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Concittadino morto presso ospedale C.R.I. n. 51

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2021 18:22
14/01/2021 13:47
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Buongiorno Manuela...
non c'eravamo scordati di....

Anzini Cesare.
L'annotazione dell'appartenenza all' 11° Reggimento Bersaglieri ciclisti ci aveva un po' sviato dal momento che l'11° ciclisti, nel periodo dal 7 novembre al 17 dicembre 1915, si trovava in zona di riposo nell'area Fogliano - Mossano - Camino di Codroipo - Muzzana del Turgnano.
Poi, dal 18 dicembre 1915 e per quasi tutto il 1916, operò in linea, a parte ovviamente i periodi di riposo, nella zona di Vermegliano.
Vermegliano, Selz e Soleschiano sono le tre frazioni che compongono oggi il comune di Ronchi dei legionari.
Le trincee di Vermegliano si trovavano a est dell'Isonzo a metà strada, circa, tra il fiume e la linea di Doberdò quindi a più di 15 km a sud-est di Gorizia che segnava il limite di quell'area denominata Medio Isonzo
che comprendeva le Prealpi Giulie, i territori tra Tolmino (escluso) e Gorizia (compresa) interessando il Kolovrat, le Valli dello Judrio, del Natisone e del Torre, il Collio, la Bainsizza e l’altopiano di Ternova.

Nell'Albo d'Oro dei Caduti, però, Anzini Cesare risulta appartenere all'11° Reggimento Bersaglieri che, dal 18 al 28 novembre, con i battaglioni XXVII e XXXIX, fu impegnato nel tentativo di conquistare lo Javorcek (Javorscek) e, superando Sella Golobar, raggiungere lo sperone Nord Ovest del Vrsic.
Questo scenario è coerente con le sue supposizioni che crediamo corrette anche circa il luogo di tumulazione anche se, considerato il teatro bellico e gli eventi che si sono lì susseguiti, temiamo che, come in moltissimi altri casi, non sia stato possibile ritrovare i resti del caduto.
I feriti, poi deceduti, in quell'area affluivano a Dresenza (oggi Dreznica) e, soprattutto a Caporetto dove, solamente a novembre del 1915, erano attivi 1 ospedale da campo da 100 letti, 3 ospedaletti da 50 letti e 1 sezione di sanità con reparto carreggiato e someggiato.
Tutti i deceduti furono traslati al Sacrario di Caporetto dove furono tumulati anche più di 1.700 ignoti.


Baggiani Ottavio (Ottaviano)
90° Reggimento fanteria,
con l'89° costituiva la Brigata Salerno che passò tutto il 1915 di guerra in ripetuti, sanguinosi e infruttuosi assalti al famigerato Mrzli.

Mrzli, Merzli, Mrzlwrick, Smerli, nome storpiato nelle cronache, evocato quasi come una maledizione, divenne sinonimo di posizione impossibile, tanto da gettare nello sconforto anche ufficiali esperti, come un capitano della brigata Salerno che, prima di far ritorno in linea perde il controllo e di fronte ai suoi uomini:

"... urla ad un tratto, rosso e congestionato come un forsennato: non voglio esserci sullo Smerli, non ho voglia di morire senza scopo senza ottener nulla; perché lo Smerli non si prende: son sei mesi che siamo a battere e battere su questo chiodo di ferro e di morte. Più in là non si va: la vetta non si piglia."

(tratto dal libro: "Da Tolmino a Caporetto lungo i percorsi della grande guerra tra Italia e Slovenia" di Marco Mantini)


I fanti della Brigata Salerno caduti sul Mrzli furono traslati al Sacrario di Caporetto come pure eventuali ignoti caduti su quelle pendici.


Beninsegni Osman
202° Reggimento fanteria,
con il 201° costituiva la Brigata Sesia.
Il 15 giugno 1918, al momento dell’attacco austriaco, San Biagio si trova sotto il controllo dell’XI corpo d’armata e, in particolare, della 45a Divisione di fanteria, che con le brigate Sesia e Cosenza, controllava la linea del fronte Candelù - Salgareda. Le due brigate si batterono strenuamente per contenere il primo impeto austroungarico che, dopo il passaggio del Piave, aveva prodotto una penetrazione estesa anche se poco profonda.
Molino della Sega, C. Pasqualin, C. Pastori, erano i perni della difesa intorno ai quali infuriò maggiormente la battaglia.
La sera del 15 giugno, Fagarè, la località La Fossa, il Molino della Sega e il caposaldo di casa Pasqualini (nella frazione di Rovarè, loc. San Francesco), furono riconquistati.
Nella prima fase della Seconda battaglia del Piave (chiamata "del Solstizio" da D'Annunzio) dal 15 al 17 di giugno i due reggimenti della Brigata Sesia subirono la perdita di quasi 3500 uomini tra caduti e dispersi.
Dai primi luoghi di sepoltura a ridosso della prima linea (Candelù e La Fossa) i caduti di quella battaglia furono traslati al Sacrario di Fagarè della Battaglia come, verosimilmente eventuali resti di soldati ignoti ritrovati nella zona.



Berni Angiolo
21° Reggimento fanteria,
con il 22° costituiva la Brigata Cremona.
Agli inizi di luglio 1916 si trovava nella zona a nord est di Monfalcone impegnata negli assalti per la conquista delle Quote 85 e 121.
Nella giornata del 3 luglio il 21° Reggimento conquista Quota 85 dove resisterà con notevoli perdite anche al contrattacco austriaco della sera.
Ancora una volta dobbiamo considerare lo scenario bellico più volte devastato dalle battaglie successive.
Data la vicinanza alla zona dove verrà successivamente eretto il Sacrario di Redipuglia crediamo non ci siano dubbi circa il luogo di tumulazione dei caduti, noti e ignoti, di quelle battaglie.


Bertini Giovanni
266° Reggimento fanteria,
con il 265° costituiva la Brigata Lecce che, dal 23 al 27 ottobre 1917, ricevette l'incarico di coprire la ritirata della 31a Divisione attestandosi tra il Veliki Kribac e il Nad Logem.
L'area si trova a circa 8 km sud-ovest di Gorizia.
Vane sono state le nostre ricerche sui caduti dei due reggimenti durante quelle terribili giornate.
Era in corso il grande ripiegamento al Piave con tutte le considerazioni che possiamo fare in merito alla possibilità che i nostri caduti abbiano ricevuto adeguata sepoltura. Più probabilmente frettolose fosse comuni hanno accolto le loro spoglie.
È possibile che, in termini geografici, gli eventuali resti dei nostri caduti siano stati traslati a Redipuglia ma, ripetiamo, è un'indicazione derivante dalla maggior vicinanza dei luoghi di combattimento di quel periodo al sito dove fu eretto il Sacrario di Redipuglia.

Infine, per Priori Emilio...
per fortuna o per tenacia abbiamo individuato notevoli congruenze con i dati del soldato:

PINORI EMILIO DI LORENZO
Albo d'Oro: Toscana I - (Vol XXIII) (23)
Province: AR-FI-PT-SI(p)-FO(p)
Pagina: 660
Sub in Pagina: 7
Comune nascita: San Miniato
Provincia nascita: Firenze
Regione nascita: Toscana
Data nascita: 29 Marzo 1886
Grado in Albo: Caporale Maggiore
Reparto in Albo: 11 Reggimento Fanteria
Arruolamento: Distretto Militare Di Pistoia
Data Morte: 22 novembre 1916
Luogo Morte: Medio Isonzo
Causa Morte in Albo: Ferite Riportate In Combattimento

Noterà che, oltre al diverso cognome, anche il mese relativo al decesso non sono corrispondenti.
Tuttavia, come lei ben avrà avuto modo di constatare, anche l'Albo d'Oro dei Caduti non è privo di errori.
Questa evenienza l'abbiamo verificata più volte durante le nostre pluriennali ricerche.

Con il cognome "PINORI" abbiamo avviato un nuovo percorso di ricerca e alla fine.....
... al Sacrario di Redipuglia abbiamo ritrovato:

Caporal maggiore PINORI EMILIO
appartenente all' 11° Reggimento fanteria
esumato da Redipuglia dalla 91a tomba, della 12a fila nel 3° settore
data di morte incompleta e assegnata probabilmente d'ufficio (tale 00/11/1915) senza conferma.
Tumulato del Sacrario di Redipuglia
Nella tomba 29290 del 16° Gradone
come evidente a pagina 243/244 del registro - progressivo 54572.

Nella commossa speranza che i due nominativi altri non siano se non la stessa persona le consegniamo il risultato di questa ricerca nell'auspicio che possa servirle per i suoi studi e le sue ricerche.

Con i nostri migliori saluti.

Paola e Silvano
"La Guerra all'Orizzonte"

"...avremmo voluto scrivere di tutti. Ma di molti, poco sappiamo."
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