Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
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Candidatura Admor Seek

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2020 19:22
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01/04/2020 18:30
 
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Ciao!!

Mi trovo qui per sottoporre la mia candidatura alla razza. Comincio subito:

1- Una breve storia iniziale del personaggio; cosa sta facendo, come vive, come si colloca all'interno della società.

Natali

Admor Seek nasce a Namsos da una famiglia di origine Nobile, i Seek. È il primogenito e viene cresciuto secondo i dettami dei seek: onore e gloria. Il Padre, ex generale dell’esercito, è un elfo discendente da una casata riconducibile ai primi abitanti dell’aengard, la madre una donna mezzelfa di rara bellezza. Admor ha anche una sorella minore, Adhara, con cui cresce e che protegge cercando di sottrarla dai dettami autoritari imposti dal padre. Raggiunta l’età adulta, stanco delle continue imposizioni, Admor fugge cercando di trovare la sua strada in totale autonomia.

N.B.
Quella che Admor pensa sia la madre, colei che l’ha cresciuto, non è in realtà la vera madre. I genitori hanno sempre tenuto nascosto a tutti che la madre di Admor abbandonò il figlio appena partorito e scomparì.

L’esercito

Arriva a Narvick e, nonostante sia fuggito da un’atmosfera rigida e autoritaria imposta dal padre, rimane affascinato dalla vita militare che osserva per un po’. Decide quindi di unirsi come soldato alla Grande Alleanza. Qui si forgia caratterialmente, diviene ligio al dovere ed impara a riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, combattendo per la sicurezza del popolo del Thalas. La vita nell’esercito lo rende maturo al tal punto che il retaggio da Aasimar si presenta. Un episodio importante di questa parte della sua vita si svolge in una delle tante missioni affidategli: dona la vita per salvare una donna con il figlio indifeso, facendo letteralmente da scudo umano. Finisce in fin di vita, risvegliandosi dopo tre giorni con la consapevolezza di avere una nuova missione, la difesa di qualsiasi essere vivente. Grazie al suo retaggio e alle capacità acquisite nell’esercito, scalando le gerarchie, l’aasimar rimane per lungo tempo in prima linea per la difesa del Regno.

L'élite Artisti

Gli anni passano e l’aasimar decide volontariamente di allontanarsi dalla vita militare, in cerca di nuovi stimoli. Decide di riunirsi alla sorella Adhara, la quale gli permette di prendere a cuore un’altra missione: difendere i portatori della canzone magica. Questa nuova vita gli permette di ampliare la sua visione del mondo, oltre i confini del Thalas. Utilizza la vita nomade degli Artisti per arrivare a svolgere meglio la sua missione, quella di proteggere la vita degli esseri viventi in ogni parte d’Aengard. In quei lunghi anni in cui fa parte dell’Elite degli Artisti riesce finalmente a scavare dentro di sè, senza dimenticare le qualità acquisite nell’esercito, riesce a tirar fuori il suo lato “umano”. Capisce quanto sia importante dare spazio anche ai suoi sentimenti riuscendo a scoprire lati del suo carattere mai fino ad ora approfonditi. Finalmente unisce il suo lato metodico e pratico ad una buona dose di empatia verso tutte le creature che lo circondano, comprendendo infine i sentimenti di chi deve portare un grande peso, qualunque esso sia. Questa lunga introspezione lo porta, inoltre, alla fede. Non era mai stato sfiorato dall’idea di dedicare parte delle sue attenzioni agli Dei, ma sviluppando rapporti profondi con la famiglia degli Artisti e non solo comprende quanto invece sia giusto e, a volte, confortante riporre i propri pensieri in qualcuno di superiore. All’inizio di questo percorso di fede, vista la vicinanza con i portatori della canzone, decide di donare la sua fedeltà a Leira ma bastano pochi mesi ed un incontro fuori da Narvick per fargli capire di avere un’altra scelta, più affine. Khorr si presenta a lui per accoglierlo fra le sue fila di fedeli ed essendosi sempre ritenuto un guerriero e uomo d’onore non può far altro che accettare con estremo piacere.




La perdita dell’aasimar

Di punto in bianco la vita di Admor cambia direzione. L’aasimar viene sottoposto ad un ulteriore prova: un'entità sconosciuta si presenta a lui e gli strappa via il retaggio, spogliandolo quindi di tutti i suoi poteri e della sua stessa natura. Ha fallito questa prova, così torna a vivere la sua vita da semplice Mezzelfo ch’era. Prova a convivere con la sua nuova ma al contempo vecchia natura e cerca di trovare nella sorella e nell’Elite stessa un appiglio per non sentire il peso del fallimento ma dopo un paio di mesi, conscio che il Sangue dei Primi gli appartiene ancora, decide di non darsi per vinto. Si mette alla ricerca dell’entità che gli ha portato via la sua essenza e, dopo poco tempo, riesce a rintracciarla. L’affronta, scoprendo di aver di fronte a sé un potente demone. Il combattimento tra Admor e quest’ultimo si rivela difficile e senza esclusione di colpi ma alla fine il Mezzelfo riesce ad ucciderlo riprendendosi il proprio retaggio per ritornare ad essere uno dei pochi aasimar che possono e devono continuare la missione della difesa dell’Aengard e, nel suo caso, anche della famiglia degli artisti.


I cacciatori

Durante un viaggio verso i Giganti di Ghiaccio, in cui deve riscoprire le origini della razza incontra sul suo cammino un gruppo di persone in viaggio verso la sua stessa destinazione. In questo viaggio condiviso affronta insieme a loro delle creature oscure e ne condivide il dolore a seguito della morte di una dei loro componenti. Alla fine del viaggio il capo di quella compagnia gli rivela lo scopo e l’esistenza di quel gruppo di persone: i Cacciatori. Giunto alla piena maturazione e conoscenza di sé, l’aasimar decide di abbandonare l’Elite degli Artisti per unirsi ai Cacciatori. Si stabilisce a Sylan, dove con loro studia le creature oscure e le combatte. Ma questa nuova avventura dura solo qualche mese poiché dopo la sparizione di colei che lo aveva avvicinato alla vita dei Cacciatori, decide di abbandonare volontariamente l’Ordine e di conseguenza il retaggio per dedicarsi esclusivamente alla sua ricerca. Purtroppo però dopo qualche giorno di ricerca viene rapito e tenuto prigioniero per circa un anno (concordato con la gestione, i dettagli sono ancora da scoprire).


§Nota bene: questa parte Admor non la ricorda.§

———————————————————————————————————————-

Situazione attuale

Admor riesce a fuggire ai suoi rapitori, scoprendo di esser stato tenuto nel Namsarek. Raggiunge Narvick ritrovando Hestia, che è stata colei che lo ha avvicinato ai cacciatori e il motivo per cui si è allontanato per cercarla. Admor ha un’amnesia per quanto riguarda ciò che è successo dal rapimento fino al giorno in cui è riuscito a fuggire. Ha aiutato Hestia nella ripresa del comando della città di Sylan, ed ora è il comandante della milizie e suo consigliere.



2- Una concisa ma chiara presentazione del genitore demone che possa donare un'idea della genesi; le ragioni che hanno spinto il demone a concepire.

Le storie che si raccontano e che si possono sentire cantate dai bardi non sono del tutto inventate. Dopo la venuta degli Dei si narrava di un uomo, un guerriero dalle formidabili abilità. Si narrava che questo guerriero fosse capace di tenere testa a più duellanti senza perdere mai, certo le voci negli anni si sono amplificate e i bardi, si sa, amano rendere i propri protagonisti invincibili.

La storia però dimentica come esso divenne leggenda e la sua memoria sopravvisse. Si narra che il guerriero fosse un credente di Khorr, un suo eroe, erede della sua forza sulle terre dell’Aengard. Formidabile nella battaglia come nella strategia militare e che Khorr stesso ne facesse sfoggio davanti a tutti gli altri Dei. Feiry, geloso di Khorr, decise un giorno di tentare il formidabile guerriero per poterne avere il controllo.
Si presentò a lui di persona, sotto la forma di un mortale privo di genere.

<Io sono fratello del tuo Dio, posso elargirti doni che mio fratello non può.>
<<E cosa puoi mai donare a quello che è già un eroe?>>
<Io posseggo l’arma più forte di tutte, la mano destra della guerra.>

Feriy tirò fuori dal suo mantello una spada di luccicante bellezza, estremamente affilata e da cui aleggiava un’aura bianca pulsante di magia.

<Questa sarà tua se deciderai di voltare le spalle a mio fratello per riporre la tua adorazione in me.>

Il guerriero, desideroso di accrescere il suo potere, rimase abbagliato dalla sola visione dell’arma. E così decise di voltare le spalle al suo Dio per averla.

E Feriy fu sincero. Il guerriero si rese presto conto che con il solo movimento di quella spada poteva spazzare via intere guarnigioni di uomini, interi eserciti furono annientati grazie al potere di quest’arma.
Ma ciò che non conosceva il guerriero era il prezzo da pagare, più essa veniva usata e più il suo stesso potere accresceva, l’arma aveva l’incredibile dono di corrompere tutto ciò che toccava, per ogni uso che ne faceva l’anima dell’uomo veniva corrotta mano a mano sempre di più.

<Noto che per ogni uso che ne faccio, l’arma mi inebria sempre di più. È troppo potente da trattenere, pago un terribile prezzo ma non ne posso fare più a meno.>

Dopo qualche tempo l’anima del guerriero fu corrotta interamente, tanto che esso senza rendersene conto si trasformò in un demone, una creatura oramai completamente corrotta, asservita alla spada e al volere di Feiry.
Il Dio creò consapevolmente quel demone, il demone della guerra. Quello che una volta era un eccelso guerriero ora era un demone che trae piacere nel creare guerre, nel vedere gli uomini lottare anche per i più futili dei motivi.
Ma proprio come successe la prima volta, dopo qualche tempo si rese conto che non gli bastava più creare guerre e scompiglio sull’Aengard, lui voleva ancora di più, molto di più. Pensò a creare una progenie composta da guerrieri “superiori”, che lo avrebbero aiutato ad amplificare il suo unico scopo, la guerra. Il demone cercò per anni la preda perfetta, studiò le creature che avrebbero potuto apportare una sorta di perfezione per la sua progenie e giunse alla conclusione che solo il sangue dei primi avrebbe potuto aiutarlo.

Prima di unirsi alla Discrepanza il demone procreò dei figli lasciando a loro il compito di proseguire nel suo intento, unire il proprio sangue demoniaco a quello dei Primi. I figli a loro volta procrearono ma il dettame del padre demone non fu mai dimenticato. La madre di Admor fa parte di questa discendenza, all’insaputa di tutti, ed individuò la stirpe dei Seek, una delle più antiche riguardo la stirpe degli aasimar. Conscia della sua missione ammaliò il padre di Admor fino a generare lo stesso Admor un mezzelfo all’apparenza, e sia portatore del sangue dei primi che della progenie demoniaca.

Quello che il demone non sapeva è che è impossibile attivare le due nature contemporaneamente, ed in quanto neutrale buono in Admor prevalse il sangue dei primi, ma ora che si è definitivamente sopito…



3- Una descrizione di cosa è (per il candidato) un Mutaforma e e quali dovrebbero essere i tratti distintivi del suo comportarsi.

Il Mutaforma è un mezzodemone, una creatura capace di mutare il suo aspetto, dopo attenti studi, in altro che sia un altro corpo umano o animale.
Il Mutaforma è un essere duale, che deve rendere conto sia alla parte “umana” che a quella demoniaca, a volte possono fondersi in piena armonia altre no. Credo sia questo il tratto che caratterizza di più la razza. Sempre in bilico tra una parte che ha desideri da mortale ed una parte che invece trova negli eccessi il suo punto più caratteristico. Esseri, secondo me, molto carismatici ed abili ad utilizzare la menzogna in caso serva a raggiungere i propri scopi. Avendo una controparte demoniaca si lasciano trasportare, talvolta, dalle emozioni trovando soddisfazione nell’eccesso della progenie demoniaca. Ma questo dipende anche dal tipo di personaggio e soprattutto dagli avvenimenti ongame.

4- Motivo per cui si ritiene il pg proposto adatto a far parte della razza Mutaforma.

Trovo che per Admor entrare nei Mutaforma sia un punto di svolta, è sempre stato un guerriero molto ubbidiente ed altruista. Con l’entrata in razza sia lui che io, dopo anni di gioco, possiamo intraprendere un nuovo tipo d’interpretazione. Ha pensato a sviluppare sempre prima il corpo della mente, da bravo soldato, ed ora potrebbe pensare di sviluppare entrambi, accrescere la sua mente con l’uso di magia senza dimenticare tutto quello che ha imparato sul campo di battaglia. In più è una delle razze che più dista da ciò che era e per questo il gioco che credo si verrà a creare sarà molto vario, ha sempre lottato contro i demoni e l’idea di esserlo per metà non lo ha mai nemmeno sfiorato. Trovo che una scoperta del genere, per lui, sarebbe estremamente interessante sia a livello psicologico che interpretativo.

5- Prospettive di sviluppi di gioco in seguito ad un eventuale cambio razza, cosa cambierebbe del suo stato attuale e cosa comporterà per la psiche del Personaggio.

Trovo questa razza interessante proprio perché, a seguito di eventuale entrata in razza, il gioco sarà totalmente contrastante. Mi spiego meglio, Admor non sarà un Mutaforma contento di esserlo agli inizi, probabilmente non so nemmeno se arriverà mai a questa pace interiore con una natura del genere, essendo abituato a ben altro. Ovviamente molto dipende dal gioco on, da chi incontrerà, da cosa conoscerà ecc ecc ma rimarrà sempre legato psicologicamente al sangue dei Primi e allo scopo che ne deriva. Non posso dire con certezza che odierà sé stesso per sempre o che rifiuterà la sua natura per sempre perché, appunto, tanto dipende dall’on che può e deve cambiare le cose da come le pensiamo, quello che posso dire con certezza è che Admor non sarà mai il tipo di Mutaforma malvagio che trae profitti dal suo retaggio infischiandosene del resto del mondo, trovo molto più probabile invece che tragga profitti dal suo retaggio per scopi più ampi.

Marchio
Zona petto con mobilità sull’addome.

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"È certamente comprensibile che, a volte, io sia preso da una violenta febbre di rabbia e di odio e con disgusto volti le spalle al mondo circostante, che ha così poco da offrirmi. Forse un giorno sarò in pace con questa terra, quando saranno distrutti tutti gli ideali le cui sacre fiamme mi sono così care. Ma non desideratelo mai! Voglio rimanere un eterno enigma, per me stesso e per gli altri.“
{Ludwig II di Baviera}

«Per favore, non giudicatemi troppo severamente».
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Candidatura Accolta
Buonsalve!
Intanto ti ringrazio per l'interesse mostrato verso questa razza, come da formalità accolgo la tua candidatura.

Ho potuto leggere un po' il BG
1- Intanto chapeau per aver trovato un collante con la razza precedente, ero molto curiosa di capire come sarebbe stato possibile e quella parte, nello specifico, sembra calzare abbastanza coerentemente.

Su alcune cose ho delle domande subito. Sono abbastanza intrigata ed esaltata dall'idea di vedere il percorso di un ex Aasimar in questa razza ma ovviamente su alcuni punti ho dei dubbi e delle curiosità.

2- Non ho capito la progenie demoniaca del primo demone (alias me la spieghi un po' meglio?), in particolare, di che tipo di progenie parliamo.

2 e 1/2- Inoltre come per le passate candidature eviterei di andare a solleticar troppo gli Dei, se vero è che la storia è di per sè molto affascinante è anche vero che quello della storia non è esattamente il demone genitore. Ci può stare come contorno ma diciamo che non è un esatto specchio del singolo genitore. Perciò è importante capire di che tipo di progenie parliamo, e quale sia effettivamente l'indole e caratteristiche principali del genitore di Admor (quello demone). Tieni conto che l'identità del genitore è una mappa genetica non indifferente per il Mutaforma che, come ogni essere eredita colore dei capelli, occhi eccetera, trascina con sè delle controversie genetiche strettamente legate al genitore.


3-"Prima di unirsi alla Discrepanza il demone procreò dei figli lasciando a loro il compito di proseguire nel suo intento, unire il proprio sangue demoniaco a quello dei Primi"
Perchè il demone si unisce alla discrepanza che è rinomatamente un luogo da cui tutti i demoni provano a scappare?


4-" Admor non sarà mai il tipo di Mutaforma malvagio che trae profitti dal suo retaggio infischiandosene del resto del mondo, trovo molto più probabile invece che tragga profitti dal suo retaggio per scopi più ampi. "
Per esempio che scopi potrebbe avere? Quale sarebbe la differenza nell'uso che farebbe del suo corpo e delle sue capacità rispetto a in precedenza? (non parlo di abilità magiche, parlo proprio del compromesso consapevole di usare parte del sangue malvagio, consapevolmente, anche se per buono scopo)



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1 Ti ringrazio :)

2 e 2 1/2

Perdonami hai effettivamente ragione, la storia è parziale e va approfondita.

La progenie demoniaca del primo demone è stata creata direttamente dal demone, essendo lui un demone superiore è stato in grado di creare demoni inferiori ma pur sempre demoni interi, così che potessero portare avanti il suo scopo anche quando e se fosse scomparso dall’Aengard.

La madre di Admor fa parte della schiera di questi demoni inferiori, che proprio grazie alla loro natura possono vivere per secoli. Essendo figlia del demone della guerra e dovendone portare avanti la missione, non può che avere un indole guerriera e distruttiva. In tutta la sua vita non ha fatto altro che assecondare il suo essere, sussurrando nelle orecchie dei potenti per creare guerre, prendendovi parte e continuando a cercare ciò che suo padre voleva. Trovato il padre di Admor non si è fatta scrupoli ad ammaliarlo e a cercare da lui una gravidanza solamente per il suo sangue. Una volta trovata non ha avuto il minimo rimorso ad abbandonare quel figlio. In attesa, da lontano, di controllarne i progressi ma senza effettivamente prendersene cura. Non ha mai provato amore per quel figlio e, probabilmente, non lo ha mai provato verso nessuno nella sua lunga vita. Forse è proprio per questo che Admor ha sempre sentito il bisogno d’essere un guerriero, ovviamente senza saperlo.

La madre di Admor ha avuto sempre tratti fisici degni di una “valchiria”. Fisico possente, apparentemente umano, con occhi verdi e penetranti dai capelli ricci color miele.

3

Qui devo fare una correzione.

Il demone non si unisce di sua spontanea volontà alla discrepanza, ma vi viene spedito quando fu sconfitto per la prima volta in battaglia.

Essendo solamente, come hai sottolineato, un contorno della storia generale non approfondisco più di così.

4

Lo scopo di Admor rimarrà sempre lo stesso: farà sempre del suo meglio per aiutare gli altri nei limiti delle sue possibilità. Questo vuol dire che potrebbe arrivare a compromessi con il suo sangue malvagio per salvare l’aengard e/o le persone che ama. Ma non è più un Aasimar, quindi l’unica differenza è che se prima si gettava su una spada senza riflettere pur di salvare qualsiasi essere vivente, ora è più selettivo riguardo alle sue missioni e le sue priorità, che comunque rimangono sempre benevole.

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La madre di Admor fa parte della schiera di questi demoni inferiori, che proprio grazie alla loro natura possono vivere per secoli. Essendo figlia del demone della guerra e dovendone portare avanti la missione, non può che avere un indole guerriera e distruttiva. In tutta la sua vita non ha fatto altro che assecondare il suo essere, sussurrando nelle orecchie dei potenti per creare guerre, prendendovi parte e continuando a cercare ciò che suo padre voleva. Trovato il padre di Admor non si è fatta scrupoli ad ammaliarlo e a cercare da lui una gravidanza solamente per il suo sangue. Una volta trovata non ha avuto il minimo rimorso ad abbandonare quel figlio. In attesa, da lontano, di controllarne i progressi ma senza effettivamente prendersene cura. Non ha mai provato amore per quel figlio e, probabilmente, non lo ha mai provato verso nessuno nella sua lunga vita. Forse è proprio per questo che Admor ha sempre sentito il bisogno d’essere un guerriero, ovviamente senza saperlo.

La madre di Admor ha avuto sempre tratti fisici degni di una “valchiria”. Fisico possente, apparentemente umano, con occhi verdi e penetranti dai capelli ricci color miele.



Perchè credi che abbia avuto rimorso nell'abbandonarlo?
Come fai notare non sarebbe stato più facile crescerlo lei stessa se per uno scopo utile?


Non ha mai provato amore per quel figlio e, probabilmente, non lo ha mai provato verso nessuno nella sua lunga vita.



è la prima volta che mi capita di parlarne in candidatura ma pensi che i demoni possano provare amore? Se sì come immagini? In che contesto?


Finito di lavorare al BG quando sarà ristilato più che del demone della guerra, non essendocene solo uno per ovvietà, direi di un demone della guerra.




quindi l’unica differenza è che se prima si gettava su una spada senza riflettere pur di salvare qualsiasi essere vivente, ora è più selettivo riguardo alle sue missioni e le sue priorità, che comunque rimangono sempre benevole.



La differenza con l'empatia di un Aasimar (quella vera) è chiara persino a me che modero una razza diametralmente opposta -sarebbe anche un buon consiglio se qualcuno facesse lo sforzo di coglierli- un po' di domande però mi sorgono spontanee.
Come puoi dare per scontato che questa natura benevola non muterà? Cosa c'è di così forte in Admor da non andare mai in conflitto con la sua bontà di fondo?
Parliamo comunque del Dio della guerra, atto in sè che ha delle note anche sanguinarie e cruente in un contesto come LOM dove ricordiamolo, ogni tanto, la gente muore tutti i giorni. Khorr come divinità è si per la battaglia aperta ma non per forza ogni sua interpretazione è benevola, sotto il nome di Khorr si possono anche decapitare bimbi se uno volesse.

Mi concedo un attimo di pour parler al riguardo anche per capire meglio, la sorella di Admor quindi è sorellastra da parte di padre, giusto? Perchè credi che la madre abbia comunque accolto Admor? Cioè, cosa ha impedito secondo te al padre di Admor di far presente che fosse un figlio "bastardo" quando in vece mi pare che in senso familiare puntasse molto sul responsabilizzarlo a futuro capostipite? Si sa queste cose non vanno mai come si prospettano, ma scoperta una cosa del genere cosa pensi proverà Admor nei confronti degli affetti di una vita? La sorella che diviene sorella solo a metà e così via.

Ora senza guardare un po' troppo alle skills, quindi da un punto di vista morale, qual è il rapporto "pubblico" che Admor ha assunto come Aasimar? quale sarebbe quello che assumerebbe come Mutaforma? Quanto ed in che modo sarebbe evidente proprio il suo rapportarsi agli altri?

Ora non vorrei parlare di cose che non conosco quindi correggimi se dico castronnerie del resto l'avevi pure moderata quella razza, ma non mi è mai sembrato che gli Aasimar siano una razza che vive con particolare discrezione la propria natura, anzi quasi una cosa di cui andar fieri, come Mutaforma gestirebbe questo cambiamento?

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Perchè credi che abbia avuto rimorso nell'abbandonarlo? Come fai notare non sarebbe stato più facile crescerlo lei stessa se per uno scopo utile?

No, ho scritto che lei non ha avuto rimorso. Non ha avuto rimorso - così mi allaccio alla domanda successiva - perché lei sapeva perfettamente di non essere in grado di crescere un figlio, quello per lei rimane un esperimento per raggiungere i suoi scopi, crescerlo voleva dire prendersi anche altre responsabilità di cui non si è mai voluta far carico, preferendo quindi osservarne i progressi nell’ombra.




è la prima volta che mi capita di parlarne in candidatura ma pensi che i demoni possano provare amore? Se sì come immagini? In che contesto?

Secondo me i demoni non possono provare l’amore che prova un essere umano. Piuttosto possono sviluppare una sorta di possessione verso una o più persone. Ovviamente altro discorso è per i Mutaforma, avendo sia sangue demoniaco che sangue “umano”.


Finito di lavorare al BG quando sarà ristilato più che del demone della guerra, non essendocene solo uno per ovvietà, direi di un demone della guerra.

Hai ragione cambierò l’articolo dal Demone della guerra ad un demone della guerra.


Come puoi dare per scontato che questa natura benevola non muterà? Cosa c'è di così forte in Admor da non andare mai in conflitto con la sua bontà di fondo?

Di fondo Admor è sempre stato un personaggio molto buono, da quando ha perso il sangue dei primi specificavo che ovviamente non è più “così” buono. Però la sua indole è sempre stata quella di stare dalla parte del giusto, secondo la sua concezione del mondo che ho appunto illustrato precedentemente. Come ho già scritto non posso mettere la mano sul fuoco che Admor rimarrà di buon cuore, perché tutto dipende dal gioco On, ma per cambiarne l’indole così profondamente ne devono succedere di cose orribili. :D
Per quanto riguarda Khorr, se prima Admor dedicava la vittoria in battaglia a lui ma manteneva un occhio di riguardo per i suoi avversari (cioè senza abbandonarsi alla estrema violenza o atti sanguinari), dopo un eventuale cambio razza sicuramente potrebbe abbandonarsi più facilmente ad una guerra violenta assecondando i suoi istinti, ma rispettando le proprie idee descritte in precedenza.


la sorella di Admor quindi è sorellastra da parte di padre, giusto? Perchè credi che la madre abbia comunque accolto Admor? Cioè, cosa ha impedito secondo te al padre di Admor di far presente che fosse un figlio "bastardo" quando in vece mi pare che in senso familiare puntasse molto sul responsabilizzarlo a futuro capostipite? Si sa queste cose non vanno mai come si prospettano, ma scoperta una cosa del genere cosa pensi proverà Admor nei confronti degli affetti di una vita? La sorella che diviene sorella solo a metà e così via.

Si, Adhara è sorellastra da parte di padre.
Il padre di Admor portava un cognome importante, erano nobili del Thalas ed uno stimato guerriero. Per non gettare vergogna sul nome del casato, disse di questo tradimento solo alla futura matrigna di Admor, che per mantenere la sua posizione e per amore nei confronti del marito acconsentii a nascondere questa relazione extraconiugale e a accrescere Admor come suo figlio.Il padre di Admor comunque crebbe suo figlio come capostipite poiché aveva comunque il suo sangue che sapeva essere dei primi.

L’amore fraterno per la sorella non credo che muterà anche con la scoperta, poiché anch’essa ne è all’oscuro e comunque è la persona con cui è cresciuto e che ha protetto fino all’età adulta. Tutt’altra storia per i genitori, specialmente per il padre verso cui potrebbe provare disprezzo ma essendo ormai entrambi morti da anni, sarebbero controversie psicologiche fine a se stesse e da interpretare On-Game, per questo non approfondisco ulteriormente.


Ora senza guardare un po' troppo alle skills, quindi da un punto di vista morale, qual è il rapporto "pubblico" che Admor ha assunto come Aasimar? quale sarebbe quello che assumerebbe come Mutaforma? Quanto ed in che modo sarebbe evidente proprio il suo rapportarsi agli altri?

Da un punto di vista morale Admor come Aasimar nutriva un amore incondizionato verso tutte le creature dell’Aengard (eccetto quelle Malvagie), come Mutaforma il suo atteggiamento sarebbe diverso, come già in realtà lo è da Mezzelfo, non più “costretto” ad un amore incondizionato preferisce selezionare i suoi legami rimanendo neutrale verso chi non conosce e così sarebbe anche da Mutaforma. Eventualmente avendo sangue di un demone della guerra andrebbe a scemare un po’ la diplomazia che l’ha sempre contraddistinto, più incline magari a prendere in malo modo un insulto o simili.

Ora non vorrei parlare di cose che non conosco quindi correggimi se dico castronnerie del resto l'avevi pure moderata quella razza, ma non mi è mai sembrato che gli Aasimar siano una razza che vive con particolare discrezione la propria natura, anzi quasi una cosa di cui andar fieri, come Mutaforma gestirebbe questo cambiamento?

Quando ero io Moderatore di razza avevo lasciato a libera interpretazione se rivelare la natura del pg o meno, proprio perché il sangue dei primi è un orgoglio inestimabile quindi varia da pg a pg a seconda del proprio carattere. Admor molto orgoglioso non aveva problemi a rivelare la propria natura, cosa diversa da Mutaforma. Immagino che Admor scoprendosi Mutaforma come prima cosa proverebbe vergogna verso se stesso essendo un cambiamento così radicale dal passato, per questo eviterebbe di dirlo a tutti, a meno che non capisse che una delle persone di cui già si fida ciecamente (poche xP) possa essere in grado di aiutarlo a comprendersi.
Anche quando e se passerà la vergogna verso se stesso non farà mai sfoggio della sua natura, conscio di quanto essa possa essere incompresa e/o pericolosa.

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1- Ok per il BG direi che puoi ristilarlo un attimo con le correzioni e lo specchietto sulla madre così lo rivediamo nel complesso senza perderci (prenditi il tempo che ti serve)

2- Rimanendo sulla sfera emotiva. L'amore.
Come ama un mezzlefo?
Come ama un Aasimar?
Come ama un Mutaforma?

Nell'ambito dei sentimenti, pensi che un Mutaforma abbia un suo modo di provare determinati sentimenti diverso dalle altre razze? Se si di che natura sono queste differenze?
Parlo sia di positività che negatività, quindi amicizia, fiducia, odio, risentimento e via discorrendo.
Tali differenze, di base per un Mutaforma, sono eventualmente accentuate in una qualche direzione nel caso specifico di Admor mutaforma? Se sì quali?

3- Hai parlato di una scoperta eventuale di Admor verso un mondo più "magico" se vogliamo. In che modo reputi la razza legata all'ambito magico? Sempre senza farne un discorso di skill al momento, mi sembra di capire che come creatura lo reputi già di base più propensa a questa sfera, puoi spiegarmi perchè ed in che modo?

4- Fatico non poco a chiedere un tecnico pratico d'azione in questo caso, non perchè non sappia se sai giocare o meno ma perch è difficile per me immaginare un esame coerente. Cioè potrei dirti fammi un esempio mezzelfo e mutaforma di questa situazione ma il tuo caso è talmente complesso che non credo sarebbe costruttivo, il 98% del tuo giocato sarà portato dall'ON. Ci penso un attimo in questo caso però vorrei capire quanto profondamente riesci a fare questa razza tua pur avendo un pregresso di gioco radicalmente diverso, per questo vorrei che interpretassi le seguenti skills
-Marchio Demoniaco
-Ruaki
-Rapidità Omicida

più che leggere la tipica finta azione (magari qualche riga eventuamente che mi aiuta a capire la tua contestualizzazione come abbozzo d'esempio, più che azioni vere e proprie), voglio sapere il tuo personaggio cosa proverebbe secondo te durante l'uso di queste skills, nel caso del marchio demoniaco anche nei confronti seguenti del posseduto.

Prenditi il tempo che ti serve so che stavolta sono lunga con le domande.

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1- Ok per il BG direi che puoi ristilarlo un attimo con le correzioni e lo specchietto sulla madre così lo rivediamo nel complesso senza perderci (prenditi il tempo che ti serve)

BG

Natali

Admor Seek nasce a Namsos da una famiglia di origine Nobile, i Seek. È il primogenito e viene cresciuto secondo i dettami dei seek: onore e gloria. Il Padre, ex generale dell’esercito, è un elfo discendente da una casata riconducibile ai primi abitanti dell’aengard, la madre una donna mezzelfa di rara bellezza. Admor ha anche una sorella minore, Adhara, con cui cresce e che protegge cercando di sottrarla dai dettami autoritari imposti dal padre. Raggiunta l’età adulta, stanco delle continue imposizioni, Admor fugge cercando di trovare la sua strada in totale autonomia.

N.B.
Quella che Admor pensa sia la madre, colei che l’ha cresciuto, non è in realtà la vera madre. I genitori hanno sempre tenuto nascosto a tutti che la madre di Admor abbandonò il figlio appena partorito e scomparì.

L’esercito

Arriva a Narvick e, nonostante sia fuggito da un’atmosfera rigida e autoritaria imposta dal padre, rimane affascinato dalla vita militare che osserva per un po’. Decide quindi di unirsi come soldato alla Grande Alleanza. Qui si forgia caratterialmente, diviene ligio al dovere ed impara a riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, combattendo per la sicurezza del popolo del Thalas. La vita nell’esercito lo rende maturo al tal punto che il retaggio da Aasimar si presenta. Un episodio importante di questa parte della sua vita si svolge in una delle tante missioni affidategli: dona la vita per salvare una donna con il figlio indifeso, facendo letteralmente da scudo umano. Finisce in fin di vita, risvegliandosi dopo tre giorni con la consapevolezza di avere una nuova missione, la difesa di qualsiasi essere vivente. Grazie al suo retaggio e alle capacità acquisite nell’esercito, scalando le gerarchie, l’aasimar rimane per lungo tempo in prima linea per la difesa del Regno.

L’élite Artisti

Gli anni passano e l’aasimar decide volontariamente di allontanarsi dalla vita militare, in cerca di nuovi stimoli. Decide di riunirsi alla sorella Adhara, la quale gli permette di prendere a cuore un’altra missione: difendere i portatori della canzone magica. Questa nuova vita gli permette di ampliare la sua visione del mondo, oltre i confini del Thalas. Utilizza la vita nomade degli Artisti per arrivare a svolgere meglio la sua missione, quella di proteggere la vita degli esseri viventi in ogni parte d’Aengard. In quei lunghi anni in cui fa parte dell’Elite degli Artisti riesce finalmente a scavare dentro di sè, senza dimenticare le qualità acquisite nell’esercito, riesce a tirar fuori il suo lato “umano”. Capisce quanto sia importante dare spazio anche ai suoi sentimenti riuscendo a scoprire lati del suo carattere mai fino ad ora approfonditi. Finalmente unisce il suo lato metodico e pratico ad una buona dose di empatia verso tutte le creature che lo circondano, comprendendo infine i sentimenti di chi deve portare un grande peso, qualunque esso sia. Questa lunga introspezione lo porta, inoltre, alla fede. Non era mai stato sfiorato dall’idea di dedicare parte delle sue attenzioni agli Dei, ma sviluppando rapporti profondi con la famiglia degli Artisti e non solo comprende quanto invece sia giusto e, a volte, confortante riporre i propri pensieri in qualcuno di superiore. All’inizio di questo percorso di fede, vista la vicinanza con i portatori della canzone, decide di donare la sua fedeltà a Leira ma bastano pochi mesi ed un incontro fuori da Narvick per fargli capire di avere un’altra scelta, più affine. Khorr si presenta a lui per accoglierlo fra le sue fila di fedeli ed essendosi sempre ritenuto un guerriero e uomo d’onore non può far altro che accettare con estremo piacere.




La perdita dell’aasimar

Di punto in bianco la vita di Admor cambia direzione. L’aasimar viene sottoposto ad un ulteriore prova: un'entità sconosciuta si presenta a lui e gli strappa via il retaggio, spogliandolo quindi di tutti i suoi poteri e della sua stessa natura. Ha fallito questa prova, così torna a vivere la sua vita da semplice Mezzelfo ch’era. Prova a convivere con la sua nuova ma al contempo vecchia natura e cerca di trovare nella sorella e nell’Elite stessa un appiglio per non sentire il peso del fallimento ma dopo un paio di mesi, conscio che il Sangue dei Primi gli appartiene ancora, decide di non darsi per vinto. Si mette alla ricerca dell’entità che gli ha portato via la sua essenza e, dopo poco tempo, riesce a rintracciarla. L’affronta, scoprendo di aver di fronte a sé un potente demone. Il combattimento tra Admor e quest’ultimo si rivela difficile e senza esclusione di colpi ma alla fine il Mezzelfo riesce ad ucciderlo riprendendosi il proprio retaggio per ritornare ad essere uno dei pochi aasimar che possono e devono continuare la missione della difesa dell’Aengard e, nel suo caso, anche della famiglia degli artisti.


I cacciatori

Durante un viaggio verso i Giganti di Ghiaccio, in cui deve riscoprire le origini della razza incontra sul suo cammino un gruppo di persone in viaggio verso la sua stessa destinazione. In questo viaggio condiviso affronta insieme a loro delle creature oscure e ne condivide il dolore a seguito della morte di una dei loro componenti. Alla fine del viaggio il capo di quella compagnia gli rivela lo scopo e l’esistenza di quel gruppo di persone: i Cacciatori. Giunto alla piena maturazione e conoscenza di sé, l’aasimar decide di abbandonare l’Elite degli Artisti per unirsi ai Cacciatori. Si stabilisce a Sylan, dove con loro studia le creature oscure e le combatte. Ma questa nuova avventura dura solo qualche mese poiché dopo la sparizione di colei che lo aveva avvicinato alla vita dei Cacciatori, decide di abbandonare volontariamente l’Ordine e di conseguenza il retaggio per dedicarsi esclusivamente alla sua ricerca. Purtroppo però dopo qualche giorno di ricerca viene rapito e tenuto prigioniero per circa un anno (concordato con la gestione, i dettagli sono ancora da scoprire).


§Nota bene: questa parte Admor non la ricorda.§


Situazione attuale

Admor riesce a fuggire ai suoi rapitori, scoprendo di esser stato tenuto nel Namsarek. Raggiunge Narvick ritrovando Hestia, che è stata colei che lo ha avvicinato ai cacciatori e il motivo per cui si è allontanato per cercarla. Admor ha un’amnesia per quanto riguarda ciò che è successo dal rapimento fino al giorno in cui è riuscito a fuggire. Ha aiutato Hestia nella ripresa del comando della città di Sylan, ed ora è il comandante della milizie e suo consigliere.

Discendenza

Le storie che si raccontano e che si possono sentire cantate dai bardi non sono del tutto inventate. Dopo la venuta degli Dei si narrava di un uomo, un guerriero dalle formidabili abilità. Si narrava che questo guerriero fosse capace di tenere testa a più duellanti senza perdere mai, certo le voci negli anni si sono amplificate e i bardi, si sa, amano rendere i propri protagonisti invincibili.

La storia però dimentica come esso divenne leggenda e la sua memoria sopravvisse. Si narra che il guerriero fosse un credente di Khorr, un suo eroe, erede della sua forza sulle terre dell’Aengard. Formidabile nella battaglia come nella strategia militare e che Khorr stesso ne facesse sfoggio davanti a tutti gli altri Dei. Feiry, geloso di Khorr, decise un giorno di tentare il formidabile guerriero per poterne avere il controllo.
Si presentò a lui di persona, sotto la forma di un mortale privo di genere.

<Io sono fratello del tuo Dio, posso elargirti doni che mio fratello non può.>
<<E cosa puoi mai donare a quello che è già un eroe?>>
<Io posseggo l’arma più forte di tutte, la mano destra della guerra.>


Feriy tirò fuori dal suo mantello una spada di luccicante bellezza, estremamente affilata e da cui aleggiava un’aura bianca pulsante di magia.

<Questa sarà tua se deciderai di voltare le spalle a mio fratello per riporre la tua adorazione in me.>

Il guerriero, desideroso di accrescere il suo potere, rimase abbagliato dalla sola visione dell’arma. E così decise di voltare le spalle al suo Dio per averla.

E Feriy fu sincero. Il guerriero si rese presto conto che con il solo movimento di quella spada poteva spazzare via intere guarnigioni di uomini, interi eserciti furono annientati grazie al potere di quest’arma.
Ma ciò che non conosceva il guerriero era il prezzo da pagare, più essa veniva usata e più il suo stesso potere accresceva, l’arma aveva l’incredibile dono di corrompere tutto ciò che toccava, per ogni uso che ne faceva l’anima dell’uomo veniva corrotta mano a mano sempre di più.

<Noto che per ogni uso che ne faccio, l’arma mi inebria sempre di più. È troppo potente da trattenere, pago un terribile prezzo ma non ne posso fare più a meno.>

Dopo qualche tempo l’anima del guerriero fu corrotta interamente, tanto che esso senza rendersene conto si trasformò in un demone, una creatura oramai completamente corrotta, asservita alla spada e al volere di Feiry.
Il Dio creò consapevolmente quel demone, un demone della guerra. Quello che una volta era un eccelso guerriero ora era un demone che trae piacere nel creare guerre, nel vedere gli uomini lottare anche per i più futili dei motivi.
Ma proprio come successe la prima volta, dopo qualche tempo si rese conto che non gli bastava più creare guerre e scompiglio sull’Aengard, lui voleva ancora di più, molto di più. Pensò a creare una progenie composta da guerrieri “superiori”, che lo avrebbero aiutato ad amplificare il suo unico scopo, la guerra. Il demone cercò per anni la preda perfetta, studiò le creature che avrebbero potuto apportare una sorta di perfezione per la sua progenie e giunse alla conclusione che solo il sangue dei primi avrebbe potuto aiutarlo.

Prima di unirsi alla Discrepanza, dopo esser stato sconfitto in battaglia per la prima volta, il demone in questione procreò dei figli, dei demoni inferiori ma completi lasciando a loro il compito di proseguire nel suo intento, unire il proprio sangue demoniaco a quello dei Primi. I figli a loro volta procrearono ma il dettame del padre demone non fu mai dimenticato.
La madre di Admor fa parte della schiera di questi demoni inferiori, che proprio grazie alla loro natura possono vivere per secoli. Essendo figlia d’un demone della guerra e dovendone portare avanti la missione, non può che avere un indole guerriera e distruttiva. Per questa sua discendenza ha avuto sempre tratti fisici degni di una “valchiria”. Fisico possente, apparentemente umano, con occhi verdi e penetranti dai capelli ricci color miele.
In tutta la sua vita non ha fatto altro che assecondare il suo essere, sussurrando nelle orecchie dei potenti per creare guerre, prendendovi parte e continuando a cercare ciò che suo padre voleva. Dopo anni di ricerche individuò la stirpe dei Seek, una delle più antiche riguardo la stirpe degli aasimar. E trovato il padre di Admor non si è fatta scrupoli ad ammaliarlo e a cercare da lui una gravidanza solamente per il suo sangue. Una volta trovata partorì Admor, nato mezzelfo, portatore del sangue dei Primi e di una progenie demoniaca. Non ha avuto, comunque, il minimo rimorso ad abbandonare quel figlio. In attesa, da lontano, di controllarne i progressi ma senza effettivamente prendersene cura. Non ha mai provato amore per quel figlio e, probabilmente, non lo ha mai provato verso nessuno nella sua lunga vita. Forse è proprio per questo che Admor ha sempre sentito il bisogno d’essere un guerriero, ovviamente senza saperlo.


2- Rimanendo sulla sfera emotiva. L'amore.
Come ama un mezzlefo?


Il Mezzelfo è una razza ibrida, sempre in bilico tra la controparte elfica e quella umana. Io ho sempre pensato che il loro modo d’amare fosse influenzato da dove essi crescono e vivono. Mi spiego meglio, un Mezzelfo che ha vissuto in mezzo agli elfi avrà una predisposizione ad un amore più sincero, più “puro” e senza barriere. Invece un Mezzelfo che ha vissuto in mezzo agli umani sarà più predisposto a sentimenti più simili a quella parte del suo sangue, un amore più “riservato”, più mortale.


Come ama un Aasimar?
Un aasimar ama in maniera diversa, il loro amore è puro e incondizionato verso qualsiasi razza che tende al buono e al neutrale. Ha cura dei sentimenti di chi lo circonda e tendenzialmente non sono ostili di principio. Possono dedicare un amore romantico ad una sola o a più persone, ma non vi è nessuno di base che non apprezza già dalla “nascita”.

Come ama un Mutaforma?
Come i mezzelfi anche i Mutaforma vivono una dualità nell’amore. Per capire come ama secondo me bisogna tenere conto della parte mortale ed “umana”, che può provare i sentimenti come qualsiasi essere “normale”. Può accoppiarsi, provare gelosia e fiducia, in maniera naturale. D’altra parte bisogna tenere conto della parte demoniaca, che vive i sentimenti in un modo diverso ,come scritto in una risposta precedente, possono aggiungervi una sorta di possessione, malata alle volte, destinata ad un singolo o più individui.



Nell’ambito dei sentimenti, pensi che un Mutaforma abbia un suo modo di provare determinati sentimenti diverso dalle altre razze? Se si di che natura sono queste differenze?
Parlo sia di positività che negatività, quindi amicizia, fiducia, odio, risentimento e via discorrendo.
Tali differenze, di base per un Mutaforma, sono eventualmente accentuate in una qualche direzione nel caso specifico di Admor mutaforma? Se sì quali?


Penso di si, penso che i sentimenti siano diversi non tanto per le altre razze ma perché le due nature si devono fondere in un unico corpo, il Mutaforma prova sì amore come un “umano” ma d’altro canto la parte demoniaca accentua tutte quelle emozioni della sfera emotiva che estremizzano l’amore in sé (come la gelosia, la possessione ecc.) stessa cosa per l’amicizia, tenderà a fidarsi diversamente valutando bene a chi dare la sua fiducia ed una volta tradita l’odio che ne scaturisce sarà più accentuato. Sono creature che possono avere un carattere difficile, secondo me, e che tendenzialmente potrebbero non essere capite o comprese appieno.

Si ci saranno differenze sicuramente più accentuate, soprattutto i primi tempi Admor sarà diverso da come era Mezzelfo e Aasimar, la fiducia verrà ponderata più attentamente e ci penserà due volte prima di stringere amicizie, l’amore che proverà sarà un contrasto tra possessione malata e un sentimento sincero, l’odio ed il risentimento saranno marcati e più “distruttivi”.


3- Hai parlato di una scoperta eventuale di Admor verso un mondo più "magico" se vogliamo. In che modo reputi la razza legata all'ambito magico? Sempre senza farne un discorso di skill al momento, mi sembra di capire che come creatura lo reputi già di base più propensa a questa sfera, puoi spiegarmi perchè ed in che modo?

Il Mutaforma non ha bisogno della magia per mutare e non è percepibile magicamente perché non è un essere composto dalla stessa, fatta questa dovuta precisazione però mi sento di dire che a mio parere la magia per un mutaforma è un potente mezzo per conoscersi. Questa è ovviamente la mia opinione personale, non è detto che sia giusta. Reputo, appunto, un mutaforma propenso alla magia perché è un mondo talmente vasto come lo è il suo essere, ogni abilità che può sviluppare (e non è per le skill in sé) possono portarlo a capire di più di sé stesso. Poi sono il primo che non vuole puntare tutto sulla magia con Admor visto che è un guerriero, ma comunque aprirlo a quel mondo pian piano per permettergli di conoscere e capire meglio la sua storia, e quella di sua madre.


4- Fatico non poco a chiedere un tecnico pratico d'azione in questo caso, non perchè non sappia se sai giocare o meno ma perch è difficile per me immaginare un esame coerente. Cioè potrei dirti fammi un esempio mezzelfo e mutaforma di questa situazione ma il tuo caso è talmente complesso che non credo sarebbe costruttivo, il 98% del tuo giocato sarà portato dall'ON. Ci penso un attimo in questo caso però vorrei capire quanto profondamente riesci a fare questa razza tua pur avendo un pregresso di gioco radicalmente diverso, per questo vorrei che interpretassi le seguenti skills
-Marchio Demoniaco
-Ruaki
-Rapidità Omicida


più che leggere la tipica finta azione (magari qualche riga eventuamente che mi aiuta a capire la tua contestualizzazione come abbozzo d'esempio, più che azioni vere e proprie), voglio sapere il tuo personaggio cosa proverebbe secondo te durante l'uso di queste skills, nel caso del marchio demoniaco anche nei confronti seguenti del posseduto.

Capisco molto bene il tuo discorso. Come hai detto il pregresso di gioco è radicalmente diverso, quindi mi immagino - almeno per i primi tempi - l’uso sopratutto del Ruaki e di Rapidità Omicida in modo involontario, una cosa che non può controllare. In particolar modo il Ruaki, faccio un esempio per spiegarmi meglio. Admor si trova in una situazione emotiva stressante ed in questa condizione è più suscettibile, immagino che il ruaki possa venir fuori senza che lui ne richiami il potere, andando a colpire un alleato o un nemico dopo un eventuale provocazione. Includo anche “amici” proprio perché inizialmente non ne avrebbe il controllo, ma non per questo andrebbe di ruaki con tutti eh :D
Rapidità Omicida è forse la skill più affine all’Admor di adesso, il genitore demoniaco alla fine è uno dei demoni della guerra e della furia omicida ne fa uno dei suoi “marchi di fabbrica”, come detto in precedenza sarebbe comunque un’abilità che uscirebbe involontariamente, in un impeto di rabbia magari in una lotta.

In entrambi i casi Admor ne uscirebbe “distrutto” incapace di capire che cosa sia successo in lui, incapace di capire come comportarsi per evitare che possa ferire le persone a lui fidate e a cui non vuole fare del male. Ovviamente parliamo dei primi tempi, poi -spero- potrà prendere confidenza con il suo essere e le abilità che ne derivano usandole in modo volontario e specifico.


Caso diverso è il marchio demoniaco, un potere molto “estremo” per la parte “umana” di Admor. Lo userebbe probabilmente solo se fosse l’unico modo per poter risolvere una situazione o una missione complicata (es. trovare informazioni essenziali ecc.) in ogni caso sarebbe sempre combattuto, almeno inizialmente poi, come ho ripetuto un sacco di volte e mi scuserai per questo, tutto dipenderà dal percorso ongame.

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Il BG è approvato.

Riguardo al tecnico delle skills più che se le userebbe o meno Admor resto ancora solleticata dal chiederti la tua interpretazione, genericamente quali emozioni muove o prova un mutaforma mediante il loro uso.
Lasciando per un attimo accantonato Admor come singolo elemento. Ho capito il tuo ragionamento ma mi piacerebbe approfondissi maggiormente la loro interpretazione emotiva e fisica da un punto di vista prettamente pragmatico
Perchè il mutaforma ha quell'abilità? Da cosa è contestualizzata? che emozioni passano tra il mutaforma e ad esempio il suo marchiato?

Ci ho messo un po' a rispondere perchè volevo pensarci un attimo.
Cosa sa Admor delle altre razze dell'Aengars? Dei Mutaforma in particolare? Si è già interfacciato a questa razza? Se si in che modo?

Un punto particolarmente importante per questa razza è la vicinanza dei suoi simili, sai dirmi perchè ed in che modo essa può finanche modificare il modo di agire di un Mutaforma?

Pensi che Admor trovandosi davanti altri Mutaforma sarà curioso nei loro confronti?




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04/04/2020 18:02
 
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Riguardo al tecnico delle skills più che se le userebbe o meno Admor resto ancora solleticata dal chiederti la tua interpretazione, genericamente quali emozioni muove o prova un mutaforma mediante il loro uso.
Lasciando per un attimo accantonato Admor come singolo elemento. Ho capito il tuo ragionamento ma mi piacerebbe approfondissi maggiormente la loro interpretazione emotiva e fisica da un punto di vista prettamente pragmatico
Perchè il mutaforma ha quell'abilità? Da cosa è contestualizzata? che emozioni passano tra il mutaforma e ad esempio il suo marchiato?


Il Ruaki visto in linea generale la trovo comunque una skill che nasce in modo involontario. Penso ad un mutaforma che in un esatto momento prova una forte frustrazione mista a rabbia, e così la sua aura oscura si sfoga senza possibilità di scelta. Credo che abbia questa abilità perché il sangue demoniaco, in questo caso, tenta di proteggere psicologicamente il mutaforma da forti stress emotivi, a modo suo ovviamente.

Rapidità omicida posso immaginare che usando questa skill un mutaforma si senta pervaso dalla natura demoniaca, anche esaltato fisicamente dal potersi muovere con una rapidità fuori dal comune. Non mi sento di dire più di questo perché credo come skill non porti a profonde interpretazioni emotive.

Marchio demoniaco crea un legame tra il mutaforma e il marchiato. Il marchiato non è, in genere, un semplice pezzo di carne da comandare ma credo si crei un legame vero e proprio durante quel periodo. Non solo perché il marchiato si trova costretto psicologicamente a proteggere il mezzodemone ma perché penso che per il mutaforma si sviluppi una possessione che va oltre lo scopo affidato al marchiato. Inoltre penso che all’applicazione del marchio il mutaforma possa sentire una superiorità intrinseca nella propria natura per aver messo in atto un potere simile a quello di un demone puro.


Cosa sa Admor delle altre razze dell'Aengars? Dei Mutaforma in particolare? Si è già interfacciato a questa razza? Se si in che modo?

Admor conosce le razze comuni dell’Aengard, ha avuto modo di entrare in contatto un po’ con tutti e capirne la differenza fisica e caratteriale. Riguardo alle razze chiuse conosce ogni sfaccettatura degli Aasimar, ma delle altre razze non ha una grande conoscenza. All’epoca dei cacciatori fu messo a conoscenza dell’esistenza di alcune razze come i revenant (che non esistono più) ed i mutaforma, ma con il rituale della cancellazione della memoria e quindi la rimozione delle rune quella parte della sua memoria è ora inaccessibile. Quando ne fu messo al corrente, comunque, si limitò a studiarne i dettagli conosciuti dall’ordine ma non ne ha mai incontrato uno, consapevolmente.
In genere non è il tipo che indaga su una determinata razza se non ha un motivo che lo riguarda o un affetto che lo spinge a volerne capire di più. Quindi no non si è mai interfacciato in gioco alla razza dei mutaforma e dunque sarebbe un mondo del tutto nuovo da conoscere.

Un punto particolarmente importante per questa razza è la vicinanza dei suoi simili, sai dirmi perchè ed in che modo essa può finanche modificare il modo di agire di un Mutaforma?

In questo caso la vicinanza ad altri simili aiuta il mutaforma a comprendersi appieno, è innegabile che in un gruppo ci sono più elementi che con le loro esperienze pregresse possono aiutare suggerendo come migliorarsi e “convivere” con la parte demoniaca. Penso che il modo di agire non si può modificare se non si viene in contatto con chi comprende la tua stessa natura, capire difetti e pregi, a volte è utile farlo insieme ai propri simili e penso che per i mutaforma sia una componente importante. Se ti riferivi invece ad un legame affettivo credo che quello non nasca istintivo, non credo che un mutaforma che incontra un altro mutaforma senta subito un amore spassionato nei suoi confronti, dipende dai loro caratteri e dai pensieri personali.

Pensi che Admor trovandosi davanti altri Mutaforma sarà curioso nei loro confronti?

Credo proprio di sì, anzi, credo che sarebbe lui stesso a mettersi in cerca di suoi simili, per capire se ne esistono e che tipo di persone sono. Vorrebbe riuscire a comprendere cosa vuol dire vivere con il sangue demoniaco e capire se per questo è destinato ad un tipo di vita che lo porterebbe ad odiarsi sempre di più o se può provare ancora sentimenti verso le persone a cui tiene senza il terrore di far loro del male, quindi sarebbe intenzionato a capire non solo chi sono ma come vivono gli altri mutaforma con il resto delle razze, siano aperte o chiuse. Inoltre cercherebbe da loro, magari non tutti dipende sempre dai rapporti che si svilupperebbero ongame, consigli su come controllarsi se è possibile e anche come e quanto lasciarsi sopraffare dalla parte demoniaca. Insomma, chi se non chi è come lui potrebbe aiutarlo a comprendersi a 360 gradi?

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Rimanendo sul tema vicinanza tra mutaforma sai contestualizzare la skill innata richiamo della Discrepanza come fatto per le precedenti? Di questa vorrei un esempio in azione ma ti lascio libero se vuoi di scegliere tu un contesto se invece preferisci una traccia guida mandami una missiva e te ne fornisco una. Inoltre vorrei mi dicessi la differenza percettiva con la vicinanza di qualcosa di demoniaco vero e proprio rispetto al mutaforma.


Sulle mutazioni quale pensi sarà l'approccio del pg? Non tutti ne fanno largo uso e non è ovviamente obbligatorio seppur peculiare almeno quello (visto che ormai di esclusivo c'è ben poco) pensi che admor sarà un mutaforma che coglierà quella variante con successo per la razza?

Non mi sono ancora espressa sul marchio perché mi ricordava qualcosa (cioè so cosa è ma mi sembrava l'avesse già proposto qualcuno) e sono dovuta andare a ricontrollare le passate candidature. Direi che va bene non l'ho trovato.


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Rimanendo sul tema vicinanza tra mutaforma sai contestualizzare la skill innata richiamo della Discrepanza come fatto per le precedenti? Di questa vorrei un esempio in azione ma ti lascio libero se vuoi di scegliere tu un contesto se invece preferisci una traccia guida mandami una missiva e te ne fornisco una. Inoltre vorrei mi dicessi la differenza percettiva con la vicinanza di qualcosa di demoniaco vero e proprio rispetto al mutaforma.

La skill innata spiega che ogni mutaforma percepisce un suo simile, ma non solo. Ha anche una connessione più profonda, che collega il sangue in maniera piacevole e se vogliamo infima grazie al richiamo della discrepanza quando due o più mutaforma sono insieme, sono mentalmente più forti, rendendo difficile la perdita di controllo.

Ho pensato a come contestualizzare la skill innata e voglio sottoporti il seguente caso:

Incontro casuale con un altro mutaforma

[Sylan-Quartiere mercantile] Passeggia per il mercato, una fila di bancarelle che vendono un po' di tutto. Il mezzelfo se ne sta nella parte dove vendono le armature e cianfrusaglia simile. Vestito con dei semplici indumenti e le sue fidate spade ai fianchi. Le iridi verdi sono posate sulla merce esposta dai vari mercanti, le osserva serio e silenzioso. Sembra interessato e forse potrebbe persino spendere le sue monete ma un particolare lo coglie impreparato: un pizzicore al petto. Di colpo il mezzo distoglie la sua attenzione dalle armi, la testa si alza e il corpo si gira grazie all'aiuto dei piedi, rivolge lo sguardo a ciò che lo circonda ma sopratutto alle persone che può osservare. Non è in allerta, tutt'altro, se prima era annoiato ora sembra aver acceso un fuoco, sente una sensazione del tutto nuova, difficile da esprimere ma sa che è dentro di lui e che gli dona un stato d'animo diverso. Gli occhi cercano la fonte di tutto ciò, il pizzico continua a farsi sentire ma gli interessa relativamente, il suo obiettivo è trovare. Tra le persone ne nota una, lo sente, e sembra avere la sua stessa intenzione di guardarsi in giro. Passi che si muovono istintivi, pochi metri ancora ed eccolo arrivare nei pressi di quella persona che riesce con la sola presenza a donargli un piacere intrinseco. Si sofferma a guardarlo, occhi che cercano di capire ogni caratteristica di quel viso. Si acquieta, nonostante non smetta di osservarlo. Braccio destro che si allunga, sempre silente, con la mano aperta tenta di afferrare - in modo delicato - il polso dell'altrui mutaforma, in quello che dall'esterno può sembrare un saluto poco formale, ma è più di questo. Respira profondamente e con quel saluto strettamente personale vuole trasmettergli la stessa sensazione che prova lui, un misto di sorpresa, piacevolezza e curiosità. Una discendenza così affine che è stata sancita senza esserne a conoscenza. (Qual è il tuo nome?) Non apre bocca, è la mente a domandare.

Il mutaforma a differenza di un “qualcosa” di demoniaco non è percepibile magicamente né è suscettibile ad altri tipi di percezione.

Sulle mutazioni quale pensi sarà l'approccio del pg? Non tutti ne fanno largo uso e non è ovviamente obbligatorio seppur peculiare almeno quello (visto che ormai di esclusivo c'è ben poco) pensi che admor sarà un mutaforma che coglierà quella variante con successo per la razza?

Una volta che Admor avrà appreso le mutazioni e come queste possano essere utili ed interessanti sarà propenso a sfruttarle, penso che sarà una delle cose da cui Admor stesso ne rimarrà più affascinato. Penso quindi che Admor sarà un mutaforma che coglierà quella variante con successo, ovviamente dopo un percorso on che lo renda consapevole e capace. Come player inoltre ci tengo a dire che, oltre alla rivoluzione di gioco che farebbe fare questa razza in Admor, ho scelto i Mutaforma anche perché sono stato sempre affascinato dalla capacità di poter mutare la propria pelle, esclusivo o no, rimane una delle peculiarità più belle di questa razza.

Non mi sono ancora espressa sul marchio perché mi ricordava qualcosa (cioè so cosa è ma mi sembrava l'avesse già proposto qualcuno) e sono dovuta andare a ricontrollare le passate candidature. Direi che va bene non l'ho trovato.

È stata una luuuuuuuunga ricerca, quindi me felice di non aver copiato nessuno. XD

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"È certamente comprensibile che, a volte, io sia preso da una violenta febbre di rabbia e di odio e con disgusto volti le spalle al mondo circostante, che ha così poco da offrirmi. Forse un giorno sarò in pace con questa terra, quando saranno distrutti tutti gli ideali le cui sacre fiamme mi sono così care. Ma non desideratelo mai! Voglio rimanere un eterno enigma, per me stesso e per gli altri.“
{Ludwig II di Baviera}

«Per favore, non giudicatemi troppo severamente».
{Brian Jones}

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05/04/2020 18:25
 
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Esito Candidatura
Allora.

Inizio facendo una forte premessa. Per avere delle risposte da te, te le ho dovute praticamente estorcere piano piano. Soprattutto sull'emotivo e sul sentimentale (questa cosa che voi capricorno siete nati d'inverno vi sta sfuggendo di mano) ho avuto non pochi dubbi finché non ho letto l'azione, non perchè tu abbia detto cose errate, ma perchè nella giustezza è stato difficile richiedere di approfondire le cose da un punto di vista semplicemente e non meccanicamente più emotivo.

Sono felice che ti intrighino le mutazioni, spero sempre che divengano un gioco dilagante per questa razza anche se spesso ci si fossilizza per semplicità sulle skills.
Dal punto di vista tecnico ti conosco da un po', abbiamo collaborato quando moderavi gli Aasimar e come master ti ho seguito e tu hai seguito me, anche se non abbiamo mai giocato mi hai confermato che sai interpretare le skills. Questa razza ha un profondità non evidente, emotiva, che non è scontato saper cogliere perchè è qualcosa di più "velato" rispetto ad altre nature che hanno una psiche più o meno definita ed aperta al riguardo.

Una parte di me, come moderatore, è molto sollazzata dall'idea di vedere come un risveglio potrebbe intaccare un personaggio da sempre ligio e buono come Admor. Un Mutaforma neutrale positivo è sempre curioso da vedere, nel caso del tuo PG ancora di più.

Approvo la tua candidatura a questa splendida razza.
Se non hai nulla in contrario preferirei essere io il master, perchè temo che un giro di quest sbagliato possa fare confusione per il tuo PG, sia per indole che per razza precedente, e non voglio affidarti al caso né esporti a qualcosa di traumatizzante per il tuo personaggio.



*~*~*~*
Keiko
*~*~*~*


Rendez-vous rendez-vous, rendez-vous au prochain règlement,
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Il player riemerge dall'ombra (cioè dal pisolino pomeridiano)

Esordisco dicendo grazie mille per l'opportunità data, è davvero un punto di svolta che non voglio assolutamente farmi sfuggire.

Non ho alcun problema a farmi seguire da te per il cambiorazza, anzi.

Per il resto...


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"È certamente comprensibile che, a volte, io sia preso da una violenta febbre di rabbia e di odio e con disgusto volti le spalle al mondo circostante, che ha così poco da offrirmi. Forse un giorno sarò in pace con questa terra, quando saranno distrutti tutti gli ideali le cui sacre fiamme mi sono così care. Ma non desideratelo mai! Voglio rimanere un eterno enigma, per me stesso e per gli altri.“
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