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Cinquanta sfumature di perché

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2020 14:47
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Giudice*****
Utente Senior
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27/04/2020 10:29
 
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Scusate ragazzi/e, ma ho bisogno di essere rassicurata in qualche modo altrimenti penso che potrei svenire 🤣.

Proprio ieri m'è capitato di imbattermi in una notizia secondo la quale la Trilogia Proibita della James - le cinquanta sfumature arcobaleno, per intenderci - sia stata tra i libri più venduti degli ultimi cinque anni, nonostante all'inizio fosse una semplice fanfiction su Edward e Bella di Twilight.
Incuriosita dalla cosa, ho acquistato il primo libro in forma e-book, dandoci una breve occhiata.
E da qui inizia lo sfogo. Scusate, ma secondo voi la gente cosa potrebbe riuscire a trovare all'interno di un libro del genere?
Attenzione, non mi sto riferendo alle scene puramente bondage, perché il libro fa riferimento al genere erotico, quindi mi starebbe anche bene.

Mi riferisco a tutto il resto: un tizio che ha 34 anni ed è più ricco di Bill Gates, che si innamora di una ragazza - ovviamente - comunissima e senza particolari abilità - oltre al fatto di essere completamente tonta.
Ovviamente lei accetta un contratto in cui viene praticamente "punita", seviziata e frustata con manette pelose, etc...
La cosa che mi sconcerta non è tanto la storia in sé e per sé, quanto il successo incredibile che ha avuto Christian Grey. Cioè, non per portarvela tanto lontano, quest'uomo ha un club di sostenitrici accanite.

Da qui la fatidica domanda: ma è normale, secondo voi, che un personaggio come Christian Grey abbia riscosso tutto questo successo?
No, lo chiedo perché a me sinceramente appare davvero inquietante pensare che un simile sadico sessuale sia l'ideale d'amore di molte donne.
Non per generare polemiche, ma 'sto tizio va praticamente contro ogni etica di comportamento in generale, e volevo capire se sono io ad avere problemi nel non pensare che sia un personaggio incredibile e ricco di fascino.

Aspetto la burrasca! 😂
[Modificato da _Vintage_ 27/04/2020 10:30]
Sono stato tutta la mattina per aggiungere una virgola, e nel pomeriggio l'ho tolta.

(Oscar Wilde)



_EverAfter_ su EFP
Post: 39
Utente Junior
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29/04/2020 11:04
 
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Ciao! (^-^)
Provo io a dire la mia su questa delicata questione che ormai viene un pochino trascinata e discussa da anni, sperando di essere più obiettiva possibile.

Premessa: io non ho letto i libri per intero. Ho dato solo una piccola "scorsa" durante il periodo in cui circolavano come le figurine dei calciatori Panini, e quindi era impossibile che non capitassero sottomano. O, comunque, era davvero improbabile non sapere come minimo che esistessero. Se penso che allora persino la mia prof di italiano aveva tirato in ballo l'argomento in classe! (xD)
In ogni caso, presi per la prima volta il libro in mano quando fu mia mamma a comprarlo (lei è una di quelle che si è sbafata tutta la trilogia), e ai tempi io stessa rimasi assai perplessa. Lessi il primo capitolo, mi trovai davanti ai classici cliché che circolano nel magico mondo dei fandom (protagonista che si presenta in prima persona guardandosi allo specchio dopo essersi appena svegliata, eccetera), scoppiai a ridere e pensai: "Che cavolo? Ma questa è una fan fiction?" Nota: ai tempi non sapevo davvero che fosse nata come fan fiction di Twilight!
Ma, appunto, a quel tempo semplicemente accantonai il libro e non ci pensai più.

Durante la bufera, quando appunto tutti ne parlavano, chi bene e chi male, (io sentivo solo critiche a riguardo, devo dire la verità), non mi lasciai trascinare troppo dentro dalla conversazione, perché semplicemente non erano libri che mi interessavano. Non avendoli letti per intero, poi, e conoscendo solo la trama a livello generale, non mi sentivo autorizzata a dare un mio giudizio.
Quando poi le acque si calmarono, in me tornò un po' di curiosità, non tanto per la storia di per sé (il genere non è proprio il mio tipo, come ho già specificato), ma più che altro per il successo che aveva riscosso. In me nacquero i tuoi stessi dubbi: "Se tutti ne parlano male, allora da dove viene tutto questo successo? Se è chiaro che questa è narrativa-spazzatura, allora perché è stato un mega successo globale?"
A quel punto, leggendo con un po' più attenzione, trovai quella che forse era la mia risposta.

Innanzitutto, per la lettrice comune è molto facile identificarsi in Anastasia. Proprio perché è una ragazza comune, senza particolari doti, senza particolari qualità, viene usata come "involucro vuoto" nella quale tutte possono infilarsi e prendere i panni della protagonista. Proprio come succedeva con Bella di Twilight, se ci pensi.
Riguardo Christian: non credo che ciò che faccia sbavare le lettrici sia la questione del sadomaso in sé, ma il fatto che lui sia in grado di far sentire Anastasia desiderata. In realtà, Anastasia è una ragazza desiderata da molti, nel romanzo. Il suo amico messicano, poi anche il suo collega del lavoro part-time, eccetera.
In merito, poi, seguii anche l'analisi di uno youtuber, e lui stesso mise in chiaro un particolare non da poco: non è tanto il bondage che attira Anastasia, ma Christian, quindi la questione delle pratiche sessuali passa decisamente in secondo piano e viene trattata con molta superficialità dall'autrice stessa.

Detto questo, se Christian fosse uno squattrinato anziché un miliardario, le cose cambierebbero? Direi decisamente di sì. Persino Boban Pesov ha trattato l'argomento, discutendone e allo stesso tempo disegnando un Christian Gray vestito da pezzente che, pur mantenendo l'atteggiamento possessivo del Christian "normale", si mostra come un maniaco da ripudiare solo per il fatto di essere senza un soldo.
La ricchezza di Christian è importante perché gli permette di trattare Anastasia come gli altri ragazzi non possono trattarla: regali costosi, viaggi in elicottero, eccetera. In pratica, la fa sentire importante, la fa sentire corteggiata.
Inoltre, entra anche in gioco il "fattore rischio". Christian è una sorta di "bad boy". Magari mal caratterizzato, ma comunque lo è. E i ragazzacci hanno sempre fatto presa sulle giovani, se ci pensi, perché innescano delle relazioni che comportano rischi, proibizioni, segretezza, eccetera, è tutto ciò è fonte di adrenalina, eccitazione. E questo, volente o nolente, piace.
Io stessa lo trovo stra-inquietante, e scapperei a gambe levate se qualcuno mostrasse simili atteggiamenti manipolatori nei miei confronti, ma evidentemente ci sono molte lettrici che non la pensano così e, sinceramente, non mi sento in grado di giudicarle.
In ultimo, Christian è vittima di un passato burrascoso, di un'infanzia infelice, e questo suscita un altro sentimento nella lettrice: la compassione.
Christian viene visto quindi come qualcuno a cui affidare l'amore che non ha trovato da piccolo, viene visto come qualcuno che ha bisogno di ricevere affetto incondizionato. Il suo passato difficile, inoltre, viene visto come una sorta di "giustificazione" nei confronti dei suoi comportamenti malsani. Una cosa molto in stile: "Oh, povero Christian, è vero che ha bisogno di instaurare relazioni malsane con le donne, ma questo succede solo per quel che gli è capitato da piccolo, per far fronte al trauma che ha vissuto con la morte della madre, quindi sarò io a prendermi cura di lui e a farlo cambiare, eccetera." E questo fa sentire la lettrice-Anastasia ancora più speciale: è l'unica in grado di cambiarlo, e per questo, da ragazza comune, diventa improvvisamente importante per lui, per la sua psiche. E questo senso di importanza viene accolto molto bene dalla lettrice, offrendole quello che cerca, ossia un qualcosa che la fa sentire diversa dalle altre, più desiderata e soprattutto insostituibile.

Magari la trilogia ha avuto così tanto successo perché ha fatto presa su una fascia di lettrici (più ampia di quel che uno crede, a quanto pare) che ha trovato una sorta di consolazione nella sua lettura. Identificandosi con una ragazza qualsiasi che riceve attenzioni da un uomo ricco, bello, super dotato, in grado di farti sentire desiderata, corteggiata, amata carnalmente (?), queste donne hanno avuto modo di consolarsi davanti alla loro vita magari più monotona e insoddisfacente. Tutti noi ci affidiamo alle opere di fiction proprio per questo, no? Alcuni di noi si rifugiano nel fantasy, altri nell'horror, eccetera, e molti altri invece si rifugiano nelle storie stile "Cinquanta sfumature".
Secondo me, quindi, il successo della trilogia non è tanto dovuto all'ignoranza delle lettrici, ma alla loro ricerca di quel qualcosa in più che non riescono a trovare e a realizzare nella vita reale.
Vanno in cerca quindi di una relazione malsana, di un manipolatore che viene accettato come corteggiatore solo per la sua ricchezza? Forse. Ma, come ho già accennato, io non penso di aver alcun diritto di bacchettare queste lettrici, o di dir loro cos'è giusto leggere, o cos'è che deve piacere loro, quindi offro questa mia piccola analisi nella maniera più oggettiva possibile, senza aggiungermi al coro dei: "QuESstI liBRi VaNNo abOLiti!!!!", eccetera.

Spero di essere stata abbastanza esaustiva. Scusa se mi sono dilungata un pochettino, ma mi sono fatta trascinare dal discorso (xD).
Fammi sapere se ho risposto correttamente ai tuoi dubbi!


_Frame_
[Modificato da _Frame_ 29/04/2020 11:10]
Post: 858
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
29/04/2020 11:52
 
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Re:
_Frame_, 29/04/2020 11:04:

Ciao! (^-^)
Provo io a dire la mia su questa delicata questione che ormai viene un pochino trascinata e discussa da anni, sperando di essere più obiettiva possibile.

Premessa: io non ho letto i libri per intero. Ho dato solo una piccola "scorsa" durante il periodo in cui circolavano come le figurine dei calciatori Panini, e quindi era impossibile che non capitassero sottomano. O, comunque, era davvero improbabile non sapere come minimo che esistessero. Se penso che allora persino la mia prof di italiano aveva tirato in ballo l'argomento in classe! (xD)
In ogni caso, presi per la prima volta il libro in mano quando fu mia mamma a comprarlo (lei è una di quelle che si è sbafata tutta la trilogia), e ai tempi io stessa rimasi assai perplessa. Lessi il primo capitolo, mi trovai davanti ai classici cliché che circolano nel magico mondo dei fandom (protagonista che si presenta in prima persona guardandosi allo specchio dopo essersi appena svegliata, eccetera), scoppiai a ridere e pensai: "Che cavolo? Ma questa è una fan fiction?" Nota: ai tempi non sapevo davvero che fosse nata come fan fiction di Twilight!
Ma, appunto, a quel tempo semplicemente accantonai il libro e non ci pensai più.

Durante la bufera, quando appunto tutti ne parlavano, chi bene e chi male, (io sentivo solo critiche a riguardo, devo dire la verità), non mi lasciai trascinare troppo dentro dalla conversazione, perché semplicemente non erano libri che mi interessavano. Non avendoli letti per intero, poi, e conoscendo solo la trama a livello generale, non mi sentivo autorizzata a dare un mio giudizio.
Quando poi le acque si calmarono, in me tornò un po' di curiosità, non tanto per la storia di per sé (il genere non è proprio il mio tipo, come ho già specificato), ma più che altro per il successo che aveva riscosso. In me nacquero i tuoi stessi dubbi: "Se tutti ne parlano male, allora da dove viene tutto questo successo? Se è chiaro che questa è narrativa-spazzatura, allora perché è stato un mega successo globale?"
A quel punto, leggendo con un po' più attenzione, trovai quella che forse era la mia risposta.

Innanzitutto, per la lettrice comune è molto facile identificarsi in Anastasia. Proprio perché è una ragazza comune, senza particolari doti, senza particolari qualità, viene usata come "involucro vuoto" nella quale tutte possono infilarsi e prendere i panni della protagonista. Proprio come succedeva con Bella di Twilight, se ci pensi.
Riguardo Christian: non credo che ciò che faccia sbavare le lettrici sia la questione del sadomaso in sé, ma il fatto che lui sia in grado di far sentire Anastasia desiderata. In realtà, Anastasia è una ragazza desiderata da molti, nel romanzo. Il suo amico messicano, poi anche il suo collega del lavoro part-time, eccetera.
In merito, poi, seguii anche l'analisi di uno youtuber, e lui stesso mise in chiaro un particolare non da poco: non è tanto il bondage che attira Anastasia, ma Christian, quindi la questione delle pratiche sessuali passa decisamente in secondo piano e viene trattata con molta superficialità dall'autrice stessa.

Detto questo, se Christian fosse uno squattrinato anziché un miliardario, le cose cambierebbero? Direi decisamente di sì. Persino Boban Pesov ha trattato l'argomento, discutendone e allo stesso tempo disegnando un Christian Gray vestito da pezzente che, pur mantenendo l'atteggiamento possessivo del Christian "normale", si mostra come un maniaco da ripudiare solo per il fatto di essere senza un soldo.
La ricchezza di Christian è importante perché gli permette di trattare Anastasia come gli altri ragazzi non possono trattarla: regali costosi, viaggi in elicottero, eccetera. In pratica, la fa sentire importante, la fa sentire corteggiata.
Inoltre, entra anche in gioco il "fattore rischio". Christian è una sorta di "bad boy". Magari mal caratterizzato, ma comunque lo è. E i ragazzacci hanno sempre fatto presa sulle giovani, se ci pensi, perché innescano delle relazioni che comportano rischi, proibizioni, segretezza, eccetera, è tutto ciò è fonte di adrenalina, eccitazione. E questo, volente o nolente, piace.
Io stessa lo trovo stra-inquietante, e scapperei a gambe levate se qualcuno mostrasse simili atteggiamenti manipolatori nei miei confronti, ma evidentemente ci sono molte lettrici che non la pensano così e, sinceramente, non mi sento in grado di giudicarle.
In ultimo, Christian è vittima di un passato burrascoso, di un'infanzia infelice, e questo suscita un altro sentimento nella lettrice: la compassione.
Christian viene visto quindi come qualcuno a cui affidare l'amore che non ha trovato da piccolo, viene visto come qualcuno che ha bisogno di ricevere affetto incondizionato. Il suo passato difficile, inoltre, viene visto come una sorta di "giustificazione" nei confronti dei suoi comportamenti malsani. Una cosa molto in stile: "Oh, povero Christian, è vero che ha bisogno di instaurare relazioni malsane con le donne, ma questo succede solo per quel che gli è capitato da piccolo, per far fronte al trauma che ha vissuto con la morte della madre, quindi sarò io a prendermi cura di lui e a farlo cambiare, eccetera." E questo fa sentire la lettrice-Anastasia ancora più speciale: è l'unica in grado di cambiarlo, e per questo, da ragazza comune, diventa improvvisamente importante per lui, per la sua psiche. E questo senso di importanza viene accolto molto bene dalla lettrice, offrendole quello che cerca, ossia un qualcosa che la fa sentire diversa dalle altre, più desiderata e soprattutto insostituibile.

Magari la trilogia ha avuto così tanto successo perché ha fatto presa su una fascia di lettrici (più ampia di quel che uno crede, a quanto pare) che ha trovato una sorta di consolazione nella sua lettura. Identificandosi con una ragazza qualsiasi che riceve attenzioni da un uomo ricco, bello, super dotato, in grado di farti sentire desiderata, corteggiata, amata carnalmente (?), queste donne hanno avuto modo di consolarsi davanti alla loro vita magari più monotona e insoddisfacente. Tutti noi ci affidiamo alle opere di fiction proprio per questo, no? Alcuni di noi si rifugiano nel fantasy, altri nell'horror, eccetera, e molti altri invece si rifugiano nelle storie stile "Cinquanta sfumature".
Secondo me, quindi, il successo della trilogia non è tanto dovuto all'ignoranza delle lettrici, ma alla loro ricerca di quel qualcosa in più che non riescono a trovare e a realizzare nella vita reale.
Vanno in cerca quindi di una relazione malsana, di un manipolatore che viene accettato come corteggiatore solo per la sua ricchezza? Forse. Ma, come ho già accennato, io non penso di aver alcun diritto di bacchettare queste lettrici, o di dir loro cos'è giusto leggere, o cos'è che deve piacere loro, quindi offro questa mia piccola analisi nella maniera più oggettiva possibile, senza aggiungermi al coro dei: "QuESstI liBRi VaNNo abOLiti!!!!", eccetera.

Spero di essere stata abbastanza esaustiva. Scusa se mi sono dilungata un pochettino, ma mi sono fatta trascinare dal discorso (xD).
Fammi sapere se ho risposto correttamente ai tuoi dubbi!


_Frame_




Ciao, mi è piaciuta molto la tua descrizione e la trovo davvero molto ben dettagliata e soddisfacente.
Personalmente anche io mi ero informata circa alcune dinamiche psicologiche che sono state analizzate nel romanzo, soffermandomi su quelle che mi erano parse più ovvie: in primis il modo di scrivere dell'autrice, che personalmente non ho trovato affatto brutto, come alcuni hanno descritto.
Per la potenzialità del suo stile, perfino certe sequenze dialogate hanno un impatto notevole, e questo credo che sia stata anche una cosa voluta, in modo da evidenziare ancor di più il fatto che non si sta parlando di un'autrice che ha scritto una fanfiction da quattro soldi e basta. No, parliamo comunque di una scrittrice che ha saputo attirare un grandissimo numero di persone - altrimenti non si spiegherebbero venti milione di copie vendute.

Aggiungo anche che si evince, all'interno della storia, un insieme di "strategie" - se così le possiamo chiamare - che sicuramente la James ha impiegato per una buona riuscita della storia.

Christian ne è l'esempio lampante.
Mi sono spesso ritrovata ad analizzare quelle che sono le caratteristiche dei "bad boys", chiedendomi come mai riscontrino così tanto successo.
I villain in generale sono ormai alla base di quelli che sono gli ideali di molte donne. Mentre prima ne comprendevo a stento la ragione, adesso la cosa mi è un po' più chiara grazie agli scritti di Walter Riso, che dal punto di vista psicologico ha creato quella che, secondo me, è la migliore analisi inerente questo argomento.

L'ideale di nobiltà d'animo si è un po' miscelato a quella che è la logica materialista del XXI secolo, basata - più che su sentimenti e virtù - sulla legge del possesso.
Ciò che prima veniva influenzato da gesta eroiche e senza tornaconti personali è mutato nel fascino del successo, un'ottica completamente differente e che attira di più.
Il "cattivo" è sempre sicuro di sé e possiede quel carisma che fa scattare l'elemento, per così dire, masochistico: non importa quanto in potenza ci possa far del male, perché ha quel fascino che ce lo fa apprezzare comunque.

Per cui non sono rimasta così tanto sorpresa da Christian, che di per sé è un personaggio che, come hai giustamente detto tu, suscita anche compassione, creando all'interno della lettrice una smisurata sindrome della crocerossina secondo la quale è impossibile non volerlo "salvare", quanto più dal suo approccio con Anastasia.

Capisco anche che Anastasia sia un personaggio nel quale ci si possa riflettere facilmente, tuttavia è proprio qui che sta la mia perplessità.
Lungi da me giudicare i gusti di ogni donna (viviamo in un mondo dove fortunatamente v'è libertà d'espressione), quello che non mi è chiaro è proprio la delineazione emotiva e caratteriale di questa protagonista.
La James la descrive come una ragazza semplice, impacciata, con i suoi piccoli problemi di tutti i giorni. E' quasi adorabile la sua normalità.
Tuttavia, questa normalità in tutto il romanzo m'appare stereotipata a livelli incomprensibili: Anastasia prende le decisioni che ci si aspetta debba prendere, segue il "flusso" della corrente senza opporvisi, si lascia trascinare in situazioni che definirei al limite del paradossale (è un libro, è giusto che sia così, ma a volte si sfiora l'elemento dell'assurdo).
Nonostante questo è comunque desiderata, e da ben più di una persona.
Facendo un'attenta analisi della cosa, mi sono ritrovata a pensare che la logica che si nasconde dietro questo personaggio sia la stessa che alberga negli otome games: la protagonista femminile ha una personalità basic, per così dire, e sembra essere voluta da tutti gli elementi di sesso maschile della storia per via della sua natura "pura" e scevra dall'ottica materialista - è una ragazza comune, che non si sognerebbe mai di andare in elicottero in giro per il mondo giusto per divertimento.

Questo sembrerà anch'esso un paradosso, ma per quanto la James abbia delineato Anastasia come una figura assolutamente normale e a tratti banale, ai miei occhi appare come uno stereotipo sociale che è ormai ampiamente impiegato in molte opere letterarie.
Forse ci troviamo davvero di fronte ad una visione rivisitata e attuale di una Mary Sue per eccellenza.

Anche io ti chiedo scusa per il malloppo, era da un po' che non mi capitava un confronto appagante come questo 😁.

_Vintage_
[Modificato da _Vintage_ 29/04/2020 11:58]
Sono stato tutta la mattina per aggiungere una virgola, e nel pomeriggio l'ho tolta.

(Oscar Wilde)



_EverAfter_ su EFP
Post: 39
Utente Junior
OFFLINE
29/04/2020 13:44
 
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Anche io ti chiedo scusa per il malloppo, era da un po' che non mi capitava un confronto appagante come questo 😁.



Concordo, è sempre bello e stimolante confrontarsi in maniera approfondita ed esaustiva. (^-^)
Tornando alla nostra analisi...


Per la potenzialità del suo stile, perfino certe sequenze dialogate hanno un impatto notevole, e questo credo che sia stata anche una cosa voluta, in modo da evidenziare ancor di più il fatto che non si sta parlando di un'autrice che ha scritto una fanfiction da quattro soldi e basta. No, parliamo comunque di una scrittrice che ha saputo attirare un grandissimo numero di persone - altrimenti non si spiegherebbero venti milione di copie vendute.



Sono d'accordo, direi che lo stile scelto e usato dall'autrice ha avuto sicuramente un impatto notevole dal punto di vista commerciale. Si tratta di uno stile semplice e scorrevole, ma proprio per questo è "masticabile" da chiunque, anche da chi magari non legge con frequenza. Sicuramente l'autrice ha avuto chiaro fin da subito quale fosse il suo pubblico e, in base ha quello, ha voluto utilizzare lo stile più consono per catturarlo.
Dal punto di vista puramente commerciale - questo è appurato - la trilogia delle Cinquanta Sfumature è una genialata, e lo dimostra il fatto che abbia saputo vendere così bene.

Tu stessa hai accennato ad alcune "strategie" utilizzate dall'autrice all'interno della storia. Mi viene spontaneo chiedermi, a questo punto, quante di esse siano effettivamente volute e quante di esse siano risultate vincenti puramente grazie al Fattore C. A volte capita (xD)


Capisco anche che Anastasia sia un personaggio nel quale ci si possa riflettere facilmente, tuttavia è proprio qui che sta la mia perplessità.
Lungi da me giudicare i gusti di ogni donna (viviamo in un mondo dove fortunatamente v'è libertà d'espressione), quello che non mi è chiaro è proprio la delineazione emotiva e caratteriale di questa protagonista.
La James la descrive come una ragazza semplice, impacciata, con i suoi piccoli problemi di tutti i giorni. E' quasi adorabile la sua normalità.
Tuttavia, questa normalità in tutto il romanzo m'appare stereotipata a livelli incomprensibili: Anastasia prende le decisioni che ci si aspetta debba prendere, segue il "flusso" della corrente senza opporvisi, si lascia trascinare in situazioni che definirei al limite del paradossale (è un libro, è giusto che sia così, ma a volte si sfiora l'elemento dell'assurdo).
Nonostante questo è comunque desiderata, e da ben più di una persona.



Comprendo benissimo la tua perplessità, ma forse c'è una risposta anche per questo.
Il fatto che Anastasia sia molto passiva e che si lasci trascinare dal flusso fa sempre parte della strategia di renderla più "trasparente" possibile. Se Anastasia avesse una caratterizzazione più marcata, se fosse più imprevedibile, allora non sarebbe poi così facile immedesimarsi in lei.
Il fatto che una persona del genere sia al centro dei desideri di ogni uomo è assurdo, sono d'accordissimo, tuttavia penso che una critica simile avrebbe senso se stessimo parlando di un romanzo con un certo spessore, e non di una trilogia nata e distribuita solo per intrattenere, solo per fare numeri a livello di vendite. E secondo me di questo se ne rendono conto anche molte lettrici.
La trilogia è piena zeppa di assurdità, di situazioni improponibili, di personaggi irrealistici, ma forse è proprio questo che ha fatto presa sulla sua fascia di lettrici. Le Cinquanta Sfumature sono un romanzo usato come mezzo di "escapismo", dove le sue lettrici si immergono magari dicendosi: "Sì, lo so che quello che sto leggendo è assurdo, so che non mi capiterà mai di trovare il mio Christian Gray, ma lasciatemi sognare almeno per qualche ora". Un po' come capitava con i primi film Disney e con i Principi Azzurri, se ci pensi.
Quindi, anche se il fatto che Anastasia sia così desiderata e rincorsa è un elemento assurdo, secondo me è un qualcosa su cui ci si può passare sopra, perché è voluto. Lo scopo dell'autrice non è il realismo, ma l'intrattenimento, quindi direi che è una scelta comprensibile.


Facendo un'attenta analisi della cosa, mi sono ritrovata a pensare che la logica che si nasconde dietro questo personaggio sia la stessa che alberga negli otome games



Ottimo paragone, non ci avevo proprio pensato!


Questo sembrerà anch'esso un paradosso, ma per quanto la James abbia delineato Anastasia come una figura assolutamente normale e a tratti banale, ai miei occhi appare come uno stereotipo sociale che è ormai ampiamente impiegato in molte opere letterarie.



Magari è uno stereotipo impiegato in maniera così massiccia da molti media (film, libri, videogiochi) proprio perché ci si è resi conto della sua efficacia dal punto di vista commerciale. ;)
Post: 435
Utente Senior
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30/04/2020 02:28
 
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Be', l'assurdo della ragazza comunissima di cui, senza alcuna ragione, si innamora il più bello del mondo, è lo stesso di Twilight, e funziona non perché sia credibile ma perché un wish fulfillment, una fantasia romantica.
Sul fatto che Gray, nella vita reale, sarebbe un criminale, non ci piove, ma da quanto leggo in giro mi sembra sia sorprendentemente frequente nell'immaginario erotico, ma anche romantico, femminile la fantasia di essere "preda". Da qualche parte lessi una statistica secondo cui la fantasia erotica più comune nelle donne sarebbe lo stupro. Ora, ovviamente non è che una che ha una fantasia sullo stupro vorrebbe davvero essere stuprata; generalmente immagina delle situazioni erotiche in cui viene stuprata. Però lo stupro vissuto nella fantasia è, proprio in quanto una fantasia, una situazione controllata, non pericolosa. È questo il punto della fiction; io non vorrei mai combattere un drago nella vita, verosimilmente finirei arrosto, ma mi può piacere proiettarmi su di un eroe che combatte un drago, e perfino su di un eroe che muore combattendo il drago. Ho tutte le emozioni collegate all'eroismo e il dramma della morte, ma senza le ustioni di terzo grado e la morte vera: jackpot!
Ci sono persone la fuori che vogliono tutte le emozioni e i brividi connessi al subire una violenza, senza subirla davvero. E li arriva la James e dice: "ho quello che fa per voi!" Bem, e diventa best-seller.

Mai accàunt end mai stories! Engioi.

"Il mio regno è il deserto. Ed esso è anche la mia opera. Ovunque io giri lo sguardo, tutto ciò che mi sta intorno deve trasformarsi in deserto. Lo porto in me. Sono fatto di fuoco micidiale. Come potrebbe essermi destinata sorte diversa dall'eterna solitudine?"
(Michael Ende, "La Storia Infinita")



Post: 39
Utente Junior
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30/04/2020 09:53
 
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Sul fatto che Gray, nella vita reale, sarebbe un criminale, non ci piove, ma da quanto leggo in giro mi sembra sia sorprendentemente frequente nell'immaginario erotico, ma anche romantico, femminile la fantasia di essere "preda".



Su questo siamo tutti d'accordo, ma forse non per lo stesso motivo. Per quello che ho letto io, Christian non ha mai violentato Anastasia, e le pratiche sessuali condivise dai due erano sempre consenzienti. C'è stato un episodio alla fine del primo libro (quello che ha scatenato la prima rottura fra i due, mi sembra) che l'ha lasciata traumatizzata, ma lei stessa lo aveva "incoraggiato" per poi pentirsene.
Ancora una volta ci terrei a evidenziare che Anastasia non è attratta dal bondage di per sé, ma da Christian. Se si fosse trattato di farsi legare, frustare, bendare da qualcun altro, lei non ci sarebbe stata.

Ciò che davvero inquieta del personaggio di Christian e che lo avvicina alla figura del criminale è il controllo che esercita su Anastasia in quelle maniere che vanno al di là del sesso vero e proprio. La fa tracciare, è possessivo nei suoi confronti, acquista la compagnia da cui viene assunta in modo da diventare il capo del suo capo, sostanzialmente, e pretende di controllare ogni minimo aspetto della sua vita. Questo secondo me è l'aspetto più malato di Christian, e in realtà Anastasia stessa lo pensa, nonostante non faccia poi molto per ribellarsi al suo controllo.

Hai ragione: la fantasia dell'essere violata esiste nell'immaginario segreto di molte donne, ma secondo me non è questo il caso.
Secondo me, qui la vera fantasia sessuale è l'essere l'oggetto di desiderio di uno gnokko miliardario disposto a mantenerti a vita e a donarti una vita sessuale appagante, punto. Ma questa è solo la mia opinione. :)
Post: 858
Giudice*****
Utente Senior
OFFLINE
30/04/2020 10:14
 
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Il fatto che Anastasia sia molto passiva e che si lasci trascinare dal flusso fa sempre parte della strategia di renderla più "trasparente" possibile. Se Anastasia avesse una caratterizzazione più marcata, se fosse più imprevedibile, allora non sarebbe poi così facile immedesimarsi in lei.



Sì, anche io alla fine devo convenire d'esser giunta alla stessa conclusione.
Credo che la scelta anche di sottacere alcune caratteristiche della protagonista sia un modo per "personalizzarla" a seconda della persona che legge il romanzo, in modo da potersi immedesimare in lei senza l'inghippo di una protagonista forte tanto da non permettere ad alcune persone d'identificarsi in lei - che è un po' quello che sta alla base anche di Bella Swan.


Magari è uno stereotipo impiegato in maniera così massiccia da molti media (film, libri, videogiochi) proprio perché ci si è resi conto della sua efficacia dal punto di vista commerciale.



Concordo perfettamente anche su questo punto. Lessi qualche tempo fa su un sito che si occupa di psicologia, che uno studio dell'Università di Boston aveva dimostrato che più del 50% delle donne che hanno una relazione stabile non è soddisfatto appieno del rapporto - per i più svariati motivi: lavoro, distanza, mancanza di attenzioni, etc.
Credo proprio che la logica che si celi dietro questo personaggio "comune" sia propria la ricerca di quella mancanza che si può avvertire nella vita di tutti i giorni, che può essere "riempita" da piccoli escamotage come leggere un libro o vedersi un film.

Lord Larry, 30/04/2020 02:28:

Be', l'assurdo della ragazza comunissima di cui, senza alcuna ragione, si innamora il più bello del mondo, è lo stesso di Twilight, e funziona non perché sia credibile ma perché un wish fulfillment, una fantasia romantica.
Sul fatto che Gray, nella vita reale, sarebbe un criminale, non ci piove, ma da quanto leggo in giro mi sembra sia sorprendentemente frequente nell'immaginario erotico, ma anche romantico, femminile la fantasia di essere "preda". Da qualche parte lessi una statistica secondo cui la fantasia erotica più comune nelle donne sarebbe lo stupro. Ora, ovviamente non è che una che ha una fantasia sullo stupro vorrebbe davvero essere stuprata; generalmente immagina delle situazioni erotiche in cui viene stuprata. Però lo stupro vissuto nella fantasia è, proprio in quanto una fantasia, una situazione controllata, non pericolosa. È questo il punto della fiction; io non vorrei mai combattere un drago nella vita, verosimilmente finirei arrosto, ma mi può piacere proiettarmi su di un eroe che combatte un drago, e perfino su di un eroe che muore combattendo il drago. Ho tutte le emozioni collegate all'eroismo e il dramma della morte, ma senza le ustioni di terzo grado e la morte vera: jackpot!
Ci sono persone la fuori che vogliono tutte le emozioni e i brividi connessi al subire una violenza, senza subirla davvero. E li arriva la James e dice: "ho quello che fa per voi!" Bem, e diventa best-seller.



Ciao!
Sì, anche io avevo letto che lo stupro fosse una fantasia erotica comune a molte donne, e non posso che darti ragione quando dici che, agendo solamente a livello immaginario e scevra da pericoli, sia una cosa abbastanza comune.
Evidentemente il fascino del pericolo o meglio, del "proibito" è stata la prima cosa che ci ha insegnato Eva 😂. Alla fine, per quanto possa constatare, è una logica che è sempre esistita, c'è addirittura chi pensa che sia questa la legge che regola il mondo.
Al pericolo, al proibito, si aggiungono anche il paradosso, l'assurdo che non fanno parte di un tram tram quotidiano noioso e monotono, una realtà che forse a molti sta ancora stretta.
Su questo non ci piove, purché ci si renda conto di poter essere sempre in grado di discernere poi la realtà dalla finzione 😆.


Secondo me, qui la vera fantasia sessuale è l'essere l'oggetto di desiderio di uno gnokko miliardario disposto a mantenerti a vita e a donarti una vita sessuale appagante, punto. Ma questa è solo la mia opinione. :)



Anche su questo siamo d'accordo 🤣.
[Modificato da _Vintage_ 30/04/2020 10:16]
Sono stato tutta la mattina per aggiungere una virgola, e nel pomeriggio l'ho tolta.

(Oscar Wilde)



_EverAfter_ su EFP
Post: 168
Utente Junior
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19/09/2020 14:47
 
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Potenza dei soldi
che cosa rende sexy Mr Gray? I soldi, ovvio! Togligli i soldi e nessuna se lo filerebbe (Anastasia per prima)
la mia pagina http://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=647798&catid=&offset=15#main
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