DODICESIMO CLASSIFICATO:
Amantes Amentes - PensieriLeggeri
TOTALE: 35,1/60
VALUTAZIONE DI ELISA:
Scrittura (7/10):
Grammatica (errori di battitura, di punteggiatura e grammaticali): 2/3
Ho notato qualche errore, qualche svista, anche verbale, ad esempio nella frase:
“Marco era a disagio, lo si poteva notare da come si passasse (passava) nervosamente”, “infondo (in fondo)”, “riposò (ripose)” ecc. ecc.
In generale la storia dal punto di vista grammaticale è curata, anche per quanto riguarda la punteggiatura.
Lessico (adeguatezza e varietà): 1,5/2
Ci sono alcune frasi, è un caso raro, ma a breve ti riporterò un esempio, in cui le dinamiche non mi sono chiare. Ad esempio:
“i capelli lunghi le ricadevano oltre le spalle, accarezzandole i seni”
Non è sbagliata come frase, sia chiaro, ma crea un’immagine un poco confusa. Non è questa frase ad ogni modo il motivo per cui ho assegnato questo punteggio, il lessico in generale rende la storia scorrevole, ma in alcuni punti mi aspettavo una maggiore distinzione fra il lessico di uno e quello dell'altra. Ci sono di certo pochi dialoghi, ne avrei magari graditi di più per riuscire a sentire meglio le voci dei due.
Stile (chiarezza, creatività e struttura delle frasi): 3,5/5
Questo voto deriva dalla creatività e dall'originalità in generale, alcune frasi non le ho trovate così “nuove”, nemmeno alcuni concetti citati. Abbiamo un uomo più maturo che si innamora di una ragazza più giovane, ma in questa situazione le frasi utilizzate non vanno a rispecchiare parentesi originali che possono spuntare in una situazione simile. A parte ciò lo stile risulta senza dubbio godibile, è una storia che si legge bene, in modo scorrevole e le frasi hanno le giuste pause e un buon ritmo.
Trama (6,5/10):
Struttura narrativa: 0,8/2
Parliamo come dicevo prima, di un uomo che si innamora di una ragazza, dopo il divorzio con la ex moglie infatti si avvicina alla figlia di un amico/a (non sappiamo se Marco è amico della madre o del padre di Isabella, sappiamo solo che è un amico di famiglia). La storia narra del loro primo e vero appuntamento, il problema per me è stato il picco finale. Alla fine infatti Marco in particolare, diventa quasi un altra persona in seguito alla frase pronunciata da Isabella. Certo si conoscono da un tot di tempo (non sappiamo da quanto), hanno parlato prima e c'è già una scintilla di rapporto, ma il cambio finale è davvero repentino, mi è sembrato forzato in parte.
Gradimento personale: 1,2/2
L'ho trovata un piacevole lettura, alcune dinamiche sono già viste e il finale mi ha lasciata con qualche dubbio, ma in generale la storia lascia una buona sensazione anche dopo la lettura. E' una storia d'amore natalizia che riscalda il cuore insomma, penso sia adorabile il personaggio di Marco in particolare, un uomo di quaranta anni che mostra un certo disagio e ansia nell'incontrare Isabella, ma il modo in cui tutto è descritto lo rende decisamente umano e maldestro quasi a tratti.
Descrizione della bevanda 2/2
La bevanda è presente, mi è piaciuto anche il collegamento con gli uomini nella mente di Isabella, sono riuscita a sentire bene il sapore e il profumo dell'infuso, che è il mio obbiettivo primario. Carino il riferimento anche al cuore, mi è piaciuto il modo in cui hai collegato vari aspetti alla bevanda rendendola più personale.
Utilizzo del pensiero: 2,5/4
Anche qui il pensiero è presente, per entrambi, nel senso che sia Marco che Isabella si ritrovano a fare questo pensiero, anche il titolo lo riprende, gira attorno alla follia e pazzia. Avrei ad ogni modo gradito più introspezione dei personaggi, in particolare di Marco, ovviamente sempre in riferimento al pensiero del pacchetto. Si pone questa domanda e accenna a qualche riflessione, ma avrei voluto capire meglio il suo punto di vista.
Personaggi (5,5/10):
Descrizione fisica: 2/2
La descrizione fisica è più che sufficiente, veniamo a conoscenza di vari dettagli inerenti al fisico dei due, riusciamo a dipingere un quadro di ognuno, viene citato anche il vestiario e le intenzioni dietro a questo. Ottimo lavoro, penso che le descrizioni siano ben bilanciate, viene detto ciò che serve per un quadro completo.
Descrizione caratteriale (sia che si tratti di una esplicita che di una implicita): 1,5/3
Questo abbassamento è dovuto soprattutto ad Isabella, mentre per Marco sono riuscita a farmi un’idea precisa della personalità, lei mi risulta più ostica da comprendere. Sembra un mix fra una ragazza sicura di sé ed indipendente e una molto timida e dubbiosa, sembra dividersi un poco fra due o tre lati, per le riflessioni che fa e per il modo in cui poi si comporta.
Sviluppo del personaggio: 2/5
Qui torna ciò che ho scritto nel criterio della “struttura narrativa”, c'è quella che per me è una forzatura nel finale, ovvero questo cambio repentino. Ci sono delle probabili spiegazioni a ciò, i due si conoscono da tempo, c'è la magia del Natale, ma per me rimane una forzatura, perché tutto sembra cambiare improvvisamente per una frase di lei rendendo un finale da incerto a romantico e a lieto fine. Lo sviluppo è presente, ma il modo in cui avviene non mi ha convinta.
Punti extra (1/4):
Titolo molto bello (+1):
Bella la scelta del titolo ripreso dal latino e dal trattato di Lucrezio, che si sposa perfettamente con il pensiero.
TOTALE: 20 su 30
VALUTAZIONE DI VALERIA:
Scrittura (5/10):
Grammatica (errori di battitura, di punteggiatura e grammaticali): 1,5/3
Gli errori grammaticali sono pochi, ma personalmente li considero abbastanza gravi. Li riporto qui sotto.
“riposò”, questo verbo significa “riposare”, il verbo corretto è “ripose” oppure “posò nuovamente”.
“Marco era a disagio, lo si poteva notare da come si passasse nervosamente la mano tra i capelli ricci”, il verbo corretto sarebbe “passava” oppure (e secondo me suona anche meglio) “lo si poteva notare dal modo in cui si passava”.
“infondo”, quando è scritto tutto attaccato si tratta del verbo “infondere”, quando invece è scritto “in fondo” si intende qualcosa che è lontano/in profondità. È un errore ripetuto più di una volta nel testo.
Lessico (adeguatezza e varietà): 1/2
Il lessico mi è sembrato veramente troppo semplice, e senza una ragione che motivasse questa scelta. Faccio un esempio prendendo questa frase “una donna di quindici anni più piccola di lui”, il termine corretto (in questo contesto) è “giovane” poiché “piccola”, sebbene non sia scorretto, è una semplificazione del concetto... insomma, è un sinonimo estremamente comune, colloquiale e non motivato da alcuna ragione apparente. Inoltre, ho trovato anche molte ripetizioni (sia tra i vocaboli che tra i verbi) che potevano essere evitate.
Stile (chiarezza, creatività e struttura delle frasi): 2,5/5
Come stile non è malvagio, l’ho trovato gradevole e scorrevole… ma, anche qui, spesso eccessivamente semplice, lineare e non sempre appassionante. Ho trovato anche un paio di frasi scritte in maniera non troppo corretta oppure poco chiare. Riporto due esempi.
“Da qualche anno sua moglie – ormai ex moglie – lo aveva lasciato, chiedendo il divorzio.”, in questa frase è stato inutilmente ripetuto 3 volte lo stesso concetto, ovvero che Marco fosse divorziato. Prima citando la “ex moglie”, poi dicendo che la donna lo aveva lasciato e poi ancora dicendo che lei aveva chiesto il divorzio.
“Lei era bionda, i capelli lunghi le ricadevano oltre le spalle, accarezzandole i seni”, in questa frase il concetto di che si vuole trasmettere traspare, ma scritta in questo modo sembra che lei abbia il seno sulla schiena.
Concluderei dicendo che non ho capito il perché alcune frasi siano state scritte in grassetto, non le ho trovate particolarmente significative all’interno del testo. Personalmente credo che l’utilizzo dei caratteri debba sempre avere una valida giustificazione, altrimenti perde di significato.
Trama (5,3/10):
Struttura narrativa: 1/2
La struttura narrativa è chiara, comprensibile, sviluppata con linearità e suddivisa in una sorta di 3 blocchi narrativi (quello introduttivo e dedicato a lei, quello dedicato a lui e quello conclusivo dove viene introdotta la loro identità di coppia). Sinceramente il finale l’ho trovato estremamente prevedibile e scontato, per il resto penso che la storia si delinei bene, anche se con estrema semplicità.
Gradimento personale: 0,8/2
Questa storia non mi è dispiaciuta, nel complesso l’ho trovata una lettura gradevole… tuttavia devo confessare che non è riuscita a coinvolgermi. I personaggi mi sono sembrati molto stereotipati, le loro azioni non sempre motivate (ne parlerò meglio nel rispettivo criterio) e il finale abbastanza prevedibile ha smorzato il mio interesse.
Descrizione della bevanda 1,5/2
Mi è piaciuto il modo in cui è stato descritto il tè, la sua tazza (anche se a un certo punto viene citata una “scodella”, un aggettivo assolutamente non adatto al contesto) e le sue proprietà. L’infuso è presente solo all’inizio, è l’incipit della storia… solitamente non mi piace come scelta, però in questo caso l’ho gradita. Si parte dall’infuso, poi si scopre l’ambiente nel quale viene bevuto, poi con chi viene consumato e poi la storia ha inizio.
Utilizzo del pensiero: 2/4
Il pensiero è presente (soprattutto nella seconda parte del testo), anche se viene solo citato senza avere un vero e proprio sviluppo o una sorta di analisi. Avrei veramente gradito un suo maggiore sviluppo o, perlomeno, che venisse maggiormente manifestato dei personaggi attraverso il loro modo di comportarsi e atteggiarsi nei confronti dell’altro.
Personaggi (3,8/10):
Descrizione fisica (per i dettagli vedere il punto N.2 de "le vostre domande"): 1,5/2
La critica che ho mosso più di frequente in questo contest è stata “non ci sono abbastanza descrizioni, voglio saperne di più sui personaggi”… ecco, qui mi trovo a dire l’esatto opposto. Le descrizioni ci sono, occupano una buona parte del testo e sono abbastanza minuziose, ma sinceramente ho trovato che rallentassero la narrazione senza offrire nulla di nuovo al lettore.
Descrizione caratteriale (sia che si tratti di una esplicita che di una implicita): 0,8/3
Come avevo accennato anche in un altro paragrafo, questi personaggi non mi sono piaciuti… lei in particolare. Spesso le sue azioni mi sono parte immotivate, improvvise, come se la loro unica motivazione fossero seguire un modello preimpostato; insomma, detto in soldoni, questo personaggio mi è parso abbastanza stereotipato. Marco, invece, mi è piaciuto molto all’inizio, l’ho trovato molto umano… ma poi, verso il finale, mi è parso che anche lui si trasformasse in uno stereotipo. In particolar modo non ho capito il perché una semplicissima domanda sulle sue paure gli abbia fatto cambiare radicalmente idea sulla ragazza facendogliela apparire matura, da un momento all’altro. Avrei capito questo cambiamento se fosse stato fatto un altro tipo di osservazione (faccio degli esempi: di natura culturale, socioculturale, politica, climatica, storica, storicopolitica, scientifica, filosofica, teologica o non saprei…).
Sviluppo del personaggio: 1,5/5
Ho apprezza il modo in cui questi due personaggi ci siano stati presentati come isolati per poi vederli rinascere in un’identità di coppia. Però, secondo me, la loro evoluzione poteva essere gestita meglio, magari analizzando maggiormente questo sviluppo finale, questa loro evoluzione finale (anche a costo di snellire l’introduzione).
Come avevo anche anticipato, questo finale (o meglio, questo sviluppo finale dei personaggi) era abbastanza prevedibile e quindi ho trovato che il testo non aggiungesse altro a quello che già sospettavo sarebbe accaduto.
Punti extra (1/4):
Storia molto originale (+2): Punti NON ottenuti.
Titolo molto bello (+1): Punto NON ottenuto.
Intro molto accattivante (+1): Punto OTTENUTO.
TOTALE: 15,1/30