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Candidatura Iago

Ultimo Aggiornamento: 11/08/2020 22:33
07/05/2020 21:46
 
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1. Nome del pg, razza (Umano, Mezzelfo, Nano o Goblin) e livello (min. Lv4)
Iago - Umano - Livello 11

2. Background

Infanzia

Iago nasce a Dirhae da un'importante famiglia nobile.
Il padre, grande stratega e cultore di magia, lo ha sempre idealizzato come il suo purosangue: primogenito, fornito di grande genio e, sopra ogni cosa, di un carattere molto forte. Era quello che il padre andava cercando per portare avanti i suoi progetti e per avere qualcuno con cui condividere le sue manie di grandezza.
Ma da un carattere molto forte nasce anche la difficoltà di domarlo e Iago non è mai stato facile da domare nemmeno da bambino.
E per quanto Iago cercasse l'amore paterno, conservava un dono: far perdere la pazienza al padre.
Iago era un bambino sveglio, iperattivo e non era facile tenerlo tranquillo e fargli lezioni. Aveva sempre un grillo per la testa e la sua attenzione non era mai stabile. Dapprima lo faceva con la pura innocenza finantile, poi crescendo lo faceva per attirare l'attenzione patterno e, infine, per segno di sfida.
Il padre di Iago, Bulvaif McFerhuis, non sapendo più come gestire il figlio, iniziò a cadere nello stesso tranello del figlio ed accettare quelle sfide continuamente. La sua speranza? Quella di poter vincerle e quindi rimettere a posto il figlio.
Ciononostante, Iago ci metteva anima e corpo per riuscire sempre a sorprendere il padre e vincere le sue sfide. D'altronde... era figlio di un bravissimo stratega e la sua mente era abituata a pensare ad ogni condizione possibile riuscendo così, spesso e volentieri, a scamparla e vincerla. Indubbiamente il giovane Iago aveva anche un grosso "sedere" e la sua fortuna era conosciuta.
Ma tutto questo portò il padre ad una dura decisione: Iago, verso i 10 anni, venne mandato in Accademia Militare. Precoce quel passaggio, specie in un periodo di guerra ma.. una sfida.. è pur sempre una Sfida!

L'Accademia

Iago arriva in Accademia risultando il più giovane rispetto gli altri. E vista la nomèa del suo nome ed anche del suo carattere non ebbe vita facile agli inizi. In fin dei conti, per quanto possa essere più sveglio o più bravo era pur sempre un bambino.
E' Vhalor che lo salva dall'ambiente dell'Accademia Militare prendendolo sotto la sua protezione. Nonostante Iago non fosse proprio amabile, Vhalor vede che in lui vi è del buono e che, se coltivato come tale senza più le cattiverie del padre o degli altri accademici, sarebbe finalmente sbocciato come tale: un valente uomo d'arme.
Assieme a Jantumal, loro insegnate e guida nell'Accademia, Vhalor insegnò a Iago a difendersi, a comportarsi e a pensare prima di agire cosa che Iago non aveva molto preso in considerazione vista anche la sua giovane età.
Spiccò in lui la bravura nell'arme proprio perchè sia Jantumal che Vhalor non lo risparmiarono mai a son di allenamenti e botte di "motivazione".
Ambedue sapevano che il carattere del giovane, per quanto più tranquillo, non sarebbe mai stato docile e gioviale e proprio per questo gli diedero la conoscenza di tutte le armi e tecniche affinchè potesse difendersi.
Una predisposizione naturale, dei grandi maestri e Iago divenne, negli anni, uno dei più prestigiosi combattenti dell'Accademia.
Ma la sfida con il padre rivide la sconfitta del genitore e, incattivendosi, propose una nuova sfida a Iago.

Il matrimonio imposto e la favola d'amore

Verso i suoi quattordici anni, alle prime pulsioni sessuali, il padre notò che il figlio si intratteneva spesso con qualsiasi figura di sesso femminile che poteva dargli attenzioni. Vuoi perchè con un bel faccino, vuoi perchè aveva un cognome importante, vuoi perchè la sua famiglia era rica.. ma Iago stava scoprendo il mondo della perdizione femminile.
Ed un mondo di perdizione a quell'età poteva portare anche nipoti prima del tempo e non purosangue come li voleva il genitore.
Proprio per questo Bulvaif corse ai ripari e, senza avvisarlo, gli trovò la sposa adatta: Morwenna.
Morwenna era di nobile stirpe e dalla famiglia molto influente dal punto di vista politico. Morwenna aveva sei anni in più rispetto a Iago.
E se i primi sei mesi furono il risultato di un matrimonio imposto, alla fine tutto sbocciò in una grande storia d'amore per entrambi.
Per Iago fu il primo ed unico amore. Quelli che non si scordano. Quelli che non sono destinati a finire nemmeno quando uno dei due spira l'ultimo soffio di vita.

La prima guerra

"Una guerra non si scorda mai"
"La prima rimane incollata al culo come la merda di un neonato"


Questo è solito dire Iago ancora oggi.
E sì che lui di guerre ne ha condotte veramente tante.
Ma la prima? Nessun uomo può definirsi pronto e preparato, figurarsi un diciasettenne.
Fu promosso a Capitano della Cavalleria Pesante. Un ruolo che non gli spettava poichè era ancora troppo giovane e ancora poco formato per il comando.
Vhalor e Jantumal non riuscirono in alcun modo a sottrarlo da quel compito e Iago, con la paura nella gola e nel cuore, scese in campo con la sua solita maschera di spocchia e fierezza e qualche litro di vino in corpo.
La guerra e lo scontro furono feroci.
Iago gestì la situazione al massimo delle sue possibilità. Possibilità...manchevoli. Non poteva essere ing rado di fare ciò che gli era stato ordinato di fare. Ed in più il nemico era decisamente molto più preparato e molto più imponente del suo contingente.
In molti però sopravvissero. Iago ricorda molto poco. Ricorda che aveva i pantaloni pisciati, lo stomaco sottosopra e che ad un certo punto perdette lucidità.
Gli altri gli raccontarono che fu un verso massacratore d'uomini. Che ad un certo punto partì a cavallo come se non ci fosse un domani e fece assaltare la fanteria nemica con la cavalleria pesante.
Da quel giorno divenne Capitano a tutti gli effetti.
Il padre perdette l'ennesima sfida. Il figlio era vivo ma, soprattutto, vittorioso per l'ennesima volta..

Comandante della Cavalleria Pesante di Dirhae. La grande Guerra.

La grande guerra già.. fu una di quelle guerre che durarono mesi. Forse raggiunge l'anno. Ed altrettanti furono i mesi di tregua perchè le truppe non riuscivano a sostenere le tempistiche degli assedi e degli scontri.
E fu proprio in una situazione di stallo che accadde il grande cambiamento.
L'accampamento era proprio vicino a Dirhae. Tutto taceva già da più di un mese.
Iago oramai era al Comando della Cavalleria Pesante. Vhalor era al Comando della Fanteria e Sephiro della Cavalleria leggera. Tutto nella norma in quel grande accampamento dove i soldati si stavan riprendendo e le mogli venivano a trovarli.
E fu così anche per Morwenna che arrivò con i suoi due primogeniti. Gemelli.
L'idillio di saluti e di chiacchiere, però, duro ben poco.
Ci fu una soffiata e Malevar, potente combattente del fronte nemico, venne a sapere il giorno esatto in cui moglie e figli di Iago dovevano arrivare all'accampamento.
Furono colti alla sprovvista da quell'attacco improvviso e mirato.
Dove il nemico si giocò tutte le carte in tavola per poter combattere con potenza ed efficacia l'esercito di Dirhae.
Combatterono forti come leoni e agili come lupi. Combatterono come si aspetta l'alba in una notte fredda. E vinsero. Il nemico venne annientato. Ma portò con sè delle vittime.
Malevar aveva ucciso la moglie ed i suoi due primogeniti. E uccise anche un uomo che.. non smise di respirare.

Le Frecce Nere

Mentre Vhalor, colto dai sensi di colpa, si allontanò per cercare di braccare Malevar, Sephiro decise di rimanere vinco a Iago.
Sephiro nacque nel castello della famiglia McFerhuis e venne cresciuta come una sorella anche se non di sangue.
Da sempre vicini non riuscì a lasciarlo cadere nel baratro da solo.
Iago, per dolore e qualche trauma cranico durante la guerra, perse in gran parte la memoria. Aveva un grande dolore ed una grande rabbia addosso. La gestiva male e malamente la usava pur non ricordandone il motivo esatto.
Sephiro gli rimase vicino richiamando a sè altri uomini dispersi nella balìa delle loro malefatte o dei loro dolori e creò un gruppo di mercenari.
Fu proprio grazie a loro che Iago, in uno scontro, visse un qualcosa di molto similare a quello che aveva vissuto durante la Grande Guerra e, ricordandosi finalmente tutti gli avvenimenti decise, assieme a Sephiro, di fondare le Frecce Nere.
Non più umili mercenari ma grandi Maestri d'Arme in grado di cambiare le sorti dell'Aengard con i loro consigli o con la loro partecipazione agli scontri.
Anni memorabili. Amicizie gemellate dal sangue e dalla fatica. Coronamento di qualsiasi tipo di successo. Le Frecce Nere furono qualcosa di forte, imponente e che riecheggierà per il resto dei giorni.

Il morso e la Maledizione

In una delle varie missioni delle Frecce Nere capità che il gruppo, assieme a Iago, si ritrovò in una fuga più rapida del vento. Avevano risvegliato qualcosa che forse non dovevano nemmeno osare porvi il pensiero. In quella fuga però, nessuno calcolò che vi era un'altra presenza che per Iago era molto più importante ed al sol tempo maligna nei suoi confronti: Malevar.
Malevar era lì. Presente in quei bosci. Figlio di una maledizione e portatore di quest'ultima. Fu un attimo. Malevar richiamò il potere della Luna e grazie a lei si tramutò in un mannaro. Ma prima di farlo maledisse Iago in ogni sua dannata forma. Lo maledì e si tramutò completamente nella sua forma: un grande Orso. Corse. Lo seguì. E riuscì ad affiancare lo stallone di Iago. Oramai tutti erano ben più avanti ed in fuga. Iago era l'ultimo a fare da retrovia per parare i suoi uomini e garantirgli la fuga. Si ritrovò così davanti un essere grande quasi quanto il suo cavallo ma di tutt'altra fattezza. E venne morso. Un morso che gli provocò un dolore tale che lo stava portando a morte. Ma non vi riuscì. Non seppe mai che quel morso e quella maledizione nel sangue era proprio di Malevar stesso. Ci volle molto per guarire. Davvero tanto. Il dolore fu talmente forte che per un lunghissimo periodo dovette girare con un bastone per sostenere il peso sulla sua gamba. Lo ricorda ancora quel morso. Perchè nei tempi di pioggia, ancora oggi, ha una lieve zoppìa.

La chiamata

E sebbene le Frecce Nere stessero donando linfa vitale a Iago, c'era sempre qualcosa nel suo animo a renderlo un conquistatore di città senza fine. Qualcosa lo martoriava. Qualcosa non tornava in tutto questo. Ancora sentiva che la vendetta non era stata compiuta. Che Malevar era ancora vivo. E fu proprio Vhalor a chiudere quel cerchio. Arrivò al Castello di Dirhae e disse ciò che Iago aspettava da una vita: Aveva scovato Malevar fuori dai confini dell'Aengard.
Dovette, per forza di cose. Non riuscì a salutare i suoi uomini. Ma non poteva nemmeno costringerli. Ed è così che prese e se ne andò di nascosto ma non da solo: Sephiro, amata sorella, decise di seguirlo e, assieme a Vahlor, di portare vendetta a colui che tanto aveva cambiato le loro vite. Vennero dati per morti. Ma non fu importante in quel momento. Perchè li attendevano cinque anni di piste, di assalti, di trappole e di scontri. Fino alla vendetta: La morte di Malevar.

Il ritorno

E dopo cinque anni dannati e tremendo ecco che la decisione avviene. La voglia di ritornare. La voglia di ritornare dove c'era tutta la sua famiglia naturale e non.
La vendetta, una vendetta attesa da anni, una vendetta che lo ha riportato ad essere un carattere quasi più docile, una vendetta che per lui ha avuto un forte sapere. Ed una volta avuta era come se un capitolo della sua vita si socchiudesse.
Proprio per questo, assieme al suo gruppo, decise di ritornare nuovamente nell'Aengard.
Cinque anni erano passati. Cinque anni di cambiamenti, di silenzi, di dubbi e di volti totalmente nuovi.
Si ripresentò alle porte dei suoi vecchi amici, vecchi pupilli, vecchi compagni d'arme.
Non prese più possesso delle Frecce nere perchè quelle erano in ottime mani e mai più le avrebbe portate via da chi reputava come un figlio ed una Leggenda a tutti gli effetti.
Decise di riprendersi la sua vita. Riformare un nuovo Ordine, il Sole Nero, e riprendere anche la sua carriera politica facendosi incoronare come Re del Thalas.
Ora come Generale del Sole Nero e Re del Thalas sta continuando con i suoi progetti e con la sua vita per un domani sicuramente diverso dal passato.

3. Descrizione breve della psicologia e del modo di agire del vostro pg sia finora, sia dopo l'eventuale cambiorazza

Ora

Iago è un uomo che ha sperimentato, non per sua volontà, molte condizioni e sensazioni dell'animo umano. Parte come un uomo neutrale e con dei valori atti alla difesa ed alla giustizia per poi passare ad una fase violenta della sua vita perchè quella giustizia l'ha portato a perdere parte della sua famiglia. Proprio per questo vive quel periodo come uno sfogo continuo, iroso e soprattutto cercando in ogni modo e maniera di essere caotico. Quello che poi non era mai stato. Ovviamente l'animo "buono" del personaggio spesso e volentieri riemerge in determinate situazioni. Non è un assassino, non è un uccisore per piacere. Semplicemente si permea delle sue volontà, dei suoi eccessi e dei suoi bisogni per stare bene. Un lato caotico - egoista.
Una volta che la vendetta è stata portata a termine questa fiamma di contrasto sembra spegnersi in lui o, per lo meno, affievolirsi. Questo lo porta a ritornare ad essere sè stesso. Certo.. più maturo, con esperienze diverse che lo han segnato, con una saggezza diversa ma indubbiamente una buona componente del Iago giovane.
Ora è un uomo, a tutti gli effetti, con un carattere sicuramente che ribolle se viene in qualche modo minacciato o se minacciano le persone a lui vicine, ma ha perso quel mordente di egoismo e di bisogno di avere tutto per sè arrivando ad essere un conquistatore.
E' un uomo che sa ascoltare, che ha i suoi bisogni ed anche i suoi vizi ma che, tutto sommato, se deve puntare la spada la punta verso scopi neutrali o che non vadano indubbiamente verso la negatività.

Dopo

Probabilmente non cambierebbe nulla in macroscala. Nel senso che Iago non la vedrebbe come una maledizione perchè baserebbe il tutto su cercare di trovare anche in questa condizione il lato positivo e come approfittarne.
Perciò sì, agli inizi probabilmente avrebbe paura per i suoi uomini e cercherebbe qualsiasi informazione possibile per essere protetto e proteggerli.
Ma quando acquisterà consapevolezza della cosa non solo il concetto di branco sarà ancora piu' forte in lui (perchè parte già da una base molto molto alta per come ho impostato il personaggio negli anni), in più sfrutterà la sua nuova situazione per avere ancora più possibilità in ciò che farà il Sole Nero o per proteggere il Thalas ed i suoi cari.


4. Forma bestiale desiderata in caso di idoneità (foto, dimensioni,ecc.)

www.reddit.com/r/wow/comments/7bdd7q/i_want_worgens_to_look_like_this/?utm_sour...

La forma bestiale desiderata è un Lupo Grigio.
Altezza al garrese: 1 metro e 60 cm.
Altezza bipede: 2 metri e 30 cm.
Peso: 280 kg

Reputo la scelta del Lupo Grigio più che adeguata poichè Iago ha avuto sempre come riferimento spirituale proprio il Lupo.
E come tale spesso si comporta stando a distanza dai suoi uomini e vegliandoli ed accorrendo quando serve. Un pò come un branco.


Ringrazio di cuore per la disponibilità!


[Modificato da IagoMcFerhuis 07/05/2020 21:47]
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13/05/2020 21:56
 
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// pronti, ci siamo...

dunque, come background direi che ci siamo ed anche a livello psicologico non ho grandi domande, almeno per il momento...

quel che mi interesserebbe capire è capire come cambierebbe il rapporto con i gildati post consapevolezza in relazione al fatto che la prima trasformazione è praticamente casuale e lascerebbe Iago con il ricordo d'essere totalmente in balia di se stesso... quindi, a livello psicologico come si potrebbe amalgamare il fatto di volerli proteggere con la consapevolezza che se si trasforma diventa praticamente incontrollabile???

altra domanda... giustamente dici che Iago farebbe comunque di tutto per guardare ed osservare i suoi come in un branco per proteggerli anche da se stesso, almeno fino a capire come poter sfruttare bene la situazione... appurato che i mannari tra loro si sentono, si percepiscono con tutto quel che gli va dietro, essendo comunque mossi da istinti bestiali e primordiali, come pensi reagirebbe sapendo che creature imprevedibili almeno tanto quanto lui gli ronzano attorno e potrebbero essere addirittura fonte di problemi???
14/05/2020 11:28
 
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1. quel che mi interesserebbe capire è capire come cambierebbe il rapporto con i gildati post consapevolezza in relazione al fatto che la prima trasformazione è praticamente casuale e lascerebbe Iago con il ricordo d'essere totalmente in balia di se stesso... quindi, a livello psicologico come si potrebbe amalgamare il fatto di volerli proteggere con la consapevolezza che se si trasforma diventa praticamente incontrollabile???


Grazie per le domande datemi e cercherò di rispondere in maniera esaustiva.

Iago ha una forte dualità nel suo carattere: Il voler proteggere il suo gruppo (gilda, famiglia, amici) ma anche l'effetto "cazzone" che ho sempre voluto mantenere in lui. Iago è cresciuto praticamente in un'Accademia militare. Poi in un Esercito ed a seguire nei Mercenari, nelle Frecce Nere ed ora nell'Ordine del Sole Nero. Questo, ovviamente, lo ha portato ad avere una visione della vita decisamente "sbilanciata" su ciò che è normale per molti e ciò che è normale per lui.
Un esempio veloce: Aengel è sua figlia. La proteggerebbe a costo della sua vita stessa. Ma cosa potrebbe fare un padre per proteggere la figlia? Farla crescere in un ambiente protetto e sano. Farle vedere il mondo dandole le dovute protezioni e barriere per non farle fare del male. Iago no. Iago donerebbe la vita per sua figlia ma l'ha presa nell'Ordine del Sole Nero e la manda anche in missione. Per lui l'avventura, la guerriglia, gli allenamenti e le azioni militari sono all'ordine del giorno. E non vede il pericolo dove il pericolo, per la gente normale, si annida eccome.
E questo ragionamento lo si potrebbe sviluppare per tutti quelli che ruotano attorno a Iago. Protegge, difende, si sacrifica ma non tiene nessuno in una bolla di vetro perchè per lui le avventure sono il suo respiro quotidiano e perchè dovrebbe toglierlo agli altri?
Fatta questa premessa per capire un pò la psicologia del personaggio io credo che Iago si possa suddividere in un paio di fasi:
a. Il risveglio: Quando comprende quello che ha fatto, quello che è e quanto può essere ingestibile vivrebbe indubbiamente con la paura. La prima cosa che farebbe, sicuramente, è quella di documentarsi. Per fortuna, coerentemente parlando, ha vicino Vhalor e Naglfar che sono due mannari. Questo sicuramente gli dona un aiuto non indifferente e che non posso escludere nella domanda. Il fatto che Vhalor e Naglfar possano spiegargli come limitare i danni e come fare per non essere alla mercè delle trasformazioni sarebbe un grande aiuto per lui.
b. La consapevolezza: Passerebbero delle fasi dove lui cercherà in ogni modo e maniera di comprendere, capire e sentire. Quando ci sarà la luna piena (ammesso che venga a sapere che la Luna piena è un elemento scatenante) i primi tempi si farà legare nelle segrete. Poi invece cercherà di controllare l'impulso stando al chiuso. E poi si sposterà nei boschi sempre per controllare maggiormente quell'impulso. Più ne avrà il controllo (Seppur fittizio visto che dipende anche dalla volontà del master la trasformazione) più lui si sentirà tranquillo nel poter stare in mezzo agli altri. Iago è uno spavaldo, è un superbo. Se sa di poterlo controllare (e continuo a dire fittiziamente ma lui non può saperlo al 100%), allora ritornerà alla sua vita comune.

Certo è che questi sono passaggi che vorrei giocarmi passo per passo, mese per mese, luna per luna. Quindi ora non so dare una tempistica adeguata a questo passaggio di intenti ma è quello che indubbiamente vivrebbe Iago. Dalla paura, alla comprensione, al bisogno di conoscenza, al bisogno di supporto e poi alla ricerca del controllo. Ovviamente dipende anche dalle quest e dalle giocate per capire quanto controllo riuscirà ad assumere in sè e quanto ci crederà. Ma su per giù queste sono le linee guida.

2.altra domanda... giustamente dici che Iago farebbe comunque di tutto per guardare ed osservare i suoi come in un branco per proteggerli anche da se stesso, almeno fino a capire come poter sfruttare bene la situazione... appurato che i mannari tra loro si sentono, si percepiscono con tutto quel che gli va dietro, essendo comunque mossi da istinti bestiali e primordiali, come pensi reagirebbe sapendo che creature imprevedibili almeno tanto quanto lui gli ronzano attorno e potrebbero essere addirittura fonte di problemi???

C'è una netta differenza, per Iago, fra "creature imprevedibili che gli ronzano attorno" e chi ha realmente vicino: Naglfar e Vhalor.
Naglfar e Vhalor sono due colonne portanti nella vita di Iago. Lui li vede davvero come due amici fraterni a cui affiderebbe se stesso e tutto il suo mondo senza problema alcuno. Tant'è che, e questo risulta tutto giocato, Iago ha affidato a Naglfar tutto quello che concerneva: Dirhae, Castello e Frecce nere.
Questo gesto per Iago ha un significato molto profondo perchè, diciamocelo, ha vagamente la mania del controllo su certi aspetti di comando. Se lui riesce ad affidare, vuol dire che sa bene che quelle persone ragionano come a lui piace e ci può fare affidamento totale.
Questo per dire che: E' vero che ci sono creature imprevedibili come lui ma è altrettanto vero che Iago non si è accorto assolutamente di nulla da quando ce le ha attorno.
Di Vhalor sa della sua maledizione eppure non è mai successo niente e questo lo rende propenso nel credere che anche lui, da mannaro, può arrivare al grado di controllo di Vhalor. Che poi, ribadisco, sono credenze del personaggio che non sono applicabili alla realtà del gioco. Ma lui questo vede e questo crede.
Di Naglfar, fra le altre cose, nemmeno sa che è un mannaro e questo significa che, indubbiamente, c'è un forte controllo in Naglfar tale da non aver mai destato sospetti in niente.
Nel Sole Nero sono tutti salvi, nessuno ha visto creature strane e nel Thalas non è mai successo niente per quanto riguarda le bestie. E quindi perchè dovrebbe averne paura?
Fra le altre cose anche Faeve, quando divenne mannara, andò a dirlo a Iago. E Iago l'accettò comunque nell'Ordine con la consapevolezza che doveva sicuramente lavorare su se stessa, cercare di comprendere i suoi limiti e quindi cercare di controllarsi. E fra tutti i mannari presenti nell'Ordine Faeve era sicuramente quella che meno sapeva controllarsi per decisione stessa della player.

Proprio per questo Iago non avrebbe problemi nel sapere che Vhalor e Naglfar sono due mannari perchè cercherebbe, come suo solito, di trarne vantaggio e forza e non di vedere il fattore negativo.
Ovvio che se poi succede l'impensabile in una quest dove tutti soccombono per colpa dei mannari beh.. lì cambierebbe tutto. Ma ora come ora, per il gioco che c'è stato, Iago non guarderebbe al negativo, bensì al positivo.

Buona giornata!
[Modificato da IagoMcFerhuis 14/05/2020 11:29]
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22/05/2020 15:35
 
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// perfetto...

non perdo tempo a chiederti di fare giocate o cose simili perché penso sia abbastanza superfluo conoscendo l'ampia esperienza nell'interpretazione tanto di Iago quanto delle razze chiuse, ma vorrei aggiungere un'altra domanda legata più che altro alla gilda...

uno degli scopri primari della gilda è quello di combattere tutto ciò che è schiavismo, oppressione, massacro, il tutto fermo restando che l'idea di giustizia della gilda può non coincidere con l'idea nel senso comune...

dunque... appurato che i mannari si sentono e si riconoscono a portata d'olfatto e consci del fatto che Iago è un po un figlio di buona donna, nel senso che tende sempre ad aggiustare la frittata per cadere in piedi...

ipotizzando un venire a conoscenza d'un massacro o d'una città presa d'assalto da un altro mannaro, ipoteticamente come potrebbe comportarsi Iago nei tre casi che scrivo sotto??? il tutto capendo, ovviamente, che si va in via ipotetica e che in una trama potenzialmente lunga tutto si va a giocare volta per volta... ecco, giusto per avere un'idea...

dunque...

caso uno... i massacri sono portati avanti da un mannaro sconosciuto per un motivo che a Iago non fa ne caldo ne freddo...
caso due... i massacri sono portati avanti da un mannaro che conosce, non per forza gildato, per un motivo convisibile da Iago e dalla gilda...
caso tre... i massacri sono portati da un mannaro che conosce, non per forza gildato, per motivi non condivisibili ne da Iago ne dalla gilda...
02/06/2020 17:42
 
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Intanto chiedo scusa del ritardo. Purtroppo con il finire della Quarantena ho avuto dei giorni dove ho dovuto incastrare un pò di cose. Ora che sono mezza libera ho più tempo per poter dedicarmi a queste domande!

Caso 1:
Indubbiamente per prima cosa cercherebbe di comprendere il motivo di questo massacro. Probabilmente a Iago potrebbe anche non interessare perchè non inerente a quanto, in quel momento, va cercando ma temo che sarebbe comunque una fonte d'interesse per l'Ordine del Sole Nero. L'ordine cerca sempre di portare equilibrio laddove la bilancia inizia a pesare in maniera inopportuna.
Creo così due ipotesi:
a) Ordine interessato al massacro: Come Generale del Sole Nero indubbiamente cercherebbe di ricercare tutte le informazioni del caso e mannaro o non mannaro tenterebbe comunque uno sviluppo all'interno del massacro. Nel senso che manderebbe i suoi uomini a raccogliere informazioni, i suoi diplomatici a cercare un ingresso diplomatico nella faccenda e, qualora vi fosse bisogno, anche i suoi uomini in attacco per bloccare questo massacro. Mannaro o non mannaro se l'Ordine è interessato alla causa lui perseguirebbe la cosa come guida andando così contro anche ad un suo "fratello" che ha creato il disequilibrio.
b) Se l'Ordine non è interessato e Iago stesso non è interessato molto probabilmente osserverebbe la situazione da distante. Sicuramente ricercherebbe informazioni, sicuramente cercherebbe di mettersi in contatto con il mannaro più per curiosità che per effettivo sostegno o non sostegno sulla faccenda. Sarebbe un modo come un altro per conoscere un ipotetico alleato/avversario e farsi due conti sulla faccenda. Perciò non lo appoggerebbe ma nemmeno gli sarebbe d'intralcio se, come scritto da te, il motivo non è interessante per Iago. Quindi.. se sta nel suo territorio, distante da ciò che è il suo Regno, per Iago è un : vivi e lascia vivere.

Caso 2
In questo caso Iago vivrebbe il suo sogno: La guerra. Iago è sempre stato un guerrafondaio. Un uomo d'arme. Un avventuriero. Il suo spirito sanguigno lo ha dimostrato sempre. Ora come ora non essendoci, su Legacy, possibilità di creare un gioco simile lui si è un pò mitigato per far in modo che il mio personaggio possa essere giocabile anche in un contesto di pace così allungata. Ma il suo spirito da lupo incallito e fiero guerriero c'è sempre. Se un mannaro, indipendentemente che sia gildato o meno, sta perorando una causa dove sia lui che l'Ordine condividono beh... assolutamente lui si darebbe anima e corpo in tutto questo contesto a livello logicamente tecnico.
In più se conosce il mannaro vuol dire che comunque lo ha riconosciuto come tale e come papabile alleato e quindi la sua voglia di supremazia o la sua voglia di protezione calerebbe quel tanto da portare ad una collaborazione senza la fase dominante in quel rapporto che sicuramente farebbe ritardare il possibile massacro-guerriglia.

Caso tre
Qua sicuramente Iago andrebbe nella situazione più difficoltosa. Se lui conosce questo mannaro ipotizzo, comunque, che la conoscenza non sia una sentita amicizia perciò potrebbe conoscerlo ma non per questo rispettarlo o onorarlo o comunque darci un peso molto importante.
Caso A -> Amicizia. Iago tenterebbe un approccio diplomatico per riuscire a sistemare la situazione sapendo bene che sarebbe l'approccio che smuoverebbe il Sole Nero. Perciò cercherebbe di comprendere se la situazione in qualche modo è evitabile o altro. Qualora non fosse evitabile allora partirebbe comunque per la spedizione di guerriglia per bloccare il massacro. la sua unica speranza? Riuscire a combattere lui stesso il mannaro amico per tramortirlo, imprigionarlo ma comunque salvargli la vita. Se poi dovesse morire beh..Iago sa di aver fatto la cosa giusta e per quanto malessere possa avere la sua dominanza nei rapporti non lo farebbe più di tanto soppesare questa scelta.
Caso b: non amicizia - semplice conoscenza. Niente di rilevante pee lui. Informerebbe diplomaticamente della cosa ma se il mannaro in questione non collabora allora inizierebbe la sua guerriglia per bloccare il massacro senza guardare in faccia nessuno. Iago è un uomo spiccio da questo punto di vista e da mannaro sarebbe abbastanza simile anzi..forse molto meno tollerante e paziente specie nei confronti di un altro mannaro dove, fra simili, c'è sia accettazione ma anche una sorta di dominanza - sottomissione che porterebbe ad un "gioco" continuo di accettazione. Se l'altro mannaro non accetta consigli e presenza di Iago lui non è proprio creatura che si soffermerebbe più di tanto in merito.
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// una candidatura che tra coronavirus, smadonnamenti personali e imprecazioni varie è durata più del parto di un ippopotamo, ma che alla fine ha dato esito...

positivo...

organizzati pure per la quest di cambiorazza...
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In seguito alle decisioni del player e al mancato cambiorazza, la situazione viene congelata e la discussione chiusa.
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