Max e Annie– Boonie.Bong 39,2
Stile: 9.5/10
Una cosa che mi è molto piaciuta della tua storia è che lo stile è adatto a chi parla. Il lessico usato da Max è quello di una persona, se non forbita, che ha studiato nella vita. Parole come “bias” o “associazione euristica”; “vegli” e tante altre non sono termini usati in un modo colloquiale e di qui si va direttamente ad un'altra cosa che mi ha fatto davvero piacere trovare ovvero l'alternanza di un lessico più ricercato a uno normale.
Ognuno di noi infatti ha un repertorio linguistico che alterna inconsciamente nel parlato (e la tua storia ricalca infatti questo mezzo espressivo), non siamo sempre Leopardi o Fedez ma alterniamo. Ecco, il tuo Max racconta tutto come farebbe a una chiacchiera al bar, dove gli avventori siamo noi lettori.
Per quanto riguarda lo stile ho trovato che il ritmo così veloce, unito alle frasi molto corte si adattino alla lettura e rendano il racconto molto leggero e scattante; ci sono espressioni, onomatopee ma anche rumori, suoni, come se chi parla fosse talmente ancora eccitato da non poter essere lineare.
Ora ti chiederai perché non ho dato un punteggio pieno... per la troppa confusione, non del contenuto ma nella forma. Ci sono parti in cui usi i caporali per segnalare il dialogo e altre in cui usi le virgolette alte, a volte usi la virgola troppo pesantemente al posto di un : o di un ;.
Capisco che volevi fosse tutto uniforme, ma a volte la cosa ha reso meno scorrevole la lettura.
Trama: 10/10
La trama, introdotta dallo sfondamento della quarta parete da parte di Max racconta di una relazione che non è finita perché non è mai realmente cominciata. Seguiamo tutto il percorso che li ha fatti conoscere e perdere di vista, Max ce ne parla come se ci fossimo messi d'accordo per sentire la sua storia, come se sentisse il bisogno di raccontarla. Molto particolare come cosa.
Tutto si svolge in poco tempo, il primo approccio è telematico e solo successivamente ha portato ad un incontro fisico. Come già detto il ritmo veloce aiuta molto la scorrevolezza del testo e le inserzioni di pensiero di Max rendono coinvolto il lettore. Il racconto ha una linea temporale conclusa, da un primo contatto rubato a un addio che però ha lasciato tante cose positive all'interno di Max. Il passaggio finale, che si conclude con l'addio non cercato ma pensato è davvero poetico, perché sono due persone affini, che in altri contesti sarebbero andati molto bene insieme.
Personaggi: 5/5
I personaggi sono due, Max e Annie. Il primo è un ragazzo normale, che si definisce nerd, è esuberante ha una prorompente voglia di conoscere cose, di vita: ti mette il buon umore ad ogni parola che dice. È lui a condurre il gioco, sia mentre ci narra del suo episodio, sia nell'incontro con Annie.
Non conosciamo poi molto di lui, del suo passato, di chi lo conosca ma hai creato un personaggio comunque pieno, senza buchi: in fondo è lui che ha deciso di renderci partecipi di questa cosa, non gli interessa dare altri particolari.
Annie invece chi è? Da questo primo pezzo del puzzle si evince che è ha dei segreti, qualcosa che non le permette di aprirsi totalmente a lui, pian piano cede e si intravede una ragazza tosta, che sa quello che vuole, che chiede subito da che parte della vita guardi il suo Max. È una ragazza che sembra sapere cosa ama e cosa no, ma non permette mai di entrare veramente in contatto con lei.
Di lei conosciamo più che altro gli interessi, ma essendo Max a raccontare, che c'è di strano?
Punto di vista 5/5
Max è colui che racconta e lo fa in modo molto particolare: Noi, i lettori siamo i suoi amici al bar, i suoi conoscenti dal medico: qualcuno che lo ascolta, insomma. Come prima battuta ti dico che sì, che si sente il personaggio, che il suo punto di vista è forte e differenziato: parla e pensa a modo suo. Ha il suo stile, si differenzia.
Per quanto riguarda l'introduzione del personaggio coprotagonista, credo che l'impostazione da “amico al bar” abbia reso tutto molto energico e frizzante. Ti dirò, non so se hai viso i film “Trainspotting” ma ho sentito la stessa vulcanica energia, la stessa pazzia (stavolta sana)
Gradimento personale 4.7/10
Che dire? Mi ha scombussolata, conosciamo due personaggi così chiusi e aperti insieme, che li vedi perfetti per stare insieme e invece si perdono di vista come succede mille volte al giorno nelle nostre vite. Rimane forte sospeso il “Se... “. Forse la troppa confusione nella forma ha danneggiato un po' il gradimento finale.
Annie e Max - Boonie. Bong 9,4
Stile 9.7/10
Inizialmente mi sembrava avessi copiato la stessa introduzione usata per l'altra storia ma in realtà hai fatto qualcosa di molto diverso: lo hai adattato alla figura di Annie che è totalmente opposta a quella di Max. La storia è più calma e rilassata, anche se comunque il tuo stile è eclettico: si sente che hai voluto renderlo più vicino alla tua protagonista.
Ci sono meno esplosioni, tutto molto più lineare. Ho riscontrato anche qui una confusione sulla punteggiatura per quanto riguarda i dialoghi ma meno incisiva rispetto alla controparte.
Il lessico è di un tono più alto (disarmò ne è un esempio), si sente che a parlare è un'altra personaggio più calmo e riflessivo.
Trama 10/10
La trama è essenzialmente la stessa, non ci sono grandi approfondimenti tra le due storie: tutto parte con un approccio per niente velato da parte di Max e questa volta sappiamo il perché Annie sia così ritrosa: si sente in difficoltà ad essere al centro di quest'attenzione non voluto né cercata ma che alla fine le fa bene: in questa seconda storia vediamo anche lo sviluppo di una persona che per poco esce dal suo guscio. È una ragazza forte anche se a volte non lo sa; conosce i suoi gusti, non vuole altro che ciò che conosce: per questo chiede da che parte stia l'altro, perché lo vuole identificare e non rimanere nel limbo.
Anche qui dal primo approccio prettamente scritto si arriva al riconoscimento vocale fino a un'unica grande uscita che si risolve con un addio; qui vediamo Annie schiudersi e il finale così dolce e poetico chiude una storia molto singolare e ritmata.
Personaggio 9.7/10
Anna: la differenzi da Max già dall'esordio, lei odia farsi chiamare Annie perché le ricorda una parte dolce che non sente di avere. Max ama il suo sopranome, lei no.
Anna è una ragazza dura perché sa di esserlo e non ha cercato mai veramente altro. Ha un'autostima diversa, che la protegge e la isola; dalle sue stesse parole:
“Io non... Non so. Quello che sento, probabilmente. Mi spaventa il fatto che non mi senta pronta a questo tipo di sensazioni... eppure sono qui.”
Il suo azzardo più grande è stato incontrare quel ragazzo che Cassandra le aveva mandato (non è proprio così ma va bene...) e da quella giornata ha ricavato una felpa in meno e la consapevolezza che aprirsi al mondo può portare a cose belle, alla vita.
Max è un istrionico pazzo ragazzo che le ha permesso, con i suoi tempi, di essere più se stessa di quanto pensasse. Non è una figura marginale ma è in funzione di lei: forse i troppo dialoghi tendono un po' a sottomettere la sua figura, come se non ci fosse realmente ma fosse più astratto.
Punto di vista 5/5
Una bella sorpresa: comincia tutto allo stesso modo ma non era niente di simile anzi. Annie spunta fuori e rivede tutta la storia, la giornata... nulla è uguale.
Hai reso le sue emozioni, i suoi tentennamenti molto reali, in contrasto con l'entusiasta Max che nella sua storia sembrava talmente preso da non riuscire a comprendere chi avesse davanti.
Gradimento personale: 5/5
Davvero bella, hai usato un tocco più gentile con Annie; entriamo in punta di piedi nel suo punto di vista, sentiamo le sue preoccupazioni e le sue “botte” d'autostima.
Media: 39.3
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milla4