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10/02/2020 02:58 | |
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: TU! Hai creato un mostro!!!
XD
Ci ho preso gusto, troppo gusto, e ti ho scritto mezzo romanzo!
Spero di aver ben interpretato le skills, mi sono divertita.
Buona lettura ( spero) ^^
1) Linnea si trova in allenamento, contro Rhea, e prevede che sta per arrivarle dalla Draakal un pugno in faccia che Tsunade levate. Messa alle strette decide di attingere alla discrepanza. -> Velo D'Inganno.
1) [Sala Addestramento] Non è passata nemmeno un’ora dall’inizio di quell’allenamento, ma a lei sembrano esserne passate fin troppe. Gocce di sudore le imperlano la fronte appesantendole quelle ciocche ribelli sfuggite alla presa del laccio in cuoio che li assicura sulla nuca, stretti in una treccia severa che le ricade sulla schiena. Ha le guance arrossate dallo sforzo e il respiro quasi le si spezza in gola mentre cerca di schivare l’ennesimo attacco della donna che ha di fronte. E’ piccola e sembra poco più che una ragazzina, ma diamine, è dannatamente forte! Al contrario Linnèa è sul punto di cedere; ha le gambe molli, le braccia non le reggono più e scambierebbe volentieri l’unico occhio sano in cambio di una tregua che le dia il tempo di recuperare il fiato. E’ curva in avanti, le mani poggiate sulle gambe flesse e lo sguardo puntato a terra in quella pausa che si concede, nella speranza che l’altra colga la sua tacita richiesta. Ma questa possibilità, Rhea, non sembra nemmeno valutarla.
[Sala Addestramento] Solleva lo sguardo nel tempo necessario a vederla caricare un ulteriore colpo, scagliandosi in avanti con quella potenza che le è propria e che non sembra ammettere ripensamenti, puntando direttamente al volto. Stringe le mani con forza, le nocche sbiancano e gli occhi si chiudono, quasi fosse pronta a quell’impatto senza che provi nemmeno a scansarsi. La verità è che l’unica cosa che desidera, ora, è scomparire da lì. Svanire nel nulla. Arrendersi, forse. Non le importa. Vuole solo evitare l’ennesimo livido, che si aggiungerebbe a quella collezione che già si porta addosso, e risparmiarsi il dolore di un pugno sul naso. Potrà sentire l’essenza del suo potere avvolgerla nella consapevolezza di poter fuggire da quella situazione, un risvolto immediato che si consuma in quel battito di ciglia necessario a focalizzare un punto, nella stanza, appena oltre le spalle della donna ad una distanza sufficiente a ritrovarsi fuori della sua portata. Il tempo di raccogliere la forza corrotta che le scorre nelle vene, richiamare ogni singola cellula del suo corpo ed espanderla per smaterializzarla all’istante. Svanisce nel nulla, quasi non fosse mai stata lì, per riapparire nell’esatto punto in cui la sua volontà l’ha spinta, barcollando sulle gambe instabili e piegata da quel moto di nausea che il Velo ancora le crea nel riadattarsi delle cellule. Fa due passi indietro, mettendo ancora più distanza fra loro e sollevando lo sguardo sulla schiena di Rhea. Si aspetta una sua reazione, che sia di sorpresa o di rabbia e, quando lei si volterà per cercarla, stenderà un sorriso vagamente divertito. Solleva le mani, a mostrare i palmi aperti {Possiamo considerarci soddisfatte, per oggi?} Una proposta che suona più come una supplica.
2) Linnea sta seguendo un sospetto dei cacciatori, è da sola, si trova tra le vie ma il sospettato inizia ad allontanarsi in campo aperto, deve trovare modo di seguirlo finché le sarà possibile e di trovare presto un altro riparo fisico. -> Svanire nelle Ombre
2) [Vie Cittadine] L’ho ha addocchiato lungo i vicoli che, dalla locanda, conducono in direzione del porto e si è lanciata in quell’inseguimento, cauta, nascondendosi fra il brulichio di passanti e gli angoli degli edifici. Ha approfittato di un carro di passaggio, per costeggiarlo e avvicinarsi di qualche metro, poi quello ha svoltato lasciandola scoperta proprio in quel punto in cui la folla si dirada. Presto saranno soli e sarà impossibile, per lei, passare inosservata. Reprime un’imprecazione tra i denti, guardandosi attorno per cercare un nascondiglio utile. Lo trova poco lontano. Un angolo ricavato fra il perimetro di due magazzini; puzzolente dell’odore di pesce rancido, stretto ma, e quello che le interessa, quasi completamente sprofondato nell’ombra che la tettoia proietta, riparandola dalla luce flebile di un pomeriggio ormai inoltrato. Si infila in quell’anfratto, trattenendo il respiro nel momento in cui l’altro si volta per controllarsi le spalle, la schiena contro il muro di pietra fredda e gli occhi chiusi in quella concentrazione che le è necessaria.
[Vie Cittadine] Ogni rumore, attorno a lei, perde la sua intensità mentre la coscienza si ritira verso l’interno, alla ricerca di un potere sul quale sa poter fare affidamento. Sente il sangue scorrerle nelle vene, mentre il respiro si fa più lento e profondo, poi l’attenzione si sposta all’esterno. E’ un richiamo silenzioso quello che la vede richiamare le tenebre e raccoglierle su di se, quasi fossero composte di materia densa, ricettiva al suo volere, fremente nell’attesa di inglobarla con la promessa di farla sua. Sente l’ombra vibrarle attorno e la può quasi sentire mentre si allunga in sua direzione, strusciando sul terreno fino ai suoi piedi per risalire lungo il corpo ed avvolgerla col suo manto fatto di buio. Non muove un muscolo, non emette nemmeno un fiato nell’urgenza di riuscire nell’intento nel minor tempo possibile. Non può permettersi di perderlo di vista e lui ha già messo fin troppa distanza fra loro in quel tempo che le è necessario a concedersi il favore delle Ombre
[Concentrazione 1/1]
[Porto] Il sole morente all’orizzonte colora tutto di rosso, gettando lunghe ombre sul pontile in legno. E’ uscita da quel suo nascondiglio improvvisato in fretta ma si è trattenuta dal corrergli dietro, consapevole del fatto che potrebbe perdere la presa su quel velo impalpabile da un momento all’altro. Non è pieno giorno, e questo le offre un vantaggio, tuttavia la luce è ancora troppa per i suoi gusti e lo sforzo per portare avanti quell’inganno è già sufficiente. Si limita a camminare svelta, svoltando oltre un edificio per sbucare in vista del porto. Le navi attraccate ciondolano mollemente e lo sciabordio delle onde che si infrangono a riva sono l’unico rumore che riesce a cogliere. Si guarda attorno freneticamente, il cuore che le balza in petto nel momento in cui teme d’averlo perso di vista. Si è concessa troppo tempo, e quello ne ha approfittato! Questa consapevolezza la spinge a proseguire, silenziosa come un gatto, addossata alle pareti di quelle poche costruzioni che si fanno via via più rade. Presto non avrà nessun posto dove nascondersi. Sta per cedere allo sconforto quando… eccolo lì. A ridosso di una delle navi lo vede arrampicarsi sulla scala in corda, gettata in acqua da qualcuno che non riesce a scorgere e che lo attende sul pontile *Beccato* un sussurro appena che le incurva le labbra in un sorriso mentre avanza e raggiunge la nave, appiattendosi contro la paratia al riparo dell’ombra. Si prenderà il tempo per studiare lo stendardo che sventola sulla cima dell’albero maestro e raccogliere quanti più dettagli utili per un eventuale rapporto, poi attenderà la notte per sgusciare via e far rientro
[Lancio Skill: Svanire nelle ombre]
3)Linnea si trova in un forte stato di stress emotivo, sta litigando con una persona a lei MOLTO CARA, lascio scegliere te quale. La discussione è veemente e nell'ira la sua aura si sprigiona ->Ruaki. Lancio e strascichi dopo il lancio per il personaggio, annesse eventuali considerazioni sulla skill e su quelle presentate sopra.
3) [Abitazione Mornann] {Non ho viaggiato fino a qua solo per sentirti dire una cattiveria simile!} Ha le guance rosse di rabbia e la voce quasi le si strozza in gola in quell’alzarsi di tono che la vede sporgersi verso la sorella, ad un soffio dal suo volto, i pugni stretti in una morsa così stretta da cancellare ogni traccia di sangue. La piccola Liv dorme poco distante, del tutto ignara di quella lite furente, immersa nei suoi sogni di bambina. Mornann la fronteggia, senza muoversi di un passo, le labbra premute in una linea piatta che accentua l’odio nel suo sguardo {Hai sempre voluto fare di testa tua, tu e la tua stupida idea di un destino migliore. Quante volte ti è stato detto di rimanere a casa, che il posto di una donna è quello e che avresti procurato solo guai, a tutti?} Le guarda la cicatrice che si porta in viso con una smorfia di disgusto {In vece no, lei è dovuta partire, lasciando un povero vecchio da solo, a fare i conti con un cuore debole e la preoccupazione per una figlia che si sarebbe meritata di più che perdere solo un occhio} Quelle parole le arrivano addosso come un pugno nello stomaco. Schiude le labbra incapace di credere che, a parlarle così, sia proprio lei; Mornann, sua sorella, il piccolo miracolo, a cui ha concesso tutta se stessa nel tentativo di renderla felice. Stringe i denti quando sente la rabbia salirle lungo il corpo, avvampando sulle guance e stringendole i denti nel momento in cui rivolge lo sguardo alla piccola Liv, trattenendosi dall’urlare la sua rabbia. Mornann non sembra essere dello stesso avviso. Avanza di un passo, arrivando quasi a sfiorala mentre le soffia fra i denti quella che sarà l’ultima frase che Linnèa riuscirà a sostenere {Wulfris era uno sciocco e quello che gli è accaduto se lo è meritato. Ma la morte di nostro padre è soltanto colpa tua Linnèa}.
[Abitazione Mornann] E’ in quel momento che non ci vede più. Davanti non ha la piccola Mornann dagli occhi azzurri ed il sorriso di miele, e accanto non c’è nessuna bambina che dorme, innocente. C’è solo l’odio profondo che quella verità le scava dentro facendola sprofondare nel buio più denso, come inghiottita da un abisso senza fondo. Storce le labbra, scoprendo i denti in quel ringhio silenzioso che anticipa la sua, di verità {Tu, piccola st****a! Non hai neanche la più pallida idea di quello che ho dovuto sopportare! Lo sguardo di nostra madre, l’indifferenza di nostro padre!} alza la voce, incurante di tutto e di tutti, anche dell’espressione impaurita di Mornann che la vede sotto quella luce per la prima volta, in tutta la sua vita. Indietreggia di un passo e Linnèa rimane immobile, fissandola con l’espressione di chi voglia scagliarlesi contro. Eppure non si muove. Non un muscolo, non un battito di ciglia {Sei una sciocca viziata che non ha visto niente della vita. Hai ottenuto tutto quello che volevi senza neppure sforzarti di meritartelo e non appena hai trovato così stupido da offrirti tutto questo non ci hai pensato un secondo ad andartene. Chi si è occupato di nostro padre mentre tu seguivi il tuo, di destino?} Le urla in faccia con tutta la forza dei suoi polmoni e la piccola Liv si agita nel sonno. Mornann ha lo sconforto che quella rivelazione le dipinge in volto quando allunga una mano nel tentativo di sfiorarla per calmarla, forse anche per scusarsi e fare pace. Sicuramente per proteggere la bambina da quella furia cieca che sembra stia per scatenarlesi contro. {Lin…} sussurra, cercandola con lo sguardo. Ma il braccio si ritrae, uno scatto tanto rapido quanto violento {NO!} e con quell’ultima parola la può sentire, tutta la rabbia addensarsi all’interno del suo corpo, appena sottopelle, un sentimento così tangibile da rendere reale la possibilità di scagliargliela addosso.
[Lancio skill: Ruaki]
[Abitazione Mornann] Per Mornann sarà come se uno schiaffo l’avesse colpita in piena faccia. Indietreggia di qualche passo, fintanto che non incontrerà la parete contro la sua schiena e li si accascia mentre Liv si sveglia, riempiendo il silenzio col suo pianto, così acuto e disperato che potrebbe incrinare il cuore di chiunque. Non quello di Linnèa, però, che rimane a fissare la sorella sovrastandola in quella posizione rigida, i pugni ancora stretti contro i fianchi, il cuore che minaccia di esploderle in petto. La vede accartocciarsi su se stessa sotto il tocco di quella forza oscura che ha riempito la stanza, le mani che salgono a coprire il viso come se così facendo potesse in qualche modo proteggersi. Trema e presto alle lacrime di Liv si uniranno anche le sue {S-scusami, Lin, non volevo…} la voce si spezza in un singhiozzo. Rimangono immobili per lunghi secondi, le urla strazianti della bambina che non accennano a smorzarsi e lei le preme addosso quell’aura fatta d’odio puro, rabbia e paura. La vuole schiacciare lì, contro la pareteed il pavimento e farle provare tutto il dolore che, negli anni ha fatto suo. Ma non andrà oltre. In un battito di ciglia si riscuote, la stanza riprende i suoi contorni, le urla della piccola riescono finalmente a raggiungere la sua coscienza. Lascia andare un sospiro tremante, le spalle ricadono verso il basso e solo ora si rende conto di quello che ha fatto. Quella è sua sorella, la piccola Mornann dal sorriso di miele ed ha ragione, lei è soltanto un mostro. Indietreggia lentamente, incapace di dire una parola, poi le da le spalle e raggiunge la porta. Vuole fuggire da tutto quel dolore, il più velocemente possibile, e ci prova, correndo via nella luce del giorno che le abbaglia la vista. Eppure lo sa, nel profondo, che se lo porterà dietro, non importa quanta distanza riuscirà a mettere fra loro.
4)Come pensi reagirebbe Linnea quando e se saprà che esistono altri esseri simili a lei?
Dipende molto dall’idea che si sarà fatta su se stessa, in primis. Ma credo, in generale, che sarebbe tentata di cercarli, avvicinarli e scoprire con e grazie a loro la natura della sua condizione. Probabilmente condividendo timori e dubbi a riguardo e, successivamente, a seconda del tipo di rapporto instaurato potrebbe considerarli come una sorta di nuova, vera famiglia
5) Mi è sembrato di capire che sarebbe molto riservata sulla sua razza, correggimi se sbaglio, non pensi che sarebbe doppiamente difficile con i cacciatori celare la propria natura?
Non sbagli, e si. Assolutamente. Sarà difficilissimo ( e qui sta il bello), ma non impossibile. Le basterà non castare in loro presenza nel caso non sia già entrata nell’ordine. A quel punto sarà protetta dalle rune e potrà tirare un sospiro di sollievo. Almeno finchè non si tradisce o decide di rivelarsi.
6) Che rapporto ha Linnea con gli Dei? è credente? credi che il suo culto possa essere messo in discussione da questa scoperta qualora si risvegliasse?
Al momento Linnèa non è credente. reputa gli Dèi come estranei al destino dei mortali e quando qualcuno le parla di loro, risponde sempre che per lei concedono favori, se lo fanno, solo per ottenere in cambio qualcosa. Capricciosi e incuranti, sfruttano la fede riposta in loro per raggiungere questo o quello scopo e non ha intenzione di adorarli nè di credere che possano intercedere per lei.
Rimango in attesa del tuo commento!
Grazie per gli spunti!
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