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Herkerer | Il Caduto

Ultimo Aggiornamento: 03/10/2020 07:57
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Wella! Com'è carino qui, tutto freddo e buio, una piccola Svizzera!

Eccomi qui, in ogni caso, tornato dall'aldilà (dalle glamour "Brands" nello specifico) e già pronto a rimettermi in gioco.
Aggiungo che l'attività in gioco verrà per ora portata avanti con un secondo pg, anche se è con Herkerer che mi presento alla candidatura. Questo ovviamente a causa dell'impossibilità, per lo meno temporanea, di muovere il mio adorato, visto che è stato scagliato dalle divinità in un altro piano dimensionale. Cooooomunque, mi butto sul nuovo Bg, allegando comunque al post quello vecchio (usato anni orsono nella candidatura per la razza Revenant). Se occorre una sintesi del giocato ON del pg no problem, provvederò a postarlo quanto prima all'interno della cadidatura.


Intanto un sentitissimo grazie per l'attenzione, buona lettura.




«Non è morto ciò che può attendere in eterno, e col passare di strani eoni anche la morte può morire»
H.P. Lovecraft


Sottofondo consigliato per la lettura: https://youtu.be/Z7NPkrq_Rg0




La caduta

Esito master della giocata ufficiale del 7/09/2018:
Testo nascosto - clicca qui


Nella tana del lupo

Uno squarcio si aprì su di una dimensione oscura, un vortice fatto di fiamme violacee che vomitò fuori un ostaggio. Come folgore dal fosco cielo apparì un accumulo di eterea materia, ivi scagliata con immane violenza dai sette divini in persona. Questa, come una stella morente, splendé e accecò, disturbando il sonno di voraci ombre millenarie. Un luminoso sarcofago di pura energia magica si schiantò contro il brullo e freddo terreno, producendo un boato formidabile ed assordante. La "cella" lentamente si dissolse in quella strana dimensione, lasciando il suo prigioniero, spettro del semidio che era quasi riuscito a divenire, in balia d'un ambiente totalmente avverso. Come il sangue attira in mare aperto gli squali, la mortalità e l'estraneità al luogo di Herkerer fu la causa dell'arrivo delle nefaste entità, predatrici locali. Riuscì ad emergere dalla fossa, che si era venuta a creare in seguito al suo impatto col terreno, ed ingaggiò da subito uno scontro con strane e deformi creature uscite fuori dalle fosche tenebre. Mani dalle dita fameliche, lunghe e consunte cercarono in ogni modo di graffiarlo, di afferrarlo e di aprirlo in due. Propaggini di tenebra, fauci attraverso il quale è possibile scrutare un abisso senza fine, latrati e strani versi gutturali.


Richiami che attirarono. l'attenzione di altre decine di entità. Lo scontro, completamente impari, durò giusto un paio di minuti, giusto il tempo di esaurire completamente l'energia magica. Qualcosa, in un brevissimo istante, si fiondò su di lui, un'ombra dalla filiforme ed antropomorfa forma. Questa, con estrema violenza e con l'ausilio d'ambedue le mani, cercò con straordinaria forza di ficcarsi nella sua bocca, andando lentamente a causare il completo distacco della mandibola, a squarciargli la pelle delle guance. Sentì chiaramente quella creatura strisciargli lungo la gola, la sentì nel cuore, nei polmoni, nello stomaco, ovunque. Quel contatto, quell'impatto, il sordo dolore ed il terrore, un insieme di fattori che tutti assieme causarono una perdita d'equilibrio e la successiva caduta nel vuoto, in una fenditura del brullo e solido terreno. Lì, fu mandato per scontare una pena, una detenzione lontano dall'Aengard e lontano dagli affari dei sette divini, certo non si aspettava un tale castigo ed una tale misera fine.Niente più magia ad ammortizzare la caduta, niente più eterna giovinezza, niente più immaterialità ... solo dolore, un'urlo strozzato ed una lenta agonia. La morte, come ultimo capitolo e desiderio.


La crisalide


«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma»
A.L. de Lavoisier


Dolore? No ... no. Forse decadente tepore, l'inizio della decomposizione, l'inizio della metamorfosi. La testa di Herkerer, a causa del poderoso schianto contro il duro terreno, si aprì poco sopra la nuca, lasciando fuoriuscire materia cerebrale e denso sangue. La pelle cominciò a farsi via via sempre più bianca, fredda ma umida, bagnata a contatto. La muscolatura, da plastica che era, iniziò a farsi dura e rigida come le rotte ossa sotto di essa posizionate. La vitae fluì via via a fiumi fuori dal corpo, dalle varie ferite, andando progressivamente a bagnare il suolo. Da quest'ultimo iniziò a spuntare una strana pianta, blasfema ed oscura ibridazione fra un rampicante ed un fungo, destinata nel giro di meno d'un minuto ad avvolgere il fu tremendo dittatore del Brehorn. La pianta lo strinse e lo avvolse, andando a creargli attorno una sorta di bozzolo. Avviò quindi una sorta di processo di digestione: prima sciolse la pelle mediante torbido e viscoso acido, poi gli intaccò i nervi e i tendini, fermando così una volta per tutte i tremolii e gli scatti improvvisi dovuti a quei pochissimi rimasugli di segnali provenienti dal cervello. Solo il capo rimase scoperto, tagliato fuori dall'immonda pianta. L'anima dal fu necromante si ritrovò quindi bloccata in quel corpo, all'interno di quel bozzolo, in balia di un predatore sconosciuto, in balia dell'Immondo, dell'ombra millenaria. Tuttavia, la nefasta creatura, rallentò quella tragica opera di distruzione d'anima e coscienza, di vita e corpo. Trovò qualcosa di orrendo, qualcosa di disturbante: uno dei ricordi di Herkerer, una battuta da caccia in montagna, nel bel mezzo di un florido bosco e al di sotto di una quantità allarmante, spropositata, di luce. Urlò, uno stridio si liberò nell'aria, scuotendo le ombre in superficie e muovendo le rocce più piccole nei pressi del crepaccio. Urlò e fece ribollire l'acido all'interno del bozzolo. Urlò di rabbia e strinse con ancora più forza l'anima dell'ultimo dei Vought. Quella luce, quella luce andava divorata, distrutta ... quella luce andava raggiunta, ma, come fare? In che modo? Con quali forze?

Il buon diavolo

Herkerer:

"Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei". (...)

???

"Tu ... carne molle, parliamo"


Herkerer

"Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei. Freddo, dolore, ricordati chi sei". (...)

???

"HO DETTO PARLIAMO!"
Tuona, diffondendo un suono orrendo, uno stridio da far sanguinare le orecchie.


Herkerer

"Freddo, dolore, ricordati chi ... sei, chi sei? Dove siamo? Dove sei?"

Il divoratore

"Io sono colui che ti sta divorando, Herkerer. Ci troviamo dentro la tua testa nei tuoi ricordi, l'unico modo che hai per restare ancora in vita, l'unica cosa che ti divide dall'oblio ... affascinante vero? Sei solo un'eco, una storiella, sei un perno su cui rotea una storia infinita fatta di errori, successi e probabilità ...".


Herkerer

Io sono ... cosa?

Il divoratore

"Su su Herkerer ... sono andato troppo veloce? Vado più lento? D'accordo. Attorno a te c'è il buio, giusto? Questo è perché è l'ultima cosa che ricordi, oltre al freddo e al dolore. E quella macchia, quella sagoma che ti si sta scagliando contro ... quello sono io, che ...


Herkerer

"Utinu en lokirim, mornon ... sei tu colui che mi ha ucciso ...".

Mornon

"Lle tela? Lle tyava quel? Mankoi naa lle sinome?"


Herkerer

"Tu ... tu parli l'elfico?"

Mornon

"Si, lo parlo perfettamente grazie ai tuoi ricordi. Uuma dela, Herkerer, piuttosto perché lo parli? Credi di apparire più genuino e antico? Cos'è che ti piace di quelle creatura dalle orecchie appunta? Mellonamin, sei veramente un tipetto buffo, ti piace sentirti colto, ti piace sentirti grande, ti piace sentirti potente e antico ... usi la lingua elfica solo per darti un tono, vero? E no, non dire di no, ricordati che sono nella tua testa, ricordati che mi trovo nel tuo corpo e che tu, ormai, sei morto. Parliamo la lingua comune, d'accordo?

Herkerer

"No, non ho voglia di parlare con te, non ho voglia di vivere questo ricordo"
Scompare dall'oscurità, l'ultimo dei Vought, spostandosi chissà dove.

Una settimana dopo


Mornon


"Salve amico mio, finalmente ti ho ritrovato"
La creatura si guarda attorno, un cielo stellato sopra di lui, la neve che cade, odore di corpi bruciati ed un tempio in fiamme.
"Oh oh, che hai combinato? Stai veramente rivivendo il giorno in cui hai ucciso tutti quei fedeli di Leira? Ma sopratutto ... è vero il ricordo di lei nuda in una vasca con te? Si tratta di immagini ricorrenti, sono fantasie? Cominciando ad essere fastidiose".


Herkerer

"Se non ti piacciono i miei ricordi, bhè, esci dalla mia fottuta testa, mornon"
Di nuovo scompare davanti al suo aguzzino, lasciandolo nuovamente solo.

Mornon

"Vorrei farlo, dammi la possibilità di liberarci"
Si sposta di nuovo lungo la memoria del fu imperatore, ritrovandosi su un'isoletta in mezzo ad un lago.
"Se scappi rendi solo le cose più complicate, cerca di ascoltare quel che ho da offrirti, okay?.


Herkerer

"Vuoi parlare? Va bene, parliamo ... tanto a quanto pare scappare è abbastanza inutile"

Mornon

"Allora, il patto è questo ... tu mi dici tutto, tu mi racconti tutto sulla tua vita, sul mondo da cui provieni, sulle lingue che parli, sui piani che avevi. TU, mi dici tutto ed io, invece, lascerò questo tuo eco in vita, libero di vivere nei ricordi, libero di vivere in me ... che ne dici? Possiamo venirci incontro?"


Herkerer
Non ho più un corpo, non ho più anima, non vedo alternative ... non voglio vivere e rabbrividire nel dimenticatoio, non sono pronto per l'oblio, sono pronto a parlarti di tutto. Vedi di stare attento e calmo, perché in primis non amo particolarmente ripetermi ed in secondo luogo, bhè, non credo tu abbia altri narratori nei paraggi.



Dopo due anni

All'interno del bozzolo, oramai, il corpo è in avanzato stato di decomposizione. Solo le ossa sembrano reggere, galleggiano in un nauseante e bollente liquame di oscurità, acido e liquami di origine biologica. Quella sorta di crisalide intanto, fuori, è divenuta dura come la roccia e nerastra. La metà del processo di metamorfosi è praticamente stata superata.



Mornon

"Quindi, in conclusione, avevi tutto e hai scelto di fare questa miserabile fine solo perché non sei stato capace di aspettare?"


Herkerer

"Giudicare è sempre facile, Mornon, riuscire invece è un altro discorso. Io, divorando la luce al di sopra del Brehorn, ho fatto in un'ora ciò che tu e la tua specie cercate in ogni modo e maniera da anni."

Mornon

"Non giocare con il fuoco, Herkerer, non parare così di me e del resto degli abitanti del luogo da cui provengo. Io a differenza tua sono capace di andare ai fatti in brevissimi istanti".


Herkerer

"Con le minacce non andrai mai troppo a lontano. Da vivo usai spesso il pugno duro, guardami ora, che fine ho fatto".

Mornon

"Prima di salutarci, c'è altro che devi dirmi o chiedere?"


Herkerer

"Non potrei mai chiederti di riallacciare i rapporti con l'Oscurità Primordiale o di star dietro a tutti quei pro ... quindi mi limiterò a chiederti di portare a termine quello che hai in mente di fare: divora la luce, porta l'oscurità ovunque".

Mornon

Addio Herkerer


Herkerer

"Addio, Mornon"

Metamorfosi

Un'alone di luce nera iniziò a generarsi attorno al bozzolo, radiazioni, energia pura e talmente rovente da squagliare persino terra e pietra. Cremisi scosse elettrostatiche attorno al sarcofago, spore simili a cenere e strani stridii nell'aria. Le altre ombre al di sopra del crepaccio si allontanarono una ad una, non più interessate alla vicenda ma spaventate, impaurite dall'ignoto e da quell'anomalo sprigionarsi di energia e luce, in un luogo per giunta ove quest'ultima non dovrebbe esistere. Si alzò dal terreno fuso la crisalide, si sollevò sino a 8 metri verso il cinereo e oscuro cielo, fuoriuscendo così da quella depressione nella nuda e fredda roccia. Una singola, assordante, accecante folgore colpì il bozzolo, causando una sorta di implosione. Cadde a terra un insieme d'ossa attaccato ad capo dalla pelle diafana, la carcassa di colui che si era avvicinato alla divina natura. A mezz'aria, in cielo, rimase un unico punto nero, una microscopica singolarità, un nuova entità ... certo non per natura, ma per progetti e mentalità, per conoscenze ed esperienze.



«Il mio nome è Ozymandias, re di tutti i re,
Ammirate, Voi Potenti, la mia opera e disperate!
»
Shelley





A e s h m a r

Eoni ha atteso nell'oscurità,
ora brama l'Aengard e la luce.




P.s. La stirpe scelta per tale possibile ombra è quella dei Nobili



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Bentornato Filippo!

Leggo con piacere la tua candidatura per la razza "ombra" e giustifico molti dei passaggi che hai scritto nel tuo BG con il motivo che del piano delle ombre abbiamo veramente scritto poco perchè ritenuto poco importante ai fini del gioco stesso e questo può creare dei vuoti che vanno colmati proprio quando un personaggio si candida;

Partiamo dalla base:

1) nel piano delle ombre sono presenti solo ombre, ammettendo per comodità di fantasia che i sette ti abbiano spedito in quel piano dimensionale, quale sarebbe il risultato? morte.
Non è neanche questione di scontro, in quanto essere di "luce" non saresti arrivato in un piano dove si ragiona ma solo dove si odia cosa? La luce.

2) Tralasciando quella profonda umiltà che ti contraddistingue quando devi scrivere del tuo personaggio (che non disprezzo ma compro), volevo precisarti che un'ombra che dovesse scegliere di contaminare un corpo lo sceglierebbe non solo "vivo e funzionate" quindi non decomposto, ma essendo il “suo ricettacolo" lo sceglierebbe in perfette condizioni da essere presentabile per il suo scopo, da morto non ne avrebbe neanche i ricordi, quindi perché prendere un cadavere? Sai che sono uno con molta fantasia ma pensare di tenere in “vita” Herkerer all’interno di un bozzolo nel piano delle ombre supera di gran lunga le mie fantasie e sarebbe una forzatura che non è necessaria.

Ma a cosa serve un ricettacolo? e dove resisterebbe un ricettacolo?
Solamente nella dimensione Aengardiana e non nel piano delle Ombre, per esempio se Payn dovesse tornare nel piano delle ombre sarebbe obbligato a farlo come ombra, perchè? sul piano delle ombre possono sopravvivere solo le ombre e non esiste luce.

Da queste mie semplici considerazioni è evidente che il BG vada studiato diversamente, perchè da quel che leggo e spero di aver capito, dalla morte di Herkerer nascerebbe una nuova ombra (che prima ti ha "divorato") nel piano delle Ombre pronta poi ad avere un nuovo ricettacolo se riuscisse ad uscire dal piano in forma d'ombra. (che giri di parole!)

Ma la questione che può sembrare complicata è in vero molto semplice! Come indicato in “Informazioni e indicazioni sul cambio razza OMBRE per giocatori e Masters” hai due modi: un nuovo personaggio già ombra che non può essere Herkerer per le motivazioni di cui sopra che ha una sua storia nel piano delle ombre e che forse verrà scelta dal Triplice o dal Duplice, oppure se sei particolarmente legato ad Herkerer per motivazioni off tue, giocarti nel tempo l’eventuale contaminazione com’è accaduto per Misa, strada che ho detto già in altre circostanze più complicata perché necessità di più tempo e di gioco seguito da un master che convalidi eventuale contaminazione da inventarsi di sana pianta.
Non respingo la tua candidatura ma sulla base delle mie considerazioni ti invito a riformulare la richiesta.

Buon Game





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Eccolo! Grazie mille Jack per la risposta repentina.
Perdona la risposta in ritardo ma ieri sera ero preso dall'evento "LoM x RdG" e non sono riuscito a concentrarmi su una risposta soddisfacente :S


Aaaaaaaanyway Aeshmar è al 101% un nuovo personaggio, quindi senza ombra di dubbio non mi sono spiegato abbastanza bene: il bozzolo (che in realtà è l'ennesima aggressione da parte del Piano delle Ombre) non è altro che una metafora resa "fisica". Praticamente un modo per spiegare un concetto, un """passaggio""" citando nello stesso tempo il body horror alla Slither o alla The Thing che tanto mi piace, giusto come spice, come flavour. Essenzialmente quando l'ombra esce da quel groviglio non è cambiata fisicamente, non è differente rispetto a quando è entrata in aspetto o in potenza, neppure in identità, è entrata come Aeshmar ed è uscita come Aeshmar.

Allora a cosa serve il bozzolo? Per quale motivo sono stati usati termini come "crisalide" e "metamorfosi"? Poiché c'è stata effettivamente una presa di coscienza tale da renderla avvicinabile ad una trasformazione. Il cadavere all'interno del "bozzolo" non era altro che una clessidra, la decomposizione la sabbia che indicava lo scorrere del tempo, la durata del confronto fra Aeshmar e ... chi? Bhè, Herkerer. Ma non la sua versione fisica, non la sua versione "viva", poiché quest'ultima è stata assorbita dalla millenaria ombra stessa ed ha cessato di esistere. Aeshmar conversa con un ricordo, anzi, con IL ricordo di quello che un tempo era l'ultimo dei Vought. Perché? Flavour, storia, l'idea era quella di intrattenersi con quei ricordi, assorbiti dopo aver divorato il fu tiranno, così da dar loro un ordine logico, così da approfondirli e da comprenderli. Ecco come esce dalla crisalide questa "falena": con la sua identità, con la sua memoria, ma, anche con una consistente quantità di ricordi e conoscenze non sue. Esce con un focus, con un'obbiettivo preciso, con la voglia di raggiungere l'Aengard, i luoghi che ora conosce, con l'impellente bisogno di divorare la luce e portare le tenebre. Aeshmar in definitiva non è cambiato, ma, citando il background scritto:

"A mezz'aria, in cielo, rimase un unico punto nero, una microscopica singolarità, un nuova entità ... certo non per natura, ma per progetti e mentalità, per conoscenze ed esperienze."



Quindi ufficialmente Herkerer ha cessato di esistere, sia come identità che come ricordo, Aeshmar ha divorato anche quello, trasformando quell'insieme di ricordi, quella storia, in un semplice insieme di informazioni che ovviamente gli tornerebbero utilissime in caso di passaggio. Quindi ripeto, non è cambiato, ha solo ottenuto una memoria parallela alla sua. Poi a proposito della resistenza iniziale all'attacco delle ombre, riguardo luce, ed effetti pirotecnici inseriti vari ed eventuali specie sul finale, nessun problema, posso tranquillamente toglierli. Così come la cosa del "bozzolo fisico" che posso in toto riprendere a rendere una similitudine o solo un concetto, niente di più.


In ogni caso vado ora ad applicare le modifiche al bg.
Grazie mille per l'attenzione!
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26/09/2020 10:53
 
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Psicologia di una creatura che viene dal piano delle ombre

Spero che queste indicazioni ti possano essere utili per rivedere il BG e renderlo coerente con la razza:

Il Piano è Oscurità e fin qui non credo ci possano essere motivi di fraintendimento, nel Piano le creature d'Ombra si ritengono le uniche in grado di mantenere o creare la "notte eterna".

Vedo ancora delle forzature legate al tuo vecchio PG e per mera convenienza tecnica (ti perdono, ma è l'ultima volta)
L'ombra in quanto creatura primordiale, soprattutto nel suo piano, non si abbasserebbe mai a mischiarsi con un "mortale" specialmente se arrivato con una scia di luce a turbare il piano, inoltre un corpo per ovvietà che ha perso le funzioni vitali;

Ti ribadisco questo concetto perchè il ricettacolo è un mezzo fisico che possa contenere l'ombra al suo arrivo in un'altra dimensione e questa è l'Aengard, un corpo creato da uno degli Dei o corrotto da magia delle ombre e quindi già presente su Aengard, non una preda da cui attingere per averne i ricordi.

L'ombra è fiera, predatrice di luce ed antica, non ragiona con quell'idea di prenderti il corpo (che non esiste nella dimensione delle ombre) per "rubarti" i ricordi perchè per lei il ricettacolo è solo un contenitore che potrà cambiare nel corso del tempo quando non potrà più contenere la sua forza.

Vuoi a tutti i costi descrivermi che Herkerer è arrivato sul piano delle Ombre? Ok.
Continuerò a scriverti che non sopravvive e che i suoi ricordi non possono appartenere all'ombra.

Non concentrarti su Herkerer, capitolo chiuso, concentrati sull'eventuale nuova ombra che sarà un neonato sull'Aengard esattamente com'è stato per Payn e giocartelo potrebbe essere motivo di divertimento oltre che di coerenza per una creatura semi-divina che esce fuori da un'altra dimensione.

Lo so che tutto fa scena e tutto serve ad impreziosire un passaggio ma ti sei chiesto come sia possibile che nel piano delle Ombre ci sia uno scambio di battute, ricordi o quel che vuoi, tra creature che non "parlano" la stessa lingua?

E' dono del Duplice o del Triplice la conoscenza della lingua comune Aengardiana quando usciti dallo squarcio nelle Paludi dell'Oblio.

Stupiscimi.

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02/10/2020 20:00
 
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Rieccomi, perdona il ritardo ma impegni vari si sono frapposti fra me e l'unica cosa che voglio fare: giocare. Il bg è stato di nuovo recuperato e riscritto. Perdona la voglia di mantenere in vita il caro Herkerer, almeno nei ricordi della possibile nuova creatura, ma è dal 2008 che gioco e non ho mai avuto un legame così forte con un mio personaggio. Tuttavia credo, anche confrontandomi con player/amici più saggi di me ;) , che sia arrivato il momento di voltare pagina, di pensare ad un nuovo pg, ad un nuovo tipo di interpretazione e ad una nuova serie di avventure. Quindi, tralasciando sentimentalismi idioti vari ed eventuali, ecco il nuovo background.





Come nembo di tempesta


Buia, cupa, fosca, plumbea, tenebrosa, tetra. Tanti aggettivi, tanti sinonimi, per esprimere il minaccioso insieme d’oscurità che tanto rassomigliava ad una tempesta senza fine. Nubi cariche di fulmini di luce nera, nubi cariche d'orrore e di primordiale magia, vorticavano in ogni dove, lasciando far capolino a propaggini tentacolari di dimensioni planetarie. Exametri d’onde nere e catramose si schiantavano e si mischiano a loro simili, implodendo su se stesse o scomparendo all’interno di eterei crepacci che tanto rassomigliano a fauci dai denti sottili ed aguzzi. Si celava qualcosa oltre quell'infinito sciabordare di tenebre? No e si. Una mente alveare d'essenze, coscienze tanto legate da formare un'unica e assoluta volontà, una sola placida esistenza. Chi è chi è impossibile da capire. L'Oscurità Primordiale, il Padre Oscuro, la Lunga Notte ... il principio dell'esistenza e del nulla. Egli, aggrappato ad un blasfemo sonno profondo, cieco, si espandeva oltre ogni immaginazione. Il solo pensarlo, il solo cercare di calcolare razionalmente la sua vastità, avrebbe fatto impazzire e morire persino il più resistente fra i mortali.





E venne il giorno


"In un vuoto senza tempo e spazio vi era solo Lei, la Madre di tutte le cose che furono, sono e saranno", questo è quello che i genitori raccontano ai bambini, questo è quello che si dice in giro per l'Aengard: falsità. La verità è lontana da questa fiaba colma di speranza. Vuoto senza tempo e spazio, la maniera giusta per raccontare quell'infinita singolarità raziocinante che era l'Oscurità Primordiale. Strutturale, basico, è l'errore che compiono i narratori quando dicono che in origine vi era solo lei, la "Madre di tutte le cose", poiché essa non è stato altro che un errore, un'anomalia, una casualità fatale nata in un punto non ben definito dell'eterna oscurità. Ma com'è stato possibile? Si può sapere con certezza la causa della sua comparsa? No, emergono solo teorie blasfeme, voci su un presunto perno della mente alveare risvegliatosi dall'eterno legame con il Tutt’uno e resosi subito autonomo. Altri credono invece sia sempre stata lì, in torpore nel miasma di nulla e fosche tenebre, risvegliatasi in seguito ad una qualche ancestrale programmazione. Quel che è certo, in ogni caso, è che il suo arrivo coincide con la nascita dell’opposto naturale dell’oscurità: la luce. Questa, radiosa e carica di un’energia anomala, sconosciuta, iniziò ad espandersi, a ramificarsi sulla superficie della Lunga Notte, andando ad infettare i suoi tessuti come una forma di virulento male. Strappò via via le vesti del Padre Oscuro, le estremità di quel complesso ammasso di ancestrale energia oscura, cominciando a farle a brandelli, costringendo la collettività a ridestarsi dal profondo sonno.



La fine della Lunga Notte


L’Oscurità Primordiale si destò dal profondo torpore, trovandosi da subito avanti ad un’orrenda predazione, ad un aggressivo moto espansionistico avviato dalla “Madre di tutte le cose” e dalla sua luce. Una scossa attraversò la coltre di tenebre, un moto unitario le portò a muoversi all'unisono in risposta alla minaccia. Un continuo moto d’onde arcane andò a schiantarsi contro il flusso di luce, contro quel punto in continua estensione. La forza esercitata era spropositata, apocalittica, ma la luce non mollava, non arretrava neanche d’un passo. Presto lo sforzo del Padre Oscuro iniziò a dare i suoi frutti, la nuova realtà si era oramai assestata, la luce col tempo smise di darsi all’ampliamento, trincerandosi su se stessa. Tuttavia il contatto con l’avverso elemento iniziò a causare danni al tessuto di tenebra, l’eterna tempesta venne presto pervasa da una straordinaria quantità di fulmini di pura gravità. Proprio come la melodia della creazione si stava disperdendo nel tempo e nello spazio, inghiottita dall’oscurità, la voce della collettività si faceva ogni secolo sempre più debole, assente. La mente alveare, come ultimo sforzo, eresse un profondo abisso attorno al creato, una singolarità capace di inghiottire qualsiasi cosa, persino la luce. Un’opera immane, tremenda, che causò il collasso della collettività, della rete neurale costantemente in tempesta, che implose su se stessa, causando il risveglio dei suoi singoli neuroni.



La resistenza e la Connivenza


Dalla disgregazione di quel sistema un tempo perfetto nacquero le ombre: creature antiche e predatrice, disturbate nel sonno e nell’eterna esistenza. Alcune di queste si allontanarono il più possibile dall’irradiante luce generata secoli prima dalla sedicente madre cosmica, altre invece cercarono di avvicinarsi, di osservare da vicino quello che un tempo era parte del loro dominio. Di queste ultime faceva parte Aeshmar, il Divoratore … o per alcuni dei suoi simili: lo Scrutatore dal Profondo. Quest’ombra era vecchia tanto quanto le altre, potente e violenta come centinaia di sue simili ed odiava la luce tanto quanto la totalità delle schiere del Piano delle Ombre. In cosa differiva quindi dai parirazza? Qual era la sua caratteristica? Perché quei soprannomi? Bhè, in seguito al collasso del Padre Oscuro, le creature nate dai suoi resti non sono di certo rimaste ferme a guardare, non sono certo rimaste nell’immobilità totale, in attesa di chissà quale segno del ritorno dei passati fasti. Alcune si sono aggregate fra loro, formando dinastie, gerarchie, lottando per la supremazia e divorando le più deboli. Aeshmar non era altro che una parte di questo sistema, differendo dagli altri in curiosità e nella fame non solo di luce ma anche di conoscenza. L’Osservatore se ne stava sempre nei pressi dei limiti del suo piano, inabissato all’interno d’un brullo crepaccio d’energia, una sorta di tasca nell’orrore cosmico. Da lì, placido, osservava, cercava di capire, da lì sfidava la luce e il creato da essa nato.



Una stella cadente


Aeshmar attendeva a ridosso della “cinta muraria”, del confine, quando in cielo apparve un qualcosa di mai visto, una sorta di piccolo corpo celeste, un punto fastidiosamente luminoso sul lato sbagliato dell’esistenza. Quel corpo emanava un’energia magica strana, anzi, estranea rispetto a quella presente sul Piano delle Ombre. Quell’astro fiammante emanava energia vitale, era un’orrenda scintilla del creato. Esplose rivelando un essere, esplose rivelando una creatura finita nell’immediato nelle fauci delle etniche predatrici. E Aeshmar? Partecipò al banchetto? No, poiché la frustrazione, l’odio e la curiosità verso quello squarcio aperto nella più nera oscurità occupava la totalità della sua attenzione. Millenni aveva passato a cercare un modo per passare oltre, per fendere la realtà ed arrivare così nel creato, per millenni aveva cercato di riuscire ove centinaia di suoi parirazza fallivano ogni giorno, trovando sfortunatamente i medesimi risultati. Ed ora eccolo lì … un indebolimento, un’apertura appena chiusa, un possibile passaggio. Si lasciò dietro un urlo tremendo, si lasciò dietro un latrato animalesco, attirando l’attenzione dei suoi simili. Volò in direzione di quel punto, fregandosene dell’esplosione e della preda innocente, guardandolo come farebbe un falco con la sua preda. Urlò ancora, più forte di prima, cercando in questo caso d’attirare non l’attenzione dei suoi simili, ma di qualcun altro.

Non è con la prepotenza che otterrà il passaggio.
Non è con la forza che arriverà nell’Aengard.
Sarà un invito a cambiare il suo destino.




P.s. FATTO! CI SONO RIUSCITO! Spero vada bene, lo spero vivamente. Grazie di todosss!
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02/10/2020 21:07
 
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Non avendo ancora dato una forma reale al piano delle ombre e non avendo mai o quasi parlato della Storia, trovo quel che hai scritto piacevole e scorrevole.
Abbandonato quel senso di passato che ti legava ad Herkerer e con la voglia di scrivere qualcosa di nuovo mi sei gradito perchè dimostri di voler andare oltre.

Ora volendo sfruttare l'ECOMALUS 110% ti farò alcune domande semplici e mirate per capire se siamo sulla stessa lunghezza d'onda per poi creare in libertà il tuo pg:

1) Che rapporto dovrebbe avere un'ombra con un'altra ombra? credi che appartenere ad una stirpe piuttosto che ad un'altra influisca sui rapporti di razza?

2) Credi sia importante per un'ombra scegliere una divinità Aengardiana? motiva la risposta.

3) Non giochi da un pò, mi faresti leggere come la tua Ombra passerebbe dalla forma primordiale a quella umanoide o viceversa?

4) Immagini giocherai il tuo personaggio durante le ore del giorno? mi scriveresti un'azione di quell'ombra che "vive" durante le ore di luce? fantasia a piacere.

5) Qual'è il fine ultimo di un'ombra?


Come vedi sono tutte facili, se ne sbagli una ti boccio, ma in amicizia ;-)

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Ti rispondo direttamente stasera che sono distrutto ma con la scrittura facile ahahaha





1) Che rapporto dovrebbe avere un'ombra con un'altra ombra? credi che appartenere ad una stirpe piuttosto che ad un'altra influisca sui rapporti di razza?




Vorrei riesumare dalla storia del cinema "Independence Day" per aiutarmi nell'esprimere un concetto: l'umanità, a dispetto di tensioni e battaglie interne, davanti a pericoli incredibilmente grandi ha sempre trovato una sostanziale unità. Sul colossal fantascientifico di fine anni '90 la razza umana, incarnata nella volontà e nella tenacia degli USA, affronta l'impossibile pur di combattere gli invasori alieni. Si ma che c***o centra? L'invasore è la luce, l'umanità le ombro, la Terra il loro piano, un tempo unico, puro, ed ora in parte conquistato dalla sopracitata "creazione". Le Ombre, nonostante eventuali tensioni (per giunta affrontabili/risolvibili mediante uno scontro per la supremazia), troveranno sempre un punto d'incontro, la possibilità d'unirsi, poiché c'è di mezzo la riconquista del frammento di realtà loro strappato, poiché c'è di mezzo la necessità viscerale di causare l'estinzione della luce. L'appartenenza a stirpi differenti non cambia di certo l'obbiettivo comune, cambia solo l'approccio ad un problema, cambia il modus operandi e senza ombra di dubbio anche le necessità primarie. La luce va divorata, l'Aengard conquistato.



2) Credi sia importante per un'ombra scegliere una divinità Aengardiana? motiva la risposta.



Non credo sia importante o fondamentale. Credo piuttosto si tratti di qualcosa legato puramente all'interpretazione o al tipo di gioco con cui si vuol far "startare" il pg. Per spiegarmi meglio passerei ad un esempio concreto: Aeshmar potrebbe essere grato a Feriy (unica figura che credo abbastanza folle da far entrare una creatura del genere nel creato per il solo obbiettivo di generare caos) e venerare allo stesso tempo Shanaas come unica figura divina vicina all'oscurità, al suo elemento. D'altro canto un'Ombra della Stirpe degli Omniscenti potrebbe invece considerarsi più vicina a Raswati e al suo lato più oscuro. Ripeto e concludo: credo non sia fondamentale la scelta di una divinità, "l'invito" a raggiungere l'Aengard non implica un obbligo di venerazione verso il triplice o il duplice, la scelta di un divino da seguire è legato puramente al tipo di gioco di un singolo giocatore e di una singola Ombra.



3) Non giochi da un pò, mi faresti leggere come la tua Ombra passerebbe dalla forma primordiale a quella umanoide o viceversa?



Ovvio

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Spero vada bene


4) Immagini giocherai il tuo personaggio durante le ore del giorno? mi scriveresti un'azione di quell'ombra che "vive" durante le ore di luce? fantasia a piacere.



Più no che si, come sai di giorno oramai sono parecchio occupato ahahah sono passati i tempi degli studi universitari e del cazzeggio più sfrenato!

In ogni caso, questo potrebbe essere un post tipo all'interno di una giocata diurna:

Testo nascosto - clicca qui



5) Qual'è il fine ultimo di un'ombra?



L'unica ragione della sua presenza nel creato è divorare la luce e riconquistare quel frammento di realtà, metter fine all'esistenza di quel regno fondato su di un "appezzamento di territorio" strappato dalle mani dei legittimi proprietari, dagli originali abitanti. Come? Con chi? Dettagli che possono cambiare, ma l'obbiettivo è e rimarrà per sempre quello.





Spero vadano bene ;)
Buona serata e grazie :P
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03/10/2020 07:57
 
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Sono soddisfatto

Per quanto letto credo tu abbia le idee ben chiare sulla razza e non potrai che fare bene.
Sono sicuro non abbia diviso l'azione di trasformazione dell'ombra da primordiale ad umanoide solo per praticità ma mi è doveroso ricordarti che occorre per tecnicità un turno di preparazione per il cambio ;-)

Puoi organizzarti con un Master per l'uscita dal Piano delle Ombre e con la Gestione per il cambio nome con quello da te scelto, tutte le note e gli stati del precedente pg andranno cancellati per lasciare posto al nuovo mostro.

Complimenti e Buon Game


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