efp news 2021
EFP | Il tuo Account | Ultime Storie | Storie scelte del sito | Storie scelte del Forum | Siti Consigliati - Top Manga

EFP News
Contattate l'amministrazione - Contest - Regolamento Contest - Staff
Harry Potter - Anime e Manga - Originali - Film, Telefilm, Videogiochi - Multifandom
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Gestione delle conversazioni in una storia

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2021 08:42
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
Post: 961
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 07:19
 
Quota

Salve a tutti,
Ho delle difficoltà nella gestione di un aspetto molto importante: le conversazioni tra personaggi.
Nello specifico, il più delle volte uno degli interlocutori si riduce a un vegetale che pone domande o interventi brevissimi per dare respiro a un monologo altrimenti troppo lungo.
Capita soprattutto laddove un personaggio debba svelare un segreto, fornire una spiegazione o, caso più grave, cerchi di manipolarne un altro.

Vi siete mai trovati in questa situazione? Avete qualche suggerimento?

Grazie per l’attenzione.
Spettro94
Post: 2.028
Giudice*****
Utente Veteran
Mari
OFFLINE
23/12/2020 08:27
 
Quota

Ciao Spettro!
Mh, non ho mai riflettuto su questo aspetto (il mio problema con i dialoghi credo sia che, specie di recente, tendo a usarli fin troppo per caratterizzare i personaggi, descrivendo meno).

Io non credo che nei casi che hai menzionato sia un gran problema se a parlare è (quasi o del tutto) solo uno dei due.
Il segreto: ci sta, assolutamente. La spiegazione, anche, più di qualche domanda non credo sia adeguata dall'altro.
Un consiglio che mi viene da darti però mi viene in mente grazie al tuo ultimo esempio: ho in effetti una storia in cui un personaggio vuole manipolare/convincere l'altro e sono andata a rivedere come l'avessi gestito. Parla solo X (anche perché Y non è troppo in condizione di farlo), ma tra una battuta e l'altra inserisco i pensieri di Y, come reagisce a ciò che gli viene detto.

Quindi il mio consiglio è proprio questo: va benissimo se a parlare in casi simili è per lo più un personaggio, ma può aiutarti a gestire l'interazione (a non far "pesare" questo monopolio, diciamo) descrivere nel mentre le reazioni, fisiche o mentali, dell'altro/degli altri.
Ovviamente dipende dal narratore che usi, però, mi rendo conto. Forse se racconti dal pov di chi parla potrebbe comunque essere utile mostrare come reagisce lui/lei, nel senso:
Racconta un segreto. Bene, come si sente mentre lo fa? È facile, è difficile? Confidarsi dà sollievo o fa sentire peggio? Studia le reazioni dell'altro o non ci fa caso?
Spiega. Osserva l'altro per capire se riesce a seguirlo, se comprende? Fa commenti tra sé sull'altro? Magari invece non gli importa, è agitato/preso da altri pensieri?
E così via.

Non so, spero di esserti stata utile :)
È uno spunto interessante, il tuo quesito.


L'Anno Aspec (challenge annuale)

«Chi ha la ventura di nascere personaggio vivo può ridersi anche della morte. Morrà l'uomo, lo scrittore, strumento della creazione; la creatura non muore più!»
Post: 961
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 08:57
 
Quota

Re:
Lita_EFP, 23/12/2020 08:27:

Ciao Spettro!
Mh, non ho mai riflettuto su questo aspetto (il mio problema con i dialoghi credo sia che, specie di recente, tendo a usarli fin troppo per caratterizzare i personaggi, descrivendo meno).

Io non credo che nei casi che hai menzionato sia un gran problema se a parlare è (quasi o del tutto) solo uno dei due.
Il segreto: ci sta, assolutamente. La spiegazione, anche, più di qualche domanda non credo sia adeguata dall'altro.
Un consiglio che mi viene da darti però mi viene in mente grazie al tuo ultimo esempio: ho in effetti una storia in cui un personaggio vuole manipolare/convincere l'altro e sono andata a rivedere come l'avessi gestito. Parla solo X (anche perché Y non è troppo in condizione di farlo), ma tra una battuta e l'altra inserisco i pensieri di Y, come reagisce a ciò che gli viene detto.

Quindi il mio consiglio è proprio questo: va benissimo se a parlare in casi simili è per lo più un personaggio, ma può aiutarti a gestire l'interazione (a non far "pesare" questo monopolio, diciamo) descrivere nel mentre le reazioni, fisiche o mentali, dell'altro/degli altri.
Ovviamente dipende dal narratore che usi, però, mi rendo conto. Forse se racconti dal pov di chi parla potrebbe comunque essere utile mostrare come reagisce lui/lei, nel senso:
Racconta un segreto. Bene, come si sente mentre lo fa? È facile, è difficile? Confidarsi dà sollievo o fa sentire peggio? Studia le reazioni dell'altro o non ci fa caso?
Spiega. Osserva l'altro per capire se riesce a seguirlo, se comprende? Fa commenti tra sé sull'altro? Magari invece non gli importa, è agitato/preso da altri pensieri?
E così via.

Non so, spero di esserti stata utile :)
È uno spunto interessante, il tuo quesito.



Ehi, ciao ^^
Quello che hai detto è tutto giusto. Una conversazione tra due persone dipende da molti fattori. Carattere, le condizioni, eventuali rapporti che legano i protagonisti. È anche importante lasciar percepire se uno dei due cerca di nascondere i sentimenti, il modo in cui l'altro cerca di sondare ogni minima reazione.

I miei personaggi passivi, in questo genere di dialoghi, mi sembra che obliterino fino a trasformarsi in quello che non sono: dei semplici bot che pongono domande elementari per condurre la conversazione dove voglio. Il che è sbagliato, dal mio punto vista.
Forse devo solo fare più pratica nel lavoro di immedesimazione.

Grazie mille dei consigli. Ne farò tesoro :)

Post: 2.028
Giudice*****
Utente Veteran
Mari
OFFLINE
23/12/2020 09:20
 
Quota

Re: Re:
Spettro94, 12/23/2020 8:57 AM:



Ehi, ciao ^^
Quello che hai detto è tutto giusto. Una conversazione tra due persone dipende da molti fattori. Carattere, le condizioni, eventuali rapporti che legano i protagonisti. È anche importante lasciar percepire se uno dei due cerca di nascondere i sentimenti, il modo in cui l'altro cerca di sondare ogni minima reazione.

I miei personaggi passivi, in questo genere di dialoghi, mi sembra che obliterino fino a trasformarsi in quello che non sono: dei semplici bot che pongono domande elementari per condurre la conversazione dove voglio. Il che è sbagliato, dal mio punto vista.
Forse devo solo fare più pratica nel lavoro di immedesimazione.

Grazie mille dei consigli. Ne farò tesoro :)




Sì, credo che dovresti rinunciare un pochino al controllo della conversazione e vedere dove la portano loro, immedesimarti per capire cosa chiederebbero, o che tipo di commenti farebbero.
Poi magari su questa prima bozza puoi lavorare, cercando di inserire le informazioni vitali che mancano.

Buon lavoro! :)


L'Anno Aspec (challenge annuale)

«Chi ha la ventura di nascere personaggio vivo può ridersi anche della morte. Morrà l'uomo, lo scrittore, strumento della creazione; la creatura non muore più!»
Post: 815
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 10:10
 
Quota

Buongiorno spettro ^^
Sì, mi è capitato abbastanza di "recente" una situazione del genere. Non so se sono riuscita a uscirne 😂 ma ho ragionato a un po' sulla questione.
Innanzitutto una cosa che aiuta è non far stare i personaggi "seduti al tavolino a guardarsi negli occhi" ma fargli fare qualcosa di pratico mentre parlano (mettili a cucinare, consultare una cartina, cercare un in vecchio baule, bere un caffè... insomma un azione qualsiasi basta che non se ne stiano con le mani in mano). Questo ti darà la possibilità di farli interagire con l'ambiente in un modo più realistico e controllato.
Inoltre penso che il narratore non si dovrebbe concentrare solo su quello che viene detto, ma anche sul contesto in cui si svolge la conversazione. Prova a dare spazio all'ambiente e a descriverlo (usando tutti i sensi e non solo la vista). Spesso infatti quando parliamo le cose intorno a noi interagiscono con noi anche indirettamente. Cerca poi di dare spazio a entrambi i dialoganti. Mentre X parla fagli notare le reazioni di Y, le sue espressioni e i suoi gesti. Insomma fai parlare i due personaggi non solo con la voce intervallando le battute con descrizioni.
Altra cosa che secondo me andrebbe eviatata è rendere uno dei due personaggi "quello che fa le domande e basta". Cerca di far dare le informazioni da entrambi, di creare una ragionamento che il lettore può seguire e fare insieme ai protagonisti e non una spiegazione (mai! Le spiegazioni sono il male! Il lettore non è scemo, e non sta a scuola, non ha bisogno di spiegazioni).
Insomma il solito monologo del cattivo che spiega il suo piano malefico sarà funzionale al cinema, ma in una narrazione scritta è solo un lungo blocco di testo e come lettrice so già che sarei molto tentata a salutarlo a piè pari ^^"

Altra cosa, a fine battuta è utile non usare sempre "disse Caio mentre..." ma spaziare tra i vari verbi dicendi, o magari non inserirlo proprio e passare direttamente a quello che Caio, Tizio o il mondo intorno sta facendo/sentendo/provando/notando/osservando .


Boh, come ti dicevo queste sono riflessioni che ho fatto perché mi ero trovava nella tua stessa situazione, spero di poter essere stata utile!

Fammi sapere poi come andrà 🧡



Su EFP mi trovate qui: Earth ~ Di qua invece c'è la mia pagina giudice
***
Quello che la neve sa
Post: 487
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 10:12
 
Quota

Aggiungo solo che può essere possibile descrivere alcuni aspetti dell'ambiente (un fuoco malinconico, un fulmine che saetta all'improvviso, ...) per rappresentare in modo indiretto le reazioni dei personaggi. In mezzo a un monologo può essere particolarmente utile perché dopo l'interruzione si può continuare il discorso senza ripetere chi è che parla.

Altra cosa... in una discussione come questa mi piacerebbe vedere il(un) corpo del reato con un minimo di contesto. Qualche minuto per sperimentare qualcosa lo perderei volentieri...
Post: 961
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 11:17
 
Quota

Re: Re: Re:
Lita_EFP, 23/12/2020 09:20:



Sì, credo che dovresti rinunciare un pochino al controllo della conversazione e vedere dove la portano loro, immedesimarti per capire cosa chiederebbero, o che tipo di commenti farebbero.
Poi magari su questa prima bozza puoi lavorare, cercando di inserire le informazioni vitali che mancano.

Buon lavoro! :)




Sì, quello del farlo per forza xD Ho la tendenza a scrivere vivendo il momento. La costruzione e la correzione le lascio nella seconda rilettura
Post: 961
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 11:26
 
Quota

Re:
_Earth_, 23/12/2020 10:10:

Buongiorno spettro ^^
Sì, mi è capitato abbastanza di "recente" una situazione del genere. Non so se sono riuscita a uscirne 😂 ma ho ragionato a un po' sulla questione.
Innanzitutto una cosa che aiuta è non far stare i personaggi "seduti al tavolino a guardarsi negli occhi" ma fargli fare qualcosa di pratico mentre parlano (mettili a cucinare, consultare una cartina, cercare un in vecchio baule, bere un caffè... insomma un azione qualsiasi basta che non se ne stiano con le mani in mano). Questo ti darà la possibilità di farli interagire con l'ambiente in un modo più realistico e controllato.
Inoltre penso che il narratore non si dovrebbe concentrare solo su quello che viene detto, ma anche sul contesto in cui si svolge la conversazione. Prova a dare spazio all'ambiente e a descriverlo (usando tutti i sensi e non solo la vista). Spesso infatti quando parliamo le cose intorno a noi interagiscono con noi anche indirettamente. Cerca poi di dare spazio a entrambi i dialoganti. Mentre X parla fagli notare le reazioni di Y, le sue espressioni e i suoi gesti. Insomma fai parlare i due personaggi non solo con la voce intervallando le battute con descrizioni.
Altra cosa che secondo me andrebbe eviatata è rendere uno dei due personaggi "quello che fa le domande e basta". Cerca di far dare le informazioni da entrambi, di creare una ragionamento che il lettore può seguire e fare insieme ai protagonisti e non una spiegazione (mai! Le spiegazioni sono il male! Il lettore non è scemo, e non sta a scuola, non ha bisogno di spiegazioni).
Insomma il solito monologo del cattivo che spiega il suo piano malefico sarà funzionale al cinema, ma in una narrazione scritta è solo un lungo blocco di testo e come lettrice so già che sarei molto tentata a salutarlo a piè pari ^^"

Altra cosa, a fine battuta è utile non usare sempre "disse Caio mentre..." ma spaziare tra i vari verbi dicendi, o magari non inserirlo proprio e passare direttamente a quello che Caio, Tizio o il mondo intorno sta facendo/sentendo/provando/notando/osservando .


Boh, come ti dicevo queste sono riflessioni che ho fatto perché mi ero trovava nella tua stessa situazione, spero di poter essere stata utile!

Fammi sapere poi come andrà 🧡






Anche questo suggerimento è molto utile. Il problema che sento di avere è proprio questo: un personaggio è solo quello che fa le domande e basta.
In un certo contesto potrebbe andare anche bene, ma è un caso su un milione. Non mi piace dover obliterare un personaggio a favore di un altro.
Post: 961
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 11:36
 
Quota

Re:
ethors, 23/12/2020 10:12:

Aggiungo solo che può essere possibile descrivere alcuni aspetti dell'ambiente (un fuoco malinconico, un fulmine che saetta all'improvviso, ...) per rappresentare in modo indiretto le reazioni dei personaggi. In mezzo a un monologo può essere particolarmente utile perché dopo l'interruzione si può continuare il discorso senza ripetere chi è che parla.

Altra cosa... in una discussione come questa mi piacerebbe vedere il(un) corpo del reato con un minimo di contesto. Qualche minuto per sperimentare qualcosa lo perderei volentieri...




Un estratto? Ok.
Come esempio ti riporto una conversazione che appartiene a uno dei miei ultimi capitoli del Cacciatore.
I protagonisti sono Antor, un Demone (Caliel); Max, Licantropo (Cacciatore)

Lo vide addentare uno spicchio di mela perfettamente in equilibrio sulla superficie piatta di un coltello. «Ben trovato.»
Max diede un’occhiata alla propria sedia prima di rispondere. Non era legato, non si sentiva sotto l’effetto di alcun incantesimo. Era… libero: una condizione che lo insospettì. «Chi sei?»
Il demone tagliò un altro spicchio e se lo cacciò in bocca. «C’è bisogno che risponda a questa domanda?»
No, davvero. Oltre ad Arya, sapeva di un solo altro Caliel, l’unico che potesse sedersi al posto del fratello come se nulla fosse. «Tu sei Antor Darkshadow, il fratello di Razor.» Il Caliel si limitò ad alzare gli occhi dalla mela per uno sfuggevole momento. «Dicevano che ti eri rintanato nell’Ade. Che Aaron volesse chiedere il tuo aiuto.»
«Vero.»
«Che mi dici di Arya? L’hai incontrata?»
«Nonostante i miei sforzi, temo che sia ancora viva. Aaron invece è morto, per mano sua. I Saggi sono in rotta, perlomeno alcuni. So cosa stai pensando.»
Davvero? «Illuminami.»
Addentò un altro pezzo, masticò lentamente. «Mi è giunta voce della vostra amicizia. Non mentirò: non siamo amici. Questo incontro non aiuterà a mitigare le nostre divergenze.»
«Allora non c’è motivo di proseguire.»
«No, infatti. Sei libero di andare, se lo desideri, o di affrontarmi e tentare la sorte.»
«E sei così sicuro di vincere da lasciarmi libero.»
«Temo che saresti in grado di abbattere qualsiasi ostacolo ponga sulla tua strada. E ti dirò di più: so cosa state architettando, tu e il tuo lupo... Funzionerà.»
Dovette impegnarsi per mantenere una maschera d’apatia. Era stato troppo specifico per essere un caso. Anche il suo lupo snudò le zanne e drizzò le orecchie. Ma i pensieri di Max viaggiavano oltre la possibilità di una mera fuga. «Non vuoi parlare di Pain?»
«Prima di quell’avvenimento non avevamo nulla da dirci. Ora abbiamo qualcosa che ci accomuna. In verità ci tenevo a farmi un’idea sulla situazione, ciò che accadrà d’ora in avanti non è necessario.»
«Che cos’era quella cosa?»
Il Caliel continuava a sbucciare con fare distratto. «Non ne ho idea, e non mi sorprende se devo essere sincero. È raro comprendere il pensiero di mio fratello. Razor è sempre stato complicato.»
«Razor…» bofonchiò Max. «Dai la colpa a chi non può difendersi. Chi mi assicura che non siate stati vuoi tre a confondere la mia testa? Ho visto molte cose strane, lì dentro. E quel rituale… Voi Demoni conoscete molti trucchetti, quando si parla di illusioni.»
«Ti riterrei uno stupido se mi credessi sulla parola. Dopotutto, sei stato un Ghoul. Fummo io e Razor a creare la tecnica capace di vincolare un umano a un demone, so perfettamente cosa potresti aver vissuto sotto la sua influenza.»
Sgranò gli occhi. «Che razza di Caliel sei, tu? Trasformare gli umani in Ghoul li ha resi degli schiavi, delle mostruosità. Razor non aveva un cuore, ma tu…»
«Risparmiami lo sdegno. Tu non sai quale fosse il destino degli umani prima che i primi Ghoul apparissero nelle corti dei maggiori casati. I Demoni hanno corrotto i tuoi simili in modi indescrivibili. Ringrazia la sorte che le tue apparenze siano ancora umane.»
«Io non ringrazierò proprio nessuno. Né tu, né lui. Gli Assolutori mi avranno salvato la vita, ma credo proprio di aver ripagato il mio debito. Non voglio avere niente a che fare con Razor, o con te.»
Il Caliel rimase in silenzio per qualche momento. «Eppure rimani.»
«Voglio sapere come hai fatto a trovarmi, e perché.»
«Molto bene.» Antor gettò le bucce e il nocciolo della mela in un piatto d’argento. Si pulì le dita dal succo e si appoggiò allo schienale. «Potrai non credermi, ma è stato il Ragno a suggerirmi di catturarti.» Max drizzò le orecchie. «Aaron, mio nipote, era un suo adepto. Sapeva del mio astio nei confronti di Arya e di Kaushal, che non avrei permesso ai Saggi di invadere l’Ade. Stringemmo un patto: la mia collaborazione, il mio esercito, e la sua vita in cambio di un’informazione. Un ricordo, per essere precisi. È in funzione di tale accordo se oggi ti trovi al mio cospetto.» Stavolta, fu il turno del demone di aguzzare la vista. «Non sembri sorpreso dalle mie parole.»
Non lo era. Confermava una volta per tutte quello che aveva ipotizzato: Aaron era una pedina del Ragno. «Non capisco: se Ashàn sapeva dei Saggi… perché ha permesso che l’invasione avesse luogo? Perché uno come Aaron dovrebbe abbassarsi a fare da messaggero?»
«Cia sosteneva il vero, quando mi ha riferito che possiedi acume. Ciò che ti manca per completare il mosaico è un semplice tassello: ho detto che Aaron era un adepto… non il solo.»
Il lupo ragionò in fretta. «I Saggi!»
«Shivock, per l’esattezza.» Il Demone della giustizia si alzò in piedi e si diresse verso la vetrata. «Il loro nome non è Saggi, in realtà. Di saggio non posseggono nulla. Emissari del Padrone li chiamavamo. Sono i suoi più fidati consiglieri, nonché i messaggeri del suo verbo. Quand’eravamo giovani, io e Razor ci scontrammo spesso con loro. Con Kha’ratzh, in particolare. L’hai conosciuto: colui che evoca gli spettri rossi dei suoi avversari sconfitti. È il miglior amico dell’attuale Padrone delle Tenebre. Appartengono alla stessa specie. Curioso come la fiducia rappresenti una lama a doppio taglio… Il Padrone ha inviato il suo amico più fidato ad aprirgli la strana, ignorando che nella sua cerchia ristretta si annidasse un traditore.»
«Shivock. Perché un agente del Ragno dovrebbe rimanere nel Profondo?»
«Alla luce di quanto ho appreso, ritengo fosse rimasto indietro per assicurarsi che il Padrone non invadesse mai la Terra. Ho ragione di credere che abbia fatto in modo d’impedirlo, e si sia assicurato una volta per tutte che la situazione restasse immutata. Ti stupiresti di quanti servi del Padrone potrebbero cambiare bandiera, se si promettesse loro respiro dalla tirannia.»
«E come avrebbe fatto, esattamente, a mettersi in contatto con Aaron?»
«Riuscimmo a fuggire sulla Terra perché qualcosa legava questa dimensione a Korìa. Furono i Demoni della saggezza a ipotizzarlo, secoli orsono. Barbas era spesso in contatto con loro, lavoravano a un progetto ambizioso: stipulare il primo codice di leggi a cui tutti i Caliel avrebbero dovuto attenersi. I Cassiel si fidavano di lui, non di rado lo tenevano aggiornato sulle loro scoperte.»
«Vieni al punto.»

Come vedi, qui è Antor a prendere in mano la conversazione. Max, che comunque è un persaggio intelligente, resta un po' alla porta
Post: 815
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 13:03
 
Quota

Re: Re:
Ho letto velocemente il pezzo che hai postato ^^
E trovo che sia un brano ricchissimo di informazioni!
Personalmente non ho percepito Max come obliterato, ma più un generale ho percepito una grandissima attenzione al dialogo, a quello che i due si dicono (e va bene), ma pochissima attenzione al resto. Cioè sinceramente mi è sembrato che in questo tuo brano si "parli troppo" ^^" perdonami, non voglio dire che ci sta qualcosa che non va, ma Antor e Max si scambiano un sacco di informazioni, a sfavore della dinamicità.

Partendo dal presupposto che ogni dialogo dovrebbe dare informazioni nuove al lettore (dovrebbe informare su qualcosa accaduto prima che ancora non sa, oppure dovrebbe dare info per far avanzare la trama, oppure deve mostrare/rinforzare un lato della caratterizzazione del personaggio che parla, ecc) e tenendo conto che non conosco ne la storia ne il contesto dove i due protagonisti si muovono posso provare a consigliarti di porti qualche domanda:

Sono tutte cose necessarie da venire a sapere in questo momento quello che si dicono?
Ci sono informazioni che il lettore già sa? (maragi ne è venuto a conoscenza, anche velatamente, in altri modi nei capitoli prima?)
Alcune cose possono essere rivelate più avanti nella narrazione? (è questo il punto migliore in cui dirle?)
Magari la risposta è sempre no, devo scrivere tutto qui adesso, e va bene. Ci sta! ma trovo sempre utile porsi la questione ^^

Inoltre o notato pochissimi dettagli (e questo rende l'ambiente un po' spoglio). Cioè nell'intervallo tra una battuta e un'altra ti soffermi in generale sui pensieri di max che a volte mi sono sembrati un po' una "spieghetta" (magari però è solo un'impressione derivata dal non conoscere il contesto della storia eh!).
Secondo me potresti sfruttare di più le emozioni e le sensazioni sensoriali per dare un idea anche dell'ambiente circostante.
In generale la discussione tra i due sembra relativamente forse un po' troppo pacata e tranquilla... impressione mia? è giusto che sia così?
Inoltre potresti provare a spezzare le battute in battute più piccole.
(Quando dico che ci sono pochi dettagli intendo che Antor sta mangiando un frutto, e va benissimo, ma Max cosa sta facendo? è seduto su una sedia e lo guarda?
Per tutto il tempo?
Non gli prudono le mani, non accavalla le gambe, non si passa una mano tra i capelli, non si schiarisce la gola, non si gratta un sopracciglio?
Poi non si sente nessun rumore? nessun cigolio inquietane, nessun passo sospetto? In che stanza sono? come è il colore delle pareti, dei mobili, che tipo di luce c'è? cosa si vede oltre la vetrata? Magari sono cose inutili ai fini della trama, ma possono aiutare a contestualizzare e a caratterizzare e a dare atmosfera XD )

Insomma potresti provare ad arricchire il dialogo così da non rendere questo passaggio narrativo solo un dialogo 😊



link che possono tornare utili (cioè che a me tornano spesso utili quando ho dubbi):
dialoghi-che-non-funzionano
10-cose-da-evitare-nei-dialoghi
verbo-dire


P.S.: ovviamente prendi tutto quello che ho scritto con leggerezza, è un parere personale, dato non conoscendo minimamente la storia, con cui ovviamente puoi benissimo non essere d'accordo💛.
[Modificato da Earth 23/12/2020 13:05]

Su EFP mi trovate qui: Earth ~ Di qua invece c'è la mia pagina giudice
***
Quello che la neve sa
Post: 961
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 13:25
 
Quota

Re: Re: Re:
_Earth_, 23/12/2020 13:03:

Ho letto velocemente il pezzo che hai postato ^^
E trovo che sia un brano ricchissimo di informazioni!
Personalmente non ho percepito Max come obliterato, ma più un generale ho percepito una grandissima attenzione al dialogo, a quello che i due si dicono (e va bene), ma pochissima attenzione al resto. Cioè sinceramente mi è sembrato che in questo tuo brano si "parli troppo" ^^" perdonami, non voglio dire che ci sta qualcosa che non va, ma Antor e Max si scambiano un sacco di informazioni, a sfavore della dinamicità.

Partendo dal presupposto che ogni dialogo dovrebbe dare informazioni nuove al lettore (dovrebbe informare su qualcosa accaduto prima che ancora non sa, oppure dovrebbe dare info per far avanzare la trama, oppure deve mostrare/rinforzare un lato della caratterizzazione del personaggio che parla, ecc) e tenendo conto che non conosco ne la storia ne il contesto dove i due protagonisti si muovono posso provare a consigliarti di porti qualche domanda:

Sono tutte cose necessarie da venire a sapere in questo momento quello che si dicono?
Ci sono informazioni che il lettore già sa? (maragi ne è venuto a conoscenza, anche velatamente, in altri modi nei capitoli prima?)
Alcune cose possono essere rivelate più avanti nella narrazione? (è questo il punto migliore in cui dirle?)
Magari la risposta è sempre no, devo scrivere tutto qui adesso, e va bene. Ci sta! ma trovo sempre utile porsi la questione ^^

Inoltre o notato pochissimi dettagli (e questo rende l'ambiente un po' spoglio). Cioè nell'intervallo tra una battuta e un'altra ti soffermi in generale sui pensieri di max che a volte mi sono sembrati un po' una "spieghetta" (magari però è solo un'impressione derivata dal non conoscere il contesto della storia eh!).
Secondo me potresti sfruttare di più le emozioni e le sensazioni sensoriali per dare un idea anche dell'ambiente circostante.
In generale la discussione tra i due sembra relativamente forse un po' troppo pacata e tranquilla... impressione mia? è giusto che sia così?
Inoltre potresti provare a spezzare le battute in battute più piccole.
(Quando dico che ci sono pochi dettagli intendo che Antor sta mangiando un frutto, e va benissimo, ma Max cosa sta facendo? è seduto su una sedia e lo guarda?
Per tutto il tempo?
Non gli prudono le mani, non accavalla le gambe, non si passa una mano tra i capelli, non si schiarisce la gola, non si gratta un sopracciglio?
Poi non si sente nessun rumore? nessun cigolio inquietane, nessun passo sospetto? In che stanza sono? come è il colore delle pareti, dei mobili, che tipo di luce c'è? cosa si vede oltre la vetrata? Magari sono cose inutili ai fini della trama, ma possono aiutare a contestualizzare e a caratterizzare e a dare atmosfera XD )

Insomma potresti provare ad arricchire il dialogo così da non rendere questo passaggio narrativo solo un dialogo 😊



link che possono tornare utili (cioè che a me tornano spesso utili quando ho dubbi):
dialoghi-che-non-funzionano
10-cose-da-evitare-nei-dialoghi
verbo-dire


P.S.: ovviamente prendi tutto quello che ho scritto con leggerezza, è un parere personale, dato non conoscendo minimamente la storia, con cui ovviamente puoi benissimo non essere d'accordo💛.

Sì, sì. Ovviamente mancando il contesto è un po' difficile, ma se postassi il capitolo per intero qualche admin mi inseguirebbe con le torce e i forconi xD
Posso dire che la trama si è trasformata in una sorta di Dark (la serie) e che il momento di fornire informazioni era obbligato.
Però hai ragione, sull'ambiente circostante. Ho giocato troppo sul fatto che fosse una stanza che già conosce.

Leggerò l'articolo. Grazie mille!!
Post: 487
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 13:50
 
Quota

Ho notato anch'io quel che dice Earth: il demone si mangia una mela (espediente molto interessante per far capire chi parla nominando solo il fatto che viene mangiata, sbucciata, ecc.), mentre Max è libero, ma non pare fare nient'altro che starsene immobile.

Arricchire lui di qualche dettaglio (e magari anche il lupo) bilancerebbe un po' le cose.

Io però ho trovato anche un errore, anche se non era richiesto te lo segnalo:



Chi mi assicura che non siate stati vuoi tre a confondere la mia testa?



Poi sì, il dialogo, essendo particolarmente lungo e denso di informazioni, forse potresti anche trasformarne un pezzo in un discorso indiretto, che potrebbe risultare più sintetico e leggero a parità di contenuti. Butto lì:

Mentre il demone finiva di mangiucchiarsi una mela, spiegò a Max tutto quel che riguardava i saggi e altre faccende ancora che gli stavano a cuore. Arya era ancora viva, il Caliel non aveva nessuna intenzione di farci amicizia, ...

[Modificato da thors 23/12/2020 13:50]
Post: 961
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
23/12/2020 14:01
 
Quota

Re:
ethors, 23/12/2020 13:50:

Ho notato anch'io quel che dice Earth: il demone si mangia una mela (espediente molto interessante per far capire chi parla nominando solo il fatto che viene mangiata, sbucciata, ecc.), mentre Max è libero, ma non pare fare nient'altro che starsene immobile.

Arricchire lui di qualche dettaglio (e magari anche il lupo) bilancerebbe un po' le cose.

Io però ho trovato anche un errore, anche se non era richiesto te lo segnalo:



Chi mi assicura che non siate stati vuoi tre a confondere la mia testa?



Poi sì, il dialogo, essendo particolarmente lungo e denso di informazioni, forse potresti anche trasformarne un pezzo in un discorso indiretto, che potrebbe risultare più sintetico e leggero a parità di contenuti. Butto lì:

Mentre il demone finiva di mangiucchiarsi una mela, spiegò a Max tutto quel che riguardava i saggi e altre faccende ancora che gli stavano a cuore. Arya era ancora viva, il Caliel non aveva nessuna intenzione di farci amicizia, ...




Purtroppo in assenza del contesto è difficile, specie in un discorso così denso, separare la scelta dell'autore dal resto. Per questo non ho inserito esempi, prima.
Ciò non toglie che i vostri consigli meritano una particolare attenzione; per me come per chiunque è interessato all'argomento.
E grazie per il refuso segnalato, ovviamente xD
Post: 1.047
Utente Veteran
OFFLINE
01/11/2021 18:46
 
Quota

Ciao Spettro, ciao a tutti,

Non so se qualcosa di quello che sto per scrivere ti potrà essere utile, visto che gli altri hanno già proposto considerazioni molto sensate.

In primo luogo ti suggerirei di inventarti una dinamica tra i due personaggi che non sia quella della banale domanda e risposta. Sono amici e non si vedono da tempo? Si incontrano per la prima volta? La disponibilità a rispondere è dovuta a una benevolenza verso l'altro personaggio, a un desiderio di vantarsi o cos'altro? Uno dei due è desideroso di sapere e l'altro restio a rispondere, o viceversa? Ci sta che uno sia sarcastico?

In secondo luogo, se le spiegazioni sono tante, ti consiglierei di considerare la possibilità di trasferirne una parte in un altro capitolo, o un'altra forma, o messe in bocca a un altro personaggio. Il problema non è solo la pazienza del lettore, ma anche la quantità di informazioni che è in grado di interiorizzare tutte assieme; da quest'ultimo punto di vista, molto dipende se queste informazioni sono risposte a domande che il lettore si è già fatto, nel qual caso le comprende e le ricorda facilmente, oppure informazioni inattese.

Personalmente mi sono trovato ad affrontare un problema simile non molto tempo fa: uno dei personaggi forniva tutte le informazioni nuove, mentre l'altro, dal punto di vista dei contenuti, era solo una spalla. Visto che un monologo sarebbe stato noioso, ho cercato di dare spazio a una dinamica tra i due. Non so se quel capitolo potrà fornirti idee valide, ma se ti interessa provare è qui: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3885337&i=1. Fa testo, per la questione dello spiegone, solo la parte scritta in italico, raccontata in retrospettiva.

MaxT
Post: 961
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
03/11/2021 08:42
 
Quota

Ciao e grazie del tuo parere, innanzitutto :)
Guarda, il caso è proprio quello che hai inquadrato: fare la spalla. Ho dato un’occhiata al modo in cui hai gestito il dialogo in quel capitolo, la dinamica con cui Cedric partecipa alla conversazione, e posso dire che ci siamo trovati in una situazione molto simile; parlo del dialogo che ho postato poco sopra.
Una componente dinamica, almeno un minimo, come giustamente sottolineai dev’esserci al di fuori dei casi più estremi. Le persone possono parlarsi sopra cercando di dominare la conversazione o un concetto. Possono ragionare, insieme o per conto proprio, mentire, toccare piano un certo argomento, anche aiutare a esprimere un concetto attivamente.
Alla fine, credo che la soluzione sia lasciarsi trascinare, come è stato suggerito qualche post fa. Quello che immaginiamo e mettiamo su carta non sempre coincide dopotutto, a maggior ragione le conversazioni. Partiamo da una base e vediamo come evolve la situazione in base al carattere dei personaggi.
Sulle spiegazioni hai ragione. Purtroppo è così: concentrare troppo in un solo capitolo è impossibile.

Grazie per il feedback e scusami se rispondo solo ora. Ho perso l’abitudine a visitare il forum :(
Alla prossima,
Spettro94
Vota: 15MediaObject2,991127915
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:05. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com