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19/09/2020 19:16 | |
fantaysytrash, 18/09/2020 21:01:
IX POSTO
“The best cure for all my pain will always be your bright smile”, Lily10 – 28,05/37
Grammatica: 7,05/10
Gli unici errori che ho trovato e che ti riporto sono prevalentemente sottigliezze, perciò mi congratulo per un testo perlopiù pulito e grammaticalmente corretto.
“Quest'ultime, di fronte al fievole riflesso solare, sembravano tante stelline appartententi a costellazioni diverse […]” -> “appartenenti”
“No Fred, così Ronnie lo viene a sapere e farà di sicuro da spia […]” -> manca una virgola prima di “Fred” (-0,15)
“«...Tu-Sai-Chi»” -> manca il punto alla fine della frase (-0,15)
“«Già... e non credo che riuscirò mai a credere, nonostante siano già passati ben cinque anni, che sia morto per davvero»” -> manca il punto alla fine della frase (-0,15)
“George guardò altrove dubbioso, affondando gli scarponcini sulla coltre di neve […]” -> “nella coltre di neve” (-0,15)
“[…] sebbene lui stesso era consapevole di non conoscere ancora per bene certe profonde inquietudini perché solo un quindicenne.” -> “sebbene lui stesso fosse consapevole” (-1,00)
“«E se torna, come dite voi... noi lo affronteremo senza paura, insieme»” -> manca il punto alla fine della frase (-0,15)
“Si fermò un attimo per cercare le parole adatte, poi concluse: «e voi due, poi, siete davvero così fortunati... perché potrete contare in particolar modo l'uno sull'altro, sempre».” -> dopo i due punti ci vuole la lettera maiuscola (-0,15)
“E se mai un giorno ci attacca di nuovo, come tanti anni fa...” -> “ci attaccasse”, lo segnalo per completezza, ma non tolgo punti in quanto credo fosse voluto, dato che a parlare è un Fred ancora piccolo.
“[…] sapendo in cuor suo di avere la vittoria in pugno contro qualcosa di più grande – di cui ahimè, forse per la sua giovane età, non aveva ancora realizzato a pieno la potenza.” -> manca una virgola prima di “ahimè” (-0,15)
“La coppia di altalene poco lontana da lui cigolò malinconica, arruginitasi con il trascorrere degli anni […]” -> “arrugginitasi”
“I colori del tramonto illuminarono i suoi occhi azzurri – ai quali di fatto non fu contagiata quella luce […]” -> “i quali di fatto non furono contagiati da quella luce” (-0,25)
“Pensandoci, era passato talmente tanto tempo che Voldemort era tornato per davvero, e avevano anche combattuto insieme i suoi seguaci...” -> “da che” o, ancora meglio, “da quando” (-0,15)
Inoltre dopo alcuni discorsi diretti hai inserito la lettera minuscola, quando invece iniziava un nuovo periodo – esempio: “«Certo, tesoro! E poi è tutto il giorno che studi, riposati un po'!» quell'anno infatti il maggiore dei Weasley doveva tenere i suoi G.U.F.O.” (-0,15 per dieci volte -> -1,50 -> punteggio cumulativo sottratto: -0,50)
Dal punto di vista dello stile, ho trovato il tuo modo di scrivere molto piacevole; hai un lessico forbito e una padronanza del linguaggio non indifferente che ti ha permesso di narrare i vari eventi spaziando tra due toni ben distanti l’uno dall’altro. La spensieratezza della gioventù accostata alla drammaticità della perdita di Fred ha rappresentato un contrasto netto e al tempo stesso strettamente collegato, davanti al quale è impossibile non rimanere colpiti emotivamente. Inoltre, ho apprezzato in particolar modo anche la presenza di numerose descrizioni, sempre vivide e prorompenti, con un uso costante di metafore efficaci e ben piazzate.
L’unica cosa che non mi ha fatto impazzire sono stati gli inserimenti occasionali di interiezioni (come “ahimè”) che hanno sia rallentato la narrazione sia creato una sorta di distanziamento tra il testo e il lettore. Nel bel mezzo di un discorso più ampio, infatti, hanno stonato perché sembravano quasi commenti dell’autore che, forse, sarebbe stato meglio evitare.
In ogni caso, lo stile curato ha fatto sì che il racconto scorresse veloce e in modo fluido, senza mai momenti morti o ripetitivi, creando un flusso di pensieri esaustivo e articolato che ha arricchito la storia di una componente introspettiva assai soddisfacente.
Trama e originalità: 8,5/10
La trama della storia è senz’altro ben costruita, con diversi passaggi che non solo provocano emozioni forti nel lettore ma che sono speculari nelle due diverse scene rappresentate.
Ci sono infatti molti elementi che sono presenti in entrambi i momenti descritti, il più evidente – e dall’impatto maggiore – costituito sicuramente dall’inquietudine di George e dal riferimento alle persone che “sono volate in cielo” che, se inizialmente era riferito a zii che a malapena conosceva, si sposta poi in relazione al fratello, in uno straziante incontro tra tragedia e inevitabilità.
Anche la presenza di Bill è ben inserita, rappresenta una sorta di figura che dovrebbe apparire rassicurante ma, così come da piccolo George faticava a credergli, ora che è adulto può trarre veramente pochissimo conforto dalla sua vicinanza, a causa degli eventi troppo tragici e da cui non è ancora in grado di riprendersi.
L’emotività – sia dei personaggi che quella che il lettore finisce inevitabilmente per provare – è quindi uno dei punti focali del racconto, ma ci sono state alcune pecche – a mio avviso – che hanno abbassato un po’ il punteggio complessivo.
Prima di tutto, mi sono trovata leggermente spaesata per quanto riguarda la cronologia degli eventi. La seconda scena descritta, infatti, per la sua posizione nel testo e la mancanza di segnali distintivi come l’utilizzo del corsivo, sembra collocarsi successivamente alla prima. Arrivati alla fine, però, si capisce che è in realtà un flashback che spiega le ragioni delle preoccupazioni di George che vengono poi esplorate nella prima e nella terza scena. Può sembrare una sottigliezza, ma ritengo che avere un’idea ben precisa di cosa stia accadendo in un testo sia fondamentale, specialmente perché non è una scena “criptica” che ha lo scopo di confondere per poi stupire, e quindi bisogna segnalare la sua antecedenza cronologica rispetto alla scena graficamente collocata precedentemente.
Oltre a questo, ho percepito inoltre un forte distacco tra la parte ambientata nel 1986 e quella del 1998, non tanto per i temi trattati – essi vengono invece ripresi bene, riportando alla mente di George gli attimi del passato – quanto piuttosto per l’interesse degli eventi in sé.
Mi rendo conto che questa possa essere un’affermazione alquanto soggettiva, ma i pensieri strazianti di George dopo la battaglia sono risultati molto più d’impatto e interessanti da leggere rispetto alla prima parte, principalmente perché – in una storia come la tua dove l’enfasi è senz’altro posta sul rapporto tra i gemelli e il futuro di solitudine che attende il sopravvissuto – il background ambientato durante l’infanzia non è strettamente necessario per comprendere fino in fondo il dolore di George.
Mi sarebbe piaciuto invece leggere qualcosa in più ambientato proprio nel “dopo”, vedere come George – e il resto della famiglia Weasley – cerca di andare avanti senza Fred, piuttosto che avere un momento dolceamaro del passato che è lungo il doppio del vero succo della questione.
Anche la stessa citazione da te scelta si basa su questo concetto, quindi gli avrei lasciato uno spazio più ampio, dato che è anche la parte che possiede maggiori spunti per quanto riguarda l’originalità; George che si dispera per la morte di Fred è un tema trattato in lungo e in largo, ma la forza che deve mostrare per continuare a vivere nonostante la terribile perdita è forse più inedita.
Nel complesso, comunque, c’è una coesione di base abbastanza forte e, anche se non ci sono stati apporti originalissimi o concetti nuovi esplorati a fondo, quelli presenti sono stati esposti in maniera pulita e perlopiù chiara.
Utilizzo della citazione: 4/5
Come accennato nel parametro precedente, la citazione è senz’altro ben inserita nel discorso, ma la parte strettamente collegata al concetto espresso è circa un terzo della storia totale.
La frase “Come pensi di poter scappare da ciò che è dentro la tua testa?” è perfetta per descrivere le sensazioni che prova George nel 1998, lo strazio che sente nel doversi adattare a un mondo in cui manca metà della sua anima, sapendo di dover continuare a vivere ma trovandosi bloccato sul come fare.
E questo, lo ripeto, è stato trattato veramente bene nella parte finale della fic, e proprio per questo avrei voluto che il discorso fosse ampliato ulteriormente, andando a sondare un terreno anche più fragile e delicato, mettendo in mostra ogni sfaccettatura del dolore di George.
Il senso arriva comunque a destinazione, è chiaro che la parte precedente costituisca un crescendo che va a corroborare il pensiero conclusivo – motivo per cui il punteggio è più che sufficiente – ma una spinta in più verso quella direzione più personale e introspettiva avrebbe comportato un risultato di maggiore efficacia.
Titolo: 1,5/2
Il titolo scelto è decisamente azzeccato, riprende una frase effettiva presente nel testo e quello che è il tema principale del racconto, ovvero come il sorriso di Fred fosse capace di rassicurare George e come ora non potrà essere mai più così.
A mio avviso, però, è un po’ troppo lungo e vago, non dà alcuna reale informazione sul tipo di storia che si potrebbe star per leggere, specialmente perché l’associazione gemelli Weasley/risata è talmente comune che il contenuto di un racconto con un simile titolo potrebbe veramente essere dei più disparati.
Ciononostante, è coerente e non troppo stravagante, per cui si addice alla tua storia in maniera molto naturale e senza fronzoli, una scelta che molto spesso risulta più efficace di titoli all’apparenza più innovativi ma privi di un reale senso compiuto.
Gradimento personale: 7/10
Come appunto finale, dico che questa storia ha avuto alti e bassi ma che complessivamente è stata una lettura gradevole e dal forte impatto emotivo. Il tuo stile descrittivo è stato uno dei punti di forza principali, che ha aiutato a creare un’immagine chiara della situazione e a seguire i personaggi nelle loro varie riflessioni.
Ritengo dunque assolutamente che sia una fic di cui tu possa andare fiera – ho letto nelle tue note autrice che questa è la tua prima storia nel fandom di Harry Potter, quindi tanto di cappello – e spero continuerai a produrne altre perché con il tuo stile preciso e completo e la tendenza allo svisceramento dei sentimenti e pensieri dei protagonisti sarai senz’altro in grado di illustrare altri tipi di dinamiche alla perfezione.
I gemelli Weasley non rientrano esattamente tra i miei personaggi preferiti, ma mi ha fatto molto piacere leggere qualcosa su di loro, specialmente perché sei riuscita a mostrare un lato di loro molto più serio e “sofisticato”, aspetto che spesso viene messo in disparte a favore di momenti scherzosi o divertenti; la copresenza di entrambi i toni – uno più leggero e uno più tragico – nella tua storia ha costituito un elemento intrigante e un quadro complessivo più equilibrato.
Totale: 28,05/37
Ciao, Fantaysy! Come stai?
Innanzitutto, vorrei ringraziarti sentitamente per il tempo che hai speso nel valutare la mia storia, per aver salvato il contest e soprattutto per la valutazione accurata che mi hai lasciato.❤
Nonostante la posizione sono comunque contenta del traguardo raggiunto, essendo una tra le FF più lunghe che io abbia scritto negli ultimi trascorsi (oltre che la mia prima in assoluto nel fandom), e sono ancor più felice di essere riusciuta, nel mio piccolo, a far arrivare emotivamente la storia nel cuore del lettore.
Lieta che tu abbia gradito il mio stile, soprattutto perché ancora in fase di crescita e miglioramento, e sono ancor più felice del fatto che le descrizioni ti abbiano colpita, anche perché quando scrivo è una delle cose che più mi piace fare.
Grazie di cuore.❤
Nella valutazione ci sono alcune cose, però, che non sono molto in sintonia con il mio personale punto di vista, ad essere sincera, per cui mi piacerebbe avere un piccolo riscontro con te per quanto riguarda i seguenti punti.
Qui, per esempio:
《Oltre a questo, ho percepito inoltre un forte distacco tra la parte ambientata nel 1986 e quella del 1998, [...]. Mi rendo conto che questa possa essere un’affermazione alquanto soggettiva, ma i pensieri strazianti di George dopo la battaglia sono risultati molto più d’impatto e interessanti da leggere rispetto alla prima parte, principalmente perché – in una storia come la tua dove l’enfasi è senz’altro posta sul rapporto tra i gemelli e il futuro di solitudine che attende il sopravvissuto – il background ambientato durante l’infanzia non è strettamente necessario per comprendere fino in fondo il dolore di George. Mi sarebbe piaciuto invece leggere qualcosa in più ambientato proprio nel “dopo”, vedere come George – e il resto della famiglia Weasley – cerca di andare avanti senza Fred, piuttosto che avere un momento dolceamaro del passato che è lungo il doppio del vero succo della questione.》 ---> innanzitutto chiedo scusa se ho riportato il testo invece che riportare solo questo pezzettino attraverso il forum, ma purtroppo non so come si fa.😅
Partendo dal presupposto che rispetto completamente la tua opinione e ti sono davvero grata per avermi fatto sapere cosa pensi a riguardo... ma in questo punto, sfortutatamente, mi sono trovata un po' in disaccordo rispetto al tuo parere.
Io penso che il background che ho inserito, in quanto occupa quasi tutta la storia, contenga invece il vero nocciolo della questione: attraverso esso volevo infatti sottolineare, oltre la successiva sofferenza di George, soprattutto come il loro legame sia stato tanto stretto sin dalla tenera età e, in particolare, come ogni ricordo diventi di fondamentale importanza per George dal momento in cui Fred non c'è più. Questo ricordo in particolare, in realtà, credo che sia abbastanza significativo per i gemelli, visto che, nonostante siano ancora bambini, capiscono grazie a Bill diverse cose – che poi, una volta cresciuti, rimarranno per sempre dentro di loro.
Il senso della storia non si incentra quindi sul superamento del dolore, o sulla rinascita di George e/o della sua famiglia, in quanto non è mai stato l'obiettivo prefissato per questa fic. Volevo infatti sempliemente scrivere le sensazioni che prova George prima, quando vive quasi ogni attimo della sua esistenza insieme al gemello (nella prima parte), e dopo, quando passa a trascorrere ad una vita a metà, quasi condannata – dove, almeno inizialmente, può trarre conforto da ben poche cose.
Concordo sul fatto che, forse, avrei dovuto ampliare il discorso per quanto riguarda la seconda parte, ma il fatto è che avevo paura di risultare pesante, solo questo.
Mi dispiace un pochino che questo messaggio non sia arrivato a pieno, e che pensavi di leggere, in un certo senso, qualcosa di leggermente diverso... ma va bene così.
Ti ringrazio comunque sentitamente per aver espresso il tuo parere a riguardo, te ne sarò sempre molto grata.❤
Per quanto riguarda il titolo, infine, in realtà rimanda anche alla frase finale (anche se lì, mi mangio le mani, ho evidenziato in grassetto una parola al posto di un'altra per sbaglio🙈: a proposito, grazie per la segnalazione di tutte le sviste!) in quanto inizialmente era un parametro del contest, ma sono comunque contenta del fatto che il suo significato ti sia arrivato.
Per il resto, ti ringrazio ancora una volta sentitamente sia per aver fatto da giudice sostitutiva sia per l'esaustiva valutazione.
Ti auguro una buona serata!❤ |