Stampa | Notifica email    
Autore

Biografia di un motociclista.

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2020 07:27
OFFLINE
Post: 601
Post: 601
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
28/04/2020 11:05

La stalla aveva molta importanza nell'economia dell'azienda agricola.Il latte veniva consegnato alla latteria, che tutti mesi pagava un acconto.Si conferiva quindi il salario ai dipendenti.La scelta del capostalla era fondamentale,doveva avere passione per gli animali,essere in grado di fare le piccole medicazioni,far nascere i vitelli,la mungitura. Il latte doveva essere munto fino all'ultima goccia,se si lasciavano dei residui nelle mammelle,queste poi si ammalavano(mastite)Un parto con un vitello morto,era una bella perdita.
I cavalli ,le mucche ,i buoi sono animali ruminanti e cioè masticano l'erba un po' grossolanamente e la inghiottono,poi dallo stomaco con un rigurgito la fanno ritornare in bocca e la masticano di nuovo con piu'accuratezza.Ecco perchè questi animali sembrano siano sempre affamati,hanno le mascelle sempre in movimento!!!Apro una parentesi quando a scuola masticavamo i chewing gum, la maestra ci diceva
che eravamo dei ruminanti.
A volte capitava che le mucche ingurgitassero troppo (raramente i cavalli)e non riuscissero a digerire.Allora il capostalla, preparava un intruglio,ma proprio un intruglio, composto da un panetto di un kilo di lievito di birra ,sciolto nel vino caldo e lo faceva bere all'animale con una bottiglia di vetro(modalità biberon)Quando faceva effetto,l'animale emetteva un ruttino,va beh,chiamiamolo ruttino, cosi possente che lo spostamento d'aria faceva tremare i vetri della stalla.Beh, ho esagerato un po',ma è per rendere l'idea.Insomma una vera bomba,altro che digestivo tipo alka selzter ec.ecc.
Le mucche venivano abbeverate 2 volte al giorno togliendole dalla stalla e accompagnate sotto il portico dove c'era un abbeveratoio,L'acqua veniva immessa nell'abbeveratoio con una pompa manuale che pescava dal pozzo.Eh ragazzi è da li che ho imparato a pompare...La pompa funzionava a depressione e bisognava avere l'avvertenza di non svuotare il piccolo serbatoio annesso ,altrimenti i tubi si svuotavano e non facendo piu' depressione la pompa non pescava,o meglio,pescava aria.Quanto tribolare ,a ripristinare quella maledetta pompa .Con i contadini ci si dava il cambio,quanta acqua ho pompato.Poi finalmente è stato montato un motorino elettrico e successivamente installate le bacinelle per ogni postazione delle mucche.
Il raccolto del frumento avviene in giugno ,il mais in settembre.Erano conferiti al consorzio agrario in conto vendita ,si aspettava che il prezzo aumentasse e poi venivano venduti.Piu' ci si allontanava dalla data del raccolto e più il prezzo aumentava( è ancora cosi).Indicativamente il frumento era pagato prima di Natale,mentre il granoturco,la primavera dell'anno successivo.Quindi per far fronte alle spese fisse,non si poteva aspettare la vendita dei cereali,da qui l'importanza di avere una stalla efficiente.
Una particolare coltivazione era la coltura del granoturco da seme.
Si seminava una fila di semi maschi e tre file di femmine.Con l'azione del vento il polline emesso dai maschi feconda le femmine, Nel limite del possibile si cercava di avere il campo lontano da altre coltivazioni di mais non da seme ,nel caso capitasse che fossero confinanti,per evitare/limitare la contaminazione ,i lati dei campi avevano un barriera di tre file di maschi.A fecondazione avvenuta,si effettuava il taglio dei maschi,le femmine venivano cimate(Taglio delle "chiome" appena sopra la pannocchia).Il lavoro era tutto manuale,forse il peggiore in assoluto.Le foglie del granoturco sono ricoperte da una polverina che a contatto della pelle,provoca un prurito insopportabile.Bisognava coprirsi bene con camice a maniche lunghe e fazzolletti al collo per lasciare scoperta la pelle il meno possibile.La cimatura si eseguiva fine luglio inizi agosto,con un clima molto caldo e molto afoso.Potete immaginare che tortura.(La cimatura veniva eseguita anche dalle donne).Si raccoglievano le cime con le forche e col manico della forca appoggiato sulla spalla venivano portate ai margini dei campi(le capezzagne) dove c'era il carro ad aspettare.
In quell'occasioni per alleviare un poco le fatiche,era tradizione portare da bere ai lavoratori nei campi.Le bevande erano bottiglie di acqua e bottiglioni di vino,quasi sempre lambrusco.C'era un lavoratore che gradiva particolarmente,il vino(Bel bon,bel fresch ,bel brusch-- bello buono, bello fresco, bello brusco) e quando arrivava il rifornimento,mi diceva con un po' di malizia: grazie Claudio,mi hai salvato e ricordati che l'acqua fa arrugginire i pali!!
OFFLINE
Post: 315
Post: 315
Registrato il: 02/09/2007
Città: COLOGNO MONZESE
Età: 69
Sesso: Maschile
Dominatore
28/04/2020 13:51

🖕🖕🖕 Bravo Claudio, dei bellissimi racconti che mi fanno tornare ai tempi della mia infanzia, quando finite le scuole andavo a trascorrere parte dei mesi estivi dagli zii nella bassa bresciana e vivevo un pò di queste cose, che ricordo ancora con nostalgia.
Grazie e continua pure finchè vorrai.

Ciao 🙂.



Brown55

Cùma disevàn i vécch: "o ciucià o bufà. Inséma sà pò no!"
-------------------------------------------------
Definirsi motociclisti guidando uno scooter è come farsi un bidet e sentirsi un sub.
OFFLINE
Post: 602
Post: 602
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
28/04/2020 16:10

Tra gli animali da cortile un posto speciale merita il gallo.Ne ricordo uno in particolare dal piumaggio bellissimo.La coda rialzata un po' verso l'alto, aveva le piume tutte nere,il corpo di un colore rosso bruno,tendente al marrone e sul collo un anello colore chiaro. Quell'anello di colore chiaro era rarissimo trovarlo nei galli.Era indiscutibilmente il re del pollaio.Camminava con un portamento altezzoso,girava la testa da una parte all'altra con grazia ed eleganza.L'atteggiamento era proprio di chi comanda.Si posizionava sempre sul trespolo più alto, eh,si doveva avere sempre il contollo della situazione.Era anche molto aggressivo,non potevi avvicinarlo facilmente,ti veniva incontro e ti beccava.E cavolo come faceva male.Aveva il caratteristico canto :chicchirichi cosi' forte che all'alba svegliava tutti. Da bambino ,mi era decisamente antipatico,lo preferivo in pentola.
IL pollame,era rinchiuso in un recinto, a volte veniva lasciato libero di razzolare nei campi.Quando in cielo si avvicinavano gli uccelli predatori,falchetti e poiane, la chioccia emetteva un richiamo particolare di pericolo.I pulcini correvano incontro alla chioccia che con le ali aperte era già pronta ad accoglierli,chiudeva le ali e si accovacciava.I pulcini nascosti e ben protetti non erano più una preda così facile.La chioccia assumeva un atteggiamento difensivo e il predatore difficilmente si avvicinava,aveva il suo bel daffare a contrastare la chioccia.Tutto questo avveniva in tempi brevissimi perche'il falco veniva giù in picchiata, velocissimo. A volte capitava che , un pulcino non facesse in tempo a raggiungere la chioccia, era ghermito dalle zampe che sfioravano il terreno e di nuovo il falco si allontanava con la preda. Allontanatosi il falco,la chioccia emetteva un "verso" diverso dal precedente, era il segnale di terminato pericolo.Allargava le ali e i pulcini erano liberi,ma erano ancora timorosi e non si allontanavano troppo dalla chioccia.
I galletti maschi,venivano castrati per essere destinati in animali da ingrasso ,i cosidetti capponi.L'operazione "chirurgica" era affidata ad una zia paterna.Infilava nell'ano una punta delle forbici,tagliava la pancia, e toglieva gli organi riproduttivi,poi con ago e filo cuciva la ferita.Naturalmente tutto senza anestesia. A volte l'operazione non andava a buon fine e i galletti morivano.Destinazione : pentola.Poveri galletti, per qualche giorno camminavano impacciati,doloranti,poi pian piano si riprendevano. Suscitavano compassione, a volte piangevo.
Per il pranzo di Natale ,si portava in tavola la carne delle oche.Circa un mese prima,la zia sceglieva l'animale da sacrificare ,veniva separato dalle altre oche e lo sia alimentava in modo piu' intenso.Di giorno veniva alimentato con un pastone composto da erbe e farina gialla di mais.Alla sera :alimentazione forzata.(Come nei migliori motori da formula 1)Le operazioni si svolgevano in casa,davanti al camino acceso.Si preparavano fette di polenta e una ciottola di latte.Si riduceva la polenta a bocconi ,li si intingeva nel latte per ammorbidirli e forzatamente si introducevano nel becco della oche spingendolo con le dita fino in gola.Per favorire la deglutizione,si accompagnava il boccone facendo dei massaggi sul collo dell'animale.
Noi bambini eravamo incantati e seguivamo con molto interesse.
Una sera la zia forse,stanca o forse non in giornata introduce in gola una fetta intera di polenta.L'animale fa una fatica enorme ad inghiottirla pero' passa. Noi bambini in coro :"zia,zia guarda che le fette sono troppo grosse" , e la zia ribatte.",voi non capite niente,è una vita che faccio questo ,cosa volete saperne voi"
Altra fetta in gola e l'animale purtroppo non riesce ad inghiottirla,il boccone non va giu' ma nemmeno su.Pian pianino l'animale si accascia,fa fatica a respirare,si soffoca, muore. Oggi ripensando all'episodio mi viene da ridere,ma, allora sul volto di noi bambini si leggeva una notevole disperazione.
OFFLINE
Post: 1.385
Post: 1.385
Registrato il: 18/04/2014
Città: RADDA IN CHIANTI
Età: 59
Sesso: Maschile
Mastro Dominatore
28/04/2020 16:36

Seguo con interesse... [SM=x653535]
Aspettando di leggere del momento in cui hai imparato a cambiare le camere d'aria per strada [SM=x653547] [SM=x653545]


-- Matteo --
OFFLINE
Post: 603
Post: 603
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
28/04/2020 17:06

Hai ragione Matteo,mi sono lasciato prendere e ho divagato molto.Finisco la descrizione della vita rurale e poi riprendo l'argomento motociclistico. Descrivero' con dovizia di particolari la scuola di smontaggio gomme e riparazione camere d'aria.
Abbi pazienza ,eh diamine.🤬🤬🤬
OFFLINE
Post: 1.386
Post: 1.386
Registrato il: 18/04/2014
Città: RADDA IN CHIANTI
Età: 59
Sesso: Maschile
Mastro Dominatore
28/04/2020 19:53

Re:
claudio(50), 28/04/2020 17:06:

Hai ragione Matteo,mi sono lasciato prendere e ho divagato molto.Finisco la descrizione della vita rurale e poi riprendo l'argomento motociclistico. Descrivero' con dovizia di particolari la scuola di smontaggio gomme e riparazione camere d'aria.
Abbi pazienza ,eh diamine.🤬🤬🤬



Divaga, divaga pure, io mi sono letto gli ultimi 3 post tutti di un fiato [SM=g7831]
Per le camere d'aria c'è tempo [SM=x653545]
[Modificato da RD0201 28/04/2020 19:54]


-- Matteo --
OFFLINE
Post: 605
Post: 605
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
29/04/2020 09:58

Le oche differenziavano dalle galline,per un becco giallo più lungo,
le zampe palmate,e per il piumaggio molto morbido,in particolare quello del collo sotto il becco.Era piacevole accarezzarle ,ma bisognava stare attenti a non farsi beccare.Le piume del collo ,piu' piccole, leggere ,morbidissime, venivano separate da quelle del corpo ed erano molto ricercate. Si utilizzavano per fare i cuscini,oppure vendute(una su tutte:le giacche a vento Moncler, i famosi piumini dei "paninari". Erano oltretutto molto costose proprio perchè confezionate con le piume del collo ) Con le altre piume si confezionavano le coperte invernali( le trapunte).
Gli inverni erano freddi,si arrivava normalmente a 10 gradi sotto lo zero. Le case venivano riscaldate con le stufe a legna,non tutte le camere ne erano dotate.Si passava da un ambiente riscaldato come la cucina ,ad un altro veramente gelido.
Le camere da letto,tutte al piano superiore ,erano anch'esse spaziosissime e più fredde.Sui vetri si formava un piccolo strato di ghiaccio con dei disegni/ghirigori ,bellissimi, tutti diversi(denominati fioriture) Alla mattina appena svegli ci si lavava nelle camere da letto.Erano dotate di un treppiede che nella parte superiore sosteneva un catino e nella parte inferiore aveva una brocca . Il catino era incernierato, bastava ruotarlo, e si versava l'acqua in un recipiente sottostante, non nella brocca.La brocca conteneva l'acqua pulita.
La cascina,come già detto precedentemente era "moderna". Oltre al pozzo che serviva per dissetare gli animali, era attrezzata con un altro pozzo e due pompe manuali "le trumbe"- L'idraulico era "el trumbeer".Probabilmente nel linguaggio corrente,ma soprattutto nelle barzellette, l'associazione delle parole con un sottinteso sessuale deriva da questo (La pompa,el trumbeer,trombare ecc.ecc)
Scusate l'intermezzo.Riprendiamo.
Una pompa era posizionata nell'interno della casa padronale, eh,si eravamo privilegiati,l'altra era all'esterno della casa, a disposizione dei dipendenti.Si pompava l'acqua in un secchio, lo si portava in casa e lo si appendeva ad un gancio dietro la porta .Per bere si usava un mestolo che veniva usato da tutti i componenti della famiglia.
La brocca dell'acqua utilizzata per lavarsi, veniva portata in camera da letto alla sera, e col freddo ,durante la notte sulla superficie si formava un sottile strato di ghiaccio. Brrr che freddo!! Per riscaldare i letti ,sotto le coperte si introduceva "il frate" Era una castelletto di legno a forma trapezoidale e serviva per tener sollevate le coperte. Nella parte centrale aveva un piano ricoperto di lamierino ,sopra al quale si appoggiava lo "scaldino".Lo scaldino era una specie di tegame che veniva riempito di brace prelevate dalla stufa o dal camino, si ricoprivano le brace con la cenere e si introduceva lo scaldino nel frate.In questo modo si riscaldava bene il letto ed era un piacere trovarsi con le lenzuale belle calde. Naturalmente avevamo una montagna di coperte.Questo era il nostro riscaldamento....
OFFLINE
Post: 607
Post: 607
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
30/04/2020 09:49

In cascina tutti i contadini avevano il loro pollaio, si allevavano vari animali da cortile :galline, anatre, oche, faraone, tacchini, conigli e naturalmente l'immancabile maiale. Il maiale quando veniva prelevato dal suo ricovero per essere macellato, avvertiva che avrebbe fatto una brutta fine e tentava di scappare. Qualche volta ci riusciva.Correva per tutto il cortile ed essendo molto spaventato, reagiva,si ribellava ,non era facile immobilizzarlo.Per la cattura venivano coinvolti tutti contadini e le donne
Si cominciava alla mattina presto ,verso le 5.Arrivava il norcino (el massadur), con un piccolo punteruolo affilatissimo trafiggeva il cuore del maiale.La morte avveniva nel giro di pochi minuti,ma che sofferenza per il povero animale!!!Da brividi l'urlo di dolore(molto ,ma molto diverso dal solito grugnito)Con l'animale morto, coricato a terra ,si versava sopra il corpo, dell'acqua calda bollente per pulire la pelle e togliere le setole.Nelle zampe posteriori si faceva un taglio per infilare un bastone e poter sollevare l'animale.Si prendevano due scale a pioli, si appoggiavano, contrapposte, ad una trave del soffitto, si sollevava il maiale ,si appoggiava il bastone sui pioli della scala.Il maiale era così appeso a testa in giù, sollevato dal pavimento.Nel ventre dell'animale si praticava un taglio che partiva dalle zampe posteriori e arrivava fino alla testa.Sotto si metteva un recipiente per raccogliere il sangue,che si utilizzava per fare le torte(il sanguinaccio)Poi avveniva tutta la fase di macellazione ,la preparazione dell'impasto per fare i salami,e il successivo confezionamento.Era il norcino che decideva quali parti selezionare per ricavare prosciutti, pancette o coppe. Poche le parti selezionate, perchè non si doveva impoverire troppo l'impasto dalle sue parti migliori.( io ricordo così) Quasi sempre le budella del maiale non erano sufficienti per l'insaccamento dei salami e quindi venivano integrate da altre, che il norcino aveva sempre con sè.Compito del norcino era anche la preparazione e il dosaggio delle spezie e del sale. In una giornata si faceva tutto.Alla sera ammiravi uno spettacolare file di salumi appesi al soffitto.La merenda preferita di noi bambini era pane e salame,oppure pane con noci( pan e nuss mangiaa de spuus--pane e noci mangiare da sposi) nocciole o qualche frutto.Le merendine confezionate esistevano già,ma non reggevano il confronto.Per i nostri genitori e contadini erano "le schifezze" nel senso piu' spregiativo del termine.
OFFLINE
Post: 608
Post: 608
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
01/05/2020 10:49

Le pannocchie raccolte dai campi, venivano accumulate sotto il portico in attesa di essere spannocchiate. L'involucro di foglie ( i cartocci--"i scartoss") che ricopriva le pannocchie veniva tolto dalla pannocchia e tenuto separato .Questa Lavorazione era necessaria perchè le macchine sgranatrici del tempo, non riuscivano a sgranare il grano se rimaneva avvolto nel cartoccio. L'operazione ( "scartusaa" ) veniva eseguita quasi sempre dalle donne e dai bambini/ragazzini, normalmente sotto il portico. Nelle giornate molto fredde anche nelle stalle.
Se avete tempo,voglia di approfondire scaritatevi il film "l'albero degli zoccoli" del grande regista Ermanno Olmi.Peccato che i brevissimi colloqui siano tutti in dialetto bergamasco molto stretto, molto difficile da capire.
la "scartusada" era un momento di aggregazione ma anche di istruzione. Principalmente si spettegolava ( i famosi "spetteguless" ) A noi bambini venivano però impartite raccomandazioni ,regole di vita, educazione ,raccontato storie ,era insomma una specie di doposcuola. Sebbene fossimo in un ambiente rurale, l'educazione era fondamentale, non si dicevano parolacce, qualche frase dialettale colorita era ammessa, mai la volgarità. Rispetto per gli adulti, assolutamente non ammesso, sputare. Alcuni contadini masticavano il tabacco e producendo molta saliva, poi sputavano. Nei campi, si tollerava ,ma poi si acquisiva l'abitudine e lo si faceva anche per strada o peggio ancora, nelle osterie. Alcune osterie avevano delle ciotole adibite a sputacchiere.
Nella mia famiglia si parlava quasi esclusivamente italiano, il dialetto era solo per i "grandi". Molte parole del dialetto ,per noi erano incomprensibili e quando chiedevamo spiegazioni, gli altri bambini si mettevano a ridere, ci prendevano in giro.
A noi bambini, ma anche già da ragazzini, era proibito frequentare l' osteria. Era considerata un luogo di "perdizione". Locali pieni di fumo, si bestemmiava, si giocava a carte, a morra, poi proibita perchè si scommetteva. La posta era costituita da un pegno in denaro ma più frequentemente da bicchieri di vino, con conseguenti ubriacature. L'unica concessione per noi bambini : si entrava per comprare il ghiacciolo--il gelato era troppo costoso per la nostra paghetta--e si usciva subito, il ghiacciolo lo si doveva gustare fuori (ciucciaa fora). Come tutti i paesi di campagna, l'osteria era ubicata vicinissima alla chiesa e quindi soggetta anche agli anatemi del parroco. Insomma il diavolo e l'acqua santa.
Le pannocchie ,come descritto prima, venivano separate dai "scartoss" e si accumulavano sempre sotto il portico, in attesa dell'arrivo della macchina sgranatrice.Gli "scartoss" , mescolati alla paglia, venivano utilizzati per il letto delle mucche e in parte anche per l'alimentazione delle manze. I tutoli(vediamo più avanti cosa sono)si utilizzavano come combustibile mescolati alla legna. Combustibile di poco tenore calorico, però si utilizzavano.
Quando arrivava la macchina trainata dai trattori (la macchina da "batter")per noi bambini era una festa. La si vedeva arrivare dalla strada e le correvamo incontro, si osservava il posizionamento e a debita distanza tutte le operazioni della sgranatura. Il grano usciva da un bocchettone e si accumulava in un mucchio sull'aia.Da un altro bocchettone usciva il tutolo (la parte centrale della pannocchia) l'operatore della macchina (il macchinista) controllava e regolava la macchina in modo tale da non spezzettare il grano e che fosse il più pulito possibile.
Poi il grano veniva sparpagliato sull'aia per farlo essicare bene. Durante la giornata veniva rivoltato una due volte con i rastrelli . La sera veniva accumulato sull'aia con i rastrelli capovolti e con le pale di legno e ricoperto da teli di juta per ripararlo dall'umidità notturna. La mattina dopo, si scopava tutta l'aia con le scope di saggina (la "sgarnera"--anche questo lavoro assegnato a noi ragazzini e donne ) si toglieva il telo e di nuovo si sparpagliava il grano sull'aia. E cosi via per qualche giorno, fino a quando era ben secco, pronto per essere insaccato. Prima di insaccarlo veniva passato attraverso dei crivelli. I crivelli erano degli attrezzi molto simili agli scivoli dei bambini, con il fondo di rete a maglie piccole. Con le pale si gettava il grano sul crivello e scorrendo verso il basso, veniva mondato dalle impurità. In pratica era un filtro. Sotto lo scivolo/crivello si raccoglievano oltre alle impurità e anche i grani più piccoli che a loro volta venivano crivellati con un crivello piu' piccolo a forma circolare(el "sedass")Questo grano era destinato ai polli e gli altri volatili d'allevamento.--Nel dialetto cremonese il "sedass" identifica anche il fondo schiena e l'espressione ,molto frequente nel nostro dialetto, " me so' fatt en sedass cuse', è l'equivalente di : mi sono fatto un c...o cosi.
Il grano poi veniva immesso in sacchi di juta del peso anche di 80 kg. La legatura dei sacchi era manuale e veniva eseguita con una tecnica particolare e velocissima. Anche questo non l'ho mai imparato. Con l'aiuto di un altro contadino si posizionava il sacco sulla spalla e si portavo sui granai al primo piano. Con il carico in spalla si facevano anche le scale!! Vicino alla cascina esisteva un mulino con le macine in pietra e che funzionava già con la corrente elettrica. All'occorrenza si portava uno/due sacchi di grano per avere la farina. Pensate a quanto lavoro per un piatto di polenta!!
OFFLINE
Post: 8.097
Post: 8.093
Registrato il: 27/12/2004
Città: CONVERSANO
Età: 57
Sesso: Maschile
Illustrissimo
01/05/2020 11:17

Bellissimi Claudio, oltre ad essere "rapito" dai tuoi racconti sono estasiato da come scrivi, limpido, cristallino. Cavolo sei uno scrittore! Secondo me i racconti sono da pubblicazione.
Il mio non è un "SI", ma un "ti prego continua".
[Modificato da orKo555 01/05/2020 11:18]



Il sito italiano della Dominator NX650 - WWW.DOMINATOR650.IT
webmaster@dominator650.it

..... ma niente da discutere.... il webmaster è il webmaster! ...e non l'ho detto io.
Honda NX 650 1989
Honda NX 125 1989
KTM 990 ADVENTURE 2010
OFFLINE
Post: 609
Post: 609
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
01/05/2020 11:56

Grazie Orko e grazie anche a tutti coloro che hanno letto e commentato.I riscontri positivi,sono sicuramente uno stimolo per continuare. E poi in quarantena( rispettata scrupolosamente) ho dovuto inventarmi qualcosa. Le mie due moto sono a posto, più che pulirle e guardarle cosa faccio?,
A dire la verità sono molto,ma molto fuori tema rispetto al titolo del post,quando avrò finito di descrivere la vita in cascina,riprendo l'argomento moto.
OFFLINE
Post: 1.387
Post: 1.387
Registrato il: 18/04/2014
Città: RADDA IN CHIANTI
Età: 59
Sesso: Maschile
Mastro Dominatore
01/05/2020 13:07

Concocordo con Orko, il bello di questo forum è che oltre ad essere un punto riferimento tecnico è anche una comunità di amici, quindi perchè non divagare quando se ne ha l'occasione?
Leggendo il tuo ultimo "capitolo" riflettevo, 80 kg a sacco su per le scale... oggi per legge il peso massimo può essere di 25 kg a sacco (a prescindere dal contenuto) per ragioni di salute.
Il grano sparso sull'aia ad asciugare, oggi si urlerebbe allo scandalo! L'igiene! La salute pubblica! Bisogna conservarlo in ambiente sterile, trattarlo con i guanti e poi "conciarlo" con antiparassitari che è più sicuro!
E poi siamo tutti malaticci e chiusi in casa per la pandemia... a volte mi chiedo se siamo veramente andati avanti.


-- Matteo --
OFFLINE
Post: 614
Post: 614
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
02/05/2020 17:10

Sono inca...to, molto inca...to.
Stamattina volevo inserire una foto nel nuovo post , ma ho sbagliato a schiacciare un tasto e ho cancellato tutto. Mannaggia ,mannaggia.
Vabbè ricominciamo.
Il frumento giunto a maturazione, veniva tagliato manualmente con dei falcetti, sia dagli uomini che dalle donne. Le spighe venivano agglomerate in piccoli fasci detti covoni. I covoni venivano portati in cascina e sistemati con cura sotto i portici/barchessali, avendo l'avvertenza che sul lato esposto del portico , le spighe fossero rivolte verso l'interno. Erano così al riparo dalle piogge. Terminato il taglio di tutti campi coltivati a frumento, si eseguiva la trebbiatura con due macchine (trainate da un trattore).Una era la vera e propria trebbiatrice, l'altra, la pressa per la paglia.
Il trattore aveva un volano esterno, la trebbiatrice e la pressa avevano una puleggia ciascuna.La forza motrice era trasmessa da cinghie in cuoio tra trattori e macchine. L'allineamento delle macchine e trattore doveva essere preciso, la cinghia poteva saltare dal volano o dalla puleggia. Cosi pure la tensione doveva essere corretta.( cinghia troppo tesa poteva strapparsi, lasca ,slittava). Come la catena delle nostre moto.
La trebbiatrice veniva alimentata dall'alto ,inserendo i covoni in una "feritoia". Il grano usciva da due bocchettoni che si aprivano e chiudevano manualmente . Un bocchettone aperto riempiva il sacco, a sacco pieno, si chiudeva il bocchettone , si apriva l'altro riempiendo un nuovo sacco. Nel tempo che occorreva per il riempimento del sacco, si legava il sacco pieno e sotto il bocchettone se ne metteva un altro vuoto e cosi via Il flusso di frumento non si fermava mai. Sotto la macchina veniva espulsa la pula. La pula è ,diciamo cosi, l'involucro che copre il grano. La paglia veniva incanalata nella pressa , agglomerata e legata con filo di ferro in balle rettangolari. Il filo di ferro era in matasse, bisognava srotolarlo ,raddrizzarlo e tagliarlo a misura. All'uopo c'era una macchinetta specifica.
I sacchi venivano portati nel granaio(sempre a spalla),le balle di paglia ,sistemate sotto i portici. In cascina con le balle si costruiva una specie di castello ,alto tre ,quattro metri ,con un spazio vuoto all'interno dove si portava la pula. questo castello era la nostra "piscina". Ci si arrampicava fino in alto e poi ci si tuffava, la pula assorbiva gli urti della caduta. Pomeriggi interi a fare tuffi. Tania Cagnotto avrebbe potuto venire a scuola da noi... poi lei è diventata campionessa mondiale ,noi invece....zero assoluto.
OFFLINE
Post: 618
Post: 618
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
03/05/2020 10:09

Si frequentavano le scuole elementari tutti in "divisa" sia i maschietti che le femminucce. Grembiulino nero con colletto bianco, fiocco azzurro per i maschietti, rosa per le femminucce. Il corredo comprendeva anche una cartelletta in cui si inserivano un quaderno a righe, uno a quadretti, un astuccio. L'astuccio era un piccolo contenitore di legno in cui si riponevano la penna, un pennino, matita, temperamatite e una gomma divisa in due parti, una parte rossa più morbida e una azzurra blu più dura. I colori e la durezza della gomma distinguevano l'utilizzo per la cancellazione delle scritte in matita o penna. I banchi di scuola ,tutti in legno, avevano un foro dove si inseriva un boccettino pieno di inchiostro. Si intingeva il pennino nell'inchiostro e si cominciava a scrivere la parola, però l'inchiostro sul pennino non bastava per scrivere tutta la frase (i pensierini) e bisognava intingerlo più volte.
Il pennino se era troppo "sporco" di inchiostro, rilasciava il marchio di fabbrica: una bella macchia. La carta dei quaderni era di bassa qualità, non era proprio bianca ,ma grigia ed era assorbente. Quando cadeva la macchia, bisognava avere l'avvertenza di sollevare la pagina per non sporcare anche quella sottostante. Il pennino andava appoggiato sulla carta con delicatezza (quante pagine bucate)e bisognava tenerlo sempre pulito dalle impurità che raccoglieva durante la scrittura, altrimenti si ottenevano parole sbavate. L'inchiostro poi seccava, il pennino dopo l'uso andava pulito o con uno straccetto, o lavato. Non si doveva farlo cadere, altrimenti si spuntava. E le dita tutte sporche d'inchiostro? Insomma La scrittura con la penna era una vera e propria operazione di alta tecnologia. Una pazienza infinita da parte delle maestre che in questa fase seguiva gli scolari uno per uno. Gli errori di scrittura venivano messi in evidenza sottolineandoli con matita/pastello rosso quelli veniali, in blu quelli più gravi Poi sono arrivate le penne stilografiche e le prime biro. La penna stilografica aveva ad una estremità un cappuccio che copriva il pennino e dall'altra estremità, un altro cappuccio che copriva una pompetta (tipo contagocce). Serviva per riempire il piccolo serbatoio della penna. Scrittura più' veloce e molto, molto meno macchie. Alcune penne avevano il pennino d'argento o d'oro.Era un articolo di lusso. Veniva regalato in occasione della 1^ comunione o della cresima.
A scuola ,si avevano piccole discussioni, divergenze, che a volte degeneravano in litigi. Noi quattro fratelli più un altro bambino di un'altra cascina , avevamo come avversari ,praticamente tutta la scuola ( i fioi dei padron --i figli dei padroni) e le prime volte subivamo le "aggressioni" Poi stanchi di subire ci siamo organizzati. Bagnavamo con l'acqua le nostre sciarpe, le arrotolavamo in treccia ed ecco pronto un manganello(arma formidabile). Il luogo della battaglia erano i corridoi della scuola e si battagliava negli intervalli delle lezioni o meglio nella pausa pranzo perchè meno controllati dalle maestre. Ci si disponeva in cerchio spalla contro spalla e sfidavamo gli altri bambini. Qualche manganellata la prendevamo anche noi, ma in generale vincevamo le sfide.
Non eravamo proprio degli angioletti puri e casti.
Terminata la "guerra", dopo 10 minuti si aveva già dimenticato tutto, riprendevamo a giocare tutti insieme, amici come prima. Non ci sono mai stati, ripeto mai, episodi di bullismo. Anche nelle scuole medie e superiori.
Anche dalle maestre non subivamo punizioni corporali come ad esempio le bacchettate sulle mani. L'azione correttiva consisteva nel castigo dietro la lavagna!!! A proposito, battaglie epiche anche con i cancellini...
In primavera, le lezioni si svolgevano anche all'aperto. Le maestre ci facevano osservare,(non guardare) i fiori, gli animaletti nei campi, l'impollinazione delle api. Una piccola parte del cortile della scuola era adibito ad orto e anche qui si imparava. Non tanto la coltivazione ,forse eravamo più esperti delle maestre ,ma il periodo temporale di semina e raccolto, e il perchè dello svolgimento delle stagioni con i loro relativi prodotti.
Avevamo una maestra che aveva un fisico imponente e quando arrivava in automobile (Lancia Ardea)insieme alle altre , noi bambini ci raccoglievamo vicino al veicolo. Osservavamo con interesse le manovre difficoltose per uscire dall'auto e commentavamo l'assestamento del veicolo quando la maestra era scesa. Un piccolo spettacolo. Eh, eh I bambini sono tremendi, schietti, diretti ,sinceri, in una parola spontanei.
OFFLINE
Post: 620
Post: 620
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
04/05/2020 09:49

In cascina ,i cavalli erano degni di molte attenzioni. Tutto il corpo veniva spazzolato frequentemente(operazione che il cavallo gradisce particolarmente, è una specie di coccola), si pettinavano coda e criniera. Curate molto bene anche le zampe e gli zoccoli con relativa applicazione dei ferri. Ogni cavallo ha la sua forma e dimensione degli zoccoli e il maniscalco deve avere una buona scorta di zoccoli diversi. I ferri dei cavalli vengono applicati agli zoccoli tramite chiodi dalla forma quadrata e molto lunghi. Da bambino mi sono sempre chiesto come i ferri potessero essere inchiodati senza che il cavallo subisse dolore.
Il puledro veniva ferrato solo quando era pronto per lavorare. Noi bambini assistevamo all'addestramento con molto curiosità . Sulla groppa del puledro veniva appoggiata la bardatura, e poi fissata con delle cinghie ,alcune si allacciavano sotto il ventre(il cosiddetto sottopancia). Operazione non facile, il puledro insofferente alla bardatura, continuava a muoversi e scalciare.
Sistemata la bardatura, si legava il puledro al timone del carro da trainare, che a sua volta era legato all'inferriata di una finestra della stalla. Per contenere l'esuberanza, il puledro, veniva sempre appaiato ad un cavallo anziano, il più docile e calmo della stalla. Inoltre si bloccavano le ruote posteriori del carro, infilando nei raggi un palo di legno. Il cavallante si posizionava vicino al cavallo esperto trattenendolo per le briglie, si slegava il carro e si cominciava l'addestramento. Appena il puledro capiva che era libero di muoversi ,cominciava a correre, tentava di saltare , era una bella fatica trattenerlo. L'addestramento durava qualche giorno, poi il puledro si calmava e con le dovute cautele si cominciava a farlo lavorare. Nei pressi dell'azienda agricola, c'era una ferrovia. Una volta, un puledro scappato dalla stalla era corso sulla massicciata e all'arrivo del treno, spaventatissimo, ha galoppato fino alla stazione più vicina (circa due Km)Fortunatamente fu fermato e ricondotto in cascina. Questo episodio poteva avere degli strascichi non piacevoli, esisteva già la legge di rallentamento o interruzione di pubblico servizio .
Non ricordo con precisione, ma la diplomazia del papà(ma soprattutto della mamma) e probabilmente con il contributo di qualche salame è stato a insabbiato tutto.
Io in cascina non ho mai visto maltrattare un cavallo, la frusta non è mai stata utilizzata.
OFFLINE
Post: 8.098
Post: 8.094
Registrato il: 27/12/2004
Città: CONVERSANO
Età: 57
Sesso: Maschile
Illustrissimo
04/05/2020 20:15

16 anni di differenza, ma anch'io andavo a scuola con un grembiulino di colore azzurro e il colletto bianco. Classi rigorosamente non miste.
Le penne erano già delle Bic, ma su tutti i banchi c'era ancora il foro per il calamaio. Alcuni banchi, in barba alle attuali norme di sicurezza, contenevano ancora il calamaio di vetro, un vetro spesso almeno mezzo centimetro e del peso di qualche etto.
La mia maestra era una di quelle ancora "baccheta munita", in realtà erano delle semplici e leggere canne che sulle zucche dei più discoli avevano sempre la peggio, la maestra ne aveva sempre una di scorta.
La signora maestra Bertilla Grigolon era di origini venete, la ricordo con piacere soprattutto perchè le bacchettate erano solo per i più discoli ed io sono sempre stato uno ligio alle regole.
Quando entrava in classe non volava più una mosca, ci si alzava tutti in piedi e la si salutava con rispetto e volentieri, volevamo tutti bene a quella giovane signora.
E' bello nonostante i 16 anni di differenza trovare delle similitudini, oggi le generazioni sono molto più distanti.

Continua Claudio, è sempre un piacere leggerti😉
[Modificato da orKo555 04/05/2020 20:16]



Il sito italiano della Dominator NX650 - WWW.DOMINATOR650.IT
webmaster@dominator650.it

..... ma niente da discutere.... il webmaster è il webmaster! ...e non l'ho detto io.
Honda NX 650 1989
Honda NX 125 1989
KTM 990 ADVENTURE 2010
OFFLINE
Post: 1.408
Post: 1.408
Registrato il: 30/03/2013
Sesso: Maschile
Mastro Dominatore
04/05/2020 23:53

tra me e Claudio ci sono un pò meno anni, siamo più vicini, ma anche io mi ricordo i fori per i calamai nei banchi di scuola. banchi doppi, con intelaiatura di tubi di acciaio e sedile di legno ribaltabile, tipo uno strapuntino. ogni banco si attaccava a quello davanti e a quello dietro, così la fila era tutta rigida.

anche io ho cominciato le elementari con le classi separate, anzi erano proprio due scuole con tanto di nomi diversi ed entrate diverse, sebbene il palazzo fosse lo stesso. mi pare solo in quarta o in quinta, per legge, le classi diventarono miste. il mio maestro, un omone pelato e molto severo, il primo giorno dell'anno ci fece un discorso sulle classi miste, dichiarandosi soddisfatto che la nostra classe non lo fosse. era seccato dalla novità e decretò che le femmine erano lamentose. nessuno di noi lo contraddì, anche se in molti avremmo voluto qualche bambina in classe. quando ci si spostava dalla classe per andare in cortile, o all'aula di musica, si "marciava" inquadrati, tipo piccoli soldatini.

e mi ricordo che a 8-9 anni andavo a scuola da solo, con in tasca 50 lire per la pizza, che si comprava dal fornaio che era di strada. anche se vivevo a Roma, in un quartiere abbastanza popolare, erano pur sempre gli anni 60 e la vita di quartiere era molto intensa.

ricordo che andavo a comprare le uova in un negozietto, e che mi venivano incartate col giornale. non l'intera pagina, ma solo il pezzo che serviva. il resto sarebbe servito per un altro cliente. e lo zucchero, veniva venduto a peso in un cartoccio di carta. per il vino, c'era il vinaio che lo vendeva sfuso. sciacquava il boccione (che lo portavi tu vuoto) con l'acqua, e poi dalla botte versava il vino. ogni tanto, arrivava il camion con le botti più grandi e lo riforniva. il tubo tra il camion e la botte del vinaio correva in terra sul marciapiede, ed era un semplice tubo per annaffiare di gomma. in pratica, una coltura di batteri di ogni tipo, ma andava bene così.

non tutti avevano le pistole giocattolo, e quindi a guardie e ladri si giocava quasi sempre senza. appena vedevi il "nemico" puntavi il dito e facevi "pam: morto Luca!" e quello, borbottando, si ritirava. eravamo dotati tutti di mira infallibile: uno sparo, un morto. manco il più feroce dei cecchini ci eguagliava... vinceva chi rimaneva vivo per ultimo. io morivo sempre subito...

[SM=g27987]
OFFLINE
Post: 621
Post: 621
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
05/05/2020 10:18

Per Orko e GpsMax.
Piccole differenze:
I banchi erano doppi, non avevano i sedili ribaltabili e non erano predisposti per l'aggancio. Si marciava anche noi come piccoli soldatini, avevamo le classi miste, eh, eh, le bambine ci piacevano troppo!!Anche i boccettini di inchiostro erano uguali o simili.

GpsMax,50 lire di paghetta? accidenti eri ricco, ma ricco ricco. La mia paghetta, ma anche quella di quasi tutti i bambini del paese, era di 5 lire settimanali!!! Si compravano 5 golia.

La bottega del paese, vendeva anche altri "ciuciot" :le caramelle, i cioccolatini, le stringhe di liquirizia e i bastoncini (meno costosi) .Si, si, sembra strano, ma erano proprio dei bastoncini ,che masticati rilasciavano il sapore di liquirizia.
I cioccolatini (a forma quadrata, di dimensioni circa 10cm,spessore 1cm. ) erano di due tipi quelli con la figurina, più costosi, e quelli senza. Erano sempre piuttosto mollicci e quando si scartavano o si toglieva la figurina, ci si impiastricciava ben bene le dita,( che naturalmente venivano "ciucciate" )Costavano rispettivamente 5 lire e 6 lire. Nella gestione della paghetta settimanale ,bisognava fare delle scelte , le golia o aspettare la settimana dopo per il cioccolatino senza figurina. Mentre per il cioccolatino con le figurine si chiedeva qualcosa alla mamma o si chiedevano prestiti ai fratelli.(mai ottenuti, ognuno si teneva ben stretto la propria paghetta.)
Un'espressione molto in voga in quei tempi, per indicare una persona che valeva poco la si apostrofava così:
(te set en ciculatin sensa figurina-- Sei un cioccolatino senza figurina) Questa espressione si usa ancora oggi.
In vendita sempre nella bottega del paese oltre ai sali e ai tabacchi, c'erano anche delle bustine di figurine che venivano raccolte e incollate in appositi album. Famosissime le raccolte dei calciatori (gli album della Panini),ma c'era anche la raccolta delle figurine dell'Epopea Garibaldina che a me piacevano moltissimo.
Con le figurine cominciavano i primi scambi/trattative commerciali: a me manca questa, tu ce l'hai, dammela ,la scambio con altre due o tre. La valutazione dipendeva dalla rarità di reperire una particolare figurina. Praticamente introvabile quella di Pizzaballa (il portiere dell'Atalanta), era valutata anche dieci figurine.
Lo scambio e i giochi con le figurine erano i più gettonati, in particolare per noi maschietti. Gare interminabili. Si tracciava una riga per stabilire una distanza e si gettavano contro il muro una decina di carte per ogni giocatore. Vinceva chi arrivava più vicino, oppure con accordi stabiliti prima della gara, vinceva chi riusciva a gettare la sua figurina sopra un'altra. Discussioni ,litigi a non finire : hai superato la riga, no, non l'ho superata, l'ho solo calpestata, e vabbè ma non vale ecc. ecc. Eh, eh nessuno ci stava a perdere, soprattutto quando il malloppo era consistente.
Un giorno per una emergenza in stalla,la mamma mi manda in paese in bici e nell'occasione mi consegna i soldini per pagare anche un piccolo debito dal fornaio. Il totale era di 1005 lire ,consegno un biglietto da 1000 lire e una moneta da 100. L'esercente mi cambia la moneta e mi restituisce il resto. torno a casa consegno il tutto, e la mamma mi dice:ma ti ha fatto cambiare la moneta da 100 per 5 lire? digli se non si vergogna,...con tutte le spese che facciamo!
Trascorso qualche giorno , torno dal fornaio per un'altra spesa, e così ingenuamente, ripeto al fornaio il commento della mamma. Questo, mi prende per mano, avevo circa 10 anni: vieni, vieni con me , mi porta nel retrobottega dove aveva uno scaffale di brioches calde, calde, appena sfornate. Me ne porge una borbottando :" così la mamma non lo dirà più".
Io tutto contento, smangiucchiando la pagnottella( la brioche si chiamava così) ritorno a casa. Quando la mamma mi vede con la bocca in movimento, sospettando qualcosa, mi chiede spiegazioni. Racconto tutta la storia e lei sbotta: ma cosa credi che te l'abbia regalata? Sarà conteggiata nella prossima spesa!
Io pieno di rimorso, me ne son ben guardato di accettare altre pagnottelle senza pagarle.!!!

OFFLINE
Post: 3.685
Post: 3.627
Registrato il: 01/05/2010
Città: GROTTAGLIE
Età: 59
Sesso: Maschile
Eccelso
05/05/2020 18:00

bravo [SM=x653535] Claudio certo ne hai di cose da raccontare come dice Antonio scrivi anche bene non come me. [SM=g28000]


OFFLINE
Post: 322
Post: 322
Registrato il: 02/09/2007
Città: COLOGNO MONZESE
Età: 69
Sesso: Maschile
Dominatore
05/05/2020 18:09

Claudio, mi sembra di tornare indietro quando ero spensierato come te, ma probabilmente a quei tempi l'inflazione correva come l'economia del boom, perchè anch'io, che ho solo 5 anni meno di te, avevo una paghetta per la domenica all'oratorio di ben 50 lire, come il caro GPSmax e in famiglia non eravamo proprio "sciuri".

Allora il dilemma era🙄: 2 ghiaccioli da 15 lire e una gassosa o due liquirizie nere "puciate" nel mezzo limone.

Ciao e grazie per i bellissimi racconti.


Brown55

Cùma disevàn i vécch: "o ciucià o bufà. Inséma sà pò no!"
-------------------------------------------------
Definirsi motociclisti guidando uno scooter è come farsi un bidet e sentirsi un sub.
OFFLINE
Post: 622
Post: 622
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
05/05/2020 21:53

Re:
brown55, 05/05/2020 18:09:

Claudio, mi sembra di tornare indietro quando ero spensierato come te, ma probabilmente a quei tempi l'inflazione correva come l'economia del boom, perchè anch'io, che ho solo 5 anni meno di te, avevo una paghetta per la domenica all'oratorio di ben 50 lire, come il caro GPSmax e in famiglia non eravamo proprio "sciuri".

Allora il dilemma era🙄: 2 ghiaccioli da 15 lire e una gassosa o due liquirizie nere "puciate" nel mezzo limone.

Ciao e grazie per i bellissimi racconti.


Sinceramente,per la gassosa non andavo matto, ma le liquirizie "puciate" nel mezzo limone è un ricordo favoloso.
Io non so voi, ma la mia paghetta si guadagnava con piccoli lavoretti :aiutare la mamma a preparare il tavolo, innaffiare l'orto, andare in paese a fare piccole commissioni. E non era proprio così scontato che se anche mi comportavo bene la ricevessi sempre. Non doveva passare il concetto che ogni lavoretto doveva essere retribuito. Si doveva fare, punto!
Come tutti i ragazzini il gioco preferito era il calcio, si giocava all'oratorio al sabato pomeriggio. Però al sabato avevamo anche le lezioni di catechismo e interrompere la partita era una bella seccatura. Un sabato, da un paese vicino erano arrivati altri ragazzi e quindi : sfida. Arriva l'ora di catechismo ,ma nessuno si è sognato di interrompere la partita. Le lezioni di catechismo venivano mal sopportate, figuriamoci smettere di giocare per andare alla lezione. Impensabile. La domenica successiva, il parroco durante la messa , fa una predica infinita e bella tosta , e annuncia che smantellerà il campo e lo farà a zucche . Questa decisione cosi drastica era dovuta anche a causa di altri episodi precedenti.
Quando le zucche arrivano quasi a maturazione , un ragazzino del paese- 14 /15 anni- si intrufola nel campo e con la fionda centra sistematicamente tutte le zucche. I sassi non sono riusciti a penetrare nella zucche , ma dove hanno colpito hanno lasciato un "bozzo" che poi le ha fatte marcire tutte . Noi ragazzi sapevamo chi era l'autore ,ma ben lungi da rivelarne il nome. Nell'immediatezza del fatto, nemmeno i genitori lo sapevano.


OFFLINE
Post: 623
Post: 623
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
06/05/2020 09:19

Questo ragazzino, protagonista dell'episodio delle zucche, era il nostro capogruppo, un vero Giamburrasca.
Controllava che le donne andassero in chiesa e nell'attesa che arrivasse il parroco , senza farsi notare entrava in confessionale e le confessava, le assolveva e assegnava la penitenza. Passata agli annali del paese quella di aver "obbligato" una vecchiolina a pregare in ginocchio, non sui banchi, ma sul pavimento della chiesa.
Altro episodio
Il primo giorno di scuola alle superiori -13/14 anni- nel cortile si attendeva l'appello per la formazione delle classi prime con relative sezioni. In attesa della sua chiamata, aveva versato un boccettino di inchiostro nella vasca dei pesci rossi che era nel cortile. Cosa strana avere il boccettino ,le penne erano già sostituite dalle biro ,erano molto più pratiche e non macchiavano. Fatto è che i poveri pesciolini, poco dopo erano già tutti morti ,a galla a pancia insù. In un primo momento non si era riusciti ad individuare il colpevole, ma le indagini svolte dai bidelli risolvono l'enigma. Immediata convocazione dal Preside. Alla richiesta di spiegazioni ,non trovandone una plausibile ( ma poteva esserci una spiegazione?) risponde al Preside (testuali parole)che voleva far cambiare colore ai pesci, gli piacevano blu. Conclusione? Tre giorni di sospensione.
Aveva iniziato proprio bene l'anno scolastico, già dalla prima settimana due giorni a scuola e tre a casa!
Insomma ,quando c'era da combinare qualcosa lui era sempre protagonista. Un po' più smaliziato di noi, molto intelligente, furbo, molto furbo, il classico tipo che gettava il sasso e nascondeva la mano. E quando veniva colto in fallo , come tutti i ragazzi smentiva sempre ,ma sul viso aveva un'espressione così simpatica e maliziosa che a volte gli faceva evitare la punizione.( quasi sempre la sospensione della paghetta)
A scuola però aveva un profitto ottimo, decisamente il più bravo della classe e forse della scuola. Bisognava accettarlo così, genio e sregolatezza.
OFFLINE
Post: 624
Post: 624
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
09/05/2020 09:48

Riprendiamo l'argomento moto.
La prima moto l'ho posseduta per circa un anno e mezzo, ma non mi piaceva troppo, e volevo passare a una cilindrata superiore.
Acquisto una Honda 750 four, la massima cilindrata allora sul mercato. La porto a casa, e in cascina, un ragazzino 8/10 anni, figlio di un contadino mi dice : ma hai cambiato moto? E io: "Sss abbassa la voce, non farti sentire, no, non ho cambiato la moto, ti sbagli". E quello: "guarda che non sono uno stupido, questa moto ha un colore diverso, quattro marmitte invece di due, non ha tutti quei tubi cromati, il manubrio è più alto. Insomma mi snocciola un elenco di differenze che a quel punto devo ammettere che è un'altra moto. Mi accoccolo vicino a lui e gli dico : stai zitto e tranquillo, non dire niente, se fai il bravo ti regalo un gelato.
E questa è passata indenne dalle "ire " del papà.
Con questa moto primi giri, primi raduni.
Ricordo un raduno a Pavia dove c'era una Laverda 750 bicilindrica, tutta modificata e che tutti ammiravano. Io in particolare la "sgolosiavo".
Da lì ho cominciato le prime modifiche. Manubrio Tommaselli in due pezzi , basso tipo corsa, ruote con cerchi Borrani ( venivano utilizzate solo per le competizioni) doppia catena doppio pignone doppia corona e infine un bello scarico Marving 4 in uno.
Quello scarico era la mia croce e delizia. Talmente rumoroso che mio fratello dalla cascina sentiva le cambiate quando arrivavo sulla strada asfaltata a due km di distanza. Faceva di quelle sfiammate in scalata che sembrava un draghetto.
Quante volte sono stato fermato dalle forze dell'ordine con il rischio di sequestro, e quante multe ho pagato!!!
Nel mio gruppo di motociclisti, ragazzi di Cremona, era un classico andare a Lugano a prendere un "caffè". In una di queste gite ,eravamo in quattro tutti con scarichi modificati ,all'uscita di una galleria (in Svizzera) ci sono i gendarmi. Ci fermano ,controllano i documenti-- tutto ok -- ma vogliono sequestrarci le moto perché troppo rumorose. Hai voglia spiegare che in Italia potevamo circolare ,quelli non vogliono sentire ragioni: in Svizzera non si può. In effetti non avevano tutti i torti ,potete immaginare il rombo all'interno della galleria!! Per farla breve, l'abbiamo schivata, ma ci hanno accompagnato fino al confine con la promessa di non circolare più nel loro paese con quegli scarichi. Da quell'episodio ho rimesso gli originali, anche perché ormai in città tutti i vigili mi conoscevano e quando uscivo in moto era una multa assicurata.
OFFLINE
Post: 1.398
Post: 1.398
Registrato il: 18/04/2014
Città: RADDA IN CHIANTI
Età: 59
Sesso: Maschile
Mastro Dominatore
09/05/2020 10:39

E bravo Claudio, ti pensavo da sempre pacato e bucolico fuoristradista e non uno smanettone rumoroso! [SM=x653545]
Personalmente detesto le moto rumorose, una delle ragioni che mi ha portato ad amare il Dominator è che con i silenziatori di serie è "discreto" (nel senso di poco rumoroso).
Tuttavia leggendoti mi è tornata in mente la mia prima "vera" moto (il 125 era un obbrobrio azzurro puffo, imbarazzante...) una Suzuki Katana come la tua Honda con guida bassa e 4 in 1 Termignoni, rumoroso oltre ogni limite, in galleria era fastidioso anche per me.
Ma il periodo era quello, tutta sostanza e poca estetica, ed ero giovane e spiantato quindi quello c'era e quello si usava [SM=x653537].
Nota per i più giovani, le moto dell'epoca erano pesanti, ma intendo veramente pesanti, ricordo che in autostrada quando superavi i camion erano loro a sbandare per lo spostamente d'aria! [SM=x653547] delle vere locomoitive, stabili in modo eccezionale il problema arrivava quando dovevi fermarle [SM=x653562].
Ricordo una volta ancora giovane, stupido e incosciente, con la moto appena presa in autostrada vedo passare due auto ingarellate, la seconda mi pare fosse una Porsche, e mi dico: vuoi mica che mi faccia passare, io con questa moto? E mi metto dietro a tutta manetta.
Divertentissimo, poi è arrivata la coda ferma al casello, ancora mi ricordo (sono passati più di 35 anni...) la sensazione della moto puntata che frena e la coda di macchine che mi viene incontro sempre alla stessa velocità.[SM=x653542]
Per fortuna una lezione appresa subito e senza danni, alla fine la poveretta si è fermata, decisamente troppo vicina all'ultima macchina, ma si è fermata.
Tornando al peso mi ricordo l'impossibilità di guidare in città con la dannata guida bassa, i semi-manubri che facevano tanto "racing" all'epoca, cambiati dopo poco ripristinando il manubrio originale. [SM=g7574]
[Modificato da RD0201 09/05/2020 10:42]


-- Matteo --
OFFLINE
Post: 625
Post: 625
Registrato il: 21/02/2014
Città: CASTELVERDE
Età: 73
Sesso: Maschile
Dominatore esperto
09/05/2020 11:05

Cazzarola Matteo, mi hai risposto subito, ma non hai niente proprio da fare? Vai subito a lavorare, la campagna ha bisogno di te!!🤣
Scherzi a parte, Matteo hai inquadrato il periodo. All'epoca del mio 750, circolavano i Kawasaki 500 che erano più leggeri e velocissimi, ma per fermarli ci voleva l'ancora. Quanti incidenti nel mio gruppo. Noi quelle moto le chiamavamo le casse da morto.
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Opinione su testata e vari (5 messaggi, agg.: 03/06/2017 23:13)
recenti cerca faq regolamento   www.dominator650.it

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:57. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com