Di seguito rendo note le nomination di ogni partecipante (complete di commenti)
Rosmary
Oscar alla miglior flashfic: Coraggio di gesso
A fine lettura, ho avuto la sensazione di aver letto un momento mancante dimenticato chissà dove tra bozze accantonate del secondo volume della saga, ed è stata una sensazione bellissima – come essere improvvisamente a casa. Narra un istante, ma è un istante che schiude un mondo: quello di Percy che ha combattuto i demoni in solitudine, che s’è sentito inadeguato perché spaventato, che avanza a tentoni timoroso di scorgere ancora una volta una statua che non può essere la sua Penelope.
È un racconto che mostra uno spaccato di vita attraverso un’introspezione perfetta di un protagonista spigoloso come Percy, e nel complesso trovo che ogni elemento funzioni in questa storia – lo stile, il titolo, il prompt, le caratterizzazioni –, e leggerla è stato un piacere.
Oscar al miglior protagonista singolo: Radici malate
Il ritratto di Andromeda emerso da queste righe mi è piaciuto molto e l’ho trovato in linea con la caratterizzazione originale del personaggio. Il racconto narra il momento di svolta della giovane Black, quello dove la presa di coscienza tramuta in un’azione che la condurrà per sempre lontana da quelle “radici malate” che hanno rischiato di avvelenarle l’esistenza.
Il confronto con Sirius evidenzia ancora di più la distanza che Andromeda sente intercorrere tra se stessa e la famiglia (non a caso l’unico esponente che “salva” è il ribelle finito in Grifondoro), sensazione che culmina nel gesto – a mio parere credibile – di annerire il proprio ritratto e precipitarsi da Ted, finestra su una vita tutta nuova e finalmente libera. Ho apprezzato molto questa introspezione.
Oscar alla miglior coppia: Il principio dei vasi comunicanti
Questa storia narra di un amore già bruciato, una fiamma che pur non ardendo è ancora forte e impressa in tutti i sentimenti dei suoi protagonisti.
Ginny, e con lei Neville – il suo vaso comunicante –, è spezzata in queste righe, ciò nonostante la forza del legame che ha unito i due, l’ancora di salvezza che sono stati l’uno per l’altra, è così evidente da risultare implosiva.
Il racconto descrive il “dopo”, quando ormai tra i protagonisti c’è solo il vuoto e il niente per poterlo riempire, ma è un vuoto che urla tutto – urla le possibilità trafugate dalla guerra, i sentimenti in esubero che sono esplosi assieme ai pericoli, forse anche il timore di reinventarsi e trovare nuovi appigli per viversi ancora.
È un amore già spento, e chissà che non sia stato bisogno più che amore, ma ho trovato la resa della coppia vivida e coinvolgente.
Oscar alla miglior veste stilistica: Leggenda taciuta
Lo stile di questa storia è un azzardo, è stata questa la prima cosa che ho pensato a fine lettura. Non strutturalmente parlando, ma lo è dal punto di vista lessicale-espressivo, un piano dove eccedere può tramutarsi in un ruzzolone – e il fatto che la storia non abbia “ruzzolato” è stato il primo fattore che mi ha convinta ad assegnarle questo Oscar.
È un racconto che ha il sapore di secoli trascorsi e remoti, di verità taciute ai più e “cantate” attraverso metafore e immagini evocative, perché non c’è altro modo di narrare quegli eventi incastrati nel passato e nella leggenda. E se ha questo “sapore” lo deve al lessico estremamente espressivo e ricercato, che osa con consapevolezza e disegna immagini che sembrano uscite dalle labbra di un cantore.
Non meno ricercata è anche la struttura, che isola il periodo di apertura e quello conclusivo, dove è forte “la voce” del narratore onnisciente, lasciando al cuore della storia l’onere del tempo presente che sembra srotolare dinanzi agli occhi ignari del lettore la storia perduta di Salazar e Tosca.
L’unico, microscopico appunto è relativo alla frase “La seconda volta è lei a cercarlo e avvolgerlo, chi sia stato la terza lo dimenticano presi dalla foga.”, che mi è parsa meno evocativa delle altre allineate al centro – ma è una minuzia che in nessun modo ha potuto incidere sulla preziosa veste stilistico-lessicale di questo racconto.
Insomma, mi ha colpita proprio tanto.
Oscar alla migliore ispirazione: Leggenda taciuta
Anche in questo caso, assegnare l’Oscar non è stato semplice. Alla fine ho optato per questa storia perché ho amato il modo in cui il prompt sia esso stesso fondamento, causa e sviluppo della relazione tra i due personaggi. Salazar e Tosca non sono fatti l’uno per l’altra (“erano destinati a perdersi […] a non trovarsi”), eppure si illudono – sia pure per il tempo di un amplesso – di poter trovare un incastro tra loro: si trovano malgrado non abbiano alcun motivo razionale per farlo, e alla fine si perdono, e il loro “perdersi” ha proprio il sapore di una presa di coscienza ignorata troppo a lungo.
Oscar alla miglior presentazione: Il principio dei vasi comunicanti
Questo titolo è quello che più mi è rimasto impresso e che mi ha colpita subito. Se l’avessi incrociato tra gli aggiornamenti, non avrei esitato a cliccarvi su per leggere la storia.
A fine lettura, poi, non ho potuto fare a meno di trovarlo perfetto per racchiudere l’intero significato del racconto, dove il principio è applicato ai protagonisti, che nelle vesti di vasi comunicanti prima si riempiono a vicenda e poi si svuotano, lasciando al lettore solo l’amarezza di un principio che, in quanto tale, non ha possibilità di essere rovesciato – in tal senso, il titolo assume anche l’alone di ineluttabilità che accompagna l’intero racconto.
Oscar alla miglior emozione: Il principio dei vasi comunicanti
Probabilmente qui ha influito molto il fatto che ami questa coppia, ma non ho potuto fare a meno, a fine lettura, di sentirmi a mia volta un vaso comunicante vuoto.
È una storia amara, a suo modo spietata perché narra di protagonisti “rotti” e proprio per questo inevitabilmente arresi all’idea di non potersi “aggiustare” insieme, ma proprio per questo mi ha colpita tanto emotivamente, trasportandomi nei sentimenti a brandelli di Ginny e Neville.
Oscar alla miglior caratterizzazione: Luna (Degna di te)
Luna è, per quanto mi riguarda, uno dei personaggi più complessi da capire e caratterizzare, perché è totalmente fuori da qualsiasi schema. Riuscire a caratterizzarla alla perfezione mettendola in coppia con Draco e affidando a quest’ultimo il punto di vista interno della narrazione è, a mio parere, un’abilità non da poco.
Luna, in queste righe, è l’equivalente della sua controparte cartacea: priva di pregiudizi, libera di abitare il proprio mondo e soprattutto capace di capire alla perfezione ciò che la circonda. Ed è buona, Luna, infinitamente buona, nel non rinfacciare a Draco la sua codardia, nel facilitargli il percorso offrendogli lei stessa una scappatoia, nel farsi da parte per il bene di entrambi.
Mi è piaciuta tantissimo la maniera in cui è stata caratterizzata, e mi è piaciuto trovarla credibile in una coppia tanto insolita.
matiscrivo
Oscar alla miglior flashfic: Leggenda taciuta
Non ho alcun dubbio su a chi va, per me, l’oscar alla migliore flashfic. “Leggenda taciuta” mi ha colpito dal primo sguardo al titolo, dalle prime righe, dalle prime parole. C’è una sorta di musicalità nel primo paragrafo, qualcosa di solenne, scandito da aggettivi incalzanti: sventato, saccente, snervante, nobile.
Tosca e Salazar? Non ci avevo mai pensato. Ma è efficace, potente l’accoppiamento, c’è una sorta di proibito intrinseco in tutte le 500 parole. Salazar cerca la perfezione, ma Tosca è imperfetta, di un’imperfezione affascinante e seducente. È sbagliato. Sbagliato perché Salazar ha delle ambizioni che includono ideali che Tosca non potrà mai pensare di accettare. Desiderare ma imporsi di non poter avere, è chiaro nel corso di tutta la flashfic.
Ho amato, inoltre, come nell’ultimo paragrafo si ritorna agli anni, alla gloria intorno a quei quattro nomi, a come tutti li conoscono e come tutti li fanno propri. Questa flashfic è intensa, irruenta, emozionante e scritta decisamente bene. Rispetta il Prompts scelto ed è, tra tutte le 11 lette, la mia preferita in assoluto.
Oscar al miglior protagonista singolo: Radici Malate
Come ben sappiamo la scelta per il miglior protagonista singolo è molto limitata, soprattutto per me che sono l’autrice dell’altra flashfic a personaggio singolo. Ma, anche se potessi votare me stessa per questo oscar, voterei “Radici Malate”. Andromeda Tonks è sempre stato un personaggio nell’ombra a mio parere affascinante: è, come Sirius, una traditrice agli occhi dei Black, e mi sono sempre chiesta che rapporto avesse con le sorelle, quanto stretto, se da piccole magari erano affezionate, se è stato doloroso lasciarle. E sono certa che lo sia stato, ma qui Andromeda è risoluta, convinta di quello che fa per dare un’educazione e una vita diversa alla creatura che ha in grembo. Saluta Sirius, che da quanto ho capito è stato rappresentato come l’ultimo legame di quel passato che si vuole dimenticare, che si vuole allontanare.
Alla fine, compare Ted, raggiunge la persona che ama, e questa è un’immagine finale bellissima, perché Andromeda che sembra così risulta e inflessibile, è passionale e sinceramente devota a colui che ha scelto come padre di sua figlia. Un’Andromeda caratterizzata bene e scritta altrettanto bene!
Oscar alla miglior coppia: Macerie di felicità
La miglior coppia in questa challenge, a mio avviso, è senza dubbio Alastor Moody/Dolores Umbridge. Questa scelta è stata una sorpresa anche per me stessa, perché non avevo mai mai mai pensato prima di leggere la flashfic a questa improbabile accoppiata. Eppure, funziona. Funziona eccome! Credo che sia stata anche lo stile dell’autrice stessa a farmi amare questi due, per i flashback del passato, per la disperazione con cui Dolores scola un bicchierino prima di porsi la fatidica domanda. Chi l’avrebbe mai detto che avrei shippato questa donna con qualcuno, qualcuno di così valoroso poi come Alastor? Credo che la bravura di una scrittrice sia anche nel farti amare e apprezzare accoppiamenti, personaggi e situazioni che prima non ti eri mai figurato, e LadyPalma c’è sicuramente riuscita. Sono sicura che mi ritroverò a cercare più storie su questi due alla fine di questa Challenge e grazie ad essa!
Oscar alla miglior veste stilistica: Occhi tersi, dita acuminate
Faccio una premessa prima di commentare e spiegare questa mia scelta: io non riesco a vedere Rose con nessun altro che non sia Scorpius, se non in qualche storia James. È un limite enorme, perché sono sicura che nei meandri di efp ci saranno storie spettacolari sulla Nuova Generazione in cui Scorpius non sta con Rose, ma io sono affezionata moltissimo a loro. Eppure, lo stile di questa flashfic mi ha colpito a tal punto da sorvolare su questo mio blocco. Il fatto di scandire passi brevi dai ricordi, incalzanti, è senza dubbio efficace. Nella prima parte (prima di minuti, ore giorni, mesi) è di forte impatto il concludere ogni passo con quel – ma. Si sa, il ma annulla quasi sempre ciò che viene detto prima, passa quasi in secondo piano perché quello che viene detto dopo sembra spazzare via tutto. Il ripetersi di questo motivo mi ha rimandato all’immagine di Louis e Rose che respingono quello che c’è tra loro – ma.. ma dopo qualcosa li rispinge violentemente uno verso l’altro. Come se lo stesso andamento stilistico della flashfic si ricalcasse sulla coppia.
Oscar alla migliore ispirazione: Almeno tu
Credo che in un challenge come questa, sia un oscar importante perché alla fine l’idea stessa di questi Oscar parte dalle citazioni che ognuno di noi ha scelto. Sono stata molto indecisa ma alla fine ho propenso verso questa flashfic. Forse sono stata influenzata nella scelta dalla canzone stupenda di Mia Martini, o forse perché le parole della canzone sembrano essere cucite addosso a Remus e Ninfadora. Almeno tu nell’universo, almeno tu Remus diverso dalla cattiveria che c’è in giro, dall’aspettativa che gli altri hanno di lei, di Ninfadora, giovane, divertente, si aspettano altro e invece nella loro diversità, nel loro amore si ritrovano. Ma si respingono, perché forse sono diversi, si ma troppo. Secondo me la canzone calza alla perfezione sia con la coppia che con il momento scelto.
Oscar alla migliore presentazione: Coraggio di gesso
Il titolo di questa flashfic mi è piaciuto subito, quasi ossimorico, e assolutamente d’effetto. Nonostante nell’elenco delle flashfic “in gara” ce ne fossero molti interessanti, questo mi ha dato subito all’occhio scorgendolo. Poi, leggendo la storia, sembra ancora più adatto alla coppia e al giovane Percy. Un Percy che siamo sempre stati pronti a criticare, senza fermarci a pensare che è stato un ragazzo, che era un ragazzo, vittima in questo caso delle sue ambizioni, e forse molto probabilmente spaventato. Ma è un grifondoro Percy, e di coraggio ne ha, e avere coraggio non significa non avere mai paura. Ho associato il titolo a questo concetto e per questo l’ho apprezzato molto.
Oscar alla migliore emozione: Almeno tu
“Almeno tu” è sicuramente la flashfic più emozionante delle 12. Perché? Perché il pathos, il dolore, le lacrime, la lontananza trasuda in ogni parola, in ogni momento. Prima, le bacchette puntate l’una verso il viso dell’altra. Poi l’allonamento, forzato per una e voluto dall’altro, ma si confondono per un attimo i due ruoli. Chi è davvero a scappare, Ninfadora o Remus? Ancora dopo, il ricordo di Lily e James, di chi si era amato in vita, di chi aveva dato la vita per amarsi, per amore. Ma non tutti sono uguali e Remus deve solo avere più tempo per capirlo. Struggente, struggente come l’immagine del patronus di Tonks, che le si siede a fianco.
Secondo me questo breve momento rappresentato è ricco di passione, è quasi patetizzato al suo massimo estremo, toccando inevitabilmente le corde del cuore.
Oscar alla migliore caratterizzazione: Ginny Weasley (Il principio dei vasi comunicanti)
Sono rimasta colpita dalla caratterizzazione in questa flashfic di Ginny, perché nella saga e in tutte le storie sembra instancabile, sempre combattiva, una grifondoro in tutto per tutto. Ma Ron dice, nei Doni della Morte, che era distrutta dopo che Harry l’aveva lasciata. Quindi Ginny, come tutti gli esseri mortali, soffre. E in questa flashfic, si sente addirittura svuotata, contenta si della vittoria ma incapace di sentirsi entusiasta, quasi come se finito tutto il frastuono si sente sballottare di qua e di là dalla corrente. Il bacio a Neville, la guerra, la morte di Fred, l’esigenza di Harry di andare avanti.. e invece lei si sente come un vaso vuoto. Ho trovato l’immagine non solo potente ma ho apprezzato questa Ginevra fragile, stanca, che si accontenta quasi di Harry perché sa che pur non essendo quello che vuole, è quello di cui ha bisogno. Mi ha conquistato, non c’è dubbio!
Lita_EFP
Oscar alla miglior flashfic: Leggenda Taciuta
Sinceramente ci sono due storie che avrei voluto premiare in questa categoria, ma ho proprio dovuto scegliere e niente, vince questa leggenda dal sapore antico eppure vivissimo che ci racconta di due personaggi di cui sappiamo poco e niente, sfruttando in modo abile questo poco – lo sfrigolio del grasso fritto legato alla creazione di Tosca di molte ricette è, per quanto mi riguarda, un tocco di classe – e creando immagini a dir poco bellissime come Tosca che calpesta rette e traccia cerchi che non si lasciano quadrare.
Ne ho amato il titolo, che tutto è fuorché poco sensato, ho amato com’è scritta e anche la vicenda che “osa” raccontare. Mi è piaciuta davvero, in 500 parole racchiude un mondo.
Oscar al miglior protagonista singolo: Radici malate
Ho apprezzato la resa di Andromeda, sia nel suo rapporto con il “cugino preferito” Sirius sia – soprattutto! – nell’azione di auto-rimuoversi dall’albero genealogico dei Black. L’ho trovata una scelta molto interessante e a mio parere calzante, così come il legare il suo addio alla famiglia alla nuova vita che cresce dentro di lei.
Oscar alla miglior coppia: Occhi tersi, dita acuminate
Ho scelto di premiare questa storia perché, grazie anche alla struttura particolare ma riuscitissima, in sole 500 parole riesce a mettere a fuoco entrambi i membri della coppia, entrambe le loro reazioni al sentimento senza nome che li coglie, descrive nel dettaglio ma in breve ogni passo della loro relazione.
Non è facile racchiudere nello spazio di una flash, soprattutto con personaggi di cui ignoriamo tutto se non i nomi, ma qui succede: attraverso il loro avvicinarsi conosciamo anche i personaggi, che risultano ben caratterizzati. Insomma, i due che vediamo muoversi non sono solo nomi che potrebbero celare chiunque: sono Louis e Rose e nessun altro.
Oscar alla miglior veste stilistica: Leggenda taciuta
Questo Oscar è stato difficile da assegnare, sono rimasta in dubbio tra tre flash con stili ben diversi tra loro.
Ho scelto di premiare proprio questa storia perché trovo che lo stile aulico sia, oltre che ben gestito, assolutamente adatto alla vicenda raccontata. La storia tratta di una leggenda e come tale è raccontata: non ho trovato una parola fuori posto, e personalmente trovo che mantenere un tono così alto per tutta la durata di una storia – sia pure essa una flash – non sia affatto semplice, soprattutto non lo è farlo senza annoiare o risultare in un vuoto esercizio retorico. Non so se possa rientrare nello stile, ma come nota a margine ho anche molto apprezzato la struttura data alla storia.
Oscar alla migliore ispirazione: Macerie di felicità
C’è la felicità – o meglio i suoi resti! – e c’è il fingere di ignorarla. C’è il bussare prepotente dei ricordi a essa legati alla porta di Dolores, ma non solo: nella porta concreta del suo ufficio i resti della sua felicità sono letteralmente conficcati.
Tolto questo “dettaglio” che un dettaglio non è, il prompt è il fulcro di tutta la storia: Dolores ogni sera svolge il suo rituale, guardando l’occhio di Moody – tutto ciò che rimane della sua felicità – formula una domanda e, che lo voglia o meno, si lascia andare ai ricordi. Ricordi in cui una Dolores Umbridge perfettamente in character mente e finge di non essere felice con l’uomo al suo fianco, sacrifica l’amore alla carriera. Scelta di cui anni dopo dovrà pagare lo scotto.
Oscar alla miglior presentazione: Leggenda taciuta
L’Oscar andrebbe alla storia con il miglior titolo, ma ammetto di aver considerato leggermente anche l’introduzione per assegnarlo: in fondo, è anch’essa parte della presentazione. Naturalmente mi sono concentrata comunque più sui titoli.
“Leggenda taciuta” mi piace perché, oltre a sposarsi bene con l’introduzione che l’accompagna, lo trovo in perfetto accordo con il tono generale della storia: si canterà di loro, un giorno, e questo è il tema dei paragrafi d’apertura e chiusura. Ma ciò che non verrà cantato è il centro della flash, questa leggenda taciuta appunto sulla relazione impossibile tra Salazar e Tosca. Insomma, è un titolo che trovo incuriosisca già solo imbattendocisi nella home, che mi ha poi convinta a maggior ragione una volta letta la storia.
Oscar alla miglior emozione: Macerie di felicità
Non solo leggendo viene spontaneo empatizzare con la protagonista della flash, ma questa protagonista è Dolores Umbridge – uno dei personaggi più odiati di sempre. Ciononostante il lettore si trova a osservarla da una prospettiva diversa e viene suo malgrado spinto a comprendere la sua sofferenza, complice anche uno stile e un uso della punteggiatura molto efficaci.
La caratterizzazione della Umbridge che mente e ricerca il potere è assolutamente rispettata, ma viene in più inserito l’elemento “amore di gioventù” e il suo sacrificio – assolutamente credibile – e non provare se non altro un po’ di pena credo sia impossibile. L’amarezza della scena io l’ho percepita tutta.
Oscar alla miglior caratterizzazione: Percy Weasley (Coraggio di gesso)
Spesso ci si concentra sui lati “negativi” di Percy, il fratello noioso che fa le scelte sbagliate e torna solo all’ultimo. In questa storia invece ci viene ricordato quanto Percy sia umano.
La caratterizzazione si concentra sul suo affetto per Penelope e sulla sua paura, partendo dalla pietrificazione della ragazza ma trattata poi più in generale: Percy è un Grifondoro che ha paura anche se non dovrebbe – così si dice –, teme per Penelope, per sua sorella… teme e basta, ma se lo nega. La resa di questo personaggio data nel limite di 500 parole mi ha molto colpita, si vede che c’è un grande lavoro dietro e perciò ho deciso di premiarla.
GiuniaPalma
Oscar alla miglior flashfic: Degna di te
Questa flash è per me la migliore perché è quella che meglio contiene tutti gli elementi: la coppia è rappresentata benissimo, la caratterizzazione di Luna e Draco emerge perfettamente nei dettagli e nei dialoghi, lo stile è equilibrato e veramente molto azzeccato, il titolo è accattivante (anche se forse non troppo calzante), il prompt è molto presente e ben interpretato, e infine l’emozione arriva profondamente. Tutti gli ingredienti sono rispettati e ben mescolati e sentiti: il risultato è un’autentica meraviglia.
Oscar al miglior protagonista: Radici malate
Questa flash coglie molto bene la psicologia di Andromeda, specialmente in rapporto all’unico membro della sua famiglia con cui mantiene rapporti positivi: Sirius. La cosa che mi ha colpito più di tutte è il leggero twist dell’abbandono canonico della famiglia: è lei a cancellare il suo nome, non aspetta che siano altri a farlo. La tua Andromeda mi è piaciuta ed è molto simile all’idea che ho di lei.
Oscar alla miglior coppia: Fine di matrimonio
Questa flash è sicuramente quella dove ho sentito di più il vivere della coppia, la forza concreta del loro legame, oltre che l’accuratezza delle caratterizzazioni. Hai scelto di descrivere un momento particolare, un missing moment che va a fotografare l’autentica conclusione del loro amore, l’attimo in cui dove si sono davvero persi; eppure, è proprio nelle ceneri che – attraverso i ricordi e la rappresentazione del punto di vista di Rodolphus – emerge tutto quello che questa coppia è stata. Questa è la flash dove la coppia (e anche i personaggi singoli) sono emersi meglio.
Oscar alla miglior veste stilistica: Leggenda taciuta
La forza di questa flash è proprio lo stile: sono le scelte lessicali e l’accostamento delle frasi a rendere la flash preziosa e potente. Di solito non prediligo stili troppo artificiosi, ma qui sei stata bravissima a fare due cose: usare le parole auliche ed espressioni particolari dando loro significato preciso (e non usandole a caso); e non creare un’inutile ridondanza che avrebbe potuto facilmente trasformare la flash in una cantilena sterile. Qui questo non succede: la struttura invece funziona talmente tanto che il testo, nonostante la scelta aulica, scivola via nella lettura. Per di più, lo stile è perfetto per i personaggi (Salazar e Tosca rimandano inevitabilmente a un tempo cronologico che richiede arcaismi lessicali e concettuali) e ricrea quell’idea di “leggenda” che suggerisce il titolo. Davvero un ottimo lavoro.
Oscar alla miglior ispirazione: Coraggio di gesso
Su questo punto ho avuto pochissimi dubbi. L’utilizzo del prompt è non solo evidente, ma anche perfettamente in linea con il contenuto e le emozioni di Percy che via via si mostrano. L’idea a livello stilistico di come articolare visivamente il prompt è poi davvero intelligente e accattivante. Il prompt l’ho sentito davvero presente ed è autenticamente ciò attorno cui ruota la flash.
Oscar alla miglior presentazione: Il principio dei vasi comunicanti
Non potevo non essere attratta da un simile titolo: scegliere di richiamare un principio preciso è una scelta accattivante, ma potenzialmente rischiosa in quanto potrebbe essere un po’ “forzato”. Leggendo la storia, invece, ho avuto modo di apprezzare il titolo ancora di più nella sua pienezza: parli infatti di Neville e Ginny con le metafore che rimandano al principio, il riempirsi e lo svuotarsi nel medesimo momento. Allo stesso modo, ho trovato perfetta la frase finale che rimanda ancora una volta ai vasi: "come cocci di vasi infranti".
Oscar alla miglior emozione: Degna di te
Resto facilmente catturata dalla preziosità e dal valore dei testi, ma a livello emotivo il coinvolgimento di solito per me è meno evidente. Questa flash è stata quella in cui, invece, da subito sono rimasta colpita, in quanto mi ha lasciato addosso davvero tristezza e malinconia alla fine della lettura. Nella tua flash un intero rapporto viene descritto dall’inizio, rendendolo concreto e presente, fino a quel finale che manda tutto in frantumi seppure in fondo non in modo tragico. La codardia di Draco ha la meglio, le strade di Draco e Luna si separano con quell’addio inevitabile, e rimane addosso la sensazione più malinconica di tutte: il sapore del non vissuto.
Oscar alla miglior caratterizzazione: Rodolphus Lestrange (Fine di matrimonio)
Questo Oscar è stato aggiunto solo in un secondo tempo, ma appena ne ho letto la proposta non ho potuto fare a meno di pensare istintivamente a Rodolphus. Ho già parlato nell’Oscar alla miglior coppia della forza delle caratterizzazioni di entrambi i membri della coppia, ma è Rodolphus che più mi ha colpita, perché è quello di cui ci mostri più il punto di vista e l’introspezione nel dolore. "Le disse la frase che da anni sognava di dirle, avvertendone tutta l’amarezza: «Vado al Ministero. Tu riposa. Non devi affaticarti nelle tue condizioni.»" Questa frase colpisce moltissimo e coglie le emozioni che prova. Se consideriamo poi che stiamo parlando di un personaggio di cui sappiamo pochissimo, i complimenti sono doppi: lo hai reso concreto e reale come personaggio.
Francesca_H_Martin
Oscar alla miglior flashfic: Il principio dei vasi comunicanti
Che dire, questa fan fiction mi ha stregata, infatti le ho assegnato ben due oscar importanti.
Mi ha emozionata come non mai, l’ho trovata bellissima e l’autrice ha espresso in maniera magistrale il tema, dal mio punto di vista molto complesso.
Ora riporto le parole che ho scritto per l’altro oscar, sempre riguardante questa storia:
“Devo dire la verità, questa fan fiction ha avuto un effetto devastante su di me.
Non so se sia dovuto al fatto che mi sono rivista in quelle parole per un evento accaduto nella mia vita, se è a causa di questa bellissima storia intrisa di emozioni e sentimenti, se è a causa della bravura dell’autrice…non so.
So solo che ho pianto come una bambina di cinque anni.
Mi sono commossa e ho amato tutto, dall’inizio alla fine.
Come già ho scritto nella mia recensione, questa flashfic per me è bellissima.
Ginny e Neville sono stati l'una l'ancora dell'altro, soprattutto nei momenti più bui.
Si sono aiutati a vicenda nel periodo in cui erano più bisognosi di una spalla su cui piangere.
Ora, però, quel periodo è finito.
Non è più il loro momento e lo sanno bene.
Nonostante tutto, il dolore e l'amarezza per qualcosa che era e non è più rimangono presenti come un macigno sullo stomaco, ma Ginny e Neville sanno che devono andare avanti e non rimanere bloccati nel passato per il loro bene. Perché se lo meritano.
Meritano di fiorire e reinventarsi, meritano qualche altra persona che li tiri fuori dalla bolla in cui sono stati per troppo tempo.
Liberty_Fede, dal mio punto di vista, è riuscita a descrivere un tema complesso in modo magistrale.
Ho amato questa flashfic, ho amato le emozioni che mi ha trasmesso e ho amato la mia fragilità nel leggerla.
Un complimentone va all’autrice perché è stata, a mio parere, fantastica ed eccezionale.”
Oscar al miglior protagonista singolo: Radici malate
Questa fan fiction mi è piaciuta molto, sono state tutte così belle che ho trovato difficoltà nello scegliere!
La flashfic in questione l’ho scelta perché, dal mio punto di vista, l’autrice ha descritto in maniera molto accurata Andromeda, personaggio che mi ha sempre incuriosito.
L’ha fatta trasparire forte, indipendente, coraggiosa.
Nonostante la sua vita e le persone che ne hanno fatto parte, lei ha scelto da sola cosa riteneva più giusto.
Non si è fatta fermare da nessuno, ha voluto “estirpare” autonomamente le sue radici malate, radici che l’avrebbero portata solo al dolore e alla sofferenza.
Ho amato tantissimo la scena in cui cancella il suo nome dall’arazzo, gesto importantissimo per indicare la sua indipendenza e l’addio tanto atteso.
Ho adorato anche il rapporto con l’unica persona della famiglia a cui tiene: Sirius Black.
Ho amato le loro interazioni, i loro gesti e le frasi che si sono detti.
Le ho trovate molto coerenti e mi hanno fatto godere a pieno la scena, immaginandola proprio davanti i miei occhi.
Roxanne Potter è stata molto brava, è riuscita ad emozionarmi e mi ha lasciato con una sensazione “agrodolce”, cosa che ho apprezzato tantissimo!
Complimenti anche a lei!
Oscar alla miglior coppia: Almeno tu
Tonks e Lupin sono una delle mie coppie preferite e questa flashfic me l’ha fatta amare ancora di più.
In poche parole l’autrice è riuscita a descriverli perfettamente; è riuscita a farmi emozionare come non mai.
E’ stata in grado, in modo eccezionale, di descrivere il complesso e intricato dissidio interiore di Remus, personaggio che ha sempre odiato sé stesso, o meglio, ciò che è diventato.
Gingerstories ha avuto l’eccezionale capacità di arrivarmi dritta al cuore con parole semplici ma non banali, mi ha trasmesso tutte le emozioni dei personaggi in maniera impeccabile.
Ho avuto i brividi per tutto il tempo, soprattutto nella parte finale.
Quel pensare da parte di Remus di non meritarsi l’amore, quindi Nimphadora, mi ha distrutto come sempre.
La scena del patronus, invece, mi ha fatta proprio piangere.
Gingerstories è stata davvero eccezionale, ha saputo esprimere al meglio l’amore per questa coppia, i sentimenti tra i due e il dolore straziante che provano entrambi per le insicurezze di Remus, che albergano in lui ormai da anni.
Ho amato tutto, dallo stile alle emozioni che ho provato, oltre al fatto che i personaggi sono totalmente IC.
E’ stata bravissima!
Ah, quasi dimenticavo: ho amato il prompt! Ho versato un’altra lacrima per questo!
Complimenti vivissimi a lei!
Oscar alla migliore veste stilistica: Occhi tersi, dita acuminate
Questa fan fiction è scritta divinamente!
L’ho scelta per lo stile scorrevole ma articolato, che riesce ad immergermi completamente nella storia.
Come ho già detto nella recensione, purtroppo non sono esperta riguardo la nuova generazione, per questo l’ho catalogata in questa sezione, ma mi è piaciuta lo stesso tantissimo!
Rosmary sei stata bravissima, mentre leggevo avevo i brividi.
Riaffermo che il tuo stile è quasi surreale.
Sei riuscita a trasportarmi in un mondo lontano, ovattato, quasi fiabesco solo con l’uso di parole.
Non è una cosa da poco, anzi!
Questo obiettivo è molto difficile da raggiungere secondo me, per questo ti faccio i miei complimenti!
La storia merita tantissimo, sei stata bravissima e non vedo l’ora di leggere Paradiso Perduto!
Oscar alla miglior ispirazione: Fine di Matrimonio
Ho scelto questa flashfic per questo oscar perché penso che l’autrice abbia centrato totalmente il punto.
“S’erano feriti e odiati e rinnegati, eppure erano sempre lì, l’uno di fronte all’altra a elemosinare amore.”
Anche in questo caso, una fan fiction su Bellatrix e suo marito non l’avevo mai letta.
E’ stata una piacevole sorpresa.
Mi sono messa totalmente nei panni dell’uomo, ho sofferto insieme a lui (anche se nella flashfic lo fa velatamente, nascondendosi dietro una maschera).
Riprendo alcune parole della mia recensione:
Il dolore di Rod, nonostante cercasse di nasconderlo con l'ironia, mi è arrivato dritto dritto al cuore.
Nonostante tutto, lui è umano; la rabbia, la frustrazione, quel dolore al petto che non si toglie mai a causa di sua moglie e Voldemort rimangono lì, dentro di lui, cercando di far meno rumore possibile ma sempre presenti.
Convive con i mostri del suo presente, con il sapere di non essere l'unico, di non essere stato abbastanza, di non essere riuscito a recuperare il recuperabile... Il sapere di non esser stato preferito ad un altro che li ha sempre "maltrattati", il sapere di averla persa per sempre, ora ancora di più perché nel suo grembo c'è un piccolo esserino che non è suo.
La sensazione che mi ha lasciato la frase detta da lui dopo la dichiarazione di Bellatrix è stata agrodolce, la finta ironia e freddezza che ha utilizzato sono solo uno scudo per proteggersi ulteriormente, fallendo miseramente ancora una volta.
Una sensazione di dolore mi ha accompagnata per tutta la lettura, merito solo della bravura dell’autrice.
In tutte quelle parole mi ronzava sempre il prompt nella testa perché è proprio ciò che ha descritto su carta, senza filtri.
Anche questa flashfic è molto bella e straziante.
Tanti complimenti a SeveraBartySha per questo gioiellino!
Oscar alla miglior presentazione: Oltre il velo
Nonostante questo oscar (e anche altri) lo avrei assegnato a più persone, ho scelto “Oltre il velo” perché, ancor prima di leggere, avevo capito si riferisse a Sirius Black.
Ho provato una sensazione di dolore e calore nel vedere questo titolo; brividi hanno percorso tutto il mio corpo.
E’ un titolo semplicemente perfetto per la flashfic che è stata scritta.
Ho amato anche questo piccolo gioiellino.
La morte di Sirius per me è stata traumatica e ogni volta che l’ho vissuta, ho pianto.
Angels4ever è stata geniale nel descrivere la scena in quel modo, l’ha resa più dolce e meno amara.
Ho adorato questa sua versione, nella quale Dorcas (il suo angelo) lo viene a prendere per portarlo a miglior vita.
La morte di Sirius è solo un momento transitorio e indolore, come ha descritto, per poi far ricongiungere il nostro Black con le persone che ama di più, compresa lei.
E’ una scena che ho sempre immaginato, trovarla in questa fan fiction mi ha riempito il cuore di gioia. E’ semplicemente perfetta.
Sono onesta, una lacrima mi è scesa, segno che l’autrice è riuscita egregiamente nel suo intento.
E’riuscita a trasmetterci le emozioni e l’amore che prova per il personaggio, quindi le faccio i miei migliori complimenti!
E’ stato difficilissimo scegliere, sono tutte flashfic bellissime!
Anche questo oscar,però, è super meritato!
Oscar alla miglior emozione: Il principio dei vasi comunicanti
Devo dire la verità, questa fan fiction ha avuto un effetto devastante su di me.
Non so se sia dovuto al fatto che mi sono rivista in quelle parole per un evento accaduto nella mia vita, se è a causa di questa bellissima one shot intrisa di emozioni e sentimenti, se è a causa della bravura dell’autrice…non so.
So solo che ho pianto come una bambina di cinque anni.
Mi sono commossa e ho amato tutto, dall’inizio alla fine.
Come già ho scritto nella mia recensione, questa flashfic per me è bellissima.
Ginny e Neville sono stati l'una l'ancora dell'altro, soprattutto nei momenti più bui.
Si sono aiutati a vicenda nel periodo in cui erano più bisognosi di una spalla su cui piangere.
Ora, però, quel periodo è finito.
Non è più il loro momento e lo sanno bene.
Nonostante tutto, il dolore e l'amarezza per qualcosa che era e non è più rimangono presenti come un macigno sullo stomaco, ma Ginny e Neville sanno che devono andare avanti e non rimanere bloccati nel passato per il loro bene. Perché se lo meritano.
Meritano di fiorire e reinventarsi, meritano qualche altra persona che li tiri fuori dalla bolla in cui sono stati per troppo tempo.
Liberty_Fede, dal mio punto di vista, è riuscita a descrivere un tema complesso in modo magistrale.
Ho amato questa flashfic, ho amato le emozioni che mi ha trasmesso e ho amato la mia fragilità nel leggerla.
Un complimentone va all’autrice perché è stata, a mio parere, fantastica ed eccezionale.
Oscar alla miglior caratterizzazione: Percy Weasley (Coraggio di gesso)
Anche per questo Oscar avrei scelto tutte le fan fiction, ma purtroppo non si può.
Ho deciso di candidare questa alla fine perché ci tenevo tanto, in quanto Percy è sempre stato visto come un personaggio “altezzoso” e “noioso”.
Come ho detto anche a Blackjessamine nella recensione, lei è riuscita a mostrare il vero Percy, quello senza maschera e l’ha fatto egregiamente.
Non mi era mai capitato di leggere una storia sulla coppia Percy/Penelope, ma sono stata colpita positivamente del risultato e sono stata contenta di averlo fatto.
Riprendo qualche frase dalla recensione lasciata per far comprendere cosa ho amato di più:
L’autrice ha evidenziato la paura che alberga nel giovane Weasley per sua sorella Ginny e per Penelope, sentimento che nasconde agli altri per non distruggere la maschera che ha sempre indossato, quella di "uomo perfetto".
Ho amato anche il riferimento ai Grifondoro, come se dovesse per forza essere coraggioso e non far trapassare quindi l'ansia che lo pervade, cosa molto in sintonia con il suo personaggio. Ho sempre immaginato che alcuni suoi comportamenti siano dovuti a questo, al fatto che vuole e deve mostrarsi sicuro di sé, deve essere un grifondoro ad hoc per non deludere la famiglia o l'opinione che hanno gli altri di lui. Ha paura di essere giudicato, di mostrarsi per quel che davvero è. Solo Penelope riesce a vederlo realmente e riesce a farlo uscire da questa finta bolla di "perfezione".
Blackjessamine è riuscita a farmi amare un personaggio e una coppia che fino ad ora non avevo neanche considerato, questo significa solo una cosa: è bravissima.
Ho adorato anche questa flashfic e l’ho trovata molto dolce e intrisa di emozioni.
Complimenti!
Shallo
Oscar alla miglior flashfic: Leggenda taciuta
Ho amato questa flashfic per l’uso sapiente che è stato fatto delle caratteristiche delle Case per caratterizzare in tutto i personaggi. Il desiderio e il rimpianto di Salazar Serpeverde, l’amore che non discrimina di Tosca. È tutto perfettamente IC, coinvolgente, emozionante. L’ho adorata.
Oscar al miglior protagonista singolo: Radici malate
Per il modo in cui ha caratterizzato Andromeda, la determinazione per uscire dalla sua famiglia, una certa perfidia nel togliere il gusto di bruciare l’arazzo. La scelta di condividere quel momento con Sirius fa pensare a una specie di anticipo su quello che sarà il destino futuro di Sirius.
Oscar alla miglior coppia: Macerie di felicità
È una coppia talmente surreale e al tempo stesso caratterizzata in modo assolutamente credibile da risultare plausibile. I personaggi sono IC e pare proprio di sentirli apostrofare in quel modo. La premio perché scrivere una flashfic su Alastor Moody e Dolores Umbridge così coinvolgente, sbagliata e giusta al tempo stesso è estremamente difficile.
Oscar alla miglior veste stilistica: Coraggio di gesso
Ho apprezzato tantissimo lo stile di questa storia, il suo alternarsi tra i pensieri di Percy e il suo avvicinarsi all’infermeria. Soprattutto il parallelismo tra il coraggio richiesto a un Grifondoro e la paura di aver perso la sua amata Penelope.
Oscar alla migliore ispirazione: Degna di te
Tutte le storie che ho letto hanno fatto un ottimo uso dei prompt (e del resto, con prompt così belli, era difficile non essere ispirati). Secondo me, questa storia ha assorbito proprio il prompt nel personaggio e ha scelto un personaggio che incarna l’essere codardo, come Draco. Il coraggio che richiede amare Luna, con tutte le sue peculiarità, nella sua essenza eterea, è qualcosa che va oltre la portata di Draco ed è talmente palese che Luna stessa conferma a Draco che dovrebbe sposare Astoria e gli dice anche il perché. Ho trovato un modo di usare il prompt assolutamente perfetto.
Oscar alla miglior presentazione: Il principio dei vasi comunicanti
Perché il titolo non solo è presente nella struttura della storia, ma anche nella fine con quei cocci per terra che descrivono la distruzione dei vasi provocata dalla guerra. Non possono più comunicare, ma non sono nemmeno più dei veri e propri vasi. Titolo azzeccatissimo.
Oscar alla miglior emozione: Occhi tersi, dita acuminate
La struttura della storia è molto emozionante, si sente tantissimo la tensione, l’alternarsi tra presente e passato e i punti di vista dei due protagonisti. Sono stata a lungo combattuta sulla categoria in cui candidarla e ho scelto questa categoria perché il modo in cui è stata costruita la storia sembra funzionale a emozionare il lettore.
Oscar alla miglior caratterizzazione: Ron Weasley (Sempre questo tono sorpreso)
La caratterizzazione di Ron è dolcissima, così come il prendersi cura di Hermione. Sto rileggendo la saga e nei gesti di Ron presenti nella flashfic e nelle attenzioni ad Hermione ho ritrovato il Ron dei libri, con le sue paure, insicurezze e il suo buon cuore. Non potevo non premiarlo.
maqry_126
Oscar alla miglior flashfic: Occhi tersi, dita acuminate
Questa storia è stata sicuramente la mia preferita, e l'ho presa in considerazione per più nomination. Prende due personaggi di cui non sappiamo sostanzialmente nulla, dà loro vita e spessore in sole cinquecento parole, ne delinea tutta la relazione, da quando il loro rapporto è fatto di insulti e indifferenza, a quando accettano questa passione che non ha nome. Lo stile è particolarmente evocativo e mi ha stregata: i personaggi e la loro vicenda sono raccontati tramite dialoghi taglienti e provocatori, sono resi dalle immagini vivide che mostrano, più che dire, i caratteri dei personaggi e il legame che intercorre tra due (che a parole non può essere espresso). Mi è piaciuto moltissimo come si sia dato spazio alla citazione e come attorno a questa sia stato costruito un rapporto che parte completamente da zero, ma perfettamente cucito addosso alle due personalità: la chimica tra di loro è innegabile e li ho apprezzati davvero molto (insieme ma anche come singoli). Stupenda, davvero!
Oscar al miglior protagonista singolo: Radici malate
Tra i personaggi singoli, Andromeda è quella che mi ha convinta ed è piaciuta di più. È infinitamente umana mentre si fa forza per non piangere: a prescindere dall'odio per ideali e ingiustizie, quella che sta lasciando alle spalle è la sua famiglia, che ad ogni modo l'ha cresciuta e amata, un tempo, e ho trovato coerente che sia comunque doloroso per lei compiere quel grande passo. Sempre coerente è che prima di andarsene vada a salutare Sirius: dai libri sappiamo che è il suo cugino preferito, e soprattutto le loro vite sono segnate da un destino in parte simile. Mi è piaciuta la dolcezza con cui si rivolge a Sirius e il suo porsi nei suoi confronti come una sorta di sorella maggiore, di guida. Ho poi adorato che sia stata lei a bruciare il proprio nome: al di là della possibilità che sia davvero accaduto, rende l'idea di come sia ben consapevole di quanto la sua scelta sia definitiva e voglia essere proprio lei a tagliare qualsiasi legame con la famiglia d'origine, non loro a ripudiarla. Dolcissimi poi i riferimenti all'amore per Ted, e, per quanto mi immagini che sia “bastato” Ted a farle lasciare la famiglia, ho apprezzato l'idea di rendere elemento decisivo della sua scelta la gravidanza. Insomma, credo che sia stata davvero ben approfondita a partire da quel che si sa di lei!
Oscar alla miglior coppia: Macerie di felicità
Questa coppia è stata quella che più mi ha sorpreso e convinta: non era l'unica candidata, e non mi piace nel senso convenzionale del termine (ho tutt'altro headcanon per Moody in coppia, e detesto cordialmente la Umbridge), ma credo sia quella che più mi ha colpita. Non è decisamente una coppia usuale (non è l'unica, ma forse lo è ben più di altre, dati i personaggi usati), e dalla sua non ha nemmeno la quasi inesistente caratterizzazione canon dei personaggi che può permettere maggiore agio nel realizzare il rapporto. Chi e come sia Dolores Umbridge lo si sa fin troppo bene, e anche di Moody si ha un'idea abbastanza chiara, per cui metterli insieme e mantenerli perfettamente IC credo sia ancora più arduo. Eppure funzionano, funzionano davvero bene, e si sorreggono su tutta una rete di rimandi e collegamenti plausibili, e le loro interazioni sono costruite davvero benissimo. L'elemento del Patronus, poi, credo abbia conferito ancora più concretezza alla coppia e mi è piaciuto moltissimo come espediente per rendere il concetto della felicità e dell’amore che provano l’uno per l’altra – amore che, coerentemente con i due protagonisti e le loro scelte e valori, non può concretizzarsi alla fine.
Oscar alla miglior veste stilistica: Occhi tersi, dita acuminate
Tra tutte le flash partecipanti, sicuramente è quella che con lo stile osa di più e lo fa in modo ammaliante. E osa sapendo sfruttare appieno le potenzialità del lessico e della struttura. Partendo da quest’ultima, temo di avere un vero e proprio debole per le simmetrie e i parallelismi precisi, non ho potuto che amare come sono stati usati: ogni scena è sviluppata e ripresa dai due punti di vista che si alternano e si costruiscono in modo perfettamente speculare. La disposizione di testo che “narra” e dialoghi – che lasciano la voce ai personaggi e sono in grado di caratterizzarli perfettamente con pochissime battute –, trovo sia particolarmente efficace nel raccontare la storia di questo “sentimento senza nome”. Mi sono piaciute poi moltissimo le frasi in corsivo, che, con immagini bellissime (e ancora simmetriche), forniscono una chiave di lettura alla vicenda narrata.
Anche il lessico è particolarmente evocativo: ogni parola è scelta con cura e precisione per andare a costruire le varie immagini, sfruttando ogni singola sfumatura (per fare un esempio, il termine scorticare a rendere la furia con cui Louis cerca di cancellare il bacio scambiato).
Oscar alla migliore ispirazione: Coraggio di gesso
Questo è stato un premio difficile da assegnare, c'erano un paio di altre storie che credo abbiano ben incarnato il senso della citazione scelta, ma l'uso del prompt in questa storia mi è piaciuto in modo spassionato. La citazione scandisce proprio la narrazione, la scena stessa le è cucita addosso ed è come se fosse la “colonna portante” che sostiene la narrazione. Ho adorato come sia stata inserita anche fisicamente, senza apparire di troppo ma perfettamente incastrata nel testo. La paura di Percy trapela da ogni parola: gli incubi, il ripetersi come un mantra che è un Grifondoro, il terrore del tocco gelido delle coperte, i brividi… Allo stesso tempo si mettono in scena tutti i suoi tentativi di tenere a bada questa paura: Percy trema di notte, quando nessuno può vederlo, si prova a nascondere dietro al nome di Grifondoro. Adorabile, poi, come a smascherare la paura e fargliene accettare la realtà, l'umanità, siano Penny e il suo amore: con lei può permettersi di mostrare le proprie debolezze. In tutto ciò, credo che non solo la citazione scelta sia stata ben mostrata nella storia, ma rappresenti al meglio l'essenza del personaggio di Percy.
Oscar alla miglior presentazione: Il principio dei vasi comunicanti
Sono pochissimi i titoli che mi colpiscono in genere, e questo è senza dubbio tra quelli. Rileggendo a freddo le varie storie mi rendo conto che ce ne sarebbero forse di più poetici ed evocativi, ma ho scelto di seguire l'impressione che avevo avuto alla primissima lettura: se per le altre storie ho aspettato di avere un attimo libero da dedicare alla lettura, questa l'ho aperta subito, intrigata, e lo stesso avrei fatto trovandola per caso nel sito. Ero curiosissima di vedere cosa legasse il principio fisico alla relazione tra i due protagonisti, e sono rimasta deliziata da come l'hai saputo declinare lungo tutta la storia.
Oscar alla miglior emozione: Il principio dei vasi comunicanti
Questa storia mi ha fatto proprio male: ha trasmesso benissimo quel niente che provano i due protagonisti – e qualcosa che non c'è è ancora più difficile da far passare al lettore, a mio avviso, ma la storia ci riesce. A questo proposito ho trovato la frase “La guerra è finita – urrà. Voldemort è morto – urrà. Harry Potter ha vinto – urrà” particolarmente efficace nel gettarmi nel vuoto che la fine della guerra ha lasciato in Ginny e Neville. Ha fatto male anche perché fino all'ultimo non ho potuto fare a meno di sperare che andasse diversamente, che Ginny non scegliesse Harry (durante tutto il discorso su come lui abbia ancora bisogno di qualcuno da salvare e possa darle futuro, poveretto, l'ho proprio detestato) e lei e Neville imparassero a riempirsi di nuovo, per quanto ogni frase mostrasse spietatamente il contrario. E il finale così secco e doloroso ha spezzato anche me, leggendolo.
Oscar alla miglior caratterizzazione: Rodolphus Lestrange (Fine di matrimonio)
Rodolphus, nei libri, è praticamente un nome di cui conosciamo solo "professione" e la moglie, moglie che“accetta" veneri e veda solo Voldemort. Ora, mi pare ovvio che non possa opporsi più di tanto, sarebbe un mezzo suicidio, ma perché accettare di continuare a rimanerle accanto? La riposta che ho trovato in questa caratterizzazione di Rodolphus mi ha convinta: non è certo una vittima che subisce tra mille struggimenti la situazione, ama ancora la moglie nonostante col tempo si siano allontanati. Soprattutto mi è piaciuto che nasconda però questo amore dietro la freddezza e il sarcasmo con cui ripaga Bellatrix (mi è parso in linea con un personaggio che sappiamo cresciuto nell'alta società magica): lei lo umilia, allora lui non le dà la soddisfazione di alcuna sfuriata, ma, pur bramando il suo ritorno, la demolisce con la propria simulata indifferenza, che mi pare sia ancora più crudele. Quel “Tu riposa”, poi, credo sia la cosa peggiore che potesse dirle. Sono riuscita a empatizzare del tutto con lui, per quanto sia un personaggio su cui non mi sia mai interrogata o che mi sia mai interessato, a provare tutta la portata di questo legame che si spezza irrimediabilmente davanti alla notizia della gravidanza.
blackjessamine
Oscar alla miglior flashfic: Leggenda taciuta
Questa è forse la storia che mi è rimasta più impressa: ho apprezzato molto la costruzione di tutta la storia, che va a riprendere tematiche e atmosfere perfettamente coerenti con il periodo storico di cui tratta. I personaggi, pur non essendo mai comparsi esplicitamente nell’opera originale, hanno una caratterizzazione precisa e molto incisiva, e ho molto apprezzato tutta la rete di rimandi e citazioni che sostengono la narrazione.
Oscar al miglior protagonista singolo: Radici malate
Mi è piaciuto molto il modo in cui è stata affrontata la presa di posizione di Andromeda: ho particolarmente apprezzato il fatto che la sua decisione arrivi sia grazie a spinte “esterne”, ma che sia soprattutto una presa di coscienza individuale. Il gesto di autodeterminazione con cui lei per prima cancella il proprio nome dall’arazzo di famiglia è un gesto forte e di grande impatto, capace di mostrare tutta la decisione e la forza del personaggio.
Oscar alla miglior coppia: Macerie di felicità
Pur trattandosi di una coppia inusuale e apparentemente priva di alcunché in comune, ho apprezzato moltissimo come la loro relazione è stata costruita con questo “gioco di specchi” fra passato e presente, capace di mostrare molto bene le peculiarità di entrambi i personaggi e tutte le difficoltà che una relazione tra di loro implica. E, al tempo stesso, proprio in questa difficoltà è emerso anche tutto ciò che avrebbe unito i due, dando un quadro molto preciso e dettagliato di tutto l’arco narrativo della coppia.
Oscar alla miglior veste stilistica: Occhi tersi, dita acuminate
Lo stile di questa storia è curatissimo, ricco, eppure diretto, quasi aspro, in alcuni passaggi. L’ho trovato uno stile particolarmente evocativo, audace, capace di sperimentare con soluzioni originali e sempre molto efficace.
Oscar alla migliore ispirazione: Macerie di felicità
Ho apprezzato moltissimo come il prompt di partenza è stato usato. È presente sempre, è il punto di partenza di tutta la storia ed è ciò che sostiene tutto l’arco narrativo, e nonostante questo la storia scorre in maniera molto naturale, avendo una sua autonomia e una sua coerenza di temi.
Oscar alla miglior presentazione: Il principio dei vasi comunicanti
I titoli lunghi, suggestivi ma non espliciti, che non suggeriscono molto sul contenuto della storia a me piacciono molto. In questo caso ho avuto bisogno di più di una lettura per apprezzarlo davvero, ma quando poi sono entrata nell’ottica di tutto il ragionamento ampio e strutturato che sostiene questo titolo, l’ho apprezzato davvero moltissimo, perché alla fine risulta essere quasi un significato aggiuntivo a coronamento della storia.
Oscar alla miglior emozione: Occhi tersi, dita acuminate
In questo caso, ammetto di essere andata molto “di pancia”: questa storia mi è piaciuta moltissimo, e le sue atmosfere mi hanno accompagnato per diversi giorni dopo la lettura. È una storia davvero “immersiva”, profonda, capace di scavare a fondo nella complessità di questa relazione.
Oscar alla miglior caratterizzazione: Ginny Weasley (Il principio dei vasi comunicanti)
Ho amato moltissimo come questa storia ha mostrato tutte le debolezze e le conseguenze devastanti che un’esperienza traumatica lascia: Ginny è sempre presentato come un personaggio femminile tosto, una roccia, ma questa sua immagine apatica e vuota è resa perfettamente, oltre a essere molto credibile, data la situazione.