Scadenze iscrizioni e consegne: 20 marzo. Prorogato al 27 marzo
Eroi tragici nel mondo magico - Contest
Scadenza iscrizioni e consegne 20 marzo. Eventualmente prorogabile di una settimana.
La mia carriera universitaria oscilla tra un giorno in cui riesco a studiare benissimo e un giorno in cui non combino niente. Oggi è uno di quei giorni in cui non riesco a combinare niente e quindi ho deciso di sfruttare le conoscenze che assimilo nei giorni in cui studio per creare un contest.
Per spiegarvi il tutto devo fare un breve excursus su uno degli esami che devo dare questo semestre: storia dello spettacolo nel mondo antico. Mi sta appassionando molto, forse perché il teatro mi è sempre piaciuto e anche la mitologia. Quindi, mentre leggevo le varie critiche e le varie teorie degli studiosi riguardo ai personaggi tragici ho pensato: perché non unire ciò ad Harry Potter?
Ho appreso, appunto, che i personaggi tragici nel Novecento conoscono una fase di reinterpretazione. Autori di tutti i generi hanno ripreso in mano i testi di Euripide, Sofocle, Seneca e hanno deciso di modernizzare le storie degli eroi, rendendoli in chiave moderna e conforme al periodo storico. Per esempio, Medea, eroina tragica nota per aver ucciso i figli a causa del tradimento del marito in Solstice di Robinson Jefffers (1935) è incarnata da Madrone Bothwell, una donna americana, che conduce una vita solitaria in un ranch di montagna con il marito, dopo essere scappata di casa di suo padre con l’automobile rubata. Quando il marito vuole trasformare il ranch in una stazione turistica, lei si infuria e distrugge l’automobile, e infine uccide i figli perché non vuole che si abituino alla radio, al cinema, ai libri, alla scuola, ai giornali. Ecco, io ho deciso di creare dei pacchetti, ognuno corrispondente a un eroe. So benissimo che il mito è stato rimaneggiato attraverso diverse tragedie, con variazioni in base al tragediografo, quindi ho scelto dei drammi specifici di autori specifici.
Nei pacchetti troverete la trama riassunta del dramma e una citazione che magari può esservi utile. Nel pacchetto inserirò anche il carattere fondamentale del dramma che dovrà essere ripreso. Esempio: Medea – infanticidio per vendicarsi contro il marito.
I pacchetti non saranno saranno esclusivi, siete liberi di dirmi anche all’ultimo quello che scegliete. Quindi, dopo aver scelto il pacchetto potrete costruire intorno al dramma antico una riscrittura in chiava potteriana! Non dovete ricalcare la trama, potete anche solo prendere il carattere fondamentale della tragedia in questione!
Ho scelto drammi molto discussi, così potete riferirmi anche ad attualizzazioni note: il complesso di Edipo di Freud, Medea che viene vista come femminista, l’inclinazione politica dell’Antigone, ecc. I personaggi su cui potrete far girare intorno il pacchetto sono chiaramente i personaggi di Harry Potter, nel mondo di Harry Potter. Quindi, ricapitolando. Ogni pacchetto avrà: trama del dramma in questione, carattere fondamentale da non tralasciare e citazioni che può esservi utile!
Medea
(di Euripide)
Premessa mitologica: Un gruppo di eroi sfidano il mare (argonauti) solcandolo con la nave incantata, Argo. Il viaggio è insidioso, qualcuno muore, ma Giasone riesce ad ottenere il vello d’oro strappato al regno della Colchide. Ad aiutarlo è stato proprio Medea, folle d’amore per il giovane, che ha tradito la sua stessa famiglia e ucciso il fratello per fargli avere ciò che desiderava.
Trama: Medea e Giasone che vivono a Corinto sposati e con figli. Giasone la tradisce e decide di risposarsi con la figlia del re, e quindi Medea furente uccide dapprima lei e poi i propri figli, per arrecare danno all’amato
Carattere fondamentale: infanticidio per vendicarsi del marito.
Citazione:
Soffro, lo capite che soffro,
patimenti che strappano le urla.
Maledetti figli di una madre detestabile,
possiate crepare, voi e vostro padre,
e che questa casa precipiti in rovina
Antigone
(Di Sofocle)
Trama: L'opera narra la vicenda di Antigone, che decide di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice, pur contro la volontà del nuovo re di Tebe, Creonte, che l'ha vietata con un decreto (Polinice, infatti, è morto assediando la città di Tebe, comportandosi come un nemico: non gli devono quindi essere resi gli onori funebri). Scoperta, Antigone viene condannata dal re a vivere il resto dei suoi giorni imprigionata in una grotta. In seguito alle profezie dell'indovino Tiresia e alle suppliche del coro, Creonte decide infine di liberarla, ma è troppo tardi: Antigone nel frattempo si è suicidata, impiccandosi. Questo porta al suicidio il figlio di Creonte, Emone (promesso sposo di Antigone), e poi la moglie di Creonte, Euridice, lasciando Creonte solo a maledire la propria intransigenza.
Carattere fondamentale: dualismo tra la legge scritta (che porta a far rispettare le regole, per quanto esse siano dure da accettare) e la legge non scritta degli dei (che trova naturale che una sorella voglia rendere onore al proprio fratello).
Citazione:
Creonte: “gli onesti e i malvagi non vanno trattati in modo uguale e quindi non si può amare un nemico”
[…]
Antigone: “Non sono nata per condividere l’odio ma l’amore”
Edipo re
(di Sofocle)
Premessa: La storia narra che Laio, padre di Edipo e re di Tebe, aveva saputo dall’oracolo che, se avesse avuto un figlio, questi un giorno lo avrebbe ucciso, avrebbe sposato la madre e avrebbe provocato la rovina della sua casa.
Laio, tuttavia, generò Edipo e per evitare l’avverarsi della profezia lo abbandonò.
Edipo cresciuto andò a Delfi per chiedere al dio Apollo chi fossero i suoi veri genitori. L’oracolo di Delfi non gli disse nulla a questo proposito, ma gli predisse che un giorno avrebbe ucciso suo padre e sposato la stessa madre.
Volendo sfuggire a quel destino che lo terrorizzava, Edipo decise di non tornare mai più a Corinto.
Un giorno, mentre si trovava a un bivio incrociò la carrozza su cui viaggiava Laio. Il cocchiere prese così male la curva, che una ruota passò sopra a un piede di Edipo.
Ne nacque un grave litigio e il giovane, per difendersi da Laio che stava per ucciderlo, trafisse proprio quel padre che non aveva mai conosciuto. Tempo dopo, mentre continuava il suo viaggio, Edipo incontrò la Sfinge e risolse il suo enigma: «Qual è l’animale che ha voce, che il mattino va con quattro piedi, a mezzogiorno con due e la sera con tre?»; Edipo pensò attentamente e rispose: «Quell’animale è l’uomo, che nell’infanzia si trascina carponi; nell’età adulta sta in piedi; nella vecchiaia procede appoggiandosi a un bastone». Spezzato il sortilegio, la Sfinge, rabbiosa, si gettò dalla rupe e morì.
Avendo liberato Tebe da quel mostro sanguinario, Edipo fu accolto dalla città come un trionfatore tanto da riceverne in moglie la regina Giocasta, sua stessa madre. Dalla loro unione nacquero due maschi, Eteocle e Polinice, e due femmine, Antigone e Ismene.
Trama: L'opera si inserisce nel cosiddetto ciclo tebano, ossia la storia in chiave mitologica della città di Tebe, e narra come Edipo, re carismatico e amato dal suo popolo, nel breve volgere di un solo giorno venga a conoscere l'orrenda verità sul suo passato: senza saperlo ha infatti ucciso il proprio padre per poi generare figli con la propria madre. Sconvolto da queste rivelazioni, che fanno di lui un uomo maledetto dagli dei, Edipo reagisce accecandosi, perde il titolo di re di Tebe e chiede di andare in esilio.
Carattere fondamentale: il fatto che Edipo uccida il padre e abbia un rapporto con la madre
(l’espediente intorno a ciò è a vostra discrezione, può essere consapevole o inconsapevole come per Edipo)
Citazione: “Come è terribile conoscere, quando la conoscenza | non giova a chi la possiede!”
Alcesti
(Di Euripide)
Trama: Nel prologo, Apollo narra di essere stato condannato da Zeus a servire in qualità di schiavo nella casa di Admeto, re di Fere in Tessaglia, per espiare la colpa di aver ucciso i Ciclopi colpevoli, a loro volta, di aver fabbricato le folgori con le quali Zeus stesso aveva ucciso Asclepio, il figlio di Apollo.
Apollo era stato accolto benevolmente da Admeto e per mostrargli la sua riconoscenza aveva ottenuto dalle Moire che il re potesse sfuggire alla Morte, a condizione che qualcuno si sacrificasse per lui. Gli anziani genitori rifiutano entrambi. È la giovane Alcesti, madre di due bambini, a offrirsi di morire al posto del consorte e sta per esalare l’ultimo respiro mentre il dio racconta l’antefatto. Inizialmente sembra prepararsi alla morte, prendendo il suo vestito migliore e truccandosi, ma poi inizia a dare segni di follia (il corpo cede, le gambe non reggono). Poi anche lei si calma e inizia a raccontarsi come una donna razionale, composta, rassegnata al suo destino.
Dopo la morte di Alcesti, giunge alla casa di Admeto Eracle, che, veduti tristi e manifesti segni di lutto, ne chiede spiegazione ad Admeto. La risposta ambigua non è rettamente interpretata dall’eroe, che si pone allegramente a gozzovigliare.
Quando scopre come sono andate le cose, per ricambiare la generosa ospitalità Eracle decide di scendere nell’Ade per riportare in vita la giovane. La strappa infatti a Thanatos (la morte) e la restituisce al marito fra il gaudio generale.
Carattere fondamentale: Alcesti che si sacrifica per salvare il marito.
Citazione: “Se tu muori io non posso vivere, la mia vita e la mia morte sono legate a te, perché ti amo, Alcesti”
Ippolito
(di Euripide)
Trama: Ippolito, figlio di Teseo, re di Atene, e della regina delle Amazzoni, è un giovane che si dedica esclusivamente alla caccia e al culto di Artemide, trascurando completamente tutto ciò che riguarda la vita comunitaria e la sessualità, andando anzi orgoglioso della propria verginità. Per tale motivo Afrodite decide di punirlo suscitando in Fedra (seconda moglie di Teseo e quindi matrigna di Ippolito) una insana passione per il giovane.
Questo sentimento fa apparire Fedra sconvolta e malata agli occhi degli altri. Dietro le insistenze della Nutrice perché riveli la causa del suo malessere, Fedra è costretta a rivelare il suo segreto. La Nutrice, tentando in buona fede di aiutare Fedra, lo rivela a Ippolito, imponendogli il giuramento di non farne parola con nessuno. La reazione del giovane è rabbiosa e offensiva, al punto che Fedra, sentendosi umiliata, decide di darsi la morte. Prima di impiccarsi lascia, per salvare il suo onore, un biglietto in cui accusa Ippolito di averla violentata.
Quando Teseo, tornato da fuori città, scopre il cadavere della moglie e il biglietto, invocando Poseidone lancia un anatema mortale nei confronti di Ippolito.[1] Il giovane dice al re di non avere alcuna responsabilità, ma non può raccontare l'intera storia perché vincolato dal giuramento fatto alla Nutrice. Teseo non gli crede e lo bandisce da Atene. Mentre Ippolito sta lasciando la città su un carro con i suoi compagni, la maledizione puntualmente si compie: un toro mostruoso uscito dal mare fa imbizzarrire i cavalli, che fanno schiantare il carro contro le rocce.
La dea Artemide espone a Teseo la verità sui fatti, dimostrando quindi l'innocenza di Ippolito. Il re si rivolge allora al figlio, ottenendone in punto di morte il perdono
Carattere fondamentale: amore impossibile considerato folle di Fedra
Citazione:
Fedra: Sì, le mani sono pure, ma la mente è contaminata
Nutrice: Forse per il maleficio di qualche nemico?
Fedra: Una persona cara mi distrugge senza che né io né lui lo vogliamo
Nutrice: Forse Teseo ha qualche torto verso di te?
Fedra: Io piuttosto, non vorrei essere io a fargli del male
Aiace
(di Sofocle)
Trama: Alla morte di Achille le armi del guerriero defunto erano state assegnate ad Ulisse anziché ad Aiace, suscitando in lui una collera contro i compagni così violenta da desiderarne lo sterminio. Ma grazie all’intervento di Atena, che instilla la follia nella mente di Aiace facendogli balenare false immagini davanti agli occhi, questi aveva massacrato bestiame credendo che si trattasse dei Greci. Atena lo dimostra chiamando fuori dalla tenda l’avversario in preda al suo vaneggiamento e facendo in modo che Ulisse lo veda senza essere visto: ciò, tuttavia, non suscita in lui atteggiamento di scherno o desiderio di vendetta ma una riflessione sulla fragilità umana.
Quando Aiace torna in sé, il terribile “risveglio” alla realtà provoca solo disperazione e vergogna: quello dell’onore perduto diviene ora l’assillo di Aiace che vede nel suicidio l’unico mezzo per riscattare l’onore e la reputazione della sua famiglia. Dinanzi a questa decisione, non sortiscono alcun effetto le invocazioni della concubina Tecmessa o l’amore per il figlio Eurisace, che ora Aiace desidera affidare al fratello Teucro.
Tuttavia, per allontanarsi da Tecmessa e dal coro di marinai che cercano di dissuaderlo, l’eroe finge di dare loro ascolto e si ritira in un bosco presso la riva del mare. Quando il messaggero apprende che Aiace non si trova più nella tenda, riferisce le parole del profeta Calcante che aveva intimato di trattenerlo: per l’intero giorno, infatti, Atena avrebbe continuato a perseguitare Aiace, poi sarebbe stato libero. Tutti tentano di salvare quest’uomo che vuole morire, ma nessuno riesce a frenarlo: Aiace si suicida gettandosi sulla spada conficcata al suolo.
Il dibattito etico-politico sulla sorte del cadavere di Aiace occupa tutta la seconda parte del dramma: Menelao e Agamennone, massima autorità dell’esercito acheo, vogliono privare il corpo di Aiace di qualsiasi rito funebre, così da punirlo del suo tradimento; Teucro cerca di onorare il fratello e far prevalere il diritto dei familiari di dare al morto una sepoltura conveniente. Sarà determinante l’intervento di Ulisse che, nonostante la disputa avuta con Aiace, consiglia saggiamente Agamennone affinché Teucro renda l’ultimo omaggio al defunto.
Carattere fondamentale: il suicidio
Citazione: “O Morte, Morte, vieni a guardarmi, ora; ma anche laggiù sarò con te e potrò continuare a parlarti. Invece a te, fulgore di questo giorno splendente, e a te, Sole che avanzi sul tuo carro, voglio rivolgere il mio saluto: per l’ultima volta, certo, e mai più di nuovo per l’avvenire”
Agamennone
(di Eschilo)
Trama: Agamennone, sovrano della polis di Argo, alla partenza per la guerra di Troia, non aveva venti favorevoli, così per propiziarsi gli dei (in particolare Artemide che gli era ostile), su consiglio dell'indovino Calcante aveva sacrificato la figlia Ifigenia, di bellezza eccezionale. I venti allora avevano cominciato ad essere propizi, sicché la flotta aveva potuto alzare le vele. Clitennestra aveva però deciso di vendicare il sacrificio della figlia, convincendo Egisto, cugino del marito e suo amante, ad aiutarla in tale impresa. La tragedia narra quindi come Agamennone, di ritorno dalla guerra, venga ucciso a colpi di scure dalla moglie Clitennestra, con l'aiuto di Egisto.
Carattere fondamentale: Agamennone che viene tradito dalla moglie ed ucciso da loro due.
Citazione: “Volete mettermi alla prova, come fossi una donna insensata! Ma io parlo con un cuore che non trema; e parlo a persone che sanno. Che voi intendiate lodarmi o biasimarmi, per me è lo stesso. Ecco, questo è Agamennone, mio sposo; per opera della mia destra giace cadavere, e quest’azione ha fatto giustizia. Così stanno le cose”
Chiaramente le trame le trovate ovunque, ma ho cercato di essere esaustiva per non farvi perdere tempo nella ricerca.
Ora, passiamo alle questioni burocratiche
Accetto:
Inedite
Storie partecipanti ad altri contest/challenge
Flashfic, Drabble, One shot (max 5000 parole) e Mini – long (max 8000 parole in totale)*
Tutti i tipi di coppie
Storie senza coppie
Tutte le generazioni (anche i fondatori)
Tutti i generi tranne quelli che non accetto
Rating da verde a rosso
*In riferimento a ciò, i trattini lunghi sono da escludere dal conteggio del contacaratteri di riferimento (https://contacaratteri.it/) e non saranno considerati titolo e note.
Accetto uno sforamento di 100 parole.
Non accetto:
Long
Generi: Demenziale, Science – fiction, Song – fic, omegaverse
Mpreg, PWP
Tutto ciò che riguarda Animali Fantastici e La maledizione dell’Erede A MENO CHE non siano meramente accennati
Per consegnare la storia basta pubblicarla su EFP e inviarmi qui il link. Nell'introduzione bisogna aggiungere [Storia partecipante al contest "Eroi tragici nel mondo magico - Contest" di matiscrivo sul forum di EFP].
La scadenza è il 20 marzo, ma posso concedere una proroga di una settimana.
Il contest sarà considerato valido nel momento in cui saranno state consegnate 3 storie. Altrimenti leggerò e recensirò senza valutazioni e classifiche.
Griglia di Valutazione:
Grammatica e stile: x/10
IC dei personaggi: x/5
Attinenza al tema (tragicità, pathos) e uso del pacchetto: x/15
Originalità: x/5
Gradimento personale: x/5
Totale: x/40
Premi:
Primo classificato: 3 recensioni
Secondo classificato: 2 recensioni
Primo classificato: 1 recensione
Miglior eroe tragico: 1 recensione
Miglior pathos: 1 recensione
Partecipanti:
1) BessieB - Pacchetto Medea - Neri gli occhi
2) Dromeosauro394 - Pacchetto Alcesti - Segreti di famiglia 🔒
3) Freya_Melyor - Pacchetto Medea - Dannato figliol prodigo 🔒
4) dirkfelpy - Pacchetto Aiace - La rivincita dei mediocri 🔒
5) Veronique97
6) breezeblock
7) AmazingFreedom
8) Shallo
9) Lady.Palma - Pacchetto Antigone - Crepacuore 🔒
Legenda:
🔒 Storia valutata
Eventuali FAQ:
Domanda: Il carattere fondamentale deve compiersi effettivamente? Mi spiego, il suicidio o l'infanticidio si concretizzano o basta che sia un pensiero ricorrente con cui il personaggio "gioca"?
Risposta: Siete molto liberi da questo punto di vista, preferirei che si compiesse (anche in senso moderno, lato, o metaforico), ma va bene qualsiasi cosa, purchè sia ben presente
Domanda: Accetti OC?
Risposta: Si!
VigilanzaCostante su EFP Pagina Giudice[Modificato da matiscrivo 24/04/2021 10:33]