3^ CLASSIFICATA
Bollicine sbagliate
di LadyPalma/Lady.Palma
- Stile: 8.75/10
Lo stile narrativo con cui è stata raccontata questa storia è nel complesso semplice, ma curato e piacevole. La narrazione procede in modo coerente, andando a descrivere quello che accade in maniera precisa e pulita.
Anche il lessico l’ho trovato piuttosto semplice: per tutta la storia ti mantieni su di un registro medio, con termini di uso comune e quotidiano, che hanno il pregio di riuscire a raccontare con chiarezza e fluidità l’incontro tra i quattro amici. Credo che le scelte lessicali si concordino bene con l’ambientazione e con i personaggi.
Una cosa su cui ci tengo a soffermarmi è l’uso del narratore onnisciente che si focalizza di volta in volta, di riga in riga, su uno dei personaggi. Personalmente non sono proprio un amante di questo genere di narrazione, ed infatti ad una prima lettura ho trovato un pochino ostico entrare in sintonia con questa scelta. Mi sono trovata un po’ spiazzata dallo spostamento continuo di focalizzazione, cosa accentuata in questo caso dal testo breve che da poco spazio per concentrarsi sui singoli personaggi. Dopo aver compreso come era raccontata la storia, però, ho riscontrato una particolare attenzione nel riuscire a rimanere chiara e coerente di volta in volta con i vari personaggi. Il cambio di focalizzazione permette infatti, alla fine della lettura, di avere un’ottima visione d’insieme.
Il cambio di punto di vista da un personaggio all’altro l’ho trovato in generale molto fluido: non si crea confusione, ma come un passaggio di testimone, il narratore si sposta, focalizzandosi e prendendo la voce dell’altro personaggio. Si crea così un puzzle d’insieme originale e coeso.
Non posso non notare come i dialoghi e i pensieri dei quattro ragazzi abbiano un ruolo centrale nella narrazione. I personaggi infatti vengono esplorati proprio attraverso questi. Ho apprezzato molto come tu sia riuscita a differenziare i caratteri dei quattro personaggi proprio attraverso le loro voci. Per ognuno sei riuscita a riportare piccoli gesti, pensieri e parole che li hanno diversificati e tratteggiati (ma di questo parlo meglio nel prossimo paramento ^^) .
Personalmente ho trovato l’atmosfera di questa flash molto particolare. La storia è ambientata nella sera di una festa e ha come protagonisti un gruppo di amici, ma leggendola, non si respira ne gioia, ne allegria e non c’è nemmeno un senso di intimità tra i personaggi. Quello che è arrivato a me sono state tensioni che si scontrano, risentimenti, non detti, distanza e sorrisi tirati. Pur non dilungandoti su spiegazioni troppo complesse che avrebbero portato via troppe parole, sei riuscita a delineare un’atmosfera tutto sommato amara, dove si mescolano sentimenti e emozioni diverse che collidono in questa serata di ritrovo, che vorrebbe forse essere un nuovo inizio per i quattro protagonisti.
- Trama e Personaggi: 8/10
La trama è molto semplice: dei vecchi amici che si ritrovano per una rimpatriata. E questa situazione fa da punto di partenza per presentare i quattro protagonisti della flash.
Gessica, Manuel, Elettra e Miriam. Quattro ragazzi che dopo essersi persi di vista, e aver portato avanti le proprie vite, ognuno per conto suo, si ritrovano allo stesso tavolo.
I quattro ragazzi hanno alle spalle situazioni diverse, alcuni di loro anche problematiche, di cui ci dai un accenno attraverso i loro pensieri e le loro parole in modo veloce. Infatti alcune caratteristiche, date da loro background, si riversano proprio nei loro pensieri e in quello che dicono.
Elettra è il “motivo scatenate”, è lei che ha voluto questa rimpatriata. Appare felice e propositiva, vorrebbe trasmettere queste sua allegria anche agli altri ragazzi che si trovano al tavolo insieme a lei, ma Gessica, Manuel e Miriam sembrano non essere quasi per niente contagiati dalla sua allegria.
Jessica che, all'inizio sembra quasi un po' invidiosa o un minimo stranita dal comportamento di Elettra, è poi la prima a raccontare quello che le sta succedendo: il fatto che sia incinta e per questo decide di non bere alcol. È Jessica quindi la prima a rompere il ghiaccio e ad acconsentire ad un tentativo di riavvicinamento.
Poi abbiamo appunto Manuel e Miriam nessuno dei due con delle situazioni semplici alle spalle.
Per quanto riguarda Manuel ho trovato molto centrata la frase che lui pensa all'inizio “quanto ne vorrei un goccio” che sta appunto a rappresentare, a farmi capire, quanto lui sia ancora il lotta contro la dipendenza.
In ultimo abbiamo Miriam. È quella che in realtà ho visto un po' meno di tutti. Appare quella un pochino più reticente a volersi raccontare; è l'unica della quale non conosciamo i pensieri, ma abbiamo soltanto una frase nel dialogo e quello che dice ci fa presente che comunque anche lei sta affrontando una situazione complicata.
Sinceramente ho trovato particolarmente curioso il fatto che tutti e tre i ragazzi si “confessino” alla richiesta di Elettra di sapere cosa sta succedendo.
Come se il non voler brindare con uno spumante li stesse mettendo con le spalle al muro.
E questa cosa per me è poco realistica. Ok, è vero che sono degli amici storici, ma è anche vero che non si vedono da tanto tempo e mi è sembrato molto strano che nessuno di loro fosse infastidito dalla richiesta di Elettra, dal fatto che lei sia sbucata così dal niente e che adesso voglia sapere quello “che si è persa” della vita dei suoi amici. Sarebbe stato più naturale, secondo me, che qualcuno di loro non raccontasse, che se ne stesse zitto.
Il finale è in qualche modo scansonato: Elettra è sorpresa di non essersi minimamente accorta dei comportamenti degli amici, si rende conto del suo “egocentrismo” ma alla fine riesce a vedere oltre e, ordinando una sprite per tutti, fa quel passo avanti che, per me, conferma la sua voglia di riallacciare i rapporti e di non volersi ulteriormente allontanare dagli amici.
Inoltre nonostante le storie a cui si accenna siano storie complicate tutto viene raccontato con semplicità. Non dico leggerezza perché non è leggero il modo in cui ci mostri i vari personaggi, ma è un modo spontaneo e naturale. Penso che questo sia positivo, perché quando si parla di vite e situazioni non facili a volte fa bene cercare di togliere quel velo di complessità che potrebbe appesantire la storia. In questo caso è tutto molto filtrato, forse dagli occhi di Elettra che è propositiva e felice e che sembra essere l'unica a trovarsi una situazione di gioia, ma non credo sia un approccio negativo, anzi permette di non appiattire i personaggi al loro background.
- Uso del Quando: 10/10
Al momento del brindisi.
Il momento del brindisi è presente per tutta la durata della flash, la quale si apre e si chiude con una battuta che rimanda a questo istante.
Il brindisi è anche la motivazione per cui Elettra si trova a osservare meglio i suoi amici, a notarli e voler saperne di più.
È un momento di stasi, di riavvicinamento e di confronto, con se stessi e con la realtà. Il brindisi è inusuale eppure risulta ricco e veritiero. Ho apprezzato molto l’idea delle bollicine sbagliate, che poi da il titolo al racconto. L’atmosfera che di solito un brindisi porta con se qui è inizialmente ribaltata, ma poi verso la fine sembra quasi ritrovarsi. Ho apprezzato molto il taglio particolare, e secondo me originale, che sei riuscita a dare a questo momento. É nel momento del brindisi che questi ragazzi decidono di dare una possibilità alla loro amicizia, è lì che scelgono di mettersi a nudo e di non avere paura di raccontarsi e di provare in qualche modo a fidarsi e a non nascondersi.
Credo che nel complesso la centralità del prompt sia riuscita.
Tot.: 27/30