| | | OFFLINE | | Post: 12 | Registrato il: 27/06/2020 | Città: TORINO | Età: 35 | Sesso: Femminile | Utente Junior | |
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19/08/2020 00:35 | |
Role 16 agosto
Testo nascosto - clicca qui [Punta di spada] Una giornata di sole si sta concludendo, l'ennesima passata in città. Sta oziando dopo i giorni passati in giro per l'Aengard, si sta forse rilassando pure troppo. Eppure la sensazione di sicurezza che prova nello stare in una città, nell'avere un letto e anche un semplice pasto pronto e non da cacciare... É quello che si può definire una vera goduria. Ma nel dopo cena, dopo aver riempito lo stomaco, viene sempre il momento di una passeggiata, una passeggiata che non a caso la conduce nel punto più alto della città. Anche quel giorno veste di una semplice camicia bianca, i pantaloni marroni a fasciare le gambe snelle, stivaletti comodi. I monili sono tutti al loro posto: medaglione al collo, bracciale al polso e gli anelli di volontà e mezzelfico ognuno al rispettivo dito. Il vento quella sera si fa sentire, smuovendo il crine ramato e striato di bianco, lasciato sciolto tranne che per una treccia che parte dalla tempia destra e scende fino dietro all'orecchio appuntito. É serena nonostante lo scambio avvenuto recentemente con il giovane uomo, e compagno d'arme. Non hanno parlato molto dopo, e forse... Prima o poi dovranno farlo. Si mordicchia le labbra aguzzando la vista, guardando lontano. Da quel punto é impossibile non restare incantati, ed é per quello che forse, ha ben invitato l'umano a salire. Attende che arrivi, sempre che non si perda per strada nel tentativo di arrivare in cima. Confida che in caso, si fermi a chiedere sul dove andare. Un mezzo sorriso le si palesa sul volto, lasciando al silenzio e al vento i suoi pensieri più profondi.
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[Punta di Spada] Attende con tutta la calma di chi non ha alcuna fretta. Attende come in fondo é abituata a fare. Non ha nemmeno idea di cosa dirà o cosa fare. Semplicemente, si é diretta e ha voluto che il giovane uomo vedesse uno dei luoghi che lei ama in quella città. Quel punto in cui, molte vicenda si sono svolte. É appoggiata alla balaustra, incurante di tutto, non che a quell'ora ci sia tutto quel girare in quel punto, e l'aria frizzante della sera le raffredda notevolmente il volto e ne arrossa leggermente le guance. Guarda lontano, guarda verso l'orizzonte che di minuto in minuto va a farsi più scuro inghiottito dalle ombre della notte che sta giungendo. Ogni tanto sospira, ma non una parola le esce dalle labbra. É in attesa, e un lieve nervosismo comincia a smuoverla, consapevole che tutto ora é più complicato. Sbatte le ciglia e proprio mentre sta considerando l'idea di smettere di attendere, ecco che il rumore di passi ne attira l'udito. Aspetta ancora, ascolta l'avvicinarsi e solo dopo si sposta lievemente di lato per poter guardare la figura di Anarion ormai vicina [non ti sei perso] commenta gentile accennando un sorriso guardandolo da capo a piedi, prima di tornare all'orizzonte. Lascia andare qualche minuto di silenzio [da qui sembra tutto più piccolo] commenta piano guardando in basso, verso un baratro sempre più scuro [mi fa piacere che tu sia venuto] dopotutto... É complicato.
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[Punta di Spada] Ha sempre saputo o no, che questo giorno sarebbe arrivato. Non poteva sapere, eppure oggi le cose sono molto diverse... Mutate per via di una verità ignorata, sebbene presente e mai celata. Nei suoi lunghi anni, mai si é trovata a una situazione così... Strana. Eppure, eccola ad affrontarla con tutte le sue sfaccettature. Vorrebbe sospirare, ma non lo fa. Vorrebbe lamentarsi, ma non fa nemmeno quello. Attende, spezza il silenzio e resta appoggiata a quella balaustra come se in effetti fosse un buon sostegno. E forse in quel momento lo é davvero. Attende che l'uomo sia più vicino e lo sbircia solo con la coda dell'occhio, mentre una distanza non indifferente viene messa. Una distanza che beh oggi viene notata, e con essa a fatica una smorfia viene quasi palesata. Quasi. Di fatto il suo volto non mostra segno alcuno, e nemmeno quando le parole suonano più dure oggi di quanto non lo siano mai state... Ecco che resta se possibile ancora più immobile, respirando piano e nel puntellare le labbra con il camino, si evita probabilmente una risposta piccata. Aspetta un momento buono prima di replicare [capisco] e solo per questa sua azione quasi ammansita, già sente la voce di Hers che la sgrida. Non avrebbe tutti i torti. Alza gli occhi al cielo e allontana quel pensiero, lasciando che i pochi commenti al vento, e coglie solo la domanda [io sto bene] verbia gentile tornando a guardarlo direttamente [tu piuttosto?] E nel chiederlo si cruccia lievemente [ti sei pentito?] Non specifica il cosa, lasciando libera interpretazione, sebbene, un secondo dopo si penta lei stessa di aver chiesto. Mai far domande di cui non si vuole davvero una risposta.
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[Punta di Spada] quel luogo, quella città senza Hers le scatena sempre emozioni contrastanti. E ora, oggi più che mai... Vorrebbe sapere lui dov'é. Ma lo sa, ci sono cose che a lei sono precluse, sebbene sia certa che al momento giusto, lui o Daora torneranno a farsi vedere. Ma ora, in quel presente non può lasciare che i suoi pensieri su colui che manca, attimo la sua attenzione lontana dal giovane uomo al suo fianco. Ecco perché imbriglia tutto e lo chiude in un cassetto della propria mente. Per quello avrà tutto il tempo dopo. Ora ha posto una domanda, una domanda di cui forse in fondo teme la risposta. Ma sa che ormai é fatta. E la risposta giunge. Nella quiete serale, ogni parola viene scandita, ogni parola viene recepita e... Si posa, pesante come un macigno su cuore e mente. Ogni parola viene recepita, e da lei non esce nemmeno una parola. Si limita a guardarlo con gli occhi sgranati, consapevole del peso che hanno le parole. La vede quella tristezza che ha il sapore della malinconia, e forse, forse é quello sguardo a far più male. Uno sguardo a cui é lei a rifuggire, uno sguardo che non riesce ad affrontare. Abbassa il volto e sebbene lui sia lì davanti a lei, in quel preciso istante, il rimorso si fa mordente. Stringe le labbra e scaccia quelle lacrime di coccodrillo, prima di azzardare uno sguardo. Di tante parole, lei non ne ha altrettante [meritavi di meglio] sospira [meriti di meglio] sposta lo sguardo lontano verso le tenebre [tu non ti penti di nulla... Ma io...] Non sa bene come continuare [avrei dovuto assicurarmi che questo non accadesse] e quel peso la schiaccerà sempre a prescindere [io mi preoccupo troppo] non ha problemi ad ammetterlo [se così non fosse... Non sarei differente da molti altri] verbia ancora, piano [so che te la caverai... Sei un uomo in gamba] lo sbircia con la cosa dell'occhio [questo non vuol dire che non mi preoccupo per te o che non mi senta in colpa] ennesima ammissione prima di una pausa necessaria.
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[Punta di Spada] L'odio lo sa affrontare... Ma questo no. Il giovane uomo, in quella sera mostra qualcosa che... Le spezza il cuore. E il peso di non averlo protetto dalla verità, sebbene conosciuta da tutti... É grande. Eppure, lui non la odia, no. Quello che vede, quello che lui mostra, é tutto fuorché odio. E questo, la destabilizza. Riesce però a non mostrarsi eccessivamente debole. Cerca di non lasciar scoperti i punti che già stanno soffrendo. Ed ecco che mentre lei si prepara a quello che deve venire, le risposte giungono e sono forse ulteriormente pesanti e dolorose per lei. Solo che non può scappare, non può andare da nessuna parte visto che la sincerità con cui escono e arrivano le parole al suo orecchio e non solo... Arrivano e colpiscono nel profondo la bicentenaria. E non ha maschere dietro cui nascondersi, non ha personaggi su cui fare affidamento... C'é solo lei che vacilla. Respira piano, cercando le risposte sensate, risposte a quello che le viene detto. Stringe le labbra, resta immobile nonostante la tentazione di scappare lontano sia forte, ma resta [io non ho mai parlato con il tuo cuore] verbia piano [io ho provato a parlare al tuo cuore] e non lo fatto bene. Scuote il capo prima di alzare lo sguardo dorato sul giovane uomo [smettila] la voce é bassa, seria e decisa [io non ti ho dato nulla, nulla che già non ci fosse] ora non vi é dolore [c'era tutto prima di me e ci sarà anche dopo] si morde le labbra [porterò con me il rimorso di non essermi assicurata che sapessi] sospira [é facile amarmi e non merito tanto] non c'é vanità nel suo parlare solo profonda tristezza [se sono io a toglierti qualcosa... Vuol dire che ho sbagliato molto più di quello che pensavo] abbassa lo sguardo, e poi una volta ancora lo punta lontano [Raggio di Luna é la zingara, colei che sfacciatamente fa solo quello che vuole... Ma quella non sono io. Non del tutto almeno] sospira, e infine [dovresti odiarmi... Tutto ma... Non questo] e quel questo non lo vuole definire.
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[Punta di Spada] Vorrebbe fuggire lontano, la tentazione di scappare lontano da ciò che le fa paura, da ciò che le fa del male é tanta. Eppure punta i piedi, con una forza di volontà che trova solo nell'immaginare colui che in una situazione del genere l'avrebbe costretta a tirare fuori il carattere. É sola ad affrontare quella matassa ingarbugliata di sentimenti, e così come involontariamente ha creato casino, deve capire anche come risolvere quello che ha fatto. E se anche volesse, quando l'uomo parla... Riesce a inchiodarla al suolo. Il solo timbro vocale sembra riuscire a fare quello che pochi sono riusciti a fare. Non farla scappare. Ma ciò che sente, ciò che viene detto... Le lacera il cuore. Ogni parola detta, per quanto bellissima porta con sé gioia e dolore. Lei dal posto non si é missa, é ferma, ritta e non muove un muscolo. Apre la bocca per parlare, ma la richiude. Deglutisce e solo dopo cerca la capacità di parlare [sono qui] verbia [non sono scappata] anche se avrebbe voluto [e se ti ho dato tutto ciò che vai dicendo... Non cambierei nulla di ciò che é stato] ammette [ma... Avrei voluto che non ci fosse questo dolore] si morde le labbra in un gesto nervoso, prima di poter riprendere [non chiudere il tuo cuore a causa mia] esprime quel desiderio, guardandolo in volto o ricercandolo [hai aperto una porta, tienila aperta] mormora piano, e poi scuote il capo [non voglio il tuo odio... Ma é più facile che sapere di avere conquistato un amore e di non poterlo ricambiare... Non nel modo giusto] e quello le fa male, visto che lei il suo amore lo ha per una sola persona [quel sentimento é prezioso] mormora ancora sospirando piano [se devo scegliere... É meglio la verità anche se fa più male visto che mostra le cose come stanno] e bel parlare si sfrega il petto all'altezza del cuore [mi dispiace averti ferito... Ma sono felice che tu abbia tolto la paura per qualcosa di diverso]e lì, si ferma ancora una volta.
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[Punta di Spada] In quella sera molte cose sono state dette, e molto dolore é stato inferto. Lo ha indetto a lui e lo ha indetto a sé stessa. Profonda é la malinconia e il vuoto di chi al suo fianco manca. La forza che le viene donata, e che per ora, in tutto il co testo deve cercare in sé stessa. Una profonda ferita é sanguinante, e forse solo il tempo la potrà guarire. Eppure resta lì, immobile contro ogni prognostico e affronta quello che é forse uno dei momenti più difficili che abbia affrontato. In questo momento preferirebbe sentire il dolore di una delle ferite prese in missione, piuttosto di quella che sta sentendo ora e che la sta lacerando. Ma quello ha e quello deve affrontare. Non schioda gli occhi dall'uomo, lo guarda muoversi ed ecco che le concede il no alle menzogne [ti ringrazio] un mormorio debole, di chi forse ha effettivamente finito le energie, le ha consumate tutte per non cedere a sé stessa. E resta immobile, respirando appena quando quella domanda, una domanda che par essere senza sentimento arriva [per ora starò qui... Ma presto dovrò tornare a Narvick] spiega [saprai sempre dove sarò. Assicura, anche se il pensiero di scomparire e togliersi dalla sua vita le si palesa come opzione, se non fosse che le viene rimarcata la necessità di sapere. Non risponde ma lo sguardo si abbassa, e la mascella si serra. Solo un debole annuire del capo, e quando il suo nome intero viene detto, gli occhi si chiudono, il volto basso e solo dopo un momento arriverà anche il suo di saluto [buonanotte Rio] e se lui andrà via, lei resterà lì a fare i conti con sé stessa... Almeno fino all'alba.
Role 17 Agosto
Testo nascosto - clicca qui [stalle] Ha passato la notte praticamente in bianco, e nonostante la giornata passata, non ha riposato se non per quel poco necessario a permettere al suo corpo di riprendersi. Per tutto il giorno e la sera e notte precedente il pensiero di andare via l'ha assillata... Eppure é rimasta. Anche quella sera veste il completo a camicia bianca, pantaloni marroni e stivali. Tutti i monili sono al loro posto: medaglione al collo, bracciale al polso, e gli anelli di volontà e mezzelfico alle rispettive dita. Quella sera il crine ramato e striato di candido bianco é chiuso in una treccia morbida e laterale, comoda e soprattutto umida per il bagno che ha fatto non troppe ore prima. Poteva andare in qualunque posto, poteva sceglierne uno qualsiasi e forse si sarebbe sentita meglio, ma no. Lei ha deciso di tentarsi e si é diretta da Othar alle stalle. Proprio da colui che veloce come il vento poteva permetterle di scappare da una situazione scomoda come quella in cui involontariamente si é cacciata. Ha già riempito la mangiatoia, ma il suo buon stallone quella sera sembra più interessato ad altro. Tipo agli zuccherini che tiene nascosti nella mancina, zuccherini che lei non gli ha ancora dato. E di fatto, lo stallone continua a colpirle la mano con il muso indicando chiaramente cosa vuole [sei un golosone sai?] Gli mormora aprendo la mano per permettergli di leccare dal palmo quella zolletta. Lascia protrarre il silenzio mentre con la destra gli accarezza il muso [*ho combinato un bel guaio sai?*] Gli parla in elfico e poi sospira stancamente [*e non so come uscirne*] continua in elfico, come se lui capisse, e in effetti quel suo nitrire in risposta fa ben sperare. Anche se lo sa che non é vero. Sta per parlare ancora ma una voce sebbene non certa di conoscerla ne attira lo sguardo verso l'entrata della stalla e aspetta di capire se in effetti é qualcuno che sta giungendo lì o meno
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[Stalle] Si sta nascondendo da tutti. O almeno ci sta provando... O forse semplicemente dovrebbe fare quello che non ha fatto prima. Prendere le quattro cose con cui é giunta e andare via. Ha fatto troppi danni recentemente, e la cosa peggiore era vedere la comprensione, una comprensione che non faceva altro che peggiorare i suoi sensi di colpa per non essere stata attenta. Si é chiesta per tutta la notte se avrebbe potuto fare le cose diversamente... Ma non ha trovato davvero una risposta. E in verità non la troverà nemmeno nelle stalle o in Othar. Le servirebbe Hers, ma lui non c'é, e stavolta se la deve cavare da sola. Non che lui sarebbe contento di questa situazione, anzi non lo sarebbe proprio. Ma tutta la sua attenzione viene infine attirata l'onta o dai suoi problemi dall'irrompere di un cavallo e con sua sorpresa da Elynne. Non ha bisogno di vederla, ne riconosce il timbro vocale, e subito un mezzo sorriso le si disegna in volto. Attende un momento di capire esattamente che cosa ci faccia una sirena con uno stallone, ma soprattutto che la giovane in questione la noti e quando accade le sorride [buonasera Elynne] gentile, la guarda trafficare con quello stallone, annuendo quando gli toglie i finimenti, per poi rispondere [in realtà ero solo venuta a viziare Othar] indica lo stallone nero con un sorriso, per poi dargli un altro zuccherino [poi basta] gli mormora prima di dedicarsi alla sirena [ora bisogna riempirgli la mangiatoia così che sia a posto e assicurarsi che la stalla sia ben chiusa] e nel mentre é lei stessa a riempire la mangiatoia mentre ne ascolta il parlare, fermandosi al nominare Eyres [sta bene?] Chiede [non la vedo da quando abbiamo...] Sospira reprimendo un brivido [da un po'] ecco non ha voglia di ripensare alla villa e ai suoi abitanti. Si appoggia al forcone e la guarda [tu come stai?] Verbia [ma soprattutto... A cosa ti serve un cavallo?] In effetti non sembrano molto compatibili.
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[Stalle] Ormai é chiaro che ha una bella gatta fa pelare, ma al momento accantona tutto per poter parlare con la sirena... Quando la voce di colui che sta provando a escludere si va a fare strada nella propria mente. Un sospiro le scivola fra le labbra e un [ecco...] Appena borbottato non viene trattenuto. In tutto questo il chiacchiericcio della sirena é immenso e come spesso accade... Ecco che pare sconclusionato. L'ascolta per filo e per segno, valutando cosa dire e non dire e alla fine... Si trova a disputare di nuovo [mi sa...] Comincia [che mi é difficile seguire i tuoi pensieri] le sorride prima di prendere uno zuccherino e private a passarlo davanti al muso dello stallone della sirena per convincerlo a muoversi verso la stalla, e in caso positivo, andrebbe a chiuderlo e dargli in effetti lo zuccherino promesso. Solo dopo controllerà che tutto sia in ordine e poserà il forcone che a quel punto é più un'arma che altro. E solo dopo potrà dedicarsi al chiacchierare [un cavallo é sempre utile] commenta piano [ma oltre a dartelo dovrebbero anche insegnarti come legate con lui, come creare un rapporto] verbia gentile [e no,meglio evitare i biscotti... Magari una zolletta di zucchero di tanto in tanto] spiega ancora, mentre proverà ad accarezzare il muso del cavallo, distraendosi al parlare di testa mummificata [pensavamo ci servisse per ingannare delle persone cattive] spiega piano [ma abbiamo risolto, senza scatenare una guerra] sbuffa [in giro c'é gente fuori di testa] commenta, per poi tornare al discorso del cavallo [può essere un buon alleato... Dovresti aver cura di lui, anche il semplice dargli da mangiare é un segno e un processo utile per instaurare un legame] spiega ancora per poi sorriderle [perché pagare per qualcosa che potresti fare tu?] Chiede a quel punto, non comprendendo esattamente il problema di dedicare del tempo allo stallone che in fondo non richiede chissà che cosa.
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[Stalle] Anche mentre si occupa del cavallo non fatica a notare sebbene distrattamente l'aria preoccupata della sirena. E nel vederla scoppia a ridere, risata che si smorza nel sapere come ha recuperato quel cavallo. A quel punto sospira [in pratica re lo hanno sbolognato senza chiedersi se sapevi cosa dovevi fare per prenderti cura di lui...] Commenta piano [proprio perché ti é utile potresti provare a prenderti cura di lui] continua [magari facendoti aiutare nell'apprendere come fare] le sorride [non é difficile] e in effetti non lo é, é solo questione di... Pratica. Qualunque cosa volesse dire, muore nel sentire la conclusioni del discorso sulle teste e la bicentenaria sgrana gli occhi [non regalare mai teste mummificate] la mette in guardia [noi eravamo in missione] specifica [diciamo che abbiamo avuto a che fare con dei fanatici di Shanaas] e il resto é storia. Per lunghi minuti si limita a guardare la situazione degli stalloni, che siano tranquilli, così come può pure notare lo stallone di Rio che per ora si trova ancora in città. Sospira e solo dopo si rende conto che Elynne parla e lei sta rischiando di perdere i pezzi dei suoi discorsi già difficili da seguire. Nonostante la stanchezza le sorride [resterò ancora tre o quattro giorni... Forse un pelino in più] verbia piano valutando l'idea di uscire [poi dovrei rientrare a Narvick o meglio... A Dirhae] non sa nemmeno il perché, ma poco importa. E quando il discorso passa ancora al cavallo torna a guardarla [se lo farai uscire tu non rischierai che te lo rubino] pare essere indecisa [tutti gli animali stanno meglio liberi... Come le persone se sono obbligate a stare dove non vogliono] e lì ha paura che le conclusioni che farà la sirena... Saranno disastrose.
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[Stalle] E come ogni volta che passa del tempo con la sirena, ecco che ogni ombra che oscura la sua mente viene cancellata. Impossibile resistere alla gentilezza e ingenuità che si palesa, forse... Perché in parte di rivede in lei. Chissà. Fatto sta che l'osserva, così come la sirena osserva lei, e quando palesa una nuova idea le sorride, non dopo aver accarezzato nuovamente il muso dello stallone [l'acqua dolce sicuramente non é un problema... Quella salata potrebbe] le spiega gentile [ricordati che non é come i pesci o come te... É più...] Sembra esitare [come me] si beh, solo per l'acqua salata. Ma può solo sperare che la sirena non capisca male quella sua uscita. L'ascolta quando le racconta dello stallone [se ti fidi di me e ti prenderai cura di lui, un giorno non ti pentirai del tempo che gli hai dedicato] e nel momento in cui lo dice sì avvicina per un momento al proprio di stallone per potergli mormorare qualcosa in elfico. Giusto quando la sirena comprende di non dover regalare teste ammuffite o chissà che altro [ecco evita che se no puoi finire nei guai] e vuole evitarlo. La guarda, e quando decide per il bagno al laghetto si trova a ridere [va bene, per fortuna fa ancora abbastanza caldo!] Acconsente [prometto che non lascerò la città se non dopo aver fatto il bagno] tanto ormai i bagni sono normali. E visto che o cavalli sono a posto,sta valutando l'idea di muoversi, quando un discorso sui biscotti la ferma. Le labbra si aprono e poi si piegano in un sorriso [hai proprio ragione] ammette facendo spallucce [nessuno può rifiutarsi dei buonissimi biscotti... O di fare compagnia a chi li mangia] e quando la mano verrà allungata, verrà presa e stretta delicatamente [andiamo e sappi che io... I biscotti li mangio!] E non solo quelli [sempre che non li abbiamo già finiti] chissà.
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[Stalle] Nonostante la massa ingarbugliata da lei creata sia ancora lì, per quella sera viene lasciata da parte. Ha fatto innamorare Rio senza volerlo, e gli ha spezzato il cuore, anche se era inevitabile. Non può fare molto, se non limitare i danni delle sue azioni, e più tardi avrà modo di decidere ulteriormente cosa fare. Ma per ora, é la sua compagna serale a tirare le redini della sua attenzione, così come in effetti resta il discorso sullo stallone [é una buona idea] ammette [ma prima dovete diventare amici o sarà difficile riportarlo indietro] si glielo ricorda [magari trova chi ti aiuti a capire come trattare i cavalli...] Lo farebbe lei, ma il tempo stringe per cui le da pure quel consiglio prima di scoppiare a ridere nel vedere che effettivamente la sirena va in confusione [diciamo che troppo sale non ci fa bebe!] Ecco, ha semplificato il concetto che ha provato a esporle pochi attimi prima. L'ascolta in quei discorsi su teste di pesci giganti, e anche se vorrebbe dire qualcosa, lascia cadere il discorso, ridendo quando la giovane si "lamenta" [proprio dei guastafeste!] Ridacchia dandogli in un certo senso ragione. Così come resterà divertita nel vederla contenta per aver accettato un bagno nel laghetto... Sperando di non pentirsene. E così che uscendo dalla stalla, non farà nemmeno troppo caso alla differenza di temperatura tra le loro epidermidi. Si limiterà ad andare con lei, ad ascoltarla con quel suo chiacchiericcio e ancora una volta gli regalerà un dettaglio [posso sempre prepararli io i biscotti] divertita [a casa li faccio sempre] Casa che non vede da mesi, ma poco importa. Ma intanto, quella sera, i biscotti saranno il loro argomento e il loro cibo... Insieme a chissà quali altri annedoti che sicuramente verranno fuori nel loro chiacchierare serale.
Role 18 Agosto
Testo nascosto - clicca qui [LV III - Giardini] Un nuovo giorno é arrivato, e stavolta la bicentenaria é riuscita a riposare. La sera prima, grazie a Elynne, tutti i nebulosi pensieri che l'assillavano hanno trovato un posto ben confinato, dove può gestirli. Così, con un umore migliore, si é vestita con il solito completo da viaggio composto da camicia bianca, pantaloni marroni che ne fasciano le gambe e i soliti stivali ripuliti dalla polvere. Il medaglione del Sole brilla sul suo petto, il bracciale celato sotto le maniche lunghe della camicia, e i monili di volontà e mezzelfico risiedono sulle rispettive dita. Ed é uscita. Avrebbe lasciato i capelli sciolti, ma visto il vento, li ha ristretti in una treccia morbida e laterale. Cammina da quella mattina, ha vagato senza meta per il semplice gusto di farlo, probabilmente anche per non sentire la solita malinconia dell'assenza di Hers. Ogni giorno si fa più assillante, e ora che di fatto non ha nulla da fare, resta anche più difficile non pensarci. Ha anche valutato l'idea di chiamare Zanabi, giusto perché é stato la sua fortezza negli ultimi mesi, ma alla fine per non destare troppe attenzioni, ha resistito alla tentazione. Si muove lenta, per le strade della città, in realtà non guarda esattamente dove sta andando, cammina e basta. Non presta neppure troppa attenzione alle trame magiche, sebbene una parte di lei, registri comunque le eventuali variazioni di essa. Vaga senza guardare di fatto i volti di chi le passa al fianco, muovendosi comunque con la sicurezza di chi non ha problemi o paure. In quella città é come essere a casa, ed é proprio con quel pensiero che, dopo aver guardato dove in effetti si trovi, viri il suo passo laddove risiedono alcuni ricordi importanti. Ed é proprio all'imbocco dei giardini che si ferma, sospira un momento mentre una stretta al cuore si fa sentire e prosegue ancora verso il suo interno, decisa probabilmente a sostare al suo interno.
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[LV III - Giardini] Ogni volta che si trova a passare per quel posto, quel laghetto... Non può fermarsi a ripensare alla notte in cui con un freddo allucinante si era andata a nascondere proprio lì. Avventata. Troppo. Un difetto che spesso ha rischiato di provocare non pochi danni. Un difetto che forse non si toglierà mai del tutto, ma in fin dei conti, questo fa parte di lei. Si muove immersa nei ricordi, vagamente distratta, per niente interessata al mondo che la circonda. Si muove nel verde di quel luogo, ripercorrendo i passi dei giorni passati, un lieve sorriso che aleggia sul viso oggi riposato e non segnato da ombre scure come il giorno precedente. Tutto é come lo ricorda. L'azzurro del laghetto, l'albero sotto cui si era andata a nascondere e poco più in là, il luogo dove Hers aspettava pazientemente che lei si svegliasse. Un tempo lunghissimo é passato, non davvero, ma é come lo fosse. Si ferma esattamente sulle sponde del lago, lì, guarda l'incresparsi dell'acqua per via del vento che quel giorno ha ben deciso di farsi sentire. Non che sia un problema. Di fatto, invece di cercare un riparo da esso, riprende a muoversi facendo quello che é il giro per raggiungere l'albero di un anno prima. Ed é proprio quando lo ha raggiunto, che si ferma e allunga la mano a toccare la superficie irregolare del tronco. Non ha nessun motivo di farlo, ma desidera farlo e lo fa. Ed é proprio mentre fa ciò, che un muoversi di trame importanti riesce in qualche modo ad attirare la sua attenzione. Non si muove, conosce ben poche cose che farebbero quel tipo di effetto, per questo, mentre valuta di cosa si possa trattare, si volge a guardare la direzione da cui questa fonte sembra arrivare. Ha ben sentito oppressioni maggiori di questa, motivo per cui, nulla le dà motivo vero di allarmarsi. Semplicemente aspetta di capire di chi o di cosa si tratta... Escludendo a priori il compagno. {P.Magica}
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[LV III - Giardini] E' chiaro che nel corso dell'anno la bicentenaria sia riuscita a essere più attenta... Quando vuole. L'esperienza con esseri poco simpatici ha reso il suo istinto lievemente più fine, e questo si traduce nel fatto che mentre aspetta, si guarda intorno valutando la situazione in cui si trova, gli eventuali ripari... Soprattutto perché é certa di non aver notato visi familiari a cui associare quel muoversi di trame, ed é anche certa che il compagno avrebbe trovato il modo di avvisarla del suo ritorno. Ed é proprio per questo tipo di diffidenza che la distanza messa tra lei e la fonte, la rende lievemente meno preoccupata sulla situazione in atto. Lei che non é mai stata diffidente, lo é diventata... Almeno in parte. E mentre si fa tutte le sue idee, la figura maschile di natura chiaramente elfica fa la sua apparizione. La bicentenaria ha tutto il tempo di guardarlo attentamente. É certissima di non averlo mai incontrato prima di quel preciso momento, eppure resta a osservare come gli si avvicina, restando comunque a debita distanza. Non le sfugge il fatto che abbia controllato i dintorni, e in un certo senso la cosa la farebbe ridere, soprattutto perché sono solo loro due. Aspetta e posa lo sguardo su quel volto affascinante ma sconosciuto, che riesce quasi a sorprenderla. Quasi. Di fatto, si limita a guardarlo e a non mostrare nulla se non una tiepida tranquillità [é così] ammette cercando di valutare il da farsi [impossibile da non sentire] ma d'altronde lui lo sa bene. Si guardano, si studiano a vicenda, lei soprattutto visto che con la seconda uscita, le sopracciglia si inarcano [mi stai dicendo tutto e nulla] verbia restando immobile [sono certa di non conoscerti] e in un certo senso é così. Resta fisso lo sguardo su di lui mentre parla [se sai davvero... Fai il nome] pratica, sembra quasi voglia sfidarlo. Sembra, o semplicemente tasta il terreno per capire esattamente chi ha di fronte. Prima di andare avanti. {P.Magica}
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[LV III - Giardini] Sicuramente il fatto che le trame siano mosse dalla figura maschile, la sorprendono... Anche se meno di quello che ci si immagina. O forse é solo brava a celare lo stupore. Certo é che lo sguardo dorato non si nasconde nell'osservarlo da capo a piedi. Non nasconde quella vena di curiosità che sempre l'ha contraddistinta, anche se ora é macchiata dall'incertezza. Il non sapere la porta a cercare informazioni e indizi per mettere insieme una risposta plausibile a quello che attualmente é un enigma. E quell'enigma parla per enigmi. Di fatto, da volpe quale é, tace, ascolta e collega lentamente. Giungono conferme, giungono informazioni... Mentre lei studia quella figura che ha tutto tranne che dell'amichevole. Eppure ogni informazione data, viene recepita e infine un sospiro viene rilasciato [dunque é così] mormora piano, rilassando le spalle e togliendo parzialmente la diffidenza, soprattutto quando tutti i nomi vengono dati, rivelando molto più di quanto lei stessa potesse immaginare [non mentivi dunque] quasi compiaciuta nel dirlo, sebbene a quel punto si trovi ad alzare gli occhi al cielo [e dunque un altro caso complesso] borbotta per poi lasciare la sua posizione e azzardare un avvicinamento, non ritenendo più una minaccia colui che ha di fronte [si, ora ho capito... O almeno quanto basta] conferma sebbene non faccia nomi ma a quel punto torna a fissare lo sguardo negli occhi altrui, consapevole di ricercare qualcosa di ben diverso da colui che ha di fronte. Viene però distratta e a quel punto fa una smorfia [scommetto che ci vai d'accordo] con Daora ovviamente. Sospira a fondo [ero di passaggio] non proprio [e no, non é con me... Sono qui anche per questo, speravo di avere notizie] ammette sbuffando [in teoria dovevo essere io a chiedere a te se sapevi dov'era... Visto che sai più di quello che dimostri] borbotta, di fatto per nulla intimorita dal comportamento altrui. {P.Magica}
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[LV III - Giardini] Ora ha finalmente in mano carte decenti. É chiaro che non ha tutto ben presente, ma ha quello che le risulta necessario a non essere guardinga... E tanto basta. Dal canto suo, lo stoicismo di Tarek non le da alcun fastidio, probabilmente portato dal fatto che é abituata con Daora. Niente batte il gelido comportamento della plenilunio. Per cui, una volta tolte le distanze, si limita a guardarlo, aspettando risposte che chiaramente non arriveranno. Non da lui. Ma anche a questo é abituata.
Di fatto, continua a non nascondere il vivo interesse che ha ora per il drakaal stesso, che nuovamente riesce a distrarla con semplici affermazioni [a me Daora piace] ammette con un sorriso dolce [anche se io non piaccio troppo a lei... O almeno prima era così] fa spallucce, allontanando di fatto lo sguardo e puntandolo al laghetto [suppongo che per andare d'accordo con voi... Bisogna semplicemente prendervi dal verso giusto] che può voler dire tutto e nulla [una volta capito come bisogna fare... Non è difficile] come no. Ma lei vive nel suo mondo semplicistico. E infatti quando le vien ben detto che da lui non saprà nulla... Sospira [lo immaginavo... Tarek] mormora [conosco bene l'iter usato da voi] non pare per nulla sorpresa, e quando torna a guardarlo vi é solo la calda gentilezza che la contraddistingue [dev'essere stato nei giorni in cui l'ho incontrata io] giorno più, giorno meno [mi ha dato le informazioni necessarie per non farmi preoccupare... E mi ha chiesto di stare attenta a persone con catene o segni di catene... O comunque una cosa simile] spiega continuando a guardarlo con tranquillità [ma se tu sei qui... Suppongo che non abbiate ancora risolto il problema] di fatto, a quel punto sospira nuovamente, valutando il da farsi [dopo un anno ha finalmente deciso di farmi davvero fiducia] quasi le viene da ridere [é difficile convincervi a fidarvi] e non é una domanda. {P.Magica}
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[LV III - Giardini] Cerca di non farlo a vedere, ma in parte si sta divertendo. Evita di mostrare troppo questo lato, consapevole che potrebbe dare esiti negativi, ma osserva le reazioni del Drakaal, che a quel punto, finalmente sembra essere meno freddo e arcigno. E in effetti, il commento che viene rilasciato, per poco non la fa ridere [forse hai ragione] solo forse [ma c'é da dire che con il caratterino che vi ritrovate... Bisogna pur partire da qualche parte] commenta piano, alzando per forze di cose il viso, visto che c'é una differenza di altezza che purtroppo può essere un problema per lui... Più che per lei. Accenna un sorrisetto subito dopo [io non ho fretta e non ho mai negato a nessuno la possibilità di conoscermi] spiega [così come non ho mai obbligato nessuno a farsi conoscere... Il tempo con Daora mi ha pur insegnato qualcosa] fa notare con tranquillità. Alle sue successive parole riceve solo un semplice muoversi del capo e all'invito di muoversi si sposta insieme a lui verso la sponda del lago, esponendoli di più al vento, che viene ancora ignorato per sentire quanto ha da dire [per quel poco che ho capito é una situazione complessa] verbia pensierosa guardando l'acqua e il suo riflesso [mi auguro che quando tornerà sarà per restare, ma so che é egoistico da parte mia] non ha bisogno di sentirselo dire [per lo meno ho la certezza che sta bene o tu lo sapresti se così non fosse] e non deve spiegare il perché. Per lunghi attimi lascia correre silenzio e vento tra loro, ma torna a ricercarne il volto e le iridi nel momento in cui si parla di Eloy [e qui ti sbagli Tarek] sorride [non é stata una perdita di tempo o un viaggio a vuoto] verbia gentile [ti ho incontrato e immagino che chi non può esserci fisicamente ci senta bene, e non ti sei avvicinato a caso, probabilmente chiunque altro di voi mi avrebbe ignorata] una cosa non da poco [e poi... É un piacere incontrare chi di solito ascolta e basta] e con questo torna ai loro riflessi sull'acqua. {P.M}
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[LV III - Giardini] Quel giorno ha raccolto un nuovo ricordo da legate a quel posto, e sebbene sia uno solo aggiuntivo, la cosa la rende contenta, cosa che non cela, visto che tanto senza spiegarlo non sarebbe capibile, probabilmente verrebbe ricondotto a quello che il drakaal va dicendo, che di fondo allarga il sorriso dell'elfa [vorrei dire che mi dispiace, ma mentirei] divertita alla faccia del drakaal che non si sbottona troppo, mentre di fatto percorrono il laghetto e si spostano lenti [sono più che sicura riuscirete a risolvere la situazione] é convinta di ciò e non lo nasconde [immagino che se quando tornerà io non ci sarò... Salirò di nuovo] e quella é una lamentela o ci assomiglia molto [l'importante é che torni e... Che nessuno si faccia male] e di fatto solo allora sembra guardarlo come a cercare qualcosa che ricordi una ferita... Che non troverà. Si muove lenta, sovrappensiero e alla domanda alza gli occhi quasi presa alla sprovvista [qualche giorno sicuramente... Non ho fretta di tornare indietro, e non sono sola. Mi ha seguito un compagno dell'ordine] sospira e sposta lo sguardo [anche se credo che lui andrà via prima di me] e non é un male o forse si. Quando chiaramente si fermano a guardarsi, ecco che ancora una volta sorride gentile [posso capirlo] ammette [e ti ringrazio per questo tempo] é sincera [non sembra ma é stato importante] per lei, lo é di certo. Così come non si sottrarrà a quello sguardo, che terrà saldo e sicuro, ma che avrà in lei un ulteriore riscaldarsi dello sguardo [ne sono felice e... Per quanto tu non sia niente male, spero di poter riabbracciare Eloy] gli sorride gentile [grazie per aver fatto da intermediario] solo allora sposterà lo sguardo verso il cielo e quando il duo stomaco brontolerà un rossore si diffonderà sulle guance [credo sia ora di tornare verso la locanda] ammette [non ti chiederò di farmi compagnia lungo la via...] di fatto potrà seguirla se lo vuole, visto che si muoverà con calma verso l'uscita.{p.m}
Role 18 serale
Testo nascosto - clicca qui [Rifugio del Guerriero] E' tornata indietro dopo un pomeriggio passato in compagnia del granitico Tarek. Un incontro che é stato strano... Ma piacevole. Ancora una volta ha trovato la freddezza di chi é un'entità antica, eppure il piacere di questo incontro ha rasserenato ulteriormente la bicentenaria, che tornando in locanda, anche se da sola, ha potuto canticchiare un qualche motivetto allegro. Ha cenato, e il suo umore nonostante tutto é più che positivo. I suoi problemi non sono certo finiti, o dimenticati, ma ora come ora, soprattutto con lo stomaco pieno, é rilassata e ben in voglia di prendere ancora un po' di fresco. Motivo per cui, si é mossa all'esterno della locanda, e trovato un posticino tranquillo, si é seduta. Veste esattamente come quel pomeriggio: camicia bianca, pantaloni marroni, stivaletti. I monili sono ancora al loro posto e pure i capelli sono ancora intrecciati nella treccia laterale, anche se visto il vento preso, l'ha dovuta rifare. Siede in una zona parzialmente in ombra, visto che la sera sta facendo capolino, e le lunghe ombre notturne si stanno allungando, non ha faticato a trovare un punto tranquillo e in parte protetto dal vento che ancora tira. Ed é proprio in quella calma che, può notare non troppo distante una figura incappucciata a cavallo. La guarda in silenzio, mentre ancora una volta, istintivamente va a tastare le trame magiche così da non perdersi nulla. Non fa nulla, semplicemente guarda e tace. Come ultimamente sembra essere sua abitudine.
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[RDG - esterno] Forse non dovrebbe essere tanto tranquilla, non quando fino a qualche sera prima di stava dispiacendo tanto. Non che abbia dimenticato, semplicemente non sa che cosa fare. Non sa come affrontare la cosa, e il fatto che sia in ombra e non vista,in quel momento gioca tutto a suo favore. Ci sarebbe molto da dire, ci sarebbe molto da fare o forse... Potrebbe semplicemente lasciare al tempo il curare ciò che é stato ferito. Osserva in un silenzio stoico il cavaliere e non fatica a riconoscerlo come uno dei protagonisti dei propri pensieri. Non si potrebbe sbagliare nemmeno se volesse. Non può ignorare chi sia e fondamentalmente non lo fa.
Sa di non essere vista, sa che grazie alla penombra se non si cerca in maniera particolare, difficilmente sarebbe vista. E forse essere invisibile é la cosa giusta. Sospira profondamente, sospira consapevole che questa cosa non é sana, che non ha senso e che vedere l'uomo in quello stato... Sia per lei una sofferenza che non vuole. Non ha mai voluto vedere qualcuno soffrire a causa sua. E ora, lo ha fatto. Non volutamente ma lo ha fatto e... Per questo si alza dalla sua posizione, esce allo scoperto da quelle tenebre che oscuravano la sua presenza e a passo forse troppo deciso si muove verso il cavaliere a cavallo. Chiaro non riflette affatto sul fatto che spuntare dal nulla non sia saggio, ma in certe occasioni la saggezza viene accantonata e poi... Una distrazione serve. Questo é il motivo per cui tenterà di intercettare il passaggio del cavallo, per poi... Valutare i rischi e non buttarsi proprio davanti alla sua marcia. Non ci tiene a fare rompere l'osso del collo all'uomo. Per cui una volta arrivata abbastanza vicino si limiterà a chiamarlo [Rio?] Il bracciale sarebbe stato meglio... Ma non questa volta. {Percezione Magica}
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[RDG - esterno] Che intromettersi fosse una pessima idea, lo sa. Eppure lo ha fatto e prima di potersi pentire ha chiamato il nome dell'uomo. É sempre una fitta al cuore vederlo. L'affetto che la lega a lui é molto, e vedere come sembri lo spettro dell'uomo che conosce... É un dolore indescrivibile. Eppure non mostra alcun dolore. No. Solo la calma di chi, sembra aver recuperato la calma e la quiete per affrontare un problema. Il bello é che non é così, ma l'addestramento a questo serve. E lo guarda quando al suo chiamarlo é tutta una reazione lenta e la voce é quasi tombale. Vorrebbe alzare gli occhi al cielo, quando il suo nome viene pronunciato come se fosse morta [si é il mio nome] le mani vanno ai fianchi cercando di guardarlo in volto [ma visto che non sono morta... E nemmeno tu, direi che il tono da funerale non mi piace] verbia seria e fin troppo decisa... Visto i recenti accadimenti. Ma se c'é una cosa che non sa fare... E' restare a guardare quando qualcuno soffre a causa sua. Ed é per questo che non ha nessuna intenzione di lasciare andare l'uomo in quello stato [anche se hai l'aspetto di un fantasma] schietta come poche volte, stringe gli occhi alla successiva domanda [io sto bene] sospira [o meglio... Stavo bene prima di vedere lo stato in cui sei] stringe di nuovo le labbra [scendi da solo o ti devo costringere?] Lo sguardo lampeggia, segno che se deve lo tirerà giù a forza da quel cavallo volente o meno. E no, non chiede come sta. Il suo aspetto dice tutto. {Percezione Magica}
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[RDG - esterno] Se farsi gli affari propri fosse un lavoro... Probabilmente sarebbe disoccupata a tempo indeterminato. I fatti suoi non se li sa fare, e in questo caso specifico non se li fa nemmeno se richiesto. E l'uomo in questione non la vuole lì, non ne vuole nemmeno sapere di lei. E forse... É tentata di lasciargli tenere quella che a quel punto sembra una più che mai chiara maschera. Lo guarda con la decisione che la contraddistingue quando non ha nessuna intenzione di lasciare perdere. Le sopracciglia si inarcano notevolmente quando ancora una volta ancora il tono di voce é funereo [quindi se mi faccio male ti riprendi?] Domanda con tanto di sguardo di sfida [non ci vuole niente a farmi del male] fa notare. Anche se in quel momento non ha nulla con cui ferirsi, non ci metterebbe troppo a trovarlo. Sbuffa sonoramente [intendi portare avanti questo comportamento per molto?] Oh sì lo chiede apertamente [sicuramente non sei un fantasma, e non sei nemmeno il ciondolante figuro che ho qui davanti] seria lo guarda decisa, così com'é decisa quando si muove nella sua direzione per azzerare totalmente le distanze, soprattutto grazie alla collaborazione dello stallone. Di fatto, grazie alla sua altezza di un metro e un cacio, l'idea di tirarlo giù da cavallo é dura da fare, ma visto che lui non scende, lei si allunga a prendere appiglio sia al pantalone sia al mantello, che senza troppe cerimonie proverà a tirare nella sua direzione. Sicuramente é più facile per lei restare appesa... Ma volete che non tenti la cosa impossibile? Figurarsi. {Percezione Magica}
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[RDG - esterno] Ha tutte le intenzioni di provocare una reazione istintiva all'uomo. Non ha caso ha minacciato di ferirsi. Conosce il suo pollo e sa riconoscere più che bene una menzogna. E quella che ha indosso é una maschera che... In verità non regge nemmeno troppo bene. Di fatto alla minaccia -per quanto fasulla- ha esattamente il risultato voluto. E di fatto un mezzo sorriso si palesa sul volto della bicentenaria che lo guarda piuttosto soddisfatta [ora ti riconosco] ammette, anche se a quel punto, quel semplice momento di malcelata capacità di tenere su una menzogna torna [lo so che hai giurato] anche se lei mica glielo ha chiesto. D'altronde, sembra ispirare determinati sentimenti, per cui, ha imparato ad accettare come spesso accade, questo genere di promesse. Chiaramente però non ha finito di punzecchiarlo [stavi ciondolando] ribadisce chiara e netta. Questo prima ovviamente di tornare in maniera fallimentare il suo volerlo tirare giù da quel dannato cavallo. Di fatto, come già ha supposto in precedenza, si trova in parte appesa agli abiti dell'uomo. Questo prima che il buon stallone decidesse di reagire in maniera insensata. Non ha nemmeno il tempo di capire esattamente che cosa accade, recepisce giusto quell'avviso dall'uomo. Attenta. Si beh una bella parola quando non si rischia di venire schiacciati. Di fatto però, metabolizza le azioni del giovane, così come la presa che viene fatta su di lei... Prima di ritrovarsi a terra. O meglio non esattamente a terra, più che altro sull'uomo che a quel punto ne ha attutito la caduta. Per un lungo momento resta immobile, poi lentamente si muove così da spostare il proprio peso da dosso. Sbatacchia le ciglia lievemente scossa [io scherzavo quando parlavo di ferirmi!] Un lamento il suo di Chia di fatto sta bene, e dopo uno sguardo poco amichevole al cavallo torna all'uomo [stai bene?] Che razza di domanda. Ma la prima sensata. {Percezione magica}
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[RDG - esterno] Non ha ancora la minima idea di cosa sia esattamente successo. A parte il fatto che l'uomo le ha fatto da materasso per evitare che ci finisse lei di faccia contro il terreno. Sicuramente però il ritrovare una certa stabilità aiuta, anche se a quel punto, sta seduta a terra guardando l'uomo, che ora si sta riprendendo da quella che é una clamorosa caduta in stile sacchi di patate. Un momento prima fa la ramanzina e quello dopo... É seduta a terra. Non ha molto da dire. La testa smette di girare quando ufficialmente é certa di non muoversi dalla posizione presa. E solo a quel punto, si prende del tempo per valutare la situazione in cui si sono trovati. Il cavallo dal canto suo ora pare il più tranquillo del mondo... Dopo aver attentato allegramente alla loro vita. Sta valutando che cosa dire quando l'uomo fa presente non solo di stare bene... Ma anche di voler fare fuori il proprio stallone [nessuno si é fatto male] commenta piano, quasi le dispiacesse l'idea della fine che rischia di fare. Sta per aggiungere altro quando il principale protagonista si fa avanti e riempie di bava quello che é il suo cavaliere. Bava che raggiunge pure lei, anche se solo di striscio [gh!] Un versetto di schifo le sfugge, anche se si distrae nel vedere l'espressione di Rio. Giusto il tempo di metabolizzarla... Che scoppia a ridere di gusto [dovesti...] Tra un singhiozzo e l'altro [vedere...] Cerca di prendere fiato per il troppo ridere [la tua faccia!] Una mano va alla pancia, l'altra si asciuga le lacrime del troppo ridere, cercando di darsi un contegno e per un breve momento ci riesce solo che nel momento in cui torna a guardarlo... Scoppia a ridere di nuovo. Lo spavento sembra dimenticato. {Percezione Magica}
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