02/12/2020 16:04 |
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Leggo a pag. 287 del saggio di E.Cerutti questa nota:
"I militari per "addomesticare" i luoghi in cui vivevano e combattevano (gallerie, valloncelli, doline, cime, villaggi) affibbiavano ad essi nomi di fantasia, delle località natie, di comandanti viventi o deceduti ovvero di donne lasciate a casa. Nella memorialistica e nell'iconografia si ritrovano innumerevoli esempi, ma ad oggi non esiste un censimento di questo singolare aspetto antropologico del conflitto."
Che ne dite? Vi viene in mente qualche località particolare?
Giovanna1945 |
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07/12/2020 14:55 |
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Un esempio potrebbe essere la cavernna "Spoleto" sulle penndici di quota 383 a Plava. Fu così denominata in onore della città natia del comanndante della Brigata (forse Ravenna, ma non ne sono sicuro).
marassialp.altervista.org/index.php?option=com_content&view=articl... |
07/12/2020 16:17 |
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Sig.ra Giovanna
Non so se le puo' essere untile e magari lo ha gia'
le allego l'immagine del Libro "BRESCIA E I BRESCIANI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE"
Saluti ed un Saluto a tutti
Ilario |
07/12/2020 18:23 |
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Ho appena finito di consultarlo..... sono oltre 500 pagine ......
Un gran bel saggio.....
Giovanna1945 |
07/12/2020 21:30 |
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Rettifico quanto detto: il saggio da me consultato è quello scritto da Emanuele Cerutti.
Il libro indicatomi da Tarollo è la riedizione, curata da Cerutti, del testo di Mons. Fappani.
Mi scuso
Giovanna1945 |
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