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Il Colonnello Parker

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2020 20:19
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Registrato il: 15/09/2005
Utente Senior
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Andreas Cornelis van Kuijk o più semplicemente il Colonnello Parker
Figura controversa , personaggio dal passato misterioso e dalla condotta spesso umanamente discutibile
La sua figura venne legata a doppio spago ad uno degli artisti più famosi e chiacchierati della storia dello spettacolo , per la sua originalità per la sua immagine per il suo stile e non ultimo per il suo talento
Ma non è di questo di cui vorrei parlare ma bensì del Colonnello Parker della sua persona del suo peso professionale del suo talento e della sua grande influenza
Ho seguito con estremo interesse la diretta dell’amico Ivan Pusterla ed ho notato ieri sera come in altre occasioni che il nome del Colonnello come del suo contributo positivo o negativo che sia subentra di prepotenza spessissimo quando si parla soprattutto di trattative economiche amministrazioni di interessi beni e contratti
Bisogna essere assolutamente onesti e riconoscere che poco la sua persona si prestava al mero significato di simpatia tuttavia bisogna riconoscergli altre qualità , molto riservato , serio e distante , concentrato e determinato……unico impegno gli affari unico difetto il gioco d’azzardo…..
Quando parlo del Colonnello non posso far a meno di pensare al manager dei Led zeppelin Peter James Grant anch’egli uomo di pancia con grande intuito per gli affari e spiccatamente portato per l’organizzazione e l’interesse dei suoi famosi clienti
Parker fu spesso giudicato per le sue decisioni per il modo freddo con cui gestì il contratto che lo legava al suo cliente e per come reagì prontamente solo dal punto di vista pubblicitario alla sua dipartita.
Credo sia necessario far luce su un punto che forse troppo spesso perdiamo di vista , per affetto e passione verso la controparte
Nessuno era in grado allora di prevedere il futuro come nessuno era nelle condizioni ieri come probabilmente oggi di aspettarsi un epilogo simile a quello del sedici di agosto del millenovecento settantasette
Nel tempo Parker ha fatto sicuramente il proprio interesse non ho elementi per poter pensare che abbia lavorato prima per se stesso , ma in ogni caso non mi sembra che chi alla fine ne ha beneficiato con lui non abbia avuto i mezzi per potersi lamentare o nella peggiore delle ipotesi di abbandonare la giostra
Credo che si , forse lui abbia tirato molto la corda negando iniziative od alternative professionali forse più soddisfacenti al suo famoso cliente ma credo fermamente comunque che nonostante la routinarietà di chi vincolato da contratti , strette di mano e promesse poteva anche esprimersi un filo più deciso e magari pagare per il suo “riscatto” , sarebbe stato un gesto utile a salvarsi da noia frustrazione ed ansia …..
Certo magari non sarebbe stato ciò che poi in fin dei conti fu ed è tutt’oggi ma almeno forse oggi invece di organizzarci per andare in comitiva a trovarlo a Graceland potremmo tranquillamente pensare di andare ad ascoltarlo al Forum di Assago ( si fa per dire) come è successo per una infinità di altri nomi illustri……dal vivo e non attraverso dei filmati di repertorio…..
Dico questo perché non credo assolutamente che la sua fine sia stata dettata da vincoli contrattuali o insensibilità di chi lo gestiva ma dalla personale volontà di trovarsi costantemente indeciso ed acritico su responsabilità e proposte di lavoro , negando a se stesso un’alternativa che allora voleva essere sopravvivere ……
Anche io sono fermamente convinto che sono falsità quando si legge di “offerte speciali” verso l’Hotel Hilton riconducibili alle ingenti perdite al tavolo verde del Colonnello ma noi la non eravamo presenti per cui non possiamo giudicare ne certamente smentire
Concludo col dire che il destino delle persone è dettato dalla propria volontà dalle proprie decisioni , che nessuno di noi è obbligato a far nulla ne a subire nulla se non lo si vuole
Lo stesso fu per due delle figure più emblematiche discusse e pubblicizzate della storia dello showbiz a cui noi siamo direttamente o indirettamente per diversi sentimenti legati indissolubilmente……
Tenevo a precisare che quanto scritto è il risultato di una mia personale riflessione e che non rappresenta in alcun modo pensiero comune ad altri appassionati…….
23/05/2020 16:25
Post: 27.072
Registrato il: 10/12/2006
Utente Gold
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Mi trovi in totale disaccordo sul fatto che sia stato un manager ottimo.
Lo è stato fino agli anni '50. Senza dubbio. Poi non ha mai saputo / voluto vedere il mondo che cambiava ed ha continuato a fare il suo mestiere con metodi a dir poco assurdi, compiendo errori su errori.

Se vuoi posso elencarli ma io sostengo che, a partire dalla chiusura nella gabbia dorata hollywoodiana di Elvis fino alla sua morte, Parker non ha azzeccato molte cose, a parte il primo ritorno a Las Vegas e "Aloha from Hawaii".
Il resto (ovviamente visto a posteriroi) è costellato da errori che hanno dell'incredibile.

E' chiaro che avrebbe dovuto essere Elvis stesso a prenderlo a calci nel deretano, su questo non ci piove. Ma il mio discorso si ferma alle capacità o presunte tali di Parker.
Fino a tutti i 50's, nulla da dire.
Dopo.... Lasciamo perdere...
[Modificato da marco31768 23/05/2020 18:30]
23/05/2020 18:30
Post: 9.267
Registrato il: 03/12/2003
Utente Master
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e' sempre difficile fare un'analisi col senno del poi, non essendo stati presenti ai fatti. In effetti, concordo con Marco quando dice che negli anni 50 è stato impeccabile, ma già nel 1965 avrebbe dovuto fare in modo che il suo cliente si concentrasse più sulla musica che sui films, gli incassi però davano ragione a Parker ed Elvis, probabilmente, aveva altro per la testa e non intendeva cambiare rotta. Il 68 comeback special è quello che è stato grazie ad Elvis e Steve Blinder. Se avessero fatto come diceva il colonnello....probabilmente la carriera di Elvis a quel punto sarebbe stata compromessa non poco e sarebbe stata relegata ad un livello molto inferiore di quello che invece è stata. La forsennata attività on tour , beh, quella è colpa di Elvis per la gran parte. Al Col. va comunque un merito: quello di aver tenuto sempre vivo l'interesse per il suo cliente, nutrendo l'alone di mistero e riservatezza che lo circondava, creandone una figura mitologica quando era ancora in vita.
The king will never die....Elvis forever!!
24/05/2020 20:19
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