TEX 721-722-723-724 Attentato a Montales - Ruju&Biglia

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come facile da intuire la storia gira attorno al vecchio amico messicano. Montales per me è innanzitutto legato alla storia del suo ritorno. È forse l'episodio più improbabile del periodo d'oro, con tutti quei rurales, nonché gli uomini di El Gato, votati al suicidio, ma è divertimento allo stato puro. GLB in pratica senza quasi soggetto, ma straordinario narratore qual era, riesce nel miracolo di sfornare un capolavoro solo su sparatorie infinite e incredibili dialoghi tra i pards. Myra e il banchiere di sicuro concorderanno. Da leggere mille volte per ricordarsi cosa è stato un tempo Tex.
E dopo questa lunga divagazione,
aggiungo che Ruju in realtà sai è rifatto più al Nizzi d'annata. Quello della storia con i mangiatortillas chilometrica disegnata in parte da Fusco e in parte da Civitelli, ma anche altre dello stesso periodo. L'ispirarsi al Degno Erede di norma non è un bel viatico, anche se parliamo del (breve) periodo migliore dello scrittore di Fiumalbo. Eppure queste atmosfere da intrigo internazionale con Ruju funzionano.
Funzionano perché si limitano a giustificare la vicenda e perché sostenute da criminali convincenti e ottimi scontri a base di ferri vecchi.
Anche una buona gestione dei dialoghi relativamente asciutti per questi periodi.

Si, mi sembra di poter dire che dopo diverse prove opache, stavolta l'inizio è quello giusto e sono curioso di vedere Tex all'opera anche in Guatemala.

Veniamo al punto che mi ha lasciato perplesso. Mi direte voi se mi è sfuggito qualcosa.
Ad un certo punto Tiger decide di rubare un cavallo per inseguire un poco di buono e vedere dove va.
La scelta è in parte incomprensibile e spiego il perché. Lui non sa che i tizi che cercano di fermarlo sono criminali e quindi si trova a sparare a sconosciuti che potrebbero legittimamente cercare di far fuori un ladro di cavalli, ovvero rischia di commettere una palese ingiustizia.
Poi con una giustificazione successiva si scopre che erano dei farabutti, ma imho la scena è venuta fuori proprio male.
Per non dire che si fa anche fregare. Con Ruju, Kit e Tiger sono sempre gabbati da qualcuno.

Ho però apprezzato il ritorno delle mitiche ferite di striscio. Quanto mi mancavano

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Più ci penso e meno mi convince. Avrebbe avuto più senso l'inseguimento a cavallo e non a piedi e infatti i pards giungono a così, anche se forse è dovuto alla contingenza.
Tiger doveva immaginarsi che se il pedinato avesse ricevuto qualche aiuto questo si poteva manifestare in una cavalcatura e poco importa se poi èun complice a usarlo...
Poi non c'era neanche bisogno di rubare un cavallo. Il criminale stava scappando in mezzo al deserto e le tracce mica erano impossibili da seguire. Per non dire che si potevano interrogare, come poi è stato fatto, i locali.
Infine non si sa perché i pards non abbiano portato un cavallo in più. E se non ne avessero trovato uno, avrebbero dovuto lasciare dietro due pards per non rallentare l'inseguimento.

Ultima stranezza. Il calesse di Montales viaggia più veloce di Tex e soci a cavallo. Sono partiti con un discreto vantaggio, ma devono essersela presa comoda, visto che sono arrivati quasi in contemporanea.

sindrome da colpo di scena

Di che si tratta per la precisione? Per capirlo bisogna leggere la prima parte di questa storia e soprattutto la scena dell'attentato alla dimora di Montales.
Lo svolgimento mostra dei passaggi che analizzati con una minima attenzione non funzionano.
La tempistica e il modo d'agire degli attentatori è in parte inspiegabile.
Come fatto rilevare dal forumista, mentre da un lato alcuni criminali devono lambiccarsi con una scala per entrare, dall'altra un altro gruppo è già penetrato non si sa come e si comporta inaspettatamente, ovvero invece di eliminare senza troppi complimenti la servitù perde tempo per legare e imbavagliare il personale, mentre verso i sorveglianti nessuna pietà.
Aggiungo io che è anche improbabile che tutto questo movimento non sia stato notato nemmeno da Kit e Tiger che fra l'altro non si preoccupano per nulla del possibile obiettivo cioè Montales e non verificano se qualcuno sia entrato nella sua stanza, come farà Tex poco dopo.

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Ho anche pensato che Ruju, una volta ideata la vicenda, abbia evitato la strage all'interno della dimora perché avrebbe reso indifendibili i pards che pur presenti avevano permesso una simile carneficina e poi perché i lettori di questo fumetto non sono bramosi di vedere scene gran guignolesche o inutilmente crudeli. I vigilantes era ovvio che fossero sistemati definitivamente, mentre una cameriera no, quindi nessun problema se sopravvive... Alla fine non torna tutto. Pazienza. In questo caso concordo, perché almeno al sottoscritto, su Tex la violenza quando possibile deve essere lasciata all'immaginazione piuttosto che mostrata (es. non si vedono corpi dilaniati o laghi di sangue) e questo seppur improbabile nella realtà mi è sembrato un dei tanti tocchi di genio voluti dal creatore.

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Pag.6-14: il primo agguato a Montales. Scopriremo verso la fine che non era stato improvvisato da Cooper nel corso della cena di gala, ma organizzato da Aguilar e Valera. Beh, evidentemente l’effetto sorpresa non era una priorità dei cattivi.
Pag. 24: scopriamo che Tex ha un “sesto senso” invece della “vocina” e qui si vede la mano del Ruju di Dyd.
Pag. 26 e segg.: casa di Montales e secondo agguato. Secondo Montales a proteggerlo basterebbero i suoi uomini, Tex ritiene invece che il suo vecchio amico non abbia “una gran scorta a proteggerlo”. Tuttavia, Kit e Tiger se ne vanno tranquillamente a spasso, mentre Tex e Carson non pensano ad organizzare una migliore difesa. Quando scoprono il primo cadavere del sorvegliante ucciso, gli attentatosi, silenziosi come ninja, hanno già ammazzato anche le altre guardie e stanno già entrando in casa, nella quale avranno tutto il tempo di legare e imbavagliare i domestici.
Non si capisce bene se gli attentatori, che secondo Tex “sembravano piuttosto bene informati”, sapessero della presenza di Tex e pards nella villa oppure no.
Pag.29: “Eccone uno!”, detto da Tex riferendosi a uno dei sorveglianti uccisi, in risposta a Gregorio che chiedeva invece degli attentatori (“Ho visto delle ombre in giardino”), è evidentemente un refuso, frutto dell’attentissimo controllo qualità della redazione.
Pag. 42: Kit torna alla villa verso la fine della sparatoria, al buio e, per farsi riconoscere, invece di un “Non sparate, sono io!” o qualcosa del genere, grida “Pa’! Sei tu!” (che ricordi, anche qui…). Giustamente il padre gli dice che stava per sparargli.
Pag.48: Tex si ricorda di Gregorio all’epoca della “trasferta a Cuba” (Texone n.24). Ho sfogliato l’albo e non ho ritrovato questo Gregorio, ma non è un problema. Provvederà lui stesso a raccontarci la sua storia nel prossimo albo. La immagino drammatica, ragion per cui penso a lui come il personaggio Rujano di riferimento, con qualche sofferenza di cui ci renderà partecipi.
Pag.49: va bene che Tex voleva che il tipo scampato all’agguato prendesse “il largo” per portarlo dai “suoi mandanti”, ma il modo in cui lo lasciano scappare è abbastanza ridicolo, senza nemmeno un paio di spari a vuoto per rendere più digeribile la recita. Che poi Tiger gli vada dietro a piedi non ha senso, visto che la villa di Montales si trova fuori città e Tiger non avrebbe rischiato di perdere il tizio tra vicoli e case. Perché poi Tex, Carson e Kit vadano dietro a Tiger senza portare anche il suo cavallo, rimane un mistero.
Pag. 59 e segg.: sul furto del cavallo da parte di Tiger non so che dire, hanno fatto bene a sparargli. Per fortuna Tex, a pag. 64, ha ammazzato l’unico tizio che non era fratello di Josefina, sennò col cavolo che lei gli avrebbe fatto il nome di Aguilar.
Pag.79: la carrozza di Montales ricorda il turbo-somaro di padre Eliseo ne “Mercanti di schiavi”; parte dopo ma arriva prima, almeno rispetto ai quattro pards a cavallo.

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"Non posso seguirlo a piedi! Devo procurarmi un cavallo!"

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non solo il drappello Montales+soldati arriva prima dei quattro pards, ma anche da un'altra direzione. Questo vuol dire che c'erano almeno due strade per arrivare la ranch di Aguilar, e i quattro super-cercatori di piste hanno preso la più lunga.

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al coinvolgimento di Cooper nell'attentato. Sarò illuso, ma secondo me lui non c'entra. Rileggendo i dialoghi, quel che per me è chiaro è che, dopo il rifiuto di Montales al tentativo di corruzione dell'affarista, i veri cospiratori hanno pensato di togliere di mezzo l'ostacolo in modo da poter mandare in porto l'operazione, ma non è detto che lui sia stato coinvolto e sarebbe una bella variazione sul tema trito e ritrito del "capitalista sporco e cattivo" se davvero saltasse fuori che non c'entra niente. Non che il buon Cooper sia un fiorellino di campo, perché il tentativo di corruzione a Montales rimane, ma da qui all'omicidio c'è una bella differenza.