammatica: 9,42/10
La storia, non avevo dubbi, scorre molto bene e si legge che è una favola!
Trattandosi di un testo abbastanza lungo, però, ti è sfuggito qualche errore:
- Quel giorno, Hermione Granger s’era piegata sulle proprie ginocchia e s’è sciolta in un fiume di lacrime. Lui non l’aveva mai vista piangere prima di quel momento, ma s’era presto abituato alla novità, perché da quel momento la vede piangere continuamente → in questo passo, credo sarebbe stato meglio se avessi coniugato i tempi verbali in maniera differente. Quel giorno, il giorno di cui si parla, è il giorno della battaglia in cui Ron ha perso la vita, quindi un giorno già passato e, di conseguenza, anche le azioni menzionate sono già passate. Per tale motivo, trovo che sarebbe stato più opportuno se avessi coniugato tutti i verbi presenti a un tempo passato: Quel giorno, Hermione Granger s’era piegata sulle proprie ginocchia e s’era sciolta in un fiume di lacrime. Lui non l’aveva mai vista piangere prima di quel momento, ma s’era presto abituato alla novità, perché da quel momento l'avrebbe vista piangere continuamente (-0,10 pt).
Tale discorso, ovviamente, non vale per i tempi verbali che precedono e che seguono tale passo: poiché il pezzetto in questione riguarda un ricordo di Fred, è giusto che sia coniugato al passato; ma le parole precedenti e successive fanno parte di un discorso presente, di una messa in chiaro delle attuali emozioni e stati d'animo di Fred e Hermione.
- (Fred) «Ti ho aspettata» si Smaterializza a casa sua, senza avvisarla e senza permesso, facendola singhiozzare per la sorpresa. «Non sei venuta, ieri sera». […] (Hermione) «No» ammette, mescolando il liquido scuro. Le restituisce il viso distrutto di chi è cresciuto troppo in fretta: a malapena diciannove anni, e sentirsi due vite sulle spalle, la sua e quella di lui. «Non ci sono riuscita» → Gli restituisce → è Hermione che restituisce a Fred il viso distrutto di chi è cresciuto troppo in fretta, è lei che ha a malapena diciannove anni e che si sente due vite sulle spalle, la sua e quella di lui (-0,10 pt).
- Eppure, a lei tremano le mani e Fred vorrebbe solamente prenderle tra le poche e soffocare, così, quei movimenti convulsi → proprie → credo proprio si sia trattato di un refuso (-0,01 pt).
- «Non so quando. Un giorno prendo e me ne vado: ci sarà un posto del mondo in cui è possibile dimenticare» → nel → immagino che anche in questo caso si sia trattato di un refuso (-0,01 pt).
- «Dove andarai?» sussurra lei → andrai (-0,01 pt).
- Come a Fred – e a George, Percy, Ginny, Charlie e Bill – sanguine il cuore, in un abbraccio di muscoli che dolgono incessantemente → sanguina (-0,01 pt).
- Le mani di suo fratello che lo spingono via, deviando l’incantesimo di Roockwood → Rookwood → presumo si sia trattato di una svista dal momento che, in un passo precedente, hai scritto il nome in modo corretto (-0,01 pt).
- […] (che non è mai arrivata, o forse l’ha fatto e lei non  se n’è resa conto) → ti è sfuggito uno spazio in più (-0,03 pt).
- George rimane a bocca spalancata: non  gli è mai andata giù, la liason di Fred con Angelina […] → in questa frase troviamo uno spazio che ti è sfuggito (-0,03 pt) e il termine francese che si scrive liaison (-0,05 pt).
- […] è che non è in grado di gettare il sale su quello squarcio che adorna il cuore dell’altra parte di sé, il suo gemello, e allora ride  e tace → spazio in più (-0,03 pt).
- Non ha ricevuto risposta e, così, è tornata a parlare con Ron: non risponderà mai, ma è comunque un miglioramento significativo rispetto ad altri silenzio che le ammorbano l’anima → silenzi (-0,01 pt).
- Vorrebbe che le rispondesse, lo vorrebbe tanto: desidera una rassicurazione, da lui, più di quanto non desideri ricostruirsi d’accapo e ricostruire Harry, i Weasley, Fred → daccapo o da capo, entrambe le forme sono corrette, ma “d'accapo” è sbagliato (-0,10 pt).
- La tomba di Ron gli restituisce uno sguardo disorientato, con la foto che sorride e le scritte incise in nerofumo e tutto il resto. E Fred, a parlare con un mezzo di marmo (muto, stupido e inutile) si sente esattamente allo stesso modo: muto, stupido e inutile → presumo volessi intendere “un pezzo di marmo” (-0,01 pt).
- (Fred, parlando alla foto sulla lapide di Ron e riferendosi a Hermione) «Cosa c’è da capire» aggiunge, sovrappensiero. «Dipendesse da me, non la capirei mai. Non capisco nemmeno cosa ci provi a parlare qui, da solo e…» → sola (-0,01 pt).
- Il punto è esattamente quello, si dice tristemente: una tomba bianca in un campo di girasole e tu che non ci sei → girasoli (-0,01 pt).
Passando alla punteggiatura, ho trovato fosse impeccabile come sempre. Adoro il tuo modo di costruire frasi e discorsi, creando una strategica suspense messa in chiaro dall'interpunzione che risulta sempre perfetta e azzeccata.
C'è stato solamente un punto in cui, sinceramente, ho ritenuto che la virgola fosse fuori posto e, trattandosi dell'unico all'interno di un intero e cospicuo testo, tengo a fartelo presente:
- George china il capo, avvilito, di fronte all’ostinazione del fratello: come fa a essere così cieco, si domanda. Come fa a non vedere che la vita gli ha donato un’occasione per ricostruirsi e, sta tutta lì. Seduta poco lontano, accanto a Ginny, e ogni tanto si volta e li guarda con aria corrucciata. Ha ancora le scarpe piene di sabbia → l'occasione a cui George fa riferimento è chiaramente Hermione, la quale se ne sta lì, seduta poco lontano, accanto a Ginny […]. Ecco, non riesco proprio a capire come mai tu abbia deciso di posizionare la virgola (che ho evidenziato) proprio lì. Personalmente, avrei trovato sensato sia se avessi deciso di non inserirla affatto (sebbene, così facendo, non ci sarebbe stata la suspense che – si capisce – hai voluto creare) e sia se l'avessi inserita in questo modo: […] Come fa a non vedere che la vita gli ha donato un’occasione per ricostruirsi, e sta tutta lì. […], ponendo una pausa proprio prima di fare esplicito riferimento all'occasione per ricostruirsi che sta tutta lì, per poi continuare come hai fatto (-0,05 pt).

Stile e Lessico: 9,60/10

Il tuo stile è sempre molto articolato e, in questo caso, tengo a precisare che si tratta di un complimento! I tuoi testi non sono mai banali, si capisce perfettamente quanto lavoro e passione ci sia dietro ognuno di essi.
Parlando nello specifico di questa storia, ho trovato che la struttura stilistica e lessicale che hai deciso di adottare si sposasse alla perfezione con ciò di cui narra la trama, con il dolore e il senso di colpa e l'amore che impregnano le tue righe. Come detto poco prima nel parametro precedente, adoro il modo in cui adoperi la punteggiatura, donando al testo delle pause ad affetto estremamente astute e confacenti. Mi piacciono poi le frasi che tronchi di botto coi punti fermi, volendo rendere palese l'arresto, riprendendo successivamente il concetto in un nuovo passo che, tuttavia, risulta “distaccatamente connesso” al precedente. Insomma, ogni tua storia è un piccolo capolavoro, mai semplice ma al contempo nemmeno complesso al punto da risultare incomprensibile.
Voglio riportare alcune delle frasi che più mi sono piaciute, che ho trovato davvero molto toccanti e suggestive e che ho riletto più volte per quanto profonde:

Perché, e lui gliel’ha sussurrato in una notte resa colorata dall’insonnia, lei è l’unica in grado di guardargli il cuore senza provare a toccarlo.

Non mette mai i tacchi: il dolore ai piedi sarebbe una distrazione per quel che le alberga nel cuore.


[…] come fare a sorridere, se la persona più allegra che conosci ha perso la voglia di fartelo fare?


Finché, in un giorno che è solamente l’ennesimo di una sequenza apparentemente priva di fine […].


Non lo dirà mai, Fred, non a lei. Scapperà di casa – che è lei – e fuggirà ovunque – che è sempre lei – pur di scappare da ciò che lo tormenta (lei, sempre lei, di nuovo e solamente lei).


Per questo, quando finalmente camminano insieme sulla spiaggia, lei è silenziosamente felice. Le impronte sfiorano la battigia e pian piano si scancellano, come i loro pensieri sfuggenti e quel dolore – oh, quel 
dolore – che preme in maniera amara sul cuore.


[…] ma, quando si volta a cercarne il proprietario, non vede nessuno: ed è certezza amara – amarissima – che Fred non metterà piede lì, nel suo campo visivo. Che è rotto e spezzato, e non vuole permetterle di rimetterlo insieme. Che non è amore, è sesso, l’incontro squallido e volgare di seme e uovo, che culmina con un preservativo sporco gettato sul pavimento.


C’è un posto per me, da qualche parte che non so?
«Certo che c’è» risponde Bill, senza mutare d’espressione. «Il tuo posto è lei».


C'è stato poi un passaggio di cui non ho ben compreso la scelta da te adoperata – che, ovviamente, non ho considerato come errore; si tratta di una curiosità che vorrei mi svelassi:


Fred le tende la mano, come un invito, una supplica: ma Hermione, che il coraggio dei Grifondoro l’ha sempre avuto, non riesce a muovere quel passo che li separa.
Che li separerà per sempre, perché lui sorride e abbassa il braccio, oggi è il giorno.
In cui prende e va via, volta le spalle a tutto, non si guarda indietro.


Quello sottolineato è un esempio di ciò che ho detto prima, del tuo marchio di fabbrica: interrompere frasi e concetti con un punto fermo per poi riprenderli con l'inizio di un nuovo periodo. Ciò che non ho capito, però, è stato il perché tu abbia deciso di andare a capo piuttosto che continuare sulla stessa riga – cosa che avrei personalmente fatto. Mi piacerebbe che argomentassi la tua scelta, dato che, pensandola in maniera differente, c'è qualcosa che mi sfugge e che mi piacerebbe comprendere!


Voglio ora parlarti di alcune ripetizioni che ti sono sfuggite e che, se lo riterrai opportuno, potrai successivamente modificare:

- Quel giorno, Hermione Granger s’era piegata sulle proprie ginocchia e s’è sciolta in un fiume di lacrime. Lui non l’aveva mai vista piangere prima di quel momento, ma s’era presto abituato alla novità, perché da quel momento la vede piangere continuamente → avresti, per esempio, potuto scrivere “[...] prima di allora [...]” oppure successivamente “[...] perché da allora […]”, diversificando una delle due forme (-0,10 pt).
- […] forse prova rancore, verso di lui, forse è solamente insensatamente attaccata al fatto che Ron sia morto per salvarlo → è probabile che l'accostamento di questi due avverbi sia stato da te voluto, eppure trovo che suonino un tantino ridondanti (-0,10 pt).
- Lui sospira, scombina la lunga treccia bionda di sua nipote, con aria pensierosa: qualcosa in lui, nascosto sotto il mare, grida. Che Bill ha ragione, che lentamente si comporta come una lucciola che lentamente s’oscura e pian piano si spegne, ma. Ma deve trovare un motivo, che adesso gli manca, per rialzarsi e reimparare a nuotare → avresti potuto diversificare uno di quei due “lentamente” con un sinonimo (-0,10 pt).
- […] «Anche se avrei potuto dirti che anche tu stai puntando al tutto in famiglia» → per esempio, avresti potuto scrivere: «Anche se avrei potuto dirti che pure tu stai puntando al tutto in famiglia» (-0,10 pt).

Originalità: 3/5

Dico con sincerità che questa è stata la prima storia, letta finora, in cui a morire sia stato Ron e non Fred; in cui, addirittura, Ron perde la vita per salvare il fratello; in cui si parla di quest'amore reciproco ma tormentato tra Fred e Hermione, sentimento che fa sentire entrambi in colpa nei confronti del fratello Weasley più giovane.
Ciononostante, benché ai miei occhi sia parso come un testo narrante vicende mai lette prima, devo anche ammettere che non spicca di chissà quanta originalità. Chiariamoci: la storia mi è piaciuta tantissimo (come leggerai nel parametro successivo), ma non ho trovato che narrasse di episodi particolarmente autentici. O meglio, l'idea dalla quale sei partita – ossia la morte di Ron al posto di quella di Fred – era molto buona; solo che poi, nel delineare le successive vicende, l'originalità ha ceduto un po' il posto alla logica: essendo a conoscenza del sentimento tra Hermione e Ron (cosa che tu stessa citi nelle tue righe) e trattandosi di una Fred/Hermione, non mi aspettavo nulla di diverso da ciò che hai raccontato circa l'amore tra i due ragazzi che, sentendosi entrambi in colpa nei confronti di Ron, faticano a ricominciare, a trovare un equilibrio che permetta loro di viversi come vorrebbero.

Gradimento personale: 10/10

Il tuo stile è così coinvolgente che difficilmente può non piacermi. Leggendo le tue storie, ho come l'impressione di inoltrarmi in un labirinto dal quale, alla fine, riesco a uscire senza problemi; nel quale, man mano, mi perdo e mi ritrovo; nel quale non posso fare a meno di entrare.
Come dicevo, è la prima Fred/Hermione che leggo ambientata in un contesto postumo alla Seconda Guerra Magica; di conseguenza, è la prima che leggo nella quale Ron non è più in vita, deceduto al posto del fratello.
Ho trovato che le tue righe fossero un agglomerato profondo e intricato di sentimenti, che riuscissero a far immedesimare il lettore all'ennesima potenza, che facessero trasparire con ardore tutto il senso di colpa provato dai due ragazzi.
Ho trovato tanto azzeccata quanto tormentata la tua scelta di non far incrociare mai Fred e Hermione. Mi spiego meglio: all'inizio è lui che cerca di tenderle la mano, ma lei non l'afferra perché non ancora pronta; successivamente sarà lei a cercare Fred, ma in questo caso sarà lui a non sentirsela. Insomma, hai fatto in modo che, per la maggior parte del testo, non fosse tempo per loro – anche se si è trattato delle conseguenze delle loro scelte e non di una realtà dei fatti – e, nonostante tutto, hai sempre argomentato le decisioni prese da entrambi con un'introspezione approfondita che ha descritto chiaramente i demoni che li abbrancavano e torturavano. Solamente a fine storia troviamo i due protagonisti pronti a lasciarsi andare, a trovare il coraggio per concedersi quella felicità che – in un modo o nell'altro – peserà sempre un po' sui loro cuori.
Si tratta di una storia di fantasia, eppure il tema di cui parli è del tutto serio e difficoltoso: come dimenticare il ragazzo/il fratello amato? E come non sentirsi in colpa nel provare dei sentimenti nei confronti del fratello/della ragazza del caro scomparso? Come biasimare, quindi, la sensazione di fallo provata da Hermione e Fred?
C'è stata una frase, poi, che ho trovato davvero acuta, portatrice di molteplici significati (e credo proprio che, non a caso, faccia anche parte del titolo):

(Fred)
«Merlino, Ron. Se solamente non ti fossi buttato contro quell’incantesimo, allora…».
Io non starei qui a parlare
e tu che non ci sei → quel “tu che non ci sei”, rivolto sia a Ron ma – scommetto – anche a Hermione!


(Hermione)
«Forse, se avessimo avuto la nostra occasione, la vita sarebbe stata migliore» commenta, atona. «Avresti provato a rendermi felice, almeno tu».
Perché adesso lei è seduta davanti alla sua tomba a parlare
e Fred che non c’è.

[…]
Odore di mare in lontananza, e lui che non c’è → stesso discorso qui, “lui che non c'è”: lui Ron, lui Fred.

(Fred)
Quando però finalmente se ne rende conto – nella miriade di rivelazioni esistenziali che la vita gli sta finalmente restituendo – è tardi. È l’ennesima onda che s’infrange lungo la battigia (e lei che non c’è).


(Hermione)
È che il mare romba sulla battigia (Fred sa esattamente di quello) e lui è lì → e poi, finalmente, dopo una sfilza di assenze, lui c'è!


In conclusione, la tua storia mi è piaciuta davvero molto. La cosa che mi ha colpita maggiormente, al di là della trama, è stata la tua bravura nel trasmettere su carta sensazioni ed emozioni, facendo in modo che arrivassero al lettore senza ostacoli. Brava!


Tot: 32,02/35

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Post: 730
Giudice****
14/04/2021 17:12
 
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1° classificata: “Intreccio dissoluto” – Legar

Grammatica: 9,88/10
La storia scorre benissimo e si legge che è una meraviglia!
C'è giusto qualcosina che vorrei portare alla tua attenzione, ma nulla di grave:
- Era valsa la pena sopportare l’ombra del fallimento che gli toglieva il sonno durante le sue macchinazioni per uccidere Silente […] → che gli aveva tolto il sonno → poiché l'episodio a cui fai riferimento è un episodio accaduto e conclusosi nel passato, e non nel presente in cui Draco si trova, avresti dovuto coniugare il verbo al trapassato prossimo (-0,10 pt).
- Sembrava senza più speranza, ormai arresa, e lui all’idea si crogiolò nella beautitudine → beatitudine → piccolo refuso (-0,01 pt).
- Non finì l’intero contenuto e glielo restituì perché lo posasse: lei eseguì, alla stregua in un insulso Elfo Domestico → di → presumo che anche in questo si sia trattato di un refuso (-0,01 pt).
Passando alla punteggiatura, trovo sia stata usata in maniera molto idonea. Alcune frasi risultano un tantino lunghe, ma sono messe in pausa dalla “e” congiunzione che funge da virgola – anche se, personalmente, non disprezzo l'uso delle virgole prima della “e”; tuttavia mi rendo conto si tratti di una questione di gusti.
A parte queste piccole sviste, hai svolto davvero un ottimo lavoro!

Stile e Lessico: 9,30/10

Lo stile che hai adottato, così come le parole idonee al tipo di Avvertimenti presenti nella one-shot, sono stati un piacere per gli occhi!
Ho amato tantissimo il tuo modo di descrivere ogni cosa, trasmettendo gli esatti concetti che volevi arrivassero al lettore. Nello specifico, ci sono state alcune frasi che mi hanno fatto rabbrividire e che ho riletto più volte, trovando che si portassero dietro un carico emotivo molto greve (in senso positivo) e assolutamente idoneo alla trama:

Non aveva mostrato la stessa cura per i suoi indumenti intimi, prima, che erano stati gettati per terra perché per terra, dove doveva stare dal principio, ci era finita lei.


C’era qualcosa di degradante, e affascinante insieme, pure nel costringerla a fare forza con il polso sul tappo sigillato della bevanda, quando con una bacchetta sarebbe stato immediato aprirla – il rilievo dei tendini, le nocche sporgenti, le dita piegate.


La camicia aperta sullo schienale era di un bianco limpido – era quello, il colore del sangue puro che le era costato la dignità?[...].


Davvero complimenti, sei riuscita a entrare nell'anima del lettore e a coinvolgerlo da morire con uno stile “freddo” (in relazione ai contenuti narrati) e tuttavia vibrante, permettendo una facile immedesimazione nei punti di vista di entrambi i personaggi.


Vorrei ora parlarti del possessivo “suo” e di come, in alcuni casi, ritengo sarebbe stato meglio se l'avessi differenziato con la forma proprio. Chiariamoci: non sto dicendo che tu non l'abbia diversificato mai, anzi!, l'hai fatto e l'ho notato. Eppure credo che sarebbe stato il caso di variare la forma anche in specifici passaggi in cui ciò non è successo, lì dove il focus passa velocemente da un personaggio all'altro e, proprio per tale motivo, si fatica un po' a capire se il testo si riferisca a Draco o a Hermione:

- Lei si girò, e lui percorse con lo sguardo il suo corpo in un’attenta ispezione, dalle cosce ora distese al seno nascosto a malapena alla sua vista da una stoffa quasi trasparente che non sarebbe rimasta al suo posto ancora per molto → […] da una stoffa quasi trasparente che non sarebbe rimasta al proprio posto ancora per molto → l'espressione stare/mettere/rimanere al proprio posto è, nella lingua italiana, d'uso comune e la forma del possessivo utilizzata è, appunto, la forma proprio (-0,10 pt).
- Il collo sottile era circondato da capelli voluminosi, che parevano sufficientemente crespi da sfregare ruvidamente la sua pelle, mentre la bocca di lei si muoveva su di essa → questa è una frase dal punto di vista di Malfoy, per cui: Il collo sottile era circondato da capelli voluminosi, che parevano sufficientemente crespi da sfregare ruvidamente la propria pelle (la pelle di Draco), mentre la bocca di lei si muoveva su di essa (-0,10 pt).
- Non aveva mostrato la stessa cura per i suoi indumenti intimi, prima, che erano stati gettati per terra perché per terra, dove doveva stare dal principio, ci era finita lei → il soggetto della frase è la Granger, quindi: (Hermione) Non aveva mostrato la stessa cura per i propri indumenti intimi, prima, che erano stati gettati per terra perché per terra, dove doveva stare dal principio, ci era finita lei (-0,10 pt).
- Ci avrebbe pensato lui, a strapparle una reazione: infilò una mano sotto i suoi capelli voluminosi per spingerla sulla nuca, perché piegasse il capo in avanti a raggiungere con la bocca il suo torace → questa, invece, è una frase dal punto di vista di Draco: Ci avrebbe pensato lui, a strapparle una reazione: infilò una mano sotto i suoi (di lei) capelli voluminosi per spingerla sulla nuca, perché piegasse il capo in avanti a raggiungere con la bocca il proprio torace (-0,10 pt).
- Se anche fu sorpresa dalla sua scelta, inusuale per gli altri clienti, almeno stando a quanto aveva commentato il mago che l’aveva accolto, la Granger si limitò a un profondo respiro. In reazione alla rivelazione che i suoi servizi non erano ancora terminati per quella giornata, il torace si gonfiò e alzò i seni su cui lui sarebbe tornato a dilettarsi, non appena l’appagamento transitorio che stava provando fosse scemato → questa volta, il focus è su Hermione: Se anche fu sorpresa dalla sua (di lui) scelta, inusuale per gli altri clienti, almeno stando a quanto aveva commentato il mago che l’aveva accolto, la Granger si limitò a un profondo respiro. In reazione alla rivelazione che i propri servizi non erano ancora terminati per quella giornata, il torace si gonfiò e alzò i seni su cui lui sarebbe tornato a dilettarsi, non appena l’appagamento transitorio che stava provando fosse scemato (-0,10 pt).
- […] per l’unica volta in cui lui era riuscito a farla sentire davvero sporca da quando aveva scoperto di essere una strega e aveva saputo di non essere, esclusivamente per il suo sangue, gradita a tutti → […] esclusivamente per il proprio sangue […] (-0,10 pt).
Infine, voglio congratularmi con te per la maestria con la quale non ti sei ripetuta, facendo invece capire bene come alcune frasi (assolutamente strategiche!) fossero state replicate di proposito. Ti è sfuggita solamente un'iterazione:
- […] a lui, in quella posizione in piedi davanti alla porta, che per il suo cognome poteva prendersi una donna quando e come desiderava. Draco sorrise ancora, malizioso, perché quella sera il suo cognome gli aveva aperto la porta di una stanza misera […] → magari avresti potuto scrivere: […] a lui, in quella posizione in piedi davanti all'entrata/all'ingresso/alla soglia/all'uscio, che per il suo cognome poteva prendersi una donna quando e come desiderava. Draco sorrise ancora, malizioso, perché quella sera il suo cognome gli aveva aperto la porta di una stanza misera […] (-0,10 pt).

Originalità: 5/5

Fantastica, davvero fantastica!
Ho trovato che la tua idea fosse assolutamente originale per una serie di motivi: partiamo dal presupposto che non avevo mai letto una trama simile, nella quale, alla fine, predominasse il male – ed era anche ora che qualcuno la scrivesse! Sai, in fin dei conti il cliché della luce che vince sul buio mi ha un po' annoiata. Poi ho trovato che, nell'ottica del Ministero di Voldemort, fossero assolutamente azzeccate tutte le situazioni che hai descritto: le Sanguesporco private della bacchetta – quindi della magia – costrette alla prostituzione, a una condizione degradante di per sé e che, in un certo qual modo, le umilia ancora di più; private di ogni diritto e libertà, trattate come schiave, come fonte di guadagno del padrone che le ha istruite. Poi ho adorato la tua idea di estendere la Traccia non solo ai minorenni ma anche ai Sanguemarcio e ai Traditori del proprio Sangue sfuggiti ai Mangiamorte, assolutamente geniale e azzeccatissima nel contesto. Infine – e ti dico con sincerità che non me lo aspettavo – ho trovato originale che ci fosse comunque una ribellione silenziosa in atto da parte dei buoni, di coloro che, nonostante la morte di Harry, del Prescelto, perseverassero nella lotta contro Voldemort. Riflettendoci, non è per nulla strano che Hermione – così coraggiosa, paziente e determinata – abbia deciso di esporsi nuovamente al pericolo per fare la cosa giusta e tornare, un giorno, a divertirsi; eppure, lo ripeto, non pensavo l'epilogo sarebbe stato questo. Credevo seriamente si trattasse di un finale alternativo in cui fosse stato il Signore Oscuro a vincere e nel quale ci veniva mostrata solo una delle conseguenze per i Nati Babbani – che poi la domanda mi sorge spontanea: questo è stato il destino toccato alle Sanguesporco, e in quanto ai Sanguesporco invece? Loro che fine hanno fatto? Sono stati ugualmente adoperati come prostituti per le signore Purosangue? Sono stato uccisi? Sono stati obbligati ai lavori forzati? Mi piacerebbe tanto saperne di più!

Gradimento personale: 10/10

La storia, se non l'avessi ancora capito, mi è piaciuta da morire!
Prima di ogni cosa, sappi che hai davvero colto nel segno, presentando uno stravolgimento davvero grande dell'epilogo al quale siamo abituati, soddisfacendo in tutto e per tutto la richiesta del contest. Successivamente, ho adorato si trattasse in un certo qual modo di un'erotica, seppur particolare dal momento che vengono toccati temi come la violenza e la degradazione umana. Ho amato il fatto che l'angst e il dramma predominassero in ogni riga, così come mi è piaciuto che la narrazione alternasse i punti di vista di entrambi i personaggi, non soffermandosi soltanto su uno.
Non mi aspettavo assolutamente una trama simile – in realtà non mi aspettavo di leggere un finale alternativo in cui avesse predominato Voldemort (non so, forse perché pensavo allo stravolgimento di piccoli avvenimenti). Mi è piaciuto il carattere freddo e distaccato che hai affibbiato alle righe inerenti Hermione – almeno nella prima parte della storia – alternato a uno molto più intenso e ardente riguardante le parole di Draco, nelle quali possiamo cogliere tutta la soddisfazione che prova nell'essere consapevole del nome che porta e della posizione che ricopre.
Mi è poi piaciuto l'IC che hai mantenuto alto in ambedue i soggetti, sebbene all'inizio appaia un tantino strana la remissività e soprattutto il silenzio di Hermione – anche se, avendo vissuto un trauma del genere, ci stia un cambio radicale dell'indole; e invece, alla fine, si scopre come quella acquiescenza e quello star zitta non fossero altro che trucchi per arrivare a un unico e ben preciso scopo.
In conclusione, ripeto quanto abbia gradito la tua storia e ti faccio i miei complimenti per aver svolto un così ottimo lavoro!

Totale: 34,18/35

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